lunedì 30 aprile 2018

Recensione "Il profumo delle rose" di Victoria Connelly

Buon pomeriggio,
nella seconda recensione di oggi voglio parlarvi di un romanzo delizioso, dalla copertina alla storia.
Si tratta de "Il profumo delle rose", di Victoria Connelly, edito da Amazon Crossing.
Buona lettura!


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La vita, purtroppo, non sempre è facile.
Lo sa bene Celeste Hamilton che, nel giro di pochi mesi, ha dovuto affrontare il divorzio dal marito e la morte della madre. Per non parlare dell’attività di famiglia ormai sul lastrico.
Per tutte queste ragioni, è costretta a tornare a Little Eleigh Manor, l’antico e affascinante maniero nel Suffolk, da cui in passato era fuggita, giurando di non rimetterci mai più piede.
Al suo arrivo, però, la situazione è più critica del previsto e Celeste deve subito rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro. Anche se trascorre le giornate circondata da un paesaggio di una bellezza impareggiabile e dalle incantevoli rose che la sua famiglia coltiva da generazioni, Celeste si sente infelice. I problemi sembrano sommergerla e ovunque tra quelle mura è ancora troppo viva la presenza di una madre anaffettiva e crudele, che per anni non ha fatto che tormentarla e umiliarla.
Il destino, tuttavia, a volte sa essere imprevedibile come il vento d’estate, quando all’improvviso spazza le nubi e rischiara l’orizzonte.
Un incontro inaspettato farà sbocciare di nuovo in Celeste la voglia di vivere e di amare, infondendole la forza per salvare l’antica dimora e il rapporto non sempre facile con le sorelle.

Amo Little Eleigh Manor, ma ci sono un sacco di strane emozioni racchiuse tra queste mura che a volte mi capita di odiarlo. Ha senso?
Le sorelle Hamilton fanno parte di una famiglia che coltiva rose da sempre. Nel vecchio maniero degli Hamilton, dove ha sede l'azienda, tutto parla di questa passione tra meravigliosi giardini e stanze eleganti piene di opere d'arte. L'ambientazione è una vera delizia, in effetti, mi ha permesso di leggere il romanzo con occhi sognanti. Grazie alle accurate descrizioni e allo stile evocativo dell'autrice, non è difficile aggirarsi con l'immaginazione tra le stanze di Little Eleigh Manor e respirare il profumo e le note floreali dei vari tipi di rosa presenti. Victoria Connelly coglie in pieno lo stile della campagna inglese, regalandoci piacevoli immagini di vita quotidiana. Nonostante il panorama bucolico, però, la situazione effettiva della tenuta e dell'azienda non è proprio 'rosea'. Mantenere un castello del genere richiede più energie del previsto e la pragmatica Celeste, è pronta a porre rimedio alla situazione.

Non ci sarebbe più stato modo di sfuggirgli né di sfuggire ai sentimenti che cominciava a nutrire nei suoi confronti. Sentimenti che non era affatto sicura di essere pronta a provare.

Personalità interessante, quella di Celeste. Ad una lettura superficiale, sembrerebbe quella meno legata al castello, in lei si affollano sentimenti contrastanti verso quel luogo che sente così familiare ma, allo stesso tempo, così distante. Il rapporto con la madre, deceduta da poco, ha avuto un ruolo fondamentale nel suo allontanamento dalla famiglia e dall'azienda. Essendo la più grande delle tre sorelle, ha un ricordo più preciso del suo terribile carattere e della sua tendenza a spiccare sempre e comunque su tutti, figlie comprese. Le tre sorelle sono diversissime tra loro, soprattutto a livello caratteriale. L'unico punto in comune è l'estrema sensibilità d'animo che hanno. Il loro profondo legame familiare, sebbene venga messo alla prova in molteplici occasioni, sarà la chiave per superare incolumi la tempesta. E' una storia emozionante, colorata e molto originale. La bellissima copertina, non è che una cornice di un libro meraviglioso che ho letto tutto d'un fiato. Ideale per questo periodo primaverile e per le lettrici più romantiche. 



[Review Party] "Tua per sempre, Lara Jean" di Jenny Han

Buongiorno lettori,
oggi ho il piacere di ospitare il review party dedicato all'ultimo libro della serie di Jenny Han che ha come protagonista l'adolescente coreana, Lara Jean.
Ho, letteralmente, divorato il libro e non vedo l'ora di raccontarvi cosa ne penso!


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Lara Jean sta vivendo il miglior ultimo anno di liceo che una ragazza possa sognare. È perdutamente innamorata del suo fidanzato, Peter, con cui andrà in gita a New York e poi al mare per un'intera settimana. Dopo il matrimonio di papà con la signora Rothschild, frequenterà un'università così vicina da poter tornare a casa ogni weekend a sfornare torte al cioccolato. Purtroppo, però, il destino ha altri piani, e Lara Jean, che detesta il cambiamento più di qualsiasi altra cosa, dovrà ripensare al proprio futuro. Quando il cuore e la testa dicono cose diverse, chi si dovrebbe ascoltare?

Stiamo letteralmente contando i giorni, e nel frattempo facciamo passare le ore. Tutti sanno dove andranno a studiare, e il presente sembra già superato. La vita di colpo scorre veloce e lenta allo stesso tempo. E' come ritrovarsi in due posti diversi nello stesso momento.

Dalla prima volta che ho incontrato il personaggio di Lara Jean, tra le pagine di "Tutte le volte che ho scritto ti amo", è passato qualche anno ma la sua è una storia che ritrovo sempre con piacere. La cosa che non smette di stupirmi, è la semplicità del suo personaggio che non ho mai faticato ad immaginare nella realtà, amo la sua passione per la cucina e le sue idee un po' strambe che le sono costate non pochi problemi nel corso del tempo. Come me, anche lei ama avere un progetto di vita a lungo termine e non accetta di buon grado in cambiamenti repentini che, però, non dipendono da lei direttamente. C'è normalità, fin troppa, anche nel vivere l'amore: non siamo più abituati a leggere di adolescenti normali, che hanno il coprifuoco serale e frequentano ragazzi seri e non stereotipati, è forse questa la particolarità più bella di questa serie. 

Non voglio dimenticare niente di questo momento. Il modo in cui mi guarda. Il modo in cui, quando mi bacia, ogni volta, mi vengono i brividi sulla schiena. Voglio ricordare tutto questo.

