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mercoledì 9 ottobre 2024

Recensione "Dodici indizi per morire" di Andreina Cordani

 Buongiorno lettori e ben ritrovati sul blog. 

Oggi parliamo ancora di gialli a tema natalizio con il libro di Andreina Cordani, "Dodici indizi per morire", uscito proprio ieri per Newton Compton Editori. 

Buona lettura!




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Traduzione Marialuisa Amodio

Editore Newton Compton 

Pagine 320

Negli anni dell'università, otto amici avevano creato un club molto particolare: la Murder Masquerade Society. Insieme risolvevano efferati crimini rigorosamente inventati. Fin quando, all'ultima sfida di Natale, un membro del gruppo era scomparso letteralmente nel nulla. Dodici anni dopo gli ormai ex studenti ricevono un misterioso invito: li aspetta una festa con delitto a tema natalizio in una bellissima e remota casa di campagna in Scozia. Avranno dodici giorni per risolvere il mistero. Poco dopo l'arrivo, il gioco inizia e a tutti sembra di essere tornati ai vecchi tempi: determinazione, complicità, divertimento. Almeno fino al giorno dopo, quando qualcuno viene trovato impiccato a un pero. Stavolta il gioco è fin troppo reale e rischia di portare a galla segreti a lungo nascosti. Per sopravvivere fino al mattino di Natale, gli amici dovranno affrontare la verità su ciò che accadde quella fatidica notte di dodici anni prima.


"Dodici indizi per morire" incarna alla perfezione i principi base che un buon giallo deve avere: un contesto isolato e difficile da raggiungere/abbandonare, un gruppo ben definito di personaggi, uno o più delitti a scuotere gli animi. 

Per completare il quadro, Andreina Cordani inserisce una filastrocca tipica del luogo che anticipa gli eventi che andremo via, via a leggere. 

La narrazione si muove su due piani temporali: il Natale attuale e quello di dodici anni prima,i personaggi sono più o meno gli stessi e insieme formano la Murder Masquerade Society: una sorta di associazione di rampolli benestanti che passa il tempo ad organizzare e risolvere cene con delitto.

Il motivo che li vede di nuovo riuniti è scoprire cosa ne è stato di uno di loro, misteriosamente scomparso da una stanza chiusa a chiave dall'interno durante il loro ultimo raduno, dodici anni prima.

In realtà la storia cela ben altro sotto la superficie, Andreina Cordani si diverte a scoprire le carte poco a poco, mostrando le luci ma soprattutto le ombre dei suoi personaggi. Un quadro complesso e interessante tutto da scoprire.

Il movente principale che sta dietro al domino dei delitti è piuttosto importante ma si perde nei gossip, nei ricatti e nei pettegolezzi più frivoli che ritroviamo praticamente ovunque nel libro.

"Dodici indizi per morire" è, quindi, un libro giallo costruito con ottime basi che si perdono un po' strada facendo; nonostante lo stile fluido e frizzante dell'autrice, i suoi colpi di scena ben orchestrati e un finale rocambolesco ma ben riuscito, il libro non è tra i più originali e non riesce a stuzzicare più di tanto un lettore amante del genere proprio perché simile a molti altri.

Può essere una valida proposta soltanto per chi non è esperto in materia altrimenti rischia di essere catalogato nella categoria "visti e rivisti". Peccato!

⭐️⭐️⭐️

mercoledì 8 novembre 2023

Recensione "L'alibi perfetto" di Jayne Cowie

 Buongiorno lettori e buon inizio settimana. 

Nel post di oggi voglio parlarvi di un libro che ho apprezzato tantissimo per il genere trattato, thriller distopico, e per l'argomento scelto che è molto attuale. 

Si tratta del libro di Jayne Cowie, "L'alibi perfetto", edito da Fanucci Editore.

Buona lettura!



UN MONDO DIVERSO...

