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lunedì 26 maggio 2025

Recensione "Dove non può trovarti" di Darcy Coates

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog.

Oggi torniamo a parlare di paranormale, un genere che apprezzo sempre moltissimo, con l'ultimo libro di Darcy Coates, "Dove non può trovarti". Vi ho già parlato di lei QUI in occasione dell'uscita de "I fantasmi di Ashburn House", sempre edito da Fanucci.

Buona lettura!



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Pagine 320

Abby Ward vive in una città maledetta in cui le persone scompaiono, e quando i loro corpi vengono ritrovati sono sempre smembrati e ricuciti insieme in modo innaturale. È opera di un assassino umano o di qualcosa di molto più oscuro? Lei e la sorella minore Hope vivono rispettando una serie di regole molto rigide, ideate per tenerle al sicuro, e per questo quando Hope viene rapita è uno shock. Disperata e ansiosa di ritrovarla prima che sia troppo tardi, Abby racconta tutto ciò che sa alla polizia, ma le forze dell’ordine sostengono di avere le mani legate. Non possono fare nulla. Ogni ora è preziosa, ed Abby e i suoi amici finiscono coinvolti in un angosciante gioco del gatto e del topo. Devono riportare indietro Hope, e in fretta, prima che di lei non rimanga più nulla. E prima che tutto ciò a cui tengono venga inghiottito dall’oscurità che li attende nei tunnel sotto la città che credevano di conoscere.

Darcy Coates è una vera maestra del brivido e in "Dove non può trovarti" la sua capacità di provocare paura e terrore è ancora più evidente rispetto al libro precedente, "I fantasmi di Ashburn House".

Doubtful non è un posto sicuro.

Le persone... qui scompaiono, a volte.

La gente... muore.

Siamo in una piccola cittadina in cui succedono cose strane: a Doubtful, infatti, le persone scompaiono silenziosamente e improvvisamente. Quelli che restano sembrano accettare passivamente la situazione perché nessuno può mettersi contro 'il Cucitore'.

Questo personaggio rappresenta probabilmente tutta la genialità e il terrore della storia. Nessuno sa chi o cosa sia ma, vi assicuro, ho avuto il terrore di incontrarlo anche se solo su carta.

C'è qualcuno, però, che non ha intenzione di subire le sue azioni ma che ha tutte le intenzione di contrattaccare. Le lepri è il soprannome che Abby e i suoi amici hanno assunto perché descrive perfettamente il modo in cui sono costretti a vivere: sempre all'erta e sempre pronti alla fuga. Il gruppo sembra immune all'omertà in cui vivono tutti gli adulti della città. Hanno un loro codice, i loro sogni e la voglia di tagliare le corde invisibili che li tengono legati alla città.

Ho amato moltissimo tutti loro e rappresentano un contrasto forte rispetto agli adulti che dovrebbero proteggerli e invece si limitano semplicemente a fargli rispettare un coprifuoco che si è dimostrato abbastanza inutile.

Abby si sentì gelare. Sapeva cosa aveva visto. Ma non per questo era più facile da assimilare. L'immagine era impressa nella sua mente, orribilmente chiara. 

Cinque dita, più grandi e più lunghe di quelle che avesse mai visto su un umano. La pelle era grigia e consumata come una pietra tombale. Era attraversata da linee dove la carne era stata aperta e poi ricucita con filo rosso.

Ho amato il clima soffocante che si respira sin dalle primissime pagine. I tasselli vanno al loro posto pian piano ma, nonostante l'autrice si prenda il suo tempo, è interessante scoprire la storia del Cucitore  dai racconti e dalle leggende del luogo. 

Mi ha ricordato moltissimo le atmosfere di 'It', anche se le due storie seguono filoni totalmente diversi. 

Il filo del Cucitore, rosso come il sangue di tutte le sue vittime, si stringe sempre più come una gigantesca ragnatela pronta a far cadere in trappola l'intera città. Un epilogo al cardiopalma e incerto fino alla fine è la conclusione perfetta di un libro carico di inquietudine e mistero.

Da leggere con la luce accesa 👀



martedì 15 aprile 2025

Recensione "Un grido dall'ignoto" di A.J. Ryan

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog.

Oggi parliamo di una storia perfetta per tutti gli appassionati di thriller apocalittici e fantascientifici. Si tratta di "Un grido dall'ignoto", di A.J. Ryan, edito da Fanucci Editore che ringrazio tantissimo per la copia.

Buona lettura!


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Pagine 208

Un uomo si risveglia su un’imbarcazione in mezzo al mare senza ricordare né chi sia né come abbia fatto a finire lì. E con lui ci sono altre sei persone: nessuna ricorda il proprio nome, ma tutte portano le cicatrici di un recente intervento chirurgico. Non solo, ognuno di loro ha un’abilità specifica, come se formassero una squadra altamente specializzata. Sono frutto di un esperimento, certo, ma quale e perché? Quando sul computer di bordo appare una mappa, decidono di collaborare per sopravvivere e affrontare qualsiasi cosa stia per accadere. Mentre l’imbarcazione si muove autonomamente attraverso la bruma che copre le acque, il gruppo, assalito da mille domande, inizia a dividersi: chi li sta guidando? Perché hanno perso la memoria? E cosa sono le urla che si sentono al di là della nebbia? 

Non fatevi ingannare dal numero esiguo di pagine perché A.J. Ryan ha concentrato all'interno del suo romanzo di tutto e di più. La storia inizia subito, senza preamboli e senza un minimo di preparazione psicologica. Il lettore si trova a bordo di uno scafo in cui un gruppo di sconosciuti, che non hanno ricordi personali ma solo competenze tecniche, sono "intrappolati" e che li sta trasportando a Londra.

Una nebbia fitta ricopre tutto ciò su cui posano lo sguardo. Una voce misteriosa gli dà degli ordini ma si rifiuta di fornire risposte e, come se tutto ciò non fosse già un tantino destabilizzante, si iniziano a sentire delle urla in lontananza.

Man mano che la narrazione prosegue, si profila uno scenario apocalittico che trasmette inquietudine da tutti i punti di vista. Oltre all'atmosfera surreale, si fa sentire moltissimo anche la tensione psicologica perché non c'è fiducia tra gli stessi personaggi che non hanno memoria delle persone che erano e nemmeno sul ruolo che devono svolgere in questa missione a dir poco stramba 

Personalmente ho avuto il cuore a mille per tre quarti del tempo perché la situazione va di male in peggio e come in un conto alla rovescia inesorabile si arriva alla resa dei conti, alla verità e allo scopo della "missione" .

Lo stile di A.J. Ryan non si perde in convenevoli, è molto schietto e tagliente, in alcuni punti. L'unico appunto che mi sento di fare è sul finale frettoloso che non ha totalmente soddisfatto la mia curiosità e non mi ha dato tutte le risposte che cercavo. Con qualche pagina in più sarebbe stata una storia perfetta!

Ma nonostante la mancata sintonia sul tipo di finale, "Un grido dall'ignoto" resta un libro straordinario nell'ambito del genere sci-fi. Perfetto per tutti i lettori che amano le storie di Blake Crouch pubblicate sempre Fanucci!




mercoledì 18 dicembre 2024

Recensione "La serie di Fossosecco" di Corrado Peli

 Buongiorno e ben trovati sul blog.

Oggi vi parlo di una serie che ho amato tantissimo e che, purtroppo, è passata un po' in sordina.

Si tratta della dilogia firmata dalla penna di Corrado Peli, "La balotta dei tramonti" composta, per l'appunto, da due libri: "La maledizione di Fossosecco" e "Il ponte dell'impiccato". Entrambi sono stati pubblicati da Fanucci.

Buona lettura!