Cronache di una vita 'normale', così potremmo definire questo romanzo. Il belle delle serie, è ritrovare sempre tanti personaggi e riabbracciarli un po' come se fossero vecchi amici. Alcuni di loro, infatti, al pari di Lara Jean, sono stati una vera e propria famiglia. Peter, ad esempio, è uno dei personaggi maschili migliori di sempre. Da adolescente, avrei fatto carte false per avere un fidanzato come lui: prestante, ironico e deciso, caratteristiche non facili da coniugare in uno stesso individuo di sesso maschile, soprattutto negli anni migliori!! L'autrice regala un finale perfetto a tutti i suoi personaggi ribadendo che, stavolta, si tratta davvero di un addio. Sono seriamente dispiaciuta di questa decisione ma è pur vero che anche le cose belle devono avere una fine e, quindi, a malincuore ho salutato anche io Lara Jean, la sua strana famiglia, i suoi amici e il suo amore con il sorriso.
Jenny Han è stata una vera rivelazione, non credevo di potermi affezionare tanto ad una serie del genere dato che, come vi spiegavo, non racconta nulla di troppo trascendentale. Questa autrice è la dimostrazione che una realtà ben raccontata, anche se non sovraccaricata da cliché e forzature, può rivelarsi comunque una bellissima storia. Non ho un preferito, tra i vari libri, sono tutti particolari e interessanti, a modo loro. Nonostante siano libri prettamente indicati ad un pubblico giovanile, vi assicuro che possono conquistare anche i lettori più adulti e maturi. Grazie a Lara Jean, ho rivissuto un po' i miei ultimi anni di liceo e l'ansia per il futuro, ho vissuto un amore travolgente e riso a crepapelle con la leggerezza adolescenziale che, ogni tanto, è bello ritrovare.
Non mi resta che augurarvi buona lettura, sono certa che adorerete Jenny Han e la sua dolcissima Lara Jean.




venerdì 27 aprile 2018

Recensione "L'altra moglie" di Kerry Fisher

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un romanzo molto complesso e avvincente, uscito da pochissimo per la Nord.
Si tratta de "L'altra moglie", una storia di Kerry Fisher.
Buona lettura!


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Per Maggie, una madre single che non ha mai avuto una relazione stabile, il matrimonio con Nico è un sogno. Anche perché finalmente farà parte di una vera, grande famiglia. Suo marito infatti vive nella casa di fronte a quella del fratello Massimo e a pochi passi dalla madre, considerata da tutti il loro nume tutelare. Eppure è proprio lei ad accogliere Maggie con estrema freddezza. Invece di vederla come la persona che ha aiutato Nico a superare la morte della prima moglie, la giudica un indegno rimpiazzo. Perché Caitlin era più sofisticata, più bella e certamente più adatta a Nico. Maggie se lo sente ripetere così tante volte che inizia quasi a crederci. Finché non trova un fascio di lettere nascoste in soffitta, lettere scritte a Caitlin da un uomo che non era suo marito. E allora cambierà ogni cosa... L'immagine che tutti hanno di Massimo e Lara è quella di una coppia solida e felice. Brillante professionista lui, impeccabile donna di casa lei, entrambi amorevoli genitori del figlio Sandro. Eppure dietro l'apparenza si celano ombre che Lara non ha il coraggio di condividere con nessuno. Almeno fino a quando non arriva Maggie, la nuova cognata. Potrebbe essere lei la chiave per evadere dalla prigione del suo matrimonio. Ben presto, però, Lara si renderà conto che, in una famiglia tenuta insieme da ipocrisie e segreti, la verità è destinata ad avere conseguenze devastanti...

"L'altra moglie", è un romanzo intricato e dalle tante sfumature. Quello che salta sicuramente all'occhio, è che si tratta di una storia tutta al femminile in cui gli uomini rivestono ruoli importanti ma non di rilevanza fondamentale. Abbiamo molte donne diverse, dai caratteri particolari. L'autrice mette in mostra i difetti più che i pregi, in una storia in cui non si capisce chi sono i buoni, chi sono i cattivi e su cosa si sta indagando davvero. Andando con ordine, la prima protagonista in cui ci imbattiamo è Maggie che è appena convolata a nozze con un vedovo d'oro. Maggie è una donna poliedrica e con un forte senso di indipendenza, con Nico ha trovato l'anima gemella ma non riesce proprio a digerire la sua ingombrante famiglia e, soprattutto, il fantasma della prima moglie deceduta prematuramente. Ho ammirato molto il carattere di Maggie, nella sua situazione è stato difficilissimo far quadrare tutto e riuscire a convivere in un perenne stato di tensione. Caitlin è la presenza/assenza del libro, una donna apparentemente perfetta che nasconde un segreto sconvolgente e inaspettato.

Il portagioie d'oro mi sfuggì di mano. Lo raccolsi e lo girai per controllare che non si fosse rovinato e, all'improvviso, il cuscinetto di velluto blu scivolò via, seguito da una cascata di biglietti e cartoline, tutti indirizzati a Caitlin. Quella però non era la grafia di Nico.
Chi aveva scritto lettere d'amore alla sua prima moglie?

Altra grande protagonista è Lara, cognata di Maggie e moglie succube di Massimo. La sua vita è una bellissima prigione di insicurezze e violenza. In Maggie, rivede tutto ciò che lei vorrebbe essere e questo riesce a darle la giusta motivazione per reagire. Il suo personaggio mi è piaciuto moltissimo perché attraversa una profonda metamorfosi tra le pagine,tirando fuori una personalità pragmatica e decisa, quando serve. Le dinamiche familiari, intricate e complesse come in una puntata di 'Beautiful', sono il vero fulcro di un libro che assomiglia molto ad un thriller ma conserva le note tipiche dei romanzi familiari pieni di segreti da portare alla luce. Ero molto incuriosita dalla storia e non sono rimasta delusa, fino alla fine sono stata con il fiato sospeso, curiosa di scoprire quale sarebbe stato il destino della famiglia Farinelli. L'autrice ha una prosa molto ricercata e ricca di dettagli, la narrazione è un po' dispersiva all'inizio per l'utilizzo di più voci narranti ma poi ci si fa l'abitudine. L'ho divorato nel giro di poco tempo e lo consiglio senza ombra di dubbio. E' un romanzo ben curato ed originale in grado di soddisfare anche i lettori più pretenziosi.



giovedì 26 aprile 2018

[Review Party] "Con te o senza di te" di Jules Hofman

Buongiorno cuori librosi,
oggi ho il piacere di ospitare il review party di un romanzo che mi è piaciuto moltissimo in uscita oggi per Newton Compton. Si tratta del libro "Con te o senza di te" di Jules Hofman.
Buona lettura!


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Allison ha ventisette anni e vive a New York. Lavora al Blusher, un pub mal frequentato, perché ha bisogno di soldi per concludere gli studi: il suo traguardo è una laurea in Medicina. Una sera, al pub, conosce Benjamin, un ragazzo dal fisico atletico e lo sguardo magnetico. Trascorre con lui una notte, che doveva essere solo un’avventura, ma che invece scatena in Allison una reazione completamente inaspettata. Quello che lei non sa è che a causa di una malattia diagnosticata di recente, Ben ha dovuto lasciare la sua squadra e rinunciare al sogno di diventare la stella del rugby americano, come tutti i tifosi si aspettavano. I tentativi di respingere Allison, comunque, saranno inutili e ben presto i due si ritroveranno travolti da un sentimento che li porterà a lottare insieme contro un nemico subdolo. Convinti che ogni istante vada goduto al massimo.

