Visualizzazione post con etichetta aprile 2019. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta aprile 2019. Mostra tutti i post

martedì 30 aprile 2019

Recensione "Il romanzo di Sant Jordi" di Marius Serra

Buongioro, lettori.
Oggi torno a parlarvi di gialli con un titolo che ha tutte le caratteristiche per sbancare ma che, purtroppo, non mi ha convinta al cento per cento. Si tratta del libro di Marius Serra, "Il romanzo di Sant Jordi", edito da Marcos y Marcos.
Buona lettura!



Acquistalo QUI tramite il mio link di affiliazione

È il 23 di aprile, giornata mondiale del libro, celebrata gloriosamente a Barcellona. Dalle 5:55 alle 23:59, il tempo scorre in fretta, scandito da capitoli brevi e fulminanti. In un'atmosfera frenetica e festosa, tra banchetti di libri e di rose, maratone di lettura, dirette radiofoniche, feste alternative e feste ufficiali, seguiamo le mosse dell'assassino, di una giovanissima interprete spaesata, di un editore disincantato, di un appassionato di giochi che segue alla lettera gli insegnamenti dell'Uomo dei dadi di Luke Rhinehart, di uno scrittore che vede la trama del suo romanzo realizzarsi pericolosamente nella realtà. Si ride e si sorride parecchio, ma attenzione a non farci distrarre: come diceva Edgar Allan Poe, il posto migliore per nascondere qualcosa è in piena vista, e la soluzione del mistero potrebbe essere sotto il nostro naso... teniamo gli occhi aperti!

Per chi ama i libri, la lettura ed è appassionato di gialli, questo romanzo rappresenta la perfezione, almeno sulla carta. Lo scrittore Marius Serra, ci regala una storia ambientata nel giorno più bello dell'anno per noi lettori: Sant Jordi, giorno in cui si festeggiano i libri con iniziative dedicate e uniche nella bella Barcellona. La particolarità che rende unico il romanzo, è il fatto che si tratti di una storia nella storia ma, soprattutto, che gli eventi siano reali in un certo senso. Marius Serra, e il suo libro, sono infatti protagonisti della vicenda così come moltissimi volti noti menzionati nella storia (tra l'altro, volevo dire all'autore che Zafon non si tocca nemmeno per scherzo!!!). 

Questa curiosa trama che mescola, quindi, realtà e finzione, è la stessa del libro di cui parla la storia (sì, lo so è intricata e illogica come cosa), perciò abbiamo tre storyline identiche che si sviluppano nel giro di quattrocento pagine e con un giallo ancora più misterioso da risolvere. Per quanto mi riguarda, è stata messa troppa carne al fuoco, troppissima!!!! Ho fatto una fatica pazzesca a seguire la narrazione, i capitoli sono brevi e cambiano continuamente POV, il ritmo è velocissimo ed è difficile metabolizzare il tutto. Tanti nomi da ricordare, tanti dettagli e un gioco complicatissimo che è la chiave per risolvere il caso.

Di base, l'idea è interessante e l'ambientazione mi è piaciuta tantissimo ed è ben descritta ma per il resto non ci siamo e la storia si riprende solo verso l'epilogo che, tra l'altro, ci regala un finale apertissimo che mi ha lasciato una curiosità pazzesca, della serie 'ma finisce proprio ora che iniziavo a capirci qualcosa?!'. Cosa dire, quindi, ci sono elementi positivi e negativi, come in tutte le cose, ma dato che quasi sicuramente ci sarà un seguito, lo promuovo con riserva in attesa di avere un quadro completo sulla storia!


lunedì 29 aprile 2019

Recensione "Lullaby Road" di James Anderson

Buongiorno, lettori, e buon inizio settimana.
In questi giorni mi sono crogiolata tra grandi abbuffate e un po' di ferie, leggendo molto ma scrivendo pochissimo perciò non vedo l'ora di raccontarvi tutte le letture che ho fatto e che, fortunatamente, sono una più bella dell'altra!
Iniziamo da "Lullaby Road", secondo romanzo de 'La serie del deserto', firmato da James Anderson che, stavolta, mi ha davvero messa KO!


