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lunedì 7 ottobre 2019

Recensione "Il gioco del silenzio" di Rob Keller

Buongiorno,  lettori, e buon inizio settimana.
Oggi vi racconto una storia davvero inquietante firmata da Rob Keller.
Si tratta de "Il gioco del silenzio", un libro edito da Dea Planeta.
Buona lettura!



Cristina era una criminologa, forse la migliore, ma ha lasciato la professione per occuparsi a tempo pieno di suo figlio Leone, che soffre di un disturbo di iperattività. Ma questa è solo la versione ufficiale, che ha creato per ingannare persino se stessa. La verità è che l'ultimo caso della sua carriera l'ha letteralmente distrutta, costringendola a cambiare vita e a rifugiarsi in una routine scandita da rigorose abitudini. Poi, un giorno, il telefono squilla. Uno zio a lei molto caro si è suicidato, nel paese sul lago di Como dove è cresciuta e dal quale è fuggita molti anni prima. Troppi incubi, troppi fantasmi, per Cristina, in quelle acque scure e profonde. Tornare sul lago significa ritrovare suo padre, con il quale ha un rapporto tormentato, e soprattutto rimettere piede nella Villa degli Orologi, la spaventosa tenuta dalla quale i Radlach controllano non solo gli affari di tutta la zona, ma anche le vite di chi vi abita. La donna resiste con ogni forza alla tentazione di indagare sulla morte dello zio, perché intuisce che la verità si annida nel groviglio di segreti che lega la storia della sua famiglia a quella dei Radlach. Ma quando Leone troverà in soffitta un orologio da taschino con una misteriosa dedica, diventerà impossibile non aprire il cassetto doloroso dei ricordi.

Sono sempre stata affascinata dalle storie che parlano di famiglie maledette e case inquietanti perciò, dopo aver letto la trama del libro, la mia curiosità era alle stelle!
Il romanzo di Rob Keller, ambientato sulle rive del lago di Como, racconta la storia dei Radlach, un'antica e potente famiglia avvolta nel mistero che vive in una villa piena di orologi. Cristina, la nostra criminologa protagonista, li conosce molto bene, essendo figlia di due inservienti della casa.
Questo personaggio mi è piaciuto molto, l'autore lo mette alla prova nei modi più impensabili e con delle rivelazioni che lascerebbero di stucco chiunque ma, nonostante questo, lei non si arrende. Mai.

Il fascino della storia consiste nel continuo voler insinuare elementi paranormali nella trama che sfociano, poi, in una verità che è molto più umana, reale e brutale di quello che si pensa.
L'autore è molto bravo a tracciare le linee di un disegno che appare confuso e ambiguo fino alla fine, tenendo il lettore incollato alle pagine.
La famiglia Radlach è il fulcro della storia e il cuore pulsante della trama. I componenti della famiglia vivono di segreti e misteri e sono avvolti da un'aurea magnetica che spaventa e intimorisce tutti coloro che li circondano.

Nel complesso, è una storia che ho apprezzato molto e che mi ha regalato svariati momenti al cardiopalma. Lo stile dell'autore è sintetico ma piacevole e scorrevole da seguire, le descrizioni molto accurate mi sono piaciute moltissimo e mi hanno permesso di immaginare perfettamente i luoghi del libro e i protagonisti della storia.
Se amate i romanzi ricchi di suspense, avete trovato pane per i vostri denti.


domenica 23 giugno 2019

Recensione "Le grandi donne del cinema" di Marta Perego

Buongiorno, lettori.
In questo giorno di riposo e relax, ho deciso di parlarvi di un libro carino ed interessante firmato da Marta Perego e pubblicato da Dea Planeta.
Buona lettura!


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Audrey Hepburn, Ingrid Bergman, Vivien Leigh, Anna Magnani... E ancora Kate Winslet, Emma Watson, Jennifer Lawrence, Valeria Golino. Che cos'hanno in comune queste donne così diverse tra loro? Un talento speciale, l'adorazione dei fan, una carriera strepitosa, storie d'amore che hanno fatto sognare. Ma anche dolori segreti e sacrifici nascosti all'occhio dei media, la forza di non scendere a compromessi, l'impegno civile o umanitario, la determinazione nel tracciare la propria strada in un ambiente dominato, di fatto, dagli uomini. Ciascuna di loro, a suo modo, ha lasciato - o sta lasciando - un segno sia per i ruoli che ha interpretato sia per le scelte nella vita privata. Rifiutandosi di essere solo icone di bellezza e stile, o muti oggetti del desiderio, hanno rivendicato il diritto di essere se stesse, anche con le loro contraddizioni e fragilità, e hanno aperto la strada a nuove idee e modelli di femminilità. Diventando punti di riferimento per generazioni di ragazze che sono cresciute ispirandosi a loro. Con lo sguardo appassionato di una vera cinefila, Marta Perego racconta le storie di trenta star indimenticabili, mettendo in luce gli snodi più significativi e i retroscena meno noti della loro carriera cinematografica, e soprattutto i momenti in cui si sono esposte e messe in gioco per affermarsi come attrici e come donne.

"Le grandi donne del cinema" è una breve antologia sulla vita, la carriera e l'influenza storica che trenta attrici hanno avuto, e hanno, per tutti noi. La Perego, infatti, riunisce dei volti amatissimi del piccolo e grande schermo, portando alla luce aneddoti poco noti della loro carriera e della loro personalità. Tra le pagine mi sono imbattuta in figure storiche, come Audrey Hepburn e Anna Magnani, e star più recenti come Emma Watson e Jennifer Lawrence (le mie preferite in assoluto, insieme a Kate Winslet). Se vi state chiedendo come sia stato possibile rappresentare al meglio una categoria tanto vasta di persone, vi dico subito che non è stato questo lo scopo dell'autrice. In queste righe, non troverete le attrici 'migliori' della storia ma quelle che hanno lasciato un segno importante, anche fuori dalle scene. E' stata una scelta che ho apprezzato e la stessa che avrei utilizzato io se mi avessero chiesto le trenta attrici più grandi della storia.


Ogni lettore troverà un personaggio in cui rispecchiarsi, vuoi per l'età o per il gusto cinematografico, ma anche dalle vite meno conosciute ho tratto insegnamenti importanti e curiosità inaspettate. Di sicuro ne esco più ricca e consapevole rispetto all'inizio. Le illustrazioni in bianco e nero sono fini ed eleganti e conferiscono al libro quel 'quid' in più che lo rende ancora più speciale ed originale. Non ci si annoia mai, durante la lettura, l'autrice riesce a rappresentare alla grande un'ideale di donna forte, coraggiosa e che non si arrende davanti alle difficoltà e, mai come ora, è imperativo far passare un messaggio così positivo ed importante. Lo stile dell'autrice è leggero e scorrevole, questa piccola enciclopedia si legge in un lampo. Ho amato ogni sfumatura e dettaglio del libro e delle storie in esso contenute e lo consiglio a tutti gli appassionati di cinema e, soprattutto, alle donne: siamo forti e indipendenti, talvolta fatichiamo solo a tenere a mente la cosa!
Super consigliato!


mercoledì 29 maggio 2019

Recensione "Nel silenzio delle nostre parole" di Simona Sparaco

Buongiorno, lettori.
Oggi ho il piacere di parlarvi del nuovo romanzo di Simona Sparaco, vincitore del Premio Dea Planeta 2019, "Nel silenzio delle nostre parole".
Buona lettura!