So che mi sta desiderando, lo dimostra l'espressione vogliosa sul suo volto. Io stessa, in questo momento, sto ardendo di desiderio per lui, per un perfetto sconosciuto. Ed è una sensazione cui non ero più abituata, quasi nuova.Voglio la sua bocca e sento che stasera farò di tutto per averla.

Non sapevo cosa aspettarmi da questo romanzo, vista la trama ho avuto paura di soffrire dalla prima all'ultima pagina. Strada facendo, ho deciso di godermi la lettura senza pensare all'epilogo ed è stata una storia bellissima. Allison e Ben si incontrano in una circostanza molto particolare e, da quel momento, il tutto si svolge in maniera molto veloce tanto che sono stata sul punto di chiedermi dove volesse andare a parare l'autrice. Non ha scelto dei personaggi semplici e nemmeno una location scontata e questo, se possibile, ha reso il tutto ancora più interessante e coinvolgente.
Mi è piaciuta tantissimo Allison, soprattutto il suo senso di responsabilità e del dovere. E' disposta a tutto per riuscire a realizzare i suoi sogni, è una ragazza acqua e sapone con una bellezza semplice ma disarmante. Molto, molto carino anche Ben che, nonostante il ruolo, si dimostra un ragazzo perbene e di sani principi, un po' folle e sopra le righe ma, allo stesso tempo, deciso e coraggioso. Il suo personaggio subisce il colpo più duro, è stato terribile leggere tra le righe la sua rassegnazione.

Ho il cancro: è lui la mia grande ombra. Se lo ignoro, lui c'è comunque. Mi segue, ovunque io vada. Non sono un sovversivo, sono semplicemente una persona il cui corpo sta perdendo colpi. E io non posso far altro che assistere al suo deterioramento.

La paura è una grande protagonista della storia. Ben ha paura della sua malattia, Allison ha paura di perderlo, io ho avuto paura che non riuscissero a superare questi limiti ma, nonostante tutto, l'atmosfera è molto distesa e piena di speranza. Ho sempre il timore di ritrovarmi in storie tristissime quando uno dei personaggi è gravemente malato, ma la Hofman fa sentire pochissimo questa tensione concentrandosi più sull'attrazione tra i due protagonisti e sul bellissimo sentimento che arriva inaspettato nella vita di entrammbi.
Nel panorama dei sick romance, il libro di Jules Hofman si differenzia in più di un elemento che, purtroppo, non posso rivelarvi per non rischiare di rovinare la lettura scendendo troppo nel dettaglio. Per quanto riguarda la trama, pur non essendo tra le più brillanti, può contare sulla bravura dei due protagonisti, su descrizioni accurate, soprattutto per quanto riguarda la componente emozionale, e su dialoghi irriverenti che strappano un sorriso anche nei momenti più cupi della storia. Scorrevole la narrazione, ho apprezzato molto la prosa dell'autrice e lo stile fresco e leggero. E' una lettura che si divora nel giro una sera perché, una volta iniziata, sarà impossibile chiuderla prima di sapere come andrà a finire. Nonostante le mie remore iniziali, non posso non consigliarlo. Sono sicura che vi innamorerete all'istante di questa coppia. 




mercoledì 25 aprile 2018

Recensione "Amore, cioccolato e disastri" di Samantha L'Ile

Buon pomeriggio cuori librosi,
in questa giornata primaverile e soleggiata, ho deciso di parlarvi di un romanzo super carino e zuccheroso edito dalla Butterfly Edizioni, "Amore, cioccolato e disastri", di Samantha L'Ile.
Buona lettura!


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La vita di Samuela è una continua montagna russa tra casa, figli e lavoro. Rimasta vedova all'improvviso, l'unica persona su cui può contare è l'amica Caterina, frizzante proprietaria di una pasticceria sull'orlo del fallimento. Entrambe hanno giurato fedeltà al cioccolato e di non volere mai più un uomo accanto, ma il destino non è d'accordo e le fa incontrare un padre single. Superata la diffidenza iniziale, l'amicizia tra Samuela e Demetrio rende tutto più facile perché insieme formano una squadra formidabile. Inoltre Demetrio è un uomo dolce e pieno di fascino e risveglia in lei desideri sopiti, che credeva spenti per sempre. La vita le ricorda che tutti si meritano una seconda chance, ma la paura di illudersi non le permette di lasciarsi andare. Conquistare la sua fiducia e il suo cuore diventerà un'impresa ardua, perché vuole mettere quanta più distanza possibile da lui. Ma l'attrazione tra i due è evidente e restare solo buoni amici sarà ogni giorno più complicato...

Questo è un romanzo dolce, nel nome e nei contenuti. Samuela è una donna come tante, rimasta vedova prematuramente. E' una madre premurosa e un'amica sincera con una forte passione per il cioccolato. Non è la classica protagonista bellissima e senza mai un capello fuori posto, appartiene più alla categoria delle super mamme che riescono a far tutto nonostante le difficoltà quotidiane. Anche Demetrio, il nostro personaggio maschile, segue la stessa linea dimostrandosi un uomo attento anche se molto enigmatico e misterioso, inizialmente. Le dinamiche tra i due si rivelano da subito molto simpatiche e dolci, è come se il destino avesse voluto aiutarli mettendoli sulla stessa strada. Mi sono divertita moltissimo a leggere la quotidianità di queste due anime a metà che ritrovano la forza l'uno nell'altra. I figlioletti di entrambi rendono tutto più semplice e, magicamente, ogni pezzo sembra andare al suo posto. Ma l'amore, così come il cioccolato, è un qualcosa che richiede molta cura ed attenzione, i nostri personaggi dovranno impegnarsi al massimo per portare avanti questa relazione sbocciata per caso.

Ho ringraziato il destino ogni giorno per averti incontrato. Adoro le bambine e tu sei un uomo eccezionale.

-Non lo sono affatto.

Lo sei eccome. Fidati di me.

-Mi fido di te. Solo di te.