Acquistali qui > La maledizione di Fossosecco - Il ponte dell'impiccato

È una torrida giornata di inizio settembre quando la famiglia Adani si trasferisce da Genova a Fossosecco, piccolo centro sperduto nella Bassa tra Bologna, Ferrara e Ravenna. Giuseppe Adani ha deciso che quel tranquillo paese di pianura è il luogo ideale per Marco, il figlio tredicenne rimasto paralizzato dalla vita in giù dopo un incidente stradale in cui è morta la madre. Il ragazzo si integra fin da subito nella nuova realtà, sfrecciando lungo le strade del paese in sella alla sua Silver Bullet, un triciclo a motore potenziato. E mentre si salda l’amicizia con i coetanei Andrea e Stefano, Marco si rende conto che a Fossosecco accadono cose strane. A turbare le sue notti è la figura di un uomo che compare ogni volta alle undici a poca distanza dal casolare degli Adani, vaga per mezz’ora tra i campi e infine scende in un lago scomparendo sotto la superficie. Ma l’aspetto più inquietante è che soltanto Marco riesce a vederlo. Il nuovo gruppo di amici, al quale si uniscono le coetanee Lucia e Mirella, si troverà così a indagare su una serie di eventi che risalgono a decenni prima, finanche alla Seconda guerra mondiale.

Nel primo capitolo delle serie, Corrado Peli ci conduce in un piccolo paesino nel bolognese. L'ambientazione è uno dei punti forti della serie perché appare, da subito, un posto misterioso e ricco di storia. L'autore descrive nel dettaglio Fossosecco: le vie, i boschi e soprattutto le leggende che aleggiano sulla cittadina e che sono destinate a diventare un argomento di rilievo con l'arrivo di Marco Adani e la sua famiglia.

Credit: mappaspiagge.it


Marco è il protagonista della serie, è rimasto paralizzato a seguito di un incidente e si muove a bordo della  mitica Silver Bullet: un triciclo a motore che gli salverà la vita più volte nel corso della serie. E' un personaggio complesso e pieno di sfumature, un ragazzino costretto a crescere più in fretta dei coetanei e che dovrà confrontarsi con un "dono" più grande di lui. Dopo pochi giorni dal suo arrivo a Fossosecco, infatti, comincia a vedere la figura di un soldato che cammina vicino alla riva del lago per poi scomparire sotto la sua superficie. Come se la cosa non fosse già inquietante di suo, la situazione diventa ancora più misteriosa perché è l'unico a vedere questa scena ogni sera.

Il gruppo di amici che si è creato attorno a Marco, composto da Stefano, Andrea e Lucia, pur credendo all'amico non può essergli di aiuto. Ma grazie alle loro conoscenze sulle leggende del luogo, inizia a farsi strada una teoria sul fenomeno e sul ruolo che riveste Marco nei panni di unico testimone.
Il gruppo di ragazzi si trasforma ben presto in una squadra improvvisata di investigatori che ha come obiettivo quello di far luce su un caso di scomparsa iniziato molti anni prima.

Credit: leggo.it

Ne "La maledizione di Fossosecco", conosciamo nel dettaglio i personaggi e li vediamo evolvere e affrontare situazioni difficili che fanno mettere in dubbio tutto ciò in cui hanno sempre creduto. Come lettrice, sono stata fiera di loro e di come tutti siano riusciti a superare i propri limiti con coraggio e determinazione. Le pagine scorrono via velocemente, complice una scrittura evocativa e molto coinvolgente, tanto che arrivati al finale non si può fare a meno di bramare IMMEDIATAMENTE il secondo libro perché "non può finire così"!


Sono iniziate le vacanze di Natale e nel casolare della famiglia di Marco regna il caos: Anna, sua sorella, continua a frequentare Attila Brusa mentre il padre Giuseppe subisce le insistenze di Luzio Brusa che vuole a tutti i costi i suoi terreni. Dopo qualche esitazione, Marco decide di indagare sulla morte di don Silvio – l’origine di tutta la faccenda – partendo da un crocifisso nero con un Cristo filiforme dagli occhi dipinti di rosso. Raduna così gli amici per far luce sulle vicende che affliggono Fossosecco da decenni, tra cui il suicidio di Pillari. Rosa, la vedova di Giorgio Pillari, rivela che il padre di Luzio Brusa, Oreste, credeva alle visioni del marito e fissò un incontro con lui: pochi giorni dopo Pillari venne trovato impiccato e Oreste fu ricoverato in una clinica privata dove in seguito fu dichiarato morto. Tra un’incursione notturna nel cimitero comunale, un’operazione di spionaggio nei magazzini del mattonificio e incontri sempre più inquietanti con i fantasmi, Marco e tutta la banda dovranno svelare una serie di segreti per risolvere il caso, aiutando così gli spiriti a trovare la pace.

Credit: Allestimenti di Natale

"Il ponte dell'impiccato" inizia, quindi, esattamente dove finisce il primo libro sia a livello temporale che narrativo. Siamo a Natale e la Balotta dei tramonti ha appena compiuto un'impresa storica risolvendo quello che si era rivelato un cold case fatto e finito. Ovviamente, però, il loro compito non è finito qui. Con nuovi personaggi e altrettanti approfondimenti sulle nostre vecchie conoscenze, Corrado Peli ci incanta con un nuovo mistero da risolvere costellato, ancora una volta, di innumerevoli pericoli lungo la strada dato che 'il nemico' è parte integrante di Fossosecco.

Credit: Castagniccia Mari e Monti

Il dono di Marco è un fardello enorme da portare perciò il gruppo cerca un modo per spezzare questa "maledizione" liberando tutti i fantasmi di Fossosecco in maniera definitiva e facendo giustizia a tutti loro. L'azione si concentra sulla famiglia dei Brusa che, alla stregua di un polpo, ha avvolto l'intera città nei suoi tentacoli ed è responsabile di numerose ingiustizie. 

In questo secondo capitolo della serie ci sono tantissimi colpi di scena e si trovano le risposte agli interrogativi iniziati già nel primo libro. Largo spazio viene lasciato anche all'elemento paranormale per la gioia di tutti i lettori che amano queste vibes. 
Corrado Peli è riuscito nell'impresa di farmi appassionare ad una storia adolescenziale, sulla carta, ma piena di emozioni e misteri che mi hanno tenuta incollata alle pagine per giorni.

Non vi nascondo che l'epilogo ha portato con sé tantissima tristezza perché avrei voluto non dover mai abbandonare Fossosecco e Marco che, in particolare, si è conquistato un posto speciale nel mio cuore. Quello che voglio dirvi, quindi, è che non dovete lasciarvi fuorviare dall'apparenza perché si tratta di una serie di tutto rispetto e scritta divinamente.

E' assolutamente necessario leggerli in ordine per avere un senso di completezza ma anche per godervi questo viaggio straordinario. Sono super fiera che questa bellissima serie sia made in Italy ed è entrata a pieno titolo tra le mie preferite!













martedì 2 luglio 2024

Recensione "Dark Matter" di Blake Crouch

 Buongiorno lettori,

oggi voglio parlarvi di un autore che ho imparato ad amare grazie alla serie "Wayward Pines", una serie thriller di genere fantascientifico che ho adorato e che consiglio a tutti di recuperare. In questa nuova uscita, "Dark Matter", ritroviamo molte delle tematiche care all'autore in un libro pazzesco che vi spingerà oltre i limiti nel tentativo di comprenderlo.

Mettetevi comodi, si parte per il multiverso!


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TRAMA

Jason Dessen, ex meccanico quantistico, è un professore universitario di Fisica che vive a Chicago con la moglie Daniela e il figlio Charlie. Un giorno viene rapito e drogato. «Sei soddisfatto della tua vita?» sono le ultime parole che sente pronunciare prima che il suo rapitore lo colpisca tanto forte da fargli perdere i sensi e di risvegliarsi legato a una barella. Si rende conto di essere circondato da persone che indossano tute di protezione chimica, e un uomo a lui sconosciuto gli sorride dicendo: «Bentornato, amico.» Nel mondo in cui si ritrova, la vita è diversa da quella che ha sempre conosciuto. Sua moglie non è sua moglie, suo figlio non è mai nato e lui non è un semplice professore di Fisica ma un genio ammirato da tutti perché ha realizzato qualcosa di grandioso. Qualcosa di impossibile. Tuttavia un atroce dubbio lo assale: quale dei due mondi è un sogno? E se la vita che ricorda è reale, come può tornare dalla sua famiglia? Per trovare le risposte dovrà intraprendere un viaggio straordinario e spaventoso, che lo costringerà ad affrontare la parte più oscura di sé stesso senza potersi fidare di niente e di nessuno, nemmeno della materia che lo circonda.


RECENSIONE

Vi siete mai trovati davanti ad una scelta importante il cui esito avrebbe potuto cambiare radicalmente la vostra vita?

