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mercoledì 21 maggio 2025

Recensione "Una parola per non morire" di Sandra Bonzi

 Buon pomeriggio e ben ritrovati,

oggi parliamo del terzo capitolo della serie cozy crime dedicata alla giornalista Elena Donati. Dopo i primi due libri, Nove giorni e mezzo e Il mio nome è due di picche, Sandra Bonzi riporta sugli scaffali una delle protagoniste più amate nel panorama del giallo italiano.

Buona lettura!



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Pagine 352

Una ragazzina è scomparsa da casa e non se ne hanno più notizie. Milano, attonita e ferita, si è stretta in silenzio attorno ai genitori che da quel momento hanno smesso di vivere. Elena non può proprio fare a meno di assecondare la sua anima da detective e si immerge in un caso che le è più vicino di quanto possa sospettare. Ma come sempre la sua famiglia non le dà tregua: i genitori ottantenni, separati di fresco, sono in pieno rigurgito adolescenziale e il marito la assilla con proposte di vita bucolica e faticose escursioni su due ruote. Per non parlare dei figli, che saccheggiano frigoriferi e pianificano vite spericolate che non la lasciano dormire tranquilla. Forse dovrebbe dare retta alla sua amica Claudia, mollare tutto e tutti e partire con lei, come quando erano ragazze, per un viaggio all’insegna del piacere e dell’avventura. Ma ci sono casi che toccano corde profonde. Storie che non si possono lasciar perdere. Tornano Elena Donati e la sua irresistibile combriccola che, per questa nuova avventura, stabiliscono il proprio quartier generale nel piacevole bistrot-libreria aperto dal padre e dalla sua compagna. Ma è davvero il luogo tranquillo che tutti pensano? O anche tra quegli scaffali si nascondono segreti e misteri? La letteratura ne è piena e, Elena ormai lo sa, anche la vita vera. 

Sarà lo stile semplice e accogliente o, semplicemente, il fatto di essere arrivati al terzo libro della serie ma aprendo le pagine di "Una parola per non morire" ci si sente a casa. Ci pare quasi di vedere Ettore in poltrona o sentire squillare il telefono all'alba per l'ennesima telefonata di Mario. Tutti i personaggi che abbiamo conosciuto in questi anni ci sembrano dei vecchi amici che è bello ritrovare. E, in primis, è bello ritrovare Elena e scoprire che non è mai cambiata: con le sue ansie da "drema", le citazioni di Vasco, la voglia di fare scomparire l'odioso Scotti dalla faccia della terra. È confortante questo senso di continuità che c'è tra un libro e l'altro.

Il caso trattato è molto interessante e ho apprezzato il modo in cui è stato inserito nel contesto del libro: alternando capitoli tragicomici della vita di Elena, Sandra Bonzi inserisce i pensieri della ragazzina rapita che si fanno sempre più inquietanti e preoccupanti man mano che la narrazione prosegue. Credo che questa scelta rappresenti un po' il focus dell'intera vicenda ovvero che il male può nascondersi anche nei luoghi che riteniamo più sicuri e tranquilli.

Sempre molto ben tratteggiata e definita è l'ambientazione milanese che regala dei veri e propri spaccati di vita quotidiana e attualità, contribuendo a spezzare un po' la serietà delle parti dedicate alle indagini, riportando tutto su un piano più brioso e frivolo che meglio caratterizza il genere cozy crime.

Mi piace sempre moltissimo lo stile sagace e fresco dell'autrice, rende la lettura scorrevole, dinamica e mai noiosa. Probabilmente l'unico appunto che ho sul libro è il fatto di aver dedicato poco spazio al caso in sé per concentrarsi maggiormente sulle vicende personali della protagonista - cosa che non mi aveva fatto impazzire nemmeno nel primo libro.

Nel complesso, ritengo che sia comunque un'ottima performance per Sandra Bonzi e una delle migliori serie cozy crime attualmente presenti in Italia, se amate il mistero, gli intrighi, la leggerezza e l'ironia dovete assolutamente recuperare le avventure di Elena Donati.




venerdì 6 gennaio 2023

Recensione "Come ti ammazzo il marito" di Elle Cosimano

 Buongiorno lettori,

inauguriamo un nuovo anno di letture e recensioni con il libro di Elle Cosimano, "Come ti ammazzo il marito", primo libro di una trilogia cozy crime in uscita oggi per Newton Compton Editori. 

Buona lettura!



Mamma single stressata di due figli e scrittrice in difficoltà, la vita di Finlay è nel caos: il nuovo libro che ha promesso al suo agente letterario è ancora in alto mare; il suo ex marito ha licenziato la tata senza dirglielo; e stamattina ha dovuto mandare a scuola la figlia di quattro anni con il nastro adesivo in testa dopo che si era tagliata con le forbici. Quando però viene sentita discutere della trama del suo nuovo thriller con il suo agente letterario in un ristorante, viene scambiata per un killer a contratto e accetta un’offerta per sbarcare il lunario. Presto scoprirà che il crimine nella vita reale è molto diverso dalla controparte di finzione… Tra commedia degli equivoci e thriller, un romanzo deliziosamente spiritoso e sinceramente autentico, un bestseller superpremiato che è diventato un culto negli Stati Uniti.


Voglio iniziare questa recensione togliendomi subito un sassolino dalla scarpa: è una storia assurda, rocambolesca e per niente attinente alla realtà MA forse sono proprio queste le caratteristiche che la rendono unica nel suo genere. 

Ironia e crime difficilmente hanno modo di incontrarsi perché si tratta di elementi propri di due generi completamente diversi. Elle Cosimano è riuscita ad amalgamarli perfettamente dando vita ad una storia esilarante e piena di equivoci e colpi di scena. 

Protagonista assoluta è una scrittrice che ha visto tempi migliori alle prese con un libro da consegnare, un divorzio e una causa per l'affidamento dei due figli. La vita si sta prendendo gioco di lei su tutti i fronti ma un incontro infruttuoso con la sua agente sta per darle la svolta che aspettava da tempo.

Fraintendimento dopo fraintendimento, Finlay si ritrova alle prese con pericolosi criminali, omicidi e indagini di polizia e stavolta non si tratta dei suoi libri ma della realtà!

"La mia cronologia delle ricerche su Google bastava già a farmi finire sulla lista nera del governo. Avevo scritto thriller che parlavano di omicidi come questo. Avevo cercato tutti i modi possibili per uccidere qualcuno. Con ogni tipo di arma immaginabile. Avevo studiato come sbarazzarsi di un cadavere in mille modi."

A farle da spalla ci pensa Vera, la babysitter dei suoi figli, una donna davvero sopra le righe in grado di mettere a tacere anche la coscienza più giudiziosa e con una capacità incredibile a tirarsi fuori dai guai.

Nel complesso è una storia scorrevole e godibile che sarà in grado di avvicinare al thriller anche quella fetta di lettori appassionata al romance e al chick lit. Lo sconsiglio vivamente agli appassionati del thriller/poliziesco perché non troverete nulla per soddisfare il vostro appetito sanguinario e brutale.


⭐️⭐️⭐️





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