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martedì 25 febbraio 2020

Recensione "Notre Dame de Paris" di Victor Hugo

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di un libro con la L maiuscola, un grande capolavoro della letteratura firmato da Victor Hugo,  "Notre Dame de Paris".
Buona lettura!



Esce oggi, in una nuova e bellissima edizione illustrata per Mondadori, una versione splendida del capolavoro francese "Notre Dame de Paris".
Devo ammettere, con un po' di vergogna, che prima d'ora non avevo mai avuto l'occasione di leggere questo romanzo. Ho visto il musical e il celebre cartone Disney e, forse, questo mi ha forse un po' influenzato all'inizio della lettura.

Il romanzo di Hugo,  infatti, si differenzia moltissimo dalle varie rivisitazioni per questo vi consiglio di chiudere i cassettoni della mente con le vostre conoscenze in merito alla storia e di lasciarvi incantare dalla meraviglia stilistico letteraria che ci regala Victor Hugo.

Era caduta in ginocchio, con la testa sul letto, le mani giunte sulla testa, piena di ansia e di tremore, e benché egiziana, idolatra e pagana, si era messa a chiedere grazia singhiozzando al buon Dio cristiano e a pregare Nostra Signora che la ospitava. Perché, quand'anche non si credesse in nulla, vi sono dei momenti della vita nei quali si appartiene sempre alla religione del tempio più vicino. 

Si tratta di una storia tetra e dalle sfumature gotiche, si tratta di una vicenda che incanta e commuove in più di una occasione. Le descrizioni magistrali della cattedrale e di Parigi ci trasportano in un'altra epoca e ci permettono di assaporare a trecentosessanta gradi le atmosfere del tempo.

Esmeralda, protagonista assoluta, a metà tra il bene il male. Quasimodo un eroe senza pari che mi ha rapito il cuore. Un epilogo che fa male ma che conclude perfettamente una storia così drammatica e crudele. Non lasciatevi spaventare né dalla mole di pagine né dallo stile artificioso di Hugo. Questo romanzo è un capolavoro assoluto!


martedì 28 gennaio 2020

Recensione "La nube purpurea" di Matthew Phipps Shiel

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo de "La nube purpurea", di Matthew Phipps Shiel, che esce oggi in una nuova e bellissima edizione curata da Mondadori.
Buona lettura!


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Un vapore mortale - dall'inquietante luce purpurea e dall'inebriante profumo di fiori di pesco - spazza il mondo e annienta tutte le creature viventi. Rimane un unico uomo, Adam Jeffson, medico, reduce da una missione esplorativa nell'Artico. Come un Robinson Crusoe apocalittico, Adam inizia la sua epopea per la sopravvivenza. Ma, a differenza di Robinson, non è relegato su un'isola: a sua disposizione ha l'intero pianeta, un mondo silenzioso e devastato. E se l'eroe di Defoe faceva ricorso a tutte le più sottili doti del raziocinio e dell'intelligenza, Adam sprofonda invece nella follia, passando per i deliri e le allucinazioni della solitudine più profonda. Tuttavia una lucidità visionaria si fa lentamente strada nella sua mente, ed egli diventa infine consapevole che la sua sopravvivenza non è casuale e che il suo destino - e quello della razza umana - fa parte di un piano più vasto.

A quasi trent'anni dalla sua prima uscita in Italia, 'La nube purpurea' torna con questa nuova e affascinante veste che attira moltissimo l'attenzione del lettore che si interfaccia all'opera di Shiel per la prima volta. E' un grande classico fantascientifico del ventesimo secolo che mancava alla mia collezione e che sono stata felice di recuperare...nonostante tutto.
Come sapete, il genere non è tra i miei preferiti ma ho apprezzato molto l'approccio dell'autore alla tematica. Adam Jeffson, protagonista del libro, sembra essere l'unico uomo rimasto sulla Terra dopo che una misteriosa nube letale ha sterminato ogni creatura vivente. Dovete immaginarvi questa storia come quella di Robinson Crusoe in versione più apocalittica, oscura e deprimente.

Shiel gioca tantissimo con la psiche del suo personaggio, portandolo davvero al limite della sopportazione umana sin dalle prime pagine e mettendolo alla prova già con la fallimentare spedizione nell'artico. Più si va avanti con la lettura e più incalza la negatività e la disperazione. L'unica luce presente nel libro è, per l'appunto, quella purpurea del misterioso vapore che uccide tutto quello che incontra.

Lo stile va di pari passo con l'oscurità della storia ed è brutale, quasi spietato, nelle descrizioni che ci regala e nella schiettezza narrativa con la quale vengono presentati i fatti. E' un libro molto particolare, lentissimo all'inizio e per niente semplice da comprendere. Non è sicuramente adatto a tutti i tipi di lettori ma solo agli appassionati del genere o a coloro che sono curiosi di scoprire un grande classico della letteratura moderna. Se saprete andare oltre le apparenze, Shiel vi regalerà un'imperdibile avventura apocalittica.



martedì 14 gennaio 2020

Review Party "Fiore di sangue" di Crystal Smith

Buonasera, lettori.
Oggi vi parlo anche di un'altra uscita attesissima da tutti gli amanti del fantasy.
Si tratta di "Fiore di sangue", di Crystal Smith.
Buona lettura!


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Quella di Aurelia di Renalt non è per niente una vita da principessa delle favole. Dotata di poteri straordinari, è costretta a nasconderli perché nel suo regno la legge vieta il ricorso alla magia e il Tribunale, un'istituzione speciale assetata di sangue, punisce spietatamente chiunque venga accusato di stregoneria o sorpreso a praticarla. Il suo destino, inoltre, è di sposarsi con un ragazzo che non ha mai incontrato di persona, principe ereditario del Regno di Achlev, per assicurare una pace duratura tra quest'ultimo e il suo regno. Quando però il suo segreto viene svelato, Aurelia è costretta a scappare dal palazzo. Sola e alla deriva, giunge in un nuovo regno, dove insperatamente ha la possibilità di ricominciare da zero. Fingendosi una comune suddita, infatti, per la prima volta da quando è nata può affrontare la sua vita in totale libertà. Qui finalmente scopre la felicità che un'esistenza lontana dagli intrighi politici e dai compromessi può regalare. Qui può mettere a frutto l'oscura magia che le scorre nelle vene e che la lega a una misteriosa e potentissima pianta chiamata sanguefoglia. Ma i fantasmi del passato non la lasciano in pace a lungo. Infatti, nel momento in cui verrà a conoscenza di un piano nefasto del Tribunale che minaccia l'esistenza stessa del suo regno, dovrà scegliere tra la sua nuova vita e quella che pensava di essersi lasciata alle spalle. Con la certezza che se non riuscirà ad agire prima che il Tribunale faccia la sua ultima mossa potrebbe perdere ben più della corona.

