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martedì 29 ottobre 2024

Recensione "Presunta scomparsa" di Harlan Coben

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog e, se siete nuovi, benvenuti! 💗

Ho letto in anteprima, per voi, il nuovo libro di Harlan Coben, "Presunta scomparsa", in uscita oggi per Tre60 e non vedo l'ora di raccontarvelo!

Buona lettura!



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Traduzione Riccardo Bettini

Editore Tre60

Pagine 336

Il primo grande trionfo di Myron Bolitar, ex campione di basket e con un passato nell'FBI, è diventare l'agente sportivo di Christian Steele, una delle più grandi promesse del football americano. Tutto sembra andare per il meglio, sino a quando Christian riceve una misteriosa telefonata da parte di Kathy Culver, la sua ex fidanzata, che tutti, polizia compresa, credevano morta. Ma quello non sarà che il primo di altri inquietanti episodi con cui Myron dovrà confrontarsi: l'assassinio del padre di Kathy e una foto compromettente della ragazza su una rivista porno recapitata al campus universitario. Myron vuole vederci chiaro; non solo perché in quella sordida vicenda è coinvolto il suo cliente, ma anche perché Adam Culver, oltre a essere il padre di Kathy, lo è anche di Jessica, la sua ex fidanzata, di cui lui è ancora innamorato. Affiancato da collaboratori “d'eccezione”, come Win, l'amico di sempre, colto e raffinato, ed Esperanza, la scaltra e determinata segretaria, Myron deve seguire le piste più disparate per far venire a galla la verità. Ma solo per scoprire che tutte conducono a un'intricata rete di sesso, violenze e bugie. Per Myron, il rischio di rimanervi intrappolato è altissimo, ma ormai è troppo tardi per tirarsi indietro...


E' la seconda volta che leggo un libro di Harlan Coben, il mio primo approccio è stato con Un inganno di troppo- una spy story eccezionale, quindi non vedevo l'ora di riprovare l'esperienza per saggiare ancora le capacità di un autore così prolifico. A metà tra un thriller e un giallo, il libro di Coben è stata un'esperienza di lettura totalmente immersiva che ho concluso nel giro di pochi giorni.

Inizio subito col dirvi che sono molti i punti di forza del libro: inizierei con quello che mi ha convinta di più, il protagonista Myron Bolitar. Ex agente dell'FBI, ora agente sportivo alle prese con il suo primo incarico degno di nota: il suo nuovo "assistito" infatti potrebbe definitivamente far decollare la sua carriera. Quando la vita del ragazzo viene stravolta dalla notizia che la sua ex fidanzata potrebbe essere ancora viva, tutto cambia.

La ragazza in questione è scomparsa molti anni prima, una ragazza strettamente collegata anche a Myron e ora c'è la possibilità di scoprire cosa ne è stato davvero di lei ed è nell'interesse di alcuni, invece, non saperla mai questa verità.

Ha così inizio una storia che si snoda tra passato e presente, con moltissimi personaggi che hanno avuto, ognuno a modo loro, un ruolo nella scomparsa di Kathy Culver. Tanti i colpi di scena e i collegamenti, vi consiglio di prestare molta attenzione durante la lettura per non perdere alcun dettaglio. La "bellezza" della vicenda si gioca proprio su piccoli dettagli e indizi che guidano Myron, e il lettore, sulle tracce di Kathy alla scoperta di cosa accadde davvero prima che sparisse nel nulla. Si tratta di un "fantasma" o c'è davvero la possibilità che lei sia tornata in cerca di vendetta/riscatto? 

Altro punto a favore di "Presunta scomparsa" è la prosa eccezionale di Coben: non solo la scrittura e la narrazione ma soprattutto i dialoghi irriverenti che mi hanno fatta sorridere in più di una occasione. Si è rivelato un elemento fondamentale per sciogliere la tensione di alcuni passaggi carichi di suspense. Durante la lettura sono tanti i momenti in cui la situazione sembra sfuggire al controllo della penna di Harlan Coben, salvo poi rimediare prontamente ai vari attacchi di cuore che ho rischiato di avere di volta in volta.

Il finale mi ha regalato un momento emotivamente intenso, finalmente la verità è svelata e tutte le supposizioni e le congetture fatte durante la lettura lasciano il posto al finale deciso dall'autore. Anche in quest'ultimo passaggio della sua opera, Harlan Coben ha dimostrato tutta la sua bravura chiudendo il cerchio della storia. Nel complesso è stata una lettura brillante e molto coinvolgente che mi è piaciuta moltissimo!

La consiglio!



venerdì 2 agosto 2024

Recensione "Il mistero della famiglia Bellay" di Ruth Kelly

 Buongiorno e ben ritrovati,

nel post di oggi vi parlo di un mistery in uscita oggi per Newton Compton Editori, "Il mistero della famiglia Bellay", firmato dalla penna di Ruth Kelly.

Ho avuto la possibilità di leggerlo in anteprima e non vedo l'ora di raccontarvelo, senza spoiler, anche se non è andata proprio come speravo....

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Adele, videoblogger di successo, sta vivendo una profonda crisi sentimentale con il suo compagno Jack. Quando la coppia riceve in dono la proprietà di un antico château in Francia da parte di un misterioso benefattore, Adele non può credere alla loro fortuna: intende documentare i lavori di ristrutturazione su YouTube, e nel frattempo spera che la nuova avventura possa riavvicinarla a Jack. Ma la vita in Francia non è rosea come Adele sperava: gli abitanti del paese sono freddi e ostili, il loro benefattore impone una serie di strane regole e Jack si fa sempre più distante. E un giorno, senza dare alcuna spiegazione ai propri fan, Adele smette di pubblicare video. Nel frattempo, Erin decide di volare in Francia per convincere la sorella Adele, con la quale ha un rapporto burrascoso, a tornare a casa al capezzale della madre malata. Adele e Jack, però, sono scomparsi. La ricerca dei due la condurrà a scoprire dei segreti inimmaginabili...

"Il mistero della famiglia Bellay" sulla carta ha tutte le carte in regola per regalare qualche ora immersi nel cuore della Francia tra le mura di antico maniero pieno di stanze segrete e un passato non proprio idilliaco. 

Adele e Erin sono le nostre protagoniste, la prima conduce una vita abbastanza frivola mentre la seconda carica su di sé tutti i problemi del mondo.

Adele accetta, senza tanti complimenti, che un estraneo compri un castello per lei chiedendo in cambio la firma e l'accettazione di "regole" discutibili; Erin corre a cercarla quando non ottiene risposte ai messaggi in cui comunica lo stato precario della salute della madre.

È proprio a questo punto che si entra nel vivo del libro: l'autrice ci racconta la presa di coscienza di Adele che inizia a rendersi conto che qualcosa non va e le ricerche di Erin che deve scontrarsi sulla chiusura totale degli abitanti del paesino che non hanno una buona opinione né del castello né della sorella.

C'è qualcosa di strano in questa casa, si percepisce che c'è qualcosa di strano. Non sono tipo da credere ai fantasmi o roba paranormale o che so io, ma sono queste vecchie stanze, questo edificio cupo e scricchiolante, il modo in cui geme e si lamenta... È come se ci fosse qualcuno con me.

Non entrerò nel merito del "segreto" nascosto tra le antichissime mura del castello di Bellay ma quello su cui vorrei soffermarmi è la quasi totale assenza di suspense e colpi di scena.

I fatti accadono tutti in maniera totalmente prevedibile e deludono anche le aspettative di chi si aspettava qualcosa di forte per poi scoprire che in realtà è una trama già vista. 

La prosa è buona e intrattiene ma gli argomenti non sono stati convincenti per me, così come il personaggio di Adele che è di una superficialità imbarazzante che si redime un minimo solo nel finale.

Il mio elemento preferito è stata senza dubbio l'ambientazione, il castello e la campagna francese sono veramente una location da dieci e lode ma non è bastato per dare una marcia in più al libro.



lunedì 29 luglio 2024

Recensione "Echi sinistri" di Fabio Giorgino

 Buongiorno lettori,

inizia una nuova settimana e, come sempre su questo blog, all'insegna del thriller e del giallo!