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È quasi mezzanotte e una nebbia sottile avvolge la metropoli addormentata. In un palazzo di quattro piani, dentro un appartamento disabitato, un frigorifero va in cortocircuito. Le fiamme, lente e invisibili dall'esterno, iniziano a divorare ciò che trovano. Due piani più in alto, Alice scivola nel sonno mentre aspetta il ritorno di Matthias, il ragazzo che ama con una passione per lei nuova e del quale non è ancora riuscita a parlare a sua madre, che abita lontano e vorrebbe sapere tutto di lei. Anche Bastien, il figlio della signora che occupa un altro degli interni, da troppi mesi ormai avrebbe qualcosa di cruciale da rivelare alla madre, ma sa che potrebbe spezzarle il cuore e non trova il coraggio. È un altro tipo di coraggio quello che invece manca a Polina, ex ballerina classica, incapace di accettare il proprio corpo dopo la maternità, tantomeno il pianto incessante del suo bambino nella stanza accanto. Giù in strada, nel negozio di fronte, Hulya sta pensando proprio a lei, come capita sempre più spesso, senza averglielo mai confessato, ma con una voglia matta di farlo. Per tutti loro non c'è più tempo: un mostro di fuoco sta per stravolgere ogni prospettiva, costringendoli a scelte estreme per colmare quei silenzi, o per dare loro un nuovo significato. Simona Sparaco indaga i momenti terribili in cui la vita e la morte si sfiorano diventando quasi la stessa cosa, e in cui le distanze che ci separano dagli altri vengono abbattute dall'amore più assoluto, quello che non conosce condizioni.

Questo romanzo, liberamente ispirato al tragico incendio della Grenfell Tower di Londra, intreccia le storie di vari personaggi e delle loro famiglie, all'interno di un vecchio palazzo di periferia. Un palazzo come tanti, un palazzo animato dalle vite convulse e problematiche dei suoi abitanti che ancora non sospettano la portata della tragedia che sta per sconvolgere le loro vite.
Ognuno di loro, infatti, sta affrontando una battaglia con sé stesso e con la vita: c'è chi fa i conti con una maternità indesiderata che ha messo fine ai sogni gloria, chi si crogiola nel passato incapace di affrontare un trauma profondissimo, chi è alle prese con le gioie iniziali dell'innamoramento ma non ha il coraggio di confessarlo ai propri cari.

Cicatrici che sono come storie. 
La prova che abbiamo condiviso la stessa, irripetibile esperienza. 

La storie dei protagonisti scorrono veloci, sotto gli occhi di chi legge, intersecandosi tra di loro e sviluppandosi in un crescendo emozionale pazzesco. 
L'incendio che sconvolge la vita di tutti loro, inizia in maniera subdola e lenta ma consuma con una ferocia difficile da raccontare l'intera esistenza degli abitanti del palazzo. Sono stati momenti duri e mi è piaciuto il modo delicato e rassegnato usato dall'autrice per descrivere questo momento della storia, non era per nulla facile riuscire a raccontare un momento del genere in maniera seria ma non tragica.

Non c'è morte che non presupponga una rinascita. 
Imparare a decifrarla può dare un senso a tutto ciò che resta.
Persino alla cenere.

'Nel silenzio delle nostre parole', è un romanzo che vi farà provare un vasta gamma di emozioni, non sempre positive, ma tutta la storia servirà a farvi riflettere su un concetto importante: non perdete tempo. Non fatelo mai. Non aspettate il momento giusto per dire una cosa, per riappacificarvi con qualcuno, per chiedere aiuto. Un pensiero non espresso può far male e la vita, che tanto diamo per scontata, può sfuggirci dalle mani in un momento.





martedì 9 aprile 2019

Recensione "Un intero attimo di beatitudine" di C. H. Parenti

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di una storia meravigliosa che mi ha fatto piangere, amare e gioire in circa 370 pagine.
Si tratta di "Un intero attimo di beatitudine", firmato dalla penna della bravissima Chiara Parenti, pubblicato da Dea Planeta.
Buona lettura!


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Arianna Brandi non è certo una ragazza che passa inosservata: capelli rossi come il fuoco e occhi pieni di rabbia. La rabbia di chi ha già perso tutte le cose che contano davvero: la famiglia, l'innocenza, la voglia di credere nel futuro. Infatti, da quando il padre se n'è andato, sparito nel nulla senza lasciare traccia, la vita di Arianna non è stata più la stessa. Qualcosa si è spezzato, e lei ha cercato rifugio nelle compagnie sbagliate, tra alcol, feste e notti infinite. Le cose cambiano il giorno in cui Arianna viene bocciata e la madre la costringe a lavorare nel bar di un piccolo paese alle porte di Siena. Per Arianna quello è l'inferno, l'estate peggiore che possa immaginare. Almeno fino al momento in cui incontra Daniel. Lui è tutto ciò che Arianna non è: timido, riservato, serio. Se ne sta seduto in un angolo del bar con una vecchia macchina fotografica tra le mani, sempre solo. Tra i due l'amore scoppia come una scintilla inaspettata, sorprendente. Lui la trascina nel suo universo misterioso, lei trova il modo di ricucire i pezzi della propria vita. Daniel sembra essersi materializzato dal nulla per salvarla, per portarla via sul suo cavallo bianco come un cavaliere dall'armatura scintillante. Eppure Arianna non sa che il ragazzo che le ha rubato il cuore nasconde un segreto. E che, forse, sarà lei a salvare lui.

La storia di Chiara Parenti, oltre ad essere meravigliosamente stupenda, sovverte l'ordine delle cose. Sono certa che a molti di voi sarà capitato di leggere romance o sick romance in cui c'è il cattivo ragazzo di turno che deve essere salvato dalla giovane sprovveduta e indifesa che si innamora perdutamente e in maniera quasi illogica, stavolta invece assistiamo al fenomeno contrario. Arianna Brandi, infatti, è lontanissima dall'essere una brava ragazza della porta accanto e la cosa stupisce, non poco, chi legge perché va contro il cliché a cui siamo abituati.

Questo personaggio mi è piaciuto molto, soprattutto per il lungo e tortuoso percorso di cambiamento che attraversa in queste pagine piene di sentimenti e vicissitudini contorte. Ad affiancarla c'è Daniel, il magnifico Daniel che mi ha conquistata al primo rigo e mi ha fatto capitolare pagina dopo pagina a colpi di riflessioni schiette e scatti di polaroid. Anche lui è un protagonista anomalo, con un retaggio culturale eccellente e inaspettato per un giovane della sua età e con un animo profondo e puro. Non potrete non amarlo, è impossibile non farlo!

Adesso il mondo può anche saltare per aria perché noi non ci siamo più, aggrappati a questi istanti fatti di luce che continueranno a esistere anche dopo di noi. Perché siamo infiniti, questi istanti sono il senso.
(...) Eccolo, Testa Rossa. Un intero attimo di beatitudine.

Una menzione speciale, e d'onore, la meritano anche Carlito e Carmen quelli che potremmo definire come 'gli aiutanti' della storia. Gli amici sui quali puoi sempre contare, nonostante tu li abbia sempre trattati male e in modo sconsiderato. Sono due ragazzi eccezionali che hanno conquistato un pezzettino del mio cuore con la semplicità di un gesto e un sorriso incerto. Sono persone che non hanno bisogno di fare rumore per dimostrare che esistono. 

Con questo libro l'autrice mi ha uccisa... non so come altro spiegare la dolorosa sensazione di vuoto e perdita che si è impossessata di me alla fine del romanzo. Seppure prevedibile, l'epilogo mi ha stordita con la sua potenza evocativa e con le conseguenze che hanno coinvolto tutti i protagonisti. Mi chiedo perché gli autori, a volte, si divertano a regalarci delle favole per poi spezzarci il cuore senza pietà, sob!