Difficilmente mi appassiono ai fantasy. E' un genere saturo di storie e miti che spesso si ricalcano l'uno con l'altro senza regalare al lettore novità o tematiche originali.
Con il romanzo di Crystal Smith, le cose sono andate diversamente e già dopo aver letto poche pagine, mi sono ritrovata completamente rapita dagli eventi e da personaggi pazzeschi che ho adorato.

La protagonista, Aurelia di Renalt, potremmo comunemente definirla come 'strega' ma, in realtà, questo personaggio è decisamente più articolato e complesso di quello che sembra. Sono entrata molto in sintonia con lei e con il suo sentirsi sempre fuori luogo e non accettata a causa dei suoi poteri e delle sue straordinarie capacità. Vive in un mondo in cui la paura del diverso può fare danni molto seri e la fuga da quella che chiama 'casa', sembra essere l'idea migliore.

Partita verso un nuovo regno e un promesso sposo che non ha mai visto, la protagonista sperimenta una vita che non pensava di avere diritto di avere: una vita tranquilla, normale in cui non deve essere responsabile di nessuno tranne che di sé stessa; una vita in cui capire veramente le sue doti magiche e come poterle utilizzare a fin di bene. Una parte decisamente dinamica e ricca del libro che riesce a far carpire al lettore ogni singola sfumatura del personaggio.

Ma l'autrice, come sempre, ci mette lo zampino e torna a scombussolare l'intera trama mettendola di fronte ad una scelta e preparando il terreno per il successivo volume di quella che si preannuncia una trilogia davvero interessante e promettente! Mi è piaciuta molto la prosa e la narrazione sintetica e diretta dell'autrice, descrittiva al punto giusto e con ancora tanti misteri da svelare. Ci troviamo senza dubbio di fronte ad un ottimo esordio e non vedo l'ora di scoprire cosa accadrà in futuro.
Se amate il genere, è il libro perfetto!



martedì 3 dicembre 2019

[Review Tour] "Piccole donne" di Louisa May Alcott

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di un grande classico e della sua nuova e bellissima edizione pubblicata da Mondadori.
Buona lettura!


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Divenuta subito un classico, la storia di Jo, Meg, Amy e Beth ha avvinto intere generazioni. Questo volume presenta il ciclo completo dei quattro romanzi.


Sono certa che tutti voi avete sentito parlare di un super classico come 'Piccole Donne', ne esistono, infatti, numerose edizioni e trasposizioni sia cinematografiche che televisive.
La storia raccontata dalla Alcott è una storia senza tempo che, anche a distanza di anni, appassiona ancora lettori grandi e piccoli soprattutto tra il pubblico femminile.

Questa nuova edizione Mondadori è una delle più complete e ben strutturate in circolazione, anche a livello di traduzione. Non è insolito trovare versioni semplificate o incomplete del romanzo ma non è questo il caso. La trama racconta la vita di quattro sorelle che vivono in America alla fine dell'800.
Si tratta di una storia tutta al femminile, ricca di personaggi e buoni sentimenti. Sono sempre rimasta colpita dal modo dell'autrice di affrontare un clima difficile come quello della guerra di secessione: nonostante le preoccupazioni e il pensiero costante verso il padre che è al fronte Jo, Meg, Amy e Beth riescono a gioire delle piccole cose che accadono nella loro quotidianità.

Uno dei miei personaggi preferiti è, però, la madre delle sorelle: una figura onnipresente ma non opprimente. Come è giusto che sia, osserva e tiene sotto controllo tutte le attività della casa senza, però, impedire alle figlie di avere un proprio pensiero e una certa libertà di azione. Un personaggio davvero innovativo se consideriamo l'epoca a cui appartiene il romanzo. Se, invece, dovessi scegliere una delle sorelle, sarebbe senza dubbio Jo con il suo spirito femminista e la sua voglia di combattere per un ruolo più importante delle donne nel mondo.

Credo si tratti di una storia senza tempo dalle tematiche importanti, lo stile magistrale e inconfondibile della Alcott è una delizia per gli occhi di chi legge ed è stato bellissimo, per me, rileggere il romanzo dopo tanti anni e notare sfumature che, in passato, mi erano sfuggite.
Se ancora non avete letto questo grande classico, è l'occasione giusta per farlo!


sabato 30 novembre 2019

[Review Tour] "Il priorato dell'albero delle arance" di Samantha Shannon

Buongiorno, lettori.
Finalmente posso dirvi la mia su uno dei libri più chiacchierati dell'anno.
Si tratta del romanzo di Samantha Shannon, "Il priorato dell'albero delle arance", edito da Mondadori.
Buona lettura!


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La casa di Berethnet ha regnato su Inys per mille anni ma ora sembra destinata a estinguersi se la regina Sabran IX non si sposerà e darà alla luce una figlia. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell'ombra della corte. A vegliare segretamente su Sabran c'è Ead Duryan, adepta di una società segreta che, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys...

Credo che questo sia uno dei libri più attesi e chiacchierati dell'anno e non potevo certo esimermi dal leggerlo per voi e raccontarvelo. Spero di riuscire a farlo nel migliore dei modi senza rovinare il piacere della lettura.
Il volume si presenta in una edizione bellissima e curata in ogni dettaglio: le mappe e le illustrazioni presenti deliziano la vista ancor prima di scoprire la storia che raccontano.
Avvertenza: non lasciatevi spaventare dalla mole di pagine, dopo un inizio un po' in sordina la storia vi trascinerà in un mondo straordinario che farete fatica a lasciare andare.

Come vi anticipavo, l'inizio è abbastanza macchinoso e poco fluido ma è necessario per comprendere la storia, i personaggi e il loro modo di vivere. L'autrice ha fatto lavorare parecchio la sua mente, regalandoci un universo ultra dettagliato e curato fin nei minimi particolari. Non avrete mai dubbi su dove siete e in quale direzione state andando. Una volta compresa la realtà nella quale esiste il regno di Inys, sarà più semplice seguire la trama e appassionarsi alle vicende dei tantissimi personaggi e creature presenti.

