sabato 13 ottobre 2018

[Blogtour] "Hanover house" di Brenda Novak

Buongiorno, lettori.
Oggi ho il piacere di ospitare l'ultima tappa del tour dedicato a "Hanover House", secondo attesissimo capitolo della serie thriller di Brenda Novak.
In questo appuntamento, parleremo di strutture psichiatriche e del loro ruolo nella cura delle patologie mentali. Parleremo della trasformazione, nel tempo, di questi luoghi e del trattamento riservato ai pazienti in essi ospitati.
Buona lettura!


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È trascorso ormai un anno da quando Evelyn Talbot si è trasferita in Alaska, ad Hanover House, la clinica psichiatrica di massima sicurezza dove vengono internati i serial killer più efferati. Solo pochi di loro hanno una mente così brillante da riuscire a spiegare il complesso modus operandi che si cela dietro ai propri crimini, e uno di questi è appena arrivato. Si tratta di Lyman Bishop, il "Fabbricante di Zombi", un genetista accusato di lobotomizzare le sue vittime con un rompighiaccio. L' unico il cui raffinato intelletto regge il confronto con il famigerato Hannibal Lecter. Appena Evelyn lo incontra sente il sangue gelarsi nelle vene, e non è certo per la tempesta di ghiaccio che sta per abbattersi sulla zona... Ha la netta sensazione che qualcosa nella sua vita stia per cambiare, irreparabilmente. Quando viene ritrovato il corpo di una nuova vittima uccisa con un rompighiaccio, il dubbio che Bishop sia l'uomo sbagliato emerge con violenza. Ma le sfide non sono finite per Evelyn, perché la minaccia di Jasper, il ragazzo che a sedici anni l'ha segregata e seviziata, sembra più vicina che mai. Esiste un legame tra questi eventi? È solo un caso che la donna massacrata assomigli terribilmente alla bella psichiatra? Per Evelyn e l'uomo che ama, il tenace commissario Amarok, la caccia è di nuovo aperta. Perché nessuno è al sicuro nel grande freddo.

Le strutture psichiatriche sono sempre stati luoghi misteriosi, lontani dalla civiltà e luogo di ritrovo per gli emarginati. Ci sono stati anni bui in cui il 'manicomio', più che un luogo di cura, era una vera e propria prigione in cui i pazienti venivano 'tenuti a bada' in maniera più o meno consona al caso.
E' proprio in questi anni che, sempre di più, si è associato a queste strutture un concetto di terrore e crudeltà: la cattiveria umana di inservienti e psichiatri, si sfogava in tutta la sua potenza sulle povere vittime che, il più delle volte, erano incapaci di difendersi e si limitavano a subire le angherie.


Con il tempo, e il progresso, si è operata una divisione tra reparti psichiatrici pubblici e ospedali psichiatrici giudiziari (come la struttura di Hanover House"), ma le condizioni, in alcuni casi, non sono poi così cambiate. Ho avuto modo di lavorare, come infermiera, in un reparto psichiatrico e vi posso assicurare che l'atmosfera che si respira tra le mura è molto pesante e stressante, si è a contatto con la malattia vera e con i misteri della mente che sono quasi sempre inspiegabili. 
Il 'pericolo' è costante: si rischia di essere aggrediti in ogni momento e instaurare un rapporto con i pazienti è difficilissimo.


Camicie di forza, elettroshock, sbarre alle finestre. Quanti di questi rimedi sono ancora in uso oggi? Quanti sono realmente necessari? Come vivono i pazienti ricoverati in queste strutture? Nessuno può saperlo, fino in fondo. Quel che è certo è che, nonostante il progresso, non si tratta di posti idilliaci con giardini curati e panchine colorate, gli ospedali psichiatrici (giudiziari e non) sono spazi malinconici, popolati da ombre e da dolore. 

'Hanover House', è l'esempio perfetto di struttura psichiatrica moderna perciò, se volete saperne di più, non vi resta che ritagliarvi qualche ora per leggere il libro.

Se avete perso qualche tappa, qui trovate il riepilogo del tour!



Grazie per averci seguito!

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