giovedì 29 agosto 2019

[Review Party] "Quella mattina prima di morire" di Jo Jakeman

Buongiorno, lettori.
Ho letto e recensito per voi, "Quella mattina prima di morire", un thriller davvero interessante in uscita oggi per Newton Compton.
Buona lettura!


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Un divorzio non è mai una cosa semplice, e quello di Imogen non fa eccezione. Suo marito Phillip è un maniaco del controllo, un violento, ed è determinato a renderle la vita un inferno. Quando Philip piomba in casa senza preavviso, intimandole di andarsene entro un mese, Imogen sente il mondo crollare sotto i piedi. Se non acconsentirà alla richiesta, rimanendo senza un tetto sopra la testa, Phillip farà il possibile per toglierle l'affido di Alistair, il figlio di sei anni. In un momento di follia, Imogen reagisce d'impulso e per la prima volta nella sua vita prende il controllo, compiendo un'azione che cambierà per sempre il suo destino. Quello che non avrebbe mai potuto immaginare, però, è che sia la prima moglie che l'attuale fidanzata di Phillip sarebbero state coinvolte nel suo piano. E tre donne molto diverse si ritroveranno improvvisamente alleate nel tentare di ottenere la loro vendetta nei confronti dell'uomo che le ha fatte soffrire.

'Quella mattina prima di morire' è una delle storie più strane che abbia mai letto. 
In parte, penso sia dovuto alla scelta narrativa dell'autrice: molto confusionaria e che si alterna tra passato e presente. Ma la cosa che più mi ha lasciata interdetta, è la scelta delle protagoniste: ben tre donne tutte diverse tra loro che hanno un uomo in comune. Vi lascio immaginare tutte le vicissitudini che ne conseguono, senza svelarvi troppo di ciò che accade davvero.
Il personaggio di Philip, quindi, unico maschio alpha del club deve far fronte al difficile compito di tenere testa a tutte loro e ci riesce in maniera quasi esemplare. Quello che colpisce il lettore,e probabilmente anche lo stesso povero Philip, è che le donne sono imprevedibili e anche quando le strategie sembrano essere inutili, sanno trovare una scappatoia dall'ovvio cogliendo alla sprovvista chi ha dato tutto per scontato.

L'intera vicenda si gioca su equilibrio precario tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Tutte e tre le protagoniste sono sempre sull'orlo di compiere un passo falso ma proprio sul più bello si tirano indietro. Tutto questo, per chi legge, è un'attesa frustrante: un'attesa della svolta, un'attesa della famosa goccia che fa traboccare il vaso o l'altrettanto famoso punto di non ritorno e, proprio all'improvviso, proprio da chi meno mi sarei aspettata, il colpo di scena arriva e porta la storia all'apice della tensione narrativa.

L'autrice tira molto la corda, proponendo nel libro dei momenti di impasse che rischiano di stancare chi legge, per poi riprendersi nel capitolo seguente. La prosa è abbastanza scorrevole e la stranezza della storia ispira, comunque, una curiosità crescente che è riuscita a condurmi fino all'epilogo.
E' un thriller molto soft e politicamente corretto, adatto anche a chi non ama particolarmente il genere. Quattro stelle meritate, dopotutto, soprattutto per il 'girl's power'!


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lunedì 26 agosto 2019

[Rubrica] Leggi... la ricetta #1

Buongiorno e buon traumedì a tutti!
Come iniziare la settimana in modo dolce e delicato? Semplice, con una bella ricetta che mi avete chiesto in tanti dopo aver visto il risultato sul mio profilo Instagram.
Si tratta di una, delle tante, ricette che potete seguire per realizzare la vostra originale, soffice e fresca 'New York Cheesecake'.
Buona lettura!


INGREDIENTI

Per la base:
- 200 g di biscotti secchi (Digestive, Oro Saiwa ecc..)
- 150g di burro (io consiglio quello bavarese, buonissimo!!)

Per la crema:
- 500 g di formaggio spalmabile (io ho usato il Philadelphia e si lavora benissimo)
- 100 ml di panna fresca
- 100 g di zucchero
- 2 uova intere
- 1 tuorlo (in questi casi conservate sempre gli albumi per realizzare delle buone meringhe o dei pancakes proteici)
- succo di mezzo limone (opzionale)
- 1 bustina di vanillina

Per la salsa alle fragole di accompagnamento:
- 250 g di fragole
- 1 cucchiaio di zucchero a velo


PROCEDIMENTO:

> Per prima cosa, preparate la base della vostra cheesecake tritando bene i biscotti (aiutatevi con un mixer elettrico oppure mettete i biscotti dentro un sacchetto di plastica e schiacciateli con matterello/bottiglie a seconda di quello che avete in casa).

