sabato 31 marzo 2018

Recensione "U4. Koridwen" di Yves Grevet

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un progetto letterario molto interessante che riguarda il mondo del distopico. Si tratta di una serie composta da quattro romanzi, scritti da altrettanti autori, che hanno per protagonisti quattro adolescenti alle prese con un misterioso e letale virus che ha distrutto la maggior parte della popolazione mondiale.
Garzanti ha portato in Italia il primo capitolo che ho, letteralmente, divorato.
Buona lettura!



Il mondo è popolato solo da adolescenti che hanno tra 15 e 18 anni: gli unici sopravvissuti al virus U4. Koridwen vive in una fattoria isolata in Bretagna dove, da sola, prova a rimettere in piedi la propria vita. Fino al giorno in cui tutto cambia. Fino al giorno in cui scopre di essere la prescelta per fermare il virus nella sua corsa mortale. Koridwen non capisce perché abbiano scelto proprio a lei, ma non può non rispondere al misterioso appello che ha ricevuto da Khronos, il game master di Warriors of Time, il videogioco online di cui era appassionata prima della catastrofe: deve trovarsi il 24 dicembre a mezzanotte sotto l’orologio più antico di Parigi. Spetta a lei salvare il mondo. Koridwen ha paura, eppure sa che c’è una sola cosa che può darle la forza di affrontare il suo destino: la lettera che la nonna le ha lasciato e che le rivelerà il segreto che si nasconde nel suo nome. Quello che trova arrivata nella capitale francese è una realtà totalmente nel caos: il cibo scarseggia, le comunicazioni sono impossibili, non c’è elettricità e i monumenti più importanti della città sono stati presi d’assalto. Koridwen deve fare di tutto per proteggere la sua vita e raggiungere il luogo dell’appuntamento. Ma non è sola. Con lei altri tre ragazzi, altri tre prescelti: Jules che ha tra le mani segreti che non può svelare; Stéphane, convinta che il padre medico non sia morto; e Yannis, assetato di vendetta per la morte della sorellina. Insieme sono l’unica speranza di salvezza per l’umanità. Non c’è tempo per la paura, i dubbi, le incertezze: anche se sono solo quattro ragazzi devono sfoderare il loro coraggio e tutte le loro risorse. Perché nessuno sa cosa li aspetta. Nessuno sa cosa dovranno affrontare. Nessuno sa perché è toccato proprio a loro. L’unica cosa sicura è che il futuro è nelle loro mani.

Il destino non si può cambiare, Koridwen. Quello che succede è già scritto e, anche se è duro, è senz'altro necessario.

Inizio col dirvi che la trama di questo romanzo è molto complicata e ricca di misteri e colpi di scena che saranno svelati solo in parte, al termine di questo primo capitolo della serie. La protagonista, Koridwen, è una ragazza molto intraprendente e con un grande spirito di iniziativa.  Immaginate di ritrovarvi soli al mondo e di dover provvedere a voi stessi rinunciando a quasi tutta la tecnologia esistente. Io penso che avrei avuto un quarto dello spirito di adattamento di Kori che, al contrario, sembra essere nata per sopravvivere. Siamo in Bretagna e il paesaggio che ci si prospetta davanti è surreale e inquietante, non è rimasto altro che devastazione e dolore per le perdite inflitte all'umanità intera da questo virus letale. Ogni giorno è uguale all'altro e l'aria che si respira si fa presto pesante e opprimente. Il vero punto di svolta, è la scelta di Kori di muoversi verso Parigi sulle basi di un messaggio criptico ma che costituisce, allo stato delle cose, la sua ultima speranza.

Mi aggrappo alle parole di mia nonna, che mi ha detto che avevo una missione da compiere, che la vita dell'umanità dipendeva da me... e che di conseguenza non avevo il diritto di morire.

Il viaggio verso Parigi è lungo, tortuoso e difficile. I fantasmi delle persone che ha perso le fanno spesso visita provocando momenti di sconforto totale che si alternano ad altri molto più dinamici e pieni di azione. Si susseguono molti personaggi, più o meno importanti, che aiuteranno Kori nella sua missione ma, soprattutto, faranno luce su ogni singolo aspetto della sua personalità. Sono ancora molti gli interrogativi che necessitano di risposte ma, tutto sommato, è stato un antipasto molto ricco e soddisfacente. Provo molta curiosità per questo progetto e non vedo l'ora di vedere come sarà portato avanti dalle prossime coppie  autore/personaggio.
Per quanto riguarda l'autore,  ho apprezzato molto lo stile narrativo e la scrittura diretta e brutale. La vicenda ha un ritmo molto dinamico e coinvolgente ed è arricchita da elementi interessanti della cultura celtica. Il ruolo, quasi da predestinata, di Koridwen è un diversivo interessante dalla tematica distopica e centrale del romanzo.  Ho divorato il libro nel giro di poche ore e non vedo l'ora che arrivi Maggio per leggere un nuovo capitolo.


venerdì 30 marzo 2018

[Rubrica] "In my wishlist" #1

Buon pomeriggio lettori,
ho deciso di inaugurare una nuova rubrica in cui vi parlerò di tutto quello che c'è nelle mie infinite wishlist (e, spesso, non si tratta solo di libri).
In questa prima puntata, vi mostro tre cartacei a cui faccio la corte da un po' e che spero di acquistare, prima o poi.
Buona lettura!


1. Una perfetta sconosciuta


Info e trama, QUI

Corro dietro a questo titolo praticamente dalla sua uscita e visto che, di recente, è uscito in edizione economica penso proprio che sarà uno dei miei prossimi acquisti!

2. La bastarda degli Sforza


Info e trama, QUI

Ho una vera e propria passione per i romanzi storici che raccontano di personaggi realmente esistiti perciò questo romanzo è in wish list da un po'. Ho sentito parlare molto bene dell'autrice, questo titolo mi incuriosisce moltissimo. Il fatto che esista la versione economica è una tentazione irresistibile.

3. Bunker Diary


Info e trama, QUI

Poteva mancare un thriller? Ovviamente, no. Questo libro mi incuriosisce molto, l'ho visto praticamente in ogni blog quando è uscito ma io ero nel periodo rosa e l'ho relegato in un angolino della mente senza, però, dimenticarmi della trama mooolto intrigante.


Avete letto questi titoli? Me li consigliate? 
Aiutatemi a scegliere il mio prossimo acquisto!