Lo stile dell'autrice è semplice, scorrevole e piacevolissimo da leggere. La trama non riserva particolari colpi di scena ma è molto ben costruita. E' perfetta per le lettrici che ricercano storie romantiche e a lieto fine. In questo l'autrice è stata bravissima, coccolando il lettore con una scrittura tenera come una carezza e dolcetti niente male. In effetti, l'amore per il cioccolato e la pasticceria di Caterina, sono un'ottima distrazione dal filone centrale del romanzo. "Amore, cioccolato e disastri" è una storia d'amore comune, che conquista con la naturalezza della normalità senza eccessive caricature e personaggi stereotipati. Sono rimasta pienamente soddisfatta dalla lettura e dalla prosa dell'autrice, questo libro mi ha regalato serenità e tanto romanticismo: proprio quello di cui avevo bisogno.
Una storia d'amore sana, non eccessiva e assolutamente emozionante. Come sempre, questa casa editrice ci regala delle chicche meravigliose, ben scritte e che si differenziano dalla maggior parte dei romanzi in circolazione. Vi consiglio di aggiungere questo romanzo alle vostre liste di letture, insieme ad una dolcissima tavoletta di cioccolata.



martedì 24 aprile 2018

[Blogtour] "Il nomade" di Jane Harvey Berrick



Buongiorno lettori,
oggi ho il piacere di raccontarvi il mio parere sul terzo capitolo della 'The traveling series' firmata da Jane Harvey-Berrick e portata in Italia dalla Delrai Edizioni.
Ho amato i primi due capitoli (Il viandante e La viandante) perciò non vedo l'ora di parlarvi de "Il nomade". Oltre alla recensione, troverete un piccolo approfondimento sull'autrice e il suo stile.
Buona lettura!



Titolo: Il Nomade
Collana: Mira
Genere: Romance
ISBN cartaceo: 9788899960568
ISBN ebook: 9788899960551
Pagine: 400
Costo cartaceo: 16,50
Costo ebook: 4,99





Jane Harvey-Berrick è un'autrice che si dedica, prevalentemente, al genere romance/new adult.
Il suo è uno stile unico ed inimitabile che alterna momenti seri e tesi, ad altri più ironici e leggeri. Quando si legge un libro della Berrick non ci si annoia mai ma, soprattutto, ci si emoziona continuamente. Dopo aver letto ben tre libri, scritti da lei, posso assicurarvi che è una delle poche autrici in grado di far passare il lettore dalla felicità totale allo sconforto più completo nel giro di poche pagine. Ha una scrittura evocativa che si è espressa al meglio in questa serie molto particolare dedicata al mondo circense e nomade. Mi sono spesso chiesta da dove abbia preso ispirazione e come faccia a realizzare piccoli capolavori e ho scoperto delle curiosità interessanti.
L'autrice ha rivelato, infatti, di avere sempre mille idee in testa che si basano su vicende che vive o ha vissuto, ma anche su episodi a cui le capita di assistere quotidianamente.
L'oceano, e un fedele notebook, la aiutano a fare chiarezza e a concentrarsi su una singola trama. I suoi libri sono molto reali e poco romanzati ma, allo stesso tempo, le piace scrivere di culture e gruppi etnici diversi, come nel caso della 'The traveling series'.

Scrivo romance.
E' un genere che amo.

La passione dell'autrice per il genere che scrive è palese in ogni pagina delle sue storie. E' impossibile non affezionarsi ai suoi personaggi e alle immagini, che le sue minuziose descrizioni, riescono a far emergere. Io, personalmente, la adoro così come i suoi libri.
Spero che vi sia venuta voglia di concederle almeno un'occasione: una volta entrati nel giro, sarà impossibile uscirne!



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Tucker McCoy è uno stuntman, il pericolo è il suo mestiere. La vita nomade è l’unica che ha sempre conosciuto e la sua esistenza si alterna tra viaggi, esibizioni e donne, tante donne. Ha per tutti un sorriso e una battuta divertente, non si lascia mai scoraggiare dalle difficoltà, apprezzando ogni cosa per come viene. Quando conosce la sorella di Kestrel, il suo migliore amico, non ha idea di dove lo porterà il coinvolgimento emotivo che lo lega a lei. Tera Hawkins è la figlia del senatore, una donna ricca, elegante e piena di talento, che può aspirare a uomini diversi rispetto a lui, con posizioni sociali ben più in vista. Ma lei, TC, è rimasta affascinata dall’animo di Tucker e dai suoi mille talenti, nonché dal suo fascino. Tutto ha inizio con una notte soltanto, in cui i due si promettono un’avventura indimenticabile di passione, ma spesso l’amore unisce le differenze fino ad annullarle. Come potrà un sentimento così totale e assoluto sopravvivere alla diversità di prospettive future e di stili di vita?

-Scappi sempre, vero, Tucker?

Anche se avevo lo stomaco sottosopra, le sorrisi e le feci l'occhiolino.
E' il modo migliore per non farsi catturare.

Tucker McCoy è una nostra vecchia conoscenza. Nei libri precedenti, infatti, lo avevamo già incontrato nei panni di migliore amico di Kestrel, nonché suo collega di acrobazie potenzialmente letali e mozzafiato. Ne 'Il nomade', l'autrice si sbottona un po' di più su questo personaggio, facendo luce su una storia che non mi aspettavo e su un personaggio che si è rivelato complesso in maniera direttamente proporzionale alla sua apparente sbruffonaggine. Non mi aspettavo un Tucker dolce, un Tucker dal passato triste e con una pessima famiglia alle spalle. Si presenta come un play boy da strapazzo, con la battuta sempre pronta e un sorriso che abbaglia le povere fanciulle che cadono immediatamente ai suoi piedi ma, oltre l'apparenza, c'è molto di più. Avevamo già incontrato anche la protagonista femminile del libro, Tera Hawkins, sorellastra milionaria di Kestrel, e anche nel suo caso nulla è come sembra. Nella mia mente era una sorta di Paris Hilton finita per sbaglio tra i circensi, ma dietro gli agi e le frivolezze si nasconde una ragazza a modo, gentile, sempre pronta a dare una mano e, perché no, anche a sporcarsi le mani. 

Non gettare la spugna prima di provarci. Tu mi piaci e io piaccio a te. Non è abbastanza?

-Voglio che lo sia. Ma io e te veniamo da mondi diversi e viaggiamo verso destinazioni differenti.

Il romanzo è un viaggio in una storia d'amore complicata e impossibile, sulla carta, e un processo di accettazione personale per entrambi i personaggi. Tucker e Tera dovranno, infatti, fare i conti con i propri limiti e i pregiudizi, dovranno fare i conti con problematiche importanti che non riguardano solo loro, ma anche tutto il contesto in cui vivono. Tra un colpo di scena e una scazzottata all'aria aperta, è impossibile non innamorarsi di questa coppia, apprezzandone i pregi e i difetti.
Rispetto ai volumi precedenti, si parla pochissimo della vita nomade e circense affrontando contesti più stabili e cittadini in cui Tucker non si trova perfettamente a suo agio. E' inevitabile paragonare Aimee, compagna di Kestrel, a Tera ma le due non potrebbero essere più diverse tra loro. Aimee cercava il suo posto nel mondo, Tera ce l'ha già e non ha nessuna intenzione di rinunciarci. Da questo punto di vista, mi è piaciuta moltissimo come protagonista: pur innamorandosi perdutamente di Tucker, non perde di vista i suoi obiettivi e la sua indipendenza dimostrando un carattere inaspettato.
La prosa dell'autrice si è rivelata sempre molto scorrevole, poco elaborata e ironica. Quando si legge un libro di Jane Harvey Berrick non ci si annoia mai, ve lo posso assicurare. Pur essendo molto bello, c'è stata un pizzico di magia in meno rispetto alle storie precedenti per cui non mi sento di dare il massimo ma, come vi spiegavo sopra, questo è un libro molto più reale e decisamente meno romanzato rispetto agli altri per cui la cosa era inevitabile. Sono comunque felicissima di averlo letto e continuo a consigliarvi l'intera serie! 