Il romanzo di Jayne Cowie si apre in uno scenario paradossale, tipico del genere distopico, nel quale gli uomini sono schedati e confinati durante quello che viene chiamato "Coprifuoco". Suddetto elemento è una misura estrema istituita al culmine di un periodo storico in cui la violenza sulle donne era ormai inarrestabile. Ho trovato molte analogie con la situazione che viviamo quotidianamente e devo dire che i principi di questo nuovo ordine non sono del tutto da condannare.

GIRL POWER!

Più che un motto, in questo libro è un dato di fatto. Le donne lavorano come o più degli uomini, non esistono disparità salariali e vengono tutelate in tutte le loro scelte e necessità. Gli uomini sono praticamente dei nemici, senza distinzione. Dotati del loro tag che permette di sapere in tempo reale dove sono e se stanno violando qualche legge, vengono parecchio disumanizzati. 

TRE PROTAGONISTE

All'interno de "L'alibi perfetto", i personaggi principali sono ovviamente interpretati da donne alle quali viene dato il compito di esprimere e argomentare i vari pensieri che il lettore fa durante la lettura: abbiamo Pamela, una detective della vecchia guardia divisa perennemente tra la voglia di fare giustizia e il non farsi trascinare da giudizi personali su gli uomini; Sarah che interpreta una vittima che ha avuto il coraggio di denunciare e che è una fervente sostenitrice dei tag e del Coprifuoco; infine Cass, la più giovane tra le tre. Lei è nata nell'era del Coprifuoco e trova questo sistema esagerato e penalizzante nei confronti degli uomini. Tutte loro creeranno delle dinamiche molto interessanti, tutte da scoprire. 


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L'ELEMENTO THRILLER

Come vi accennavo all'inizio, si tratta di un thriller distopico e questo perché il tutto inizia con l'omicidio di una donna avvenuto proprio durante il Coprifuoco. Questo mette in dubbio l'intero sistema: se gli uomini sono costantemente sotto controllo, chi ha perpetrato questo brutale assassinio? 

RIFLESSIONI A NON FINIRE

L'autrice affronta punto per punto tutte le criticità del sistema e le premesse che hanno portato ad un mondo così diverso rispetto a prima. Avrete costantemente sotto gli occhi elementi a favore e contrari per entrambi i modi di vivere ma, alla fine, sarete liberi di trarre le vostre conclusioni anche attraverso le storie di Pamela, Sarah e Cass.

GLI ELEMENTI VINCENTI DEL LIBRO

Credo che si possano riassumere in tre componenti: l'attualità del tema trattato, ogni giorno leggiamo e ascoltiamo notizie sui femminicidi quindi si tratta di un libro nel quale è facile immedesimarsi; l'originalità del contesto, immaginare un mondo diverso in cui finalmente le donne non devono più dimostrare o lottare per affermarsi è stata un'esperienza bella pur non approvando diverse leggi di questo universo parallelo; lo stile dinamico, la scrittura di Jayne Cowie è versatile, precisa e molto coinvolgente. È un libro che, una volta iniziato, farete fatica a mettere giù. 

L'ho apprezzato molto e lo consiglio!



mercoledì 4 ottobre 2023

Recensione "In treno con l'assassino" di Alexandra Benedict

 Buongiorno lettori!!

Questa settimana arrivano sul blog ben due recensioni. Oggi parliamo del nuovo romanzo di Alexandra Benedict, probabilmente vi ricordate di lei che l'anno scorso ci ha regalato uno dei libri più belli dell'anno in ambito thriller, "A cena con l'assassino". In questo nuovo lavoro che si intitola "In treno con l'assassino", fa un tributo non troppo ben riuscito al celebre "Assassinio sull'Orient Express". Scopriamo insieme quali sono i punti critici e quelli di forza del libro.