Si tratta di una storia quasi totalmente a prevalenza femminile e troverete sicuramente un personaggio adatto al vostro gusto. Interessante anche l'inserimento in maniera, forse fin troppo, soft della tematica LGBT: magari sarebbe stato carino un piccolo preludio e non passare direttamente al vivo "dell'azione". Se dovessi scegliere i miei personaggi preferiti, vi assicuro che ce ne sono davvero tantissimi, direi Ead e Tenà, due donne forti anche se in maniera differente. Ci sarà bisogno di un lavoro di squadra generale per tentare di riunificare due mondi divisi da secoli di guerre e tradimenti.

Samantha Shannon ci ha regalato una bella bibbia del fantasy, oltre che un libro molto originale. Ho apprezzato il suo stile e la narrazione fantastica e super dettagliata, come piace a me, non ho gradito invece il continuo divagare su momenti che meritavano meno attenzione, mi è sembrato come se si volesse per forza 'allungare il brodo'. La mia attenzione, in certi punti, è andata scemando e ho fatto un po' fatica a riprendere il filo e a concentrarmi sulla trama vera e propria. Un'altra cosa che non mi ha aiutato, sono i numerosi personaggi presenti: la memoria mi ha ingannato più di una volta con i nomi confondendomi ancora di più. Vi consiglio di tenere a portata di mano un blocchetto per gli appunti, sono certa che vi aiuterà nella lettura e nella comprensione e mi ringrazierete!

Considerato il prezzo alquanto esoso, mi è sembrato doveroso segnalarvi quelli che, secondo me, sono stati i punti deboli del romanzo ma nel complesso, non posso negare che si tratti di un ottimo e curatissimo lavoro. Se amate il fantasy, i draghi e le storie epiche potrebbe essere un'ottima richiesta per Babbo Natale!!



martedì 24 settembre 2019

Recensione "Sei di corvi" di Leigh Bardugo

Buongiorno,  lettoŕi.
Esce oggi, in Italia, "Sei di corvi", primo libro di una serie Young adult che promette faville. L'ho letto in anteprima, per voi, e non vedo l'ora di raccontarvelo.
Buona lettura!


A Ketterdam, vivace centro di scambi commerciali internazionali, non c’è niente che non possa essere comprato e nessuno lo sa meglio di Kaz Brekker, cresciuto nei vicoli bui e dannati del Barile, la zona più malfamata della città, un ricettacolo di sporcizia, vizi e violenza. Kaz, detto anche Manisporche, è un ladro spietato, bugiardo e senza un grammo di coscienza che si muove con disinvoltura tra bische clandestine, traffici illeciti e bordelli, con indosso gli immancabili guanti di pelle nera e un bastone decorato con una testa di corvo. Uno che, nonostante la giovane età, tutti hanno imparato a temere e rispettare.
Un giorno Brekker viene avvicinato da uno dei più ricchi e potenti mercanti della città e gli viene offerta una ricompensa esorbitante a patto che riesca a liberare lo scienziato Bo Yul-Bayur dalla leggendaria Corte di Ghiaccio, una fortezza considerata da tutti inespugnabile. Una missione impossibile che Kaz non è in grado di affrontare da solo. Assoldati i cinque compagni di avventura – un detenuto con sete di vendetta, un tiratore scelto col vizio del gioco, uno scappato di casa con un passato da privilegiato, una spia che tutti chiamano lo “Spettro”, una ragazza dotata di poteri magici -, ladri e delinquenti con capacità fuori dal comune e così disperati da non tirarsi indietro nemmeno davanti alla possibilità concreta di non fare più ritorno a casa, Kaz è pronto a tentare l’ambizioso quanto azzardato colpo. Per riuscirci, però, lui e i suoi compagni dovranno imparare a lavorare in squadra e a fidarsi l’uno dell’altro, perché il loro potenziale può sì condurli a compiere grandi cose, ma anche provocare grossi danni…

Cosa faccio quando un libro mi ispira ma appartiene ad un genere che, di solito, non apprezzo? Ci provo lo stesso!
Quando ho saputo che "Sei di corvi" sarebbe uscito in Italia, la mia curiosità è salita alle stelle e sono stata stra-felice della possibilità di leggerlo in anteprima. I primi capitoli sono stati alquanto difficoltosi: nella narrazione, infatti, si alternano ben cinque punti di vista con altrettanti protagonisti e la cosa mi ha destabilizzato per la prima metà del libro finché ho iniziato a prendere confidenza con ognuno di loro e la lettura è diventata più scorrevole.

Tutti i personaggi sono legati da rapporti di amore e amicizia molto forti, la componente emozionale è molto presente nel romanzo ma non predominante. L'autrice ha dedicato la stessa attenzione ad ognuno di loro, li ha pensati e costruiti in maniera impeccabile rendendoli molto reali e umani. Nel corso della storia ci si affeziona a loro e si impara a riconoscerli alla prima battuta.

La trama è interessante e avvincente,  sebbene il ritmo narrativo non sia incalzante e dinamico come ci si aspetterebbe da un libro del genere. I colpi di scena si susseguono e la storyline principale si arricchisce di tante sottotrame che rendono la storia molto ricca di fatti ed eventi cruciali.

Nonostante sia classificato come young adult, ci sono scene e temi poco adatti ad un pubblico di giovanissimi. L'autrice ha affrontato nel modo migliore argomentazioni come prostituzione, razzismo e tortura ma lo ha fatto in maniera fin troppo esplicita. Credo che andrebbe inserito in un'altra categoria perché l'unica cosa "young" del libro è l'età dei protagonisti.

Lo stile dell'autrice mi è piaciuto molto: amo le storie ricche di dettagli e amo l'originalità di una storia, elemento sempre più difficile da trovare. La Bardugo è riuscita a regalarmi entrambe le cose con un volume curatissimo, anche a livello grafico. C'è molto potenziale e spero di poter leggere presto il seguito e la serie precedente, in modo da comprendere al meglio il mondo di Grishaverse.


martedì 17 settembre 2019

[Review Tour] "La Corte di Ali e Rovina" di Sarah J. Maas

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo, con gli occhi a cuoricino, dell'ultimo capitolo della serie fantasy firmata da Sarah J. Maas.
Buona lettura!