Se dovessi descrivere il libro con un aggettivo, sarebbe VERO

Continuate a seguirci e a scoprire nuovi dettagli di un libro, e di una serie, straordinari!




lunedì 23 aprile 2018

Recensione "Fuga da Berlino" di Paolo Chiappero

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di una storia meravigliosa ambientata alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Si tratta del libro "Fuga da Berlino", di Paolo Chiappero, che racconta la vicenda di una fuga rocambolesca dalla guerra e di un'amicizia che ha sfidato la paura e il tempo.
Buona lettura!


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Berlino, 1945. Per i prigionieri di guerra rinchiusi nel lager Starke Stähle il tempo sembra essersi fermato, e la speranza di una liberazione ha ceduto il campo alla rassegnazione e all'attesa della morte. Insieme agli altri detenuti ci sono gli I.M.I., gli Internati Militari Italiani, i soldati che dopo l¿armistizio dell'8 settembre 1943 si sono rifiutati di combattere al fianco dei nazisti. Per i tedeschi sono gli "schiavi di Hitler", i "vigliacchi traditori", bestie da lavoro senza diritti né dignità. Da quando è lì, anche Giacomo, come gli altri italiani reclusi, non ha più un nome. Da due anni è il numero 03121 e - tra appelli estenuanti e giornate trascorse ai lavori forzati - vede morire i suoi compagni, vinti dalle malattie e dalla malnutrizione. Finché un giorno il suo amico Rino, il "mago dei motori", scova una macchina tra le macerie che i prigionieri devono sgomberare nella città distrutta. Non è perfetta ma è in buono stato, con le chiavi infilate nel cruscotto. Ripararla e farla ripartire non è impossibile, così i due internati si convincono che è arrivato il momento di agire, di lasciarsi alle spalle la prigionia e di fuggire dal lager a bordo di quell'affascinante automobile che il destino gli ha fatto incontrare. Per loro sarà l'inizio di un viaggio lungo e disperato verso casa, attraverso campagne e paesi flagellati dalla guerra. Un viaggio fatto di paure e pericoli, ma ravvivato dalla forza di volontà, dal coraggio, da episodi di inaspettata solidarietà tra uomini e donne accomunati da un unico desiderio: dimenticare l'odio e la violenza e ricominciare a vivere.

"Fuga da Berlino" è uno dei romanzi più belli ed originali che abbia mai letto sulla Seconda Guerra Mondiale. Ispirato ad una storia vera, racconta l'avventura vissuta da due Internati Militari Italiani, in fuga dalla Germania con un solo obiettivo in mente, tornare in Italia. Avevo già sentito parlare degli I.M.I. e mi ha sempre colpito la scarsa informazione e rilevanza fornita a questo gruppo, nemmeno troppo esiguo, di soldati italiani che con coraggio dissero no ad Hitler e alla Germania, in nome di quella promessa di fedeltà alla patria che non li ha fatti vacillare nemmeno nei momenti più bui. Furono abbandonati da tutti, considerati nemici sia dai tedeschi che dai partigiani loro connazionali ma, nonostante tutto, non cedettero mai, anche a costo della vita.
In questo clima di incertezze e paure, l'amicizia vera e sincera di Giacomo e Rino è una ventata di speranza e dolcezza. Di questi due uomini, che oserei definire eroi, conosciamo poco. Li incontriamo all'interno di un lager tedesco, ormai al limite della sopportazione, e con un'idea folle in mente: fuggire da Berlino. 

La guerra ti si appiccica addosso come la pece, e non te ne puoi più liberare. Siamo condannati a combattere per il resto della nostra vita.

Nonostante l'atmosfera non felicissima, il viaggio 'on the road' di Giacomo e Rino è all'insegna dell'avventura, dell'ironia e della speranza. Strada facendo, incontreremo moltissimi personaggi e il caro maggiolino affronterà percorsi impervi e pericolosi in giro per l'Europa, destinazione Italia. Il mio cuore ha sussultato per tutto il tempo, ho tifato per loro sin dall'inizio, pur essendo consapevole dei rischi che avrebbero corso. Sul più bello, nel finale, un colpo di scena dietro l'altro ci conduce ad un epilogo straordinario e inaspettato. Pur essendo un romanzo storico, sono rimasta conquistata dalla vicenda e dai personaggi, dalla prosa semplice dell'autore e dalla descrizione di momenti storici ed episodi poco conosciuti. E' un libro che insegna molto e che apre uno spiraglio di luce in un periodo molto buio della storia dell'uomo. Se volete conoscere una realtà poco conosciuta sulla Seconda Guerra Mondiale, "Fuga da Berlino" è il libro che fa per voi. In poche pagine, scoprirete un romanzo splendido ed emozionante che vi consiglio assolutamente!



sabato 21 aprile 2018

Recensione "Una ragazza affidabile" di Silena Santoni

Buongiorno lettori,
chiudiamo la settimana con la recensione di un romanzo profondo che racconta il rapporto problematico tra due sorelle e un segreto che tengono sepolto da anni.
Si tratta del libro di Silena Santoni, "Una ragazza affidabile", edito da Giunti.
Buona lettura!