Nel post di oggi vi parlo di "Echi sinistri", un noir poliziesco firmato da Fabio Giorgino, edito da Mursia. Si tratta del secondo capitolo dedicato alla figura del commissario tarantino Spiro Fusco che abbiamo incontrato per la prima volta ne "Le ragioni della follia". Pur avendo lo stesso protagonista, i libri possono essere letti anche in maniera indipendente l'uno dall'altro.

Buona lettura!



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Il cadavere di una ragazza viene rinvenuto nelle acque del Mar Piccolo di Taranto: sembra essersi buttata dal ponte Punta Penna, ma i primi rilievi rendono l’ipotesi del suicidio poco credibile. Il commissario Fusco si trova ad affrontare una nuova indagine proprio nel giorno in cui un messaggio anonimo lasciato nella cassetta della posta lo riporta indietro di ventidue anni, costringendolo a riprendere le fila di una vicenda personale che credeva morta e sepolta. Chi è a conoscenza del suo torbido segreto oltre all’amico Enrico Vanoli? Si tratta di vendetta o ricatto? Nella seconda avventura di Spiro Fusco, echi sinistri risuonano dal passato per svelare le origini del suo spirito oscuro.

"Echi sinistri" inizia subito portandoci nel vivo dell'azione: il cadavere di una ragazza è appena stato ritrovato nelle acque di Taranto. Si ipotizza un suicidio ma il commissario incaricato delle indagini, Spiro Fusco, nota subito delle anomalie e delle incongruenze che rendono questa pista poco credibile.

Fabio Giorgino si dedica molto al suo personaggio, non si limita a raccontarlo solo in ambito lavorativo ma anche a livello personale, scelta quanto mai provvidenziale soprattutto dal momento in cui il passato torna a bussare alla sua porta. Una vendetta tremenda sta per abbattersi sul commissario e questo secondo filone di trama è interessante al pari dell'indagine principale.

Erano passati ventidue anni ma quella data sarebbe rimasta scolpita per sempre nei suoi ricordi, sebbene tutto quel tempo trascorso fosse servito almeno a mitigare il rimorso e la paura di dover pagare il conto, prima o poi.

A fare da sfondo, la città di Taranto descritta in maniera molto accurata tanto da far sentire a casa anche un lettore che non ci è mai stato. La città come ambientazione, quindi, ma anche come elemento che influenza e partecipa all'azione in quanto è il cuore pulsante della vita di tutti i personaggi.

Mentre la vita della vittima viene passata al setaccio in cerca di prove e indizi, diventa sempre più chiaro che si tratta di un omicidio. E' interessante vedere la miriade di moventi e sospettati che rendono abbastanza difficile la ricerca della verità fino ad un epilogo inaspettato.

La prosa di Fabio Giorgino è molto scorrevole ed è caratterizzata da uno stile asciutto e preciso, senza fronzoli. Richiama un po' le atmosfere della serie di Rocco Schiavone, soprattutto per quanto riguarda alcune azioni che, pur andando bene nel contesto di un romanzo che è quindi una fiction, non sono altrettanto verosimili quando si vuole trasportarle nella vita reale.

Nel complesso, mi ha stupita in positivo soprattutto perché è stata una lettura molto veloce e dinamica, in cui non ci annoia. 



martedì 5 settembre 2023

Recensione "Un ospite per la notte" di Heather Gudenkauf

 Buongiorno lettori, inauguriamo un nuovo anno di letture intriganti e tutte da scoprire. Il libro di oggi, "Un ospite per la notte", è in uscita proprio in data odierna per Newton Compton Editori che ringrazio per avermi concesso l'opportunità di leggerlo in anteprima. Vi dico subito che mi è piaciuto molto ma se siete curiosi di conoscere i dettagli non vi resta che proseguire la lettura del post.




Wylie Lark è una scrittrice che ha raggiunto la fama ricostruendo nei suoi romanzi dei casi di cronaca nera irrisolti. Per lavorare al nuovo libro, si trasferisce in una casa di campagna circondata solamente da neve e silenzio. Sarebbe un luogo idilliaco, se decenni prima non fosse stata teatro di un'orribile tragedia: due persone assassinate a sangue freddo e una ragazzina di appena tredici anni scomparsa nel nulla. Con il passare dei giorni e il peggiorare delle condizioni meteo, Wylie si sente sempre più prigioniera della casa e perseguitata dai suoi segreti. Ma è il ritrovamento di un bambino sperduto nella tormenta a sconvolgerla: da dove arriva, e per quanto tempo ha vagato al freddo? Dopo averlo portato al sicuro e aver cercato invano di ottenere risposte, Wylie inizia a sospettare che la minaccia nascosta tra quelle mura non sia sepolta nel passato. E improvvisamente la casa sembra essere tutt'altro che isolata...

Heather Gudenkauf ci regala in poco più di trecento pagine un thriller coinvolgente e appassionante. Il personaggio di Wylie, protagonista assoluta della vicenda, mi ha colpita subito ed è stato semplice entrare in sintonia con lei. Nella vita è una scrittrice, ricostruisce casi di cronaca nera ed è un volto noto nel panorama del genere true crime. Per la stesura del suo ultimo lavoro si trasferisce in una sperduta fattoria che, anni prima, è stata teatro di un terribile massacro nel quale due persone hanno perso la vita e una è scomparsa senza più essere ritrovata.

È in arrivo una tormenta, grande cavallo di battaglia quando parliamo di thriller ed elemento molto scenografico in un contesto già inquietante nel quale sussurri e scricchiolii mettono ansia e tengono sempre alta la tensione. Lo stato d'animo di Wylie piomba sempre più nel baratro, ormai la tormenta ha isolato totalmente la sua fattoria e, come se non bastasse, ha trovato un bambino nel bel mezzo del bosco e in apparenza solo. Chi è? Come è arrivato in un posto così isolato? Perché le mura della casa sembrano stringersi come un cappio intorno a lei?

Non posso svelarvi nulla in merito all'ospite di Wylie ma posso rivelarvi un piccolo dettaglio che ha contribuito all'ottima riuscita del libro: il passato non ha ancora chiuso i conti con la fattoria. È come se la terra bramasse ancora sangue, incurante dei nuovi inquilini.

C'è un disegno dietro l'intera storia? Impossibile dirlo con certezza perché questo è il classico caso in cui la verità si scopre soltanto nelle ultime pagine. Ma non temete, probabilmente divorerete le pagine troppo curiosi di scoprire cos'è questa aria di mistero che si respira e cresce riga dopo riga. 

Non conoscevo questa autrice ma ho apprezzato molto la sua penna e il modo in cui ha sviluppato la sua trama partendo da elementi non proprio originali. Ho divorato il libro in pochi giorni e lo consiglio a tutti gli amanti del genere, vi conquisterà con i suoi mille colpi di scena!



giovedì 1 giugno 2023

Review party "Una di famiglia" di Freida Mcfadden

 Buongiorno lettori, 

oggi ho il piacere di ospitare il review party di un thriller che attendevo con ansia! Si tratta di "Una di famiglia", scritto da Freida Mcfadden e pubblicato da Newton Compton Editori. 

Buona lettura!


Anche se le porte sono chiuse, lei vede tutto.
Il thriller di cui tutti parlano
Millie è in cerca di un lavoro per ricominciare una nuova vita.
Pur non avendo referenze, riesce a farsi assumere come governante nella lussuosa villa dei Winchester. Non è esattamente il lavoro dei suoi sogni: polvere e cattivo odore invadono le stanze, e la padrona di casa, Nina, è una donna annoiata e instabile, che sembra godere nel vederla faticare dalla mattina alla sera. Però, quantomeno, Millie qui può fingere di essere un’altra e sentirsi al sicuro dalle ombre che la tormentano.
Ma qualcosa non quadra in casa Winchester: la porta della sua stanza si chiude solo dall’esterno, e il giardiniere, Enzo, fa di tutto pur di metterla in guardia… ma da cosa, esattamente? Nonostante i presagi siano sempre più inquietanti, Millie deve resistere, non ha altra scelta. Quando conosce Andrew, l’affascinante marito di Nina, ha una ragione per restare e sentirsi al sicuro. Il passato non può raggiungerla. Ma Millie ancora non sa che i segreti della famiglia Winchester sono molto più pericolosi dei suoi…

Questo libro mi ha sempre ispirato moltissimo tanto da averlo preso in digitale a Natale in lingua originale pur di vedere come fosse. Quando ho saputo che sarebbe arrivato anche sul mercato italiano ho tenuto duro e sono stata super felice di leggerlo in anteprima per ospitare il review party.