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Quando ho stretto tra le mani il tablet con la mia copia in anteprima de "La Corte di ali e rovina", ho provato delle sensazioni contrastanti. Da un lato avevo un bisogno fisiologico di scoprire cosa ne sarebbe stato di Feyre e del suo triangolo amoroso; dall'altro la paura, anch'essa fisiologica, di lasciarli andare e di trovare un finale diverso dall'idea che avevo in mente.
Quello che posso dirvi, senza scendere nei dettagli, è che il romanzo si legge in un soffio, nonostante una mole considerevole di pagine. L'autrice mi ha conquistata, ancora una volta, con uno stile accurato e descrizioni minuziose.

È una storia che non smette di stupire, ricca di colpi di scena e cambi di rotta. È il momento di tirare le fila di una guerra che non è puramente fisica e ideologica ma anche, e soprattutto,  una guerra sentimentale con molti protagonisti. Non sono sempre stata d'accordo con le scelte dell'autrice ma ho apprezzato la coerenza che ha mantenuto nel corso dei tre libri, senza tradire o trasformare l'essenza dei suoi personaggi.

Non la ringrazierò mai abbastanza per Feyre, una delle protagoniste migliori di sempre: forte, coraggiosa e immensa. Ho apprezzato il suo amore per Tamlin, più semplice e immaturo, e quello per Rhysand.. l'amore epico, quello impossibile da contenere ed arginare. È una storia pazzesca in cui tanti elementi si mescolano insieme per dar vita ad un romanzo che conquista la mente e il cuore.

Posso assicurarvi, con un certo grado di certezza, che questa è la saga fantasy più bella del 2019, almeno per quanto mi riguarda.
La mente e la scrittura della Maas sono di un altro pianeta: è stata in grado di passare da un semplice retelling, ad una storia complessa, originale e intricata al punto giusto. Se ancora non lo avete fatto, vi consiglio di recuperare IMMEDIATAMENTE tutti i libri, mi ringrazierete!

giovedì 12 settembre 2019

[Review Tour] "Nevernight - Alba oscura" di Jay Kristoff

Buongiorno, lettori.
E' finalmente arrivato il momento di concludere l'argomento Jay Kristoff parlando dell'ultimo capitolo della serie 'Nevernight'.
Buona lettura!


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Mia Corvere, gladiatii, schiava fuggiasca e infame assassina, sta scappando. Dopo i grandi giochi di Godsgrave, finiti con il più audace omicidio nella storia della Repubblica itreyana, Mia si ritrova braccata. Potrebbe non uscire viva dalla Città di Ponti e Ossa. Il suo mentore Mercurio è ora nelle mani dei suoi nemici. La sua stessa famiglia la vuole morta. Ma sotto la città, un oscuro segreto è in attesa. La notte sta per scendere sulla Repubblica, forse per l'ultima volta.


Mi sono approcciata al libro con un po' di timore e tanta curiosità. La lettura di questa serie ha diviso molto la mia opinione da lettrice: non sono rimasta conquistata dal primo libro e ho poi apprezzato il secondo. Cosa penso di Alba Oscura? E' la degna conclusione di una serie geniale. Non sono scesa a patti con lo stile molto sanguinoso ed esplicito dell'autore ma non ho potuto fare a meno di amare questo mondo e, soprattutto, Mia Corvere. Credo che in quest'ultimo romanzo abbia dato il meglio di sé stessa sia dal punto di vista fisico che emotivo. E' stato un percorso in crescendo che mi ha appassionata poco alla volta ma in maniera assolutamente letale. Ho divorato le cinquecentodiciotto pagine del libro nel giro di pochi giorni travolta da mille emozioni. Quello che mi ha sconvolta, è stato accorgermi di quanto mi abbia appassionato la serie: non mi ero resa conto di 'esserci così dentro', fino a quando ho voltato l'ultima pagina dopo un epilogo davvero eccezionale... nonostante tutto.


Una ragazza che qualcuno chiamava Figlia Pallida. 
O Incoronatrice. Una Regina dei Furfanti. Una Signora delle Lame.
Tra tutti, io preferisco piccolo Corvo. 
Una ragazza che non si è mai inginocchiata, mai spezzata, che non ha mai e poi mai permesso che la paura fosse il suo destino.
(...) Mai tirarsi indietro.
Mai avere paura.
E mai, mai dimenticare.

E chi riuscirà mai a dimenticare 'Nevernight'? Quasi mi dispiace di aver snobbato un po' il primo romanzo. Ora vedo tutto sotto un'altra luce e 'Alba oscura' è in assoluto il mio capitolo preferito.
Un libro carico di azione, tensione, ricco di personaggi ed immagini impossibili da togliere dalla mente. L'autore è riuscito a far breccia nel mio cuore, regalandomi una conclusione con i fiocchi. Tutti i difetti che avevo riscontrato all'inizio, sono spariti strada facendo. Ho adorato ogni pagina, tutto è curato fin nei minimi particolari e nulla è lasciato al caso. Vorrei raccontarvi di più, vorrei raccontarvi del mio amore per alcuni momenti e la mia rabbia per certe decisioni ma non voglio in alcun modo privarvi della sorpresa e della bellezza della serie. Da non amante del fantasy, non è stato semplice entrare in sintonia con il mondo di Kristoff ma sono felice di non essermi arresa al primo ostacolo. Mi sarei persa una storia straordinaria!
Se amate il genere e cercate una nuova eroina da amare, avete trovato pane per i vostri denti.
Grazie Jay Kistoff e grazie Mia per questi bellissimi momenti insieme, non vi dimenticherò!

La serie:


sabato 7 settembre 2019

[Review Tour] "Nevernight - I grandi giochi" di Jay Kristoff

Buongiorno, lettori.
Oggi continuiamo a parlare della serie 'Nevernight' con il secondo capitolo della saga.
Per fortuna, stavolta, è andata decisamente meglio.
Buona lettura!


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Mia si è conquistata un posto tra gli assassini della Chiesa Rossa, ma sono in moltia ritenere che non ne sia degna. Prima di portare a termine il suo piano di vendetta, sarà costretta a vedersela con nuovi nemici e a fronteggiare pericolose congiure.