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È la vigilia di Natale, e un treno diretto da Londra alle Highlands, tra le impervie montagne scozzesi dal paesaggio mozzafiato, deraglia all'improvviso poco dopo Edimburgo, rovinando i piani per le feste delle persone a bordo. Con il convoglio bloccato da una terribile tempesta di neve nel bel mezzo del nulla, un assassino si aggira indisturbato per le carrozze: il mattino seguente uno dei passeggeri viene ritrovato senza vita. A bordo c'è la detective in pensione Roz Parker: è in viaggio per andare a trovare sua figlia che sta per partorire, ma non può resistere alla tentazione di condurre un'ultima indagine. Certo, il caso si presenta decisamente complesso da risolvere, persino per l'investigatore più esperto. Mentre le accuse reciproche iniziano a essere sempre più difficili da gestire, tra i sopravvissuti si formano alleanze inaspettate. Riuscirà Roz a trovare il colpevole prima del prossimo omicidio?

Come vi ho anticipato nell'introduzione, questo libro strizza molto l'occhio al famoso capolavoro di Agatha Christie,  "Assassinio sull'Orient Express" ma senza la stessa magia e senza risvolto geniale della trama. Ritroviamo i giochini, gli anagrammi, un contesto circoscritto come già era accaduto con "A cena con l'assassino" ma stavolta il mistero è facilmente intuibile e l'indagine abbastanza semplice da risolvere.

L'ambientazione sul treno il giorno della vigilia di Natale ha il suo fascino così come alcuni dei vari personaggi che affollano le pagine ma l'insieme non decolla. La protagonista Roz, ex poliziotta, si ritrova ad indagare sul presunto omicidio di una tiktoker di successo che si trova a bordo del treno con il suo compagno. Al momento del deragliamento del treno si fa tutto molto confuso ma un lettore attento ci mette davvero poco a rimettere a posto tutti i tasselli del puzzle.

Pur inserendo strada facendo qualche elemento a mo' di colpo di scena, la sostanza non cambia poi molto e di certo non è la lettura giusta se si è alla ricerca di qualcosa di sconvolgente. 

Probabilmente la parte migliore è quella finale in cui l'autrice inserisce un tema importante che vuole andare un po' a spiegare tutto quello che si è visto e letto fino a quel momento ma, anche qui, avrei giocato meglio questa carta.

La scrittura della Benedict è un punto di forza in quanto è grazie ad essa che in un modo o nell'altro si porta a termine la lettura, non posso negare di essere rimasta coinvolta e poi ancorata alla storia proprio grazie allo stile molto intrigante dell'autrice. Dopo aver amato tantissimo il libro precedente avevo delle aspettative molto alte sul libro che, purtroppo, sono state quasi totalmente disattese.

⭐️⭐️⭐️


lunedì 25 settembre 2023

Recensione "L’angelo delle ossa" di John Connolly

 Buongiorno lettori, inauguriamo la settimana con il nuovo libro di John Connolly, "L'angelo delle ossa", edito da Timecrime. 

Buona lettura!


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Una giovane donna scompare per le strade di New York. Chi l’ha rapita crede che a nessuno importi di lei, che nessuno la cercherà. Si sbaglia. È la cugina di Louis l’assassino, braccio destro del detective privato Charlie Parker, che ridurrà in brandelli chiunque intralci i suoi sforzi per ritrovarla. Mentre la violenta ricerca di Louis procede, Parker si rende conto che questa sparizione fa parte di un mistero più antico, legato a una chiesa ornata di ossa situata nell’Europa orientale, al massacro avvenuto in un monastero francese nel 1944 e alla storia oscura dell’Angelo Nero seguita per secoli dai Credenti, un gruppo di uomini pronti a tutto pur di dimostrare che non si tratta di una semplice leggenda.

Credo che John Connolly sia uno degli autori più prolifici di sempre all’interno del genere poliziesco. Ormai conosciamo perfettamente la figura di Charlie Parker: lo abbiamo visto nei ruoli più diversi in ambito personale ma anche e soprattutto professionale. Lo abbiamo seguito su e giù per gli States, lo abbiamo visto alle prese con i nemici più disparati – dal classico clan mafioso a pericolosi assassini- eppure non ne abbiamo mai abbastanza. Ogni volta che apriamo un libro su un altro capitolo della sua vita siamo prontissimi a riabbracciare, in senso figurato, un vecchio amico.