Inizio col dire che la Mcfadden ha inserito diversi elementi che adoro nei thriller: una location isolata, una tata sprovveduta che accetta un impiego particolare non ponendosi domande fondamentali, il classico caso di coppia anomala con evidenti problemi che tentano di nascondere. L'insieme di tutti questi punti ha dato vita ad una trama probabilmente già vista ma che è riuscita comunque a catturare l'attenzione. 

Il punto di forza sono senza dubbio i personaggi, soprattutto i loro dettagliati quadri psicologici dai quali si evince che nessuno di loro è del tutto "sano", nel senso letterale del termine. Per buona parte della lettura sembra chiara la direzione intrapresa dall'autrice che poi, nel finale, opera diversi colpi di scena servendosi di rivelazioni totalmente inaspettate che danno un tocco di originalità alla storia. 

L'unico elemento che non ho apprezzato è il tratto caratteriale molto infantile della protagonista nelle fasi iniziali: la totale assenza di spirito critico e istinto di sopravvivenza me l'ha fatta odiare per buona parte del libro ma nelle fasi finali la mia opinione su di lei si è abbastanza risollevata.

I capitoli brevi e il ritmo abbastanza serrato, insieme alla giusta decisione di dividere la narrazione dai punti di vista delle due protagoniste facendole esprimere in prima persona, rendono la lettura molto scorrevole. Ci si immedesima perfettamente nei personaggi e si arriva a fare il tifo per alleanze improbabili.

Nel complesso, non posso dire di non averlo apprezzato pur non essendo un thriller così originale nei temi trattati. Se amate le storie con intrighi familiari, una buona tensione psicologica e diversi colpi di scena lo apprezzerete sicuramente!

⭐️⭐️⭐️,5 

martedì 9 maggio 2023

Recensione "Delitto in riva al mare" di Antonio Lanzetta

 Buongiorno lettori, 

ho il piacere di parlarvi dell'ultimo romanzo di Antonio Lanzetta, "Delitto in riva al mare", in uscita oggi per Newton Compton Editori. 

Buona lettura!




A volte dietro la follia si celano oscure verità. Il corpo senza vita di Elena Perna, una ragazza di diciannove anni, viene trovato riverso su una spiaggia di Salerno. Il caso viene affidato al commissario Massimo Trotta e a Lidia Basso, psicologa forense e consulente della questura. Le indagini assumono da subito dei contorni a dir poco inquietanti. Lidia e Massimo ricevono infatti una chiamata dal Santacroce, una struttura che ospita giovani pazienti psichiatrici: un diciassettenne di nome Matteo fa da giorni disegni che sembrano ritrarre proprio Elena, la ragazza che è stata uccisa. Senza averla mai vista. Nessuno, in quel reparto del Santacroce, ha contatti con l'esterno né con i mezzi di informazione. Lidia fa di tutto per avere un colloquio con Matteo. La sfuggente personalità del ragazzo la affascina, ma a irretirla è la storia di cui in passato è stato protagonista. Una vicenda segnata da indicibili sofferenze e violenze inimmaginabili, nota alle cronache come “La casa degli orrori”, sulla quale aleggiano ancora interrogativi destinati a non trovare risposta. Com'è possibile che ci sia un legame tra Elena e Matteo? Eppure, nelle sue allucinazioni, sembra nascondersi una chiave per individuare l'assassino…


Pensavo che dopo "L'uomo senza sonno" nulla potesse più stupirmi o appassionarmi così tanto e invece è arrivato "Delitto in riva al mare" a scardinare ogni mia convinzione. 

La "ricetta" di Lanzetta è sempre la stessa: ambientazione campana, antiche leggende, elementi crime e paranormali. Una formula che vince sempre e non smette mai di appassionarmi.

L'atmosfera del libro è cupa e surreale, Lidia e suo fratello dalla parte di tutto ciò che è concreto, logico e che si può toccare. Matteo o X, come deciderete di chiamarlo, a rappresentare un qualcosa che non ha un senso, che non si può spiegare perché umanamente impossibile. Insieme cercano di risolvere un omicidio violento e spietato. 

I capitoli si alternano, quindi, dai diversi punti di vista e su diversi piano temporali. Solo alla fine si riesce a scorgere il quadro completo, passando per la sofferenza di tutti i protagonisti, segreti, la paura del giudizio e dei pettegolezzi che in alcune realtà crea danni irreparabili.

"Lo sapevo che alla fine mi avrebbe portato solo problemi. Le avevo chiesto di lasciarmi in pace, di andarsene, ma lei non mi ha ascoltato. Funziona sempre così con i morti. Esistono solo loro e quella maledetta storia che vogliono raccontarmi."

È impossibile non entrare in empatia con i personaggi perché Lanzetta li tratteggia in modo perfetto e, soprattutto, molto umano. Si soffre e si piange con loro. Si ha paura e si prova angoscia nei momenti in cui la tensione narrativa raggiunge il culmine.

La suspense è presente dalla prima all'ultima pagina con un prologo e un epilogo pazzeschi che mi hanno lasciato di stucco. Sono certa che questa storia vi riserverà ancora emozioni in futuro, così come è stato per L'uomo senza sonno che ha aperto la via a questo secondo romanzo. 


P.s. è un libro che strizza L'occhio anche a tutti gli amanti degli animali, garantito ❤️




giovedì 6 aprile 2023

Recensione "Città di polvere" di Hayley Scrivenor

 Buongiorno lettori, 

oggi vi parlo di un thriller ambientato in Australia firmato da Hayley Scrivenor, "Città di polvere", e pubblicato da NN Editore. 

Buona lettura!



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In un caldo pomeriggio di fine novembre, a Durton, Australia, la dodicenne Esther scompare mentre torna a casa da scuola, e la comunità della piccola cittadina sprofonda in un vortice di dubbi e dolore. La detective Sarah Michaels, donna queer in un mondo maschile e maschilista, viene inviata sul posto per indagare, e ben presto i sospetti cadono sul padre della ragazzina, Steven, un uomo affascinante dal passato controverso. La detective non è la sola a voler far luce sul caso: anche Ronnie, migliore amica di Esther, è determinata a scoprire la verità, ma si scontra con i segreti e le bugie delle persone intorno a lei, incapaci di sacrificare la propria reputazione in un ambiente dove tutti si conoscono e le voci si diffondono rapidamente. Con un sapiente gioco narrativo che alterna i punti di vista dei protagonisti a quello corale dei ragazzini, Hayley Scrivenor mette in scena un crime in cui lo sfondo sociale e ambientale determina le azioni dei personaggi, minando certezze e fiducia reciproca. Ma è proprio nel dolore che la comunità si ricompatta e fortifica, trovando nel perdono il sentimento più potente per aprirsi a un futuro diverso.


Questo libro mi è piaciuto molto per svariati fattori, primo fra tutti: l'ambientazione australiana. Pur non essendo un romanzo ricco di descrizioni, l'autrice è riuscita comunque ad esprimere al meglio il clima e i luoghi australiani, le atmosfere polverose e soffocanti, la vita di paesini che sembrano fuori dal mondo. I classici luoghi in cui "non accade mai niente" e che per questi vengono ancora più sconvolti quando una variabile si presenta a turbare questo equilibrio.

Quando una dodicenne del posto scompare, l'intera popolazione di Durton va in subbuglio: nessuno sembra aver notato nulla di anomalo, facce nuove, un comportamento diverso dal solito in Esther, la bambina scomparsa.

"Noi siamo figli di una città che sta morendo fin da quando ne abbiamo memoria. Non dovete pensare che questo ci definisca. Ci saranno sempre figli, qui. Così dev'essere."

Il lavoro della detective Sarah Michaels parte, quindi, in salita in assenza di prove o collegamenti. Parallelamente alle forze di polizia, gli amici di Esther si confrontano e fanno ipotesi sull'accaduto. Sono proprio loro ad avere i tasselli mancanti del puzzle anche se non hanno intenzione di rivelarlo rendendo tutto più difficoltoso. 