[Blogtour] "Io qui, tu là" di Mauro Zucconi

Buongiorno lettori,
oggi ho il piacere di ospitare una tappa del tour dedicato al romanzo di Mauro Zucconi, "Io qui, tu là". Si tratta di un diario divertente e dal lessico sagace che racconta le disavventure di un povero scrittore e delle sue pene d'amore.
Il mio compito è quello di fornirvi cinque motivi per leggere il libro, perciò non mi resta che augurarvi una buona lettura!



Eugenio è uno scrittore la cui prima aspirazione è sempre stata quella di essere felice. A trentacinque anni, però, si ritrova stretto in una relazione frustrante, non ha veri amici, è sempre più solo, senza speranze né prospettive. Da troppo tempo ormai vive una storia soffocante con Addolorata: i due si disprezzano, stanno male insieme, ma non riescono a prendere l'unica decisione che sarebbe opportuno prendere, quella di lasciarsi. A salvare Eugenio dallo sconforto e dall'apatia che ormai caratterizzano le sue giornate è l'incontro telematico con un'intraprendente lettrice, nonché sua ammiratrice, che grazie a uno scambio di email dapprima sporadico, poi sempre più intenso, riuscirà a strappare il protagonista alla sua cronica insoddisfazione, dandogli motivo di rinnovare la sua voglia di vivere nella ricerca della felicità. Il vero amore alla fine soppianterà quello malato, portando la storia a un lieto fine che poteva non essere così scontato. I complicati meccanismi che regolano l'attrazione tra uomini e donne, portando spesso a fraintendimenti e inganni, sono al centro di questo libro che è un po' trattato filosofico, un po' diario di vita vissuta.


1.Il protagonista:

Io credo che sia impossibile non appassionarsi all'incredibile vita di Eugenio. Il libro è una sorta di diario delle sue disavventure: d'amore e di vita. Quello che mi ha colpita molto di questo personaggio è la capacità di cogliere il meglio del peggio. Nonostante stia vivendo un periodo in cui nulla va come dovrebbe, riesce sempre ad affrontare la giornata con lo spirito giusto.

2. L'ironia:

Ricollegandomi alla frase precedente, penso che un punto forte del libro sia senz'altro l'ironia che regna sovrana tra le pagine. È una storia che ho letto con le lacrime agli occhi per le risate genuine scaturite per i monologhi interiori del protagonista e per alcuni dialoghi esilaranti. E quando si termina una lettura con il sorriso, è sempre un buon segno!

3.I sentimenti:

"Io qui, tu là" è un inno ai sentimenti di ogni genere: è un libro in cui lo stesso protagonista si lascia andare senza vergogna a momenti drammatici versando lacrime amare. C'è spazio anche per l'amore  e il desiderio, per la rabbia e la delusione. Da questo punto di vista, Mauro Zucconi non ci fa mancare nulla.

4.È una storia istruttiva:

La cosa che mi porterò dietro, dopo aver letto il libro, è il messaggio che l'autore  ha voluto comunicare. Qui non siamo di fronte ad un romanzo di chissà quale levatura filosofica ma, nella sua semplicità,  Zucconi ci vuole dimostrare che si può ancora credere nell'amore, nonostante al giorno d'oggi sia difficile portare avanti una relazione seria e confrontarsi con persone vere e genuine. L'amore bisogna cercarlo, inseguirlo e anche prenderlo con la forza, se serve. Ma non ci si deve MAI rassegnare ad una vita senza amore. Eugenio docet. 

5.Dura il tempo di un caffè:

Spesso risulta difficile ritagliarsi il tempo per leggere, ma "Io qui, tu là" con le sue duecento pagine scarse, dura il tempo di una pausa caffè e, senza dubbio, vi aiuterà a distendere i nervi e a svagare la mente.

Se volete conoscere meglio il romanzo, continuate a seguire il nostro tour che trovate riassunto nel calendario sottostante.


giovedì 29 marzo 2018

[Review Party] "A proposito di Elsie" di Joanna Cannon

Buongiorno lettori,
oggi ho il piacere di partecipare al review party dedicato al romanzo di Joanna Cannon, "A proposito di Elsie", in uscita oggi per Corbaccio.
Si tratta di una storia molto particolare in cui nulla è come sembra.
Buona lettura!



Florence, ottantaquattro anni, è caduta nel suo appartamentino nella residenza per anziani a Cherry Tree Home. Ma non è questo che la sconvolge, perché sa che presto qualcuno verrà a soccorrerla: è che sta per svelare, finalmente, dopo tanti anni, un segreto che riguarda lei, la sua amica Elsie e un uomo che credeva morto da più di mezzo secolo e che invece ha fatto irruzione nel suo presente, proprio lì a Cherry Tree Home. E svolgendo con fatica, caparbietà e tanto coraggio le fila del suo passato, allineando ricordi come libri su uno scaffale, Florence scoprirà che nella sua vita, come in quella di chiunque, c’è molto di più di quello che credeva, che i fili sottili che la legavano agli altri sono in realtà legami indissolubili, che un gesto che aveva creduto un tragico errore era stato in realtà un gesto d’amore.


Quando ho iniziato a leggere "A proposito di Elsie", mi aspettavo un certo tipo di storia vista la copertina e Letta la trama, invece è  stata una scoperta continua e un colpo di scena dietro l'altro.  Le protagoniste, Florence e Elsie, sono ospiti di una casa di riposo dopo una vita trascorsa a prendersi cura una dell'altra, la loro è un'amicizia storica che ho ammirato sempre di più,  pagina dopo pagina. La mente di Florence non è più affidabile, ormai, i ricordi si accavallano ed episodi del passato fanno capolino e chiedono di essere ascoltati. Elsie è la regista di questi pensieri e aiuta l'amica a fare ordine, la tira su di morale e la consola quando lo sconforto prende il sopravvento. Mi ha commosso questo loro rapporto e la loro amicizia. In maniera quasi contemporanea, l'autrice porta avanti un vero e proprio giallo all'interno della struttura nella quale sono ospiti Elsie e Florence. Un uomo, misterioso e ambiguo,  si aggira tra i corridoi di Cherry Tree Home e Florence pensa proprio di sapere chi si tratta. Un passato che per molto tempo ha cercato di mettere a tacere, è ora di fronte a lei ed ha tutta l'intenzione di farle tirare fuori un episodio che, da anni,  tenta di nascondere.

Sono una brutta persona. Sono merce difettosa. Avariata. 

-Certo che lo sei. (...) Lo siamo tutti. Ciascuno di noi è difettoso: abbiamo bisogno dei difetti , delle crepe, delle linee di frattura.