Io sì e anche Jason Dessen, protagonista di "Dark Matter". Questo ci ha reso anime affini e tramite lui e le vicissitudini che si ritrova a vivere, sono riuscita a fare pace con quella parte di me che si arrovella sempre con gli "e se..."  .

Ma partiamo con calma e dal principio, questo thriller fantascientifico di Blake Crouch non è da prendere alla leggera e nasconde, letteralmente, infiniti mondi al suo interno. Jason è un professore di fisica, prima di guadagnarsi una cattedra all'università ha abbandonato la sua carriera da ricercatore sul più bello in quanto ha scoperto che sarebbe diventato padre a breve. 

Da quel momento ogni tanto ci pensa a come sarebbe potuta essere la sua vita se questo evento non fosse successo e ci pensa anche la sera in cui esce per bere una birra con un amico e il momento successivo scopre che quella "seconda vita" esiste davvero e ci è appena finito dentro.

Come è successo? Ma soprattutto perché? Tutto quello che sta vivendo è reale? C'è una spiegazione scientifica a tutto ciò e l'autore ce la mette davvero tutta per farla comprendere al lettore ma nel caso in cui foste totalmente a digiuno sulla fisica quantistica, vi basti sapere che è possibile dimostrare che possono coesistere diverse versioni di uno stesso soggetto. È il principio base della teoria del multiverso e il perno centrale della geniale trama di Dark Matter.

La narrazione si fa via via più ansiogena e tesa, la presa di consapevolezza da parte di Jason è direttamente proporzionale alla cadenza del ritmo narrativo che si fa sempre più serrato man mano che ci avviciniamo alla verità e ai problemi che una situazione del genere comporta.

Probabilmente la cosa che mi ha fatto amare questo libro è proprio la presa di coscienza del personaggio: è  vero che ogni scelta comporta una rinuncia ma quanto fa male accorgerci che comunque tutto ciò che ci rende felici è quello che abbiamo già? Jason interpreta tutti noi e scopre a sue spese quanto la vita che a volte immaginiamo non sia idilliaca come pensiamo perché la felicità quasi sempre è a portata di mano. Di sicuro ci penserò due volte prima di pronunciare di nuovo un "e se...." .

Avevo già amato Blake Crouch con la serie di Wayward Pines in cui ho lasciato il cuore ma "Dark Matter" è una conferma di un autore che sa stupire e sa insegnare, inevitabilmente è un libro che porta con sé infiniti punti di riflessione e che non lascia indifferenti. Con i suoi personaggi e i tantissimi avvenimenti, questo libro adrenalinico si divora dalla prima all'ultima pagina. Merita un'occasione, lasciatevi stupire da questa storia labirintica e ricca di azione e suspense!


⭐️⭐️⭐️⭐️

mercoledì 8 novembre 2023

Recensione "L'alibi perfetto" di Jayne Cowie

 Buongiorno lettori e buon inizio settimana. 

Nel post di oggi voglio parlarvi di un libro che ho apprezzato tantissimo per il genere trattato, thriller distopico, e per l'argomento scelto che è molto attuale. 

Si tratta del libro di Jayne Cowie, "L'alibi perfetto", edito da Fanucci Editore.

Buona lettura!



UN MONDO DIVERSO...

Il romanzo di Jayne Cowie si apre in uno scenario paradossale, tipico del genere distopico, nel quale gli uomini sono schedati e confinati durante quello che viene chiamato "Coprifuoco". Suddetto elemento è una misura estrema istituita al culmine di un periodo storico in cui la violenza sulle donne era ormai inarrestabile. Ho trovato molte analogie con la situazione che viviamo quotidianamente e devo dire che i principi di questo nuovo ordine non sono del tutto da condannare.

GIRL POWER!

Più che un motto, in questo libro è un dato di fatto. Le donne lavorano come o più degli uomini, non esistono disparità salariali e vengono tutelate in tutte le loro scelte e necessità. Gli uomini sono praticamente dei nemici, senza distinzione. Dotati del loro tag che permette di sapere in tempo reale dove sono e se stanno violando qualche legge, vengono parecchio disumanizzati. 

TRE PROTAGONISTE

All'interno de "L'alibi perfetto", i personaggi principali sono ovviamente interpretati da donne alle quali viene dato il compito di esprimere e argomentare i vari pensieri che il lettore fa durante la lettura: abbiamo Pamela, una detective della vecchia guardia divisa perennemente tra la voglia di fare giustizia e il non farsi trascinare da giudizi personali su gli uomini; Sarah che interpreta una vittima che ha avuto il coraggio di denunciare e che è una fervente sostenitrice dei tag e del Coprifuoco; infine Cass, la più giovane tra le tre. Lei è nata nell'era del Coprifuoco e trova questo sistema esagerato e penalizzante nei confronti degli uomini. Tutte loro creeranno delle dinamiche molto interessanti, tutte da scoprire. 


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L'ELEMENTO THRILLER

Come vi accennavo all'inizio, si tratta di un thriller distopico e questo perché il tutto inizia con l'omicidio di una donna avvenuto proprio durante il Coprifuoco. Questo mette in dubbio l'intero sistema: se gli uomini sono costantemente sotto controllo, chi ha perpetrato questo brutale assassinio? 

RIFLESSIONI A NON FINIRE

L'autrice affronta punto per punto tutte le criticità del sistema e le premesse che hanno portato ad un mondo così diverso rispetto a prima. Avrete costantemente sotto gli occhi elementi a favore e contrari per entrambi i modi di vivere ma, alla fine, sarete liberi di trarre le vostre conclusioni anche attraverso le storie di Pamela, Sarah e Cass.

GLI ELEMENTI VINCENTI DEL LIBRO

Credo che si possano riassumere in tre componenti: l'attualità del tema trattato, ogni giorno leggiamo e ascoltiamo notizie sui femminicidi quindi si tratta di un libro nel quale è facile immedesimarsi; l'originalità del contesto, immaginare un mondo diverso in cui finalmente le donne non devono più dimostrare o lottare per affermarsi è stata un'esperienza bella pur non approvando diverse leggi di questo universo parallelo; lo stile dinamico, la scrittura di Jayne Cowie è versatile, precisa e molto coinvolgente. È un libro che, una volta iniziato, farete fatica a mettere giù. 

L'ho apprezzato molto e lo consiglio!



martedì 26 giugno 2018

Recensione "Akhenaton l'eretico" di Valery Esperian

Buongiorno lettori e ben trovati.
Oggi vi porto di nuovo in Egitto per parlarvi del secondo romanzo realizzato dal collettivo di scrittori, Valery Esperian, dedicato alla figura di "Akhenaton", un faraone meno noto rispetto alla figura di Cheope (trovate la recensione al libro a lui dedicato, QUI), ma decisamente più complesso da capire.
Buona lettura!


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Nato diverso, nell'aspetto e nelle idee, Akhenaton ha sfidato l'eredità del padre cambiando per sempre il volto dell'Egitto e della storia. Sposando la splendida Nefertiti, "la donna più bella dell'antichità" secondo gli studiosi, ha dato vita a una delle più appassionanti storie d'amore della storia. Ma soprattutto, Akhenaton "l'eretico" ha sconvolto un impero imponendo un unico dio, Aton il sole, e guidando una rivoluzione religiosa costellata di intrighi, passioni, tradimenti e lotte per il potere. Una gloriosa e dorata utopia, in una spirale crescente di colpi di scena. Dopo diciassette anni di regno, morì in circostanze misteriose e subì una damnatio memoriae: i suoi monumenti furono abbattuti, le sue statue distrutte e il suo nome cancellato dalle liste reali.

La figura di Akhenaton, conosciuto anche con il nome di Amenofi IV, è quella di un uomo rivoluzionario che ha lasciato il segno. Nonostante abbia subito una damnatio memoriae, ancora oggi viene ricordato come una delle figure più ribelli della storia dell'Antico Egitto. Era un uomo diverso nell'aspetto e nelle idee, nessuno prima di lui, si dedicò solo ed esclusivamente ad un Dio, improntando sul suo culto la sua intera esistenza. La ricostruzione della sua vita e dei suoi pensieri, è un viaggio affascinante che fornisce molti spunti di riflessione. Nella sua vita ha amato veramente solo due cose e si è dedicato ad esse senza risparmiarsi: dedicò la vita al culto del dio Aton, cambiò nome per lui e fece costruire una città in suo onore. Allo stesso modo e con la stessa intensità, dedicò l'amore terreno verso Nefertiti: la donna più bella dell'epoca.
Il loro amore è una parte fondamentale del libro ed è presente in ogni sua parte. In un certo senso, il matrimonio con Nefertiti rappresenta la parte più umana di Akhenaton.

