oggi vi parlo dell'ultimo romanzo di Fioly Bocca, "Un luogo a cui tornare".
Buona lettura!
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LA RECENSIONE:
"La notte negli ospedali. Potrei scriverci un articolo, appena sarò fuori di qui. Anche nei reparti meno disperati come quello di traumatologia c'è di notte qualcosa che addensa il buio; l'oscurità smette di essere una dimensione soltanto fisica per diventare uno stato d'animo."
Argea è una giornalista e scrittrice torinese, il suo fidanzato ha, per l'ennesima volta, disdetto un appuntamento all'ultimo minuto e la sua frustrazione è alle stelle. Distratta e nervosa, fa un terribile incidente e, al risveglio, tutto è diverso. Ha investito un uomo, si sente terribilmente in colpa per questo, e vuole rimediare all'errore commesso. Il compagno cerca di dissuaderla, in merito a questo proposito, dovrebbe concentrarsi sulla sua carriera e non sulla vita di un senza tetto, peraltro alcolizzato.
"Torni?"
"Torno. Promesso."
Senza voltarsi, senza riaprire gli occhi, fa segno di sì con la testa. Un gesto appena percettibile, mentre, mi sembra, sorride.
Le visite al capezzale di Zeligo diventano, ben presto, una parte importante della sua routine. L'uomo le ha raccontato la sua lunga e travagliata storia e Argea si sente sempre più una privilegiata e sempre più in debito con l'uomo. Nel frattempo, le cose con Gualtiero sono in stallo, non c'è verso di fare un passo decisivo nella loro relazione. Per lui esiste solo il lavoro e la soddisfazione personale e lei è al limite di sopportazione. Vuole di più e, soprattutto, non si accontenta più delle briciole.
"L'amore che comincia fa rumore: di battiti nel petto, messaggini nel cuore della notte.
(...) L'amore che finisce si inabissa, silente. Ha i passi felpati della marcia funebre, la voce sussurrata delle parole da non dire.
L'amore che finisce ti apre in due, ma zitto."
Un lungo viaggio per acquisire consapevolezze mai raggiunte e dare un senso alla propria vita.
Un'amicizia che cambia la vita, questa è la storia di Argea e Zeligo.
Questo romanzo affronta tematiche reali e socialmente importanti.
Da un lato abbiamo Argea, che rappresenta un po' tutti noi: la ricerca della soddisfazione lavorativa, di una famiglia solida e di una vita con tutti i comfort possibili; dall'altra Zeligo, la parte della società ai margini, un senza tetto, straniero, un uomo che non ha nulla da offrire, apparentemente.
L'autrice ci mostra un altro aspetto di entrambi e smentisce i pregiudizi e i luoghi comuni, parlando di un'amicizia fuori dal comune ma pura e sincera. Ho apprezzato moltissimo le dinamiche di questo rapporto così particolare e voluto dal destino. E' una storia poco romanzata e molto legata alla realtà e alle problematiche sociali. I protagonisti non sono per nulla idealizzati ed è facile affezionarsi a loro.
Lo stile dell'autrice è semplice e scorrevole, delicato ed elegante. La trama non presenta particolari colpi di scena, ma regala molte emozioni e un epilogo agro dolce.
Nel complesso, posso dire di aver apprezzato il libro.
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