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giovedì 2 novembre 2017

Recensione "Incubo di famiglia" di Mikaela Bley

Buongiorno lettori,
torno a parlarvi di thriller con l'ultimo romanzo di Mikaela Bley, che avevamo già conosciuto con il libro 'Segreto di famiglia'.
Buona lettura!


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Ha avuto un crollo psicologico dovuto al caso della piccola Lycke, una bambina scomparsa, che l’ha fatta sprofondare nell’abisso del suo passato traumatico. Quando aveva otto anni, sua sorella gemella, Elsa, è morta affogata, e i ricordi vaghi e sconnessi di quel giorno la tormentano. Giunta a casa trova una terribile notizia ad attenderla: in un paese vicino è stato ritrovato il corpo senza vita di una donna sconosciuta, picchiata a morte. Nessuno pare in grado di identificare la vittima o spiegare cosa ci facesse lì. Nonostante abbia un disperato bisogno di riposo, Ellen, incapace di dimenticare il suo ruolo di giornalista investigativa, decide di indagare. Inizia così a fare domande e prova a ottenere informazioni dagli agenti di polizia, senza grandi risultati. Più si addentra nel complicato intrigo di ciò che è accaduto, più si rende conto che l’idilliaca cittadina di provincia nasconde segreti. E alcuni dei più inconfessabili riguardano proprio Ellen e la sua famiglia.

La giornalista Ellen Tamm, dopo un caso difficile che presentava molte similitudini con la storia della sua famiglia, ha deciso di prendersi una pausa da tutto. In questo secondo libro impariamo a conoscere meglio questo personaggio che abbandona la categoria di vittima e mostra dei lati oscuri e inquietanti. Ancora una volta il destino pone sulla sua strada un omicidio misterioso ed Ellen non può fare a meno di interessarsi al caso.

Quello che desiderava davvero era fuggire, 
fuggire via da tutto.
Ma in realtà stava tornando là dove tutto era cominciato.
Com'era potuto succedere che tutto andasse storto in quel modo?

La storia che ci si profila sotto gli occhi è più intricata di quel che sembra. Entrano in gioco svariate tematiche e tantissimi personaggi, ognuno con un complesso quadro psicologico.
Dal punto di vista narrativo, è una storia al femminile in quanto sono proprio tre donne a raccontarci, da varie angolazioni, l'omicidio irrisolto.

Non è colpa tua.
Mi sento sommergere dai ricordi, quando diventano troppo intensi.
Vedo cose che non vorrei vedere,
ricordo cose che non voglio ricordare.

L'intreccio che l'autrice intesse con cura, fin dall'inizio del romanzo, si sgonfia in maniera del tutto inaspettata e rapida lasciando un po' di amaro in bocca. Alcune scene non sono per nulla ben collegate con il resto del romanzo e il risultato finale è una gran confusione.
Epilogo altrettanto inconcludente ma che lascia una discreta possibilità di miglioramento per il prossimo romanzo.
La prosa dell'autrice è stata abbastanza accattivante e ricca di suspense. Spero in una storia diversa per il prossimo libro.
Giudizio sospeso!



domenica 6 marzo 2016

Recensione "Segreto di famiglia" di Mikaela Bley

Buongiorno cuori librosi!
Oggi vi parlo di un bellissimo thriller, in libreria dal 3 Marzo, edito da Newton Compton.
Si tratta del bestseller svedese, "Segreto di famiglia", di Mikaela Bley.


LA COPERTINA:




LA RECENSIONE:

"Non possiamo fare altro che cercare, ma dove? I minuti sembrano ore e l'unica cosa che viene da chiedersi è quando finirà questo incubo, ma al contempo c'è anche la paura che finisca, perché potrebbe essere peggio."

Lycke è una bambina di otto anni, scomparsa nel nulla. La pioggia scrosciante, sembra averla trascinata via senza lasciare traccia o un indizio da seguire. Ellen è una giornalista, dal passato travagliato, che si occuperà del caso per conto della sua emittente televisiva.
L'istinto le suggerisce che qualcosa non quadra nelle ipotesi di rapimento. La famiglia della bambina nasconde qualcosa. Mentre i minuti scorrono veloci, inizia la spietata corsa contro il tempo nella speranza di ritrovare la piccola.

"Ma come poteva un'inguaribile romantica come lei avere tanta paura dell'amore? Era una contraddizione in termini. O come minimo una combinazione ingiusta. Considerato quello che era successo con Jimmy, non avrebbe mai più rischiato di perdere il controllo. Aveva una tremenda paura di far avvicinare qualcuno, di fidarsi, di condividere la propria storia per poi essere tradita, o peggio, abbandonata."

I giorni passano e di Lycke nessuna notizia. E' chiaro che la vita della bimba non è facile, né felice: genitori separati, una madre sempre distaccata e una matrigna che la vede come un ostacolo. L'unica che sembra veramente distrutta dalla sua scomparsa è la tata, l'unica che la conosceva davvero. Ellen prova sempre più empatia per la piccola. Anche lei sa cosa vuol dire sentirsi costantemente rifiutati e inadatti. Il tempo stringe e le speranze di un lieto fine, si assottigliano sempre di più.
Troppi segreti e bugie, rendono difficili le indagini, ma la verità salta sempre fuori. 
Solo una certezza: non c'è un colpevole, ma tanti responsabili.


IL MIO GIUDIZIO:

Letto in un paio di giorni. Le pagine scivolano via con l'aumentare della curiosità di sapere il destino della piccola Lycke, vittima di un mondo che non le ha mai prestato attenzioni. La protagonista, Ellen , ha una personalità molto complessa: la donna si trova a rivivere il passato, non è più un lavoro ma un modo per cambiare la storia. Spera di arrivare in tempo a salvare Lycke per ritrovare un po di pace. I personaggi sono tutti ben costruiti ed ognuno di loro sembra avere un movente, il lettore resta sempre col fiato sospeso. Pian piano viene sciolto il bandolo della matassa in un finale inaspettato.
La narrazione è scandita dai giorni e viene raccontata attraverso i POV di tutti i protagonisti della vicenda. Stile diretto che arriva al punto senza troppi giri di parole. 
Mi è piaciuto molto e vorrei dirvi di più ma si perderebbe il gusto della lettura.
Perciò, se amate i thriller, correte in libreria. Non ve ne pentirete!

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