lunedì 19 agosto 2019

Recensione "Il silenzio dei larici" di Lenz Koppelstätter

Buongiorno, lettori.
Le attività del blog riprendono a pieno ritmo con la recensione di un giallo tutto italiano edito da Corbaccio. Si tratta de "Il silenzio dei larici", di Lenz Koppelstätter.
Buona lettura!



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Il remoto paesino di Santa Gertrude viene sconvolto, in una bella giornata primaverile, da una scoperta raccapricciante. Proprio vicino ai famosissimi larici millenari, monumento naturale che ha assistito allo sviluppo della civiltà e che attrae da sempre frotte di turisti, viene trovato il cadavere di una ragazza. Del delitto si autodenuncia l'architetto Haller, giunto in valle non da molto, anche se tutti credono che il vero colpevole sia il figlio Michl, un ragazzo particolarmente strano. Starà al commissario Grauner e al suo vice Saltapepe condurre le indagini in Val D'Ultimo, luogo silenzioso quanto i suoi abitanti - come può constatare il napoletano Saltapepe, ancora poco avvezzo alla flora e alla fauna locali - che sono taciturni fino a sembrare reticenti. Soprattutto quando, nei pressi del luogo del delitto, vengono trovate delle pagine appartenenti al diario di un celebre ospite della valle, in cui si rievoca un delitto avvenuto molto tempo prima, quasi cent'anni, e di cui tuttavia, gli abitanti del paese sanno più di quanto non si sia mai detto...

La prima cosa che mi ha colpita, del libro di Koppelstätter, è stata l'ambientazione.
Ci troviamo in un paesino ai confini con l'Austria e dalla mentalità molto chiusa e arcaica. Gli abitanti di Santa Gertrude, infatti, vivono in una realtà tutta loro in cui il male 'spirituale' fa più paura di quello terreno. La figura, quindi, che più influenza la vita di questa piccola comunità è quella del parroco: si tratta di un uomo inquietante che porta avanti delle convinzioni e delle tradizione che ai miei occhi, e forse anche ai vostri, sono apparse piuttosto retrograde e ai limiti dell'assurdo.
Il compito di portare un po' di normalità nella storia è affidato al commissario Grauner, un personaggio che non amerete da subito ma che imparerete ad apprezzare strada facendo. A fargli da spalla, un protagonista che, invece, vi farà innamorare alla prima battuta per la sua simpatia e per i suoi modi di fare sempre volti a stemperare le situazioni, per quanto critiche possano essere. Saltapepe sarà la spina nel fianco del commissario ma anche il suo miglior alleato!

Portare avanti un'indagine nell'omertà generale e in un clima in cui tutti sono convinti che si tratti dell'opera del demonio, non è per nulla semplice. La vita della giovanissima vittima e dei potenziali assassini, viene messa al setaccio portando a galla segreti e situazioni borderline difficili da gestire. Devo ammettere di aver brancolato nel buio per la maggior parte del tempo, incapace di fare supposizioni o spostare i miei sospetti su un particolare personaggio. L'autore è molto bravo a confondere le acque lasciando il lettore nell'incertezza più totale. 

Se in quei paesini montani si voleva arrivare al sodo non bastava semplicemente recarsi dal sindaco o dal maestro di scuola o da altri. 
Si doveva andare là dove la vita di paese aveva il proprio fulcro: al bar, all'osteria, nella locanda, vicino ai tavoli da gioco traballanti (...)
Ci si sedeva in un angolo e si aspettava e, in silenzio, si ascoltava il silenzio degli altri, pazientemente fino a quando qualcuno quel silenzio non lo rompeva.

Il clima opprimente di un piccolo centro chiuso e poco aperto agli estranei si fa sentire lungo tutto il corso della storia. L'unico senso di apertura viene dato dalla natura che circonda il paese e che partecipa in maniera, anche piuttosto attiva, all'azione nascondendo nei suoi boschi le tracce di ciò che è accaduto, miti e leggende. Non ho mai letto nulla di questo autore ma sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo giallo, soprattutto perché non è scontato. La prosa è diretta, senza fronzoli, quasi asettica ma perfetta per il tipo di storia che l'autore ha voluto raccontarci. L'epilogo coglie alla sprovvista e chiude bene l'indagine del commissario Grauner. 
Spero di poter leggere, in futuro, un nuovo caso per questa stramba coppia di investigatori.


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