Non posso invece lamentarmi del prodotto nel suo insieme: questo libro è favoloso e perfetto. L'autrice mi ha conquistata, come sempre, con una prosa emozionante e delicata, oltre che curata e molto dettagliata. Ci sono degli elementi innovativi che rendono una trama, già vista, originale e indimenticabile. Ne consiglio la lettura ma solo se avete un cuore forte, non ditemi che non vi avevo avvisato!!



mercoledì 3 aprile 2019

Recensione "La ragazza invisibile" di Blue Jeans

Buongiorno lettori.
Oggi vi parlo di una storia che mi è piaciuta moltissimo, nonostante si rivolga ad un target di lettori che non rispecchia propriamente la mia età anagrafica (si può fermare il tempo, please?).
Si tratta de 'La ragazza invisibile', edito da Dea Planeta.
Buona lettura!


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Una mattina di maggio Aurora Ríos viene trovata morta nella palestra della scuola. Qualcuno le ha inflitto un colpo fortissimo sulla testa e ha abbandonato vicino al corpo martoriato uno strano indizio: una bussola. È forse questo il primo momento in cui i compagni si accorgono veramente di Aurora, la "ragazza invisibile". A diciassette anni, Aurora non ha amici, né una famiglia che voglia occuparsi di lei. La sua morte fa chiasso, forse troppo, finché tutti ammutoliscono. Perché all'improvviso tutti a scuola vengono sospettati per il delitto. Ma chi è il vero responsabile di quello che è successo? Julia Plaza è ossessionata da questa domanda. Compagna di classe di Aurora, Julia ha un'intelligenza straordinaria e una memoria prodigiosa, ed è in grado di realizzare un cubo di Rubik in meno di cinquanta secondi. Così, quasi per gioco, e con l'aiuto del suo migliore amico Emilio, inizia a indagare sul delitto. Ma il gioco si trasforma rapidamente in un vortice da cui Julia non può più uscire: perché niente è come sembra e l'assassino della bussola potrebbe essere proprio accanto a lei.

Cose belle di questo romanzo? Tutto.
Ebbene sì, a partire dai personaggi per finire con la trama, passando per una prosa avvincente, ogni cosa mi ha colpito di questo libro tanto che, nonostante la mole considerevole di pagine, ho terminato in un solo giorno. Per quanto mi riguarda, i protagonisti del romanzo sono tre: Julia Plaza, e la sua intelligenza fuori dal comune; Aurora, che dopo una vita passata nell'anonimato più assoluto viene passata ai raggi X per la sua prematura scomparsa; Emilio, amico nerd di entrambe.
Ma partiamo dal principio: Julia. Julia mi è piaciuta tantissimo per la sua intraprendenza e il suo formidabile intuito; finalmente una protagonista intelligente, spiritosa e che non vive di apparenze. Non è facile trovare un adolescente di sostanza, nei libri come nella vita, ma in questo caso ce ne sono parecchi. Aurora, al contrario, non può contare su una famiglia solida e una personalità forte e si lascia trascinare dalla marea della normalità, cercando di passare inosservata ma non per questo è meno meritevole di attenzioni, peccato che tutti si accorgono sempre troppo tardi di persone come lei.
Anche Emilio ha i suoi problemi, non è il ragazzo aitante e scattante che amano le ragazze ma ha una sensibilità unica che lo rende l'amico perfetto; pur avendo avuto problemi ad inquadrarlo, almeno inizialmente, poi mi ha conquistata completamente. Lui e Julia sono una coppia di investigatori fantastica!

L'intera trama gira intorno alla morte di Aurora avvenuta in circostanze anomale, nel luogo più sicuro del mondo: la scuola. Un caso del genere, soprattutto in un piccolo paesino, porta con sé una serie di problemi e un clima di tensione per tutti. Il colpevole, probabilmente, si cela tra le persone che conosci da una  vita e un'indagine di polizia può tirare fuori diversi altarini che dovrebbero restare tra le mura domestiche. All'improvviso, nessuno è immune dal sospetto e non tutti riescono a vivere bene con questa tensione portando così alla luce i propri peccati più nascosti, nella speranza di uscire dalla cerchia dei possibili colpevoli. Durante la lettura, sono arrivata davvero a sospettare di tutti - tranne Julia e Aurora, per ovvi motivi- ma senza arrivare mai ad una vera conclusione. I moventi sono molteplici così come i sospettati coinvolti. Quel che è certo è che c'è un assassino in libertà e va fermato subito!
Ma l'omicidio, non è il solo argomento del libro: vengono trattati dei temi scottanti e interessanti che si mescolano perfettamente alla storia dando vita ad una lettura stimolante. Si parla di incomprensioni tra genitori e figli, di bullismo, di abuso di droghe, di omosessualità e, più in generale, di tutte le aspettative che vengono riversate sui giovani di oggi che, spesso, opprimono la persona più che incoraggiarla ad ottenere il massimo dalla vita. Come vi accennavo, è una storia che mi ha colpita moltissimo e che ho adorato. E' diverso dal solito libro per adolescenti e sono certa che incollerà alla pagine anche i lettori più maturi ed esigenti. Promosso a pieni voti!



lunedì 18 marzo 2019

Recensione "La ragazza che amava Audrey Hepburn" di Rebecca Serle

Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi di un romanzo carinissimo che ho apprezzato molto. Si tratta de "La ragazza che amava Audrey Hepburn", edito da Dea Planeta.
Buona lettura!


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Sabrina non ha ancora vent'anni quando, per gioco, si ritrova a stilare la lista dei cinque invitati alla sua cena ideale: il fidanzato, la sua migliore amica, un carismatico professore, l'estraneo che non riesce a chiamare papà e... Audrey Hepburn. La sua attrice preferita; l'icona a cui deve il nome e alla cui grazia e talento si ispira. Le stesse cinque persone che, dieci anni dopo, a sorpresa si presentano alla festa per i suoi trent'anni. Mentre gli antipasti vengono serviti, il vino versato e la conversazione attorno al tavolo prende quota, a poco a poco diventa chiaro che c'è una ragione precisa se ognuno di loro si trova lì. Una ragione terribilmente reale che Sabrina non sa accettare. Solo riavvolgendo il filo dei ricordi e di una grande storia d'amore rimasta senza finale, potrà trovare il senso di quello che è stato e da comparsa diventare finalmente protagonista della sua vita.
Quando ho letto, per la prima volta, la trama di questo romanzo sono rimasta subito molto incuriosita dalla storia e, soprattutto, dalla presenza dell'amatissima Audrey Hepburn. Il romanzo ha un inizio surreale e un po' confuso: la protagonista, Sabrina, si ritrova a tavola con il fidanzato, la migliore amica, un vecchio professore, suo padre e Audrey. Per una buona prima parte del libro non ho capito dove volesse andare a parare l'autrice e più leggevo e più aumentavano le domande e la confusione. Rebecca Serle si gioca il tutto e per tutto con una cena anomala e surreale e con dei personaggi molto complessi che portano con loro esperienze, bagagli pieni di errori e consigli per Sabrina che, pagina dopo pagina, diventa consapevole del perché di tutto.
Dietro frivole conversazioni, battibecchi e tentativi di riconciliazione, tutti i personaggi cercano di aiutare Sabrina a superare un dolore troppo grande e profondo che la sta annientando.