Un altro elemento che ho apprezzato tantissimo è il focus preciso sui personaggi della vicenda che partecipano attivamente alla narrazione dando la loro versione e mostrandosi senza filtri. L'insieme di questi racconti dà vita alla storia nella sua interezza e ci conduce verso un epilogo davvero spiazzante per chi legge e per i protagonisti. 

I sentimenti sono i veri protagonisti: apprensione, rabbia, gelosia, voglia di vendetta, rancori mai sopiti. L'autrice ci trascina con uno stile delicato e lento in un caso davvero scabroso con lo scopo di far capire che non sempre noia è sinonimo di tranquillità. Una cittadina anonima diventa teatro di una tragedia familiare e sociale che mi è piaciuta molto.





venerdì 24 febbraio 2023

Recensione "L'enigma Della Sfinge" di Luca Giacherio

 Buongiorno lettori,

il post di oggi è dedicato ad un giallo a scatola chiusa che ho amato e divorato. Si tratta de "L'enigma della Sfinge", firmato dalla penna di Luca Giacherio.

Buona lettura!



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A Villa Cavalcanti, nel bel mezzo di un’incessante nevicata, il piacevole soggiorno di nove personaggi viene sconvolto da un evento inspiegabile: la proprietaria di casa viene trovata assassinata nella Camera Rossa, una stanza inaccessibile e chiusa dall’interno.
Chi ha ucciso Elena Cavalcanti? E come ha fatto l’assassino a commettere questo delitto impossibile?
A indagare sul caso si troveranno il colto ispettore Badalamenti, con la sua incrollabile fede nella razionalità, e il giovane Nemo, che al contrario sa molto bene che, a volte, è necessario uscire dalle strade più battute fino a immergersi nei deliri dell'oppio.
Mentre vanno alla ricerca di risposte, uno spettro mostruoso si aggira fra gli ospiti della villa, disturbandone il sonno. È lo spettro della sfinge, che porterà con sé una serie di enigmi tanto sinistri quanto misteriosi.
Sparizioni, fantasmi e antichi segreti guideranno il lettore in un viaggio sorprendente tra il mondo reale e quello metaletterario alla ricerca della soluzione del più grande enigma di tutti i tempi.


Come ho scritto all'inizio del post, ho apprezzato particolarmente questo romanzo. Ogni elemento è ben studiato e funzionale ai fini della buona riuscita della trama e il tutto mi ha davvero appassionato moltissimo. 

Ci troviamo a Villa Cavalcanti, una magione imponente e fuori mano carica di storia e antiche leggende. I nostri personaggi si ritrovano isolati e alle prese con un delitto interessante: a quanto pare tutte le vie d'accesso alla camera nella quale giace il cadavere sono chiuse dall'interno. Questo presuppone abilità e macchinazioni fuori dal comune da parte dell'assassino che sembra essersi volatilizzato.

A rendere la sfida ancora più avvincente, la figura della Sfinge che si ripropone più volte insieme al suo criptico enigma (spoiler: non sarei mai arrivata alla soluzione!!)

"Chi ha progettato Villa Cavalcanti voleva dare all'edificio un aspetto spettrale, come se si trattasse di una casa stregata."

I personaggi, esilaranti e dotati di personalità davvero interessanti e carismatiche, fanno del loro meglio per risolvere il caso e il famoso enigma ma non sarà semplice venire a capo di tutto, soprattutto quando nella storia fanno capolino delle sfumature paranormali dando una nuova luce alla vicenda. 

L'ambientazione, d'altronde, si presta benissimo a questo (ennesimo?) inganno. Ogni parte della Villa sembra nascondere segreti e ulteriori punti interrogativi ai quali trovare risposte. Per fortuna Badalamenti e Nemo, i nostri protagonisti principali, hanno delle ottime capacità deduttive e, man mano che ci avviciniamo all'epilogo, riescono a fare chiarezza sul caso anche se l'epilogo sarà tutt'altro che scontato.

La prosa dell'autore è molto elegante con un lessico ricercato e preciso. Questo ha reso molto più scorrevoli le belle descrizioni, presenti nel libro, sugli argomenti più disparati. Devo riconoscere una bravura fuori dal comune e una grande padronanza della materia letteraria che ha permesso a Giacherio di mescolare perfettamente un'infinità di generi senza mai cadere nel banale. Epilogo pazzesco e sconvolgente, sono certa che vi lascerà di stucco!

Consigliatissimo!!!






venerdì 20 gennaio 2023

Recensione "Una casa tutta per noi" di Susan Walter

 Buongiorno lettori, 

esce oggi per Newton Compton Editori, il thriller di Susan Walter "Una casa tutta per noi".

Buona lettura!



Holly Kendrick, suo marito Gabe e la loro figlia diciassettenne, Savannah, sono una famiglia felice, sebbene la loro situazione economica non sia così rosea. Fin quando un incidente d'auto non stravolge tutto: Gabe muore sul colpo e Holly resta gravemente ferita alle gambe, mentre il SUV che li ha investiti scompare nel nulla. In ospedale, un avvocato di nome Evan propone a Holly e Savannah un accordo: se rinunceranno a scoprire l'identità del pirata della strada, potranno andare a vivere in una meravigliosa casa in un quartiere esclusivo; tutte le spese mediche di Holly saranno pagate e non dovranno più preoccuparsi dei soldi per il resto della loro vita. La proposta spiazza madre e figlia: hanno ucciso Gabe e qualcuno sta cercando di insabbiare la faccenda. Le spese d'altronde sono decisamente troppo alte per la donna che, dopo molti tentennamenti, accetta. La casa nel sobborgo di Calabasas è splendida; Holly e Savannah cominciano a credere di potersi davvero ricostruire una vita lì. Ma i vicini le guardano con diffidenza: l'arrivo improvviso, la ricca villa che sembra in contrasto con l'aspetto delle due. Le voci si fanno sempre più insistenti e qualcosa inizia a spaventare Holly e Savannah. Madre e figlia hanno un segreto, ma non sono le sole..

Il libro di Susan Walter è stata una bella scoperta, un thriller abbastanza soft in cui c'è molta poca adrenalina o azione ma, nonostante questo, intrigante e carico di suspense per qualcosa che aleggia nell’aria per tutta la durata del romanzo e che si manifesterà, però, solo nel ribaltone finale.

Ma partiamo dall'inizio, una famiglia come tante viene sconvolta da un terribile incidente in cui il capo famiglia perde la vita e la madre resta ferita gravemente. Savannah, figlia adolescente, si ritrova così sola in ospedale e ad avere come unico supporto Evan, un misterioso avvocato comparso dal nulla che prende incredibilmente a cuore il caso.

Ovviamente ben presto appare chiaro che non è così perché Evan lavora il pirata della strada che ha causato l'incidente e che è disposto a tutto pur di non essere smascherato. A questo punto inizia il nodo centrale del romanzo: la corruzione. Quando la tua vita è distrutta cosa sei disposto a fare per cambiarla e dargli una svolta? Holly e Savannah combattono questo dilemma etico e accettano una casa e un generoso conto in banca a patto che non cerchino di scoprire l'identità del pirata della strada.

Ed è proprio nel nuovo quartiere che entrano in gioco i due vicini, Andy e Libby, che per la quasi totalità del libro, sembrano i classici vicini impiccioni che iniziano a scavare sempre di più nel passato di Holly. 

La trama diventa sempre più intricata mentre tutti i personaggi pian piano convergono tra loro e verso la verità che, però, non è quello che ci aspettiamo. La cosa che mi è piaciuta molto, è la costruzione psicologica dei personaggi che vivono intensamente il ricatto, la paura, il dolore per il lutto, la voglia di cambiamento. Credo che sia uno degli elementi migliori del romanzo. 

Con un ribaltone inaspettato, la Walter chiude in maniera brillante un libro che sembrava ormai scontato e piatto. 

Consigliato!



venerdì 4 novembre 2022

Recensione "Nella sua mente" di Rossana Balduzzi

 Buongiorno lettori!

Oggi sarà nostro ospite un thriller firmato da Rossana Balduzzi, "Nella sua mente", edito da Diarkos.

Buona lettura!



