giovedì 21 marzo 2019

Recensione "Più donne che uomini" di Ivy Compton-Burnett

Buongiorno, lettori.
Esce oggi, per Fazi Editore, un romanzo interessante e particolare firmato dalla penna di Ivy Compton-Burnett.
Buona lettura!


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In una prospera cittadina inglese a inizio Novecento, un grande istituto femminile è diretto da Josephine Napier, un generale ingioiellato: alta e austera, un viso regale, «vestita e pettinata in modo da esibire i suoi anni, anziché nasconderli». Impeccabile in ogni gesto e in ogni parola, è il punto di riferimento imprescindibile per tutti, le studentesse, il corpo docente e i suoi familiari: il marito Simon, oscurato dalla personalità della moglie, il figliastro Gabriel, il fratello Jonathan, vedovo calato nel ruolo dell’anziano zio e amante segreto ma non troppo di Felix Bacon, giovane sfaccendato. Al gruppo si unisce presto Elizabeth, una vecchia conoscenza di Josephine che viene assunta come governante e porta con sé la figlia Ruth. Le giornate sono scandite da una serie di rituali obbligati e da dialoghi in cui si dice tutto e niente, botta e risposta infiocchettati che in realtà nascondono universi interi. Finché un tragico evento inaspettato fa precipitare ogni cosa, dando vita a una reazione a catena che sconvolgerà le vite di tutti e porterà a galla il lato oscuro di ognuno di loro. Nessuno è chi dice di essere, e dietro alla spessa patina del codice vittoriano si nascondono segreti celati per intere esistenze. Verranno fuori tutti, uno dopo l’altro.

Siamo di fronte ad un'autrice particolare tanto quanto il libro che ha scritto. E' necessario fare una piccola premessa per permettervi di capire meglio la storia che Ivy Compton-Burnett ci regala in queste pagine. Ci troviamo agli inizi del Novecento in un'Inghilterra dove l'apparenza e il buon costume sono tutto. La scuola gestita dalla protagonista, Josephine, è un'eccellenza e la protagonista vuole mantenerla a livelli altissimi garantendo un personale qualificato e un'ordine delle cose irreprensibile. Si rimane sconvolti dal carattere del personaggio e dalla sua voglia di gestire tutto in maniera impeccabile. I costumi dell'epoca vittoriana la fanno da padrone e si scontrano con i segreti dei protagonisti che mostrano agli altri solo una versione di sé stessi per paura dei giudizi e di non essere all'altezza.

E' una storia piena di personaggi che si rivelano strada facendo: tutti nascondono qualcosa, una maternità o un'inclinazione sessuale cose che, oggi, sembrano scontate e ovvie ma che all'epoca potevano costituire un vero stigma per una persona e che, pertanto, dovevano essere nascoste ad ogni costo. Ho apprezzato la penna sagace e umoristica dell'autrice che riesce ed esprimere offese, insulti, emozioni e battute con la stessa grazia ed eleganza tipiche dell'epoca vittoriana. 
La particolarità del romanzo, che può piacere o non piacere, è la quantità- in senso letterale- di parole usate dall'autrice nei dialoghi tra i personaggi: ci sono, infatti, pochissime descrizioni ma tantissime interazioni tra i personaggi che hanno tanto da raccontare. Personalmente, mi è piaciuto perdermi nelle chiacchiere da salotto del libro, mi è piaciuta l'atmosfera e lo stile elegantissimo di Ivy Compton-Burnett. Se amate l'epoca e e i romanzi particolari, 'Più donne che uomini' fa sicuramente la caso vostro.



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