sabato 30 giugno 2018

Recensione "Oggi non è un giorno qualunque" di Federica Di Iesu

Buon pomeriggio lettori,
nella seconda recensione di oggi, vi parlo del nuovo romanzo di Federica Di Iesu, "Oggi non è un giorno qualunque".
Buona lettura!


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Borgo Sole è un piccolo e tranquillo paese arroccato tra i monti del Trentino, dove tutti i cittadini si conoscono e vita e passioni si consumano attorno alla piazza principale. Anna e Ariel sono due amiche che condividono la casa e il lavoro nella loro bottega d’arte in cui i colori naturali estratti artigianalmente vengono usati per creare piccoli capolavori. Tutto sembra scorrere serenamente ma sia Anna che Ariel nascondono segreti che hanno segnato il loro passato. La situazione e la vita di Anna subiscono una scossa quando Daniel, il grande amore della ragazza, torna a vivere in paese dopo un lungo periodo di assenza. L’arrivo del ragazzo e il verificarsi di una tragedia costringeranno Anna a mettere in discussione le proprie certezze e a intraprendere un viaggio alla scoperta di un segreto che riguarda proprio la sua adorata amica Ariel. 

La storia di Federica Di Iesu è elegante e delicata così come la vedete sulla copertina del libro. Le atmosfere sono bucoliche e curate nel dettaglio: una cosa che ho sempre apprezzato molto dello stile dell'autrice, è la cura per i dettagli e i luoghi in cui sceglie di ambientare i suoi romanzi. Altro punto a favore del libro, elemento cruciale della storia, sono le due protagoniste e le dinamiche che le coinvolgono. Anna e Ariel, pur condividendo molte cose nella loro vita, hanno delle caratteristiche individuali che le differenziano l'una dall'altra. E' un'amicizia fortissima, la loro, a tratti molto commovente, l'autrice riesce a coinvolgere perfettamente il lettore attraverso pagine e pagine di momenti emozionanti. Altro tema interessante, è la passione per i colori: è evidente che l'autrice è un'esperta in materia e, nel romanzo, questo interesse traspare in maniera chiara ed esaustiva anche grazie alle citazioni dedicate ai vari colori inserite alla fine di ogni capitolo.

Non tutti i giorni sono uguali. A volte ho meno pazienza, meno entusiasmo o meno attenzione. Ma oggi ho voglia di arte, ne ho bisogno. E' sempre stata la creatività a salvarmi e so che lo farà anche ora.

L'arte come passione ma, soprattutto, come cura contro le sofferenze dell'anima. Amore e amicizia sono i due grandi temi attorno ai quali l'autrice intesse la sua trama: un amore indimenticabile, anche se complicato, e un'amicizia profonda e preziosa. Come vi dicevo, il tutto è ambientato nella bellissima cornice di un borgo di montagna tra incredibili paesaggi e i profumi della natura. 
Avendo già letto altri libri dell'autrice, mi sento di dire che questo romanzo rappresenta un bel salto di qualità. I personaggi sono ben costruiti e approfonditi, la storia è sviluppata nel dettaglio, la narrazione è scorrevole e procede con un giusto ritmo. A tratti, la scrittura diventa evocativa e riesce a trasportare la mente altrove. Non è una lettura da affrontare con troppa leggerezza ma, allo stesso tempo, è un'altalena di emozioni che riuscirà a conquistare il vostro cuore. Consigliato a tutte le amanti del genere e alle lettrici più romantiche.





Recensione "L'unico ricordo di Flora Banks" di Emily Barr

Buongiorno cuori librosi,
oggi voglio parlarvi di un romanzo che ho divorato in pochissime ore e dalla trama estremamente particolare. Si tratta del libro di Emily Barr, "L'unico ricordo di Flora Banks", edito da Salani Editore.
Buona lettura!



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Flora Banks, diciassette anni, non ha la memoria a breve termine. I suoi ricordi si sono fermati a quando aveva dieci anni: da allora, dopo che una malattia le ha colpito il cervello, deve continuamente fissare i momenti che vive, scrivendoli su un quaderno, su post-it, oppure direttamente sulle mani e sulle braccia. Quello che sa di sé è che mamma e papà le vogliono bene, così come Jacob, il suo adorato fratello maggiore, e che Paige è la sua migliore amica, quella che si prende cura di lei nel difficile mondo esterno. Ma una sera, durante una festa, Drake, il ragazzo di Paige, la bacia sulla spiaggia e stranamente questo ricordo non svanisce come gli altri. Flora ricorda il bacio, ricorda le parole di Drake, ricorda ogni singolo istante di quell'episodio. Possibile che Drake sia l'artefice del miracolo? Peccato però che il ragazzo sia partito per studiare in Norvegia. Flora non ha dubbi: deve raggiungerlo, solo così potrà capire veramente chi è e cominciare a vivere davvero. Ma come può fidarsi degli altri se non può fidarsi nemmeno di se stessa?

Ogni tanto amo fare delle letture al buio, ovvero senza leggere nemmeno una parola della trama. Vista la copertina e il titolo, non sapevo proprio cosa aspettarmi da questo romanzo ma la lettura è stata un'esperienza incredibile. L'autrice sceglie, come protagonista, un'adolescente complicata e con una vita molto particolare: Flora Banks, infatti, è affetta da amnesia anterograda, una patologia che le permette di ricordare solo episodi del suo passato eliminando, invece, tutti i ricordi più recenti. E' una condizione stranissima e invalidante: per tutto il tempo, Flora va in giro scrivendo frasi e indizi ovunque per poi rileggerli appena le cose diventano di nuovo confuse. La componente psicologica ha un'importanza vitale, nel libro, e l'autrice si dedica moltissimo a questo elemento. Leggendo le avventure della giovane Flora, si ha la frustrante sensazione di dimenticare ogni cosa. Il percorso della ragazza, però, va in crescendo pur essendo disseminato da continui buchi neri e falle di ricordi. E' entusiasmante seguire gli sviluppi della trama che è tutt'altro che scontata. Mi sono affezionata facilmente a Flora e alla sua particolarità, nonostante un limite enorme e i continui vuoti di memoria, riesce a vivere esperienze incredibili che la aiuteranno, un po' alla volta, a guarire. 

Ricordo ogni singola parola che ci siamo detti. Ricordo che ci siamo baciati. Me lo ricordo perfettamente. Tutto il resto svanisce dalla mia mente, ma il bacio è ancora lì.

Può l'amore essere la cura di tutti i mali? E chi può saperlo. Quel che è certo è che l'amore è la spinta principale che fa scattare una molla in Flora facendo sorgere in lei degli interrogativi importanti. Non tutte le persone che la circondano sono sincere approfittandosi, a volte, della sua particolare condizione mentale. A questo punto vi starete chiedendo a quale categoria appartenga questo romanzo e, a dirvi la verità, credo che non sia così semplice da catalogare: a seconda delle parti della storia vi sembrerà di essere in un sick romance o in un mistery romance. Senza dubbio, è una storia molto originale che divorerete in un soffio. Mi è piaciuto molto lo stile dell'autrice anche se, a tratti, il fatto di ripetere in maniera ossessiva sempre le stesse informazioni può risultare pesante, capisco che si tratta di una scelta necessaria per lo sviluppo della storia. Amo i libri particolari e innovativi e, quello di Emily Barr, lo è senza ombra di dubbio. E' perfetto per gli adolescenti, per imparare ad avere sempre fiducia nelle proprie capacità, ma lo consiglio anche ad un pubblico più adulto.


venerdì 29 giugno 2018

[Blogtour] "Il Sognatore" di Laini Taylor

Buongiorno lettori,
oggi ho il piacere di ospitare una tappa del blogtour dedicato a "Il Sognatore", il nuovo romanzo di Laini Taylor, in uscita il 5 Luglio per Fazi Editore.
Il mio compito? Quello di fornirvi cinque motivi per leggere il libro cercando di non spoilerare nulla, spero di farcela!
Buona lettura.