La lettura è un sali e scendi di sensazioni diverse: più volte mi sono domandata dove volesse portarmi l'autrice,  ma nessuna delle risposte che mi sono data si è avvicinata lontanamente alla verità.  Come vi accennavo all'inizio,  questo è un romanzo che vi stupirà di continuo anche nei momenti più improbabili. La Cannon è stata a dir poco magistrale nell'elaborare una storia del genere. Non mi sarei mai aspettata un epilogo del genere e nemmeno una verità così sconvolgente sul passato di Florence e Elsie.  La scelta di queste due protagoniste,  anziane e relegate  in una casa di riposo è  stata molto azzardata ma, vi assicuro, che sarà impossibile non appassionarsi alla storia. Questo libro è un mix perfetto di più generi che vi farà ridere, piangere e amare. Il romanzo di Johanna Cannon è un'opera originale, con una prosa scorrevole e avvincente che mi è piaciuta moltissimo.
Inaspettata e brillante,  questi gli aggettivi che riassumono perfettamente "A proposito di Elsie". Ne consiglio assolutamente la lettura!




mercoledì 28 marzo 2018

Recensione in ANTEPRIMA "Il profumo del mosto e dei ricordi" di Alessia Coppola

Buon pomeriggio lettori,
questa mattina ho terminato la lettura in ANTEPRIMA de "Il profumo del mosto e dei ricordi", il nuovo romanzo di Alessia Coppola e non vedo l'ora di parlarvene!
Potrete trovare questa meraviglia, in libreria, a partire da domani.
Buona lettura!


Lavinia vive a Firenze, dove studia e lavora come restauratrice. Quando un telegramma le annuncia la morte del nonno, che non ha mai conosciuto, sarà proprio lei a partire per la Puglia per valutare l’eredità ricevuta. Al suo arrivo trova un’antica masseria da ristrutturare, terre e vigneti in stato di abbandono, ma trova anche una grande famiglia pronta ad accoglierla. Abituata alla città, Lavinia si sente quasi a disagio in quell’ambiente rustico, e mal sopporta le premure e l’affetto che tutti le riservano, convinti che lei sia lì per risollevare le sorti della tenuta. E invece Lavinia è pronta a venderla, anche se non ha il coraggio di confessarlo. Quel viaggio in una terra sconosciuta, selvaggia e vigorosa, ha però in serbo delle sorprese. Alessandro, il giovane agronomo che lavorava a fianco del nonno, le farà conoscere ogni angolo della proprietà, la guiderà alla scoperta delle sue radici, narrandole storie che nessuno le ha mai raccontato. Ripercorrere insieme a lui quel passato, avvolto nel mistero e capace di risvegliare tanti ricordi, le farà cambiare idea su molte cose…



Il passato è un luogo di ombre, Lavinia. Non puoi cavarci niente. È come la tana di un ragno, anzi peggio, un vaso di Pandora pronto a sputare fuori spettri.

Avendo letto, praticamente, ogni libro di Alessia Coppola e avendola conosciuta soprattutto in ambito Fantasy, ero molto curiosa di vedere come se la sarebbe cavata in questa nuova veste. Devo dire che non sono rimasta per nulla delusa dal libro: ho ritrovato la prosa magica dell'autrice,  sempre molto delicata, elegante e ricercata, e un trama coinvolgente che mi ha trascinata in un Salento lussureggiante. Mi sono rivista molto in Lavinia e ho compreso il suo smarrimento davanti alla masseria semi distrutta che ha ricevuto in eredità.  Anche io, come lei, mi sarei messa le mani nei capelli per la terra,  gli animali e il caldo asfissiante ma, allo stesso modo, penso che mi sarei innamorata della cucina di Anna e dei profumi di una terra magica che appartiene alla sua famiglia da sempre. Ho ammirato il  coraggio che ha dimostrato e la volontà di mettersi alla prova, di certo non si tratta della solita protagonista scontata che ritroviamo spesso nei romanzi.


Siete molto legati agli oggetti, ai ricordi.

-Perché è la memoria a donarci un senso di appartenenza al mondo. Facciamo parte di questa o quella realtà,  poiché ricordiamo. La memoria costituisce la nostra identità. 

L'incontro con Alessandro porta subito molto scompiglio nella vita di entrambi. Ho apprezzato tanto anche lui e i suoi modi di fare da uomo d'altri tempi. È un ragazzo con la testa sulla spalle e una profondità inaspettata. Anche in questo caso, non si tratta di un protagonista stereotipato dal fisico statuario e zero sale in zucca, anzi! Trovo che insieme formino un binomio straordinario e bellissimo, nonostante i pregi e i difetti. Una cosa che mi è piaciuta molto è la forte caratterizzazione dei personaggi che non si limita solo a livello fisico. Esclusi macro dettagli, infatti, l'autrice si sofferma molto sulla psicologia dei suoi personaggi e poco sulla loro avvenenza fisica.


Esistono solchi ben più profondi di quelli scavati da un ulivo, che impiega secoli per tenersi stretta la sua zolla e levarsi verso il cielo. Sono le radici del cuore.

Una storia familiare in cui i legami tra i personaggi sono i veri protagonisti assoluti. Nulla, nella narrazione, è lasciato al caso e nell'epilogo tutti i segreti e le mezze verità verranno portate alla luce mettendo tutti i protagonisti a confronto con le proprie paure e i propri limiti. La prosa dell'autrice è un piacere da leggere e da scoprire, ho divorato il romanzo in una giornata ma avrei voluto non finirlo mai.
Una storia completa e curata a trecentosessanta gradi che ha quel quid necessario per entrare nel cuore del lettore. Interessante anche l'excursus enogastronomico pugliese, ha conferito originalità al libro. Se amate i romanzi familiari ambientati in posti bucolici, la storia di Alessia Coppola fa al caso vostro!



[Cover Reveal] "Javier" di Deborah C. Tepes



Buon pomeriggio lettori,
oggi ho il piacere di ospitare il cover reveal del nuovo romanzo di Deborah C. Tepes, "Javier".
Buona lettura e buona visione!



Vi starete chiedendo chi sono.
Sono un uomo disposto a tutto. Mi hanno voluto per la mia ferocia, mi hanno scelto per la mia imperturbabilità, e mi hanno trovato. Ora ho una missione da portare a termine e, costi quel che costi, non lascerò che il mio sangue macchi questa terra infetta.
Sono una macchina da guerra: le armi con cui mi difendo, le vite con cui gioco e la violenza con cui combatto mi rendono l’uomo che da dodici mesi guardo allo specchio. Qualcuno potrebbe definirmi il peggiore dei bastardi, e avrebbe ragione.
Nessuno mi fermerà.
Nessuno potrà impedirmi di raggiungere il mio obiettivo, neanche lei.
Il suo sguardo è letale, il suo sorriso è pericoloso, la sua rabbia è devastante. Lei è proibita, ma io possiederò il suo corpo, soggiogherò la sua mente e risucchierò la sua anima. Mi nutrirò di lei come il peggiore dei predatori.
Se proverà a opporsi, la distruggerò.
Nessuno dovrà scoprire chi sono.
Soprattutto lei.