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Un’organizzazione economico-criminale che, attraverso la manipolazione mentale, opera segretamente per ottenere il controllo di persone potenti e dei loro patrimoni. Due donne, Clara ed Emma, cadute nella rete dell’organizzazione, che riusciranno dopo una ricerca senza respiro a smascherarne la mente. Una battaglia feroce, per fermarne il folle piano, senza esclusioni di colpi. Un thriller adrenalinico di luci, ombre e allusioni, sviluppato come una trilogia attraverso un crescendo di tensioni vibranti ed emozioni contrastanti, dove nulla è come appare.

La prime cose che saltano all'occhio di questo libro sono una copertina ipnotica e una mole davvero considerevole che, sono certa, può incutere un certo timore.

Vi farà piacere sapere che in realtà la storia è molto scorrevole, la scelta di suddividerla in capitoli brevi aiuta a mantenere sempre una certa concentrazione e a tenere un buon ritmo di lettura. Il tema trattato è molto originale: la manipolazione mentale. Se siete poco esperti in materia, la Balduzzi viene in aiuto descrivendo perfettamente metodi e modalità di applicazione. C'è stato, senza dubbio, un ottimo lavoro di ricerca in questo senso.

Stesso discorso anche per la parte finanziaria della storia: essendo il motivo principale per il quale si svolge tutta la vicenda è interessante esplorare questo universo fatto di investimenti, conti bancari e transazioni considerevoli.

Le due protagoniste Emma e Clara sono i personaggi ai quali ci affezioniamo di più, nonostante ce ne siano moltissimi nelle oltre settecento pagine del libro. L'autrice ci mostra tutte le loro fragilità e paure rendendole davvero molto umane.

L'idea di base dell'organizzazione, e relativo modus operandi, è un vero colpo di genio che dà una svolta all'intera storia dopo un inizio che fa fatica ad ingranare. Una volta consci dell'obiettivo, inizia la parte più interessante e avvincente della vicenda.. quella che mi ha appassionato di più. 

Avrei invece evitato le ultime due parti del libro, sebbene siano necessarie per avere una visione più completa dell'accaduto le avrei snellite di parecchie centinaia di pagine. Le ho trovate dispersive e per non perdere il filo mi sono dovuta dotare di blocchetto per gli appunti. Troppi salti temporali che disorientano e non poco.

Dopo una prima parte ben fatta e coinvolgente, la fiamma si affievolisce inesorabilmente tanto da rendere quasi un sollievo finire la lettura. Un peccato perché, nel complesso, sono tanti gli aspetti positivi del libro ma altrettanti quelli che avrei evitato.


martedì 18 ottobre 2022

Review Party "Il caso dei tre bambini scomparsi" di Alberto Beruffi

 Buongiorno lettori,

tengo particolarmente alla recensione di oggi perché riguarda l'ultimo libro di Alberto Beruffi, "Il caso dei tre bambini scomparsi", edito da Newton Compton Editori. 

Buona lettura!



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Dopo un periodo di aspettativa per riprendersi dalla morte della figlia, l'ispettore Marco Pioggia rientra in polizia e viene incaricato di indagare sull'omicidio di una ragazza, trovata senza vita nel suo appartamento. Il caso si complica per la presenza di un graffito sulla scena del crimine, e ancora di più quando viene scoperto il cadavere di una seconda ragazza, uccisa con le stesse modalità. Intanto, in una Milano fredda e nevosa che si appresta a festeggiare il Natale, la Polizia deve affrontare il rapimento di tre bambini, sequestrati mentre tornavano a casa da scuola e scomparsi nel nulla. L'ispettore Pioggia si trova coinvolto nelle due indagini, che si intrecciano e si confondono, ma se vorrà salvare i bambini dovrà affrontare gli incubi del passato e provare a vincere la sfida che un avversario spietato gli ha lanciato.

Pur trattandosi del terzo libro dedicato all'ispettore Marco Pioggia, questo è in realtà la genesi di tutto e la risposta a chi, come me, voleva disperatamente saperne di più sul personaggio principale della serie thriller firmata da Alberto Beruffi. 

La trama è, come sempre, brillante ed originale. Ogni volta che si chiude un libro di Beruffi si è sempre più ricchi e consapevoli di un particolare argomento, in questo caso, si tratta di arte e leggende natalizie. Tre bambini scompaiono a Milano, nessuno sa dove siano e ogni pista battuta dagli inquirenti si rivela un vicolo cieco.

Contemporaneamente, Pioggia, è alle prese con i demoni del passato ed è divorato dal rimorso, tornare a lavoro è allo stesso tempo un modo per girare il dito nella piaga e una terapia per reagire ed andare oltre.

«Ci sono tanti poliziotti che possono farlo». 

«Ma non sono come te. Tu sei nato per questo, intuisci quello che a molti sfugge».

Filastrocche inquietanti, enigmi, murales da decifrare, omicidi rituali e un legame sempre più preoccupante con il passato. È chiaro che tutto porta all'ispettore Pioggia e questo tutto riaccende la voglia di rivalsa e di vendetta dell'uomo che, ormai, non ha più nulla da perdere.

Questa volta sarà diverso. Questa volta capirà in tempo il disegno malato che c'è dietro al rapimento dei ragazzi. Deve riuscirci ad ogni costo!

In un crescendo di emozioni contrastanti, con il tempo che scorre inesorabile, Marco e suoi colleghi hanno le ore contate per decifrare i messaggi di Snake Trail e salvare tre poveri innocenti. 

Ancora una volta Alberto Beruffi è stato in grado di stupire e convincere con una storia ben costruita e assolutamente originale. L'epilogo apre la strada al futuro e io non vedo l'ora di sapere cos'altro mi riserverà una delle migliori serie crime italiane!



martedì 4 ottobre 2022

Recensione "Il Santuario" di Sarah Pearse

 Buongiorno lettori, 

da oggi in libreria potete trovare il nuovo thriller di Sarah Pearse, "Il santuario", edito da Newton Compton Editori. Ho avuto la possibilità di leggerlo in anteprima e non vedo l'ora di raccontarvelo perché, a differenza de "Il sanatorio", mi ha conquistata. 

Buona lettura!



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L'apertura di un esclusivo centro benessere su un'isola al largo del Devon ha richiamato l'attenzione dei media di tutta l'Inghilterra e dei turisti più facoltosi. Viene pubblicizzato sulle riviste di settore come un'oasi di pace, una sorta di lussuoso santuario del wellness, il luogo ideale per chi desidera allontanarsi dal caos della città e ricaricarsi di nuove energie. Ma l'area su cui sorge la struttura, conosciuta come Reaper's Rock, sembra nascondere una storia oscura. Quando una giovane donna viene trovata morta sugli scogli sotto lo splendido padiglione yoga del centro, la detective Elin Warner, chiamata a indagare, non crede che sia stato un semplice incidente. E i suoi sospetti si trasformano in certezza quando scopre che la vittima non era un'ospite e non avrebbe dovuto trovarsi lì. Altri incidenti portano Elin a temere che la leggenda nera di Reaper's Rock non sia soltanto frutto della superstizione. Dovrà perciò misurarsi con la mente contorta di un assassino spietato e perverso, in una corsa contro il tempo in cui la posta in gioco è la sopravvivenza.

Quando ho girato la prima pagina di questo thriller ho provato un misto di curiosità e pregiudizio: non avendo particolarmente apprezzato la protagonista nel libro precedente, "Il sanatorio", sono partita prevenuta verso di lei ma sono felice di averle concesso una seconda possibilità perché ho divorato questo nuovo thriller della Pearse.

Il "modus operandi" dell'autrice è sempre lo stesso: un luogo isolato, un caso intricato da risolvere e condizioni meteo proibitive che isolano totalmente i personaggi per tutta la durata delle indagini. In questo libro, Elin lascia da parte le sue ansie e paure e finalmente mostra di che pasta è fatta e le sue abilità di detective. Il caso non è semplice: una scia di omicidi che potrebbe essere collegata a un caso precedente e avere un movente quasi soprannaturale. Sull'isola, infatti, aleggia l'ombra del Mietitore, una roccia particolare che richiama alla mente proprio la figura della morte con tanto di cappuccio e falce.

Adesso la parte inquietante: la storia di questo posto è da brividi. È la sporgenza rocciosa sul lato dell’isola, anche se da qui la vedete male, a dare all’isola il suo soprannome: la Roccia del Mietitore. Ve lo dicevo che era inquietante. E secondo la leggenda locale, l’isola è maledetta.