Come vi annunciavo qualche rigo fa, questo secondo capitolo della serie mi ha colpito e conquistato molto più del primo. La storia è super dinamica e, una volta presa la mano con lo stile dell'autore, fila tutto liscio. Kristoff è riuscito a coinvolgermi, sin dalle primissime pagine a livello emotivo, oltre che mentale. Trovo che questo romanzo sia più maturo e completo rispetto al primo, continuo ad apprezzare moltissimo Mia e a scoprire nuove sfaccettature del suo personaggio. Diciamo che non sono sempre stata d'accordo con le sue decisioni, ma almeno ho compreso le sue motivazioni.

E' un percorso tutto in salita, pensavo di trovarmi di fronte ad una storia statica, ora che l'obiettivo era stato raggiunto, e invece mi sono ritrovata in mezzo ad un campo di battaglia dove i nemici sono davvero ovunque. Sono stata bombardata dalla presenza di nuovi personaggi e ho ritrovato quelli che già conoscevo. Ho scoperto che Jay Kristoff sa essere più crudele e cattivo di quanto pensassi e che probabilmente la sua malvagità non ha limiti!!! 



Mi è piaciuto molto l'individualismo della storia: è come se ogni protagonista fosse un po' l'eroe della sua storyline. Credo che Kristoff, nei panni del narratore, abbia un umorismo macabro e difficile da comprendere. Nonostante tutto, riesce anche a strappare qualche risata e ad emozionare. Il rapporto tra Ash e Mia mi ha LETTERALMENTE tenuta incollata alle pagine per la sua complessità e gli inaspettati sviluppi.. li amo, il caso è chiuso!!

Nell'epilogo viene tutto lasciato molto in sospeso ma ho già parecchie teorie sul capitolo finale che non vedo l'ora di affrontare. In conclusione, posso dirvi di proseguire con la serie, anche se come me non eravate molto convinti dal primo libro. Con 'Nevernight- I grandi giochi', si sale decisamente di livello, si entra nel vivo della storia e ci si innamora perdutamente della serie.

p.s. Jay Kristoff, quando vuoi posso consigliarti qualche specialista per tutte le turbe mentali che riversi nei tuoi libri e automaticamente, sulle menti fragili dei tuoi poveri lettori!!!



martedì 3 settembre 2019

[Review Tour] "Nevernight - Mai dimenticare" di Jay Kristoff

Buongiorno, lettori.
Arriva oggi, in libreria, una delle saghe più attese dell'anno, "Nevernight", e io non vedo l'ora di raccontarvela.
Buona lettura!


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In un mondo illuminato da tre soli che non tramontano mai, la giovane Mia Corvere approda alla Chiesa Rossa, una sorta di "Hogwarts dei sicari". Vuole diventare un'assassina per vendicare la sua famiglia. Riuscirà ad entrare nell'esclusiva accademia?

Il primo libro di una serie deve sempre reggere il peso delle aspettative.
Deve creare una base solida per portare il lettore ad appassionarsi alla saga e proseguire con i libri successivi. 'Nevernight - mai dimenticare', ha avuto l'ingrato compito di scontrarsi con le mie altissime aspettative ed è riuscito a soddisfarle solo in parte.
Ho apprezzato molto l'ambientazione e la trama, così come il personaggio di Mia Corvere. Ho amato il suo coraggio e la sua voglia di vendetta, ho amato lo strano mondo creato da Jay Kristoff.
Qualcuno lo ha paragonato al clima di Hogwarts e potrei anche concordare su questa affermazione, se non fosse per l'irruenza e la sanguinosità di alcuni episodi. Non vi aspettate nemmeno lontanamente la magia della Rowling perché si tratta di due stili completamente differenti. C'è del genio, anche qui, non è facile creare da zero un mondo con creature particolari, storie e leggende ma Kristoff ci è riuscito egregiamente.

Siamo assassini, tu e io.
Assassino uno, assassini tutti.
E ogni morte che causiamo è una preghiera. Un'Offerta alla Nostra Signora dell'omicidio benedetto.
Morte come misericordia.
Morte come avvertimento.
Morte come fine in se stessa.
Tutte queste cose sono la nostra consapevolezza e il nostro dono al mondo. 
Il lupo non commisera l'agnello.
La tempesta non chiede perdono agli affogati.

Questo, e altri epici momenti, vi aspettano in un libro bizzarro in cui si parla di morte, di uccisioni e di violenza senza scadere mai nella sofferenza eccessiva o sfociare nel vittimismo cosmico.
Il mondo di Nevernight è un mondo in cui ognuno svolge un ruolo ben preciso e non c'è tempo per l'autocommiserazione. Ci sono momenti dedicati anche ai sentimenti, ma si tratta di brevi lapsus che permettono al lettore di prendere fiato. Non è semplice mantenere costante l'attenzione di chi legge, sia per la mole di pagine che per la trama che stenta a prendere il via.
Un piccolo appunto voglio farlo anche per note dell'autore a piè di pagina: davvero troppo prolisse e dettagliate, spesso mi hanno fatto perdere il filo del discorso.

Un ottimo lavoro è stato fatto con i personaggi e l'ambientazione: tutto è ben costruito e illustrato, non è difficile immaginare l'atmosfera. Ci sono dei colpi di scena ma nulla che lasci davvero a bocca aperta. Mi è piaciuto lo stile dell'autore e la sua idea e spero vivamente che, nel prossimo libro, abbia avuto l'opportunità di studiarla e svilupparla ancora meglio.
Un buon inizio, anche se in sordina!



Recensione "Il mondo contro" di Jacopo Olivieri

Buongiorno, lettori.
Ad Agosto ho avuto il piacere di leggere, in anteprima, "Il mondo contro", un romanzo di Jacopo Olivieri edito da Mondadori e ne sono rimasta decisamente affascinata, nonostante si rivolga ad un target di lettori di verso da quello a cui appartengo io.
Non vedo l'ora di raccontarvelo perciò non mi resta che augurarvi una buona lettura!



Questo romanzo è nato da Ce l'hai una storia?, un contest per ragazzi e ragazze sotto i 18 anni per selezionare la migliore idea narrativa per un libro. Martina Gerenich, vincitrice della seconda edizione, è stata premiata da una giuria di esperti: «Come nella serie di culto Black Mirror, l'idea di Martina descrive un futuro ispirato al mondo di oggi, che non solo potrebbe diventare realtà, ma forse lo sta già diventando. Unisce poi classici della fantascienza con temi di grande attualità. Spunti che per qualsiasi scrittore o scrittrice costituiscono una grande sfida e che, siamo sicuri, incontreranno il gusto dei giovani lettori che vogliono essere presi sul serio».

