si conclude oggi il tour dedicato all'ultimo romanzo di Cristina Caboni, "La rilegatrice di storie perdute". Siamo partiti alla scoperta delle librerie più belle di Roma su Everpop (QUI), passando poi da Monaco su Regin La Radiosa (QUI) e infine di Vienna su Devilishly Stylish (QUI).
In questa ultima tappa, abbiamo avuto il piacere di fare qualche domanda all'autrice e questo è il risultato, buona lettura!
Domanda. Il peregrinare dei protagonisti è una metafora di un viaggio più significativo e profondo?
Risposta- Sì, perché ogni volta che reagiamo a qualcosa riusciamo a conoscerci un po' più a fondo. Attraverso le nostre azioni riusciamo a capire chi siamo perché ci interfacciamo con cose inaspettate.
Tutto quello che accade ci porta ad un viaggio verso la conoscenza di noi stessi e verso la consapevolezza. Per questo, nei miei romanzi, ci sono sempre degli spostamenti verso un qualcosa di idealizzato, è un viaggio all'interno di noi stessi.
Ti rappresenta più Clarice o Sofia?
Mi sono identificata più con Clarice, me la sentivo proprio sotto la pelle.
Forse perché Clarice è più combattiva di Sofia...
Sì, ma non solo. E' proprio il suo modo di vedere la vita. E' così generosa e capace di trovare il buono ovunque. E' interessata alle cose belle, tanto da volerle a tutti i costi: nonostante il pericolo, si reca dal rilegatore per imparare a fare la rilegatrice perché è il suo sogno.
E' una donna che combatte per le sue idee.
Scrivi romanzi sempre al femminile. C'è un motivo particolare dietro questa scelta?
La psicologia femminile, per me, è più facile da affrontare. Trovo che il mondo delle donne sia molto affascinante. Hanno capacità di adattamento e di rinascita straordinarie. Con questo romanzo, credo di aver reso giustizia anche agli uomini. Tomaso è un personaggio fantastico, è quasi un co-protagonista in questo libro.
I tuoi libri trattano temi particolari e specifici. Quanto lavoro di ricerca c'è dietro?
Il lavoro di ricerca dura molti mesi ed è fondamentale altrimenti non posso iniziare la storia che ho in testa. A seconda dell'argomento, la storia può andare in un modo o in un altro.
La parte preliminare è la più complessa e la più intensa perché richiede più fatica.
Puoi anticiparci qualcosa sul tuo prossimo progetto?
Sarà un'esperienza al femminile con personaggi molto forti, anche al maschile.
Spero di terminarlo per il prossimo anno!
Spero vi siate divertiti a leggere l'intervista, ora è arrivato il momento di dirmi cosa pensate del romanzo (trovate la mia recensione, QUI) e del blogtour preparato da me e dai miei colleghi.
Se avete perso qualche tappa, vi allego il calendario per recuperarle.
Non perdete la possibilità di vincere una copia del libro.
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