In un crescendo di tensione e crimine, Elin deve far lavorare velocemente la mente e cercare tutti i possibili collegamenti e dare un nome e un movente ai sospettati. L'impresa sembra semplice considerando l'ambiente circoscritto e isolato ma, in realtà, la situazione è più complicata del previsto dato che ci sono in ballo anche false identità e segreti torbidi di parecchi personaggi. 

La Pearse non ci fa annoiare, questo è un libro che si divora con curiosità e che regala non pochi colpi di scena. C'è sempre una parte importante della vita privata della detective e un mistero che ancora non è stato svelato e che la riguarda molto da vicino: una presenza che continua a seguirla a distanza e che non sembra avere buone intenzioni. Finale che apre le porte alla prossima avventura che aspetterò, stavolta, molto più fiduciosa!



lunedì 19 settembre 2022

Recensione in ANTEPRIMA "Delitto di famiglia" di Megan Collins

 Buongiorno e buon inizio settimana. 

Oggi, per voi, la recensione in anteprima del thriller di Megan Collins, "Delitto di famiglia", in uscita domani per Newton Compton Editori. 

Buona lettura!



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Dahlia Lighthouse ha vissuto sin da bambina sull'isola di Blackburn, insieme ai genitori, al suo gemello, Andy, e ai due fratelli maggiori. L'isola è tristemente famosa per essere stata teatro di una serie di omicidi, ma i coniugi Lighthouse non ne sono particolarmente turbati, anzi, è proprio con il racconto e lo studio degli omicidi più efferati che crescono i quattro figli, isolandoli dal mondo. Non stupisce che, raggiunti i diciotto anni, i primi due fratelli lascino l'isola per andare a vivere altrove. L'unico ansioso di bruciare le tappe è Andy, il quale, la notte del suo sedicesimo compleanno, scompare lasciandosi dietro solo un biglietto di addio. Di lui si perdono le tracce e solo Dahlia passa la vita a cercarlo e ad aspettare il suo ritorno. Dieci anni dopo, alla morte del padre, Dahlia e gli altri fanno una scoperta agghiacciante: nella tomba riservata al defunto è già sepolto un altro corpo, con accanto l'ascia di Andy. Le successive indagini fugano ogni dubbio: Andy non ha mai lasciato l'isola, è stato assassinato. Mentre la madre e i fratelli cercano un modo per superare lo shock, Dahlia comincia a indagare per scoprire chi possa avere ucciso il suo gemello. Una ricerca che pare legarsi al misterioso caso del serial killer di molti anni prima, e che la porterà a fare i conti con gli inquietanti segreti della sua famiglia...

La storia della famiglia Lighthouse è inquietante e misteriosa per molteplici motivi: vivono in una grande villa che domina una piccola isola, crescono studiando omicidi e assassini rendendo "onore" alle vittime, portano nomi ispirati alle tragedie che hanno scosso l'America negli ultimi sessanta anni, un serial killer si aggira sull'isola ma sono gli unici a non esserne preoccupati. Con questi presupposti, la Collins ci presenta questa eccentrica famiglia di nuovo 'quasi' al completo in occasione dei funerali del capofamiglia. Manca solo Andy, fratello gemello di Dahlia, scomparso da ormai dieci anni lasciandosi dietro solo un biglietto di addio.

Greta è l’unica persona a cui ho rivelato le probabili “anomalie” della nostra infanzia, dettagli che ha divorato e assaporato: la biblioteca sul retro ribattezzata “stanza delle vittime”, gli scaffali zeppi di giornali che parlavano dei delitti; le lezioni domiciliari di mia madre, che ci faceva comporre dei “rapporti di omicidio” in cui presentavamo le nostre teorie su casi irrisolti in componimenti di cinque paragrafi

Quando delle ossa vengono rinvenute nel giardino dietro casa, nessuno di loro sospetta l'amara verità. La vittima è proprio Andy che, quindi, non è mai fuggito. È subito chiaro che è stato assassinato ma da chi? E perché? Dahlia non riesce a farsene una ragione e avvia un'indagine personale che mette in discussione ogni cosa dai suoi familiari alle conversazioni che aveva con Andy. Ha passato gli ultimi dieci anni a cercarlo in giro per il mondo ed è più che mai decisa a scoprire chi è stato a portarglielo via per sempre.

Abbiamo sempre vissuto così isolati… La gente pensa di sapere tutto di noi, ma nessuno ci conosce davvero.

In un crescendo di tensione, la verità si fa strada tra i sussurri della gente, che non ha mai visto di buon occhio questa strana famiglia, e amare scoperte che rischiano di devastare quel che rimane dei Lighthouse. Una storia particolare, quindi, su una famiglia che vive isolata a celebrare la morte, sembra quasi inevitabile che quest'ultima abbia trovato pane per i suoi denti proprio tra di loro. Epilogo in parte prevedibile anche se l'autrice ci riserva un piccolo colpo di scena difficile intuibile.

È un libro che si divora nel giro di poco tempo e dotato, senza dubbio, di molto fascino e mistero. Consigliato!



martedì 13 settembre 2022

Recensione "Mrs March" di Virginia Feito

 Buongiorno lettori,

oggi vi parlo di una delle uscite più interessanti di questo autunno edita da HarperCollins Italia, "Mrs March. La moglie dello scrittore", firmato dalla penna di Virginia Feito.

Buona lettura!



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L’ultimo romanzo di George March è come sempre un successo, adorato dai lettori e dalla critica.


Nessuno potrebbe essere più fiero della sua devota moglie, che si sente parte di tutti gli onori e i riconoscimenti: Mrs. March è infatti completamente dedicata al marito. La sua vita nell’Upper East Side segue una rigida routine fatta di dignità e totale controllo. Finché una mattina, mentre compra il pane nella consueta pasticceria, Mrs. March conversa con la commessa e per caso capisce che la protagonista del romanzo, una disgustosa e meschina prostituta, è ispirata a lei. Stringendo la borsetta di pelle nei guanti color menta, fugge dal negozio, sconvolta. Cosa può aver fatto per meritare una tale umiliazione?


Il sospetto comincia a insinuarsi insidioso nella sua mente. E tutto quello che credeva di sapere su George e su se stessa inizia a sembrarle un inganno. La paranoia la spinge a frugare tra i documenti del marito, fino a trovare un articolo di giornale che parla di una donna scomparsa. Forse George c’entra qualcosa? Nella notte, Mrs. March inizia a sentire strani rumori, i pensieri la assalgono senza sosta e in più nella casa iniziano ad apparire degli scarafaggi impossibili da debellare… Finché la donna decide. Deve fare qualcosa per scoprire la verità.


'Mrs March. La moglie dello scrittore' è stato definito un romanzo dalle tinte hitchcockiane e mai definizione fu più appropriata. Virginia Feito ci regala un personaggio davvero particolare di cui non rivela nemmeno il nome, come se non fosse importante, definendola semplicemente come signora March, moglie dello scrittore di successo George. Già da questa decisione si può capire bene l'impronta che viene data a questa povera donna che vive frustrata e insoddisfatta una vita sempre uguale finché non le fanno notare che la protagonista dell'ultimo libro del caro George le somiglia particolarmente. Da qui inizia una spirale paranoica discendente per lei, insultata da questo paragone e finalmente cosciente di essere sempre stata presa in giro e non amata da tutti quelli che la circondano. 


Quella notte a Cadice il diavolo era entrato dentro di lei, stabilì con sorprendente sangue freddo, e in qualche modo si stava facendo strada in casa sua, come gli scarafaggi, attraverso un pertugio impercettibile. Aveva trovato un’apertura e presto sarebbe entrato.


Il suo delirio paranoico peggiora giorno dopo giorno, trascinandola tra incubi, visioni e allucinazioni che aggravano, di fatto, il suo già precario equilibrio psicologico. 

Ho provato profonda pena e tenerezza per questa donna e il suo vissuto. Una metafora di quello che accade nei nostri momenti di fragilità in cui tutto sembra acquisire un significato più sinistro e pericoloso. Finale triste ma prevedibile, non poteva essere altrimenti (e no, non è quello che pensate). 

