venerdì 27 dicembre 2024

Read Christie 2025

 Buongiorno lettori, dopo averne parlato sul profilo Instagram del blog, @aboutcrimegirl, ho ricevuto diverse richieste di informazione in merito alla #ReadChristie2025.

Si tratta di una sfida di lettura proposta ogni anno dal sito ufficiale di Agatha Christie. Ogni anno c'è un tema e ad ogni mese è abbinata una lettura dell'autrice inerente ad esso.



Quest'anno è stato scelto di approfondire la lettura dei suoi libri attraverso i mestieri e le carriere. Per partecipare vi basterà scaricare la cartolina dedicata alla challenge direttamente dal sito, scegliere i dodici libri seguendo il mestiere del mese e godervi la lettura.

Vi lascio le linee guida:

-Gennaio: artisti 

- Febbraio: scrittori

- Marzo: attori

- Aprile: maggiordomi

- Maggio: detective 

- Giugno: detective dilettanti 

- Luglio: archeologi 

- Agosto: personale sanitario 

- Settembre: figure religiose

- Ottobre: avvocati

- Novembre: spie

- Dicembre: militari


Di seguito vi lascio la cartolina completata con I titoli che leggerò io 😍


Fatemi sapere se parteciperete ❤️📚


sabato 21 dicembre 2024

Recensione "Pensavano fossi morta. La storia di Sandy Grace" di Peter James

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog,

oggi parliamo della storia che, probabilmente, tutti i lettori di Peter James stavano aspettando, il libro in cui viene raccontata la verità su Sandy Grace, moglie scomparsa del celebre detective che ha tenuto incollati alle pagine, e alla tv, centinaia di fan.

Non è necessario aver seguito la serie per leggere il libro in quanto il ruolo di protagonista è assegnato a Sandy e quindi la presenza di Roy è marginale e ampiamente contestualizzata.

Buona lettura!



Acquistalo QUI

Traduzione Eleonora Motta

Editore Timecrime

Pagine 408

Il suo nome è Sandy. Forse la conoscete come l’amorevole moglie del detective sovrintendente Roy Grace. Ma in lei c’è molto di più di quanto sembri: una donna con un passato oscuro, un presente complicato e un futuro incerto. Fino al giorno della sua scomparsa. La sua sparizione ha messo in moto una ricerca a livello nazionale ma senza alcun risultato, così tutti si sono convinti che sia morta. Dove è finita Sandy? E perché è scappata? Cosa può spingere una donna a lasciarsi ogni cosa alle spalle e svanire nel nulla? Riuscirà Roy Grace a trovare le risposte alle domande che lo hanno tormentato al punto da mettere a repentaglio la propria carriera investigativa? Torna il famoso detective di Brighton, protagonista della serie tv Le indagini di Roy Grace, e questa volta dovrà risolvere un caso che lo ha tormentato per anni.

Pronti a partire per una specie di giro del mondo? Bene, perché è proprio l'esperienza di lettura che ha deciso di regalarci Peter James che finalmente ci racconta la verità sul mistero della scomparsa di Sandy Grace. Ma partiamo con calma e dall'inizio: Sandy Grace è la moglie del celebre detective Roy, personaggio al quale è stata dedicata una serie di libri, qualche anno fa, e che attualmente potete trovare anche sul grande schermo grazie alla serie tv tratta dai libri.

Nel corso della serie, in modo improvviso, inspiegabile e repentino, Sandy scompare lasciando Roy in balia di tanti interrogativi e indagini che non lo portano da nessuna parte. Quello che nessuno sospetta, marito in primis, è che la vita di quella che sembrava una donna dedita al lavoro e al focolare domestico in realtà fosse piena di frustrazione e insoddisfazione personale. Questi due sentimenti negativi, portano la tranquilla Sandy su una strada molto brutta dal quale non ci sarà ritorno.

Credit: Visit Monaco

Spinta dalla voglia di avere una vita migliore, senza la costante sensazione di essere con l'acqua alla gola, Sandy inizia a tentare la fortuna al gioco seguendo la spirale discendente che quasi tutti quelli che imboccano questa via seguono. Peter James descrive molto bene il tema della ludopatia tanto da esasperare le scelte della protagonista. Più volte mi sono chiesta, infatti, perché nonostante si stia cacciando in guai sempre più grossi la protagonista non riesca a smettere di scommettere nella vana speranza di rifarsi. La risposta è che, come la droga, il gioco crea assuefazione e non permette di pensare con lucidità.