Acquistalo QUI tramite il mio link di affiliazione

Anche nel deserto dello Utah è arrivato l'inverno. Ben Jones, alla guida del suo camion, guarda la statale 117 ricoprirsi di ghiaccio mentre cerca di rimettere in ordine la sua vita: l'amata Claire non c'è più e Walt pare sempre più chiuso in se stesso e nel suo diner solitario. Ma la solitudine dura poco: una mattina all'alba, alla stazione di servizio dello scontroso Cecil, Ben trova un bambino e un cane. Su un biglietto indirizzato a lui, il gommista Pedro gli chiede di badare a suo figlio Juan; e come se non bastasse, subito dopo anche Ginny, da poco diventata mamma, gli affida la piccolissima Annabelle. Con questi insoliti compagni Ben si mette in viaggio, ignaro del mistero che si nasconde nei grandi occhi neri di Juan. Con una scrittura ironica e suggestiva, nel secondo capitolo della Serie del Deserto James Anderson racconta una storia di frontiera dalle atmosfere noir, in cui Ben Jones è costretto a difendere chi ama in un mondo in balia della violenza, dove l'unica arma davvero efficace è la gentilezza.

Questa serie è iniziata un po' in sordina con 'Il diner nel deserto', facendo una rapida panoramica di un luogo inospitale e dei suoi abitanti scontrosi e con poca voglia di socializzare con il prossimo. E' in questa regione remota che si è autoconfinato Ben Jones, camionista solitario che grazie alle sue consegne consente una vita relativamente normale agli abitati del deserto.
Pur avendo apprezzato molto questo primo capitolo, non mi aspettavo di restare così sconvolta dal secondo libro in cui, a mio avviso, l'autore si è davvero superato!

James Anderson ci regala una nuova versione del suo personaggio, dipingendolo come una figura buona sotto strati e strati di brutalità e olio di motore, l'ho amato in ogni sfumatura e ho amato la miriade di personaggi incontrati lungo la statale 117 che si conferma come location unica al mondo e che, un giorno, mi piacerebbe visitare. Ho amato la solitudine a l'alienazione, vere protagoniste di una storia che fa riflettere sugli argomenti più disparati e, più in generale, sull'essere umano e la sua natura che lo spinge a collaborare e a relazionarsi con i propri simili, per quanto possa sembrare il contrario.

Nonostante lo stile dell'autore sia tipicamente americano, poco raffinato e dettagliato, ho notato un notevole miglioramento tra un libro e l'altro, soprattutto per quanto riguarda la sfera emozionale che si impone prepotentemente nel libro e che, ahimè, ha stuzzicato parecchio la mia sensibilità provocandomi un fiume di lacrime sul finale. Come vi accennavo, l'ambientazione di questa serie è unica e immensa: il deserto viene descritto, e trattato, come un protagonista e in fondo è quello che è. Decontestualizzare una storia del genere significherebbe toglierle tutta la magia e la profondità che invece questo habitat così remoto e primordiale le concede.

E' possibile approcciarsi al romanzo anche senza aver letto il primo in quanto l'autore inserisce i giusti richiami al libro precedente, ma per una questione di completezza, vi consiglio di recuperare anche l'altro. Sono certa che ne resterete colpiti e affascinati, spero di poter viaggiare ancora, in futuro, lungo la statale 117!


martedì 16 aprile 2019

Recensione "I provinciali" di Jonathan Dee

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di un romanzo che entra a pieni voti nella mia categoria di libri 'sì ma no'.
Si tratta de "I provinciali", di Jonathan Dee, edito da Fazi Editore.
Buona lettura!


Acquistalo QUI tramite il mio link di affiliazione

Howland, Massachusetts. Mark Firth è un imprenditore edile con grandi ambizioni ma scarsa competenza negli affari, tanto da aver affidato tutti i suoi risparmi a un truffatore; lo sa bene sua moglie Karen, molto preoccupata per l'istruzione della figlia: sarebbe davvero oltraggioso se dovesse ritrovarsi nei pericolosi bassifondi della scuola pubblica. Il fratello di Mark, Jerry, è un agente immobiliare che ha mollato la precedente fidanzata sull'altare e ha una relazione con la telefonista della sua agenzia. C'è poi Candace, la sorella, che è insegnante alla scuola pubblica locale e coltiva una relazione clandestina con il padre di una delle sue allieve. La famiglia Firth è il nucleo centrale di una estesa nebulosa di personaggi, tutti abitanti di Howland. L'intera cittadina attraversa una crisi economica che influenza le vite di tutti, accentuata dai sentimenti ambivalenti che la gente del posto nutre nei confronti dei weekender newyorkesi. Sarà proprio uno di questi a far precipitare il fragile equilibrio della comunità. Dopo l'11 settembre infatti il broker newyorkese Philip Hadi, sapendo grazie a "fonti riservate" che New York non è più un posto sicuro, decide di traslocare a Howland insieme a moglie e figlia...

