Visualizzazione post con etichetta thriller paranormale. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta thriller paranormale. Mostra tutti i post

sabato 2 agosto 2025

Recensione "Mi ricordo di te" di Yrsa Sigurdardottir

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog.

Oggi vi parlo di un thriller nordico paranormale, che ho adorato, firmato dalla regina del crime islandese Yrsa Sigurdardottir. Il libro si intitola "Mi ricordo di te" ed è stato pubblicato da Il saggiatore.

Buona lettura!


Acquistalo QUI tramite il mio link affiliato 

(Cos'è un link affiliato? È un link che mi permette di ricevere una piccola commissione dal tuo acquisto. Per te non cambia nulla, per me è un modo per ricevere buoni acquisto per comprare nuove letture da raccontarti ❤️)

Pagine 320

Il villaggio di Hesteyri nei mesi invernali è disabitato e quasi irraggiungibile. L'unico contatto con il resto dell'Islanda è un traghetto perennemente in balia del vento e del mare. In questo luogo desolato, tre giovani provenienti dalla capitale hanno deciso di ristrutturare una casa per trasformarla in un albergo. Ansiosi di mettere a frutto il loro investimento, si sono arrischiati a viaggiare fino a Hesteyri nel periodo più freddo per mettere mano ai lavori. Il piccolo gruppo presto si rende conto che non solo la ristrutturazione è molto più difficile del previsto, ma anche che sul villaggio deserto aleggia un'atmosfera sinistra. I telefoni cellulari si scaricano senza motivo e una presenza indistinta sembra seguirli, lasciando tracce che suggeriscono un messaggio indecifrabile. Impossibilitati a comunicare con l'esterno, i tre possono solo aspettare che il traghetto torni a prenderli nella data stabilita, mentre la tensione tra loro continua a crescere. Negli stessi giorni Freyr, uno psichiatra, sta aiutando la polizia nell'indagine su un caso di vandalismo in una scuola. La vita dell'uomo è cambiata da quando suo figlio Benni è misteriosamente scomparso tre anni prima; una tragedia che lo ha gettato nello sconforto e ha distrutto il suo matrimonio. Nel corso dell'indagine Freyr risale a un altro atto vandalico compiuto nella medesima scuola cinquant'anni prima, lo stesso periodo in cui un giovane allievo è svanito senza lasciare tracce...


"Girano varie voci sulla casa e anche se non sono superstizioso, mi sento molto meglio sapendo che potete trovare riparo in un altro posto, e che potete chiamare aiuto. Qui a volte anche il tempo è infido."

Yrsa Sigurdardottir mi ha regalato una delle ghost story più belle che abbia mai letto. Siamo in Islanda e l'atmosfera solitaria e l'isolamento si sentono più che mai. Due punti narrativi: quello di Freyr, uno psichiatra segnato dalla misteriosa scomparsa del figlio; e quello di Katrin, Gadar e Lif che si sono recati nel villaggio disabitato di Hesteyri con l'intento di restaurare un'abitazione e adibirla a bed & breakfast.

"Si sentì un fruscio e la vegetazione secca davanti a loro scricchiolò, come calpestata. Gli altri non sembravano aver notato niente, ma Katrin non poté fare a meno di pensare che non fossero da soli, a Hesteyri."

Fin da subito il punto di vista dei tre giovani è quello più coinvolgente e quello più avvolto nel mistero: non appena mettono piede in questa parte di fiordo disabitata, si rendono conto dell'aria opprimente che li circonda e l'impossibilità di abbandonare il villaggio senza l'aiuto di una imbarcazioni.

Quando i fruscii tra le foglie e i cigolii delle assi di legno diventano un po' troppo frequenti, i tre iniziano seriamente a pensare di non essere soli. E l'ombra che hanno visto vicino all'acqua, che tanto somigliava ad un ragazzo, era reale?

Contemporaneamente, sulla terra ferma, Freyr si rende conto che il caso di cui si sta occupando somiglia in maniera inquietante ad uno avvenuto cinquant'anni prima e potrebbe gettare una nuova luce sulla scomparsa del figlio. Cose strane accadono anche nel reparto dell'ospedale in cui lavora.

"Con la voce tremante diceva di non avere più la torcia elettrica, che era sparita, e di sentire che stava per accadere qualcosa. Sentiva un odore insopportabile in casa e continuava a trovare delle impronte bagnate che non aveva lasciato lui. Nell'aria c'era qualcosa di subdolo e ripugnante che cercava proprio lui."

L'elemento soprannaturale è predominante e ben trattato. Non vi nascondo di aver avuto autentici brividi di paura, soprattutto dalla seconda metà del libro in poi. "Mi ricordo di te", quindi, non è solo un semplice thriller che tratta di un cold case ma un romanzo paranormale che aumenterà, e non poco, i vostri battiti cardiaci.

L'epilogo non è stato troppo incisivo come avrei voluto ma chiude comunque il cerchio rispondendo agli interrogativi rimasti ancora in sospeso.

Non è la prima volta che mi confronto con la penna di Yrsa Sigurdardottir e penso che sia molto sottovalutata nel panorama editoriale italiano. Se avete modo di recuperare questo libro, fatelo ad occhi chiusi.

Consigliato a tutti gli amanti delle storie paranormali in stile "A casa prima di sera" e "I fantasmi di Ashburn House".