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Un'eredità inattesa costringe Agnese a tornare a Firenze, la città in cui è nata e cresciuta e da cui è fuggita molti anni prima. Qui l'attende la sorella Micaela, che non vede da anni. La vita di Micaela ha seguito un percorso assai diverso, lontanissimo dalle scelte che Agnese ha fatto per sé: una vita tranquilla e sicura nella provinciale Ancona, un bravo marito benestante, due figlie allevate nell'agio, tutti valori che Micaela, sola, senza un'occupazione fissa, precaria per vocazione e per convinzione, irride. Attraverso un confronto che assume sempre più il carattere dello scontro, Agnese rivive, sullo sfondo dell'Italia degli anni Sessanta e Settanta, i ricordi dell'infanzia e della giovinezza: l'impegno nello studio, la lotta contro l'obesità, l'attrazione che evolve in amore per il cugino Sergio, il rapporto complesso con la sorella, l'invidia, mai del tutto riconosciuta, per quella propensione di Micaela a cavalcare le tumultuose vicende del suo tempo con naturalezza e incoscienza. Sembra un romanzo classico su uno dei temi narrativi ed esistenziali più archetipici: la conflittualità che spesso caratterizza i legami tra sorelle dal carattere opposto - una tranquilla e disciplinata, l'altra seduttiva e ribelle - e la resa dei conti che finalmente arriva dopo anni di incomprensioni e di silenzi. E invece, poco alla volta, inesorabilmente, il romanzo familiare si trasforma in qualcosa d'altro e di molto più inquietante. Mentre il viaggio nella memoria, negli anni più complicati e bui dell'adolescenza, sollecitato dal confronto con la sorella, riconduce Agnese al momento più doloroso e rimosso, quello che ha segnato per sempre la sua vita, un'altra preoccupazione interviene a caricarla d'ansia: le sue due figlie, in vacanza da sole e non raggiungibili telefonicamente, non danno notizie da giorni... In un susseguirsi di colpi di scena, le tessere del presente e del passato finalmente si ricompongono in un quadro imprevedibile. 

Il romanzo di Silena Santoni è una storia familiare estremamente complessa in cui, il quadro iniziale, si fa sempre più teso e articolato. Mi sono piaciute entrambe le protagoniste, pur essendo molto diverse soprattutto a livello caratteriale. Questi lati dissimili delle loro personalità, le portano a scelte di vita completamente differenti e, apparentemente, inconciliabili. E' stato interessante scoprire, gradualmente, il passato di queste due donne e vedere come la storia si ripete, nel presente, in maniera ciclica e catartica. Tantissimo spazio è dedicato allo scenario in cui la vicenda si sviluppa, l'autrice cura nel dettaglio ogni aspetto del libro, tanto che è facilissimo lasciarsi trasportare dalle parole e dalle emozioni che vuole trasmettere. 

La scelta narrativa proposta dall'autrice, di viaggiare a ritroso nella memoria delle protagoniste, è stata illuminante e fondamentale per godere della lettura fino in fondo. Penso che nel romanzo ci siano generi diversi sapientemente amalgamati tra loro. Ho imparato ad amare il brio e la leggerezza di Micaela ma, allo stesso tempo, anche la compostezza e il raziocinio di Agnese. E' incredibile come due persone nate e cresciute nello stesso ambiente possano aver sviluppato delle peculiarità tanto differenti a livello caratteriale. E' una storia al femminile che mette in mostra ogni aspetto della personalità delle donne e ne mostra tutti i limiti, le fragilità e le debolezze senza idealizzare e romanzare le protagoniste. La narrazione, molto pacata e dettagliata iniziale, acquista dinamicità nella seconda parte del libro fino a raggiungere un colpo di scena inaspettato nell'epilogo che dona, alla storia, una luce e un significato completamente diverso.

Mi è piaciuta moltissimo la prosa dell'autrice, amo le storie ben scritte e realistiche, amo le ambientazioni dettagliate e la cura dei particolari e, in questo libro, ho riscontrato entrambe queste caratteristiche. Sentimenti e legami familiari vengono posti al centro dell'attenzione e rendono la storia originale e diversa dai soliti romanzi. Non aspettatevi un libro idilliaco e pieno di sentimenti positivi perché "Una ragazza affidabile" è uno spaccato di vita familiare molto più attuale e realistico. Spero di essere riuscita a cogliere ogni sfumatura di questa particolare storia che ho apprezzato moltissimo. Ne consiglio la lettura.



venerdì 20 aprile 2018

Recensione "Una casa a Parigi" di S.L. Grey

Buon pomeriggio cuori librosi,
voglio parlarvi di un romanzo interessante e da brividi edito da Dea Planeta. Si tratta del libro firmato da S.L. Grey, "Una casa a Parigi".
Buona lettura!


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Parigi è sempre una buona idea, specie quando il matrimonio attraversa acque burrascose e il bisogno di dimenticare un trauma recente accende il desiderio di evadere e di voltare pagina. È così che Mark e Stephanie, affidata la figlioletta ai nonni, partono da Cape Town alla volta della capitale francese, decisi a concedersi una settimana romanticamente perfetta tra pittoreschi bistrot e passeggiate mano nella mano. Ma il "delizioso" nido d'amore promesso dal sito di scambi d'appartamento si rivela molto diverso dalle aspettative; e mentre nulla tra Mark e Steph sembra andare per il verso giusto, a Cape Town non c'è traccia della misteriosa famiglia che avrebbe dovuto installarsi nella villetta dei due. Mano a mano che la vacanza perfetta prende i colori dell'incubo, il sospetto che qualcosa di oscuro possa nascondersi dietro l'intera vicenda si fa strada nella mente di Steph e del lettore. E la chiave di tutto, forse, va cercata nel passato di Mark. Perché non c'è oscurità più terribile di quella che ci portiamo dentro.

Quando pensiamo a Parigi, la nostra mente viene sempre invasa dal romanticismo e dall'amore per l'arte insomma, da sentimenti positivi e voglia di ricaricare le pile in una delle città più belle del mondo. Quando Mark e Stephanie, i nostri due protagonisti, prenotano un soggiorno nella capitale francese, l'idea è proprio la medesima. La coppia sta vivendo un momento molto difficile, soprattutto Mark che, negli ultimi anni, ha dovuto affrontare la perdita di una figlia, il fallimento di un matrimonio e un recente trauma dovuto all'intrusione di alcuni malviventi nella villetta dove vive con la nuova compagna e sua figlia. A livello mentale abbiamo a che fare con un uomo psicologicamente fragile, frustrato, insoddisfatto e pieno di rimorsi e rimpianti. Stephanie è la più forte, tra i due, è quella che prende in mano la situazione e che cerca di tenere insieme i pezzi di una vita che si sta sgretolando come sabbia. 

L'arrivo a Parigi segna il punto di svolta della vicenda, il preludio interessante si trasforma ben presto in una storia inquietante fatta di ombre e coincidenze allarmanti. L' autore esaspera moltissimo l'atmosfera cupa dell'appartamento parigino. Si respira un'aria soffocante e macabra, vengono forniti pochissimi indizi per tentare di spiegare, razionalmente, i fenomeni che avvengono tra le mura di questo palazzo diroccato e non posso negare di aver aver adorato questa parte mistery, e un pizzico horror, della storia. Si brancola nel buio più o meno fino alla fine del libro. Quando la verità viene a galla, e un male che non sembra di questo mondo si mostra in tutta la sua devastazione, è troppo tardi per arginare le conseguenze.