BIOGRAFIA AUTRICE:
Debora C. Tepes è innanzitutto una lettrice accanita, sognatrice e scrittrice. Ha pubblicato il suo primo romanzo "Predestined", uno young adult paranormale, nel dicembre 2014 con la casa editrice Genesis Publishing. Il 20 luglio 2015 ha auto-pubblicato su Amazon "Sono sempre stata tua", riscuotendo un enorme successo. 
È stata prima in classifica per due mesi diventando bestseller amazon e ha venduto più di 4000 copie in poche settimane. Dopo le richieste delle sue lettrici, ha pubblicato il sequel "Sei tu il mio paradiso". “Come fuoco sulla pelle” è il terzo volume autoconclusivo della serie Dangerous Souls.


martedì 27 marzo 2018

Recensione "Un miliardario fuori dal comune" di J.S. Scott

Buongiorno lettori e buon martedì,
oggi vi parlo di un New Adult molto carino edito da Amazon Crossing, "Un miliardario fuori dal comune", firmato da J.S. Scott.
Pronti a conoscere Dante e la sua personalità molto poco accomodante ma terribilmente sexy?
Buon lettura!


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A Dante Sinclair, miliardario supersexy, non è mai importato granché del patrimonio di famiglia. Dante ha sempre voluto fare il poliziotto e oggi è diventato un eccellente detective della squadra Omicidi della polizia di Los Angeles. Sconvolto per la morte in servizio del partner e ferito lui stesso, si rifugia nella sua villa sul mare ad Amesport, nel Maine.
Sarah Baxter, giovane dottoressa dall’intelligenza eccezionale, è arrivata ad Amesport per sfuggire a un tragico evento. È lei a doversi occupare della convalescenza del fascinoso miliardario.
Il rapporto medico-paziente ha però vita breve, uno scambio di sguardi è sufficiente perché la passione divampi. Ma il passato di Sarah riemerge minaccioso dall’ombra e riprende a perseguitarla senza pietà.
Riuscirà Dante a superare il proprio dolore e a farsi strada nei segreti che lei custodisce, in tempo per proteggerla e metterla in salvo?

La sindrome del sopravvissuto.
E' una condizione mentale che si verifica quando una persona si sente in colpa per essere sopravvissuta, a suo parere ingiustamente, a un evento traumatico.

Non sapevo davvero cosa aspettarmi da questa storia, quando si tratta di romanzi, nonostante le varie sotto categorie, capita spesso di trovare storie tutte uguali e per nulla coinvolgenti. Nel caso del libro di J.S. Scott, ho riscontrato, invece, una trama normale, senz'altro non geniale, arricchita, però, da personaggi unici e particolari. Da un lato abbiamo un poliziotto milionario, dall'altra una dottoressa di provincia fuggita ad Amesport per motivi ancora sconosciuti. Lei è intelligentissima, lui molto rude, macho e abituato ad ottenere tutto quello che vuole un po' grazie al fisico statuario, un po' per colpa del conto in banca con molti zeri. Sarah sembra essere immune ad entrambe le cose e questo fa scattare la molla di Dante. La dinamica tra i due si evolve molto rapidamente a colpi di battute e frecciatine, occhiate varie e una vicinanza che rende sempre più difficile mantenere un sano rapporto medico/paziente.

Pensi di essere questo per me? Una distrazione? Distrarsi significa guardare un film, una partita di calcio. Distrarsi è andare a pesca o fermarsi a bere una birra. Distrarsi non vuol dire perdere la testa per una donna.

Mi è piaciuta molto l'ambientazione. Amesport è la classica cittadina chiusa, con pochi abitanti, in cui non succede mai nulla. In un certo senso, è stato bello vedere una intera comunità chiudersi a riccio per proteggere Sarah che, tutto sommato, è poco più di una sconosciuta per loro. I valori del Maine sono una vera particolarità del libro. L'autrice ha costruito molto bene lo sviluppo della trama, rivelando a poco a poco dettagli che hanno reso la storia più dinamica e imprevedibile. In men che non si dica, mi sono ritrovata alla fine del libro, con sommo stupore. 

Molto promettente è il clan Sinclair che possiamo considerare la famiglia fondatrice di Amesport.
Da quello che ho visto, ed è stato poco, degli altri fratelli possiamo aspettarci grandi cose da questa serie. In effetti, non vedo l'ora di avere tra le mani una nuova storia su di loro.
Un romanzo accattivante, ironico e molto sexy, riassumerei così il libro 'Un miliardario fuori dal comune'. Nel complesso mi è piaciuta molto come storia perciò non posso che consigliarla!


lunedì 26 marzo 2018

Recensione in ANTEPRIMA "La voce delle cose perdute" di Sophie Chen Keller

Buongiorno lettori,
iniziamo la settimana alla grande con una stupenda anteprima per Casa Editrice Nord.
Si tratta de "La voce delle cose perdute", di Sophie Chen Keller.
Questo romanzo mi ha, letteralmente, fatta innamorare per la sua delicatezza ed eleganza.
Buona lettura!


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Una sera d'inverno, una vecchia mendicante gira per le strade di New York in cerca di un riparo, quando una donna apre la porta della sua pasticceria e la invita a passare lì la notte. La mattina dopo, la vecchia è scomparsa, lasciando un libriccino di ricette . Da allora, la pasticceria è diventata la più frequentata della città, perché i dolci preparati grazie a quelle ricette non sono solo deliziosi: i biscotti curano i reumatismi, le gallette migliorano l'umore e la torta paradiso fa dimagrire... è un finale da favola, finché, un giorno, il libriccino sparisce. Walter odia le parole. Soffre di un disturbo che gli impedisce di articolare bene i suoni e, un giorno, stanco delle prese in giro dei coetanei, ha smesso di provarci. Ha deciso di chiudere la bocca e aprire gli occhi. Adesso, a dodici anni, Walter osserva, nota cose che a tutti gli altri sfuggono, distratti come sono da chiacchiere inutili. È diventato bravissimo a ritrovare le cose perdute. Ecco perché, quando il libriccino della madre sparisce, lui si lancia alla sua ricerca col suo unico amico, Milton, un Labrador grassoccio e intraprendente. Insieme, Walter e Milton si avventurano negli angoli dimenticati di New York, incontrando persone che per gli altri sono invisibili: dalla donna che tutte le mattine raccoglie le lattine per strada a una coppia delusa dal mondo che si è ritirata in uno scalo abbandonato della metropolitana. Grazie alle loro storie, Walter scoprirà generosità e speranza, solitudine e rimpianti, ma soprattutto capirà che la vita è un dono troppo prezioso per guardarla scorrere. E così riuscirà non solo a trovare le pagine del libriccino, ma pure il coraggio di aprirsi agli altri e di dare voce ai suoi sogni.