Ne “L’angelo delle ossa”, l’autore ci porta tra le strade di New York alla ricerca di una ragazza scomparsa. Si tratta della cugina del suo braccio destro con il quale condivide una cattiva fama e delle abitudini pessime. Forse chi l’ha rapita l’ha scelta proprio per questo, convinto che nessuno ne avrebbe sentito la mancanza ma non sarà così. 

Dopo poco, Charlie capisce che la sfida che ha davanti ha un che di soprannaturale: i pochi indizi sembrano ricondurre ad un vecchio culto che veniva praticato in Europa. Una religione che vede due fazioni di angeli contrapposte, un massacro spaventoso in un antico monastero francese, una setta che ancora oggi porta avanti il suo credo con convinzione a danno dei più deboli e fragili. 

Senza dubbio è una storia avvincente, basata su elementi storici reali e che richiama alla mente romanzi in stile Dan Brown. Se da una parte ho apprezzato il grande lavoro di ricostruzione storica e la capacità che ha avuto Connolly di ricamarci sopra un caso, dall’altra mi è sembrato che tutto questo abbia tolto spazio alla figura di Charlie Parker che solitamente è abbastanza centrale nei libri. In una situazione come questa è stato un po’ messo in ombra dal contesto e da altri personaggi che esercitano un fascino non da poco.

Lo cifra stilistica dell’autore è sempre riconoscibile e incisiva. Personalmente mi piace sempre molto lo stile di Connolly e nonostante sia spesso prolisso riesco comunque a rimanere coinvolta per tutta la narrazione. Mi è piaciuto molto il tema che ha scelto per questo libro e ritengo che lo abbia trattato nella maniera più esaustiva possibile intrecciandolo perfettamente con il caso del rapimento che, nella sostanza, apre un vero e proprio vaso di Pandora. 

Potete leggere il romanzo anche se non avete mai letto nulla su Charlie Parker, i riferimenti sono davvero pochi ed intuibili, quindi se vi incuriosisce questo autore o questa serie provate a dargli una possibilità!





venerdì 21 luglio 2023

Recensione "Il diavolo in persona" di Peter Farris

 Buongiorno lettori,

nel post di oggi vi parlo di un libro che mi è piaciuto moltissimo firmato dalla penna di Peter Farris. Si tratta de "Il Diavolo in persona", edito da NN Editore. 

Buona lettura!


Maya ha diciotto anni e fa la prostituta. Reclutata nell’harem di lusso del potente Lucio, è diventata la preferita del Sindaco, uomo corrotto che un giorno, in preda all’eccitazione, si lascia sfuggire davanti a lei informazioni importanti sulla tratta di esseri umani al confine tra Stati Uniti e Messico. Appena la notizia arriva ai trafficanti messicani, a Maya non resta che mettersi in fuga. Gli scagnozzi di Lucio tentano di ucciderla, ma Leonard Moye, il proprietario dei terreni disseminati di spaventapasseri su cui la giovane cerca salvezza, le offre riparo e protezione. Leonard è un uomo arrabbiato, solitario e pericoloso, ma si affeziona a Maya come da tempo non gli capitava e sarà disposto a tutto pur di difenderla. "Il diavolo in persona" è un southern noir incalzante e ricco di colpi di scena, che racconta un’America ostaggio di forze oscure e feroci, violente e senza scrupoli. Ma il romanzo di Peter Farris è anche un inno all’amicizia, e alle possibilità di riscatto concesse dalla lealtà e dal coraggio.

Esiste l'amore a prima pagina? Credo di sì, la mia storia con questo libro ne è la prova. Lo stile di Peter Farris, magnetico e intriso di realismo, mi ha catturata in una trappola dalla quale sono riuscita a liberarmi solo una volta voltata l'ultima pagina ma vi assicuro che non è stato un sacrificio, anzi. 

I due protagonisti sono diversi per genere di appartenenza, età e vissuto ma allo stesso tempo sono accomunati da un passato traumatico e pieno di dolore. Il loro incontro segna un punto di svolta e un periodo di pace per entrambi che scendono a patti con ciò che è stato e iniziano a coltivare la speranza di un futuro migliore. 