Jonathan Dee è un autore di successo e pluripremiato. Interfacciarmi, per la prima volta, con una sua opera è stato stimolante e interessante. Non conoscendolo, ma avendo molto sentito parlare di lui, avevo delle aspettative altissime che, purtroppo, sono state soddisfatte solo in parte.
L'idea della trama mi è piaciuta: l'autore scatta una fotografia perfetta della società americana odierna che è molto distante dall'American Dream che propinano da anni i media e la tv. I cittadini di Howland non sono poi così all'avanguardia e progressisti come mi aspettavo, anzi, vogliono che la loro cittadina rimanga com'è: sicura e accogliente e sono pronti a tutto pur di contrastare le idee rivoluzionarie di Mark Firth. 

Mi è piaciuta l'intraprendenza di questo personaggio e le riflessioni che ci racconta per tutto il romanzo: in più di qualche occasione ho concordato con lui, pur non essendo riuscita ad entrare in sintonia con nessuno dei personaggi. Questo aspetto mi ha un po' allontanato dalla vicenda: ho affrontato la lettura da semplice spettatrice senza immedesimarmi mai nelle situazioni e senza riuscire a creare un legame speciale con i protagonisti.

L'autore racconta, in maniera veritiera ed imparziale , la vita dei personaggi inserendo tematiche reali (vedi alcolismo, problemi finanziari e tradimenti) che movimentano, e non poco, la trama e, soprattutto, la vita di tutti i protagonisti. Ho trovato lo stile di Jonathan Dee molto dispersivo e caotico: ci sono tantissimi nomi e personalità - che si ricordano a fatica- e la narrazione si divide in tante sezioni diverse cosa che rende difficile individuare il focus della vicenda. 

Non sono riuscita a comprendere, fino in fondo, quale fosse il disegno finale e il messaggio che l'autore voleva consegnare al lettore. C'erano ottimi presupposti ma, almeno per quanto mi riguarda, non sono rimasta folgorata dalla storia pur riconoscendo la qualità del romanzo e la bravura dell'autore.



lunedì 15 aprile 2019

Recensione "Rum e segreti" di Jane Rose Caruso

Buongiorno, lettori.
Iniziamo la settimana parlando del nuovo romanzo di Jane Rose Caruso, "Rum e segreti", in cui ritroviamo l'arzilla Miss Garnette Catharine Book alle prese con un giallo interessante e altre nuove ricette tutte da provare e gustare.
Buona lettura!


Acquistalo QUI tramite il mio link di affiliazione

Tutto sembra andare per il meglio, quando Miss Book riceve una terribile notizia, che la costringe a rientrare a Beltory prima del previsto. Mr Bell, il padre di Mary, la sarta, è morto e la ragazza è stata incolpata dell’omicidio. La poveretta si trova in guai seri e chiede l’aiuto di Miss Book, per dimostrare la sua innocenza. Un altro segreto da svelare per Miss Book, ma non il solo: anche il cuore di sua nipote Prudence è confuso, ma forse, grazie proprio a questa vicenda, anche la ragazza riscoprirà l’amore. Gli abitanti sono decisi, nel frattempo, a organizzare una grande festa per festeggiare l’amore in tutte le sue forme. Quale sarà l’ingrediente che stavolta servirà?

I romanzi di Jane Rose Caruso sono una garanzia quando cerco qualcosa di leggero, divertente ed interessante. Avendo letto tutti i capitoli precedenti, non mi sono stupita dello stile dolce ed elegante, di un linguaggio d'altri tempi o delle deliziose ricette che non vedo l'ora di provare, ma ho apprezzato molto il giallo che è stato introdotto nel libro e come è stato sviluppato il caso. Miss Book si è dimostrata un'ottima investigatrice, arguta e attenta ai dettagli, ma al tempo stesso dimostra di essere una grande amica e un valore aggiunto per la cittadina di Beltory.