L'idea di base del romanzo fa paura perché non si allontana molto dalla realtà che stiamo vivendo e il futuro che, ahimè, stiamo costruendo per le prossime generazioni. Sara, giovane protagonista del libro, rappresenta la coscienza di tutti noi, quella voce che dovrebbe fermarci quando stiamo per commettere un errore gravissimo, come quello di cementificare ettari di terra per l'ennesimo edificio (funzionale o meno che sia). La ragazza decide di tentare il tutto e per tutto per salvare il suo orto ma, ben presto, si accorge di non essere sola in questa battaglia: sebbene tutti, intorno a lei, siano conquistati dalla tecnologia e dall'innovazione, una curiosa associazione sembra voler lottare contro le ingiustizie del mondo con mezzi fuori dal comune e ripagando la società moderna con la stessa moneta e a colpi di click.

Fa paura pensare ad un mondo senza più aree verdi, con robot ad ogni angoli e nei ruoli più svariati. E' spaventoso pensare che in un realtà non troppo lontana tutto sarà affidato all'intelligenza artificiale a discapito dei sentimenti e delle emozioni. Da questo punto di vista, l'autore ci regala tantissimi spunti di riflessione e momenti in cui la voglia di eliminare qualsiasi oggetto, dotato di microchip, sarà davvero difficile da contenere ma, almeno per ora (e per fortuna, aggiungerei) si tratta solo di una storia.

Credo sia nostro dovere fare ammenda sugli errori e la quasi totale mancanza di sensibilità con la quale viviamo. Dovremmo prendere tutti spunto da Sara e dalla sua battaglia per ciò che è giusto, anche se fuori moda e politicamente scorretto. 'Il mondo contro' è un libro che regalerei ad ogni adolescente, perché sarà l'adulto di domani e colui che, molto probabilmente, dovrà rimediare insieme a noi alle conseguenze disastrose del progresso ad ogni costo.
Il romanzo è un quadro perfetto dell'epoca che stiamo vivendo e un grido d'allarme che ci invita a cambiare rotta. 

Ho apprezzato moltissimo la storia e la protagonista, mi è piaciuto molto lo stile dell'autore e anche l'originalissima e attualissima idea di Martina Gerenich. 'Il mondo contro ha tutte le potenzialità per entrare con prepotenza nelle vite di tutti e noi e scuotere, davvero, le nostre coscienze!


martedì 18 giugno 2019

[Blogtour] "La corte di nebbia e furia" di Sarah J. Maas

Buongiorno,  lettori.
Esce oggi il secondo capitolo della serie fantasy, "La corte di rose e spine", firmata da Sarah J. Maas e pubblicata da Mondadori.
Buona lettura!



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Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l'eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla. Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l'arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto - secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte - è per lei quasi un sollievo. Ma mentre Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche, potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo potrebbe essere proprio lei, a patto che riesca a sfruttare a pieno i poteri che ha ricevuto in dono quando è stata trasformata in una creatura immortale, a guarire la sua anima ferita e a decidere così che direzione dare al proprio futuro e a quello di un mondo spaccato in due.

Dopo aver terminato "La corte di rose e spine", oltre ad avere la necessità fisica e psicologica di leggere il seguito, non pensavo di poter trovare qualcosa di meglio: qualcosa che mi lasciasse di nuovo a bocca aperta, qualcosa che mi colpisse il cuore con la stessa intensità, ma è successo! Sono rimasta sconvolta ed emotivamente molto scossa dagli sviluppi della storia di Feyre, la nostra eroina protagonista.

Non ero una bestiolina domestica, non ero una bambola, non ero un animale. Ero una superstite, ed ero forte. Non sarei più stata debole o inerme. Non avrei più permesso a nessuno di spezzarmi. Di addomesticarmi.

Il suo personaggio attraversa un cambiamento assoluto che ho accolto con gioia: questa sua versione ancora più coraggiosa e battagliera, mi è piaciuta tantissimo e si adatta alla perfezione con gli avvenimenti di questo secondo capitolo della storia.
L'autrice inserisce, stavolta in maniera più incisiva, un topic molto caro alle saghe fantasy: il triangolo amoroso. Questo tema sarà il motore principale de " La corte di nebbia e furia", l'elemento che vi terrà incollati il pagine e che dividerà tutti noi fan della serie. Per quanto mi riguarda, sono assolutamente #TeamRhysand!!!

Credi che non sappia come vengono scritte le storie, come sarà scritta questa storia? Io sono il Signore oscuro che ha rubato la promessa sposa della primavera. Io sono un demone, e un incubo, e farò una brutta fine. Lui è il principe dorato, l'eroe che avrà te come premio per non essere morto di stupidità e arroganza.
Tutto ciò che amo mi è sempre stato tolto.

Lo stile della Maas è coinvolgente ed evocativo, non è difficile immaginare i dettagli di creature e paesaggi descritti dell'autrice. L'epilogo mi ha lasciata, ancora un volta, spiazzata e, arrivati  questo punto, attendo con ansia e paura l'ultimo capitolo della serie. Per ingannare l'attesa,  vi consiglio di regalarvi la lettura di questo primi due libri: sono certa che li adorerete!!


giovedì 30 maggio 2019

Recensione "La malalegna" di Rosa Ventrella

Buon pomeriggio, lettori.
Ho il piacere di parlarvi del nuovo romanzo di Rosa Ventrella, edito da Mondadori.
Buona lettura!