Ma come se un debito con un personaggio losco non fosse abbastanza, la serie di eventi sfortunati per Sandy Grace non finisce qui. Si susseguono scelte sbagliate, tentativi maldestri di risalire la china ma che in realtà la conducono in posti ancora peggiori con compagnie losche. Nelle riflessioni costanti che fa in un infinito monologo interiore, ripensa spesso a Roy e a quanto le manchi la tranquillità di quella vita senza pretese.

Credit Forbes Italia

La parte centrale, insieme al primo cambio d'identità di Sandy, è quella più lenta e meno dinamica del libro. Ammetto di aver fatto un po' di difficoltà a destreggiarmi tra i tanti personaggi e il fatto di non riuscire ad entrare in empatia con Sandy e le sue scelte sempre più sconsiderate.

La parte finale, invece, ha risollevato e non poco il mio giudizio generale sul libro.
Non mi aspettavo minimamente la piega presa dagli eventi e nemmeno di legarmi, finalmente, a Sandy. Ci è voluto un po', quindi, ma alla fine sono riuscita a capire i pensieri di questa donna che si è ritrovata in una lotta di poteri molto più grandi di lei, sola e incapace di chiedere aiuto.
E' un libro in cui non ci sono vincitori in quanto la maggior parte dei personaggi si dimostra crudele e spietata. 
Capisco la scelta dell'autore di dedicare un libro esclusivamente a lei perché la storia di Sandy meritava assolutamente di essere raccontata!

⭐⭐⭐,5





mercoledì 18 dicembre 2024

Recensione "La serie di Fossosecco" di Corrado Peli

 Buongiorno e ben trovati sul blog.

Oggi vi parlo di una serie che ho amato tantissimo e che, purtroppo, è passata un po' in sordina.

Si tratta della dilogia firmata dalla penna di Corrado Peli, "La balotta dei tramonti" composta, per l'appunto, da due libri: "La maledizione di Fossosecco" e "Il ponte dell'impiccato". Entrambi sono stati pubblicati da Fanucci.

Buona lettura!



Acquistali qui > La maledizione di Fossosecco - Il ponte dell'impiccato

È una torrida giornata di inizio settembre quando la famiglia Adani si trasferisce da Genova a Fossosecco, piccolo centro sperduto nella Bassa tra Bologna, Ferrara e Ravenna. Giuseppe Adani ha deciso che quel tranquillo paese di pianura è il luogo ideale per Marco, il figlio tredicenne rimasto paralizzato dalla vita in giù dopo un incidente stradale in cui è morta la madre. Il ragazzo si integra fin da subito nella nuova realtà, sfrecciando lungo le strade del paese in sella alla sua Silver Bullet, un triciclo a motore potenziato. E mentre si salda l’amicizia con i coetanei Andrea e Stefano, Marco si rende conto che a Fossosecco accadono cose strane. A turbare le sue notti è la figura di un uomo che compare ogni volta alle undici a poca distanza dal casolare degli Adani, vaga per mezz’ora tra i campi e infine scende in un lago scomparendo sotto la superficie. Ma l’aspetto più inquietante è che soltanto Marco riesce a vederlo. Il nuovo gruppo di amici, al quale si uniscono le coetanee Lucia e Mirella, si troverà così a indagare su una serie di eventi che risalgono a decenni prima, finanche alla Seconda guerra mondiale.

Nel primo capitolo delle serie, Corrado Peli ci conduce in un piccolo paesino nel bolognese. L'ambientazione è uno dei punti forti della serie perché appare, da subito, un posto misterioso e ricco di storia. L'autore descrive nel dettaglio Fossosecco: le vie, i boschi e soprattutto le leggende che aleggiano sulla cittadina e che sono destinate a diventare un argomento di rilievo con l'arrivo di Marco Adani e la sua famiglia.

Credit: mappaspiagge.it


Marco è il protagonista della serie, è rimasto paralizzato a seguito di un incidente e si muove a bordo della  mitica Silver Bullet: un triciclo a motore che gli salverà la vita più volte nel corso della serie. E' un personaggio complesso e pieno di sfumature, un ragazzino costretto a crescere più in fretta dei coetanei e che dovrà confrontarsi con un "dono" più grande di lui. Dopo pochi giorni dal suo arrivo a Fossosecco, infatti, comincia a vedere la figura di un soldato che cammina vicino alla riva del lago per poi scomparire sotto la sua superficie. Come se la cosa non fosse già inquietante di suo, la situazione diventa ancora più misteriosa perché è l'unico a vedere questa scena ogni sera.