Il clima politico-religioso non è dei migliori, quando si decide di decide di rivoluzionare secoli di usanze e tradizioni il rischio è quello di essere definito 'eretico' o 'folle'. Tuttavia ho ammirato il carisma e la convinzione di Akhenaton, incurante delle critiche e dei sotterfugi portati avanti dai suoi nemici. Certo, siamo di fronte ad una personalità profondamente insicura che ha passato l'infanzia ad elemosinare l'affetto, le attenzioni e l'appoggio di un padre che preferiva suo fratello, ma è un personaggio che ha saputo guadagnarsi comunque un posto nel mondo e nella storia.

Ancora una volta, sono rimasta letteralmente affascinata dal lavoro di ricostruzione storica, metodico e dettagliato, che c'è stato dietro la stesura del romanzo. Non ci sono elementi, o termini, anacronistici, la trama e i personaggi che la popolano sono perfettamente amalgamati tra loro e danno vita ad una storia coinvolgente ed emozionante. Non conoscevo quasi nulla della storia di Akhenaton ma, grazie a questo libro, ho potuto far luce sul suo ruolo e sul suo operato. Mi è piaciuto tantissimo leggere della bellissima storia d'amore con Nefertiti, è stato un elemento fondamentale per la buona riuscita del libro e un argomento che ha conferito leggerezza e normalità in un romanzo storico molto impegnativo e dai toni solenni.

Questa serie continua a colpirmi sempre di più e la consiglio senza remore a tutti gli appassionati di storia.



lunedì 18 giugno 2018

Recensione "Cheope l'immortale" di Valery Esperian

Buongiorno, lettori. 💓
la settimana, sul blog, comincia con un bellissimo viaggio nell'antico Egitto alla scoperta di un romanzo storico sulla vita di uno dei faraoni più noti e importanti della storia, Cheope.
A lui appartiene una delle piramidi più imponenti e famose arrivate fino a noi e, in questo libro, avrete modo di scoprire come e perché questo faraone si differenziò dagli altri della sua dinastia.
Buona lettura!


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Cheope è stato un sovrano determinato, ambizioso, giusto eppure spietato. Figlio di secondo letto, per diventare Faraone ha dovuto dimostrare di possedere il Ka degli eletti. Ha conquistato terre, annientato avversari, schiavizzato popoli. Dopo migliaia di anni, la Grande Piramide di Giza, unica delle sette meraviglie del mondo antico sopravvissuta fino ai giorni nostri, testimonia intatta la sua grandezza. Ma i templi edificati, il porto di Wadi al-Jarf sul Mar Rosso, l'apertura dei commerci al di fuori dell'Egitto non sono stati sufficienti a placare la sua brama di potere. Nella sua vita c'era un tassello mancante: svelare il segreto del Santuario di Thoth. Solo così sarebbe stato consacrato dio tra gli dèi, solo così sarebbe stato davvero immortale...

Quando mi hanno proposto i primi due titoli di questa serie, composta complessivamente da cinque romanzi, dedicata all'antico Egitto non ho potuto fare a meno di accettare ad occhi chiusi. Amo la storia antica e la civiltà egiziana è, obiettivamente, una delle società più all'avanguardia e moderne di sempre. Dobbiamo loro tantissime scoperte e solo un cieco non riconoscerebbe l'immensità della loro arte e della loro cultura. La figura di Cheope, è una delle più note quando parliamo di faraoni. Cheope è stato il re del cambiamento, un re attento e scrupoloso, un re degno del peso della corona che ha indossato, pur avendo lottato moltissimo per averla. Quando si scrive un romanzo storico, la difficoltà maggiore sta nel non tralasciare dettagli importanti e, allo stesso tempo, non appesantire troppo la trama e, di conseguenza, la lettura. Direi che in questo caso gli scrittori sono riusciti a trovare l'equilibrio perfetto perché è una storia che si divora in poco tempo. Ovviamente, il libro non è esente da licenze poetiche e sarebbe assurdo pretendere il contrario dato che nessuno può verificare la veridicità dei numerosi dialoghi del libro, ad esempio. Tuttavia il manoscritto è coerente e sufficientemente completo. La figura di Cheope viene descritta nel dettaglio, sia nella ricostruzione dell'aspetto fisico del faraone sia  per quanto riguarda la parte caratteriale.

Cheope, tu non capirai mai. E' questo il tuo limite, ciò che ti rende inadatto a un simile compito. La legge di Maat impone l'equilibrio e tu sei sempre stato interessato solo al divino, trascurando gli altri compiti che spettano al faraone. E' il popolo, che va governato prima di tutto. Assicurare il benessere, la sicurezza dei sudditi, è importante quanto servire gli dei...

Mi ha colpito moltissimo l'ossessione di quest'uomo per il divino e per dimostrare al mondo di essere il prescelto dagli dei. Cheope fu, di sicuro, un uomo dotato di grande astuzia e intelligenza ma sarebbero valse a poco senza l'appoggio incondizionato e fedele di chi lo circondava, prima fra tutti la madre. Nel romanzo scoprirete tutta una serie di personaggi minori e poco noti che contribuirono a rendere questo faraone uno dei più grandi della storia. Il ruolo delle donne è fondamentale in questa vicenda e tutte le protagoniste rivestono una notevole importanza. Vi stupirà sapere che le lotte per la supremazia nell'harem, tra le varie mogli e concubine dei faraoni, non hanno nulla da invidiare agli intrighi e le congiure per il trono. La prosa è, senza dubbio, accurata e perfetta per il periodo storico. Non fatevi scoraggiare dai numerosi nomi particolari che troverete strada facendo, la bellezza del libro risiede anche in questo. Sarete, letteralmente, catapultati nelle stanze del palazzo reale al cospetto del faraone e dei visir, toccherete quasi con mano le piramidi in costruzione e incontrerete delle personalità affascinanti grazie alla narrazione coinvolgente ed evocativa. Questo libro ha soddisfatto completamente le aspettative e non vedo l'ora di leggere i prossimi capitoli della serie.
Se amate la storia, soprattutto quella dell'antico Egitto, è un libro da non perdere!



martedì 12 dicembre 2017

Recensione "New York 2140" di Kim Stanley Robinson

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un romanzo di Kim Stanley Robinson edito da Fanucci.
Si tratta di "New York 2140", un libro di cui mi avete chiesto in molti perciò bando alle ciance e buona lettura!


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Il livello delle acque del mare si è alzato, sommergendo improvvisamente l’intera città di New York. Ogni strada si è trasformata in un canale, ogni grattacielo in un’isola a sé stante. Ma per i residenti di un edificio di Madison Square, la New York del 2140 è ben lontana dall’essere una metropoli isolata e perduta, e tutto sembra procedere esattamente come prima del disastro climatico. Il commerciante riesce a trovare occasioni dove tutti gli altri vedono solo problemi; per il detective il lavoro sembra non mancare mai; la star di internet continua ad ammaliare milioni di persone con le sue avventure su un dirigibile; e, infine, l’amministratrice di un grattacielo continua a essere rispettata per la sua frenesia di controllo e la cura maniacale dei dettagli. Ma la minaccia adesso sta giungendo dall’alto, dai programmatori, residenti temporanei sui tetti, la cui scomparsa darà avvio a una catena di eventi che influenzeranno per sempre l’esistenza dei newyorkesi e metteranno in pericolo le fondamenta della città stessa. Una visione distopica e audace di una New York postapocalittica che affronta le devastanti conseguenze del riscaldamento globale. Un’umanità che ha perso tanto, ma non la speranza.