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Teresa e Angelina sono sorelle diverse in tutto: tanto delicata, schiva e silenziosa è Teresa, la voce narrante di questa storia, quanto vitale, curiosa e impertinente è Angelina, la sorella più piccola. Siamo all'inizio degli anni Quaranta a Copertino, nelle Terre d'Arneo, un'immensa distesa di campi coltivati nel cuore della Puglia. Qui, Teresa e Angelina crescono in una famiglia di braccianti, povera ma allegra e piena di risorse: i nonni sono dei grandi narratori, briganti, lupi e masciare diventano vivi nei loro racconti davanti al camino, mentre la madre Caterina ha ricevuto in sorte una bellezza moresca, fiera, che cattura gli sguardi di tutti gli uomini, compreso quello del barone Personè, il latifondista più potente del paese. "La tua bellezza è una condanna" le dice sempre nonna Assunta. Una bellezza - e una condanna - che sono toccate in eredità ad Angelina. Quando il padre parte per la guerra lasciando sole le tre donne, Caterina per mantenere le figlie non ha altre armi se non quella bellezza, ed è costretta a cedere a un terribile compromesso. O, forse, a un inconfessabile desiderio. È qui che comincia a essere braccata dalla malalegna , il chiacchiericcio velenoso delle malelingue, un concerto di bisbigli che serpeggia da un uscio all'altro e la segue ovunque. Questa vergogna, che infetta tutta la famiglia, avrà su Angelina l'effetto opposto: lei, che non sopporta di vivere nella miseria, inseguirà sfacciatamente l'amore delle favole. Anche a costo di rimanerne vittima. Sono la nostalgia e il rimpianto a muovere con passo delicato la voce di Teresa, che, ricostruendo la parabola di una famiglia, ci riconsegna un capitolo di storia italiana, dalla Seconda guerra mondiale alle lotte dei contadini salentini per strappare le terre ai padroni nel 1950.

Quando ho voglia di un romanzo familiare, ambientato in un passato non troppo remoto, Rosa Ventrella è una certezza. Con il suo nuovo libro, “La Malalegna”, mi ha conquistata con una storia dolorosa, piena di rancore, rimorsi e speranza. La Ventrella ci mostra il lato peggiore dell'animo umano e di un piccolo paesino in cui basta poco per restare vittime dei pettegolezzi più biechi e ingiusti. Dovete immaginare un piccolo centro abitato del sud agli inizi degli anni '40, un'epoca già difficile di per sé, e una famiglia di braccianti che si ritrova a fare i conti con la guerra, la povertà e a dover compiere delle scelte per sopravvivere che saranno solo l'inizio di una spirale discendente a base di 'malalegna'- un modo carino per definire i pettegolezzi dei maligni.

Teresa e Angelina sono le due protagoniste della storia, le due sorelle affronteranno in maniera del tutto opposta le cattiverie dei concittadini, dovute per lo più all'invidia per la bellezza della loro madre: Teresa in maniera responsabile e, a tratti rabbiosa, verso le ingiustizie che la vita ha posto sul suo cammino e su quello della sua famiglia; Angelina, bella quanto la madre, tenterà di cambiare la propria sorte grazie alla sua avvenenza con risultati discutibili.

E' doloroso per Teresa, e per il lettore, fare i conti con la verità e tanti retroscena che vengono rivelati pagina dopo pagina. La storia si rivela più profonda ed emozionante del previsto, regalando dei momenti di lettura unici. La prosa dell'autrice è coinvolgente ed evocativa, oltre che scorrevole e delicata. E' facilissimo perdersi tra le righe ed immaginare situazioni e personaggi. L'epilogo agrodolce, racchiude alla perfezione una storia che ha lo stesso sapore. Consigliata a tutti i lettori che amano le storie autentiche.


Altri libri dell'autrice:




mercoledì 27 marzo 2019

[Blogtour + Gadget] "Il caso dei sessantasei secondi" di Tommaso Percivale



Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di un libro carinissimo e particolare edito da Mondadori, 'Il caso dei sessantasei secondi', scritto da Tommaso Percivale.
Al termine della recensione, vi aspetta un piccolo gadget per accompagnare la lettura del romanzo.
Buona lettura!


Data di uscita: 19 Marzo
Formato: cartaceo - ebook
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«Lucy Blackstone, Mei Li Bradford, Candice King, Kaja Bandhura» recitò la regina. «Per i vostri meriti sul campo, io vi nomino membri dell'ordine della Ghirlanda. Come le volpi cacciano di notte, in segreto, così anche voi andrete a caccia dei crimini più sfuggenti, dei casi impossibili, dei misteri più inspiegabili, in nome del Regno d'Inghilterra.» Il trafiletto sul "Morning Post" attira l'attenzione di Lucy, Kaja, Candice e Mei Li, quattro inseparabili amiche accomunate dalla grande passione per la ricerca della verità. Nell'annuncio, una donna che viaggia tutte le sere sulla tratta Marylebone-Aylesbury si lamenta del fatto che il treno fa una fermata non prevista in una stazione fantasma, e che questa fermata dura sempre sessantasei secondi esatti. Il caso incuriosisce le ragazze, che si mettono sulle tracce del treno di mezzanotte e finiscono dritte nei sotterranei di Londra, convocate dalla regina Vittoria in persona. Ad attenderle ci sarà un complotto in cui sono coinvolti il capo dello spionaggio inglese, il medico personale della regina, una banda di sicari internazionali e un marinaio irlandese, che le aiuterà in un'indagine degna del più celebre degli investigatori.


Questa piccola meraviglia firmata da Tommaso Percivale, è un romanzo pensato e studiato per un pubblico di giovanissimi ma anche per me, una quasi trentenne con la passione per i gialli, si è rivelata una lettura carinissima e godibile dalla prima all'ultima pagina. Il vero motore della storia, oltre al mistero dei famosi 'sessantasei secondi', sono le protagoniste: giovani, brillanti e dotate di un intuito formidabile. L'autore ci presenta un quartetto abbastanza compatto e variopinto, ognuna di loro ha un carattere diverso con una sua particolarità ma, come i pezzi di un puzzle, funzionano solo insieme.

L'ambientazione è l'Inghilterra vittoriana con la sua eleganza, opulenza e i costumi tipici dell'epoca. Mi è piaciuto il 'cameo' della regina in persona e come l'autore è riuscito ad umanizzare e a rendere molto simpatica una figura storica come quella di Vittoria che è la regina inglese per antonomasia. Percivale ha pensato ad ogni dettaglio della sua storia, regalandoci un libro ricco di descrizioni, pensieri, riflessioni e personaggi.

Mi piacerebbe raccontarvi, nel dettaglio, il caso sul quale indagano le nostre giovani amiche ma vi toglierei il piacere della lettura e sarebbe un vero peccato. Posso assicurarvi che l'autore ha dato il massimo anche sul caso misterioso e le indagini intraprese per scoprire la verità, fino all'ultimo non sono riuscita a capire il segreto nascosto nella stazione fantasma apprezzando, così, il bellissimo epilogo.