Ho rivalutato moltissimo il romanzo dopo il colpo di scena rivelatore e devo ammettere di aver versato qualche lacrima, soprattutto per l'epilogo agrodolce. L'intera storia è basata sulla forza dei sentimenti e l'importanza delle emozioni. La protagonista attraversa un percorso di combiamento e accettazione di un dolore che, purtroppo, non si può cancellare.
Mi è piaciuta molto la prosa dell'autrice e l'idea del libro: è bellissimo pensare di poter avere una seconda occasione per risolvere le nostre faccende in sospeso e riconciliarsi con le persone che crediamo perse per sempre. E' una storia super emozionante che si legge con piacere. Se siete alla ricerca di un romanzo particolare ed intenso, 'La ragazza che amava Audrey Hepburn' fa al caso vostro.


sabato 23 febbraio 2019

Recensione "Annabelle" di Linda Bengtsdotter

Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi di un meraviglioso thriller nordico che mi ha lasciato a bocca aperta per un finale super inaspettato e sconvolgente. Si tratta del libro di Linda Bengtsdotter, "Annabelle", edito da Dea Planeta.
Buona lettura!


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Avere diciassette anni. Rubare il vestito celeste alla mamma per andare a una festa. E poi sparire nel nulla. Annabelle svanisce così, senza un motivo e in apparenza senza lasciare traccia. La famiglia, gli amici, i vicini: nessuno nella piccola comunità di Gullspang, sprofondata tra le fitte foreste di Svezia, sembra in grado di fornire elementi su quanto accaduto quel venerdì notte. Al padre, che invano esce a cercarla per la campagna, e alla madre, consumata dall'angoscia e dal senso di colpa, non resta che affidarsi agli agenti della polizia criminale che da Stoccolma giungono a prendere in mano le indagini. Per l'agente Charline Lager, però, scoprire chi era Annabelle e cosa le è successo non significa solo affrontare un caso tra i più delicati e complessi di sempre. Perché un passato come il suo non si cancella. E perché Gullspang - le casette uguali, le acque fredde del lago, l'emporio abbandonato e i segreti che nasconde - non è un posto qualunque, ma il suo posto, quello che si porta scolpito dentro e dal quale fuggire è semplicemente impossibile.

Ho una vera e propria adorazione per i thriller nordici perciò non ho saputo resistere al richiamo di 'Annabelle'. La copertina e la trama mi hanno attratto tantissimo, così come la storia che pian piano ha preso vita sotto i miei occhi. Siamo in una piccola cittadina di provincia in cui non succede mai nulla fino alla sera in cui la giovane Annabelle svanisce nel nulla dopo una festa alla quale era sgattaiolata di nascosto. Questo personaggio è ambiguo e ambivalente: da un lato ci troviamo di fronte ad una timida ragazza succube della famiglia, dall'altra una personalità che non vede l'ora di emergere e di farsi valere. Ricostruire la serata della scomparsa e avviare le indagini sono compiti che spettano all'agente Charline, una donna dal passato misterioso che mi ha regalato dei momenti, quasi, esilaranti e altri pieni di riflessioni. E' una donna in un mondo di uomini e deve lottare più degli altri per affermare le sue idee e le sue condizioni.

Non aiuta l'omertà generale dei ragazzi presenti alla festa e, più in generale, quella di tutti gli abitanti del posto. L'autrice rende benissimo l'atmosfera chiusa e ambigua di un paesino freddo e isolato, lo stesso in cui ha vissuto l'agente Charline e che ha segnato per sempre la sua adolescenza. La trama del libro è molto coinvolgente e accattivante mentre il finale mi ha lasciato un po' interdetta, forse perché non mi aspettavo ASSOLUTAMENTE un risvolto del genere. Ora che è trascorso qualche giorno dalla fine della lettura, devo ammettere di aver trovato un senso in questa scelta che, sul momento, mi era sembrata azzardata e inutile. Mi è piaciuto lo stile dell'autrice, diretto e schietto, così come l'ambientazione e le descrizioni di quest'ultima. Sono certa che sentirò ancora parlare di questo personaggio ma nel complesso è stata una lettura che non mi è dispiaciuta perciò, se amate il genere, potreste dargli un'occasione.



domenica 3 febbraio 2019

Recensione "Se i pesci guardassero le stelle" di Luca Ammirati

Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi di un romanzo carinissimo e 'stellare' firmato da Luca Ammirati.
Buona lettura!


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Samuele ha trent'anni, una gran voglia di essere felice e la fastidiosa sensazione di girare a vuoto, proprio come fa Galileo, l'amico "molto speciale" con il quale si confida ogni giorno. Sognatore nato, sfortunato in amore, vorrebbe diventare un creativo pubblicitario ma i suoi progetti vengono puntualmente bocciati. Così di giorno è un reporter precario e malpagato, mentre la sera soddisfa il proprio animo poetico facendo la guida al piccolo osservatorio astronomico di Perinaldo, sopra Sanremo: un luogo magico per guardare le stelle ed esprimere i desideri. Proprio lì, la notte di San Lorenzo incontra una misteriosa ragazza, che dice di chiamarsi Emma e di fare l'illustratrice di libri per bambini. Samuele ne rimane folgorato e la invita a cena, ma è notte fonda e commette il più imperdonabile degli errori: si addormenta. Quando si risveglia, Emma è scomparsa nel nulla. Ma come la trovi una persona di cui conosci soltanto il nome? Non sarà l'ennesimo sogno soltanto sfiorato? In un tempo in cui persino l'amore sembra un lusso che non possiamo permetterci, questo romanzo di Luca Ammirati ci ricorda che per realizzare i nostri desideri è necessaria un'ostinazione che somiglia molto alla follia. E che a volte bisogna desiderare l'impossibile, se vogliamo che l'impossibile accada.

I due elementi che mi hanno colpito, durante la lettura di "Se i pesci guardassero le stelle", sono stati la semplicità di Samuele e un romanticismo molto marcato ma non stucchevole. Il protagonista, infatti, è un ragazzo come tanti alle prese con un futuro incerto e un lavoro che non lo appassiona: sono certa che molti lettori sapranno rispecchiarsi in lui e nelle sue comprensibili fragilità e insicurezze. Nella sua vita monotona e senza stimoli, arriva un raggio di luce con l'entrata in scena di Emma: è una ragazza particolare e il suo personaggio è avvolto nel mistero per gran parte del libro ma lascia un'impronta molto forte in Samuele che tenterà in ogni modo di ritrovarla. La parola d'ordine, per Luca Ammirati, è normalità e quotidianità. Non troverete, in questo romanzo, situazioni da film o coincidenze incredibili (se non in rari momenti) e questo mi ha permesso di appassionarmi alla storia di due ragazzi qualunque che, dopo una notte magica, si ritrovano con un legame speciale che richiede attenzione e cura. Mi sono piaciuti moltissimo entrambi e, grazie all'autore, ho imparato a conoscerli pian piano e ad apprezzarne ogni sfumatura.

Può una notte cambiare il corso di una vita intera? Dopo aver letto questo romanzo, mi sento di rispondere 'sì' a questa domanda perché una magica serata, con le stelle a far da testimoni, ha cambiato la vita di Samuele in molti modi, donandogli una ragione per vivere e una speranza per un futuro che sembrava privo di stimoli e aspettative. La penna dell'autore è molto diretta e concreta, lo stile fluido e scorrevole rende la lettura piacevolissima e molto veloce. La vicenda, pur nella sua semplicità, è curata in ogni dettaglio e gli intervalli di riflessione in cui Samuele si confida con il suo amico immaginario costituiscono una piacevole distrazione dal nodo centrale della trama e ci permettono di scavare ancora più in profondità nella personalità del ragazzo. Se siete alla ricerca di una storia attuale ma super romantica, avete trovato il libro giusto!



domenica 21 ottobre 2018

Recensione "Fuoco invisibile" di Javier Sierra

Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi di una storia che mi è piaciuta moltissimo. Si tratta dell'avvincente romanzo di Javier Sierra, "Fuoco invisibile", edito da Dea Planeta.
Buona lettura!