Non so ancora che cosa mi aspetti e forse fallirò, ma la mia mente è lucida, così come i miei movimenti, e non mi sento più tanto bloccato dalla paura. Il coraggio che ho appena scoperto dentro di me è fragile, sta mettendo radici, ma ho fatto il primo passo. 

Questo libro è stato definito 'una favola moderna' e non potrei essere più d'accordo. Me ne sono innamorata già dopo l'incipit e questo sentimento è cresciuto pagina dopo pagina, in un tornado di emozioni e fantasia che non mi aspettavo di trovare. La nostra storia è ambientata nella caotica New York ma, tutti in posti che visitiamo c'è una calma e una tranquillità inaspettata. La pasticceria della mamma di Walter è un vero paradiso di zucchero e magia, non troverete in nessun altro posto delle simili delizie e, per questo, sono anni che il locale accoglie giornalmente centinaia di clienti felici e soddisfatti. Come in ogni fiaba che si rispetti, il merito è tutto di una 'fata madrina' particolare che, per ricambiare un gesto gentile, ha donato un libro in cui sono contenute queste meravigliose ricette. Il rapporto di Walter con il mondo è filtrato da strati e strati di barriere protettive, la sua non brillantissima capacità nel parlare in pubblico, lo ha confinato in una solitudine forzata nella quale sono ammesse pochissime persone. Questo bambino mi ha emozionato molto: trovo che la scelta di far ricadere proprio su di lui il ruolo di protagonista, sia stata ben ponderata ed elaborata. E' stato impossibile non innamorarsi del suo mondo e del fedele compagno peloso, Milton.

Non c'è motivo di avere paura di smarrirsi: ciò che è perduto sarà ritrovato da chi è abbastanza coraggioso da aprire gli occhi per vedere, ora lo so.

'La voce delle cose perdute', ci aiuta a guardare oltre l'apparenza. Ci invita a soffermarci su dettagli insignificanti della nostra quotidianità perché è proprio nei particolari che, a volte, si trova la soluzione ad un problema. Walter è un meastro straordinario in questo viaggio alla ricerca di oggetti ed emozioni. Si tratta di un romanzo non scontato, in grado di ammaliare la mente di chi legge. C'è magia, fantasia e la voglia di togliersi di dosso il peso di responsabilità e complicazioni per lasciare spazio alla semplicità dei piccoli gesti che possono portare un beneficio, immenso ed immediato, nella vita di ognuno di noi. Entrare in questo libro, al pari di entrare nella pasticceria di Walter, equivale ad ottenere un rimedio semplice e veloce per distogliere la mente dai problemi quotidiani e sognare un po', ad occhi aperti, insieme a lui e ad altri splendidi personaggi che ho amato moltissimo.
La prosa dell'autrice, in linea con la storia e una cover meravigliosa, è molto elegante e delicata; si legge con piacere e coinvolge a trecentosessanta gradi.
Non è mai troppo tardi per cercare la felicità e, leggendo questo libro, sarete un passo più vicini ad ottenere la vostra dose di serenità giornaliera: provare per credere!



sabato 24 marzo 2018

Recensione "Tutto quel buio" di Cristiana Astori

Buongiorno lettori,
chiudiamo la settimana con una storia particolare che mi ha affascinata moltissimo.
Si tratta del nuovo romanzo di Cristiana Astori, "Tutto quel buio", edito da Elliot.
Il genere richiama molto quello del mio amato Carlos Ruiz Zafon, ma molto meno soprannaturale e fantasy.
Buona lettura!


Acquistalo, QUI

Susanna Marino, una studentessa squattrinata laureata in cinema, viene incaricata da un misterioso collezionista torinese di ritrovare una preziosa pellicola degli anni Venti, scomparsa durante l'occupazione nazista. Il regista è l'ungherese Károly Lajthay, il titolo "Drakula halála". Si dice infatti che sia questo, e non il "Nosferatu" di Murnau, il primo film in cui compare il personaggio di Dracula di Bram Stoker; nessuno però è mai riuscito a trovarlo, o, se l'ha fatto, non l'ha potuto raccontare. La pellicola pare infatti maledetta, e una mano misteriosa uccide chiunque tenti di venirne in possesso. Una volta giunta a Budapest, Susanna dovrà muoversi in una città dalle atmosfere espressioniste, tra tetti acuminati e oscuri sotterranei, in mezzo a cacciatori di pellicole privi di scrupoli, poliziotti sospettosi e ambigui musicisti noise, lungo una pista di sangue che affonda le radici in un tragico passato.

A volte neanche ci pensiamo, ma ci muoviamo su fili fragili.
Su intrecci di vuoti e ombre che neanche vediamo, e di cui non ci accorgiamo, ma loro sono lì, puntuali, e prima o poi ci chiedono il conto.

Ho acquistato questo libro quasi per caso, sono stata attratta subito dal titolo e leggendo la trama me ne sono ufficialmente innamorata. La lettura si è rivelata una sorpresa continua, molto intensa e accattivante. Ho scoperto in Susanna, un personaggio poco idealizzato e molto intraprendente. Pur essendo una donna, sola e in una città sconosciuta, non si perde d'animo e persegue il suo obiettivo con una tenacia fuori dal comune. Ho fatto il tifo per lei sin dall'inizio, sono entrata subito in sintonia con il suo personaggio e, durante la lettura, ho provato ogni singola emozione e sensazione che sentiva lei. Tensione, paura, incertezza e solitudine sono solo alcune sfaccettature suscitate dalla prosa dell'autrice. E' stato semplice immaginare ogni vicolo buio e ogni rudere misterioso di Budapest grazie alle accurate descrizioni e all'amore per i particolari dimostrato dall'autrice. Susanna non è l'unico personaggio degno di nota del libro, nel romanzo anche i personaggi minori sono fondamentali e curati nel dettaglio. 

