domenica 15 novembre 2015

Recensione "L'ultimo treno per Istanbul" di Ayse Kulin

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di una recente pubblicazione della Newton Compton Editori.
Si tratta del romanzo, "L'ultimo treno per Istanbul" dell'autrice Ayse Kulin.


LA COPERTINA:




LA TRAMA:

Selva è la figlia dell’ultimo pascià ottomano della Turchia e può avere qualunque uomo desideri. Eppure ha occhi solo per Rafael Alfandari, un ragazzo ebreo, figlio del medico di corte. Nonostante l’opposizione delle loro famiglie, che non vedono di buon occhio l’unione tra due mondi così diversi, i giovani amanti si sposano di nascosto e scappano a Parigi per farsi una nuova vita. Ma quando i nazisti occupano la Francia, la coppia in esilio imparerà sulla propria pelle che niente – né la guerra, né la politica, né la religione – può spezzare gli antichi legami di sangue. Grazie all’aiuto dei coraggiosi diplomatici turchi, infatti, organizzeranno un piano per mettere in salvo i membri della famiglia Alfandari e molti altri ebrei. Insieme, saranno costretti ad attraversare un continente in guerra, a entrare in territorio nemico e rischiare tutto nel disperato tentativo di ritrovare la libertà.


LA RECENSIONE:

"Sì, la religione era una cosa meravigliosa; di sicuro doveva essere una parte della vita e non essere usata per separare le persone. Persone di religione diversa non potevano volersi bene?"

La lotta di Selva verso la libertà e l'amore, le costerà moltissimo in termini di affetto. Lei e Rafael sono entrambi turchi, ma di religioni opposte: lui è ebreo, lei musulmana. Un disonore per entrambe le famiglie che vogliono impedire a tutti i costi il matrimonio. Per questo i due giovanissimi ragazzi fuggono in Francia, nella speranza di trovare la pace.

"Era davvero pietoso: aveva paura di far circoncidere il figlio e si trovava nella posizione di poter essere trascinato via da sua moglie e da suo figlio da un momento all'altro e spedito in un campo di lavoro. Rischiava una condanna a morte, pur non avendo commesso alcun crimine. Potevano mandarlo alla forca senza un processo."

Nemmeno in Francia riescono a trovare un briciolo di felicità. Siamo ai tempi del nazismo e i tedeschi occupano a poco a poco tutta la nazione, fuggiti dalle famiglie, ora sono perseguitati da nemici ben più potenti e letali. Rafael potrebbe essere deportato in un campo da lavoro e non fare più ritorno, Selva non può stare a guardare e compie un'impresa senza precedenti.

"A conti fatti, cos'è poi la vita? Non moriremo tutti alla fine? Credo che valga la pena vivere se, mentre siamo su questa terra, facciamo qualcosa di onorabile."

Grazie al coraggio di Selva e dei consoli turchi in Francia, centinaia di ebrei saranno messi in salvo sull'ultimo treno per Istanbul.


IL MIO GIUDIZIO:

Questa è una storia che, purtroppo, si adatta fin troppo bene al periodo storico che stiamo vivendo. E' la storia di come le religioni e la politica hanno da sempre avuto un peso decisivo sulla vita degli uomini. E' la storia di come "diverso", spesso diventa sinonimo di "pericoloso". Ma è anche un racconto di speranza, di amore e di coraggio. I protagonisti del romanzo sono tutti eroi che hanno messo a disposizione la propria vita per salvare centinaia di persone. Il treno come fuga verso la salvezza, un viaggio lunghissimo e pieno di ostacoli e pericoli. L'autrice è brava nel descrivere gli stati d'animo di tutti i personaggi che vivono nell'incertezza e nella paura più totale.
A dispetto della trama, il romanticismo e l'amore in senso stretto non trovano molto spazio all'interno del romanzo, che in alcune fasi diventa prolisso e difficile da seguire.
Non è una lettura leggera e spensierata, ma fornisce un punto di vista diverso sui tragici avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale.

4 commenti:

  1. E' sicuramente un libro da leggere.

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  2. Mi vengono i brividi leggendo le frasi che hai scelto... Si adattano fin troppo bene agli ultimi eventi...
    Lo leggerò sicuramente! (non conoscevo questo romanzo, grazie per avermelo fatto scoprire!) ❤

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