Il gruppo di amici che si è creato attorno a Marco, composto da Stefano, Andrea e Lucia, pur credendo all'amico non può essergli di aiuto. Ma grazie alle loro conoscenze sulle leggende del luogo, inizia a farsi strada una teoria sul fenomeno e sul ruolo che riveste Marco nei panni di unico testimone.
Il gruppo di ragazzi si trasforma ben presto in una squadra improvvisata di investigatori che ha come obiettivo quello di far luce su un caso di scomparsa iniziato molti anni prima.

Credit: leggo.it

Ne "La maledizione di Fossosecco", conosciamo nel dettaglio i personaggi e li vediamo evolvere e affrontare situazioni difficili che fanno mettere in dubbio tutto ciò in cui hanno sempre creduto. Come lettrice, sono stata fiera di loro e di come tutti siano riusciti a superare i propri limiti con coraggio e determinazione. Le pagine scorrono via velocemente, complice una scrittura evocativa e molto coinvolgente, tanto che arrivati al finale non si può fare a meno di bramare IMMEDIATAMENTE il secondo libro perché "non può finire così"!


Sono iniziate le vacanze di Natale e nel casolare della famiglia di Marco regna il caos: Anna, sua sorella, continua a frequentare Attila Brusa mentre il padre Giuseppe subisce le insistenze di Luzio Brusa che vuole a tutti i costi i suoi terreni. Dopo qualche esitazione, Marco decide di indagare sulla morte di don Silvio – l’origine di tutta la faccenda – partendo da un crocifisso nero con un Cristo filiforme dagli occhi dipinti di rosso. Raduna così gli amici per far luce sulle vicende che affliggono Fossosecco da decenni, tra cui il suicidio di Pillari. Rosa, la vedova di Giorgio Pillari, rivela che il padre di Luzio Brusa, Oreste, credeva alle visioni del marito e fissò un incontro con lui: pochi giorni dopo Pillari venne trovato impiccato e Oreste fu ricoverato in una clinica privata dove in seguito fu dichiarato morto. Tra un’incursione notturna nel cimitero comunale, un’operazione di spionaggio nei magazzini del mattonificio e incontri sempre più inquietanti con i fantasmi, Marco e tutta la banda dovranno svelare una serie di segreti per risolvere il caso, aiutando così gli spiriti a trovare la pace.

Credit: Allestimenti di Natale

"Il ponte dell'impiccato" inizia, quindi, esattamente dove finisce il primo libro sia a livello temporale che narrativo. Siamo a Natale e la Balotta dei tramonti ha appena compiuto un'impresa storica risolvendo quello che si era rivelato un cold case fatto e finito. Ovviamente, però, il loro compito non è finito qui. Con nuovi personaggi e altrettanti approfondimenti sulle nostre vecchie conoscenze, Corrado Peli ci incanta con un nuovo mistero da risolvere costellato, ancora una volta, di innumerevoli pericoli lungo la strada dato che 'il nemico' è parte integrante di Fossosecco.

Credit: Castagniccia Mari e Monti

Il dono di Marco è un fardello enorme da portare perciò il gruppo cerca un modo per spezzare questa "maledizione" liberando tutti i fantasmi di Fossosecco in maniera definitiva e facendo giustizia a tutti loro. L'azione si concentra sulla famiglia dei Brusa che, alla stregua di un polpo, ha avvolto l'intera città nei suoi tentacoli ed è responsabile di numerose ingiustizie. 

In questo secondo capitolo della serie ci sono tantissimi colpi di scena e si trovano le risposte agli interrogativi iniziati già nel primo libro. Largo spazio viene lasciato anche all'elemento paranormale per la gioia di tutti i lettori che amano queste vibes. 
Corrado Peli è riuscito nell'impresa di farmi appassionare ad una storia adolescenziale, sulla carta, ma piena di emozioni e misteri che mi hanno tenuta incollata alle pagine per giorni.

Non vi nascondo che l'epilogo ha portato con sé tantissima tristezza perché avrei voluto non dover mai abbandonare Fossosecco e Marco che, in particolare, si è conquistato un posto speciale nel mio cuore. Quello che voglio dirvi, quindi, è che non dovete lasciarvi fuorviare dall'apparenza perché si tratta di una serie di tutto rispetto e scritta divinamente.