La storia ci ha dimostrato che il Male non si spegne nel corso dei secoli
(...) piuttosto si moltiplica, come tutti i parassiti.

L'idea di base, attorno al quale ruota l'intera storia, è molto interessante. Mi sono appassionata moltissimo alla ricerca della pellicola perduta e ho scoperto un modo che non conoscevo, un mondo misterioso e pericoloso in cui è meglio, a volte, non mettere il naso. Le sfide che la protagonista affronta, alla ricerca del 'Dracula halala', sono molteplici e la mettono alla prova sotto ogni punto di vista sia fisico che mentale. Le tinte gotiche e noir della prosa, rendono la lettura avvincente. La suspense attanaglia con una morsa strettissima la mente del lettore, rendendolo incapace di abbandonare la lettura. Che dire dell'epilogo? Un vero colpo da maestro dell'autrice che, anche quando tutto sembrava risolto e finito, non rinuncia all'ennesimo, spiazzante, colpo di scena.
E' un romanzo da leggere con la luce accesa che ci porta tra i vicoli oscuri di una città che cambia radicalmente aspetto quando cala il sole. Una Budapest così, non l'avete mai vista ve lo assicuro.
E' stata una vera scoperta, sono soddisfattissima della lettura e non posso che consigliarla ad occhi chiusi. Sono certa che l'apprezzerete anche voi, soprattutto se amate il genere.



venerdì 23 marzo 2018

Recensione "Mi vivi dentro" di Alessandro Milan

Buongiorno lettori,
oggi voglio parlarvi di una storia che fa male ma anche bene. La storia vera di un amore che sfida la malattia, e la morte, un amore che dà forza e speranza per superare anche i momenti più bui che, purtroppo, alcuni malati vivono quotidianamente.
Buona lettura!


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Tutto comincia alle sei di mattina, in radio, dove due giornalisti assonnati si danno il turno. Lui è appena arrivato e cerca di svegliarsi con un caffè, lei sta correndo a casa dopo aver lavorato tutta la notte. E succede che nella fretta i due si scambiano per errore i cellulari. Si rivedono qualche ora più tardi, e da un dialogo surreale nasce un invito al cinema, poi una mostra, un aperitivo, una gita in montagna. Francesca è bassina, ha i capelli biondi sparati, due occhioni azzurri che illuminano il mondo. È una forza della natura, sempre in movimento, sempre allegra. Alessandro è scherzoso e un po' goffo, si lascia travolgere da Francesca e dall'amore che presto li lega. E da lei impara, giorno dopo giorno, a vivere pienamente ogni emozione, a non arretrare di fronte alle difficoltà, a capire il significato della resilienza. E così anni dopo, insieme, con il sorriso sulle labbra, si troveranno a combattere la più terribile delle battaglie. Senza arrendersi mai.

Il senso di vuoto, il suo peso specifico, talvolta è insopportabile. E' come svegliarsi e scoprire di non avere più un braccio. Non c'è bisogno di guardarsi allo specchio per accorgersi che qualcosa non è più come prima.

Avevo sentito parlare moltissimo di questo libro così, incurante degli avvisi e dei consigli di altri lettori, mi sono tuffata tra le pagine di una storia che faccio fatica, ancora adesso, a digerire per il suo realismo e per il dolore che trasuda da ogni pagina. L'amore di Alessandro e Franci è cosa rara, di questi tempi, un amore che ha messo in pratica il concetto di 'in salute e in malattia', sfidando la scienza e la paura pur di continuare a sperare ancora. Mi è piaciuta tanto Franci, la sua voglia di vivere e la sua passione per i viaggi, è una donna che avrei voluto conoscere, una persona che portava la luce nelle vite di tutti coloro che la circondavano. Il ruolo di Alessandro è stato, però, il più difficile e il più complicato. Come fai a sorridere quando il tuo cuore piange? Come fai a spiegare a tuo figlio che, nonostante le tante battaglie vinte, perderai la guerra? Come fai ad immaginare una vita intera senza la tua anima gemella? Ho ammirato quest'uomo, da ogni punto di vista. E' un padre e un marito eccezionale, cosa più unica che rara. Ho pianto ogni lacrima possibile insieme a lui, ho sperato nel miracolo e abbracciato, virtualmente, Mattia e Angelica; ho sentito il vuoto lasciato da Franci e ho imparato ad amare la storia di questa famiglia attraverso i racconti e gli aneddoti che l'autore ci regala.

E' tempo di prendersi gli applausi, è tempo di inchini al pubblico.
Siamo qui.
Siamo vivi.
Siamo una famiglia.

Siamo di fronte ad una storia vera, in cui non troverete un finale da favola scontato e sognante, ma un serenità riconquistata con la forza dopo uno tsunami che ha destabilizzato, emotivamente e fisicamente, una famiglia come tante che probabilmente non meritava tutto questo dolore ma che è diventata più forte e consapevole grazie ad esso. Ogni personaggio del libro ha una sua prerogativa e un suo ruolo fondamentale: insieme, costituiscono una grande famiglia pronta a supportare e appoggiare Alessandro e Franci nei momenti più critici e nefasti della malattia. Il tempo sa essere spietato, quando ha una scadenza, ma è anche l'unico che può lenire le ferite e rendere l'assenza più tollerabile. Alessandro Milan ci regala un inno alla vita, all'amore e all'affetto familiare perché, in fondo, sono queste le cose più importanti. E' una storia che ho divorato in una mattinata, sono entrata in punta di piedi nella vita di questa famiglia e mi è dispiaciuto moltissimo lasciarli. La loro storia mi ha fatto riflettere ed emozionare, non ci sono abbastanza parole per esprimere il cordoglio e l'affetto per questa famiglia. Tutti dovrebbero leggere la storia di Franci, per quanto forte e dolorosa, è una straordinaria testimonianza di amore e vita.



giovedì 22 marzo 2018

[Review Party] "Chiudi gli occhi" di Monique Scisci



Buongiorno lettori!
Finalmente posso parlarvi senza riserve di un romanzo che ho amato. In questi giorni lo avete visto spessissimo sui miei social e anche sul blog e non vedo l'ora di farvi leggere il mio parere su "Chiudi gli occhi", di Monique Scisci. Il libro, edito da Newton Compton, è disponibile da oggi in libreria e in tutti gli stores online.
Buona lettura!