> Sciogliete il burro in un pentolino  e, successivamente, unitelo ai biscotti tritati.

> Ponete il composto in una tortiera foderata con carta forno ( vi consiglio di usarne una da 24 per ottenere una torta più 'bombata' ma va bene anche un diametro superiore solo che, in questo caso, vi verrà una cheesecake più bassa come la mia) e lasciate riposare in frigo per almeno mezz'ora.

PREPARIAMO LA CREMA

> Mettete in una ciotola le uova e il tuorlo insieme allo zucchero ed iniziate a montare con lo sbattitore/planetaria (se non avete nessuno dei due, provate ad unire due forchette con un elastico e, con un po' di olio di gomito, l'effetto sarà lo stesso.)

> Unite tutti gli altri ingredienti e continuate con lo sbattitore per almeno 5 minuti. Il risultato sarà una crema gialla, profumatissima e densa.

> Versate la crema sulla base e livellatela aiutandovi con un cucchiaio o un leccapentola.

> Cuocete a forno statico, preriscaldato, a 160° per 60 minuti.

PREPARIAMO LA SALSA ALLE FRAGOLE

> Mentre aspettate che la cheesecake sia pronta, potete avvantaggiarvi preparando la salsa alle fragole.

> Mettete le fragole, precedentemente sciacquate e tagliate a pezzetti, dentro un pentolino e aggiungete lo zucchero a velo. 

> Mescolate continuamente fino al raggiungimento del bollore e lasciate cuocere altri 5 minuti per far ammorbidire le fragole.


SFORNIAMO LA TORTA

Dopo un'ora, la vostra torta sembrerà un gigantesco e luminoso sufflè.
Una volta tolta dal forno, lasciatela raffreddare completamente a temperatura ambiente. Noterete che la cheesecake si abbasserà al centro creando un bordo naturale perfetto per spalmare la salsa alle fragole.

Una volta guarnita, lasciatela in frigo per 4 ore.


Buon appetito!!



Per qualsiasi dubbio, non esitate a scrivermi.
Se provate a farla, mandatemi le foto mi raccomando! 💓






mercoledì 21 agosto 2019

Recensione "Harley & Rose" di Carmen Jenner

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di un romanzo che mi ha spezzato il cuore, di una storia che ho divorato nel giro di poche ore tra pianto e stridore di denti, di un libro che NON DOVETE leggere se siete deboli di cuore.
Nonostante tutto, ho amato ogni pagina di "Harley & Rose" e non vedo l'ora di raccontarvelo.
Buona lettura!


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Fin da quando era una ragazzina, Rose sognava il giorno in cui Harley l’avrebbe portata in braccio oltre la soglia, in luna di miele. Ma cosa succederebbe se quello non fosse il giorno del suo matrimonio, e lei si trovasse lì solo perché Harley è stato lasciato all’altare appena qualche ora prima?
Barattata San Francisco per una vacanza in paradiso, dopo aver scambiato il bouquet da damigella per le Hawaii, Rose spera di poter uscire finalmente dalla friendzone.
Perché una volta Rose e Harley erano stati molto più che amici, ma la vita aveva preso un’altra piega. Da allora, Rose ha trascorso ogni giorno nella speranza che Harley se lo ricordasse.
Lei è sempre stata la sua migliore amica.
Lui è sempre stato suo.
Lei è innamorata di lui.
Lui… non è innamorato di lei.
Lui… sta sposando qualcun’altra.
Lui… sta nascondendo qualcosa.
Lui…be’… è complicato.

Questo libro inizia in maniera molto pacata e simpatica, quasi come una commedia americana con Jennifer Aniston e Ben Stiller. Inizia come una storia super romantica con i due amici di sempre in partenza per una vacanza da sogno, dopo che lui è stato abbandonato all'altare. Lei è innamorata di lui, più o meno da sempre; lei lo conosce meglio di chiunque altro, lui è un latin lover da strapazzo. Direte voi, e lo dicevo anche io, che non c'è nulla di grandioso in tutto questo e tanto meno niente di straordinario ma la Jenner ha in serbo più di una sorpresa per tutti noi...
Dal presente ci spostiamo nel passato, in un viaggio a ritroso nell'amicizia di Harley e Rose, alla scoperta della loro storia che non è stata sempre rose e fiori.