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Il più grande mistero dell'umanità sta per essere svelato. Al Trinity College di Dublino, il giovane e brillante «esperto di parole» David Salas ha appena finito il dottorato. Non ha programmi per l'estate, deve sgombrare l'ufficio dalle carte accumulate in lunghi anni di studio e, come se non bastasse, non vede di buon occhio le prossime nozze della madre con l'insulso fidanzato, di molti anni più giovane. Così, quando la sua responsabile gli propone di partire alla volta di Madrid in cerca di uno dei testi più rari e preziosi del Siglo de Oro, David accetta al volo l'occasione di cambiare aria e tornare nella terra dei suoi avi. Ma appena arrivato a Madrid si ritrova risucchiato nell'orbita dapprima di Paula, affascinante storica dell'arte, e poi di Victoria, vecchia amica di famiglia che dietro la facciata di rispettata scrittrice coltiva arcane e pericolose passioni. Ben presto, quello che per David doveva essere un incrocio tra una vacanza e una spedizione di lavoro si trasforma in un'incredibile e rischiosa avventura fra pregiate collezioni d'arte, misteriose scritte scolpite nella pietra e chiese romaniche sperdute nei Pirenei. Sarà un'indagine senza esclusione di colpi quella che porterà David a far luce sulla morte di un allievo di Victoria. E, forse, ad apprendere la verità sulla sorte del padre, scomparso molti anni prima in circostanze mai chiarite.

Piccola premessa: ho una passione sconfinata per le parole; fin da piccola, mi è sempre piaciuto scoprire nuovi termini e i loro significati. Crescendo, e frequentando il liceo classico, mi sono interessata moltissimo alle traduzioni e al come una stessa parola possa acquisire un significato diverso in base all'epoca e al contesto. Potete immaginare, quindi, quanto possa aver apprezzato questo romanzo che pone al centro dell'attenzione proprio le parole e il loro significato.
Il protagonista principale, David, è un linguista esperto che porta avanti una tradizione di famiglia: è, infatti, una dote comune quella di studiare le parole e riuscire a carpirne ogni piccola sfumatura.

Scrivere è un mestiere pericoloso. Immaginare personaggi ti espone all'influenza di menti sconosciute. Finisci per sentire voci che ti sussurrano. Vedi cose che gli altri non vedono ed è difficile non impazzire. E poi ci sono quelle ombre... Cercano in tutti i modi di farti sprofondare nel nulla e di rubarti il fuoco invisibile della creatività.

Victoria, protagonista femminile del libro, è una figura affascinante e misteriosa. Costruisce una ragnatela perfetta per catturare il giovane Javier che, da subito, non riesce a tirarsi fuori dalla situazione torbida e e pericolosa in cui viene coinvolto con l'inganno. In un certo senso, è come una marionetta nelle abili mani di una donna disposta a tutto pur di arrivare fino in fondo. L'inserimento di elementi e leggende legate al cristianesimo rende tutto più interessante e avvincente.

Non sono un demonio, signor Salas. Sono un'energia che non può morire. Una mente senza corpo fisso, incagliata nelle pieghe del tempo.

Javier Sierra ci conduce in una storia a cavallo tra realtà e sogno, una storia in cui il confine tra il bene e il male, tra verità e bugia, è molto labile e poco netto. Lo stile dell'autore è attento e ricercato, il libro si legge in un soffio ed è evidente l'ottimo lavoro di ricerca svolto prima della stesura. Nulla è lasciato al caso e ogni elemento della trama è perfettamente inserito e contestualizzato. E' un romanzo che si legge da solo e che sicuramente sarà in grado di catturarvi e coinvolgervi dall'inizio alla fine.
Se amate il thriller storico con sfumature mistiche, sono certa che lo adorerete!



venerdì 15 giugno 2018

Recensione "Il quaderno dei nomi perduti" di Sofia Lundberg

Buongiorno lettori,
chiudiamo la settimana librosa con la recensione di un romanzo dolcissimo ed emozionante pubblicato il mese scorso da Dea Planeta. Si tratta de "Il quaderno dei nomi perduti", di Sofia Lundberg.
Buona lettura!


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Di cosa è fatta davvero una vita? Cosa vale la pena salvare dalla sabbia impalpabile dei giorni, degli anni? Se lo chiede, sola nel suo appartamento a Stoccolma, l'anziana Doris. La risposta è racchiusa in un quaderno molto speciale. Quello che il padre le regalò per il suo decimo compleanno, e che lei vuole lasciare all'inquieta nipote Jenny. Alle sue pagine ingiallite Doris ha consegnato tutti i nomi della sua lunga e tumultuosa esistenza: Stoccolma, Parigi, New York. Madame Serafin, Gösta il pittore, l'ingenua sorella Agnes. E Allan. Parenti, nemici, amanti; ognuno occupa un posto cruciale nel romanzo della sua vita, ognuno ha una storia e tocca a Doris, adesso, raccoglierle. Per riannodare le fila di un destino che, malgrado tutto, prepara gli ultimi colpi di scena. E ritrovare il senso di un viaggio che forse si chiama amore.

Ci sono tanti nomi che ci passano accanto durante l'arco di una vita intera. Ti è mai capitato di pensarci, Jenny? Tutti i nomi che vanno e vengono. Che ci lacerano il cuore e ci fanno piangere; i nomi dei nostri amori e di chi ci ha tradito. Ogni tanto sfoglio il mio quaderno dei nomi. E' diventata una specie di mappa, e io voglio seguirne i contorni insieme con te. (...) Un testamento. Uno scrigno dei ricordi. Non ho altro da offrirti. I ricordi sono la cosa più preziosa che ho.

Il romanzo di Sofia Lundberg conquista poco a poco, tra una pagina e l'altra di un quaderno misterioso. Doris è un'anziana signora svedese ridotta, ormai, ad un'ombra della donna che è stata. Si sente vecchia e stanca e aumenta la sua tristezza lasciandosi andare a malinconici ricordi del passato. Uno degli oggetti a cui tiene di più, è di sicuro un curioso e vissuto quadernetto nel quale sono stati riportati un'infinità di nomi: si tratta delle persone più importanti, o che hanno lasciato un segno, nella vita di Doris e sono i protagonisti del romanzo che racconta la sua esistenza. Il viaggio nel passato, fatto di flashback e momenti più o meno lieti, è un percorso emozionante, fatto di alti e bassi, di momenti felici ma, anche, di attimi più bui. Sono entrata subito in sintonia con Doris e la sua vita incasinata, l'autrice mi ha permesso di carpire ogni suo pensiero e considerazione, mi ha regalato una vita difficile che porta con sé un grandissimo rimpianto: un amore rimasto a metà, un amore che avrebbe potuto essere eterno se non fossero intervenute dinamiche più grandi e incontrastabili di lui.
Ho avuto modo di appassionarmi ai vari aneddoti e di affezionarmi anche ai personaggi secondari: prima fra tutti, Jenny. Il fatto di avere un cuore grande e capace di superare ogni avversità, è una dote comune ad entrambe.

Si dice che una persona non si dimentichi mai del suo primo amore. Che questo si annidi nella memoria più profonda del corpo. Ed è proprio lì che continua a vivere Allan. Può darsi che sia morto in combattimento o in un campo di prigionia, ma vive ancora dentro di me.