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Josephine è una donna di successo, fiera, combattiva e soprattutto autoritaria. A trentacinque anni è già presidente di un’importante agenzia pubblicitaria. È abituata a controllare tutto e la sua vita ruota attorno alla società che ha ereditato dopo la morte del padre. Divisa tra il lavoro e una famiglia sgangherata, Josephine si concentra sulla carriera senza curare le relazioni personali, finché un giorno, durante un viaggio a Dubai, incontra Mads, tipico uomo del Nord dal fascino glaciale. Mads è un dominatore esperto e ambito nel mondo sommerso del BDSM, ma si concede raramente e rifugge ogni coinvolgimento emotivo. Anche con Josephine. Perché c’è un segreto che Mads non intende rivelare a nessuno, un segreto che congela i suoi sentimenti e lo obbliga a mantenere le distanze. Eppure sarà sempre più difficile, per lui, nascondere quel che prova realmente.

Ero sicura che stesse scegliendo lo strumento di tortura adeguato al suo stato d'animo. Ma in fondo era quello che mi piaceva, l'adrenalina che quell'uomo era in grado di farmi scorrere nelle vene, che risvegliava il mio corpo, la tensione, la prospettiva del dolore e l'attesa del piacere.

Aprite bene le orecchie, perché lo dirò una sola volta: io ho amato questo romanzo erotico.
So che è una cosa rara, anzi, rarissima ma è la verità. Ho amato ogni singola, maledetta pagina del libro e non c'è niente che cambierei della storia e dei personaggi, al massimo farei fare un bagnetto di bontà alla Scisci che si è rivelata proprio una brutta persona trascinandomi in un vortice di passione, emozione per poi svegliarmi nel più brusco dei modi (purtroppo per voi, non vi rivelerò quale!).
In Josephine ho trovato, finalmente, una donna padrona della situazione e non la classica protagonista che ha bisogno di istruzioni per vivere. E' una personaggio completo, non esente da difetti o debolezze, ma in grado di mascherarli benissimo dietro una figura autoritaria e potente. L'incontro con Mads Kavén, un UOMO con la U, la O, la M e la O in maiuscolo, la sconvolge in quanto rappresenta l'imprevisto, una cosa che sfugge alla sua vita ben organizzata e priva di sorprese. Anche il nostro co-protagonista non è un cliché ambulante, anzi. E' un uomo maturo, con un lavoro normale e un aspetto normale, ha una personalità e un savoir faire che conquistano e non importa quanto cercherete di opporvi a lui...lo amerete, fidatevi!

Quando si incontra un uomo come Mads Kavén, il modo di relazionarsi al genere maschile cambia. E' in grado di ribaltare i concetti di giusto e sbagliato, bene e male, dolore, parecchio dolore a dire il vero, e piacere. Mi riferisco a quel tipo di piacere totalizzante e perverso che all'inizio sorprende, poi incuriosisce, disarma e infine distrugge e ricostruisce, ogni volta scavando sempre più a fondo.

L'universo di Mr Kavén è molto intricato e complesso, si considera un Master nel BDSM ma se immaginate una copia più matura di Christian Grey siete fuori strada. Il mondo di Mads affascina e coinvolge la mente, oltre che il corpo. Si tratta di una vera e propria filosofia di vita che esula dal concetto di semplice erotismo o di pratiche poco usuali. Il BDSM viene presentato dall'autrice in maniera molto dettagliata e accurata, insieme alle regole (scritte e non) di questo mondo sommerso, alle sue origini e alla sua applicazione pratica nella vita di tutti i giorni. Come Josephine, anche io sono rimasta affascinata da quest'uomo e dalle sue proposte, non nego di aver aspettato insieme a lei, con ansia, i messaggi notturni e inaspettati di Mads. 

La felicità ha le sue regole, incomprensibili a molti, è una splendida menzogna che fa di un attimo l'eterno tormento.

Ho divorato il libro con avidità, pagina dopo pagina, non avendone mai abbastanza. Mi sono appassionata come raramente capita con questo genere. Di solito odio le descrizioni di certi erotici, le trovo volgari ed esagerate, ma non è il caso di questo libro che mantiene, sempre e comunque, un forte contegno senza rinunciare alla sensualità richiesta da un genere come questo. Gli unici gemiti che ho sentito, singulti più che altro, sono stati i miei quando sono arrivata all'epilogo: inaspettato, sconvolgente e doloroso. Ho affrontato la lettura con sbalzi umorali, e ormonali, non indifferenti e questo finale (purtroppo sospeso) mi ha dato il colpo di grazia. La prosa dell'autrice è una coccola da ogni punto di vista, ho letto tutti i libri pubblicati dalla Scisci e la sua scrittura, elegante e brillante, è una costante che mi preme sottolineare. E' stato bello vederla superare, con successo, anche l'approccio con un genere molto lontano da quelli a cui ci ha abituato.
Non vedo l'ora di avere tra le mani il prossimo libro perché questa non è che la punta dell'iceberg di una storia, a mio avviso, meravigliosa ed emozionante.. oltre che molto sensuale ed erotica. Anche se, come me, non amate il genere vi consiglio di concedere una possibilità al romanzo; mentre, per le appassionate, è una storia che non può mancare nelle vostre librerie!


Se le mie parole non vi hanno convinto al cento per cento, vi lascio l'elenco degli altri blog che, oggi, parleranno del libro 💓









mercoledì 21 marzo 2018

Recensione in ANTEPRIMA "Confusa e innamorata" di Colleen Oakley

Buongiorno lettori,
arriva domani, in libreria e negli stores online, un romanzo carinissimo firmato da Colleen Oakley, "Confusa e innamorata", a metà tra un sick romance e un chick lit, vi regalerà tante risate, momenti di riflessione e scorci romantici da sogno.
Buona lettura!


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Jubilee Jenkins non è una bibliotecaria qualsiasi. Ha una rarissima allergia al contatto umano: sfiorare la pelle di qualcun altro potrebbe letteralmente ucciderla. Ma dopo essersi ritirata in completa solitudine per quasi dieci anni, Jubilee decide di affrontare di nuovo il mondo, nonostante i rischi. Armata di guanti, maniche lunghe e della sua fedele bicicletta, finalmente si avventura oltre la porta, verso il proprio futuro. Anche Eric Keegan ha parecchi problemi. Ha una figlia che ha smesso di parlargli dopo che il suo matrimonio è naufragato e un figlio adottivo brillante ma problematico, che si esercita nel tentativo di riuscire a usare la telecinesi. Eric si sta sforzando di rimettere in sesto la propria vita e diventare il padre - e l'uomo - che vorrebbe disperatamente essere. Quando un incontro casuale al bancone della biblioteca intreccia la sua vita con quella di una donna molto bella ma eccentrica, non desidera altro che poterle stare accanto. Ben presto Jubilee ed Eric si troveranno ad avere a che fare con qualcosa che desiderano, ma che è totalmente fuori dalla loro portata. O forse no?