1. Protagonisti da Oscar

In un mondo di cliché e storie già trite e ritrite, fa sempre piacere incontrare personaggi innovativi e straordinari e, ne 'Il Sognatore, ne incrocerete parecchi. Primo fra tutti, cosa inevitabile a mio avviso, è il protagonista, Lazlo Strange. Credo di essermi follemente innamorata di lui sin dall'inizio: del suo aspetto, dei suoi pensieri e della sua voglia di sognare, una dote impossibile da estirpare.
L'autrice non si risparmia con le sue creature, regalandoci dei personaggi eccezionali e ben costruiti che non vedono l'ora di conoscervi!

2. All you need is love

Non so voi, ma io vado pazza per le storie d'amore, di qualsiasi forma esso sia. Non posso dire che l'autrice non mi abbia accontentato, in questo. Le emozioni si sprecano e il detto 'Stessa ora. Stesso posto. Stesso sogno.' in questo libro non è solo una semplice frase ad effetto ma una bellissima realtà... vi lascio immaginare quanto possa essere romantica una cosa del genere!! *.*

3. Mondi paralleli

Come costruisce nuovi mondi la Taylor, nessuno mai. E' il caso di dirlo.
Personalmente, quando leggo un fantasy, amo perdermi in nuove realtà ma non tutti gli autori sono in grado di creare un palcoscenico così reale e allo stesso tempo magico in cui ambientare la propria storia. Sono certa che il viaggio nel mondo de 'Il Sognatore' vi piacerà moltissimo.

4. Poesia

Credo che un'autrice del calibro di Laini Taylor non abbia bisogno di presentazioni. Ma è, comunque, doveroso sottolineare il fatto che la sua prosa è poesia pura. Ho amato ogni singola frase del libro. Ho amato lo stile elegante e ricercato, prezioso oserei dire. Un buon libro, per essere definito tale, DEVE essere ben scritto e la Taylor è una certezza in questo. Qualità ai massimi livelli.

5. Perché amiamo leggere

Ci sono storie che parlano e colpiscono anche al di là di una trama brillante. Ci sono storie che sono una coccola per gli occhi. Sono storie complesse, innovative, geniali ed originali, in grado di ricordarci il motivo del nostro amore per la lettura. C'è un Lazlo Strange in ognuno di noi perché nessuno riuscirà mai a toglierci la voglia di sognare attraverso storie meravigliose come quella de 'Il Sognatore'!


Continuate a seguire il blogtour più magico del momento!


giovedì 28 giugno 2018

Recensione "La vittima perfetta" di Robert Brindza

Buon pomeriggio cuori librosi,
nella seconda recensione di oggi vi parlo del nuovo thriller di Robert Brindza, di cui avevo già letto "La donna di ghiaccio" (recensione, QUI) . Si tratta del libro "La vittima perfetta" pubblicato da Newton Compton lo scorso 7 Giugno.
Buona lettura!


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Nel bel mezzo di un'afosa notte estiva, un'ombra si muove oscura, animata da un odio feroce e da un'irrefrenabile sete di sangue. Per la detective Erika Foster è un nuovo caso. Un omicidio, ancora. La vittima è un dottore ed è stato soffocato nel suo letto. Ha i polsi legati e gli occhi gonfi, un sacchetto di plastica trasparente stretto intorno alla testa. Pochi giorni dopo, un altro uomo viene trovato morto nello stesso modo. Erika e la sua squadra si trovano al cospetto di un serial killer freddo e calcolatore: è chiaro che segue le sue prede in attesa del momento perfetto per ucciderle. E le vittime sono tutti uomini single, che custodivano gelosamente i segreti della loro vita privata. Ma cosa lega questi individui all'assassino? Nell'ondata di caldo soffocante che invade Londra, Erika farà di tutto per fermare "l'Ombra della notte" prima che la conta degli omicidi aumenti ancora. Anche a costo di mettere a rischio il suo lavoro e la sua incolumità. Perché mentre Erika segue le tracce del killer, qualcuno segue lei e la osserva da molto vicino...

Spinta dall'entusiasmo, e dall'ottima opinione che mi ero fatta sull'autore dopo il primo libro, mi sono tuffata alla cieca tra le pagine del suo nuovo romanzo che, però, non mi ha conquistata come il primo. Sono stata molto felice di ritrovare la detective Erika Foster e la sua squadra, la cosa positiva di questi thriller, è proprio quella di puntare su una singola protagonista dal passato misterioso e far scoprire, ad ogni indagine e ad ogni libro, qualche tassello in più sulla sua vita privata. Un po' in stile Angela Marsons, anche se lei è inarrivabile. Ma ritorniamo alla nostra storia, devo ammettere che la trama è molto, molto intrigante: le vittime sono tutti uomini e non hanno nulla in comune tra loro, se escludiamo le dinamiche della scena del crimine. Si tratta di omicidi puliti, talmente privi di errori da sembrare dei suicidi in piena regola. Erika Foster sfoggia tutto il suo intuito infallibile, a discapito delle regole e della pazienza, dote a lei sconosciuta. E' una donna di pancia che, sul lavoro, entra in modalità combattimento estremo tenendo gli occhi fissi sull'obiettivo senza curarsi del contorno. Il suo carattere non piace ai suoi superiori ma sicuramente conquisterà tutti i lettori, anche i più ribelli e anticonformisti.

La costruzione della trama che, vi ripeto, ha un ottimo potenziale iniziale e ideologico, perde concretezza strada facendo. L'autore, infatti, getta le basi per un super thriller attraverso due narratori e degli indizi disseminati tra le righe, salvo poi rallentare rovinosamente per oltre metà libro. Il mio entusiasmo è scemato pagina dopo pagina fino ad un epilogo nemmeno troppo sconvolgente ed entusiasmante. Dopo averlo finito, mi è rimasta addosso una forte insoddisfazione per un libro partito bene e rovinato dagli sviluppi e da un ritmo tutt'altro che incalzante. Amo il thriller ma credo che una narrazione coinvolgente sia necessaria per entrare nel cuore di un lettore. Mi sono appassionata poco e niente alla vicenda e ai personaggi, complice anche una scarsa ricostruzione psicologica del killer: cosa gli passa per la mente? Perché sente l'impulso di uccidere? Tutti interrogativi che restano irrisolti. La mente del 'villain' è appena accennata lasciando all'immaginazione una larga parte della sua personalità.
Unica nota positiva? La scrittura scorrevole dell'autore che, pur non compensando la lentezza dell'azione, rende la lettura facile da seguire e molto chiara, non rischierete di perdervi alcun passaggio. Nel complesso, per me è una sufficienza striminzita ma, ribadisco, che non c'è paragone con 'La donna di ghiaccio'. 