E' assolutamente necessario leggerli in ordine per avere un senso di completezza ma anche per godervi questo viaggio straordinario. Sono super fiera che questa bellissima serie sia made in Italy ed è entrata a pieno titolo tra le mie preferite!













venerdì 13 dicembre 2024

Recensione "L'ultima parola" Taylor Adams

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog.

Oggi vi parlo di una delle ultime uscite del catalogo Timecrime.

Si tratta de "L'ultima parola" di Taylor Adams, autore statunitense già noto nel mondo editoriale per il bestseller "No exit".

Buona lettura!



Acquistalo QUI

Pagine 337

Editore Timecrime

Traduzione Alice Laverda

Emma Carpenter vive isolata con Laika, il suo golden retriever, facendo da custode a una vecchia casa sulla spiaggia della costa piovosa dello Stato di Washington. I suoi unici contatti umani sono l’enigmatico vicino, Deek, e la proprietaria di casa, Jules. Un giorno legge un raccapricciante romanzo horror di H.G. Kane, scritto malissimo, e pubblica una recensione a una stella. Il post la trascina in poco tempo in un’accesa discussione online con nientemeno che l’autore stesso. All’inizio sembra innocua, ma presto Emma si rende conto che da quel momento hanno iniziato a verificarsi incidenti notturni a dir poco inquietanti. Non si tratta di una semplice coincidenza, e la paura comincia a crescere. Scavando nella vita e nel lavoro di Kane, Emma scopre che ha pubblicato altri sedici romanzi altrettanto sadici e con al centro uno stalking destinato a concludersi in omicidio. Ma chi è veramente H.G. Kane? E se c’è lui dietro a tutto questo, come ha fatto a trovarla? Di cos’altro è capace?


"L'ultima parola" è un romanzo che racchiude al suo interno una moltitudine di temi che caratterizzano spesso i libri di genere thriller. A partire dall'ambientazione, l'autore fa capire immediatamente il tipo di storia che andremo a leggere, trasmettendo bene il senso di isolamento della protagonista e la claustrofobia derivante dal fatto di essere tecnicamente intrappolata in un contesto chiuso e difficile da raggiungere. Come house sitter, il compito di Emma è quello di badare ad una grande casa sulla spiaggia, l'unico vicino è un uomo abbastanza in là con l'età che abita a debita distanza e con il quale si diverte a giocare al gioco dell'impiccato, con scarsi risultati tra l'altro.

Credit: Xplore America


La scelta di confinarsi in un posto così isolato, con la sola compagnia di un lettore ebook e una cagnolona che ha rubato il mio cuore, non è stata una scelta felice ma soltanto l'unica soluzione per affrontare un trauma profondo che ha sconvolto l'intera esistenza di Emma. Anche in questo caso, Taylor Adams gioca molto intorno a questo passaggio sviando più volte il lettore che verrà a conoscenza dell'accaduto soltanto alla fine.
Proprio a causa della sua passione per la lettura, e la voglia di immergersi in mondi diversi e più rosei del suo, tutto sta per precipitare.

Credit: About Amazon Italia

Dopo aver letto un libro abbastanza deludente, Emma Carpenter decide di lasciare una recensione negativa infilandosi in una spirale discendente che non sospetta minimamente. L'autore del libro, infatti, non la prende per niente bene ed inizia una vera e propria persecuzione nei confronti della protagonista.
Lo stalking, altro tema importante all'interno del libro, inizia in modo leggero per poi diventare sempre più invadente e soffocante. Questa prima parte del libro si legge con il cuore in gola per il senso di angoscia che va in crescendo, strani fenomeni che accadono alla casa sulla spiaggia e la costante sensazione di un estraneo che però ancora non appare al centro della scena.

Durante la seconda parte de "L'ultima parola", si fa strada una verità sconvolgente sia sull'autore folle che su Emma. Nuove verità si fanno strada cambiando totalmente la percezione di quello che sta accadendo che diventa sempre più assurdo e, se vogliamo, inverosimile. Rispetto alla prima parte, la narrazione di Taylor Adams perde il suo mordente lasciando spazio ad una serie di vicissitudini che sono sì inquietanti, ma fin troppo esagerate anche per un romanzo di finzione.