Il libro ha tutte le caratteristiche per attrarre, sconvolgere e coinvolgere il lettore ma l'enorme quantità di pagine e la scarsa capacità descrittiva/narrativa dell'autore, fa sì che il tutto si perda nella mole di informazioni, inutili e noiose per lo più, che ci vengono sciorinate senza un minimo di logica.
Ci sono tantissimi personaggi, nessuno degno di nota o con uno spessore tale da lasciare qualcosa una volta finito il libro, la divisione dei capitoli è confusionaria e non aiuta a seguire una trama scarna che viene sviscerata troppo. Penso che se l'intera vicenda, perlomeno le parti fondamentali, fossero state racchiuse nella metà esatta di pagine la musica sarebbe decisamente cambiata.
Mi piaceva tantissimo l'idea di una città quasi sommersa, la voglia di puntare il dito contro un fenomeno che si prende, spesso, sottogamba come lo scioglimento dei ghiacci e l'innalzamento delle acque, ma in questo libro è tutto tanto, troppo dispersivo. 
L'ho terminato con molta difficoltà e mi ha lasciato tanto amaro in bocca per il tempo perso, ho sperato fino all'ultimo in un cambiamento di rotta, in una sospirata dinamicità e azione che, purtroppo, non ho riscontrato. Non mi piace demolire i libri e, di rado, trovo letture spiacevoli ma, per me, "New York 2140" è un flop senza possibilità di appello. 
Come vi dicevo sopra,  ci sono elementi e contenuti validissimi che non sono stati per nulla valorizzati e che, anzi, si disperdono nell'etere. 
A malincuore, non mi sento di consigliarlo soprattutto dato il costo elevato del libro.





venerdì 17 novembre 2017

[Segnalazione] "New York 2140" di Kim Stanley Robinson

Buon pomeriggio lettori,
oggi vi parlo di un romanzo di fantascienza che mi ispira uscito ieri per Fanucci Editore.
Si tratta di "New York 2140", scritto da Kim Stanley Robinson.
Buona lettura!


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Il livello delle acque del mare si è alzato, sommergendo improvvisamente l’intera città di New York. Ogni strada si è trasformata in un canale, ogni grattacielo in un’isola a sé stante. Ma per i residenti di un edificio di Madison Square, la New York del 2140 è ben lontana dall’essere una metropoli isolata e perduta, e tutto sembra procedere esattamente come prima del disastro climatico. Il commerciante riesce a trovare occasioni dove tutti gli altri vedono solo problemi; per il detective il lavoro sembra non mancare mai; la star di internet continua ad ammaliare milioni di persone con le sue avventure su un dirigibile; e, infine, l’amministratrice di un grattacielo continua a essere rispettata per la sua frenesia di controllo e la cura maniacale dei dettagli. Ma la minaccia adesso sta giungendo dall’alto, dai programmatori, residenti temporanei sui tetti, la cui scomparsa darà avvio a una catena di eventi che influenzeranno per sempre l’esistenza dei newyorkesi e metteranno in pericolo le fondamenta della città stessa. Una visione distopica e audace di una New York postapocalittica che affronta le devastanti conseguenze del riscaldamento globale. Un’umanità che ha perso tanto, ma non la speranza.

venerdì 3 novembre 2017

Recensione "Autonomous" di Annalee Newitz

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un libro particolare che ho ricevuto da Fanucci Editore.
Si tratta del romanzo d'esordio di una collega blogger d'oltreoceano, Annalee Newitz, e si intitola "Autonomous".


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Terra, 2144. Judith ‘Jack’ Chen è una vera e propria scienziata-pirata: la sua base operativa è un sottomarino, la sua missione piratare costosi farmaci e produrne delle alternative a basso costo, accessibili a tutti. Una sorta di Robin Hood in un mondo dominato dalle case farmaceutiche. Eppure, qualcosa è andato storto con la sua ultima partita di Zacuity: coloro che ne hanno fatto uso, sono andati incontro a effetti collaterali imprevisti, ridotti a veri e propri automi costretti ad azioni meccaniche e ripetitive che conducono la mente alla follia. Jack sa che se il farmaco da lei messo a punto si diffondesse, l’umanità intera ne sarebbe minacciata. Sulle tracce della scienziata, una coppia alquanto improbabile al soldo delle case farmaceutiche: Eliasz, un tormentato agente sotto copertura, e il suo fedele partner Paladin, un robot. Sarà nella frenetica ricerca di informazioni sul misterioso e potente farmaco di Jack che Eliasz e Paladin riusciranno a stabilire un legame inaspettato, oltre i confini tracciati dalle loro nature così diverse.

Con questo romanzo è difficile parlare senza rivelare parti essenziali del libro o fare enormi spoiler.
E' un genere particolare, che non rientra tra i miei preferiti, ambientato in un mondo futuristico in cui tutte le peggiori paure e teorie del complotto che abbiamo oggi si sono avverate.
Umani e robot convivono insieme, ma la linea di confine tra le due specie è netta e ben definita, nonostante si tratti di bot estremamente umanoidi nell'aspetto e nel modo di pensare.
Il personaggio di Jack (Judith) Chen, pur essendo proposta come 'villain' della situazione, mi ha molto colpita. A mio avviso, ha cercato di migliorare le cose per le persone meno abbienti e, le gravi conseguenze che si verificano, sono solo degli effetti collaterali in tutti i sensi.

E' possibile vivere liberi in una società
che controlla anche la mente?

L'amore vero e proprio, però, è nato solo leggendo di Eliasz e Paladin. Non credevo di poter appassionarmi così ad una storia fatta, perlopiù, di bulloni, software e codici informatici.
Questi due personaggi superano ogni barriera imposta dal sistema facendo luce sulle falle di una società che vuole prevaricare una popolazione intera sottomettendola con lobby e rigide norme comportamentali. Ragazzi, mi avete fatta sognare!
L'autrice ha un linguaggio molto, molto tecnico (forse anche troppo). In alcuni passaggi mi è risultato difficile seguire la voce narrante e collegare i vari sviluppi della vicenda e, questo, ha penalizzato un po' la lettura. Forse sarebbe stato meglio evitare i troppi tecnicismi per facilitare la comprensione anche ai lettori che sono a digiuno di informatica.

L'epilogo mi è piaciuto molto, è stata l'unica parte del libro in cui la mente, e l'intelligenza artificiale, ha lasciato il posto ai sentimenti e alla sfera emozionale. Nel complesso, è stata una buona lettura e raggiunge la sufficienza piena MA poteva dare molto di più. Non penso che sia escluso un continuo della storia, mi piacerebbe sapere cosa ne sarà di questi personaggi.




martedì 10 ottobre 2017

Novità in libreria!

Buon pomeriggio lettori,
oggi vi segnalo due libri interessanti, in uscita il 12 Ottobre, per Fanucci Editore e TimeCrime.
Buona lettura!


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Autonomous, QUI
Ossessione, QUI


Autonomous, di Annalee Newitz

Terra, 2144. Judith ‘Jack’ Chen è una vera e propria scienziata-pirata: la sua base operativa è un sottomarino, la sua missione piratare costosi farmaci e produrne delle alternative a basso costo, accessibili a tutti. Una sorta di Robin Hood in un mondo dominato dalle case farmaceutiche. Eppure, qualcosa è andato storto con la sua ultima partita di Zacuity: coloro che ne hanno fatto uso, sono andati incontro a effetti collaterali imprevisti, ridotti a veri e propri automi costretti ad azioni meccaniche e ripetitive che conducono la mente alla follia. Jack sa che se il farmaco da lei messo a punto si diffondesse, l’umanità intera ne sarebbe minacciata. Sulle tracce della scienziata, una coppia alquanto improbabile al soldo delle case farmaceutiche: Eliasz, un tormentato agente sotto copertura, e il suo fedele partner Paladin, un robot. Sarà nella frenetica ricerca di informazioni sul misterioso e potente farmaco di Jack che Eliasz e Paladin riusciranno a stabilire un legame inaspettato, oltre i confini tracciati dalle loro nature così diverse.



Ossessione, di Nora Roberts

Naomi Bowes ha perso la sua innocenza il giorno in cui ha seguito il padre nel bosco, scoprendo la portata degli orribili crimini commessi dall’uomo. Da allora la felicità per lei è un lontano ricordo. Col passare degli anni, però, è riuscita ad andare avanti e a ricostruirsi una nuova vita a chilometri di distanza da tutto ciò che rappresenta il suo passato. Oggi è una fotografa di successo e vive, sotto il nome di Naomi Carson, in una vecchia casa disordinata, il luogo perfetto per un’esistenza anonima e silenziosa. Grazie all’aiuto dei gentili abitanti di Sunrise Cove, in particolare del determinato Xander Keaton, Naomi riuscirà a poco a poco ad abbattere ogni muro e liberarsi della solitudine che da sempre la accompagna. Uno spiraglio di luce e speranza farà capolino nella sua vita, insieme alla voglia di poter vivere come ha sempre desiderato. Ma le colpe di suo padre rischiano di diventare un’ossessione: in città, qualcuno conosce i suoi segreti e a Naomi non resta che scoprire l’identità del proprio persecutore prima che sia troppo tardi...