L'autrice riesce sempre ad inserire dei temi importanti nei suoi libri e lo fa in maniera delicata e non pesante, quasi fosse una favola per bambini. Mi piace la sua sfida continua con sé stessa e il percorso di crescita che la Caruso, insieme alla sua Miss Book, hanno intrapreso regalandoci emozioni, storie interessanti e deliziosi manicaretti. Potevano mai mancare le ricette? Assolutamente, no! Ancora una volta un breve ricettario a tema si interseca perfettamente con la trama creando quel mix delizioso che ha fatto innamorare tutti i fan della serie. In attesa di una nuova avventura, consiglio a tutti di fare un salto nella bellissima Beltory!

Nelle puntate precedenti:

- Spezie e Desideri > Recensione

- Un tè alla zucca > Recensione

- Strenne e Cannella > Recensione

giovedì 11 aprile 2019

Recensione "Morte nelle Highlands" di Lucy Foley

Buongiorno, lettori.
Torno a parlarvi di thriller con il libro di Lucy Foley, 'Morte nelle Highlands', edito da Giunti.
Buona lettura!


Acquistalo QUI tramite il mio link di affiliazione

Come ogni anno Emma, Mark e i loro amici trascorrono l'ultimo dell'anno insieme. Per Emma, l'ultima arrivata, l'unica a non aver frequentato Oxford con gli altri, è l'occasione per fare bella figura e integrarsi nel gruppo. Ma qualcosa va storto nell'esclusivo cottage che si affaccia sulle gelide acque di Loch Corrin. Sui boschi già imbiancati si abbatte la peggiore tempesta di neve degli ultimi tempi e poi, improvvisamente, uno degli ospiti scompare. Le condizioni meteo sono così proibitive che i soccorsi non possono arrivare e nessuno può andare via. Quando l'ospite viene ritrovato - morto - tutti sono dei potenziali sospettati. Ci sono Heather, la manager del resort, Doug, l'ex marine ora guardiacaccia, una inquietante coppia di islandesi e poi gli amici: Miranda e Julien, tanto belli quanto snob, Samira e Giles con la loro bambina di 6 mesi, Nick e il suo fidanzato americano, e infine Katie, l'unica single del gruppo. Chi è l'assassino? Ma, soprattutto, chi è la vittima?

Una parola per definire questo romanzo? Suggestivo e pieno di suspense. 
Un gruppo di amici si ritira nelle Highlands per Capodanno: l'atmosfera è tesa e resa ancora più inquietante da una terribile tempesta di neve che si abbatte sulle montagne, isolandoli dal mondo. L'autrice inserisce anche un pericoloso serial killer che si aggira indisturbato mietendo vittime nei boschi. Gli elementi per un bel thriller sono serviti.

Il vero motore del libro sono i personaggi, a prima vista sembrano formare un gruppo affiatato ma, man mano che si prosegue con la lettura, saltano fuori vecchi rancori, invidie, incomprensioni e segreti che cambieranno l'intero assetto della comitiva. Il ritrovamento di un cadavere fa capitolare definitivamente il precario equilibrio che teneva insieme il gruppo. Tutti diventano potenziali sospettati e i pericoli si nascondono ovunque in un bosco sempre più oscuro e minaccioso.

Pagina dopo pagina, Lucy Foley smaschera tutti i suoi protagonisti mostrandoli per come sono realmente e portando alla luce i torbidi segreti che tenevano gelosamente segreti. Il confine tra il bene e il male non è mai stato così labile e incerto. Mi piacerebbe potervi rivelare di più ma rischierei di rovinare la lettura, posso solo dirvi che ne vedrete delle belle!

Lo stile dell'autrice è scarno e molto diretto, perfetto per il genere trattato. La suspense va in crescendo così come il ritmo che è abbastanza incalzante. La lettura è piacevole ed originale, soprattutto se amate i thriller. Non conoscevo l'autrice e mi ha stupito in positivo, avrei gradito una maggiore attenzione introspettiva verso i personaggi ma, nel complesso, è stata una buona lettura!



mercoledì 10 aprile 2019

Recensione "La prossima persona che incontrerai in cielo" di Mitch Albom

Buongiorno, lettori.
Anche oggi voglio parlarvi di un romanzo a cinque stelle che ho avuto modo di leggere nei giorni scorsi. Si tratta del libro di Mitch Albom, "La prossima persona che incontrerai in cielo", edito da Sperling & Kupfer.
Buona lettura!


