venerdì 12 luglio 2024

Recensione "Nient'altro che ossa" di Brian Panowich

 Buongiorno lettori,

oggi voglio parlarvi di un libro che mi ha fatto versare tutte le lacrime possibili ed immaginabili. Si tratta del nuovo romanzo di Brian Panowich, edito da NN Editore, che si intitola "Nient'altro che ossa". Se siete già fan di questo autore, vi farà piacere sapere che si tratta del prequel della serie "Bull Mountain".

Buona lettura!




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Nella contea di McFalls Gareth Burroughs ― padre di Clayton, lo sceriffo protagonista di Bull Mountain ― è il boss della montagna. “Nails” Mckenna, un duro dal cuore buono, è il suo tuttofare fin da quando era ragazzino. Una notte, in una steakhouse, Nails prende le difese di una donna ma la situazione gli sfugge di mano: un cadavere e innumerevoli testimoni rendono Nails e la donna due fuggitivi. Sulla strada verso un possibile rifugio a Jacksonville sono in molti a seguire le loro tracce… alla fine l'uomo sarà costretto a una scelta difficile e terribile. Brian Panowich ci porta alle origini della saga di Bull Mountain, con un prequel appassionante in cui tornano le atmosfere e i personaggi del fortunato esordio che ha aperto la serie.


LA RECENSIONE

"Nient'altro che ossa" è un libro profondo, pieno di tematiche interessanti e raccontato in maniera brutale e delicata contemporaneamente. Molti sono i punti di forza del libro, primo fra tutti, la scelta dei protagonisti. Nelson Mckenna è un gigante buono che non ha avuto una vita facile, per tutti è un tizio strambo, un 'ritardato', uno degli ultimi insomma. La sua (s)fortuna è quella di finire inglobato nel clan dei Burroughs, i signori della montagna, diventando un loro tirapiedi. Nonostante una vita trascorsa così, il suo cuore puro e profondamente buono non cambia. 

La svolta arriva una sera come tante, il nostro protagonista va contro gli ordini diretti del suo capo per difendere Dallas, una ragazza con la quale sente un legame praticamente immediato. Da qui si entra nel vivo della storia. Una fuga rocambolesca che non è solo fisica ma anche emotiva: i due personaggi fuggono da tutto ciò che avevano e da ciò che erano verso una vita nuova e verso il loro vero IO.

I sentimenti e i segreti sono i veri protagonisti di questa seconda parte del libro che porta inesorabilmente alla resa dei conti. La narrazione di Panowich, dal ritmo serrato e incalzante, ci prepara al peggio perchè alla verità non si sfugge e nemmeno alle conseguenze delle proprie azioni.

Lo stato d'animo del lettore è una vera e propria altalena di emozioni che oscilla tra la tensione e il dolore; tra la paura e attimi fugaci di spensieratezza. Nails e Dallas come due moderni Bonnie e Clyde, un legame spontaneo nato per caso e che finisce con diventare una ragione di vita, e per restare in vita.

Le ultime pagine sono un misto di agonia, rabbia e speranza. Una verità inaspettata rende la storia ancora più intensa ed emotivamente impegnativa. E' impossibile non affezionarsi ai personaggi e fare un tifo spassionato per loro anche quando tutto sembra perduto.

Le atmosfere e i luoghi di "Nient'altro che ossa" sono la cornice perfetta e più rappresentativa che mai della storia che racchiudono. Luoghi inospitali come un cuore che sembra di pietra e poi un clima più caldo e accogliente come un giardino pieno di fiori colorati pronto a far spazio ai buoni propositi e all'amore: l'unico vero motore di questa storia.

E' il libro perfetto per gli amanti del crime ma anche per i lettori più sentimentali che non disdegnano un po' di azione.

Brian Panowich mi hai colpita e affondata, grazie per avermi regalato Nails e Dallas, non usciranno facilmente dal mio cuore!



martedì 2 luglio 2024

Recensione "Dark Matter" di Blake Crouch

 Buongiorno lettori,

oggi voglio parlarvi di un autore che ho imparato ad amare grazie alla serie "Wayward Pines", una serie thriller di genere fantascientifico che ho adorato e che consiglio a tutti di recuperare. In questa nuova uscita, "Dark Matter", ritroviamo molte delle tematiche care all'autore in un libro pazzesco che vi spingerà oltre i limiti nel tentativo di comprenderlo.

Mettetevi comodi, si parte per il multiverso!