Cosa ne pensate? A me ispirano moltissimo!


venerdì 4 agosto 2017

Recensione "Il gioco del ragno" di Donatella Perullo

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un giallo/thriller molto carino che ho apprezzato particolarmente.
Si tratta de "Il gioco del ragno", di Donatella Perullo, edito da Fanucci.
Buona lettura!


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LA RECENSIONE:

"Se devi lavorare con me, ragazzina, impara a tenere a freno la lingua. Se le tue idee sono buone o meno lo decido io. Le iniziative personali non mi piacciono, soprattutto se rischiano di mandare a puttane un'azione. Sono poche regole e se riuscirai a seguirle, andremo d'accordo."

Andrea Suarez è, a prima vista, un uomo forte e sicuro di sé. Un poliziotto che sa il fatto suo, tanto da essere a capo di una squadra speciale. Tuttavia nasconde un passato non facile, segnato dalla follia omicida di un uomo che gli ha tolto ogni cosa, ma non la voglia di rivalsa. Una nuova indagine lo attende e ad affiancarlo sarà Mizar, una novellina paragonata a lui e alla sua squadra. Per qualche strano motivo il loro superiore è convinto che formeranno una bella squadra, ma tra i due sono subito scintille, e non in senso positivo.

"E' in gamba la ragazza! Dove l'hai agguantata, Suarez?"

"E' lei che ha agguantato me."

"Se le cose stanno così, credo sia la volta buona che tu abbia trovato pane per i tuoi denti. Speriamo solo che non stia per crollare un mito, per il genere femminile sarebbe un duro colpo."

Mizar vuole far vedere di che pasta è fatta, non solo per soddisfazione professionale, ma anche personale. Anche lei, come Andrea, nasconde un segreto che la lega da sempre a lui.
Finalmente ha la possibilità di lavorare al suo fianco e capire meglio cosa si nasconde dietro la facciata dell'uomo che popola la sua mente da anni. L'indagine si rivela più semplice del previsto ma apre uno scenario più ampio e pericoloso. Quando i giochi sembrano finiti, in realtà, non sono nemmeno cominciati.

"Sei tu il senso, Andrea! Vivendo hai reso viva anche lei! Per me è un po' come se lei vivesse dentro di te, come se ti avesse donato il cuore. Ogni vita che hai salvato, ogni persona che hai aiutato, ogni sorriso che hai regalato, tutte le volte che sei stato felice, hai reso meno insensata la sua morte."

Le indagini sono una corsa contro il tempo con un nemico invisibile e molto organizzato.
Andrea dovrà spingere il suo intuito e le sue capacità oltre i limiti per riuscire a spuntarla e salvare la vita di una bambina innocente. 

Una storia dal ritmo serrato quella di Donatella Perullo. Dopo un inizio soft e convulso, si delinea un quadro interessante per la squadra guidata da Andrea. Lui e Mizar sono due ottimi co protagonisti, accomunati da un destino avverso che ha guidato le loro scelte e decisioni fino a questo momento.
Tra i due non è tutto rose e fiori, sopratutto all'inizio, ma col procedere della storia, il loro rapporto si evolve e si rafforza con la scoperta della verità sul loro passato. Entrambi sono ben caratterizzati e si rivelano elementi chiave per risolvere le indagini. La narrazione viene portata avanti con un ritmo incalzante e con un colpo di scena dietro l'altro. Ho terminato la lettura in pochissimo tempo. 
L'elemento romance è appena accennato ma costituisce una piacevole distrazione. 
L'autrice ha uno stile diretto, ricercato e ben strutturato. Le parti tecniche sono presenti ma non esasperate e sono di facile lettura. E' un cerchio che si chiude, portando finalmente la serenità per Andrea e Mizar di cui, forse, leggeremo ancora.
Se amate il genere, lo apprezzerete sicuramente!



sabato 15 aprile 2017

Recensione "Dominant" di Irene Grazzini

Buongiorno lettori,
oggi voglio parlarvi di una storia che mi ha conquistata al cento per cento.
Si tratta di "Dominant", primo libro di una serie distopica firmata da Irene Grazzini e pubblicato da Fanucci Editore.
Buona lettura!


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LA RECENSIONE:

"Quando riaprì gli occhi, la ragazza si era sollevata su un gomito, scostando le coperte. Il cappuccio le scivolò indietro, mostrando il volto.
Claire, atterrita, si schiacciò contro la porta.
Carnagione chiara come alabastro. Capelli color dell'oro. Occhi verdi e chiari che brillavano sotto le sopracciglia appena accennate.
Quella ragazza era una Recessiva! "

Claire vive in una parte del mondo privilegiata dove il calore non manca, nonostante l'uomo abbia esaurito ogni forma possibile di energia. La sua razza, i Dominanti, ha imparato ad estrarre l'energia geotermica e ad adattarsi ad un nuovo stile di vita. Tutto intorno alla City, contenuta in una speciale cupola, c'è solo ghiaccio e buio. Ma i Dominanti non sono gli unici abitanti della Terra, un'altra fazione, infatti, è riuscita a sopravvivere e si è adattata alle lande desolate e al freddo gelido, sono i Recessivi e sono pronti a trovare la loro rivincita. I rapporti tra le due razze sono vietati dalla legge, ma Claire non era preparata all'incontro con Eleanor e all'improvviso slancio di solidarietà verso questa fuggitiva e nemica.

"Eleanor detestava i Dominanti, Era stato uno dei punti fermi della sua vita, da quando era stata abbastanza grande da capire la situazione e da chiedere a Robb dei suoi genitori. L'odio e la rabbia scaldavano più di uno stilo termico e riempivano il senso di vuoto, facendola sentire bene. O almeno aveva creduto di sentirsi bene.
Poi si era imbattuta in quella Dominante, che aveva avuto la pessima idea di salvarle la vita. E addio al suo progetto di poterla odiare! "

Claire non è l'unica ad andare contro tutte le sue convinzioni, anche Eleanor è sempre stata ferma nel suo odio contro i Dominanti ma con lei non riesce proprio ad essere spietata. Claire le ha salvato la vita e ora non può che ricambiare il favore portandola tra la sua gente. Il gesto scatena subito delle polemiche nell'Underground, quartier generale dei Recessivi, ma viene concessa a Claire una possibilità di accoglienza. Il rapporto tra le due, sempre in bilico, diventa tuttavia sempre più stretto e forte. Quando viene programmata una missione contro i Dominanti, Claire dovrà scegliere se aiutare un popolo, nemico, che l'ha accolta o tradire la City e il giuramento di fedeltà pronunciato.

"Ricordi il tuo giuramento nei confronti della City?"

" 'Siamo perché esiste la City, e senza City non esistiamo' .
(...) Lo ricordo. Ma io esisto , anche fuori da questa Cupola. Ed esistere non mi basta.
Voglio che quello che sono dipenda dalle mie scelte."

Il mondo, così come lo conosce, adesso non le basta più. Ha superato i suoi limiti e le convinzioni di una vita ed è disposta a tutto per salvare quella che lei considera una vera e propria famiglia.
L'esito della missione non potrebbe essere più compromesso, ma i giochi non sono finiti e Claire è più che mai pronta a sfidare il potere della City e del sindaco Swan.