Acquistalo QUI tramite il mio link di affiliazione

La vita, si sa, non è un rettilineo che scorre all'infinito senza scosse e senza ostacoli; prima o poi, il destino si rivela nei suoi risvolti più ardui e tortuosi. Ma non è neppure un viaggio solitario e accidentale: il nostro cammino è costellato di incontri, di altre rotte che intrecciano e accompagnano la nostra in maniera non casuale, anche quando non ne siamo consapevoli. Siamo un breve tratto di una grande mappa, uno snodo di trama in un intreccio di storie. Siamo la parte minuscola ma indispensabile di un disegno che ci sfugge. Da bambina, Annie è stata protagonista involontaria di quello che molti hanno definito un miracolo: salvata da un incidente fatale grazie all'atto eroico di un uomo che ha dato la vita per lei. Ma quell'episodio l'ha segnata profondamente, nel corpo e nell'anima. Le è costato tanto trovare il suo posto nel mondo e accettare se stessa, senza sentirsi sbagliata. Finché, quando crede di stringere finalmente in pugno la felicità, una catena ineluttabile di eventi la strappa a questa vita. Ora il viaggio di Annie continua verso il Cielo. E proprio in questa nuova parte del cammino si ripetono cinque degli incontri che più hanno segnato la sua esistenza. Ognuna delle cinque persone che ritrova le farà a suo modo capire come nulla sia stato vano, e quanto ogni attimo terreno da lei vissuto sia stato importante - per lei stessa e per chi l'ha conosciuta. Perché tutto ciò che facciamo lascia un segno nelle vite degli altri, e ognuno di noi conta nel disegno più grande che ci unisce. Basterebbe solo alzare gli occhi e abbracciare con lo sguardo quell'orizzonte dove ogni fine sfuma in un principio e ogni singolo si fonde con un tutto che lo illumina.

Del romanzo di Mitch Albom mi ha subito colpito il titolo e la copertina deliziosa. Le prime pagine sono state un misto di confusione e stupore, non ero sicura della direzione in cui l'autore mi stava conducendo. Man mano che procedevo con la lettura, però, sono entrata nel vivo della storia e il mio cuore si è completamente perso tra queste pagine.

'La prossima persona che incontrerai in cielo' è un romanzo che inizia dalla fine e da un viaggio surreale che la protagonista, Annie, compie in quello che potremmo definire un paradiso. Dopo aver lottato tutta la vita contro un senso di colpa e inadeguatezza costante, la protagonista ha trovato la sua felicità ma il destino è imprevedibile e in un momento tutto cambia e tutto finisce. Ma quella che può sembrare la fine, sarà in realtà, solo l'inizio di un viaggio profondo e istruttivo.

La dolce Annie, infatti, ripercorre a ritroso episodi particolari della sua vita accompagnata, di volta in volta, da una persona che ha fatto la differenza nella sua esistenza, più o meno direttamente. Sono tante le cose che Annie scopre durante il suo viaggio: in un momento, tutti i pezzi della sua vita trovano posto in un disegno perfetto che non le era mai parso così chiaro e concreto.

Il lettore non può che seguire, con il cuore in tumulto, il percorso in crescendo della protagonista che sfocerà in un epilogo emotivamente devastante ma giusto. In un certo senso il finale è il valore aggiunto di una storia intensa e dolcissima che si legge tutta d'un fiato. La prosa dell'autore è una coccola per gli occhi e per l'anima: con uno stile delicato e avvolgente, l'autore ha catturato la mia attenzione dall'inizio alla fine, regalandomi un libro straordinario che mi ha insegnato moltissimo.
Consigliato a tutti i lettori che cercano storie emozionanti e commoventi.



martedì 9 aprile 2019

Recensione "Un intero attimo di beatitudine" di C. H. Parenti

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di una storia meravigliosa che mi ha fatto piangere, amare e gioire in circa 370 pagine.
Si tratta di "Un intero attimo di beatitudine", firmato dalla penna della bravissima Chiara Parenti, pubblicato da Dea Planeta.
Buona lettura!


