lunedì 1 settembre 2014

Recensione libro "Che ci importa del mondo" di Selvaggia Lucarelli

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un libro che ho amato, nel vero senso del termine.
Si tratta di "Che ci importa del mondo" di Selvaggia Lucarelli.
E' un libro che merita di essere letto.. e anche ri-letto!

LA COPERTINA


LA TRAMA

Viola ha trentotto anni e, dopo un matrimonio lampo, vive sola con suo figlio Orlando, un bambino acuto e bigotto. Opinionista di successo nei salotti tv più popolari del Paese, Viola si è ritagliata il ruolo di femminista rampante e severa fustigatrice di usi e costumi maschili. Il pubblico femminile la ama per la sua apparente spietatezza, gli uomini la temono, ma quello che fan e detrattori non sanno è che Viola recita una parte che non le appartiene: la sua vita sentimentale è una disastrosa sequela di tentativi falliti che nascondono l'incapacità di dimenticare l'ex, Giorgio, in corsa per diventare il candidato sindaco della città. Tra cene con uomini improbabili, chiacchiere disincantate con le amiche, telefonate rabbiose dell'ex marito e dialoghi col figlio moralista, Viola cercherà la propria strada, provando a tenere insieme, con fatica, la sua vita da single, quella di madre e quella di celebrità televisiva. Il tutto sembra reggere, finché sentimenti e politica non si intrecciano inaspettatamente e una scoperta traumatica non le fa commettere un errore imperdonabile.


LA RECENSIONE

"Non è necessariamente vero che dopo una delusione la ruota giri o che morto un papa se ne faccia un altro. Spesso la ruota gira al contrario e dopo averti messo sotto una volta, lo fa anche in retromarcia"

Viola, protagonista del romanzo e donna di successo, è una forza della natura. La donna "che non deve chiedere mai". Dotata di bellezza e grande cultura, viene ammirata dalle donne ed evitata dagli uomini che la temono. Come sempre accade, l'apparenza inganna e dietro il personaggio che interpreta c'è tutt'altra realtà.
Viola è una donna comune, con i problemi delle donne comuni; una che veste Zara e compra gli ombretti da Kiko. Viola è la mamma eccezionale del suo piccolo Orlando, un bambino sensibile e intelligente, nonché unico uomo della sua vita.
Tante delusioni sentimentali hanno creato una sfiducia verso l'universo maschile e nei confronti dell'amore nelle sue varie sfaccettature.

"Quindi non ti fidanzi?" L'inguaribile ottimismo dei bambini.
"Ma no"
"E nemmeno ti sposi?"
(..) "No Orlando, non mi sposo. Non mi sposerò più dopo tuo papà, te l'ho detto."
Figuriamoci se ridico sì a uno che mi chiede di amarlo nella ricchezza e nella povertà, senza specificarmi che la povertà è quella d'animo, sua.

A suon di battute argute e sagaci, Viola Agen ci introduce nella sua vita denunciando meccanismi televisivi (fatti solo di luci e personaggi costruiti), meccanismi ed ideali politici e i problemi di una donna bella ma intelligente, un binomio raro e poco apprezzato di questi tempi.
Quando il romanzo sembra avviarsi verso una conclusione ovvia, la storia viene stravolta e prende una piega decisamente inaspettata.

"Io non voglio la serenità. La serenità è una roba da ospizio. Ce l'avevo la serenità prima di conoscerti. Voglio una felicità che faccia fracasso."
(..) "Ti amo Vasco".."Diranno che stai con una donnaccia, non ci daranno tregua."
(..) "Viola, che ci importa del mondo."

Un libro diventa indimenticabile quando ti fa ridere, piangere e gioire. Ed è quello che è successo con la storia di Viola.
Al di là di tutto, si tratta di un romanzo davvero ben scritto. La narrazione è lineare, chiara, diretta.
Un romanzo ad un passo dalla realtà, nel quale rispecchiarsi. Un romanzo scritto da una donna per le donne!
I miei più sinceri complimenti all'autrice che stimo dal profondo del cuore.

IL MIO GIUDIZIO

Qualche anno fa pensavo che la Lucarelli fosse una di quelle showgirl dello spettacolo senza capacità di articolare mezzo discorso. Poi ho iniziato a seguire la sua pagina Facebook, il suo blog e gli articoli su Libero e dire che l'ho rivalutata è dire poco. Ormai non perdo un post o una discussione e la mia ammirazione cresce ogni giorno di più. Detto questo, non potevo non leggere il suo romanzo e la conclusione che ho tratto è stata che dovevo leggerlo subito!
Mi ha conquistata dal prologo ai ringraziamenti. Ho apprezzato i parallelismi tra alcuni personaggi del libro e personaggi reali (tra l'altro Giusy Speranza per me è Barbara D'Urso!!!), le battute, le puntualizzazioni ed i pensieri espressi. Uno dei miei passi preferiti è stato il monologo sul confronto tra uomo e donna (voglio scriverlo sulle pareti di casa e farlo stampare su volantini da diffondere su scala mondiale).
Promosso a pieni voti!



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