Peter Farris ha una scrittura potente e che non fa sconti, la città di Trickum, in Georgia, fa da sfondo alla vicenda e viene rappresentata in tutta la sua brutalità e malvagità. È un posto nel quale imperversa la corruzione e in cui i cattivi detengono un potere totalizzante anche sugli esseri umani. Maya ha sfidato questo potere e per questo vogliono farla sparire. 

La ragazza non ha alcuna possibilità di sfuggirgli finché nella sua vita non arriva Leonard. È un uomo che non ha paura di nessuno ma dietro la facciata di uomo senza scrupoli si nasconde in realtà una persona dal cuore d'oro che sta facendo i conti con i suoi peccati. Il fatto che viva da solo con un manichino che somiglia a sua moglie lo fa sembrare folle ma in realtà la sensazione che si ha è quella di un uomo che ispira una profonda tenerezza. 

In un crescendo di tensione, e azione, la storia si avvia verso un epilogo che commuove e che non lascia indifferenti. È stata un sensazione particolare ritrovarsi con le lacrime agli occhi, considerando che si tratta di un noir ma è stata la conseguenza inevitabile di un libro che mi ha conquistata in ogni sua parte. Un libro senza fronzoli e di una realtà disarmante, una storia in cui probabilmente non ci sono vincitori ma forse è proprio perché i personaggi sono così pieni di difetti che li sentiamo così vicini a noi. 

Se amate le storie oscure con pochi spiragli di luce ma allo stesso tempo emozionanti, questo è il libro giusto!

mercoledì 5 luglio 2023

Recensione "La notte rossa" di Rebecca Godfrey

 Buongiorno lettori,

il libro di cui vi parlerò oggi è un true crime firmato da Rebecca Godfrey dal titolo "La notte rossa", pubblicato da NN Editore. 

Buona lettura!




Il 14 novembre 1997, nei dintorni di Victoria, in Canada, la quattordicenne Reena Virk scompare. Passeranno otto giorni prima che il suo corpo venga ritrovato senza vita sotto un ponte: la sua morte sconvolge la comunità e l’intera nazione, perché Reena e` stata uccisa da un gruppo di suoi coetanei, alcuni dei quali neanche la conoscevano. Rebecca Godfrey, all’epoca scrittrice e artista ventinovenne, si appassiona al caso e indaga sulle circostanze e sui responsabili dell’orribile delitto: ragazzi e ragazze colpevoli di aver massacrato Reena quasi per gioco, con spietata incoscienza; giovani come tanti altri, travolti da un disagio esistenziale che si propaga prima di esplodere in un gesto di efferata violenza. In questo resoconto vivido e avvincente, arricchito da una nota dell’autrice e da una postfazione di Mary Gaitskill, Rebecca Godfrey ricostruisce la verità attraverso le testimonianze dirette dei protagonisti. Entra nel loro cuore, ne mette a nudo il carattere, le fragilità, la disperazione. E con sguardo lucido e profondissima empatia racconta l’esperienza inevitabile e spaventosa del crescere, in una storia vera di emarginazione e bullismo, di accettazione e redenzione.


Oggi la violenza giovanile è più che mai radicata, crudele e letale.

Vorrei partire da questo assunto della Godfrey in quanto si tratta di una frase emblematica per l'intero romanzo. Quello che si presenta agli occhi del lettore è uno scenario talmente ordinario che potrebbe far parte del quotidiano di tutti noi, o meglio, della quotidianità del nostro periodo adolescenziale. Siamo in un paesino del Canada nel quale la criminalità è pari a zero, gruppi di adolescenti escono, organizzano feste, sperimentano i primi amori, le prime delusioni, si prendono in giro tra loro, bullizzano i più deboli. Nulla di trascendentale.

Certamente nessuno sospettava la violenza e la rabbia devastanti che una sera del 1997, sotto un ponte, hanno portato al pestaggio e al successivo omicidio per annegamento di una giovane quattordicenne, Reena Virk.

