sabato 18 giugno 2016

[Recensione] "Un delitto quasi perfetto" di Jane Shemilt

Buon pomeriggio cuori librosi,
oggi vi parlo di un thriller della Newton Compton, "Un delitto quasi perfetto", scritto da Jane Shemilt.
Buona lettura!


LA COPERTINA:



LA RECENSIONE:

Emma e Adam hanno un famiglia perfetta: due figlie bellissime e vivaci, una bella casa e due carriere che vanno a gonfie vele. Emma sente moltissimo la competizione con il marito e fa di tutto per stare al passo con lui, trascurando spesso il suo ruolo di madre. Quando Adam le propone di trasferirsi in Africa per un progetto di ricerca, Emma ha paura che un cambiamento così radicale possa sconvolgere gli equilibri, ma dopo l'iniziale titubanza, accetta di seguirlo. Se non altro, sarà una fantastica esperienza per le bambine.

"Rimasi a lungo sveglia, sdraiata sul letto, a fissare il buio fuori dalla finestra. Avevamo percorso migliaia di chilometri per venire in un mondo nuovo. Forse era per via del viaggio, che era stato così innaturalmente veloce, ma mi sembrava di aver perduto tutto ciò che possedevo."

La vita in Africa non è male, anche se non è all'altezza delle aspettative.
Le bambine sembrano felici e si stanno adattando pian piano al cambiamento. Insieme al fratellino, Sam, trascorrono giornate felici sempre a contatto con la natura. Quando il bambino viene rapito, improvvisamente la felicità illusoria raggiunta, scompare, lasciando il posto al panico più totale.
Chi può aver preso il bambino e perché? Quante speranze ci sono di ritrovarlo, in un paese dove i mezzi sono limitati e ci sono emergenze ben più gravi?

Il peso di queste domande si aggiunge al rimorso di Emma che non è mai riuscita ad instaurare un legame profondo con Sam, ma adesso che le è stato portato via, vuole solo ritrovarlo sano e salvo.
Con il passare dei giorni, anche le speranze si affievoliscono. Sam è scomparso nel nulla senza lasciare traccia, se non il dolore che attanaglia i cuori di tutta la famiglia.


IL MIO GIUDIZIO:

Un thriller interessante, anche se si distacca molto dal genere se lo intendiamo in senso stretto.
I personaggi sono tutti ambigui, è il classico caso in cui il colpevole potrebbe essere chiunque per un motivo o per un altro. Emma non mi è piaciuta come personaggio, una madre super impegnata nel dimostrarsi migliore del marito ma completamente estranea alle problematiche delle figlie. Adam, invece, è un uomo completo che riesce a gestire tutto al meglio e senza sforzi eccessivi. Mi è piaciuto il quadro psicologico tracciato intorno a personaggi, il vero pezzo forte della storia. 
La trama è articolata e sviluppata su diversi archi temporali, lo stile dell'autrice è molto delicato e ben strutturato. Sembra di leggere un diario di bordo narrato dal POV di Emma. In alcuni punti ho fatto fatica nella lettura, diciamo che il romanzo prende il via dalla seconda metà in poi.
Il finale è stato inaspettato e mi è piaciuto molto, soprattutto per il riscatto di Emma che si dimostra una donna completamente diversa rispetto a quella che era all'inizio della vicenda.
Nel complesso è stata una buona lettura.
Consigliata!


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