Ho divorato il romanzo quasi tutto d'un fiato, catturata da questo stile ricco di black humour e deliri paranoici. La componente psicologica è quella predominante e meglio sviluppata nel libro e vi permetterà di entrare in completa empatia con Mrs March. Se amate Hitchcock e i thriller psicologici, è il libro giusto!


lunedì 12 settembre 2022

Review Party "La verità sul caso Joanna Duncan" di Robert Bryndza

 Buongiorno lettori,

Oggi ho il piacere di ospitare il review party dedicato all'ultimo thriller di Robert Bryndza,  "La verità sul caso Joanna Duncan", edito da Newton Compton Editori. 

Solo un piccolo spoiler: mi è piaciuto molto!



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Niente è meglio di un caso di portata nazionale per un’agenzia investigativa appena nata. Kate Marshall e il suo socio, Tristan Harper, hanno accettato l’incarico sperando di riuscire a chiudere con successo le indagini.

Il problema è che la scomparsa della giornalista Joanna Duncan, avvenuta dodici anni prima, è sempre stata circondata da un inquietante alone di mistero. Sembra tutt’altro che casuale, infatti, che sia svanita nel nulla proprio dopo aver denunciato uno scandalo politico…

In assenza di prove, però, la polizia ha dovuto chiudere il caso. E tutti se ne sono dimenticati. Tutti tranne sua madre, che a distanza di anni non intende arrendersi: è sicura che Joanna abbia scoperto qualcosa di terribile, mettendo così in pericolo la sua vita.

Per Kate e Tristan è chiaro fin da subito che non sarà facile risalire alla verità: l’indagine procede tra false piste e vicoli ciechi, almeno finché tra gli effetti personali di Joanna non scoprono i nomi di due giovani, scomparsi senza lasciare traccia pochi giorni prima che anche lei fosse vista per l’ultima volta.


Che cosa hanno in comune quelle sparizioni? Possibile che ci sia un pluriomicida a piede libero da dodici anni?


"La verità sul caso Joanna Duncan" è il terzo libro della serie dedicata a Kate Marshall, un agente investigativo privato. La sua impresa fatica, non poco, a stare a galla perciò quando un nuovo cliente si affaccia nel suo ufficio, Kate non può che accogliere questo nuovo caso a braccia aperte. In realtà si tratta di quello che viene definito in gergo "un cold case", ovvero un caso del passato che non ha mai trovato una soluzione: dodici anni prima, una promettente giornalista è sparita nel nulla dopo aver denunciato e provocato un grande scandalo su un politico locale. Il fascicolo delle indagini è davvero scarso: la ragazza sembra aver semplicemente smesso di esistere da un momento all'altro ma Kate e Tristan non si danno per vinti e si mettono subito all'opera partendo dall'inizio e ripercorrendo, passo dopo passo, le ultime ore di Joanna Duncan per trovare indizi sfuggiti alla polizia dodici anni prima.


"La chiamo in merito a mia figlia, Joanna Duncan. Era una giornalista ed è scomparsa, quasi tredici anni fa… È svanita nel nulla. La polizia non ha mai scoperto cosa le fosse accaduto, ma è davvero sparita."

Kate apre un vero e proprio vaso di Pandora ricollegando la sparizione ad altri casi irrisolti, c'è un assassino in circolazione che non ha nessuna voglia di essere consegnato alla giustizia. È forse a causa del suo lavoro che Joanna è finita sulla stessa scia di questo serial killer? Arrivata a questo punto della lettura non sono più riuscita a staccarmi dalle pagine e l'ho finito tutto d'un fiato in un crescendo di suspense, dolorose verità e colpi di scena. Per quanto mi riguarda, è ad un livello superiore rispetto ai libri precedenti. Ho ritrovato il Robert Bryndza che mi aveva fatto innamorare con "La donna di ghiaccio".

È proprio un rientro dalle vacanze col botto!!




sabato 3 settembre 2022

Recensione "Il segreto di Frannie" di Howard Owen

 Buongiorno lettori,

vi parlo oggi di un grande ritorno firmato da Howard Owen, "Il segreto di Frannie", terzo capitolo della serie che ha come protagonista Willie Black, un giornalista di provincia. 

*il libro può essere letto anche senza conoscere i precedenti perciò non mi resta che augurarvi una buona lettura!



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Il vecchio Les, la figura più simile a un padre per Willie Black, ha un passato da giocatore di baseball nei Vees, la squadra di Richmond. Insieme a Peggy, la madre di Willie, vive una vita tranquilla segnata soltanto da qualche vuoto di memoria, finché un giorno non viene raggiunto da due proiettili in mezzo al parco. Mentre Les in ospedale lotta per sopravvivere, con Peggy sempre accanto a lui, la polizia individua un possibile colpevole. Ma Willie non è convinto e inizia a indagare, deciso a trovare il responsabile di un gesto che non ha spiegazioni. Scavando nel passato dei Vees col pretesto di un reportage giornalistico, scopre che quasi tutti i compagni di Les sono morti in circostanze sospette; e capisce che la chiave potrebbe essere la bella e fragile Frannie, una ragazza il cui cammino sfortunato aveva incrociato quello della squadra nel lontano 1964. Nel terzo capitolo della serie a lui dedicata, il cronista Willie Black si ritrova alle prese con un caso che lo tocca da vicino, un mistero da risolvere come un enigma. Dolente e umano, ironico e appassionato, "Il segreto di Frannie" racconta di destini drammatici e svolte imprevedibili, e della forza dell’amore, un sentimento potente che può assumere infiniti colori, dai toni cupi della vendetta a quelli chiari e luminosi del perdono.

Quando Les riceve un colpo di pistola nel parco vicino casa, per Willie è come essere colpito da un fulmine a ciel sereno. Les è una specie di padre per lui e, soprattutto, è forse l'uomo più buono sulla terra. L'unico caso in cui alla domanda "Conosci qualcuno che avrebbe voluto fargli del male?", la risposta è un secco NO perché nessuno avrebbe mai fatto del male a Les. Lo spirito da giornalista entra subito in gioco e così Willie si mette sulle tracce del killer. Quello che non sa è che il movente va ricercato nel passato e, più precisamente, nel 1964.

"Questa tragedia collettiva potrebbe essere un bel gancio per il mio articolo. La maledizione di Parker Field, o qualche stupidaggine del genere. Solo una cosa mi fa pensare che non sia una coincidenza: qualcuno sta tenendo il conto."

Indagando più in profondità, il caso non sembra più tale ma una sorta di piano ben organizzato ai danni dell'intera squadra di baseball che nel '64 portò molto onore alla città. Tutto gira intorno alla figura di Frannie e il suo tragico destino. C'è qualcuno nell'ombra che sta facendo giustizia per la povera ragazza e, pagina dopo pagina, non si può certo biasimare questa figura. 

Un thriller interessante, ambientato nella patria del baseball - uno dei temi chiave del libro. I personaggi non vengono per nulla artefatti ma, anzi, ci vengono mostrati in tutta la loro normalità. Non ci sono super detective o effetti speciali. È una storia che si potrebbe trovare tranquillamente su qualsiasi giornale. La vendetta è il sentimento che muove tutto e anche il messaggio di denuncia dell'autore, su un tema molto attuale, che non passa inosservato. 

Ho decisamente divorato questo libro nel giro di due giorni, sono contenta di aver ritrovato il caro Willie e tutti gli abitanti di Oregon Hill. Sono anche meno ignorante in materia di baseball quindi promuovo Howard Owen su tutta la linea!




martedì 30 agosto 2022

Recensione "I vicini di casa" di S.E. Lynes

 Buongiorno lettori,

torno con una nuova recensione sul libro di S.E. Lynes, "I vicini di casa", un thriller domestico edito da Newton Compton Editori. 

Buona lettura!


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Ava, Matt e la loro figlioletta Abi vivono in un quartiere tranquillo e sicuro, circondati da vicini amichevoli. Una sera, Ava si allontana per pochi minuti, lasciando la figlia da sola in cucina, ben assicurata al seggiolone. Al suo ritorno, Abi è scomparsa: la porta d'ingresso è aperta e il seggiolone è vuoto. La bambina sembra davvero sparita e di lei non si saprà più nulla. Un anno dopo, Ava vive ancora nella morsa del senso di colpa e dell'angoscia. Per scuoterla, il marito cerca di convincerla a partecipare all'inaugurazione della nuova casa dei Lovegood, i loro vicini. Ava non vorrebbe andare, perché non sopporta l'idea di trascorrere del tempo con persone che non condividono il suo dolore, ma finisce per cedere: Matt è preoccupato per lei e forse una serata fuori le farà bene. Alla festa però, mentre gli amici chiacchierano amabilmente tra un brindisi e l'altro, Ava origlia un commento che non avrebbe dovuto sentire, una frase detta a bassa voce che mette in discussione tutto ciò che sa sulla scomparsa di sua figlia. Pensava di aver ricostruito ogni dettaglio di quel giorno maledetto. Si sbagliava...