Nonostante non sia una storia semplice da seguire, almeno inizialmente, dalla seconda metà del libro, tutto acquista un senso e una profondità inaspettata. Non ci è voluto molto, infatti, per ritrovarmi con le lacrime agli occhi mentre sfogliavo l'ultima pagina di un romanzo che non termina con la parola 'fine' ma continua a farmi compagnia anche adesso. E' difficile lasciarsi alle spalle un finale del genere e un destino così crudele ma, allo stesso tempo, benevolo nel concedere un'ultima occasione per sistemare le cose. La prosa della Lundberg completa questo meraviglioso quadro raccontando con molti particolari e una scrittura delicata, una storia d'amore che ha sfidato il tempo e le distanze.
"Il quaderno dei nomi perduti" è un romanzo che non si può non amare, un libro emozionante e coinvolgente che ruba il cuore. Consigliato ad occhi chiusi!





martedì 22 maggio 2018

[Review Party] " Le amiche stupende" di Georgia Clark

Buongiorno di nuovo, lettori!
Altro giro, altra recensione. Stavolta vi parlo de "Le amiche stupende", un romanzo di Georgia Clark, in uscita oggi per Dea Planeta. Si tratta di una storia molto particolare, totalmente dedicata al mondo femminile e all'eterna ossessione per la bellezza.
Buona lettura!


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C'è qualcosa che non faresti in cambio della bellezza? Evie, Krista e Willow sono tre ragazze normali - e amiche inseparabili. Quando una vecchia conoscenza regala a Krista una boccetta contenente un misterioso liquido viola, lei non immagina che la sua vita stia per cambiare di colpo. Poche gocce del bizzarro intruglio e si ritrova in possesso di un visetto da bambola e di un corpo perfetto - non un semplice upgrade delle sue sembianze normali, ma qualcosa di completamente diverso e perfettamente inspiegabile: la grazia incarnata, l'ideale divenuto in realtà. Nel timore che l'effetto del Pretty - così le ragazze battezzano la strana pozione - possa svanire all'improvviso, Krista non perde tempo nel presentarsi a un provino che, tra esilaranti disavventure ed equivoci, le spalanca le porte di un'improbabile carriera d'attrice. Ma proprio quando sono a un passo dal realizzare i propri obiettivi e le fantasie più sfrenate, le tre amiche si ritrovano faccia a faccia con le debolezze e le contraddizioni che le rendono irrimediabilmente loro stesse. Perché non c'è avventura più grande che imparare ad amare e ad amarsi.

La storia di Georgia Clark, come vi accennavo, è molto particolare e difficile da inserire in uno specifico genere. E' un romanzo tutto al femminile in cui si affronta una tematica importante, soprattutto per noi donne: la ricerca costante della perfezione. Nella prima parte del libro, l'autrice ci presenta le sue protagoniste, sono ragazze normalissime alle prese con una vita privata difficile di cui non sono per nulla soddisfatte. Quando entra in scena una miracolosa pozione magica, aka Pretty, tutto cambia. Basta una goccia di questo miscuglio misterioso per trasformarsi nella versione perfetta e trendy di sé stessi. Da ragazze anonime, e anche un po' sfigate se vogliamo, le tre ragazze diventano delle donne straordinarie, bellissime e sicure di sé. Strade che fino a quel momento erano state chiuse, improvvisamente si aprono dinnanzi a loro, con tanto di tappeto rosso. Dov'è la fregatura? Vi chiederete. Vi confesso che se avessi a disposizione una magia del genere mi tratterrei a fatica dal provarla, ma è proprio su questo concetto che l'autrice punta l'attenzione smontando pezzo dopo pezzo l'euforia iniziale. Tutti noi vorremmo essere più belli, più magri, più alti con la pelle luminosa e un sorriso scintillante ma come ci si sente ad ottenere dei risultati nei panni di qualcun'altro e con un aspetto che non è il nostro? E' davvero bello e soddisfacente essere lodati per qualcosa che non ci appartiene, un imbroglio bello e buono?
Evie, Krista e Willow troveranno, a loro discapito, le risposte a tutti questi interrogativi. E' sicuramente meraviglioso avere un fascino irresistibile ma sareste disposti a rinunciare alla vostra unicità e originalità a favore della perfezione esteriore?

E' una storia che si concentra su un tema apparentemente frivolo come quello della bellezza, anche la divisione e la nomenclatura dei capitoli richiama la routine completa per un trucco perfetto, ma l'autrice è stata in grado di andare oltre ponendo degli ottimi spunti di riflessione e degli interrogativi interessanti. E' strano perché ho amato le ragazze in entrambe le loro versioni, la Clark ce le descrive nel dettaglio, anche per quanto riguarda l'aspetto psicologico. Non mi aspettavo di rimanere così coinvolta dal libro ma ne sono rimasta piacevolmente colpita. Nonostante la mole importante di pagine, è un romanzo che si legge molto velocemente grazie alla prosa dinamica e coinvolgente dell'autrice. L'amore per i dettagli si evince ad ogni pagina e le descrizioni accurate sono state fondamentali per non perdersi tra i personaggi, i loro alter ego e la realtà. Una proposta interessante ed originale a cui vi consiglio di dare una possibilità, sono sicura che il pubblico femminile apprezzerà moltissimo la storia e la morale che l'autrice ci regala.
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lunedì 7 maggio 2018

Recensione "Solo la verità" di Karen Cleveland

Buongiorno cuori librosi,
iniziamo la settimana con una storia straordinaria che mi ha tenuta con il fiato sospeso dall'inizio alla fine. Si tratta del romanzo "Solo la verità", di Karen Cleveland, pubblicato la scorsa settimana da Dea Planeta.
Buona lettura!


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Pochi clic separano Vivian Miller, analista del controspionaggio della CIA, dal suo obiettivo. Un algoritmo da lei ideato, due anni di ricerche, svariati tentativi falliti: tutto precipita verso la breve sequenza di gesti che le consentirà di violare il sistema operativo di Jurij Yakov e smascherare una rete di spie russe presenti sul territorio degli Stati Uniti. Ma quando la cartella Amici, rivela finalmente il suo contenuto, il mondo di Vivian crolla in un istante. Perché a restituirle lo sguardo dal pc di Yakov sono gli occhi scuri e profondi di Matt. Il suo Matt. L'uomo della sua vita e padre dei suoi quattro figli. Di colpo non è più solo il futuro professionale di Vivian a essere in discussione, ma il suo presente, il suo passato. Mentre dentro di lei ogni certezza va in pezzi, la memoria corre a ritroso: l'incontro fortuito e quel caffè rovesciato sulla camicia di Matt (le goffe scuse di lei, il sorriso di lui); il primo appuntamento nel ristorantino italiano; l'improbabile proposta di matrimonio in aeroporto; la ricerca della casa perfetta nei sobborghi di Washington; la nascita di Luke. Una bugia lunga dieci anni. Un incubo privato destinato a trasformarsi in concitato intrigo politico dove la posta in gioco si fa di ora in ora più alta.

..Sostenere e difendere la Costituzione degli Stati Uniti contro tutti i nemici, esterni e interni...

Però Matt non è un nemico. Non è un cattivo. E' una brava persona, una persona onesta, si sono approfittati di lui quand'era piccolo, è intrappolato in circostanze al di là del suo controllo.

