Buongiorno e ben ritrovati sul blog.
La lettura di oggi è gentilmente offerta dalla casa editrice Ponte alle Grazie che mi ha proposto un romanzo hard boiled che ho adorato!
Si tratta del libro di Claudio Panzavolta, "Lascia stare i morti".
Buona lettura!
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Pagine 368
Faenza, 1980. Ciparisso Briganti, partigiano da giovanissimo, ex poliziotto, oggi è un investigatore privato che si divide tra pedinamenti e raccolte di prove, la passione per il gioco delle bocce, il jazz e una famiglia sgangherata. Una mattina di settembre, una donna gli recapita un biglietto, e con un pugno di parole il passato torna a bussare alla sua porta: il fornaio Federico Ronconi, reo confesso condannato all'ergastolo per il brutale omicidio di quattro bambini, è morto, ma prima di andarsene ci ha tenuto a fargli sapere che in realtà con quelle uccisioni lui non c'entrava nulla. L'inaspettata dichiarazione d'innocenza lo spinge a riprendere in mano quell'indagine scomoda e bollente che quattro anni prima gli è costata la carriera, ma nel dare la caccia al vero assassino, scavando nel torbido di una città in cui colpe taciute e insabbiamenti si mescolano a recrudescenze fasciste, dovrà guardarsi le spalle per non mettere in pericolo le persone che ama.
In una provincia stretta alla gola dalla coda degli anni di piombo, mentre gli anni Ottanta effondono false promesse di spensieratezza, investigando sulla morte dei bambini – e sulla misteriosa scomparsa della sorella dell'ultimo – Briganti si troverà a fare i conti con i peccati originali della prima repubblica, tra epurazioni mancate e strambe sedute spiritiche volte a evocare il fantasma di Mussolini, per scoprire che il male, spesso, si annida proprio in quella che dovrebbe essere la tana del suo avversario.
"Lascia stare i morti" è il nuovo libro di Claudio Panzavolta, editor e scrittore di successo, che possiamo inserire in un genere poco diffuso nel panorama editoriale italiano. Sto parlando dell'hard boiled, un sottogenere del poliziesco che celebra la figura di un investigatore che si presenta come rude, diffidente e con una forte propensione all'azione in solitaria.
Sono pur sempre un investigatore privato, un ex poliziotto. Non si può chiedere a un bracco di rinunciare al suo fiuto: un bracco annusa l'aria, facendosi guidare dall'istinto.
L'indagine e il ruolo di Ciparisso Briganti, per gli amici Briga, rientra a pieno titolo in questa descrizione. Il protagonista di "Lascia stare i morti" è stato un partigiano e un ex poliziotto, attualmente lavora come investigatore privato e questo enorme bagaglio di esperienze lo rende una figura molto complessa e con una personalità dura come l'acciaio. È un uomo che ha un proprio ideale e non ha paura di difenderlo, qualsiasi siano le conseguenze e anche le eventuali ripercussioni. Briga è un personaggio dalle mille sfumature, capace di conquistare il cuore di chi legge.
Più si scava, più cose si scoprono, e più cose si scoprono, più tocca rimboccarsi le maniche per tornare a scavare, ancora e ancora - finché è necessario, finché ce n'è.
Ma non è di certo l'unico personaggio di spessore presente nel romanzo, ho apprezzato molto anche la figura di Sabrina, compagna di Briga, una donna estremamente coraggiosa e con una grande forza di volontà che le ha permesso di superare delle sfide importanti. Il rapporto con Briga ci permette di notare una sfumatura totalmente inedita del personaggio che con lei non riesce ad essere burbero e scostante. La loro dinamica di coppia dona un po' di leggerezza ad una storia che, di fondo, affronta delle tematiche importanti.
Claudio Panzavolta ci regala uno spaccato della storia italiana degli anni '80 ma con un sguardo ad un passato ancora più importante in cui si è formato lo spirito del protagonista, in piena Resistenza. La storia riveste, quindi, un ruolo importante nello sviluppo della trama e dei personaggi ma funge anche come un memoriale per non dimenticare ciò che è stato.
Il nero, dico. La sua natura deriva dall'assenza di colore, ovvero di luce.
Il nero non esiste, signor Briganti. Non esiste, eppure ci fa paura.
È un racconto "nero" in cui c'è poco spazio per i sentimenti positivi ma che ci trascina in una indagine coinvolgente e appassionante che riserva non pochi colpi di scena. La "voce" di Claudio Panzavolta risulta veritiera e autentica rispecchiando completamente lo stile del romanzo.
Consigliato a tutti gli amanti del noir e dell'hard boiled, vi stupirà!