Il branco, composto da alcune compagne di scuola ma anche da perfetti sconosciuti che si trovavano lì per caso, non ha avuto pietà per lei e nemmeno un timido accenno di rimorso. Ma non sono certo gli unici sui quali puntare il dito. La Godfrey ci regala una panoramica ben definita di ciò che accadde: dell'inconpetenza delle forze dell'ordine che con un verbale di sparizione e voci insistenti su un omicidio ci misero la bellezza di otto giorni per mettersi in moto; dei genitori dei carnefici che, come spesso accade, hanno difeso e coperto le malefatte dei figli; dell'intera macchina giudiziaria che è stata fin troppo indulgente e permissiva nei confronti degli imputati. 

Non dà l'impressione che le dispiaccia. Voleva soltanto farlo. Si è organizzata e l'ha fatto. Credo che dovrebbe essere punita, che non dovrebbe farla franca. Deve pagare. Perché è sbagliato. È sbagliato. Uccidere è sbagliato. 

Sono pagine difficili da digerire e metabolizzare, la vicenda che va in scena davanti ai nostri occhi è talmente crudele e assurda da sembrare surreale. Lo stile dell'autrice, che ha inserito dialoghi originali e materiale inediti sul caso, è l'esempio perfetto di come dovrebbe essere un libro true crime: accurato e dettagliato ma anche delicato e obiettivo nonostante sia semplice, in questi casi, trascendere la situazione in virtù delle emozioni che suscita una tale e ingiustificata violenza.

Non è un libro da leggere a cuor leggero, fa male vedere quanto sia grave la situazione delle nuove generazioni divise tra una superficialità estrema e dalla totale mancanza di empatia verso il prossimo. Nonostante la tematica e le difficoltà di approccio con una realtà del genere, è stata una lettura che mi ha rapita e che ho apprezzato in ogni sua parte.

Se amate questo genere letterario è un libro da non perdere!



mercoledì 21 giugno 2023

Recensione "Tienilo per te" di Tom Ryan

 Buongiorno lettori, 

oggi vi parlo del libro "Tienilo per te", un mistery YA firmato da Tom Ryan e pubblicato da TimeCrime.

Buona lettura!


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È passato un anno da quando il cosiddetto “killer della pagina” ha disseminato il terrore nella sonnolenta cittadina balneare di Camera Cove, uccidendo quattro persone prima di scomparire nel nulla. Come tutti in città, il diciottenne Mac Bell sta cercando di lasciarsi alle spalle quell’orribile estate: più facile a dirsi che a farsi, visto che Connor, il suo migliore amico, è stato l’ultima vittima dell’assassino. Ma quando scopre un messaggio criptico lasciato da Connor, viene risucchiato nuovamente nella ricerca del killer che potrebbe non essere un semplice vagabondo come tutti sostenevano. Ora chiunque è un sospettato. Con la costante sensazione che qualcuno osservi ogni sua mossa, Mac lotta per venire a patti con i suoi veri sentimenti, mentre si affanna per portare alla luce la verità.

Questo mistery YA di Tom Ryan mi ha confermato quanto ami profondamente questa variante del genere crime che mescola omicidi e delitti con i drammi tipici dell'adolescenza. 

Ci troviamo in un piccolo paesino, Camera Cove, costituito da un insieme di casupole, una scuola e qualche locale circoscritto da scogliere a picco sul mare. È il classico ambiente in cui tutti si conoscono e dove "non succede mai niente" finché le esistenze di tutti non vengono sconvolte dell'operato di un pericoloso serial killer. 

Lo stile dell'autore, fresco e coinvolgente, ci racconta la storia di un gruppo di amici adolescenti che si conoscono da sempre, hanno da poco perso un componente fondamentale della banda, Connor, un ragazzo brillante capace di unirli nonostante le diversità. Ognuno di loro affronta il lutto a modo suo ma, mentre la maggior parte cerca di andare avanti, c'è qualcuno che non può e che non ci riesce.