Acquistalo QUI tramite il mio link di affiliazione

Arianna Brandi non è certo una ragazza che passa inosservata: capelli rossi come il fuoco e occhi pieni di rabbia. La rabbia di chi ha già perso tutte le cose che contano davvero: la famiglia, l'innocenza, la voglia di credere nel futuro. Infatti, da quando il padre se n'è andato, sparito nel nulla senza lasciare traccia, la vita di Arianna non è stata più la stessa. Qualcosa si è spezzato, e lei ha cercato rifugio nelle compagnie sbagliate, tra alcol, feste e notti infinite. Le cose cambiano il giorno in cui Arianna viene bocciata e la madre la costringe a lavorare nel bar di un piccolo paese alle porte di Siena. Per Arianna quello è l'inferno, l'estate peggiore che possa immaginare. Almeno fino al momento in cui incontra Daniel. Lui è tutto ciò che Arianna non è: timido, riservato, serio. Se ne sta seduto in un angolo del bar con una vecchia macchina fotografica tra le mani, sempre solo. Tra i due l'amore scoppia come una scintilla inaspettata, sorprendente. Lui la trascina nel suo universo misterioso, lei trova il modo di ricucire i pezzi della propria vita. Daniel sembra essersi materializzato dal nulla per salvarla, per portarla via sul suo cavallo bianco come un cavaliere dall'armatura scintillante. Eppure Arianna non sa che il ragazzo che le ha rubato il cuore nasconde un segreto. E che, forse, sarà lei a salvare lui.

La storia di Chiara Parenti, oltre ad essere meravigliosamente stupenda, sovverte l'ordine delle cose. Sono certa che a molti di voi sarà capitato di leggere romance o sick romance in cui c'è il cattivo ragazzo di turno che deve essere salvato dalla giovane sprovveduta e indifesa che si innamora perdutamente e in maniera quasi illogica, stavolta invece assistiamo al fenomeno contrario. Arianna Brandi, infatti, è lontanissima dall'essere una brava ragazza della porta accanto e la cosa stupisce, non poco, chi legge perché va contro il cliché a cui siamo abituati.

Questo personaggio mi è piaciuto molto, soprattutto per il lungo e tortuoso percorso di cambiamento che attraversa in queste pagine piene di sentimenti e vicissitudini contorte. Ad affiancarla c'è Daniel, il magnifico Daniel che mi ha conquistata al primo rigo e mi ha fatto capitolare pagina dopo pagina a colpi di riflessioni schiette e scatti di polaroid. Anche lui è un protagonista anomalo, con un retaggio culturale eccellente e inaspettato per un giovane della sua età e con un animo profondo e puro. Non potrete non amarlo, è impossibile non farlo!

Adesso il mondo può anche saltare per aria perché noi non ci siamo più, aggrappati a questi istanti fatti di luce che continueranno a esistere anche dopo di noi. Perché siamo infiniti, questi istanti sono il senso.
(...) Eccolo, Testa Rossa. Un intero attimo di beatitudine.

Una menzione speciale, e d'onore, la meritano anche Carlito e Carmen quelli che potremmo definire come 'gli aiutanti' della storia. Gli amici sui quali puoi sempre contare, nonostante tu li abbia sempre trattati male e in modo sconsiderato. Sono due ragazzi eccezionali che hanno conquistato un pezzettino del mio cuore con la semplicità di un gesto e un sorriso incerto. Sono persone che non hanno bisogno di fare rumore per dimostrare che esistono. 

Con questo libro l'autrice mi ha uccisa... non so come altro spiegare la dolorosa sensazione di vuoto e perdita che si è impossessata di me alla fine del romanzo. Seppure prevedibile, l'epilogo mi ha stordita con la sua potenza evocativa e con le conseguenze che hanno coinvolto tutti i protagonisti. Mi chiedo perché gli autori, a volte, si divertano a regalarci delle favole per poi spezzarci il cuore senza pietà, sob!

Non posso invece lamentarmi del prodotto nel suo insieme: questo libro è favoloso e perfetto. L'autrice mi ha conquistata, come sempre, con una prosa emozionante e delicata, oltre che curata e molto dettagliata. Ci sono degli elementi innovativi che rendono una trama, già vista, originale e indimenticabile. Ne consiglio la lettura ma solo se avete un cuore forte, non ditemi che non vi avevo avvisato!!



Utilizzando questo sito si accettano e si autorizzano i cookies necessariOK