Recensione "I figli di Dio" di Glenn Cooper

Buongiorno cuori librosi,
oggi vi parlo di un romanzo che ho divorato nel giro di poche ore, nonostante la notevole mole di pagine. Si tratta del nuovo libro di Glenn Cooper, "I figli di Dio", edito da Casa Editrice Nord.
Buona lettura!


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Manila, Filippine. Nausea, mal di testa, uno svenimento: per sapere di cosa si tratti, Maria, una sedicenne anni che vive in una baraccopoli, affronta la lunga attesa per essere visitata da un medico volontario. La diagnosi è semplice: Maria è incinta. Ma le circostanze di quella gravidanza sono eccezionali... Maria infatti è ancora vergine. Gort, Irlanda. Da alcuni giorni, fuori della casa della famiglia Riordan si allunga una fila di persone raccolte in preghiera. Vogliono un'unica cosa: vedere e toccare la giovane Mary, una sedicenne vergine. E in attesa di un bambino. Lima, Perù. L'arcivescovo della diocesi sudamericana manda un messaggio urgente al Vaticano: uno sperduto villaggio di montagna sta diventando meta di pellegrinaggi, perché si è sparsa la voce che lì viva una sedicenne, vergine, incinta. Il suo nome è María. Sconcertato, il papa decide di affidare a Cal Donovan il compito d'incontrare le tre vergini per capire se quello che è successo loro sia un miracolo autentico. E Cal si mette subito in viaggio. Prima parla con la ragazza filippina, poi con quella irlandese. Entrambe sono disorientate e non sembrano rendersi conto di cosa stia accadendo. Ma c'è un altro punto in comune. Tutte e due, una sera di qualche mese prima, mentre tornavano a casa sono state accecate da una luce abbagliante e hanno sentito una voce dire loro: «Sei stata scelta». Poi Cal vola in Perù, ma non riuscirà a incontrare la terza María: la ragazza è scomparsa. E, nel giro di poche ore, anche delle altre due vergini si perdono le tracce. Cosa sta succedendo? Chi ha preso le tre vergini? Mentre il mondo si interroga sulla loro sorte, Cal intuisce che forze oscure fuori e dentro le gerarchie ecclesiastiche hanno messo in moto un piano per destabilizzare dalle fondamenta il papato di Celestino VI. E lui è l'unico che può sventare la più grande minaccia che incombe sulla Chiesa di Roma dai tempi dello scisma d'Occidente e della riforma protestante...


Essere laici è ormai una realtà di fatto ed una scelta, ciò non toglie che la religione cattolica ha influenzato, e influenza, le menti di milioni di abitanti della Terra, radunandoli da ogni parte del mondo sotto l'ala protettrice di una fede unica e forte. Glenn Cooper decide di ambientare il suo romanzo in un periodo storico che potremmo paragonare a quello che stiamo vivendo: il papa, Celestino VI, è descritto come una figura rivoluzionaria in grado di cambiare, con poche leggi, l'aspetto rigido e accademico della Chiesa. Proprio quando sembra inevitabile lo scontro tra innovatori e conservatori, il mondo viene sconvolto da una notizia che ha dell'incredibile: tre ragazze, in diverse parti del mondo, hanno scoperto di aspettare un figlio. Tutte e tre sono vergini e si chiamano Maria. Il libro prende il via proprio con questa sconcertante notizia, una carrellata di personaggi si susseguono sotto i nostri occhi ognuno con un ruolo, ed uno scopo, ben preciso. Mi ha incuriosito, e non poco, l'idea delle tre vergini e delle loro gravidanze molto 'spirituali' ma sono capitolata definitivamente con gli sviluppi della trama. L'autore crea un pathos incredibile e un'aura di mistero difficile da decifrare. La storia è un colpo di scena continuo fino all'epilogo, a dir poco, mozzafiato che mi ha sconvolta al pari dell'intera storia.

E' evidente che siamo di fronte ad uno scrittore con la 'S' maiuscola, un autore in grado di incantare il lettore con una incredibile storia rappresentata da validissimi personaggi: a partire dall'investigatore in incognito, Cal Donovan, per finire alla dolce Sue, che ho amato con tutta me stessa, passando per le tre Marie che, in questo caso, non è la marca del panettone natalizio. Tra le ragazze la mia preferita è stata, in assoluto, la ribelle Mary: è quella che interagisce di più e che l'autore ci fa conoscere meglio; vi assicuro che resterete conquistati da lei, inevitabilmente. 
'I figli di Dio', quindi, non è solo un'ottima e creativa storia, ma un concentrato di elementi positivi che la rendono una vicenda unica nel suo genere e coinvolgente oltre ogni aspettativa. 
L'autore mostra il lato più volubile, debole (e a tratti disgustoso) dell'uomo, rendendolo protagonista di una vicenda ai limiti della fantasia più sfrenata ma, allo stesso tempo, mostrando anche la parte più buona e dolce che si manifesta, perlopiù, grazie ai personaggi femminili: elementi fondamentali, in questo libro. Il confine fra tradizioni e modernità non è mai stato così labile e, in questo libro, l'autore ci mostra i limiti di entrambe le fazioni attraverso un meccanismo complicatissimo come quello della Sacra Romana Chiesa. In ambiti del genere, è facilissimo cadere in fallo o lasciarsi andare ad esasperazioni di eventi e concetti, ma Cooper è riuscito a creare una storia molto equilibrata e coerente che ho apprezzato moltissimo. Super consigliata!


mercoledì 27 giugno 2018

[Cover Reveal] "La stazione dei bagagli smarriti" di Ornella De Luca



Buongiorno cuori librosi,
oggi vi mostro, in anteprima, la cover del nuovo romanzo di Ornella De Luca, "La stazione dei bagagli smarriti". Il libro fa parte della serie, formata da storie autoconclusive, 'The Orphanage Series".
Vi lascio anche la sinossi e il link per il pre-order.


Fratello e sorella per la legge. Anime gemelle per i loro cuori.

Daniel Wright vive secondo regole ben precise.
Sa che ogni mattina deve svegliarsi due ore prima dell'inizio delle lezioni per andare a correre, farsi una doccia, prendere un caffè e attraversare la città grazie ai mezzi pubblici, arrivando al college almeno cinque minuti in anticipo. 
Sa che, finito il turno serale come barman, dormirà al massimo quattro ore prima di ricominciare la giornata ancora una volta. E ancora una volta.
Ogni minuto della sua vita è programmato con precisione chirurgica, e la medicina è proprio la sua vocazione.
Il presente è gestibile, il futuro è organizzabile, ma il passato non si può cambiare. 
É l'unica ferita che Daniel non sa suturare.

Ivory Wright è adrenalina pura.
Ama viaggiare zaino in spalla, fare bungee jumping, sparare al poligono di tiro e scalare pareti rocciose.
Il brivido causato da ogni attività ad alta tensione l'aiuta a mantenersi in vita, come un defibrillatore che ha il potere di riesumare per un istante la parte di sé ormai morta.
La solitudine, il rifiuto, la povertà, la fame, l'autolesionismo, tutto può essere superato grazie al desiderio di esistere e di lasciare un segno in questo mondo.
Un obiettivo raggiunto grazie a "La stazione dei bagagli smarriti", il locale che ha aperto a New York con tanti sacrifici, un posto magico dove si realizzano i sogni delle persone e si ritrovano i "bagagli smarriti" degli sfortunati viandanti.
Peccato sia proprio la valigia contenente il suo cuore quella che Ivory non riesce a trovare. 