Ho iniziato la lettura di questo libro avendo visto solo la copertina e letto l'interrogativo posto. Non avevo proprio la più pallida idea di cosa avrei trovato nella vita di Vivian Miller. Il suo personaggio mi è piaciuto moltissimo: prima di tutto, è una donna intelligentissima e molto tenace. Il modo in cui ha affrontato una situazione non facile e rischiosa, ha dato un pizzico di umanità ad una donna che sembra di ghiaccio e votata al suo dovere per la difesa della sua patria. Dal lato opposto del ring, troviamo Matt, il nostro protagonista maschile. E' un uomo affabile, premuroso, una persona su cui poter contare. L'uomo perfetto, a prima vista, se non fosse per il piccolissimo, quasi insignificante (aggiungerei), dettaglio: non è chi dice di essere. Nemmeno il suo nome è reale.
Si delinea un quadro davvero surreale: Vivian, abituata a sventare pericoli e smascherare i cattivi, si ritrova sposata con un perfetto estraneo di cui, a questo punto, non può prevedere nulla.
Oltre all'impatto emotivo di una simile rivelazione, c'è in gioco la sicurezza nazionale. Cosa c'è stato di vero nei suoi dieci anni di matrimonio? E' possibile che sia stata davvero solo una finzione sapientemente orchestrata e decisa a tavolino?

Certe volte pensiamo che nascondere la verità sia il modo giusto per proteggere le persone che amiamo.

La parte migliore della storia è il dubbio perenne sulla lealtà dei personaggi, soprattutto su quella di Matt che, pur essendosi rivelato una persona dalla morale mooolto discutibile, ha interpretato alla grande il suo enigmatico ruolo. Fino alla fine, e forse anche a lettura conclusa, vi domanderete cosa gli passa per la mente e il cuore, sempre ammesso che ce l'abbia!
Potremmo identificarlo come una versione seria, più misteriosa e crime, del celebre film Mr e Mrs Smith. L'autrice ha sviluppato la sua trama in maniera perfetta e coinvolgendo pienamente la mente di chi si appresta a leggere il suo romanzo. Non c'è mai un momento in cui una decisione, o un comportamento, appaiono chiari.. solo alla fine riuscirete a trarre le vostre conclusioni.
Lo stile è molto pulito e diretto, la Cleveland non le manda certo a dire. Il ritmo è incalzante ed ogni capitolo termina con un colpo di scena che rende impossibile abbandonare la lettura. L'ho divorata nel giro di poche ore, apprezzando ogni elemento della storia e dei personaggi. Senza appesantire la trama, l'autrice riesce ad intrecciare e sbrogliare una vicenda delicata e complessa. 
Sono rimasta pienamente soddisfatta dal libro e ne consiglio la lettura!



venerdì 20 aprile 2018

Recensione "Una casa a Parigi" di S.L. Grey

Buon pomeriggio cuori librosi,
voglio parlarvi di un romanzo interessante e da brividi edito da Dea Planeta. Si tratta del libro firmato da S.L. Grey, "Una casa a Parigi".
Buona lettura!


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Parigi è sempre una buona idea, specie quando il matrimonio attraversa acque burrascose e il bisogno di dimenticare un trauma recente accende il desiderio di evadere e di voltare pagina. È così che Mark e Stephanie, affidata la figlioletta ai nonni, partono da Cape Town alla volta della capitale francese, decisi a concedersi una settimana romanticamente perfetta tra pittoreschi bistrot e passeggiate mano nella mano. Ma il "delizioso" nido d'amore promesso dal sito di scambi d'appartamento si rivela molto diverso dalle aspettative; e mentre nulla tra Mark e Steph sembra andare per il verso giusto, a Cape Town non c'è traccia della misteriosa famiglia che avrebbe dovuto installarsi nella villetta dei due. Mano a mano che la vacanza perfetta prende i colori dell'incubo, il sospetto che qualcosa di oscuro possa nascondersi dietro l'intera vicenda si fa strada nella mente di Steph e del lettore. E la chiave di tutto, forse, va cercata nel passato di Mark. Perché non c'è oscurità più terribile di quella che ci portiamo dentro.

Quando pensiamo a Parigi, la nostra mente viene sempre invasa dal romanticismo e dall'amore per l'arte insomma, da sentimenti positivi e voglia di ricaricare le pile in una delle città più belle del mondo. Quando Mark e Stephanie, i nostri due protagonisti, prenotano un soggiorno nella capitale francese, l'idea è proprio la medesima. La coppia sta vivendo un momento molto difficile, soprattutto Mark che, negli ultimi anni, ha dovuto affrontare la perdita di una figlia, il fallimento di un matrimonio e un recente trauma dovuto all'intrusione di alcuni malviventi nella villetta dove vive con la nuova compagna e sua figlia. A livello mentale abbiamo a che fare con un uomo psicologicamente fragile, frustrato, insoddisfatto e pieno di rimorsi e rimpianti. Stephanie è la più forte, tra i due, è quella che prende in mano la situazione e che cerca di tenere insieme i pezzi di una vita che si sta sgretolando come sabbia. 

L'arrivo a Parigi segna il punto di svolta della vicenda, il preludio interessante si trasforma ben presto in una storia inquietante fatta di ombre e coincidenze allarmanti. L' autore esaspera moltissimo l'atmosfera cupa dell'appartamento parigino. Si respira un'aria soffocante e macabra, vengono forniti pochissimi indizi per tentare di spiegare, razionalmente, i fenomeni che avvengono tra le mura di questo palazzo diroccato e non posso negare di aver aver adorato questa parte mistery, e un pizzico horror, della storia. Si brancola nel buio più o meno fino alla fine del libro. Quando la verità viene a galla, e un male che non sembra di questo mondo si mostra in tutta la sua devastazione, è troppo tardi per arginare le conseguenze.

Ci sono moltissimi elementi interessanti, nel libro, e tanti episodi in cui la tensione si taglia con un filo, quello che un po' è mancato, a mio avviso, è stato un collante tra le varie parti del libro. C'è un potenziale altissimo che è stato poco sfruttato e sviluppato. Qualche pagina in più avrebbe sicuramente giovato alla storia e tolto la sgradevole sensazione di voler concludere tutto troppo velocemente senza aver chiuso completamente il mistero che avvolge l'intera trama. Per quanto riguarda la prosa, e la narrazione, sono entrambe scorrevolissime e piacevoli da leggere. E' stata una lettura che ho divorato ed apprezzato per l'originalità dell'idea di base che, come vi accennavo, poteva solo essere sviluppata meglio. Nel complesso, sono rimasta soddisfatta dal libro e lo consiglio.






venerdì 23 marzo 2018

Recensione "Mi vivi dentro" di Alessandro Milan

Buongiorno lettori,
oggi voglio parlarvi di una storia che fa male ma anche bene. La storia vera di un amore che sfida la malattia, e la morte, un amore che dà forza e speranza per superare anche i momenti più bui che, purtroppo, alcuni malati vivono quotidianamente.
Buona lettura!


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Tutto comincia alle sei di mattina, in radio, dove due giornalisti assonnati si danno il turno. Lui è appena arrivato e cerca di svegliarsi con un caffè, lei sta correndo a casa dopo aver lavorato tutta la notte. E succede che nella fretta i due si scambiano per errore i cellulari. Si rivedono qualche ora più tardi, e da un dialogo surreale nasce un invito al cinema, poi una mostra, un aperitivo, una gita in montagna. Francesca è bassina, ha i capelli biondi sparati, due occhioni azzurri che illuminano il mondo. È una forza della natura, sempre in movimento, sempre allegra. Alessandro è scherzoso e un po' goffo, si lascia travolgere da Francesca e dall'amore che presto li lega. E da lei impara, giorno dopo giorno, a vivere pienamente ogni emozione, a non arretrare di fronte alle difficoltà, a capire il significato della resilienza. E così anni dopo, insieme, con il sorriso sulle labbra, si troveranno a combattere la più terribile delle battaglie. Senza arrendersi mai.