Credit: Gettyimage


Nonostante un inizio molto promettente, quindi, il finale del libro non mi ha conquistata e soddisfatta come speravo. Al contrario ho amato molto le tematica principale, ovvero il consenso e la voglia di ricevere riconoscimenti da estranei. Occupandomi io stessa di recensioni, mi è capitato di ricevere recriminazioni da autori toccati dal mio parere non proprio positivo (per fortuna non ho mai incontrato sulla mia strada un H.G. Kane 😝) ma non ho avuto alcuna difficoltà a calarmi nei panni di Emma. Avrei preferito una gestione diversa degli elementi proposti ma a quanto pare l'autore non era dello stesso avviso. 
Punto a favore per la narrazione che risulta scorrevole anche grazie a degli intermezzi interessanti che alternano la narrazione in prima persona di Emma con quella di H.G. Kane. 

Riassumendo, "L'ultima parola" è una versione al contrario di Misery che incontra i migliori film horror in stile "Non aprite quella porta". Se lo avete letto o lo leggerete, fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti. 💬



lunedì 2 dicembre 2024

Recensione "Mistero nella casa dell'usignolo" di Riku Onda

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog.

Oggi vi porto in Giappone alla scoperta di un giallo firmato da Riku Honda e pubblicato da Newton Compton Editori. Il libro si intitola "Mistero nella casa dell'usignolo".

Buona lettura!

Acquistalo QUI

Pagine 224

Traduzione Francesco Vitucci

Ogni anno da quattro anni, le tre scrittrici Eriko, Naomi e Tsukasa, l'editor Eiko e la manager Shizuko si riuniscono alla casa dell'usignolo per ricordare la loro mentore e amica Tokiko Shigematsu, autrice di bestseller dalla penna geniale che si è tolta la vita con del veleno. Anche quest'anno le cinque donne sono pronte a celebrare Tokiko per un paio di giorni. I preparativi procedono regolarmente, quando un corriere bussa alla porta e recapita un mazzo di fiori con un inquietante messaggio: «Affinché non dimentichiate il vostro delitto, invio questi fiori per ricordare la defunta». Ben presto queste parole così sibilline innescano una serie di accuse e confessioni, portando le donne, e i lettori, a chiedersi se davvero si sia trattato di un suicidio o piuttosto di un omicidio; e soprattutto, se tra loro si nasconda un'assassina. Una scrittrice morta quattro anni prima, cinque donne a lei legate, e un misterioso mazzo di fiori. Apparentemente nessuna è colpevole, ma in realtà tutte hanno qualcosa da nascondere.


Siamo in Giappone alla Casa dell'Usignolo, dimora di una famosa scrittrice- Tokiko Shigematsu- che ha scelto di suicidarsi quattro anni prima degli eventi che vengono trattati nel romanzo di Riku Onda, autrice giapponese e detentrice di svariati premi letterari nel Sol Levante.

Quattro donne si riuniscono, ogni anno, in un macabro ritrovo che ha lo scopo di ricordare l'amica e aggiornarsi sui vari lavori che ruotano tutti intorno al mondo dell'editoria. L'arrivo di un mazzo di fiori con un bigliettino dalla frase enigmatica, mette un po' di pepe al raduno annuale in quanto, forse, quello di Tokiko non è stato un suicidio.

La narrazione di "Mistero nella casa dell'usignolo" si concentra quasi totalmente sulla sequenza degli eventi di quella sera: chi c'era e dove, in quale momento e con quali modalità è stato ritrovato il corpo e, soprattutto, il rapporto più o meno conflittuale che la scrittrice aveva con tutte le protagoniste. Sulla carta, ognuna di loro aveva una motivazione valida per volerla morta.

Alla lunga questo rivivere dai vari punti di vista la sera del delitto fa perdere l'attenzione e anche la motivazione a proseguire. Nonostante l'interrogativo di base interessante, lo schema a camera chiusa che spesso rende intrigante un giallo, qui non c'è niente che faccia alzare l'asticella.

Manca quasi totalmente una qualche descrizione dell'ambientazione: la casa dell'usignolo che fa bella mostra sulla copertina, nel libro è soltanto un nome e un luogo di cui non sappiamo praticamente nulla. Allo stesso modo, nemmeno i personaggi vengono descritti nel dettaglio tanto che inizialmente farete molta difficoltà ad indentificare queste donne e a non confonderle una con l'altra.

La trama piatta e senza nemmeno un accenno di colpo di scena dà il colpo di grazia ad una storia che non decolla e che lascia un senso di insoddisfazione generale. Mi aspettavo una svolta o un elemento che desse una scossa a questa narrazione placida in cui predominano le invidie e le scaramucce tra donne, ma non è andata così. 

Un vero peccato perché le premesse pensate da Riku Onda erano ottime per regalare qualche ora immersi in giallo dai sapori orientali.




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