Il bagaglio dimenticato in una stazione deserta, nell'eterna attesa di qualcuno che è partito e non è mai più tornato. L'amore che la sorte le ha donato, che la sorte le ha tolto.



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La stazione dei bagagli smarriti è un viaggio tra passato e presente nelle vite dei due protagonisti.
Dall'incontro che li ha resi prima amici e poi fratelli, alla gara contro il tempo per cambiare il corso degli eventi e perdonare infine se stessi.
Ma un testamento milionario, un segreto nascosto per viltà, un gatto pasticcione in cerca dei suoi padroni e una berlina scura appostata dietro l'angolo cambieranno le carte in tavola per sempre.
La stazione dei bagagli smarriti è il terzo volume della serie The orphanage, che segue le vicende di cinque amici, rimasti orfani e cresciuti insieme nella spettrale "Villa Sullivan".




martedì 26 giugno 2018

Recensione "Akhenaton l'eretico" di Valery Esperian

Buongiorno lettori e ben trovati.
Oggi vi porto di nuovo in Egitto per parlarvi del secondo romanzo realizzato dal collettivo di scrittori, Valery Esperian, dedicato alla figura di "Akhenaton", un faraone meno noto rispetto alla figura di Cheope (trovate la recensione al libro a lui dedicato, QUI), ma decisamente più complesso da capire.
Buona lettura!


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Nato diverso, nell'aspetto e nelle idee, Akhenaton ha sfidato l'eredità del padre cambiando per sempre il volto dell'Egitto e della storia. Sposando la splendida Nefertiti, "la donna più bella dell'antichità" secondo gli studiosi, ha dato vita a una delle più appassionanti storie d'amore della storia. Ma soprattutto, Akhenaton "l'eretico" ha sconvolto un impero imponendo un unico dio, Aton il sole, e guidando una rivoluzione religiosa costellata di intrighi, passioni, tradimenti e lotte per il potere. Una gloriosa e dorata utopia, in una spirale crescente di colpi di scena. Dopo diciassette anni di regno, morì in circostanze misteriose e subì una damnatio memoriae: i suoi monumenti furono abbattuti, le sue statue distrutte e il suo nome cancellato dalle liste reali.

La figura di Akhenaton, conosciuto anche con il nome di Amenofi IV, è quella di un uomo rivoluzionario che ha lasciato il segno. Nonostante abbia subito una damnatio memoriae, ancora oggi viene ricordato come una delle figure più ribelli della storia dell'Antico Egitto. Era un uomo diverso nell'aspetto e nelle idee, nessuno prima di lui, si dedicò solo ed esclusivamente ad un Dio, improntando sul suo culto la sua intera esistenza. La ricostruzione della sua vita e dei suoi pensieri, è un viaggio affascinante che fornisce molti spunti di riflessione. Nella sua vita ha amato veramente solo due cose e si è dedicato ad esse senza risparmiarsi: dedicò la vita al culto del dio Aton, cambiò nome per lui e fece costruire una città in suo onore. Allo stesso modo e con la stessa intensità, dedicò l'amore terreno verso Nefertiti: la donna più bella dell'epoca.
Il loro amore è una parte fondamentale del libro ed è presente in ogni sua parte. In un certo senso, il matrimonio con Nefertiti rappresenta la parte più umana di Akhenaton.

Il clima politico-religioso non è dei migliori, quando si decide di decide di rivoluzionare secoli di usanze e tradizioni il rischio è quello di essere definito 'eretico' o 'folle'. Tuttavia ho ammirato il carisma e la convinzione di Akhenaton, incurante delle critiche e dei sotterfugi portati avanti dai suoi nemici. Certo, siamo di fronte ad una personalità profondamente insicura che ha passato l'infanzia ad elemosinare l'affetto, le attenzioni e l'appoggio di un padre che preferiva suo fratello, ma è un personaggio che ha saputo guadagnarsi comunque un posto nel mondo e nella storia.

Ancora una volta, sono rimasta letteralmente affascinata dal lavoro di ricostruzione storica, metodico e dettagliato, che c'è stato dietro la stesura del romanzo. Non ci sono elementi, o termini, anacronistici, la trama e i personaggi che la popolano sono perfettamente amalgamati tra loro e danno vita ad una storia coinvolgente ed emozionante. Non conoscevo quasi nulla della storia di Akhenaton ma, grazie a questo libro, ho potuto far luce sul suo ruolo e sul suo operato. Mi è piaciuto tantissimo leggere della bellissima storia d'amore con Nefertiti, è stato un elemento fondamentale per la buona riuscita del libro e un argomento che ha conferito leggerezza e normalità in un romanzo storico molto impegnativo e dai toni solenni.

Questa serie continua a colpirmi sempre di più e la consiglio senza remore a tutti gli appassionati di storia.



lunedì 25 giugno 2018

Recensione "Paradiso Cercasi" + Intervista a Megan Maxwell

Buongiorno cuori librosi!
Iniziamo la settimana alla grande con la recensione dell'ultimo romanzo di Megan Maxwell, "Paradiso cercasi", e il resoconto di un pomeriggio trascorso a chiacchierare con l'autrice di donne guerriere e sexy 'bomberos'.
Ringrazio la casa editrice Tre60 per la bellissima opportunità.


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La vitale, esuberante Ana fa la fotografa in uno studio di moda a Madrid. E, un giorno, per caso, la sua macchina fotografica inquadra il volto di Rodrigo. Il feeling tra i due è immediato; la scintilla scocca all'istante ma... a smorzarla ci pensa subito lo stesso Rodrigo, che spiega di non essere libero, bensì legato a una top model (Ma è davvero felice? Chissà...) E a spegnerla del tutto arriva la scoperta che Ana è incinta. Una notte di passione con uno sconosciuto le è costata davvero cara. E adesso, che fare? Tenere il bambino e rinunciare per sempre a Rodrigo, all'uomo che potrebbe essere la sua anima gemella? Ci dovrà pur essere una soluzione! La porta verso la felicità dovrebbe essere aperta a tutti. Però, prima, bisogna trovarla. Insomma: Paradiso cercasi...

Il nuovo romanzo di Megan Maxwell è un concentrato di femminismo, ironia e momenti in cui l'atmosfera diventa caldissima. Per fortuna ci pensa il sexy bombero, Rodrigo a spegnere i bollenti spiriti! Ma procediamo con ordine, la protagonista del romanzo, Ana, è l'esempio perfetto di una donna che si è fatta da sola, nonostante provenga da una famiglia abbiente non ha esitato un solo istante a lasciare la sicurezza di un futuro già scritto per inseguire il proprio sogno in una terra lontana, la Spagna. E' una donna dai mille volti e che mi ha stupita più di una volta: è stata coraggiosa, intrepida, innamorata e ironica. Una super protagonista che si è ritagliata un posticino speciale nel mio cuore insieme al caro (e bellissimo) Rodrigo. Avete presente il cliché del pompiere sexy dallo sguardo ammiccante e il fisico mozzafiato? Bene, allora sapete già tutto di lui, o quasi. L'autrice, infatti, non si limita a rappresentarlo solo come un uomo attraente, anzi! Alla fine, la parte che apprezzato di lui è più quella caratteriale che quella fisica. L'ho adorato! E ho amato il modo in cui si rapporta con Ana, nonostante i problemi e gli ostacoli sul loro cammino.