Ci sono moltissimi elementi interessanti, nel libro, e tanti episodi in cui la tensione si taglia con un filo, quello che un po' è mancato, a mio avviso, è stato un collante tra le varie parti del libro. C'è un potenziale altissimo che è stato poco sfruttato e sviluppato. Qualche pagina in più avrebbe sicuramente giovato alla storia e tolto la sgradevole sensazione di voler concludere tutto troppo velocemente senza aver chiuso completamente il mistero che avvolge l'intera trama. Per quanto riguarda la prosa, e la narrazione, sono entrambe scorrevolissime e piacevoli da leggere. E' stata una lettura che ho divorato ed apprezzato per l'originalità dell'idea di base che, come vi accennavo, poteva solo essere sviluppata meglio. Nel complesso, sono rimasta soddisfatta dal libro e lo consiglio.






giovedì 19 aprile 2018

Recensione "Dentro il bosco" di Lukas Erler

Buongiorno lettori,
torno a parlarvi di thriller con il primo libro di una serie che sembra molto interessante e accattivante. Si tratta del libro di Lukas Erler, "Dentro il bosco", edito da Newton Compton.
Buona lettura!


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Cornelius Teerjong è uno storico dell'arte, rimasto cieco a causa di una malattia ereditaria. Ha un carattere rigido e una certa tendenza al cinismo. In occasione del «Documenta 13», un evento culturale a Kassel, in Germania, viene informato del ritrovamento del suo amico Henk de Byl, assassinato da un finto giardiniere. Il delitto è reso ancora più macabro dai segni di tortura sul corpo della vittima: è stato pugnalato e gli sono state asportate le palpebre, come se l'assassino volesse lasciare un messaggio. Nelle trentasei ore successive, a Rotterdam, in Olanda, viene trovato il corpo di Ruud van Bouveret, che presenta le stesse menomazioni del cadavere di de Byl. Teerjong, insieme alla fidanzata, la giornalista Jenny Urban, decide di indagare sugli omicidi, a cominciare da un possibile legame tra le vittime. C'è un filo sottile, infatti, che sembra condurre al passato, a un crimine incomprensibile che scosse il mondo diciassette anni prima. Passo dopo passo, Cornelius e Jenny si avvicinano sempre di più al killer... Ma più cose scoprono di lui, e meno sono sicuri di volerlo davvero incontrare.

Questo romanzo inizia con un dramma, uno spietato omicidio dai connotati macabri, e un protagonista rimasto cieco per una malattia degenerativa. Sono rimasta subito affascinata dal carisma di Cornelius, uno storico d'arte con un passato importante in cui ha svolto un lavoro esemplare in collaborazione con le autorità di tutta Europa. E' sempre stato un eroe, di sé stesso e degli altri, e il fatto di essersi ritrovato improvvisamente privo di uno dei sensi più importanti che abbiamo, è stato destabilizzante e sconvolgente. E' un personaggio che conquista e che ha una mente geniale e raffinata. Mi è piaciuto il suo rapporto con Jenny che mostra l'aspetto più ironico e divertente di lui che, invece, è sempre abbastanza serioso e padrone della situazione.

L'indagine al centro del libro ha che fare con due misteriosi omicidi che presentano caratteristiche molto simili. Cornelius conosceva entrambe le vittime e potrebbe conoscere l'identità anche di un'ipotetica prossima vittima. Un passato torbido fa capolino tra le pagine, un passato fatto di agenzie segrete, giri d'affari illeciti a livello internazionale e conti in sospeso che qualcuno sembra voler regolare anche a costo della vita. La situazione precipita quando il killer prende di mira Cornelius andando ad intaccare la sua vita privata e mettendolo di fronte ad una corsa contro il tempo e un dilemma etico non indifferente. Per quanto riguarda l'ambientazione, ci spostiamo in varie capitali europee sui passi di un assassino feroce e molto temibile. 

Uno stile molto diretto e scarno, perfettamente adatto alla tipologia di libro, descrive in maniera molto particolareggiata omicidi, dettagli macabri e un mistero su cui si farà, in parte, luce solo alla fine in un epilogo che non mi aspettavo e termina la storia proprio sul più bello. Se da un lato questa scelta crea curiosità sul prossimo romanzo, dall'altra lascia un po' l'amaro in bocca perché avevo proprio voglia di venire a capo del mistero. Quello che posso assicurarvi, è che si tratta di preludio interessante che apre uno scenario molto promettente. Di sicuro, spero di leggere presto il prossimo libro perché sono curiosissima di scoprire gli sviluppi sulla storia di Cornelius Teerjong.



mercoledì 18 aprile 2018

Recensione "Il tempo dentro di noi" di Stefano Galardini

Buon pomeriggio lettori,
voglio parlarvi di un romanzo carinissimo che ho avuto il piacere di leggere la scorsa settimana.
Si tratta del libro di Stefano Galardini, "Il tempo dentro di noi", edito da Edizioni Convalle.
Buona lettura!


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Questo romanzo è sviluppato intorno ad un progetto molto ambizioso. L'autore si dedica quasi esclusivamente alla storia dei suoi due protagonisti: Luca e Lidia. Li conosciamo piccoli e li salutiamo ormai grandi e maturi. La loro è un'amicizia pura che ha dovuto superare numerosi ostacoli, primo fra tutti, il pregiudizio di chi non ha mai creduto nella semplicità del loro rapporto, vedendoci sempre quel qualcosa in più che, in fondo, non c'è mai stato. Entrambi vengono descritti nel dettaglio, analizzati da ogni angolazione e messi in mostra senza censure. Man mano che si procede con la lettura, ho imparato a conoscerli e ad affezionarmi a loro: al carattere riflessivo, fin troppo, di Luca e all'allegria briosa e contagiosa di Lidia. Insieme, sono bellissimi e mi hanno dimostrato che amore non è solo stare insieme in senso fisico ma anche mentale. Il loro essere l'uno per l'altra, pur non trascendendo nella classica storia d'amore, mi ha commossa ed emozionata più di quanto mi aspettassi.

Dov'è finito tutto il tempo?

-Dietro di noi. Anzi, no
dentro di noi.

La storia di Galardini è una storia reale e senza elementi romanzati o palesemente finti. Questi personaggi vivono una vita vera, con problematiche reali e vicissitudini in cui è facile ritrovarsi e immedesimarsi. L'epilogo mi ha commosso moltissimo, non ho potuto trattenere una lacrima di tristezza e malinconia. Molto accurata, delicata e ricercata la prosa dell'autore. La narrazione è scorrevolissima e si alterna su vari piani temporali e con più voci rendendo il tutto molto dinamico e coinvolgente. "Il tempo dentro di noi" è una diario di vita e di emozioni, è il libro che non ti aspetti e che, dietro un'apparente semplicità, nasconde una storia complessa e profonda. Si legge nel giro di qualche ora e io non posso far altro che consigliarne la lettura.