Quando ho iniziato a leggere 'Confusa e innamorata', non sapevo se ridere o piangere. Il tutto inizia con la protagonista quasi in punto di morte dopo il suo primo bacio e no, non è dovuto all'emozione o alla bravura sconfinata del tipo, ma ad una rarissima patologia che la rende intollerante all'umanità intera! Jubilee Jenkins non può essere toccata da mani umane, mai. Nemmeno per un abbraccio materno dopo un brutto voto a scuola, nemmeno per una stretta di mano ad un colloquio di lavoro. Qualsiasi contatto, non protetto, con la pelle di qualcun'altro potrebbe ucciderla, nella peggiore delle ipotesi, o lasciarle degli sfoghi cutanei anti estetici e fastidiosi. Mi è dispiaciuto molto per lei, soprattutto quando ha scelto di vivere fuori dal mondo invece di cercare una soluzione alla sua condizione. Il suo carattere insicuro e timido, non ha aiutato la causa di integrazione con il mondo esterno creando una vera e propria campionessa di solitudine. Eppure, nonostante l'eremitaggio forzato, Jubilee ha un buon carattere e una discreta autoironia che mi ha strappato parecchie risate. La sua parte più riflessiva, invece, mi ha mostrato la parte più profonda di lei. Quando, finalmente, prova ad uscire fuori dalla sua 'comfort zone', credo di aver esultato con la verve di un'ultrà.

Le ho ricordato una delle tante cose che non può fare, come se non lo sapesse già. E poi mi chiedo se sa cosa vorrei fare io e non posso. Se sa che solo starle vicino mi toglie il fiato, che sogno di accarezzarle i capelli, che toccarla con la mano nuda, anche solo sfiorarle il gomito, mi darebbe una gioia infinita.

Se pensate che la sagra del 'mai una gioia' si concluda così, siete fuori strada. La vita complicata di Jubilee, infatti, si incrocia con quella complicata di Eric dando vita ad una storia tragicomica fatta di tentati omicidi, confessioni scomode e problemi da risolvere. Il tutto condito da un filo d'ironia che non guasta, soprattutto nei momenti in cui l'aria diventa decisamente pesante. 
La cosa che non ho apprezzato particolarmente, sono le tante pagine di 'aria fritta', come la chiamo io: momenti statici che parlano di tutto e niente e che fanno perdere il ritmo e la voglia di leggere. Per il resto, la prosa della Oakley non mi è dispiaciuta, soprattutto nei dialoghi che si sono rivelati, per lo più, arguti e ironici. Si parla anche di libri e la cosa, come potrete immaginare, non mi è dispiaciuta per niente; ho provato tanta sana invidia per Jubilee e il suo impiego in biblioteca. 
Sentimenti e malattia si intrecciano al punto giusto, senza esagerare né in un campo, né nell'altro. 
"Confusa e innamorata" è una storia carina, senza pretese e particolare. Merita una possibilità!


martedì 20 marzo 2018

Recensione "Bastardo fino in fondo" di Penelope Ward e Vi Keeland

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un romanzo che avevo acquistato tempo fa e che non avevo ancora avuto l'occasione di leggere. Si tratta di "Bastardo fino in fondo" di Penelope Ward e Vi Keeland, una storia carina, sexy e divertente con personaggi mooolto alternativi.
Buona lettura!


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Un australiano sexy e arrogante di nome Chance. Era davvero l'ultima persona in cui mi aspettavo di imbattermi nel mio viaggio attraverso il Paese. Quando la mia macchina si è rotta, abbiamo fatto un accordo: niente programmi, saremmo andati avanti per miglia e miglia passando notti sfrenate in motel sconosciuti senza limiti e senza una meta precisa. E così quello che doveva essere un normale viaggio si è trasformato nell'avventura della vita. Ed è stato tutto davvero incredibile finché le cose non sono diventate serie. Lo desideravo, ma Chance non si esponeva. Pensavo che mi volesse anche lui, invece qualcosa sembrava trattenerlo. Non avevo intenzione di perdere la testa per quel bastardo arrogante, soprattutto da quando avevo saputo che le nostre strade stavano per dividersi. D'altra parte si dice che tutte le cose belle prima o poi finiscono, o no? Forse è così, o forse ero io che non volevo vedere la fine della nostra storia...



Come fai ad avere un corpo così con tutto quello che mangi?
-Molto, molto sesso, Aubrey. Ecco cosa faccio.
Davvero?
-No. Volevo vedere il tuo viso diventare di quella bella tonalità di rosa, come quando ti imbarazzi.


Vi dico subito che è una storia assurda, molto romanzata e da sogno. Ecco, ora che sapete queste premesse, posso dirvi anche che io l'ho amata oltre ogni aspettativa. Il punto forte del libro? In assoluto i personaggi, Aubrey e Chance sono stati due protagonisti eccezionali: giovani, sexy, con caratteri opposti. Si incontrano in un'occasione molto improbabile e intraprendono un viaggio entusiasmante nei luoghi d'eccellenza degli Stati Uniti. Devo ammettere che ho provato tanta (sana) invidia per Aubrey: per quanto folle e misterioso, Chance è un compagno di avventura fantastico.
Quando alla strana coppia si aggiunge una capretta cieca e ansiosa la situazione diventa tragicomica ma dolcissima. L'idillio viene interrotto nel più brutale dei modi spezzando il cuore della ragazza e quello di chi legge.

Ogni singolo minuto può cambiare una vita intera.

La trama, raccontata da due pov differenti e su diversi piani temporali, assume contorni decisamente più seri e meno spensierati nella seconda parte della storia. La ferita per l'abbandono improvviso di Chance fa ancora male ma è inevitabile fare il tifo per loro, dall'inizio alla fine.. nonostante tutto.
Lo stile di queste due autrici è omogeneo, semplice e molto diretto. Il linguaggio di Chance è sfrontato e sfacciato, ma i dialoghi sono assolutamente esilaranti. In alcuni punti sono stata letteralmente piegata in due dalle risate. La mia Pixie è il vero pezzo forte che rende unico un libro forse banale, ma nell'insieme completo. Se siete alla ricerca di una storia piccante e romantica, questo romanzo fa al caso vostro. Io l'ho apprezzato, nonostante i vari difetti, e lo consiglio.
Non mi resta che aspettare con ansia il prossimo lavoro di questa promettente coppia di autrici!