Il personaggio principale, Mac Bell, è quello con il quale siamo più connessi in quanto è lui il narratore dell'intera vicenda e la persona più coinvolta e toccata dell'omicidio di Connor, ultima vittima del killer della pagina e migliore amico di Mac.

Su Connor i vari protagonisti esprimono opinioni contrastanti, l'unica cosa certa è che probabilmente conosceva l'identità del killer ed è per questo che ha perso la vita. È con questa consapevolezza che Mac inizia ad indagare. Un'indagine che porta subito alla luce elementi nuovi che non sono stati presi in considerazione dalla polizia.

Man mano che apprende informazioni e crea collegamenti tra le vittime e i potenziali sospettati, Mac si avvicina pericolosamente alla scoperta della verità mettendo in pericolo la sua stessa incolumità. 

Mi ha ricordato molto lo stile di "Come uccidono le brave ragazze" anche se il libro e la vicenda è decisamente meno ricca di elementi e più snella. Ciò lo rende perfetto come lettura estiva.

A metà tra un giallo e un mistery, "Tienilo per te" mi ha completamente rapita per due giorni nonostante abbia intuito con largo anticipo l'epilogo, l'ho apprezzato moltissimo. Di sicuro mi procurerò presto "Spero che tu stia ascoltando", il libro precedente di questo autore sorprendente. 




venerdì 5 maggio 2023

Recensione "Nessun luogo è sicuro" di Mark Edwards

 Buongiorno lettori, 

oggi vi racconto la mia opinione sul nuovo romanzo di Mark Edwards, "Nessun luogo è sicuro", edito da TimeCrime.

Buona lettura!



Due anni fa, durante un viaggio a Seattle per far visita al fratello Aidan, la quindicenne Scarlett è svanita nel nulla. Dopo molte false piste e vicoli ciechi, Aidan ha quasi rinunciato a cercarla. Ma quando una donna vede una ragazza attraversare di corsa una radura nella foresta della California settentrionale e si convince che si tratta della giovane Scarlett, in Aidan si riaccende la speranza. Dirigendosi verso sud, trova una città devastata dagli incendi e tappezzata da manifesti di adolescenti scomparsi. La gente del luogo appare spaventata, la polizia non risponde a nessuna domanda e tutto sembra indicare un altro vicolo cieco, fino a quando l’incontro fortuito con Lana, una ragazza del posto da poco tornata in città, fornisce a Aidan il primo indizio. Tuttavia, mentre cercano di ricostruire insieme l’accaduto, si fanno dei nemici disposti a qualsiasi cosa pur di metterli a tacere per sempre. Ma per Aidan conta una sola cosa: ritrovare Scarlett, anche a costo della sua stessa vita.

Sono una grande fan di Edwards e mi sono tuffata tra le pagine di "Nessun luogo è sicuro" senza riserve. La storia si divide tra due diverse ambientazioni: una scena primaria a Seattle, nel quale si presentano i due protagonisti Aidan e Scarlett, il loro rapporto e tutte le vicissitudini che portano alla scomparsa di quest'ultima, e uno scenario secondario in California, nel quale ci ritroviamo nel presente insieme ad Aidan che sta ancora cercando disperatamente sua sorella.

L'ambientazione riveste un ruolo non indifferente perché influenza gli eventi ed è fondamentale per comprendere uno dei grandi temi raccontati da Edwards: i disastri ambientali.

In questo libro, infatti, le ricerche di Aidan portano a galla delle associazioni di eco terroristi che hanno un modo tutto loro di vivere e agire, in nome della difesa della natura e per combattere i cambiamenti climatici. Ancora una volta questo autore dimostra una grande inventiva nel dare vita ad una storia veramente particolare e che diventa più adrenalinica ad ogni pagina che ci avvicina all'epilogo. 

I personaggi restano particolarmente impressi perché vengono ben caratterizzati e descritti. Ho apprezzato in particolare Lana, che diventa una spalla importante per Aidan, una donna che sa il fatto suo e che ricerca la verità sopra ogni cosa e ad ogni costo.