Sei la ragazza più straordinaria che abbia mai conosciuto.

-D'accordo... adesso però non innamorarti tu di me!

Sulla carta, ci sono i presupposti perfetti per una indimenticabile storia d'amore ma l'autrice ci mette lo zampino regalando ad Ana una gravidanza inaspettata che scombussola la sua intera esistenza. Anche in questa occasione, però, dimostra di essere una donna davvero in gamba che non ha bisogno di nessuno per gestire la sua vita. Nonostante sia innamorata di Rodrigo sa bene che non può rivoluzionargli la vita, soprattutto con un bambino in arrivo. Rinunciare a lui, o meglio, limitarsi ad essergli 'solo' amica, è uno dei gesti più altruisti che mi sia mai capitato di vedere, il mio cuore si è spezzato insieme al suo. Ma la strada per la felicità non è una soltanto perciò, come in ogni buon romance che si rispetti, la mia apprensione è stata ripagata con un dolcissimo happy ending.

Molto carini e ben costruiti anche tutti gli altri personaggi della storia: dalla famiglia davvero esuberante di Ana, all'amica di sempre Nekane e, per finire, alla vicina che tutti vorremmo, Encarna.
L'autrice riserva a loro la stessa cura che ha avuto per i protagonisti, rendendoli partecipi al cento per cento della vicenda pur non interpretando i ruoli principali. Raramente mi capita di affezionarmi a tutti i personaggi di un libro ma, in questo caso, è stato così.

'Paradiso Cercasi', è un romanzo che si divora in pochissimo tempo: merito dei dialoghi esilaranti e di una prosa fluente, brillante e vivace che vi strapperà tantissime risate. Non mancano i momenti seri ma questo è, senza dubbio, un inno alla leggerezza e a trovare il lato positivo anche nelle difficoltà. Ogni donna dovrebbe prendere Ana come esempio e non lasciarsi mai sopraffare dagli ostacoli che la vita ci pone davanti. Questo libro mi è piaciuto moltissimo e trovo sia una lettura perfetta da portare sotto l'ombrellone. 


INTERVISTA A MEGAN MAXWELL

1. Cosa differenzia 'Paradiso Cercasi' dalle tue precedenti storie?

Mi piace scrivere novelle d'amore e volevo che questo libro arrivasse al cuore con la forza dei sentimenti e un personaggio particolare come Ana che è una madre single.

2. Qual è il personaggio al quale sei emotivamente più legata?

Senza dubbio, Ana. Lei, come vi dicevo, è una madre single come la mia. Mia madre mi ha insegnato che nella vita bisogna essere guerriere e mai stare un passo dietro agli uomini. Ho trasmesso questo ideale di donna guerriera, un simbolo che porto anche inciso sulla pelle, in Ana rendendo omaggio a mia madre. Nei miei libri, le donne non sono bisognose o in attesa che un uomo le salvi perché lo fanno da sole.

3. Nei libri ci sono molti riferimenti alla moda, è una tua passione?

Diciamo che amo la moda il giusto, ma non è una mia passione. Nel libro ne parlo perché è strettamente collegata al lavoro di fotografa di Ana.

4. Ti piace avere un sottofondo musicale quando scrivi?

Scrivendo almeno tre romanzi all'anno, passo moltissimo davanti al computer e la musica, per me, è fondamentale. In alcuni dei miei libri, infatti, amo mettere la playlist alla fine per regalare una parte importante della mia ispirazione anche ai lettori.

5. Segui delle regole quando scrivi un romanzo?

Solo due. La prima è quella di dare un titolo alla storia che voglio scrivere: non voglio che il lettore, una volta finito il libro, si debba domandare perché il titolo non sia adeguato alla storia. La seconda, è quella di creare dei modelli dei personaggi che saranno protagonisti della storia: se decido di descrivere un personaggio moro e con gli occhi verdi, non voglio correre il rischio di farlo diventare biondo e con gli occhi azzurri strada facendo.

6. Pensi che leggere altri libri, in fase di stesura, possa influenzare le tue idee?

Non lo so perché, purtroppo, non ho mai tempo per leggere. Posso dire che, invece, mi influenzano molto le serie tv. Amo guardarle e mi piace prendere ispirazione dai personaggi o dalle vicende. Appunto tutto sul mio 'quaderno delle idee' che porto sempre con me, non so mai quando arriverà l'idea giusta per la prossima storia.






domenica 24 giugno 2018

Recensione "Oltre le nuvole" di Stefania Mortini

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un romance edito da Lupieditore che mi è piaciuto ma non mi ha convinta al cento per cento.
Buona lettura!


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Massimo è un pilota dell' Aeronautica Militare che, a causa di un "incidente" in Afghanistan, è diventato paraplegico. Pur non volendo vivere, si ritrova a farlo per amore del suo adorato nipote Andrea. La vita di Massimo si interseca con quella di Sabrina, la mamma del miglior amico di Andrea e, grazie a lei, impara ad assaporare i vari gusti della propria nuova esistenza.

Sono rimasta subito affascinata e colpita dalla trama del libro e, almeno per una buona prima parte del romanzo, ho avuto un'impressione positiva sulla trama e sui personaggi. Massimo è un gigantesco 'cantiere con lavori in corso': dopo una missione, infatti, ha perso l'uso di entrambi gli arti inferiori e non è ancora sceso a patti con la sua nuova condizione. E' un uomo ferito, un uomo alle prese con un  trauma enorme avvenuto con dinamiche misteriose e sospette.
Cosa è accaduto davvero tra la polvere dell'Afghanistan?

Il piccolo Andrea, oltre ad essere un bambino dolcissimo e molto intelligente, è un appiglio alla vita per Massimo: vive per suo nipote e stringe i denti che garantirgli tutto l'affetto e l'amore possibili. E' l'unica medicina che si concede e, proprio grazie a lui, conosce Sabrina, mamma single del migliore amico di Andrea. La cosa che mi ha colpito di più di questa protagonista, è la forza d'animo e la positività verso la vita. Sabrina, al pari di Massimo, non sta passando un periodo roseo ma, a differenza del burbero pilota, indossa il suo sorriso migliore e combatte le sue battaglie senza piangersi addosso. Lei è la prima persona che sembra guardare oltre l'evidente handicap di Massimo e si diverte moltissimo a stuzzicarlo e spronarlo a reagire. I continui battibecchi sono una ventata di leggerezza e brio in una vicenda che resta, comunque, molto seria ed impegnativa.

La vita prende, la vita dà, non è dato sapere in quali modi. Ormai ho capito che si è degni di operare per il Paese a volte prima, a volte dopo, a volte mai.

Ma passiamo alla nota dolente, nella seconda metà della storia la trama perde di credibilità inserendo momenti brutali, e inaspettati, perdendo le atmosfere tranquille del romance per trasformarsi in un vero e proprio scenario di guerra con un passato che torna prepotentemente a far sentire la sua voce. Questo cambio di rotta non mi è piaciuto per niente: pur sapendo che era infatti necessario affrontare i demoni di Massimo, penso che sia stato sbagliato (o perlomeno, molto inaspettato) il modo in cui è stato affrontato. Non so perché questa cosa mi abbia sconvolto tanto, forse perché ero in pieno mood romantico e non mi aspettavo un'incursione così forte e violenta.