Mi hanno colpita entrambi i personaggi, anche se per motivazioni diverse: Rose mi ha fatto molta tenerezza per la sua totale lealtà verso Harley, il suo amore non conosce battute di arresto ma cresce nel tempo in maniera spontanea e forte. Lui si è fatto strada nel mio cuore strada facendo: per solidarietà femminile non potevo fare a meno di odiarlo per i suoi atteggiamenti così superficiali e menefreghisti nei confronti di Rose ma poi, nella seconda metà del romanzo, si è rivelato in tutta la sua dolcezza mostrando, finalmente, il suo lato più umano e debole.

Resterei, se potessi.
Resterei per sempre, se avessi scelta, solamente per impedire che tu debba affrontare tutto questo.

La storia di Harley & Rose, complicata sin dall'inizio, si rivela più complessa del previsto.
Più profonda.
Più dolorosa.
Più triste.
E' il classico rapporto in cui l'amore non basta per guadagnarsi l'agognato 'e vissero per sempre felici e contenti'. E' una storia in cui il romanzo si fonde con la realtà e nel nostro mondo la vita non è sempre rosa e lieta. Mi avevano avvisata, un po' come io ho cercato di fare con voi, ma credetemi, nulla può prepararci a storie così intense, così sofferte e così vere.
Carmen Jenner mi ha regalato un pezzo di cuore e io lo custodirò con affetto nel mio in una parte che apparterrà per sempre ad Harley e Rose.



lunedì 19 agosto 2019

Recensione "Il silenzio dei larici" di Lenz Koppelstätter

Buongiorno, lettori.
Le attività del blog riprendono a pieno ritmo con la recensione di un giallo tutto italiano edito da Corbaccio. Si tratta de "Il silenzio dei larici", di Lenz Koppelstätter.
Buona lettura!



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Il remoto paesino di Santa Gertrude viene sconvolto, in una bella giornata primaverile, da una scoperta raccapricciante. Proprio vicino ai famosissimi larici millenari, monumento naturale che ha assistito allo sviluppo della civiltà e che attrae da sempre frotte di turisti, viene trovato il cadavere di una ragazza. Del delitto si autodenuncia l'architetto Haller, giunto in valle non da molto, anche se tutti credono che il vero colpevole sia il figlio Michl, un ragazzo particolarmente strano. Starà al commissario Grauner e al suo vice Saltapepe condurre le indagini in Val D'Ultimo, luogo silenzioso quanto i suoi abitanti - come può constatare il napoletano Saltapepe, ancora poco avvezzo alla flora e alla fauna locali - che sono taciturni fino a sembrare reticenti. Soprattutto quando, nei pressi del luogo del delitto, vengono trovate delle pagine appartenenti al diario di un celebre ospite della valle, in cui si rievoca un delitto avvenuto molto tempo prima, quasi cent'anni, e di cui tuttavia, gli abitanti del paese sanno più di quanto non si sia mai detto...

La prima cosa che mi ha colpita, del libro di Koppelstätter, è stata l'ambientazione.
Ci troviamo in un paesino ai confini con l'Austria e dalla mentalità molto chiusa e arcaica. Gli abitanti di Santa Gertrude, infatti, vivono in una realtà tutta loro in cui il male 'spirituale' fa più paura di quello terreno. La figura, quindi, che più influenza la vita di questa piccola comunità è quella del parroco: si tratta di un uomo inquietante che porta avanti delle convinzioni e delle tradizione che ai miei occhi, e forse anche ai vostri, sono apparse piuttosto retrograde e ai limiti dell'assurdo.
Il compito di portare un po' di normalità nella storia è affidato al commissario Grauner, un personaggio che non amerete da subito ma che imparerete ad apprezzare strada facendo. A fargli da spalla, un protagonista che, invece, vi farà innamorare alla prima battuta per la sua simpatia e per i suoi modi di fare sempre volti a stemperare le situazioni, per quanto critiche possano essere. Saltapepe sarà la spina nel fianco del commissario ma anche il suo miglior alleato!

Portare avanti un'indagine nell'omertà generale e in un clima in cui tutti sono convinti che si tratti dell'opera del demonio, non è per nulla semplice. La vita della giovanissima vittima e dei potenziali assassini, viene messa al setaccio portando a galla segreti e situazioni borderline difficili da gestire. Devo ammettere di aver brancolato nel buio per la maggior parte del tempo, incapace di fare supposizioni o spostare i miei sospetti su un particolare personaggio. L'autore è molto bravo a confondere le acque lasciando il lettore nell'incertezza più totale. 

Se in quei paesini montani si voleva arrivare al sodo non bastava semplicemente recarsi dal sindaco o dal maestro di scuola o da altri. 
Si doveva andare là dove la vita di paese aveva il proprio fulcro: al bar, all'osteria, nella locanda, vicino ai tavoli da gioco traballanti (...)
Ci si sedeva in un angolo e si aspettava e, in silenzio, si ascoltava il silenzio degli altri, pazientemente fino a quando qualcuno quel silenzio non lo rompeva.