Epilogo non scontato e che lascia parecchio margine di interpretazione al lettore che continua a riflettere sul futuro dei protagonisti che li hanno accompagnato durante la lettura.

Un plauso doveroso devo farlo per lo stile estremamente scorrevole e coinvolgente di questo autore che mi regala sempre storie originali e non scontate. È un libro perfetto anche per i lettori che non amano le storie crime al cento per cento, in questo libro troverete un po' di tutto e pochissimi spargimenti di sangue quindi adatto anche ai palati più delicati.



venerdì 20 gennaio 2023

Recensione "Una casa tutta per noi" di Susan Walter

 Buongiorno lettori, 

esce oggi per Newton Compton Editori, il thriller di Susan Walter "Una casa tutta per noi".

Buona lettura!



Holly Kendrick, suo marito Gabe e la loro figlia diciassettenne, Savannah, sono una famiglia felice, sebbene la loro situazione economica non sia così rosea. Fin quando un incidente d'auto non stravolge tutto: Gabe muore sul colpo e Holly resta gravemente ferita alle gambe, mentre il SUV che li ha investiti scompare nel nulla. In ospedale, un avvocato di nome Evan propone a Holly e Savannah un accordo: se rinunceranno a scoprire l'identità del pirata della strada, potranno andare a vivere in una meravigliosa casa in un quartiere esclusivo; tutte le spese mediche di Holly saranno pagate e non dovranno più preoccuparsi dei soldi per il resto della loro vita. La proposta spiazza madre e figlia: hanno ucciso Gabe e qualcuno sta cercando di insabbiare la faccenda. Le spese d'altronde sono decisamente troppo alte per la donna che, dopo molti tentennamenti, accetta. La casa nel sobborgo di Calabasas è splendida; Holly e Savannah cominciano a credere di potersi davvero ricostruire una vita lì. Ma i vicini le guardano con diffidenza: l'arrivo improvviso, la ricca villa che sembra in contrasto con l'aspetto delle due. Le voci si fanno sempre più insistenti e qualcosa inizia a spaventare Holly e Savannah. Madre e figlia hanno un segreto, ma non sono le sole..

Il libro di Susan Walter è stata una bella scoperta, un thriller abbastanza soft in cui c'è molta poca adrenalina o azione ma, nonostante questo, intrigante e carico di suspense per qualcosa che aleggia nell’aria per tutta la durata del romanzo e che si manifesterà, però, solo nel ribaltone finale.

Ma partiamo dall'inizio, una famiglia come tante viene sconvolta da un terribile incidente in cui il capo famiglia perde la vita e la madre resta ferita gravemente. Savannah, figlia adolescente, si ritrova così sola in ospedale e ad avere come unico supporto Evan, un misterioso avvocato comparso dal nulla che prende incredibilmente a cuore il caso.

Ovviamente ben presto appare chiaro che non è così perché Evan lavora il pirata della strada che ha causato l'incidente e che è disposto a tutto pur di non essere smascherato. A questo punto inizia il nodo centrale del romanzo: la corruzione. Quando la tua vita è distrutta cosa sei disposto a fare per cambiarla e dargli una svolta? Holly e Savannah combattono questo dilemma etico e accettano una casa e un generoso conto in banca a patto che non cerchino di scoprire l'identità del pirata della strada.

Ed è proprio nel nuovo quartiere che entrano in gioco i due vicini, Andy e Libby, che per la quasi totalità del libro, sembrano i classici vicini impiccioni che iniziano a scavare sempre di più nel passato di Holly. 

La trama diventa sempre più intricata mentre tutti i personaggi pian piano convergono tra loro e verso la verità che, però, non è quello che ci aspettiamo. La cosa che mi è piaciuta molto, è la costruzione psicologica dei personaggi che vivono intensamente il ricatto, la paura, il dolore per il lutto, la voglia di cambiamento. Credo che sia uno degli elementi migliori del romanzo. 

Con un ribaltone inaspettato, la Walter chiude in maniera brillante un libro che sembrava ormai scontato e piatto. 

Consigliato!



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