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TRAMA

Jason Dessen, ex meccanico quantistico, è un professore universitario di Fisica che vive a Chicago con la moglie Daniela e il figlio Charlie. Un giorno viene rapito e drogato. «Sei soddisfatto della tua vita?» sono le ultime parole che sente pronunciare prima che il suo rapitore lo colpisca tanto forte da fargli perdere i sensi e di risvegliarsi legato a una barella. Si rende conto di essere circondato da persone che indossano tute di protezione chimica, e un uomo a lui sconosciuto gli sorride dicendo: «Bentornato, amico.» Nel mondo in cui si ritrova, la vita è diversa da quella che ha sempre conosciuto. Sua moglie non è sua moglie, suo figlio non è mai nato e lui non è un semplice professore di Fisica ma un genio ammirato da tutti perché ha realizzato qualcosa di grandioso. Qualcosa di impossibile. Tuttavia un atroce dubbio lo assale: quale dei due mondi è un sogno? E se la vita che ricorda è reale, come può tornare dalla sua famiglia? Per trovare le risposte dovrà intraprendere un viaggio straordinario e spaventoso, che lo costringerà ad affrontare la parte più oscura di sé stesso senza potersi fidare di niente e di nessuno, nemmeno della materia che lo circonda.


RECENSIONE

Vi siete mai trovati davanti ad una scelta importante il cui esito avrebbe potuto cambiare radicalmente la vostra vita?

Io sì e anche Jason Dessen, protagonista di "Dark Matter". Questo ci ha reso anime affini e tramite lui e le vicissitudini che si ritrova a vivere, sono riuscita a fare pace con quella parte di me che si arrovella sempre con gli "e se..."  .

Ma partiamo con calma e dal principio, questo thriller fantascientifico di Blake Crouch non è da prendere alla leggera e nasconde, letteralmente, infiniti mondi al suo interno. Jason è un professore di fisica, prima di guadagnarsi una cattedra all'università ha abbandonato la sua carriera da ricercatore sul più bello in quanto ha scoperto che sarebbe diventato padre a breve. 

Da quel momento ogni tanto ci pensa a come sarebbe potuta essere la sua vita se questo evento non fosse successo e ci pensa anche la sera in cui esce per bere una birra con un amico e il momento successivo scopre che quella "seconda vita" esiste davvero e ci è appena finito dentro.

Come è successo? Ma soprattutto perché? Tutto quello che sta vivendo è reale? C'è una spiegazione scientifica a tutto ciò e l'autore ce la mette davvero tutta per farla comprendere al lettore ma nel caso in cui foste totalmente a digiuno sulla fisica quantistica, vi basti sapere che è possibile dimostrare che possono coesistere diverse versioni di uno stesso soggetto. È il principio base della teoria del multiverso e il perno centrale della geniale trama di Dark Matter.

La narrazione si fa via via più ansiogena e tesa, la presa di consapevolezza da parte di Jason è direttamente proporzionale alla cadenza del ritmo narrativo che si fa sempre più serrato man mano che ci avviciniamo alla verità e ai problemi che una situazione del genere comporta.

Probabilmente la cosa che mi ha fatto amare questo libro è proprio la presa di coscienza del personaggio: è  vero che ogni scelta comporta una rinuncia ma quanto fa male accorgerci che comunque tutto ciò che ci rende felici è quello che abbiamo già? Jason interpreta tutti noi e scopre a sue spese quanto la vita che a volte immaginiamo non sia idilliaca come pensiamo perché la felicità quasi sempre è a portata di mano. Di sicuro ci penserò due volte prima di pronunciare di nuovo un "e se...." .

Avevo già amato Blake Crouch con la serie di Wayward Pines in cui ho lasciato il cuore ma "Dark Matter" è una conferma di un autore che sa stupire e sa insegnare, inevitabilmente è un libro che porta con sé infiniti punti di riflessione e che non lascia indifferenti. Con i suoi personaggi e i tantissimi avvenimenti, questo libro adrenalinico si divora dalla prima all'ultima pagina. Merita un'occasione, lasciatevi stupire da questa storia labirintica e ricca di azione e suspense!


⭐️⭐️⭐️⭐️

lunedì 25 marzo 2024

Recensione "So cosa ho visto" di Imran Mahmood

 Buongiorno lettori, 

nel post di oggi vi parlo del nuovo libro di Imran Mahmood, "So cosa ho visto", uscito da qualche settimana per Timecrime. 

Una storia ambientata a Londra con un protagonista veramente complesso. 

Buona lettura!