Il distopico è il nuovo genere del momento. Il rischio di scadere nella banalità o in una storia poco realistica è altissimo. I confronti con altre serie, più famose, è una certezza. Eppure Irene Grazzini è riuscita a crearsi uno spazio con una storia strepitosa, originale, ben scritta, che mi ha appassionata dalla prima all'ultima pagina. Le due protagoniste femminili non potrebbero essere più diverse, sia fisicamente che caratterialmente. Appartengono a due razze differenti che si odiano da anni, eppure non esitano a rischiare tutto una per l'altra senza un apparente motivo. Claire, mente geniale e ingenuità pura, fa non poca fatica ad adattarsi allo stile di vita di Eleanor, risoluta e fredda, incapace di fidarsi del prossimo. Mi è piaciuto il colpo di scena finale, anche se avevo intuito qualcosa strada facendo. L'autrice ha creato un mondo straordinario e ricco di particolari. Il ritmo è veloce e non annoia mai. Ho terminato la lettura in pochissime ore. Prosa scorrevole e chiara anche nei passaggi più tecnici. Aspetto con ansia l'uscita del prossimo libro che, per mia fortuna, arriverà in libreria a Giugno. Vi consiglio di recuperare assolutamente questa lettura, è una serie che promette benissimo!



sabato 5 novembre 2016

Recensione "Chance" di Kem Nunn

Buongiorno cuori librosi,
nella recensione di oggi vi parlo di un thriller edito da Fanucci Editore, "Chance", scritto da Kem Nunn.
Buona lettura!


LA COPERTINA:




LA RECENSIONE:

Il dottor Chance è un famoso neuropsichiatra abituato a trattare pazienti di ogni tipo con patologie più o meno gravi. Quando si ha a che fare con le malattie mentali, è difficile tracciare un confine netto nel rapporto tra il medico e il paziente. Quello tra Chance e Jaclyn Blackstone non è da meno. La signora riferisce disturbi contrastanti e si comporta in maniera davvero anomala.
Tuttavia il dottore prende a cuore il suo caso e decide di dedicarsi ad esso anima e corpo.

"Fai come vuoi, ma non dire che non ti avevo avvertito.Ciò che più mi preoccupa è quanto ti stai lasciando coinvolgere da questa faccenda. Non riesco proprio a credere che sia la cosa migliore da fare, per nessuno dei due."

La faccenda si complica quando il marito di Jaclyn, un poliziotto molto irascibile e pericoloso, prende Chance come una minaccia. Questo sarà solo il primo di una serie di sfortunati eventi.
Il poliziotto sembra essere sempre un passo avanti e, soprattutto, non lascia prove ma solo una scia di misteri e supposizioni. La situazione si aggrava ancor di più, quando Chance si rende conto che non può fidarsi nemmeno di Jaclyn. La cosa migliore sarebbe tirarsi fuori dalle questioni matrimoniali dei due, ma un'attrazione irrefrenabile e la voglia di smascherare il cattivo non glielo permettono.

E' un thriller non convenzionale che vi condurrà nei meandri della mente umana e dei suoi lati oscuri.


IL MIO GIUDIZIO:

Se avessi dovuto giudicare il libro dai primi capitoli, l'avrei senza dubbio bocciato.
Di solito i thriller ti conquistano dalle prime pagine cariche di mistero, mentre per "Chance" il ritmo prende il via a partire dalla seconda metà del libro.
Mi piace definirlo un thriller non convenzionale in quanto mancano gli elementi cult del genere tipo un pluriomicida, le fughe nei boschi, le indagini poliziesche ecc.. Si avvicina molto ai thriller psicologici, fornendo molti dettagli su patologie e disturbi comportamentali. Il personaggio del dottor Chance non è la classica figura dell'eroe che salva la donna in pericolo, tutt'altro. E' una persona comune con comuni problemi, alle prese con una faccenda più grande di lui. A mio avviso, è l'unico personaggio degno di nota all'interno del libro e l'unico descritto in maniera chiara e per nulla ambigua. Mi è piaciuto lo stile dell'autore pur avendolo trovato molto prolisso nella prima parte. La narrazione è abbastanza scorrevole e ben curata. Nel complesso, l'ho trovato carente in quanto 'thriller', ma interessante come lettura.
Giudizio sospeso.


                                                                

domenica 24 aprile 2016

Recensione "La ragazza senza nome" di Sandra Block

Buongiorno cuori librosi,
oggi vi parlo di un thriller interessante edito da Fanucci per la collana TimeCRIME.
Si tratta de "La ragazza senza nome" di Sandra Block.


LA COPERTINA:



LA RECENSIONE:

"Sprofondare o nuotare, Zoe. In psichiatria pediatrica, lo imparerai presto. A volte vanno prese decisioni difficili."

Inizio a compilare la ricetta. Sprofondare o nuotare. Spero soltanto che non affoghi.

La dottoressa Zoe Goldman, lavora in prova in un reparto di psichiatria infantile. Tra i vari pazienti in cura presso il suddetto reparto, c'è una ragazza, Jane Doe, che non ricorda nulla di sé e del suo passato. E' stata portata in ospedale dalla polizia e, a quanto pare, nessuno la sta cercando. Da subito Zoe prova una grande empatia verso la ragazza e prende a cuore il suo caso. Vuole scoprire la verità su di lei e sullo strano segno che porta sulla caviglia, per ora l'unico indizio che ha a disposizione.

"Rimango sdraiata per un po', in ascolto dei cigolii, delle auto solitarie di passaggio, dei rumori della notte. Inizio a piangere anche se non saprei dire perché, e le lacrime calde imbevono il cuscino. Forse è stato un mese difficile. Forse è stato un anno difficile. "

La polizia brancola nel buio e la ragazza fornisce, nei sporadici momenti di lucidità, degli indizi confusi o troppo scarsi per portare a galla qualcosa. Il mistero si infittisce quando la paziente sviluppa una doppia personalità, un alter ego per la precisione, del tutto diverso da lei e con una sua personale verità da rivelare. Zoe decide di dare una possibilità alle nuove informazioni ricevute e, insieme al detective Adams, inizia a mettere insieme i pezzi del frammentato puzzle.

Un finale che vi lascerà a bocca aperta per una storia che vi porta negli angoli più nascosti della mente umana.



IL MIO GIUDIZIO:

All'inizio della lettura, ho temuto il peggio ed ero pronta a trovarmi davanti una replica de "La psichiatra". Proseguendo, mi sono ricreduta. La trama segue un filone del tutto diverso e affascinante all'interno della mente umana. Ho apprezzato moltissimo il personaggio della dottoressa Goldman, una donna che combatte prima contro sé stessa e poi contro il resto del mondo, senza perdersi mai d'animo. Anche il dottor Berringer è un protagonista complesso, tutto da scoprire. La sua figura è ambigua e, fino alla fine, non è chiaro il ruolo che ricopre in tutta la vicenda. 
La storia è ben scritta, anche il lessico medico-scientifico utilizzato, è pertinente ed esaustivo. La narrazione è molto fluida e lineare. La tensione emotiva viene tenuta sempre molto alta, il lettore viene spronato a proseguire capitolo dopo capitolo. I thriller psicologici hanno sempre una marcia in più e questo non fa eccezione. Lo consiglio!

mercoledì 3 giugno 2015

Intervista a Jessica Brody + Giveaway "Violet"

Buongiorno cari lettori,
oggi vi delizio con una lunga intervista realizzata in occasione del SalTo 2015 a Jessica Brody, autrice di "Violet" per Fanucci Editore!
Di seguito all'intervista, troverete le modalità per partecipare al giveaway e vincere una copia autografata del libro.
Buona lettura!







INTERVISTA:





Ciao Jessica, parlaci di “Violet”. Come hai avuto l’idea? Da cosa sei stata ispirata?
Nel 2009 ho letto la notizia di una ragazza sopravvissuta a un incidente aereo, aveva 14 anni, tutti gli altri passeggeri morirono e lei fu l’unica sopravvissuta. È stato un evento grave, strano; non esiste alcuna spiegazione su come sia stata l’unica sopravvissuta se non un miracolo. Mi sono posta delle domande come, per esempio, cosa è accaduto alla sua memoria in un momento simile? Era in grado di ricordare il proprio nome o qualche altra cosa? Cosa sarebbe accaduto se il suo nome non fosse comparso sulla lista passeggeri e le sue impronte digitali non fossero state registrate? Mi sono anche chiesta cosa sarebbe successo se lei avesse avuto dei poteri sovrumani. La domanda più importante è stata: qual è la vera ragione per cui è sopravvissuta all’incidente? Queste sono le domande che mi hanno spinta a scrivere il libro.


C’è una ragione precisa dietro la scelta di una protagonista femminile?