[Blogtour] "L'ultimo caffè della sera" di Diego Galdino

Buongiorno cuori librosi miei,
ho il piacere di inaugurare un blogtour a cui tengo moltissimo e al quale mi sono dedicata anima e corpo. Si tratta di un viaggio alla scoperta del nuovo romanzo di Diego Galdino, "L'ultimo caffè della sera", in uscita il 24 Aprile per Sperling & Kupfer.
In questa prima puntata, sorseggiando un buon caffè sospeso, scopriremo dove eravamo rimasti con "Il primo caffè del mattino", buona lettura!


La celebre opera prima di Galdino, "Il primo caffè del mattino", ci ha mostrato uno spaccato di quotidianità che, con semplicità e genuinità, ha conquistato moltissimi lettori.
Il 'Bar Tiberi' è una vera chicca al centro di Roma in cui Massimo, a suon di caffè, conquista clienti, amici e la bella parigina Geneviève. 
Tra un tour della città, e delle sue bellezze, e un viaggio alla scoperta della bevanda della salvezza a base di caffeina, i due si ritrovano pazzi uno dell'altra e 'vittime' di un amore di quelli che non lascia scampo!


Il romanzo terminava con un finale da favola che apriva uno scenario idilliaco e romantico davanti ai due personaggi. Ma quanti di voi si sono chiesti quale sarebbe stata la risposta di Geneviève? O come sarebbe stata la vita quotidiana di un romanticone come Massimo insieme alla sua bella francesina? Ma, soprattutto, quanti kg di caffè avrebbero consumato per le loro colazioni mattutine? 😋
Per fortuna, anche se ci è voluto qualche anno, avrete la possibilità di scoprirlo. Le vostre previsioni si riveleranno esatte?


Ho avuto la fortuna di leggere il romanzo in anteprima e, vi assicuro, che ne vedrete delle belle.
Senza perdere lo stile semplice, del popolo, che ha contraddistinto l'autore nel primo romanzo, avrete la possibilità di approfondire la conoscenza di personaggi a voi noti, di scoprire altri romantici scorci di Roma e di amare, ancora una volta, con tutto il cuore e con tutta l'anima.



Non basta un caffè per trovare la persona giusta.
Ne servono due...
Il primo del mattino e l'ultimo della sera.

Due storie, litri di caffè, ironia a profusione e un solo, immenso, cuore.
Questo il segreto del successo di un autore da migliaia di copie e tradotto in tutto il mondo.
Continuate a seguire il nostro tour per scoprire i tratti salienti di questo nuovo libro e, se non lo avete ancora fatto, correte a leggere "Il primo caffè del mattino"!!

Appuntamento a domani sul bellissimo blog, di Rose Caruso, La Fenice Magazine .
Vi aspettiamo!


martedì 17 aprile 2018

Recensione "La ricamatrice di segreti" di Kate Alcott

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di uno dei sette miliardi di arretrati che avevo in libreria. Si tratta de "La ricamatrice di segreti", di Kate Alcott, edito da Tre60.
Buona lettura!


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Oceano Atlantico, 14 aprile 1912. È stata una bugia il biglietto che ha permesso a Tess di salire sulla nave più lussuosa del mondo, diretta in America: stanca di passare le giornate a cucire per pochi spiccioli e dotata di uno straordinario talento come ricamatrice, la ragazza ha trovato il coraggio di avvicinare Lady Lucile Duff Gordon e, mentendo sulla propria identità e sul proprio passato, ha convinto la celebre stilista ad assumerla come cameriera personale. Adesso, davanti a lei, si apre un mondo che sembra uscito da una fiaba: saloni maestosi, tavole imbandite, cabine sfarzose e, soprattutto, sontuosi abiti di velluto cangiante, pizzi raffinati, sete pregiate... Eppure, in quei pochi giorni di viaggio, non sono soltanto la magnificenza e la ricchezza a stupire Tess; ben più sconvolgenti, infatti, sono gli sguardi e le parole di Jim, l'umile mozzo che ha fatto breccia nel suo cuore. Proprio come, di lì a poco, un iceberg farà breccia nell'"inaffondabile" Titanic... New York, 18 aprile 1912. Giunti negli Stati Uniti, i sopravvissuti al naufragio del Titanic vengono accolti come eroi. Presto, però, l'ombra del sospetto oscura proprio la stella di Lady Duff Gordon, accusata da un giornale scandalistico di aver corrotto gli ufficiali di bordo pur di salire su una delle poche scialuppe di salvataggio. E, quando scoprirà chi è la fonte di quella notizia, Tess sarà costretta a una scelta drammatica...

Penso che ognuno di noi abbia visto almeno una volta, nel mio caso circa settecento, il film 'Titanic', rievocazione della celebre traversata che finì, purtroppo, nel peggiore dei modi con l'affondamento del mitico transatlantico. Il libro della Alcott, oltre a ripercorrere la storia ormai nota, fa luce su cosa accadde una volta che i pochi superstiti arrivarono a New York. Attraverso gli occhi di Tess, viviamo in prima persona ogni fase di un viaggio straordinario verso una vita migliore. Tutta l'opulenza e il lusso dei ricchi di prima classe, stride un po' con il contesto e, pur affascinando la nostra giovane protagonista, non riesce a conquistarla del tutto. La notte dell'affondamento accadono cose strane a bordo della nave, non era facile descrivere un momento storico così tragico ma l'autrice riesce, in qualche modo, ad affrontare tutto con molta delicatezza e distacco. Se, sulla nave, avevo avuto una chiara percezione sul carattere e lo spirito combattivo di Tess, è a New York che questo personaggio si rivelerà in tutta la sua complessità. La ragazza si trova in un nuovo continente, in una città in cui non conosce nessuno e di fronte ad un bivio in cui è difficile prendere una posizione netta. Mi era già capitato di leggere qualcosa a proposito dei processi subiti dai vari sopravvissuti alla tragedia ma la ricostruzione fedele dell'autrice è stata minuziosa e fondamentale per capire meglio una vicenda storica passata in secondo piano, dopo la tragedia. Tantissime sono le personalità di spicco e realmente esistite che fanno capolino tra le pagine, ognuna di loro dà un contributo fondamentale alla storia, sia in positivo che in negativo. Molto accurata la prosa e la narrazione, è una lettura che si divora e che intervalla momenti tesi ad altri più leggeri e vezzosi. Il tema della sartoria e dell'alta moda, è un'ottimo diversivo dall'immane tragedia che coinvolge tutti i protagonisti. La passione di Tess verso il ricamo e la moda, traspare ad ogni pagina. C'è spazio anche per l'amore, in Jim ho rivisto molto l'amatissimo Jack Dawson di Titanic e ho fatto il tifo per lui dall'inizio alla fine.
Epilogo sofferto ma super romantico, sono felice di aver recuperato questa lettura.
Promossa e consigliata!