mercoledì 5 giugno 2019

Recensione "Alla fine del viaggio" di Antonio Fusco

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di un breve noir, firmato da Antonio Fusco, "Alla fine del viaggio".
Buona lettura!



Per tutti gli amanti del genere, lo stile e la penna di Antonio Fusco sono inconfondibili. Anche il commissario Casabona, protagonista del romanzo, non è un volto nuovo ma un personaggio che si ritrova sempre con piacere.
In questo capitolo della serie, carriera e vita privata prendono (forse definitivamente) due strade diverse ma, come sempre, il povero commissario non ha nemmeno il tempo di rendersi conto del cambiamento perché viene subito coinvolto in un nuovo e scottante caso.
È proprio vero che il passato può sconvolgere il presente, quando vi nascondiamo degli scheletri, e le vittime lo impareranno a caro prezzo!

Restituirò tutto alla fine del viaggio, gli sguardi distratti che si lasciarono sfuggire l'essenza delle cose, le parole taciute che non diventeranno mai un ricordo.
Restituirò l'orgoglio  che mi impedì di tornare e la coerenza che nascose tutte le altre strade che avrei potuto percorrere.
Restituirò  le opportunità mancate come biglietti non spesi e non ci sarà rimborso perché tutto va sempre in pari alla fine del viaggio.

Le atmosfere cupe, un percorso catartico e liberatorio e una storia intricata- tutta da scoprire- sono gli ingredienti vincenti di un giallo che coinvolge e appassiona. Il numero esiguo di pagine rende la lettura scorrevole e molto veloce, non ci sono momenti statici o momenti narrativi superflui e tediosi. L'epilogo,  poi, è pazzesco e inaspettato e costituisce la chiusura perfetta per questo libro. 
Lo stile dell'autore è sintetico ma non scontato, molto diretto e realistico nei concetti e nei contenuti. È sempre un piacere trovare storie in cui immedesimarsi e che non siano eccessivamente romanzate. 
Com'è che dice il detto? Breve, ma intenso. Ed è così che riassumerei "Alla fine del viaggio", la lettura perfetta per tutti gli amanti dei polizieschi e dei noir.


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