venerdì 15 giugno 2018

Recensione "Il quaderno dei nomi perduti" di Sofia Lundberg

Buongiorno lettori,
chiudiamo la settimana librosa con la recensione di un romanzo dolcissimo ed emozionante pubblicato il mese scorso da Dea Planeta. Si tratta de "Il quaderno dei nomi perduti", di Sofia Lundberg.
Buona lettura!


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Di cosa è fatta davvero una vita? Cosa vale la pena salvare dalla sabbia impalpabile dei giorni, degli anni? Se lo chiede, sola nel suo appartamento a Stoccolma, l'anziana Doris. La risposta è racchiusa in un quaderno molto speciale. Quello che il padre le regalò per il suo decimo compleanno, e che lei vuole lasciare all'inquieta nipote Jenny. Alle sue pagine ingiallite Doris ha consegnato tutti i nomi della sua lunga e tumultuosa esistenza: Stoccolma, Parigi, New York. Madame Serafin, Gösta il pittore, l'ingenua sorella Agnes. E Allan. Parenti, nemici, amanti; ognuno occupa un posto cruciale nel romanzo della sua vita, ognuno ha una storia e tocca a Doris, adesso, raccoglierle. Per riannodare le fila di un destino che, malgrado tutto, prepara gli ultimi colpi di scena. E ritrovare il senso di un viaggio che forse si chiama amore.

Ci sono tanti nomi che ci passano accanto durante l'arco di una vita intera. Ti è mai capitato di pensarci, Jenny? Tutti i nomi che vanno e vengono. Che ci lacerano il cuore e ci fanno piangere; i nomi dei nostri amori e di chi ci ha tradito. Ogni tanto sfoglio il mio quaderno dei nomi. E' diventata una specie di mappa, e io voglio seguirne i contorni insieme con te. (...) Un testamento. Uno scrigno dei ricordi. Non ho altro da offrirti. I ricordi sono la cosa più preziosa che ho.

Il romanzo di Sofia Lundberg conquista poco a poco, tra una pagina e l'altra di un quaderno misterioso. Doris è un'anziana signora svedese ridotta, ormai, ad un'ombra della donna che è stata. Si sente vecchia e stanca e aumenta la sua tristezza lasciandosi andare a malinconici ricordi del passato. Uno degli oggetti a cui tiene di più, è di sicuro un curioso e vissuto quadernetto nel quale sono stati riportati un'infinità di nomi: si tratta delle persone più importanti, o che hanno lasciato un segno, nella vita di Doris e sono i protagonisti del romanzo che racconta la sua esistenza. Il viaggio nel passato, fatto di flashback e momenti più o meno lieti, è un percorso emozionante, fatto di alti e bassi, di momenti felici ma, anche, di attimi più bui. Sono entrata subito in sintonia con Doris e la sua vita incasinata, l'autrice mi ha permesso di carpire ogni suo pensiero e considerazione, mi ha regalato una vita difficile che porta con sé un grandissimo rimpianto: un amore rimasto a metà, un amore che avrebbe potuto essere eterno se non fossero intervenute dinamiche più grandi e incontrastabili di lui.
Ho avuto modo di appassionarmi ai vari aneddoti e di affezionarmi anche ai personaggi secondari: prima fra tutti, Jenny. Il fatto di avere un cuore grande e capace di superare ogni avversità, è una dote comune ad entrambe.

Si dice che una persona non si dimentichi mai del suo primo amore. Che questo si annidi nella memoria più profonda del corpo. Ed è proprio lì che continua a vivere Allan. Può darsi che sia morto in combattimento o in un campo di prigionia, ma vive ancora dentro di me.

Nonostante non sia una storia semplice da seguire, almeno inizialmente, dalla seconda metà del libro, tutto acquista un senso e una profondità inaspettata. Non ci è voluto molto, infatti, per ritrovarmi con le lacrime agli occhi mentre sfogliavo l'ultima pagina di un romanzo che non termina con la parola 'fine' ma continua a farmi compagnia anche adesso. E' difficile lasciarsi alle spalle un finale del genere e un destino così crudele ma, allo stesso tempo, benevolo nel concedere un'ultima occasione per sistemare le cose. La prosa della Lundberg completa questo meraviglioso quadro raccontando con molti particolari e una scrittura delicata, una storia d'amore che ha sfidato il tempo e le distanze.
"Il quaderno dei nomi perduti" è un romanzo che non si può non amare, un libro emozionante e coinvolgente che ruba il cuore. Consigliato ad occhi chiusi!





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