Ci sono due ragioni per le quali ho scelto una protagonista femminile. La prima, la più importante, è che io amo leggere storie di giovani donne dal carattere forte. Per questo motivo ho creato il personaggio di una ragazza superiore ma, allo stesso tempo, fragile. Il secondo motivo è che, da donna, questa scelta mi ha permesso di interfacciarmi al meglio con il personaggio. Penso anche che ci siano molti libri con protagonisti maschili e che sia ora di dare voce a più personaggi femminili.


Se potessi entrare nel tuo libro, quale personaggio ti piacerebbe incontrare?

Credo che mi piacerebbe incontrare Cody, il fratello adottivo. Credo che sia un personaggio molto divertente e con una grande personalità.

Hai un qualche particolare oggetto che ti ha tenuto compagnia durante la stesura del libro?

Sono stata a Disney World e ho comprato un tazza da tè. Sono una sognatrice e mi piace fantasticare sulle cose: la chiamo “la mia tazza magica” e ho convinto me stessa che in qualsiasi momento io beva caffè o tè da quella tazza è come se bevessi un succo magico. Ogni giorno mi siedo, sorseggio e aspetto l’ispirazione per scrivere.

Quali canzoni ascoltavi durante la stesura del libro?

Non ricordo come precisione, solo alcune: Save me di Eminem, A Thousand Years di Christina Perri, Treacherous Taylor Swift.

Se ti venisse chiesto di salvare un ricordo, prima che la tua memoria venga cancellata, quale salveresti?

Nel libro Seraphina non ricorda la propria identità e cerca di ricordare. Alla fine credo che se la tua memoria viene cancellata, o la perdi sarà sempre una voce vera, a tua, dentro di te. E in quella bisogna sempre credere.

In questo periodo le trilogie vanno di moda. Il primo libro finisce sempre con un colpo di scena irrisolto, mentre tu hai deciso di scrivere un finale del primo libro soddisfacente. Perché questa scelta?

È una domanda molto interessante. L’idea di concludere un romanzo con un colpo di scena finale che si collega a un secondo libro è utile e affascinante ma, dopo averci pensato, ho deciso di dare una conclusione alla storia, di dare a chi legge la soddisfazione che merita. Mi rende molto felice sentire che i lettori hanno apprezzato questa scelta.

Cosa pensi si dovrebbe fare per avvicinare nuovi lettori ai libri e in special modo ai tuoi romanzi?

Mentre crescevo, durante l’adolescenza, non ero una grande lettrice, ho iniziato a leggere molti libri intorno ai 20 anni. Per me è molto importante scrivere libri e renderli leggibili sia per le persone a cui piace molto leggere sia alle persone che non leggono molto. Per fare ciò ho costruito ogni personaggio con una evoluzione veloce , ogni personaggio ha una sua piccola auto-conclusione o qualcosa che fa capire che la sua storia continuerà.
Le persone che leggono il mio libro lo fanno come se vedessero un film, quindi ho voluto scrivere tenendo un ritmo veloce. Penso che ogni tipologia di libro potrebbe avere appeal presso lettori meno “forti” se si tenesse un ritmo alto della narrazione, così da essere percepito più come un film che come un libro.


Violet è intrappolata in un mondo che non riconosce. Pensi che oggi siamo nella stessa condizione? Quali sono le ragioni di questo “comune disagio”?

Credo che Violet si senta intrappolata così come si sentono i ragazzi, maschi e femmine, che attraversano l’età dell’adolescenza. Violet Serafino non è consapevole delle sue potenzialità, in realtà lei è forte più di chiunque altro. Penso che i ragazzi e le ragazze di quest’età non si assentano mai “abbastanza” in ogni tipo di situazione. Quindi in un certo senso si, credo che questa storia sia anche una metafora dei nostri tempi.

Il tuo libro è stato opzionato per il cinema, hai paura che la tua storia verrà travisata?

Non ho paura che la storia possa essere travisato, perché un libro è una cosa diversa da un film. A volte cambiare qualcosa per adattare un libro al film può essere buono, a volte no. Ma credo che sia interessante spendere del tempo a lavorare su questo tipo di trasposizione, posso imparare molto dal mondo del cinema. In ogni caso, qualunque sia l’esito cinematografico, ciò di cui sono certa e mi rande tranquilla è il fatto che il libro non cambierà, rimarrà lo stesso anche se il film sarà terribile (ma non penso), il libro è ancora quello che le persone hanno letto. Una volta visto il film si può sempre tornare al libro, leggerlo e rileggerlo.

Sei coinvolta in qualche modo nella sceneggiatura?

Sono coinvolta nel senso che leggerò la sceneggiatura quando sarà finita, potrò porre questioni e proporre cambiamenti, se lo riterrò necessario. Questo è un processo molto delicato e le persone che stanno lavorando alla trasposizione sono persone che lavorano nel settore cinematografico da molto tempo, quindi aspetto di vedere cosa ne verrà fuori.

Alcune domande più personali: come hai deciso di diventare una scrittrice full time?

Volevo essere una scrittrice già da molto piccola, prima che mi piacesse leggere. Così ho iniziato a creare mondi, intrecci, che non facevo leggere a nessuno. Durante l’adolescenza sentivo di avere un guscio molto piccolo, così ho iniziato a leggere cose che ho amato, anche se c’era qualcosa che non mi soddisfaceva del tutto.
A livello pratico ho iniziato a scrivere all’età di sette anni perché avevo una maestra a scuola che ci chiedeva di comporre un paragrafo sui libri che leggevamo, la trovavo una cosa molto semplice in confronto alle altre materie scolastiche.

Ci sono molte blogger, fan e lettrici che amano il tuo libro, la maggior parte sono molto giovani tantissime vorrebbero diventare scrittrici. Che consigli puoi dar loro? Qual è la tua esperienza?

Credo che diventare scrittrici sia come diventare dottori o avvocati, ci sono anche passaggi noiosi.
Per uno scrittore la cosa più difficile, secondo me, è finire un libro. Sviluppare e terminare un libro è molto difficile a differenza di iniziare un libro, che è molto semplice: hai una grande idea, sei ispirata, ami quello che scrivi e pensi che stai scrivendo la cosa migliore del mondo. Poi arrivi a pagina 50, 60 , 70  e pensi che ciò che hai scritto sia orribile, non finirai  mai il libro. Poi, però, succede qualcosa, nel tuo cervello: hai una nuova idea che è una gran buona idea, e ritorna la fiducia nella scrittura, pensi che riuscirai a finire. Credo sia sempre importante finire sapendo che puoi avere un altro milione di buone idee. E vorrei aggiungere una cosa: non c’è niente di più sexy che avere una nuova idea.

Per quanto riguarda la mia esperienza avevo iniziato a studiare materie economiche e lavorare nel mondo della finanza, un altro mondo, ma non ho mai smesso di esercitare la mia fantasia.
Penso che si possa insegnare come scrivere ma l’esercizio della fantasia è un esercizio da compiere ogni giorno.
Per quanto riguarda i giovani scrittori credo che la cosa più importante sia far capire loro cos’è lavorare e cosa non è lavorare. Quando si lavora bisogna insistere quotidianamente ed essere determinati. Questo per me è il decimo libro ed ora è facile vedere cosa c’è sbagliato, saper trovare gli errori, ma poi devo sempre confrontarmi con qualcuno, il mio editor per esempio.

Tra poco i lettori italiani leggeranno il secondo libro di “Violet”, vuoi dirci qualcosa su ciò che succederà?

Non dirò molto sul secondo libro, parlerò in codice, ma per chi ha letto “Violet” sarà facile capire di cosa parlo. Nel primo libro c’è un grande colpo di scena ATTENZIONE SPOILER e alla fine di esso Seraphina e Zen scappano da un luogo molto importante. Il secondo libro inizia con il racconto di ciò che avviene sei mesi dopo questa fuga, ovvero il loro arrivo in un posto speciale. Presto però scopriranno che il posto speciale dove sono capitati non è così sicuro e perfetto come sembra. Nuovi pericoli li aspettano. E Diotech, che sta cercando Seraphina, ha uno sviluppo inaspettato farà accadere qualcosa che forse gli consentirà di incastrare Seraphina per portarla indietro.




GIVEAWAY:

La casa editrice Fanucci, ha deciso di concedere una copia autografata del romanzo!
Come fare per vincerla?
Semplice, basta seguire le regole che trovate di seguito.

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AND THE WINNER IS........


VALENTINA SANZI




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