Il senso di vuoto, il suo peso specifico, talvolta è insopportabile. E' come svegliarsi e scoprire di non avere più un braccio. Non c'è bisogno di guardarsi allo specchio per accorgersi che qualcosa non è più come prima.

Avevo sentito parlare moltissimo di questo libro così, incurante degli avvisi e dei consigli di altri lettori, mi sono tuffata tra le pagine di una storia che faccio fatica, ancora adesso, a digerire per il suo realismo e per il dolore che trasuda da ogni pagina. L'amore di Alessandro e Franci è cosa rara, di questi tempi, un amore che ha messo in pratica il concetto di 'in salute e in malattia', sfidando la scienza e la paura pur di continuare a sperare ancora. Mi è piaciuta tanto Franci, la sua voglia di vivere e la sua passione per i viaggi, è una donna che avrei voluto conoscere, una persona che portava la luce nelle vite di tutti coloro che la circondavano. Il ruolo di Alessandro è stato, però, il più difficile e il più complicato. Come fai a sorridere quando il tuo cuore piange? Come fai a spiegare a tuo figlio che, nonostante le tante battaglie vinte, perderai la guerra? Come fai ad immaginare una vita intera senza la tua anima gemella? Ho ammirato quest'uomo, da ogni punto di vista. E' un padre e un marito eccezionale, cosa più unica che rara. Ho pianto ogni lacrima possibile insieme a lui, ho sperato nel miracolo e abbracciato, virtualmente, Mattia e Angelica; ho sentito il vuoto lasciato da Franci e ho imparato ad amare la storia di questa famiglia attraverso i racconti e gli aneddoti che l'autore ci regala.

E' tempo di prendersi gli applausi, è tempo di inchini al pubblico.
Siamo qui.
Siamo vivi.
Siamo una famiglia.

Siamo di fronte ad una storia vera, in cui non troverete un finale da favola scontato e sognante, ma un serenità riconquistata con la forza dopo uno tsunami che ha destabilizzato, emotivamente e fisicamente, una famiglia come tante che probabilmente non meritava tutto questo dolore ma che è diventata più forte e consapevole grazie ad esso. Ogni personaggio del libro ha una sua prerogativa e un suo ruolo fondamentale: insieme, costituiscono una grande famiglia pronta a supportare e appoggiare Alessandro e Franci nei momenti più critici e nefasti della malattia. Il tempo sa essere spietato, quando ha una scadenza, ma è anche l'unico che può lenire le ferite e rendere l'assenza più tollerabile. Alessandro Milan ci regala un inno alla vita, all'amore e all'affetto familiare perché, in fondo, sono queste le cose più importanti. E' una storia che ho divorato in una mattinata, sono entrata in punta di piedi nella vita di questa famiglia e mi è dispiaciuto moltissimo lasciarli. La loro storia mi ha fatto riflettere ed emozionare, non ci sono abbastanza parole per esprimere il cordoglio e l'affetto per questa famiglia. Tutti dovrebbero leggere la storia di Franci, per quanto forte e dolorosa, è una straordinaria testimonianza di amore e vita.



venerdì 2 febbraio 2018

Recensione "So tutto di te" di Clare Mackintosh

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un thriller molto interessante edito da Dea Planeta e firmato da Clare Mackintosh, "So tutto di te". Da appassionata del genere, sono rimasta subito molto intrigata dalla trama e non ho potuto a fare a meno di leggerlo. Ne sono rimasta molto soddisfatta.
Buona lettura!


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È il solito viso stanco quello che Zoe Walker, madre quarantenne e divorziata di due figli, intravede riflesso nel finestrino del treno che la sta riportando a casa. È un venerdì come tanti, e dopo un'intera settimana trascorsa ad assecondare un capo impossibile, tutto ciò che desidera è accoccolarsi sul divano tra le braccia del nuovo compagno, Simon. Ma mentre sfoglia impaziente e distratta una copia della London Gazette, la sua mano si blocca di colpo. Perché il volto di donna che pare fissarla da quelle pagine gualcite, un po' fuori fuoco ma inconfondibile in mezzo alle immagini equivoche delle hotline a pagamento, altri non è che il suo. E se i famigliari insistono che debba trattarsi di un errore o di uno scherzo, Zoe non può fare a meno di restarne turbata, anche quando l'indirizzo web che accompagna la foto si rivela inesistente. La sua inquietudine si trasforma in incubo quando, sullo stesso giornale e corredata dal solito indirizzo Internet, appare la foto di un'altra donna, che in capo a pochi giorni viene ritrovata uccisa alla periferia di Londra. Nessuno, nelle forze dell'ordine o in famiglia, sembra disposto a credere che tra l'omicidio e gli annunci del misterioso sito findtheone.com possa esistere un legame. Ma mentre il conto delle vittime sale inesorabile, il sospetto che quella di Zoe non sia semplice paranoia si fa strada nella mente dell'agente Kelly Swift, abile e impulsiva detective in cerca di riscatto.

La donna ha qualche anno in più rispetto
a quelle ritratte nelle altre foto, ma l'immagine è troppo
sgranata per poterle attribuire un'età precisa.
Io però so esattamente quanti anni ha. Quaranta.
Lo so.
Perché la donna della foto sono io.

La mia esperienza con questo romanzo? Eccellente, direi. L'autrice ha costruito una trama solida e molto originale che intriga il lettore fin dalle prime pagine. La protagonista, Zoe, è una donna come tante, con una vita comune e problemi comuni. La sua routine si sconvolge improvvisamente quando, su una pagina di annunci di un giornale, trova una sua foto, o meglio, la foto di una persona che le somiglia moltissimo. Da questo momento, la narrazione prende il via con un ritmo incalzante e una carrellata di personaggi interessanti e misteriosi. La situazione si fa interessante quando si scopre che le foto degli annunci sono tutte rubate e cose strane iniziano ad accadere alle persone reali. Diventa imperativo, per Zoe, scoprire cosa c'è dietro la pagina e il sito ma nessuno sembra prenderla sul serio e percepisce, lontanamente, la gravità di quello che sta accadendo.

Conosco il percorso di cinque chilometri che fai la domenica mattina,
quando vai a correre, e il punto preciso in cui ti fermi per
fare stretching.
So tutte queste cose perché non ti è mai passato per la mente che
qualcuno ti osservi.
La routine ti dà conforto. E' familiare, ti tranquillizza.
La routine ti fa sentire al sicuro.
La routine ti ucciderà.

Chi si nasconde dietro il sito? Chi si nasconde dietro questa oscura presenza che spia e ruba l'identità di centinaia di ignare donne? L'atmosfera si fa sempre più pesante e la suspense aumenta in maniera esponenziale. Devo dire che non mi aspettavo assolutamente la piega presa dal libro sul finale, l'autrice mi ha completamente spiazzata e coinvolta dall'inizio alla fine. E' una storia che fornisce molti spunti riflessivi e che stupisce il lettore più e più volte.
Lo stile dell'autrice è molto diretto e senza fronzoli, avrei gradito qualche approfondimento in più, soprattutto per quanto riguarda l'ambientazione del libro che viene appena accennata, ma posso assicurarvi che questo thriller merita assolutamente di essere letto. Non c'è niente di più pauroso della normalità interrotta, il pericolo a volte si nasconde proprio dove ci sentiamo più a nostro agio e al sicuro. Mi è piaciuto moltissimo e ne consiglio la lettura!



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