lunedì 15 gennaio 2018

Recensione "Tutta la neve del cuore" di Giovanni Novara

Buongiorno lettori,
oggi la prima lettura flop del 2018. Letto con le migliori intenzioni, non mi ha soddisfatto pienamente. Si tratta di "Tutta la neve del cuore" di Giovanni Novara, edito dalla Butterfly Edizioni.
Buona lettura!


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Per Ginny il Natale è sempre stato un momento felice, fino a quando una lettera ha frantumato ogni sua certezza. A 25 anni si ritrova single, dopo una storia finita male che l'ha resa insicura e convinta di non meritarsi l'amore di nessuno. Persino la sua famiglia disapprova le sue scelte di vita, e tutto questo la fa sentire incompresa e sola. Fingersi forte davanti agli altri diventa ogni giorno più difficile... Il destino poi sembra farsi beffe di lei facendole incontrare Nataele. Non solo lui ha un nome che le ricorda i momenti felici che non rivivrà mai più, ma è anche un valido candidato per il posto di lavoro che ha sempre sognato. C'è qualcosa in lui che la attira come una calamita, ma il suo cuore cinico e gelido non le permette di lasciarsi andare. Ma complice la neve, l'avvicinarsi del Natale e la magia di Parigi, Ginny scoprirà che l'amore è l'unico rischio che vale la pena di correre...

E' stato un attimo, ma è bastato.
E' bastato a far venire meno tutte le mie certezze e a trasformare le mie paure nei miei peggiori incubi. Sono gli istanti a fare la differenza, a cambiare tutto il copione e a far sì che gli attori comincino a improvvisare.

Questo breve romanzo di Giovanni Novara è una storia semplice, un po' (troppo) ovvia e nemmeno molto emozionante. Dato l'esiguo numero di pagine, i personaggi sono appena accennati e poco caratterizzati. Ho trovato alquanto inspiegabile l'amore spassionato di lui già dopo il primo incontro, ma ho comunque apprezzato il ruolo che Nataele riveste nella vicenda in toto. E' un uomo che lotta per ciò in cui crede e che non si lascia spaventare dagli ostacoli o dai cambiamenti di programma; la sua tenacia è apprezzabile. Ginny, invece, non è stata una buona co-protagonista. L'ho trovata noiosa e inutilmente lamentosa, con una spiccata tendenza al vittimismo ingiustificato e cronico.

Non è amore chi ci guarda negli occhi e non ferma i pugni nemmeno di fronte alle lacrime. Non è amore chi ci promette di cambiare e poi non lo fa. Non è amore chi lo giura e non lo mantiene. Ma io ci ho voluto disperatamente credere.

L'intera vicenda si svolge in maniera molto veloce e, se da un lato ho apprezzato questo buon ritmo, dall'altro non ho avuto il tempo di entrare in sintonia con la storia e con i personaggi.
Le note positive? La correttezza del linguaggio, una prosa tutto sommato gradevole e la deliziosa copertina. Con i dovuti approfondimenti, e una trama più solida, avrebbe reso molto di più, indubbiamente. Così come si presenta, è solo una storiella natalizia molto romantica.
Raggiunge la sufficienza piena ma non va oltre, peccato.



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