mercoledì 11 luglio 2018

Recensione "Come innamorarsi di un uomo che vive in un cespuglio" di Emmy Abrahamson

Buongiorno lettori,
finalmente ripartono le recensioni, ci sono tantissime storie di cui non vedo l'ora di parlarvi e, oggi, voglio iniziare con un romanzo molto leggero e breve scritto da Emmy Abrahamson per Harper Collins. Si tratta del libro "Come innamorarsi di un uomo che vive in un cespuglio", un romance particolare che, però, non mi ha pienamente convinta.
Buona lettura!


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La vita di Julia, ventinovenne svedese che vive a Vienna, scorre monotona e sempre uguale, divisa tra il gatto con cui condivide l'appartamento, un lavoro che la annoia e qualche occasionale uscita con l'amica-nemica Elfriede. È convinta che prima o poi darà una svolta a quell'esistenza incolore, scriverà un bestseller e smetterà di ammazzare il tempo partecipando a ricerche di mercato e riorganizzando le librerie di casa... ma fino a quel momento continuerà a fare l'insegnante di inglese per ambiziosi manager e ragazzini che vanno male a scuola. 
Una sera, mentre è seduta su una panchina, al parco, un barbone attacca discorso con lei: ha i capelli e la barba lunghi, è sporco, scalzo e puzza terribilmente, eppure c'è qualcosa in quel giovane che la affascina. E il sabato seguente, senza quasi sapere come, Julia si ritrova di nuovo su quella stessa panchina a chiacchierare con lui. Si innamorano, e la vita tutto a un tratto sembra perfetta... a parte il fatto che Ben abita in un cespuglio e avrebbe tanto, tanto bisogno di una doccia!

Il romanzo di Emmy Abrahamson attira subito l'attenzione per la deliziosa copertina e un titolo che è tutto un programma. La svedese Julia, insegnante d'inglese super impegnata a Vienna, riesce ad innamorarsi senza riserve di Ben, un clochard per scelta più che per necessità.
La breve e frizzante vicenda affronta, punto per punto, tutti gli interrogativi e i luoghi comuni sulle persone che vivono in strada. Nonostante, sulla carta, Ben non abbia nulla da offrire, si rivela un personaggio straordinario e stupefacente, in grado di fornire parecchi spunti di riflessione e insegnamenti.
A differenza di Julia, il suo personaggio va in crescendo e conquista un posto speciale nel cuore del lettore.

Grande delusione per la protagonista che, dopo aver creato molte aspettative e aver suscitato una buona dose di simpatia, subisce un vero e proprio tracollo fino all'epilogo. In un certo senso, pare proprio che la ragazza soffra di un disturbo bipolare: argomenti oggettivi e discutibili fin dall'inizio, che sembrava aver superato con la leggerezza di una libellula in un battito di ciglia, diventano improvvisamente problemi esistenziali e insormontabili che sfociano in comportamenti, fin troppo, infantili e crudeli nei confronti di Ben. Si è resa odiosa andando a contagiare anche l'epilogo, agrodolce, e compromettendo il giudizio finale del libro che, nel complesso, è formato più da episodi surreali e assurdi che da momenti emozionanti e coinvolgenti.

Punto a favore, che risolleva un minimo il libro, è la prosa scorrevole e briosa dell'autrice. Sono certa che la lettura avrebbe potuto dare molto di più. C'erano delle ottime basi e una bella intuizione narrativa, inizialmente, l'autrice avrebbe 'solo' dovuto svilupparle meglio.
In pratica, è come trovarsi al supermercato e acquistare un bel pacco di biscotti con gocce di cioccolato, salvo poi accorgersi che in realtà era frutta secca! 

E' un romanzo breve con una storia carina, anche se a tratti incoerente e poco coinvolgente, emotivamente parlando. Lascia un po' di amaro in bocca ma è il libro perfetto da portare in spiaggia quando siete alla ricerca di una lettura leggera.



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