Buongiorno, lettori.
Oggi ho il piacere di ospitare l'ultima tappa del blogtour dedicato a "Il simbolo", un romanzo di Damiano Leone.
In questo appuntamento, tenterò di stuzzicare la vostra curiosità attraverso un piccolo estratto direttamente dal libro.
Buona lettura!
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Contemporaneo di un uomo passato alla storia con il nome di Gesù di Nazareth, il figlio di una prostituta muove i primi passi nella Palestina dominata dalle legioni di Roma: due vite diverse ma destinate a incrociarsi nei loro giorni più drammatici. Avviato alla prostituzione, il giovane Ben Hamir trova conforto nell'affetto di uno schiavo comprato per fargli da tutore. Costretto a fuggire, dopo un'istruttiva permanenza ad Atene conquista Roma - o meglio i cuori delle romane - divenendo gradito ospite dei più esclusivi palazzi nobiliari. Coinvolto nella politica imperiale fino a divenire intimo di Tiberio, proprio da lui apprenderà quanto beffardo possa mostrarsi il fato. Tornato in Palestina per ordine dell'imperatore, ad attenderlo troverà sia un nuovo che un antico amore: ma anche l'odio feroce di Ponzio Pilato, il suo più mortale nemico. Dopo aver compiuto un gesto in apparenza marginale ma destinato a sconvolgere la storia, abbandonati i lussi e le amanti sceglierà di restare lontano dai clamori del mondo. Ma Roma non si è dimenticata di lui: dovrà accettare lo sgradito incarico di informatore imperiale, assistendo così a eventi che andranno oltre ogni sua immaginazione.
ESTRATTO
Tutti gli uomini si possono classificare in due archetipi principali. Alcuni, guardando vicino, percepiscono la struttura intima delle cose; altri, scrutando lontano, colgono i legami dell'insieme. Capaci d'analisi i primi, di sintesi i secondi.
(...)Tuttavia ne esiste ancora un terzo tipo, anche se talmente raro da essere quasi introvabile. Può perfino succedere che in un'intera vita non l'incontrerai mai. Racchiudendo in sé ambedue le qualità innalzate al massimo grado, queste persone divengono generali inarrivabili come Alessandro il Grande, filosofi come Pitagora o Socrate, architetti che con le loro straordinarie opere hanno sfiorato la magia come Imhotep. (...) Per quanto ti riguarda lo devo proprio ammettere: non so ancora a quale di queste categorie farai parte...o meglio, a volte penso che nessuna ti si addica mentre altre che ti vadano a pennello tutte e tre. Perché, anche così giovane, sei la persona più complicata e mutevole che io abbia finora incontrato.
Se avete perso le tappe precedenti, potete recuperarlo seguendo il calendario che trovate qui sotto.
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