Prosa e dialoghi perfetti, devo dire che ho apprezzato molto lo stile dell'autrice che non lascia mai nulla al caso. Le descrizioni sono molto accurate, soprattutto per quanto riguarda i personaggi e i luoghi della vicenda. La trama del libro è solida e ben costruita, siamo di fronte ad una storia d'amore ma non troverete frasi melense o momenti troppo zuccherosi, l'autrice ha cercato di non romanzare troppo la sua storia e questo la rende più vicina alla vita reale.
Nel complesso non posso dire di non aver apprezzato il libro, tanto è vero che l'ho divorato nel giro di un pomeriggio, ma avrei preferito uno sviluppo diverso.



sabato 23 giugno 2018

Recensione "Per il mio amore, Whiskey" di Kandi Steiner

Buongiorno cuori librosi,
finalmente trovo un momento per parlarvi di una storia che mi è piaciuta da morire edita da Always Publishing. Si tratta del romanzo di Kandi Steiner, "Per il mio amore, Whiskey".
Buona lettura!


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Dal primo momento in cui incontra Jamie, Breck sa che la sua vita non sarà più la stessa. Quel ragazzo dagli occhi ambrati diventerà il suo Whiskey, una irrinunciabile dipendenza. Mese dopo mese, anno dopo anno, errore dopo errore, la loro amicizia si fa sempre più complicata, e la loro attrazione sempre più inarrestabile. Ma cosa fare quando il tempo e le circostanze sembrano essere sempre avverse? Quanto duramente e quanto a lungo una donna può lottare per riappropriarsi del cuore dell'uomo che da sempre le appartiene? Una storia cruda, appassionata e straziante, in cui il destino giocherà a tirare i fili del vero amore, in un turbinio di emozioni. travolgenti. Ci vuole più coraggio ad ammettere di amare qualcuno e di voler lottare per lui, che a lasciarlo andare per soffrire di meno.

Dopo aver finito questo romanzo, ho avuto voglia di piangere e di provare un sorso di whiskey rigorosamente in questo ordine. La Steiner mi ha portato allo stremo con una storia meravigliosamente ordinaria ma di una intensità straordinaria, e non si tratta solo di un gioco di parole. Jamie e Breck sono nocivi, l'uno per l'altra, e letali per il cuore di una povera lettrice che aveva solo voglia di una bella storia d'amore. Attenzione, di amore ce n'è tantissimo, in questo libro, ma è un amore travolgente, brutale, devastante; un sentimento impossibile da arginare, nonostante l'autrice ce la metta proprio tutta per ostacolarlo. 

Breck, B. per l'esattezza, mi è piaciuta moltissimo. E' indecisa, timorosa e, spesso, porta avanti scelte e comportamenti insensati o che comunque non rispecchiano il volere del lettore. E' una donna che ama con tutta sé stessa ma riesce comunque a non perdere di vista i propri obiettivi. Di solito, in un romanzo, troviamo sostanzialmente due tipi di protagoniste: quella arrendevole e super romantica o quella indipendente e quasi impossibile da conquistare. B. incarna i lati migliori di entrambe le categorie facendo perdere la testa a Jamie (e a noi!!).

Ma vogliamo parlare del protagonista assoluto della storia, Jamie/Whiskey? L'ho amato senza remore o timori. Ho visto la sua evoluzione, negli anni, ho sofferto per le indecisioni e gli abbandoni di B., mi sono divertita a cavalcare le onde insieme a lui e ho apprezzato la sua ordinarietà. Sì perché, se vi aspettate il super figone di turno avete sbagliato libro. Jamie ha la sua buona dose di sex appeal ma, soprattutto, ha una testa (e che bella testa) sulle spalle. E' un ragazzo con dei sogni normali e concreti, un ragazzo senza grilli per la testa e terribilmente dolce e attento. E' davvero un principe coi fiocchi e ad alto tasso alcolico.

Questa è una lettera per il mio amore, Whiskey.
Spero solo che lui la legga.

Ho apprezzato tantissimo la scelta narrativa: leggere il diario/confessione di B. è emozionante e permette di vivere in maniera amplificata ogni momento che ci racconta. E' un viaggio lunghissimo in cui vedremo crescere, sbagliare e maturare entrambi i personaggi. L'autrice ci dà modo di affezionarci inconsapevolmente a loro, tanto è vero che a lettura conclusa è inevitabile sentire un po' di vuoto dentro. L'idea di associare questo amore alla passione per il Whiskey è stimolante e originale, pur essendo astemia e completamente estranea all'argomento, la Steiner è riuscita a coinvolgermi perfettamente in questa metafora lasciandomi proprio con il desiderio di assaporare l'aroma e il gusto di questo liquore che, al pari del libro, crea dipendenza.

La prosa è un mix perfetto di stili che si adattano, di volta in volta, al momento descritto. I dialoghi, a mio avviso, sono il vero punto di forza di un libro che ho amato dalla copertina all'epilogo. 
Ammetto che non è stata una lettura fatta a cuor leggero, ammetto di aver perso la pazienza (più di una volta), ma ammetto anche di aver amato questo libro con tutta me stessa. Mi sono innamorata del romanzo già dalla citazione iniziale e questo sentimento è andato in crescendo fino al super emozionante epilogo. Se siete alla ricerca di una lettura che lasci il segno, l'avete appena trovata!
Stra-consigliata!



giovedì 21 giugno 2018

Recensione "Lezioni di disegno" di Roberta Marasco

Buongiorno cuori librosi,
oggi vi parlo del nuovo romanzo di Roberta Marasco, "Lezioni di disegno", uscito la scorsa settimana per Fabbri Editori. Questo romanzo mi ha fatto provare una miriade di emozioni diverse: ancora una volta, la penna delicata di questa autrice ha toccato le corde del mio cuore e non vedo l'ora di parlarvene.
Buona lettura!


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Un amore finito, un impiego insoddisfacente lasciato indietro e una vita che, a 39 anni, non ha ancora messo radici e sta tutta in una valigia. Come quella con cui Julia arriva a Barcellona, nella lussuosa villa di Pedralbes che lei e le sorelle sono costrette a vendere dopo la morte della madre Gloria. Fra i ricordi di un padre autoritario e severo, complice della dittatura franchista, e i segreti di famiglia occultati fra le pareti delle stanze deserte, Julia ritrova anche una fotografia della madre da giovane, abbracciata a un bellissimo sconosciuto. Alle prese con la sfrenata nipote, figlia della ribelle Olga, Julia si trova a fare i conti con un passato pieno di rivelazioni. Dalla Barcellona in fermento degli anni Settanta, quella delle prime manifestazioni e delle assemblee femministe, dell'amore libero, della musica e della controcultura, emerge il volto segreto di Gloria, una donna che la figlia conosceva solo a metà, capace di vivere una passione clandestina e travolgente che molto ha da insegnare, sull'amore e sulla vita. E sulle ribellioni silenziose che ci conducono verso i nostri sogni.