La penna dell'autore è precisa ed elegante, la prosa è scorrevolissima -ho divorato il libro nel giro di un giorno- e, anche se in maniera più semplicistica e moderna, mi ha ricordato molto i capolavori di Arthur Conan Doyle e di Agatha Christie. Se amate i romanzi gialli e leggeri, 'Il caso dei sessantasei secondi' è il libro che fa al caso vostro, perfetto per avvicinare anche i più giovani alla lettura.


Volete un segnalibro perfetto da abbinare al libro? Eccone uno a tema da scaricare, stampare e usare in pochi minuti!



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Ma non è finita, cercate gli altri 5 segnalibri sui blog di Devilishly StylishEsmeralda Viaggi e LibriLettere d'inchiostroEverpopIl salotto del gatto libraio e collezionateli tutti!




martedì 12 febbraio 2019

[Review Party] "Phi" di Akilah Azra Kohen

Buongiorno, lettori.
Oggi ho il piacere di ospitare il review party dedicato a 'Phi', un romanzo di Akilah Azra Kohen, edito da Mondadori.
Buona lettura!


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Can Manay è uno psicologo con molte ombre nel passato. Grazie alla sua filosofia di vita e ai suoi insegnamenti, ha ormai la popolarità di un guru ed è una potente - e capricciosa - star mediatica. Un giorno, mentre visita una proprietà da acquistare in un quartiere defilato della città, scorge tra le foglie una ragazza, una ballerina, che con una grazia e un'armonia uniche si esercita nel giardino di casa. Per Can è una vera e propria rivelazione: davanti a sé c'è l'incarnazione della perfezione estetica, di ogni ideale di bellezza, il Phi. L'uomo non può far altro che ricorrere a tutti i suoi mezzi e la sua ricchezza per conquistarla... Ma c'è qualcosa di più spietato dell'amore per una sola persona? Inizia così la travolgente storia di Can e Duru, del suo fidanzato Deniz e di Özge, una giornalista che scoprirà scottanti segreti sul conto di Can. Quattro personaggi che ci somigliano da vicino, ciascuno con i suoi traguardi da raggiungere e le sue ossessioni. Una storia di passione, speranza, tradimento, come la vita vera, che condurrà il lettore a muovere i primi passi verso un percorso di consapevolezza. Come i personaggi di "Phi", infatti, "ciascuno, nella vita, ha una cosa che gli riesce molto bene. Una soltanto. Ce la portiamo dentro sin dalla nascita" e il nostro compito è riconoscerla; in una parola, scoprire chi siamo davvero. 

Il romanzo di Akilah Azra Kohen è il primo di una trilogia ed affronta con eleganza e delicatezza una moltitudine di temi diversi che convergono tutti nella ricerca costante del 'PHI'. Quando l'autrice fa riferimento a questa strana parola, si rivolge ad un qualcosa di perfetto e proporzionato. Il protagonista del libro, lo psicologo Can Manay, ne è ossessionato e cerca di improntare la sua vita in base al Phi ricercando la proporzionalità di oggetti e persone, forse per compensare la sua totale mancanza di armoniosità fisica. Si tratta di un personaggio particolare e altezzoso ma con un intelletto estremamente sviluppato e ricercato. La sua ossessione per Duru è il fulcro della storia: si tratta di una ragazza bellissima che sembra l'incarnazione umana del Phi e, pertanto, deve essere sua ad ogni costo!

L'arte è un altro maxi tema del libro: la musica, la danza, lo studio delle forme e della natura costituiscono una diversivo alla passione travolgente che pervade ogni pagina del libro. Insieme a Can e Duru, anche Deniz e la giornalista Özge che è stata in assoluto la mia protagonista preferita, oltre che la spina nel fianco del presuntuoso Can. Deniz, invece, è stato un personaggio scialbo e per nulla incisivo ai fini della trama, confido in una sua rivalsa nei prossimi libri.
Una cosa che mi ha colpito molto, del romanzo, è l'umanità di tutti i suoi protagonisti che rappresentano un po' tutti noi con le loro paure, i loro difetti e le loro fragilità. L'autrice mette nero su bianco tutte le sfaccettature dell'animo umano e non è stato difficile instaurare un rapporto empatico con i personaggi. L'epilogo è intrigante come il resto del libro in cui nulla è come sembra e niente è  prevedibile. 

La scrittura dell'autrice è fluida, ricercata ed elegante. La trama del libro è complessa ma viene sviluppata in maniera impeccabile dalla Kohen che riesce a catturare il lettore e a tenerlo incollato alle pagine dall'inizio alla fine. Non è un libro 'per tutti', ma se siete lettori alla ricerca di storie innovative ed illuminanti avete trovate il romanzo che fa al caso vostro.
Consigliato!



mercoledì 31 ottobre 2018

[Halloween] "Mortina e l'amico fantasma" di Barbara Cantini

Buongiorno, lettori!
Nella giornata più spaventosa dell'anno, voglio parlarvi di una storia carinissima, perfetta da regalare ai più piccini.
Si tratta di "Mortina e l'amico fantasma", un libro di Barbara Cantini edito da Mondadori.


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Chi è il misterioso bambino fantasma che tenta di entrare a Villa Decadente alla vigilia della tenebrosa festa di Capodanno Trapassato? Insieme a Mesto, il suo fedele levriero albino, Morfina cerca ogni dettaglio utile a scoprire da dove arrivi il loro nuovo, spettrale amico, in una spassosa indagine che le farà battere il cuore.


La lettura perfetta per la giornata più tenebrosa dell'anno? Senza dubbio l'ultima avventura di Mortina, la bambina zombie che vive a Villa Decadente in compagnia della zia Dipartita e altri loschi figuri provenienti direttamente dalla migliore tradizione di Halloween.
In questo nuovo capitolo, si aggiunge alla combriccola un bambino fantasma, un po' spaurito e curioso. L'amicizia con la giovane Mortina è immediata e tenerissima. 


Tutti gli abitanti della casa, si uniscono alle ricerche dei giovani ragazzi sull'origine del bambino fantasma e su come sia arrivato a Villa Decadente. Un viaggio esilarante, tenero e macabro ma in modo ironico. Le illustrazioni sono fantastiche e curate nel dettaglio, è una lettura che ho terminato nel giro di una mezz'ora ma che mi sono divertita a rileggere più di una volta per studiare meglio i dettagli dei protagonisti e dei disegni.

Non importa la vostra età, "Mortina e l'amico fantasma" è la lettura giusta da fare oggi magari in compagnia dei vostri bimbi! 



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