sabato 23 febbraio 2019

Recensione "Annabelle" di Linda Bengtsdotter

Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi di un meraviglioso thriller nordico che mi ha lasciato a bocca aperta per un finale super inaspettato e sconvolgente. Si tratta del libro di Linda Bengtsdotter, "Annabelle", edito da Dea Planeta.
Buona lettura!


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Avere diciassette anni. Rubare il vestito celeste alla mamma per andare a una festa. E poi sparire nel nulla. Annabelle svanisce così, senza un motivo e in apparenza senza lasciare traccia. La famiglia, gli amici, i vicini: nessuno nella piccola comunità di Gullspang, sprofondata tra le fitte foreste di Svezia, sembra in grado di fornire elementi su quanto accaduto quel venerdì notte. Al padre, che invano esce a cercarla per la campagna, e alla madre, consumata dall'angoscia e dal senso di colpa, non resta che affidarsi agli agenti della polizia criminale che da Stoccolma giungono a prendere in mano le indagini. Per l'agente Charline Lager, però, scoprire chi era Annabelle e cosa le è successo non significa solo affrontare un caso tra i più delicati e complessi di sempre. Perché un passato come il suo non si cancella. E perché Gullspang - le casette uguali, le acque fredde del lago, l'emporio abbandonato e i segreti che nasconde - non è un posto qualunque, ma il suo posto, quello che si porta scolpito dentro e dal quale fuggire è semplicemente impossibile.

Ho una vera e propria adorazione per i thriller nordici perciò non ho saputo resistere al richiamo di 'Annabelle'. La copertina e la trama mi hanno attratto tantissimo, così come la storia che pian piano ha preso vita sotto i miei occhi. Siamo in una piccola cittadina di provincia in cui non succede mai nulla fino alla sera in cui la giovane Annabelle svanisce nel nulla dopo una festa alla quale era sgattaiolata di nascosto. Questo personaggio è ambiguo e ambivalente: da un lato ci troviamo di fronte ad una timida ragazza succube della famiglia, dall'altra una personalità che non vede l'ora di emergere e di farsi valere. Ricostruire la serata della scomparsa e avviare le indagini sono compiti che spettano all'agente Charline, una donna dal passato misterioso che mi ha regalato dei momenti, quasi, esilaranti e altri pieni di riflessioni. E' una donna in un mondo di uomini e deve lottare più degli altri per affermare le sue idee e le sue condizioni.

Non aiuta l'omertà generale dei ragazzi presenti alla festa e, più in generale, quella di tutti gli abitanti del posto. L'autrice rende benissimo l'atmosfera chiusa e ambigua di un paesino freddo e isolato, lo stesso in cui ha vissuto l'agente Charline e che ha segnato per sempre la sua adolescenza. La trama del libro è molto coinvolgente e accattivante mentre il finale mi ha lasciato un po' interdetta, forse perché non mi aspettavo ASSOLUTAMENTE un risvolto del genere. Ora che è trascorso qualche giorno dalla fine della lettura, devo ammettere di aver trovato un senso in questa scelta che, sul momento, mi era sembrata azzardata e inutile. Mi è piaciuto lo stile dell'autrice, diretto e schietto, così come l'ambientazione e le descrizioni di quest'ultima. Sono certa che sentirò ancora parlare di questo personaggio ma nel complesso è stata una lettura che non mi è dispiaciuta perciò, se amate il genere, potreste dargli un'occasione.



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