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Xander Shute, un tempo ricco banchiere e ora senzatetto per le strade di Londra, si ripara, per la notte, in un vuoto appartamento a Mayfair. Quando sente i proprietari rientrare, corre a nascondersi. Intrappolato nel suo nascondiglio, assiste alla discussione della coppia, diventando anche il testimone di un feroce omicidio. Ma chi è la donna che è stata assassinata? La stessa donna che secondo la polizia non poteva assolutamente trovarsi lì? E com’è possibile che l’uomo che ha visto insieme lei la stia facendo franca? Mentre Xander cerca delle risposte, la sua memoria viene messa alla prova, costringendolo ad affrontare un passato doloroso sepolto da tempo. Quanto è disposto a rischiare per scoprire la brutale verità?


"Glielo chiederò un'ultima volta, signor Shute. Ha assistito a un omicidio a questo indirizzo? Al civico 42B di Farm Street?"


"Sì. So cosa ho visto."


Con la storia di Imran Mahmood è stato un po' amore ed odio a seconda dei momenti del libro e della sequenza di eventi. 

Per tutta la prima parte ho avuto la mente in confusione perché non capivo esattamente quello che stava accadendo: Xander è un personaggio particolare col quale è difficile sintonizzarsi. Nel libro conosciamo le sue due versioni quella di uomo "normale", con tanto di carriera e fidanzata storica; e quella da clochard in cui vaga senza meta tra le strade di Londra. 


La cosa che destabilizza è il non avere punti fermi per gran parte del libro: non si capisce cosa abbia condotto Xander sulla strada e perché sia convinto di aver assistito ad un omicidio del quale non c'è nessuna traccia. 


Nella seconda parte la situazione migliora e arrivano le prime risposte che aiutano a far chiarezza. Ciò che bisogna tenere a mente, prima di iniziare la lettura, è che si tratta di un thriller psicologico e quindi, più che soffermarsi sul caso, bisogna fare attenzione ad immedesimarsi nella mente e nei ragionamenti di Xander.


L'autore riesce a trasmettere molto bene l'ansia, il dolore, il trauma e le altre emozioni che affollano la mente di Xander e, senza dubbio, è uno degli elementi migliori del libro.


Il momento delle rivelazioni finali e dell'epilogo non è tra i più illuminanti ma aiuta a risollevare il giudizio generale. Di sicuro un ritmo più dinamico e una trama più omogenea e meno dispersiva avrebbero giovato ulteriormente ma, tutto sommato, può regalare delle buone sensazioni agli appassionati del genere. 

    

    ⭐️⭐️⭐️

lunedì 22 gennaio 2024

Recensione "Notte di neve e sangue" di Triona Walsh

Buongiorno lettori e buon inizio settimana!

Oggi vi parlo di un titolo fresco fresco di stampa, un thriller nordico edito da Newton Compton che si intitola "Notte di neve e sangue".

Buona lettura! 


 
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Nella notte di Capodanno sei amici di lunga data si ritrovano su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda. Sono passati dieci anni dal drammatico incidente che li ha divisi e hanno deciso di onorare l’anniversario della tragica morte di Cillian ricordando i bei momenti trascorsi insieme. Mentre attendono la mezzanotte tra bicchieri di vino e chiacchiere, sotto una violenta tempesta di neve che rende impossibili spostamenti e comunicazioni, si accorgono che una di loro manca all’appello: Maura sembra svanita nel nulla. La donna viene ritrovata poco dopo in fondo a una scogliera frastagliata, brutalmente assassinata. Chi l’ha uccisa e perché? Con il passare delle ore, diventa sempre più chiaro che ciascuno di loro ha qualcosa da nascondere agli altri. La neve li intrappola in casa e antichi segreti vengono pian piano alla luce. Nessuno sa più di chi fidarsi: tra di loro c’è un assassino, e chiunque potrebbe essere il prossimo a morire.

Un'isola remota vicino alla costa irlandese, una tempesta che la rende inaccessibile ed isolata dal resto del mondo. È in questo contesto che un gruppo di sei amici si riunisce per commemorare la morte di un vecchio compagno di avventure. Cosa potrebbe andar storto, vi chiederete?

Un omicidio, spietato e inspiegabile, di un membro della gang. La vittima è apparentemente amata e benvoluta da tutti, senza nemici dichiarati ma brutalmente assassinata e gettata dalla scogliera. Chi è stato e perché? L'unica cosa certa, purtroppo o per fortuna, è che l'isolamento forzato dovuto alla tempesta costringerà l'assassino a restare sull'isola per un po'. 