La storia di Ava e Matt mi ha colpita particolarmente e non perché sia un thriller così brillante ma perché mi sono ritrovata molto in loro. Avendo anche io un bimbo di due anni, non è stato difficile capire Ava e la sua voglia di tranquillità per due minuti (nel suo caso purtroppo cruciali) e nemmeno le dinamiche complicate del suo matrimonio perché l'arrivo di un figlio mette a durissima prova una coppia.
È stato anche doloroso seguirli durante le indagini sulla scomparsa di Abi, l'angoscia palpabile ad ogni pagina, che solo un genitore può capire. L'autrice è stata bravissima a sviscerare tutte le emozioni dei suoi personaggi e a raccontare le dinamiche piuttosto morbose dell'intero quartiere. 

"Le lacrime sono infinite. Sono una donna con una figlia. Sono una donna che aveva una figlia. Entrambe le affermazioni sono vere. Vivo nel passato; sopravvivo nel presente. Ero lei; sono io. Mia figlia è viva; è morta. Si è solo persa; è sparita per sempre."

Anche ai lettori di thriller meno esperti, appare subito chiaro che uno tra i vicini sia responsabile di questa misteriosa sparizione ma la Lynes gioca su tanti dettagli per confondere le acque e dare un movente un po' a tutti. I lettori più esperti, invece, capiranno subito di chi si tratta ma, anche per loro, ci sarà una sorpresa proprio all'epilogo della storia.
Nel complesso, non posso dire di non averlo apprezzato ma devo essere sincera sul fatto che la cosa dipenda più dall'empatia provata per i protagonisti e la piccola Abi e non dalla trama fine a se stessa.



martedì 23 agosto 2022

Recensione "La casa nel bosco" di Kiersten Modglin

 Buongiorno lettori.

Esce oggi il thriller di Kiersten Modglin, "La casa nel bosco", edito da Newton Compton Editori. Ho avuto la possibilità di leggerlo in anteprima e non vedo l'ora di raccontarvi com'è andata!



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Grace ha appena sposato Ryan e non vede l’ora di partire per la luna di miele: suo marito ha trovato una meravigliosa casetta in mezzo al bosco, dove sarà bellissimo svegliarsi ogni mattina circondati dal verde e trascorrere le serate nella vasca idromassaggio del seminterrato… L’idillio viene però turbato da una scoperta inquietante: qualcuno ha lasciato sulla soglia della casa un biglietto che recita “Lei è morta; ora tocca a te”. Grace, spaventata, vorrebbe andare alla polizia, ma Ryan stranamente si rifiuta, minimizzando l’accaduto. Le cose precipitano quando i cavi del telefono vengono tagliati, e la coppia si ritrova completamente isolata in mezzo alla foresta. Grace comincia a chiedersi se può fidarsi davvero dell’uomo che ha sposato: è evidente che ciò che sta succedendo ha qualcosa a che fare con il passato di Ryan, un passato che lei non conosce e che rischia di metterla in serio pericolo…

È stata una lettura che definirei "curiosa", per tutto il tempo si ha la sensazione di non essere a conoscenza di dettagli fondamentali ed, effettivamente, è proprio così. Sembra davvero strano leggere le avventure di una coppia, da poco sposata, che si ritrova in una baita dispersa nel nulla in luna di miele: lui devoto e protettivo a livelli imbarazzanti, lei che sembra gradire questi atteggiamenti ossessivi ma, allo stesso tempo, sembra più sfuggente che mai. La narrazione si divide in tre parti e in questa prima fase, oltre ciò che vi ho raccontato sopra, c'è la comparsa di uomo dall'aspetto sinistro che si aggira nel bosco...l'intera storia inizia ad acquisire i connotati propri del thriller e un mare di segreti viene alla luce con annessi colpi di scena.

Odio essere io a dirvelo, ma la baita dove soggiornate ha una storia molto cupa. Vi sono avvenuti due omicidi e non abbiamo ancora catturato il responsabile

Nella seconda parte, l'autrice ci porta indietro nel tempo per spiegare un tassello fondamentale della storia che, gli esperti di thriller, non faranno fatica ad immaginare. In questo senso devo dire che la storia si fa abbastanza prevedibile. 

Quello che invece non potevo prevedere, e che mi ha lasciata un tantino interdetta, è la terza parte: quella in cui i nodi sono ormai venuti al pettine ma viene tutto ricondotto all'amore, leggermente psicotico, dei protagonisti, divisi ma uniti da ricatti, vendetta e bugie.

Tutto sommato una lettura davvero particolare anche se non è il thriller dell'anno, ecco. 

martedì 16 agosto 2022

Recensione "Un cadavere a Clifton Down" di Tim Sullivan

 Buongiorno lettori,

puntuale come ogni martedì ecco una nuova recensione per voi. Si tratta di un thriller poliziesco molto interessante firmato da Tim Sullivan, "Un cadavere a Clifton Down", edito da Newton Compton Editori. 

Buona lettura!



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Chi era l'uomo trovato morto nel parco di Clifton Down, a Bristol? E quale tragedia lo ha portato a vivere (e morire) per strada? I suoi colleghi vorrebbero liquidare l'omicidio come il frutto di una semplice rissa finita male tra i senzatetto di Bristol, ma il detective George Cross non è convinto. Outsider lui stesso, Cross ha all'attivo più casi risolti di chiunque altro nella polizia del Somerset, ma la sua ossessione per la logica, i dettagli e gli schemi lo rende spesso inviso ai colleghi e ai superiori. Mentre si immerge sempre più nel passato dell'uomo di Clifton Down, Cross capisce che se vuole arrivare all'assassino deve risolvere un caso insoluto di quindici anni prima. Un'intuizione che lo metterà tremendamente in pericolo, perché chi è riuscito a farla franca per tutto quel tempo non ha alcuna intenzione di farsi smascherare da un atipico detective...

La particolarità di questo thriller è il suo protagonista: il detective Cross, infatti, è affetto dalla sindrome di Asperger. Questa patologia, strettamente correlata a quelle dello spettro autistico, compromette le relazioni sociali ed influenza molto il comportamento del soggetto che ne è affetto. Nessuno vuole mai lavorare con il detective Cross, le sue manie sull'ordine e il rispetto delle procedure, la totale mancanza di empatia verso i colleghi e un'attenzione maniacale per i dettagli lo rendono un personaggio "difficile" da gestire e con il quale rapportarsi. Tuttavia tutte queste caratteristiche lo rendono anche uno dei migliori detective in circolazione, le sue intuizioni e deduzioni si rivelano sempre esatte.

"Cross era sempre stato attratto da casi come quello. Casi di reietti. Di emarginati. Si identificava con loro perché anche lui, sotto vari punti di vista, lo era stato. Un emarginato, un disadattato, un tipo strambo, una persona con cui era più facile non fermarsi a parlare, passare oltre, evitare."

L'omicidio di un senzatetto, presto catalogato come risultato di una banale lite tra barboni, colpisce subito il detective Cross, capace di andare oltre alle apparenze e scoperchia un vero e proprio vaso di Pandora dando vita ad una indagine avvincente e piena di eventi e correlazioni. Tim Sullivan ci permette di entrare perfettamente nella mente del suo protagonista e di partecipare al processo di indagine con descrizioni minuziose e accurate che, personalmente, ho adorato.


La trama è un susseguirsi di scoperte, segreti e collegamenti tra passato e presente. Finale poco prevedibile che garantisce un bell'effetto a sorpresa. Spero di poter leggere ancora del detective Cross in futuro. Intanto, se amate i polizieschi o vi siete appassionati alla serie "The good doctor", sono certa che questo libro conquisterà un pezzetto del vostro cuore. 




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