Sono tanti gli elementi che possono rendere una lettura soddisfacente. Nel nuovo romanzo della Marasco, ci sono quasi tutti quelli che prediligo. Ci sono dei personaggi ben studiati e che hanno molto da dare; c'è un'ambientazione che, pur non essendo a me familiare, si è delineata in maniera chiara e limpida grazie alle dettagliate ed accurate descrizioni; c'è la forza incontrastabile e travolgente dei sentimenti che, nelle loro infinite sfumature, vuoi o non vuoi ti fa battere il cuore; c'è uno stile ricco, ricercato e inconfondibile che è una coccola per gli occhi e per la mente. Insomma, ci sono parecchi motivi per leggere questo romanzo!

La narrazione si divide su due piani temporali e ha per protagoniste una madre e una figlia. Capitolo dopo capitolo, acquisiamo qualche informazione in più sulle due donne e sulla loro vita. Da una parte abbiamo Gloria, la sua personalità indecifrabile, la madre che sacrifica il suo benessere per il bene delle figlie; dall'altra abbiamo Julia che, alla soglia degli -anta, ancora non ha trovato il suo posto nel mondo. Il punto d'incontro, sarà una fotografia ritrovata e il mistero celato dietro ad essa. Julia e le sue sorelle, anime diversissime tra loro, iniziano un viaggio più o meno consapevole alla ricerca di una verità sconvolgente che getta una luce nuova su ciò che è stato e, soprattutto, sulla figura enigmatica di Gloria.

Il vero amore è come una sorgente sotterranea, possiamo provare a nasconderlo, ma troverà sempre il modo di arrivare in superficie. E più lo soffochiamo, più sarà violento quando proromperà.

Vi chiederete il perché di un titolo così visto che, né io né la trama abbiamo accennato nulla in merito all'argomento. Non voglio svelare troppo sugli sviluppi della storia ma sappiate che un disegno, inteso come simbolo, come sfogo o come libertà di espressione, a volte può costituire un legame più forte di mille parole. Un legame che supera il tempo e le barriere fisiche e mentali, non vi dico altro.

L'autrice ci porta in una delle città più belle della Spagna, una città con una storia importante e un presente che tutt'ora fa discutere. Mi è capitato di visitare questo paese, ma non Barcellona. Eppure, ora mi sento un pizzico più vicina a questa realtà. E' innegabile e lampante il legame affettivo, sincero ma critico al punto giusto, che l'autrice nutre per la città. Credo sia stato il palcoscenico perfetto per la storia e le vite dei personaggi che la popolano. 

Nulla da dire sulla prosa dell'autrice, amo il suo stile e amo le storie che scaturiscono dalla sua penna. Ancora una volta è riuscita a creare, partendo da una vicenda familiare fondamentalmente semplice e (magari) già vista, un romanzo che coinvolge e appassiona il lettore che si approccia alla lettura del libro. Nulla è lasciato al caso, si vanno a toccare anche temi importanti, o che hanno avuto una forte valenza sociale in un determinato periodo storico, e lo si fa con cognizione di causa. Perfetto anche l'aspetto emozionale della vicenda, vi assicuro che i personaggi coinvolti hanno alle spalle delle storie particolari, e anche pesanti, e non era per niente facile coniugare e dosare i sentimenti, sia positivi che negativi, ma l'autrice ci è riuscita senza problemi.
L'unico appunto, se così posso definirlo, e la poca dinamicità iniziale: ci ho messo un po' a carburare e a lasciarmi coinvolgere completamente dalla storia ma, dopo i primi capitoli, tutto è andato per il verso giusto.
Credo, e spero, di non aver dimenticato nulla. Se siete alla ricerca di una storia diversa, lasciatevi trasportare dalle parole, e dall'arte, di Roberta Marasco.



mercoledì 20 giugno 2018

Recensione "Delitto nel campo di girasoli" di Marzia Elisabetta Polacco

Buongiorno, lettori.
Siamo arrivati a metà settimana e dopo avervi parlato di storia, intrighi, amori e passioni, oggi è la volta di un giallo delizioso che mi ha stupita in più di una occasione.
Si tratta di "Delitto nel campo di girasoli", di Marzia Elisabetta Polacco, vincitore del concorso 'Il mio esordio' e pubblicato da Newton Compton.
Buona lettura!


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Borghereto, sonnolento paesino dell'Umbria, ha poco da offrire a chi è in cerca di avventura. Così Leyla Prasad, una ragazzina con una passione smodata per il mistero e i libri gialli, passa il tempo scorrazzando in bicicletta per le campagne assolate. Finché una mattina, fra i campi di girasoli, trova il corpo senza vita di una bambina. Leyla si sente improvvisamente catapultata in una delle storie dei suoi libri, tanto più che il caso è affidato proprio a sua madre, il vice commissario di polizia Mirella Vergari. In un primo momento i sospetti sembrano convergere su un anziano del posto, un uomo scontroso e solitario, con pesanti precedenti penali. Il superiore della Vergari, il commissario Pantasileo, in cerca di visibilità, spinge per chiudere rapidamente il caso incriminando il vecchio. Ma la Vergari non è convinta della sua colpevolezza e si ostina a indagare, coinvolgendo negli interrogatori anche altre insospettabili figure del paese. Tutti, a quanto pare, hanno segreti da nascondere. Eppure, alla fine, sarà proprio con l'aiuto della figlia che il commissario Vergari arriverà alla verità...


Inizio subito col dirvi che il titolo e la copertina sembrano molto più seriosi e tetri di quanto in realtà sia la storia. L'autrice, infatti, mi ha subito shockata con un coppia di investigatori mooolto insolita: un vice commissario di provincia e... sua figlia! Ci tengo a dire che ho amato Leyla, un piccola ma grande protagonista dotata di un intuito e di uno spirito di osservazione fuori dal comune. Le sue doti saranno fondamentali ai fini della trama e della risoluzione del caso. 
Ma partiamo dall'inizio: il caso è ambientato in una piccola cittadina dell'Umbria dove, inutile dirlo, non accade mai nulla e le giornate lavorative del vice commissario Vergari scorrono placide e, fin troppo, tranquille. Sua figlia, Leyla, è una vera forza della natura che sogna di ripercorrere la carriera della madre, un giorno. Sembra che la ragazza, sia alla costante ricerca di attenzioni ma, a mio avviso, la sua esuberanza è solo un modo di fronteggiare i bulli della scuola e i pregiudizi sulla sua famiglia 'mista'. Trovo che sia un personaggio intelligente che mi è entrato subito nel cuore e che costituisce il vero nodo centrale della storia. E' lei a trovare il cadavere di una giovane compagna di scuola, lei a ripercorrere gli indizi e proporre nomi dei sospettati. In molte occasioni, mette in ombra i professionisti del settore, troppo impegnati a sottovalutarla per pensare in maniera logica alla verità delle sue ipotesi. Il suo rapporto con la madre è anomalo: almeno inizialmente, infatti, ho visto pochissimo istinto materno da parte di Mirella Vergari, mentre Leyla cerca in ogni modo di fare breccia nel suo cuore e renderla fiera (tranquilla, piccola, il mio cuore di lettrice ti è appartenuto dall'inizio alla fine).

Quell'insana fascinazione per la morte era cosa recente: fino a pochi mesi prima, di cadaveri ne aveva incontrati solo sulla carta, nei libri gialli che leggeva. Non le procuravano fastidio né la mettevano a disagio: erano il mezzo necessario per il dispiegarsi dell'enigma. Niente cadavere, niente assassino. Ed era quello ciò che la intrigava: scoprire il colpevole prima di arrivare alla fine.

