mercoledì 23 novembre 2022

Le rose di Orwell di Rebecca Solnit

 Buongiorno, lettori.

Oggi vi parlo di un saggio molto interessante edito da Ponte alla Grazie Editore. 



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La figura di scrittore di George Orwell è inestricabilmente legata alla sua denuncia dei totalitarismi, quelli descritti in "1984" e nella "Fattoria degli animali". Sarebbe molto semplice dimostrare quanto siano attuali quelle descrizioni, in particolare se si pensa all'erosione progressiva della vita privata e ai sistemi sempre più avanzati di controllo sociale, per concludere che Orwell aveva ragione. E invece la strada che Rebecca Solnit sceglie per dimostrare l'attualità del suo pensiero è quella che affonda nelle sue profondità, svelandoci un Orwell intimo, che coltivava rose, riconosceva il canto degli uccelli, e che aveva deciso di vivere su un'isola per poter realizzare il desiderio di possedere e lavorare in una fattoria. A partire da quelle rose, che fanno da filo conduttore all'intera trattazione, Solnit ricostruisce la biografia di Orwell gettando luce sull'importanza della bellezza, della speranza e della gioia nella sua vita e anche nella sua opera, chiamando in causa altre figure per diversi motivi emblematiche, da Tina Modotti a Stalin, dal fondatore della banca delle sementi sovietica alle lavoratrici delle serre colombiane, dove le rose vengono coltivate in una mostruosa catena di montaggio. Alla fine rileggeremo alcuni passi di "1984" scoprendo quanta bellezza contengano, la bellezza che Orwell indicava quando scriveva: «Finché sarò vivo e in buona salute continuerò ad appassionarmi alla prosa, ad amare la superficie della terra e a prender piacere dagli oggetti solidi e da ritagli di informazioni inutili. Non c'è modo di sopprimere questa parte di me».

Dopo aver letto, anni fa, "La fattoria degli animali" e, il mese scorso, "1984", avevo tantissima curiosità di capire ed imparare qualcosa in più su George Orwell. 

Rebecca Solnit ci regala un saggio interessante e completo sulla vita del famoso scrittore, raccontando nei dettagli vicende ed episodi che segnarono la sua vita e lo ispirarono nella stesura delle sue opere.

Chiunque abbia avuto l'occasione di approcciarsi, a vario titolo, alle opere di Orwell avrà notato le grandi denunce sociali e la completa insofferenza per tutti i regimi totalitari ma forse, quello che pochi sanno, è che nella sfera privata era un uomo mite con la passione per la botanica, per le rose in particolare. 

All'interno del saggio, la narrazione della Solnit prosegue placida raccontando aneddoti e vicende personali della vita di Orwell, allegando immagini del celebre autore in bianco e nero che rendono il tutto ancora più personale e originale. Come un diario di vita che scorre lento sotto gli occhi del lettore. 

È stata una lettura stimolante e arricchente su argomenti ed eventi storici che conoscevo poco. Dopo aver terminato "Le rose di Orwell", confermo e sottoscrivo tutta la mia stima e ammirazione verso una delle penne più brillanti e iconiche della nostra epoca.




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