Quali sono i punti di forza del libro? Sicuramente non la trama che è abbastanza semplice e intuibile soprattutto se siete abili divoratori di thriller. Molto meglio lo stile della Walsh che è in grado di coinvolgere e appassionare nonostante tutto. 

La cosa che ho amato davvero moltissimo è invece l'ambientazione: così remota, selvaggia e ostile. Sicuramente non adatta a chi non ama la solitudine o i contesti molto limitati in cui tutti si conoscono. 

L'insieme dei vari elementi mi ha comunque convinta, intrattenuta dovere e anche commossa. In un momento particolare il mio cuore si è anche spezzato, in maniera totalmente inaspettata e sono certa che farà lo stesso effetto anche a voi! 

Se siete pronti ad immergervi nella neve e partire alla volta di un'isola remota e piena di segreti, avete trovato il libro giusto. Davvero un'ottima performance questa di Triona Walsh!

⭐️⭐️⭐️⭐️

lunedì 8 gennaio 2024

Recensione "Chi ha polvere spara" di Donato Montesano

 Buongiorno lettori,

il primo post dell'anno è dedicato al romanzo di Donato Montesano che ripercorre la vita e le "imprese" di Pancrazio Chiruzzi, una sorta di ladro gentiluomo che negli anni '70 realizzò delle rapine ai danni di banche e personaggi di spicco.

Buona lettura!


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“Chi ha polvere spara” è un antico modo di dire. Un invito a mettere la propria pelle in gioco, a mostrare ciò che si è, a cercare quel che si vuole. Pancrazio Chiruzzi, detto Pan, nasce in un paese della Basilicata, e cresce tra i vicoli, il mare, e i fuochi d’artificio. La sua vita cambia radicalmente quando è costretto a emigrare al nord, dove si scontra con l’odio e tutte le discriminazioni riservate ai meridionali in quegli anni. La sua rabbia cresce in fabbrica, per condizioni di lavoro disumane, ed esplode fino alla decisione di puntare tutto sul crimine. Insieme a un gruppo di coetanei imparerà che il colpo perfetto è quello in cui non si spara mai, e si può fare solo con amici veri, pronti a mettere sul tavolo la propria vita per difendere quella dei compagni. Sfidando la legge Pan diventerà un rapinatore professionista, mettendo a segno colpi sensazionali in Italia e all’estero, ma quando l’amicizia, la morte, il carcere e il grande amore si intrecceranno, il destino - come un falco nel cielo della vita - lo metterà di fronte alle conseguenze delle proprie scelte e a lottare per quello in cui crede.

Donato Montesano firma una storia ispirata a Pancrazio Chiruzzi, uno dei più famosi criminali d'Italia che a partire dagli anni '70 realizzò dei colpi incredibili ai danni di banche e istituti di credito in Italia e all'estero. 

Il libro può essere sostanzialmente diviso in tre parti: la prima descrive in modo nostalgico e malinconico l'infanzia di Pan nel paese natale, Bernalda, e la storia di famiglia. In questa parte vediamo come il carattere e gli ideali del protagonista crescono e si evolvono.

Nella seconda parte, c'è il trasferimento a Torino e l'acquisizione di molte consapevolezze tra cui quella suprema: i potenti, e i ricchi in generale, hanno un potere assoluto sui poveri e purtroppo ne abusano! Questo assunto diventa quasi un mantra per Pan che, attraverso le sue rapine, cerca di ristabilire l'ordine o meglio, la giustizia. 

Nella terza e ultima parte, Pan è adulto, affronta il carcere, l'evasione e la latitanza sempre in compagnia di un'etica personale che lo contraddistingue. 

Per tutta la lettura, l'autore si limita a raccontare una storia senza sbilanciarsi in giudizi e opinioni personali. Considerando che il protagonista è fondamentalmente un criminale, vi lascerà interdetti il fatto che vi affezionerete a Pan e alla sua banda. 

Ho amato molto lo stile dell'autore e, soprattutto, il suo modo di raccontare che, nella prima parte in particolar modo, mi ha fatto fare un viaggio ad occhi aperti nell'Italia degli anni '70.

Il titolo "Chi ha polvere spara", è un modo di dire ma anche il filo conduttore che lega la vita e le "gesta" di Pan, il criminale che più di altri ha sempre mantenuto una certa etica, infatti nelle sue rapine non ci furono mai vittime.

Non conoscevo la storia di Pancrazio Chiruzzi ma questo libro ha risposto in maniera esaustiva a tutte le mie domande. Mi è piaciuto e lo consiglio!


   ⭐️⭐️⭐️,5