oggi voglio parlarvi di un romanzo forte e intenso.
La cronaca romanzata di un tragedia che si consuma ogni giorno sotto i nostri occhi, incapaci di reagire, incapaci di contrastare un fenomeno dilagante come quello dell'immigrazione.
Una storia che fa, senza dubbio, riflettere.
Buona lettura!
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LA RECENSIONE:
Questa è la storia di Carmine, professione: ottico.
I suoi pensieri quotidiani sono, perlopiù, rivolti all'attività: una montatura da consegnare, numeri, gradazioni da controllare, i saldi di fine stagione da affiggere. La vita, nella piccola isola di Lampedusa, scorre placida e serena fino ad una gita in barca con gli amici. Quella che doveva essere una mini vacanza tra le acque cristalline del Mediterraneo, si trasforma nella più sconvolgente delle esperienze. Urla e grida disperate attirano l'attenzione dell'ottico e degli altri membri dell'equipaggio. All'improvviso, il mare, non è che una distesa di corpi, uomini che si sbracciano alla disperata ricerca di aiuto e salvezza.
Chiuse con rabbia il giornale.
'Io non sono un eroe' pensò. 'Ho fallito. Abbiamo fallito tutti quanti.
Noi, l'Italia, l'Europa, tutti quanti.'
Nonostante la buona volontà e l'impegno, Carmine non riuscirà a salvarli tutti da quella prigione d'acqua mortale. Ma il rimorso, lo shock e la consapevolezza di essere stato testimone impotente di una tragedia, gli apre gli occhi su un fenomeno che, fino a quel momento, gli era scivolato addosso.
Questa volta, è stato protagonista assoluto degli sbarchi di cui sentiamo quotidianamente parlare in TV. Della disperazione dei superstiti, dei polpastrelli bruciati volontariamente per non farsi riconoscere, della voglia di raggiungere una vita migliore ricongiungendosi ai familiari che hanno fatto fortuna in questo nuovo mondo, delle sepolture, dignitose, ma anonime..
Simili tragedie testimoniano che l'umanità ha davvero fallito.
Siamo tutti colpevoli.
Questo è un romanzo che mi ha fatto riflettere, interrogare e mettere in discussione.
Quando ho accettato di leggerlo, sapevo a cosa sarei andata incontro, sapevo che non sarebbe stata una lettura facile o frivola. Eppure volevo sapere, volevo leggere questa cronaca intrisa di realismo e raccontata in maniera diretta, a tratti brutale. D'altronde non poteva essere altrimenti, il messaggio viene recepito chiaramente. L'ottico di Lampedusa rappresenta tutti noi che viviamo le nostre vite alle prese con problemi che, in realtà, sono sciocchezze, ignari delle tragedie che ci circondano, ignari di essere complici ogni volta che spariamo sentenze senza ragionare, o scacciamo via la realtà perché non ci fa comodo. Penso che ognuno di noi dovrebbe leggere queste duecento pagine scarse di verità, se non altro per acquisire un pizzico in più di consapevolezza e capire che è un problema che riguarda tutti noi. Un giorno i nostri figli ci chiederanno dove eravamo mentre migliaia di uomini morivano sotto i nostri occhi, un po' come noi chiediamo ai nonni e bisnonni dov'erano quando Hitler faceva strage di ebrei, e quel giorno dovremo avere tutti una risposta da dare, dovremo rendere conto del nostro menefreghismo e del nostro egoismo più assoluto.
E' un libro da leggere, non c'è altro da aggiungere.
Bellissima recensione, Marta ;)
RispondiEliminaSicuramente, visti i tempi che corrono, questo libro dovrebbe essere letto un pò da tutti ed io, in primis, voglio assolutamente averlo tra le mani prima possibile.
Baci ;)
Le tue recensioni sono veramente bellissime e intense.Mi fai innamorare di ogni storia.
RispondiEliminaBella recezione, si capisce che il libro fa capire di più rispetto a quello che ci dicono nei tg o nei giornali...lo leggerò sicuramente. :)
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