Il clima opprimente di un piccolo centro chiuso e poco aperto agli estranei si fa sentire lungo tutto il corso della storia. L'unico senso di apertura viene dato dalla natura che circonda il paese e che partecipa in maniera, anche piuttosto attiva, all'azione nascondendo nei suoi boschi le tracce di ciò che è accaduto, miti e leggende. Non ho mai letto nulla di questo autore ma sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo giallo, soprattutto perché non è scontato. La prosa è diretta, senza fronzoli, quasi asettica ma perfetta per il tipo di storia che l'autore ha voluto raccontarci. L'epilogo coglie alla sprovvista e chiude bene l'indagine del commissario Grauner. 
Spero di poter leggere, in futuro, un nuovo caso per questa stramba coppia di investigatori.


lunedì 5 agosto 2019

Recensione "La ragazza scomparsa" di Brenda Novak

Buongiorno, lettori.
Iniziamo la settimana parlando di un romanzo di cui mi avete chiesto in tantissimi e che non vedo l'ora di raccontarvi! Si tratta dell'ultima fatica letteraria di Brenda Novak, "La ragazza scomparsa", edito da HarperCollins.
Buona lettura!



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È un caldo pomeriggio di primavera in un tranquillo quartiere residenziale di Sacramento, California, quando Samantha, tredici anni, all'improvviso scompare nel nulla. Sua madre Zoe è attonita, preoccupata, distrutta. Teme che le possa essere successo qualcosa di terribile. Qualcosa che in passato è accaduto anche a lei, e che le ha cambiato la vita. Zoe è disposta a perdere tutto ciò che con fatica ha costruito pur di ritrovarla: il lavoro, la casa, il compagno. Ma la prima ipotesi formulata dalla polizia è quella di una banale ripicca adolescenziale, perché a quanto pare la ragazzina detesta l'uomo che Zoe ha deciso di sposare per regalare a Samantha un'esistenza meno travagliata della sua. Ma se non fosse così? Se Anton fosse sì un maniaco dell'ordine e del controllo, un arrivista interessato a una famiglia di facciata, ma non c'entrasse nulla con la sparizione di Sam? Sono queste le domande che tormentano Jonathan Stivers, l'investigatore privato a cui Zoe ha chiesto aiuto per ritrovare Samantha. È un caso che lo mette in seria difficoltà, e non solo perché ha pochissimi indizi su cui basare le ricerche e ancor meno tempo a disposizione. A complicare la situazione c'è anche la sconvolgente attrazione che prova nei confronti di Zoe, e un sospetto che con il passare delle ore si rafforza sempre di più: Sam è stata rapita da qualcuno che conosceva. Qualcuno che vive vicino alla famiglia e ne ha studiato le abitudini. Qualcuno che non è chi dice di essere.

Avendo già letto diversi libri dell'autrice, ero preparata alla tensione psicologica del libro e al livello altissimo di psicosi dei personaggi. Ne 'La ragazza scomparsa', la Novak ci regala un caso di rapimento davvero intrigante e manovrato da due personaggi insospettabili e mentalmente instabili. La povera Samantha, si ritrova vittima inconsapevole di un gioco pericoloso del quale è stata solo un effetto collaterale. Devo ammettere che, tra tutti, è il personaggio meno sviscerato e avrei gradito qualche scena in più dal suo punto di vista.

Al contrario, si parla molto degli adulti protagonisti che rappresentano tutti dei personaggi un po' ambigui e di cui si fa fatica a fidarsi, a volte anche a ragion veduta. Tutti hanno un passato/presente tenebroso e tutti sono dei possibili sospetti. Zoe ha nascosto una verità importante, quasi da tutta una vita, e questo rischia di ripercuotersi negativamente sulla sparizione di Samantha ostacolando il naturale corso delle indagini. L'autrice dimostra, come sempre, una discreta conoscenza della psichiatria e degli effetti che le patologie mentali possono avere sull'uomo, relazioni pericolose comprese, e questo le permette di creare un pathos particolare in tutte le sue storie.

E' difficile avere a che fare con personaggi instabili, non si può mai prevedere quale sarà la loro prossima mossa. Come sapete bene, amo questo genere di storie e la Novak non delude mai. La sua scrittura scorrevole e il ritmo incalzante, conferiscono alla vicenda un  andamento dinamico e accattivante che conquista chi legge conducendolo fino ad un epilogo forse un po' prevedibile ma giusto. Se cercate un buon thriller da portare in vacanza, l'avete appena trovato!


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