La cosa che mi è piaciuta di più, del libro, è stata la capacità di raccontare un caso di omicidio, per di più ai danni di una giovanissima ragazza, in maniera leggera e, quasi frivola. Non si tratta, infatti, di un giallo macabro e dai risvolti inquietanti, assomiglia più ai racconti di Agatha Christie in cui le indagini sono ironiche e spassose, più che seriose e tecniche. Mi è piaciuta moltissimo la prosa dell'autrice e l'idea attorno alla quale ha costruito il suo romanzo. Non mi era mai capitato di leggere una storia del genere. Si tratta, senza dubbio, di una vicenda semplice ma al tempo stesso interessante da scoprire, soprattutto perché la Polacco ci mostra tutto dagli occhi di una bambina esuberante e arguta come Leyla. Nel giro di poche ore mi sono ritrovata a girare l'ultima pagina del libro che ha decisamente un ritmo narrativo molto veloce e una trama ricca di personaggi e avvenimenti. 
Per essere un romanzo d'esordio è assolutamente promosso, spero di poter leggere altre avventure di questa strana coppia. Se amate il genere e le indagini alternative, sono certa che apprezzerete moltissimo la lettura ma vale comunque la pena dare una possibilità alla piccola Leyla, investigatrice in erba e dal promettente futuro!



martedì 19 giugno 2018

Recensione "King" e "Queen" di Meghan March

Buongiorno, lettori. 📚
Oggi vi aspetta una doppia recensione sui primi due capitoli di una trilogia davvero bollente che, nonostante non sia un'appassionata del genere, mi ha colpita.
Si tratta di "King" e "Queen", due romanzi dell'autrice Meghan March arrivati in Italia grazie a Sem Libri.
Buona lettura!

**PUO' CONTENERE SPOILER**


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New Orleans è il mio regno. Nessuno conosce il mio nome, ma in città il mio potere è assoluto. Ciò che voglio lo ottengo sempre. Mi piace che la gente sia in debito con me. E che abbia paura. Soprattutto se si tratta di una bella, giovane vedova alle prese con un business da uomini. Lei non sa che la volevo da molto tempo. D'ora in avanti io sarò il suo padrone. E poi potrei anche tenerla solo per il mio piacere. è il momento di riscuotere il mio debito. Keira Kilgore è proprietà di Lachlan Mount.

Nel primo romanzo della serie, 'King', conosciamo i due protagonisti che ci toglieranno il respiro in più di una occasione. Inizio subito col dirvi che rispecchiano pienamente il cliché del genere: lui, potente e perfido; lei, innocente fino a prova contraria. Devo dire, però, che l'autrice è riuscita a coinvolgermi da subito nella vicenda, nonostante la trama non originalissima. Inaspettatamente mi sono piaciuti entrambi: Lachlan non è tormentato da chissà quali fantasmi del passato, direi che è solo molto concentrato a mantenere il potere sulla città del peccato, New Orleans. Anche Keira non è sprovveduta come sembra, ma pienamente consapevole del gioco perverso in cui la coinvolge Lachlan. 

I nostri occhi si incrociano e io irrigidisco la schiena sollevando il mento con orgoglio, mentre si consuma in silenzio la battaglia delle nostre volontà. Entrambi sappiamo che sarò io a perdere.

Il libro, essendo relativamente breve, si gioca tutto sull'equilibrio precario nel rapporto tra i due. Lui comanda, lei si ribella e così via in una infinita e sfiancante lotta per il potere che, in realtà, non hanno nessuno dei due (anche se sembrano inconsapevoli della cosa). Appare subito chiaro, infatti, che i presupposti con i quali hanno iniziato questo rapporto, non valgono più e che nuovi meccanismi, ingovernabili e non previsti, li legano profondamente e irrimediabilmente. 
Trattandosi di un primo libro di una serie, sono molti gli elementi che restano in sospeso (soprattutto l'epilogo!!!!). Tuttavia l'autrice è riuscita a trasmettermi la voglia, e la curiosità, di andare avanti con la storia per scoprire la vera essenza di questi due personaggi e il futuro del loro rapporto.

Io sono la sua distrazione, il mio corpo è il suo giocattolo. Ho dovuto cedere, non avevo scelta. Lo odio, mi dico, ma ogni volta che entra da quella porta sento un brivido. Come posso desiderarlo e detestarlo allo stesso tempo? Mi sta facendo impazzire. Non dovevo finire in questo gorgo, dovevo immaginare che Lachlan Mount è un maschio senza regole. Ma non ho nessuna intenzione di arrendermi, non voglio che veda le mie debolezze. Pagherò il mio debito e manterrò intatto il mio cuore.

Tutt'altra storia, invece, quando si parla di 'Queen'. Questo secondo romanzo, infatti, mi è piaciuto decisamente più del primo: l'ho trovato più completo, più intenso e meno scontato. Ho scoperto che la luce può penetrare anche nell'animo più buio e che tutte le certezze possono svanire in un attimo quando l'attrazione diventa irrefrenabile e profonda. Nel libro, l'autrice scava ancora più a fondo nei suoi personaggi, facendo luce sul passato di Lachlan e lasciando il lettore a bocca aperta con qualche colpo di scena. Ho apprezzato tantissimo il fatto che, pur mostrando un lato più umano e 'quasi' dolce di Mount, l'autrice non abbia stravolto la sua personalità e la sua attitudine al comando e al controllo. 

Non sono una brava persona. La mia anima è nera. Il mio cuore è di pietra. La mia reputazione non è né un mito né una leggenda, ma una collezione di fatti. Se esistesse una bilancia per misurare la purezza di qualcuno, io farei schiantare uno dei due piatti a terra, con il peso dei miei peccati. E ci riderei su.

Questo secondo libro è decisamente più dinamico ed emozionante, rispetto al primo. E' una storia accattivante, sensuale a livelli altissimi, in alcune pagine, ma allo stesso tempo crudele e violenta. No, Lachlan non è una carnefice (perlomeno non nei confronti di Keira) ma la sua personalità e il suo carisma trasuda in maniera prepotente in entrambi i libri. E' un protagonista che non ammette repliche, un personaggio che si ama o si odia senza zone grigie. L'evoluzione di Keira è più radicale, invece. Grazie a Mount, infatti, acquisisce e risveglia doti che non sapeva nemmeno di avere. Lui a rende viva, intraprendente e spietata ad un livello che non credeva di poter raggiungere. Dopo aver letto entrambi i romanzi, capisco la scelta dei titoli: siamo davvero di fronte al Re e alla Regina di New Orleans e, a questo punto, non vedo l'ora di scoprire cosa combineranno nell'ultimo capitolo della serie!

Come vi accennavo all'inizio, non si tratta di certo di una storia sconvolgente o super originale ma, nell'insieme, mi è piaciuta. La March, e la sua prosa irriverente e senza fronzoli, mi ha regalato parecchie emozioni e momenti bollenti con due libri non brillanti ma intriganti e accattivanti all'ennesima potenza. E' una serie perfetta per tutte le amanti del genere erotico e New Adult.
Nonostante i suoi limiti, sono certa che ne resterete completamente ammaliati e conquistati. 
Aspettando il capitolo finale, lo promuovo (quasi) a pieni voti.