Altri libri dell'autrice:


lunedì 26 maggio 2025

Recensione "Dove non può trovarti" di Darcy Coates

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog.

Oggi torniamo a parlare di paranormale, un genere che apprezzo sempre moltissimo, con l'ultimo libro di Darcy Coates, "Dove non può trovarti". Vi ho già parlato di lei QUI in occasione dell'uscita de "I fantasmi di Ashburn House", sempre edito da Fanucci.

Buona lettura!



Acquistalo QUI

Pagine 320

Abby Ward vive in una città maledetta in cui le persone scompaiono, e quando i loro corpi vengono ritrovati sono sempre smembrati e ricuciti insieme in modo innaturale. È opera di un assassino umano o di qualcosa di molto più oscuro? Lei e la sorella minore Hope vivono rispettando una serie di regole molto rigide, ideate per tenerle al sicuro, e per questo quando Hope viene rapita è uno shock. Disperata e ansiosa di ritrovarla prima che sia troppo tardi, Abby racconta tutto ciò che sa alla polizia, ma le forze dell’ordine sostengono di avere le mani legate. Non possono fare nulla. Ogni ora è preziosa, ed Abby e i suoi amici finiscono coinvolti in un angosciante gioco del gatto e del topo. Devono riportare indietro Hope, e in fretta, prima che di lei non rimanga più nulla. E prima che tutto ciò a cui tengono venga inghiottito dall’oscurità che li attende nei tunnel sotto la città che credevano di conoscere.

Darcy Coates è una vera maestra del brivido e in "Dove non può trovarti" la sua capacità di provocare paura e terrore è ancora più evidente rispetto al libro precedente, "I fantasmi di Ashburn House".

Doubtful non è un posto sicuro.

Le persone... qui scompaiono, a volte.

La gente... muore.

Siamo in una piccola cittadina in cui succedono cose strane: a Doubtful, infatti, le persone scompaiono silenziosamente e improvvisamente. Quelli che restano sembrano accettare passivamente la situazione perché nessuno può mettersi contro 'il Cucitore'.

Questo personaggio rappresenta probabilmente tutta la genialità e il terrore della storia. Nessuno sa chi o cosa sia ma, vi assicuro, ho avuto il terrore di incontrarlo anche se solo su carta.

C'è qualcuno, però, che non ha intenzione di subire le sue azioni ma che ha tutte le intenzione di contrattaccare. Le lepri è il soprannome che Abby e i suoi amici hanno assunto perché descrive perfettamente il modo in cui sono costretti a vivere: sempre all'erta e sempre pronti alla fuga. Il gruppo sembra immune all'omertà in cui vivono tutti gli adulti della città. Hanno un loro codice, i loro sogni e la voglia di tagliare le corde invisibili che li tengono legati alla città.

Ho amato moltissimo tutti loro e rappresentano un contrasto forte rispetto agli adulti che dovrebbero proteggerli e invece si limitano semplicemente a fargli rispettare un coprifuoco che si è dimostrato abbastanza inutile.

Abby si sentì gelare. Sapeva cosa aveva visto. Ma non per questo era più facile da assimilare. L'immagine era impressa nella sua mente, orribilmente chiara. 

Cinque dita, più grandi e più lunghe di quelle che avesse mai visto su un umano. La pelle era grigia e consumata come una pietra tombale. Era attraversata da linee dove la carne era stata aperta e poi ricucita con filo rosso.

Ho amato il clima soffocante che si respira sin dalle primissime pagine. I tasselli vanno al loro posto pian piano ma, nonostante l'autrice si prenda il suo tempo, è interessante scoprire la storia del Cucitore  dai racconti e dalle leggende del luogo. 

Mi ha ricordato moltissimo le atmosfere di 'It', anche se le due storie seguono filoni totalmente diversi. 

Il filo del Cucitore, rosso come il sangue di tutte le sue vittime, si stringe sempre più come una gigantesca ragnatela pronta a far cadere in trappola l'intera città. Un epilogo al cardiopalma e incerto fino alla fine è la conclusione perfetta di un libro carico di inquietudine e mistero.

Da leggere con la luce accesa 👀



giovedì 13 marzo 2025

Recensione "Chiedi di Andrea" di Noelle W. Ihli

 Buongiorno miei cari lettori e ben ritrovati sul blog. Oggi vi parlo di un romanzo che avevo adocchiato da Dicembre, infatti lo trovate nel post in cui vi mostravo la wishlist del 2025, e che si è rivelato bello come speravo.

Si tratta di "Chiedi di Andrea" , scritto da Noelle W. Ihli e pubblicato da Timecrime.

Buona lettura!


Acquistalo QUI

Pagine 252

Giovani donne di bell’aspetto e dal grande potenziale, Meghan, Brecia e Skye vengono da contesti molto diversi fra loro. Eppure, c’è qualcosa che le accomuna: tutte e tre sono state uccise dallo stesso uomo. James Carson le ha raggirate mascherandosi da scapolo d’oro su un’app di incontri, si è presentato sul loro posto di lavoro con sorrisi smaglianti e carisma da vendere, le ha convinte a bere un drink di troppo e a salire sulla sua auto. Single, attraente, premuroso: troppo bello per essere vero. E infatti, le tre ragazze hanno presto scoperto gli impulsi agghiaccianti nascosti dietro alla facciata da perfetto gentiluomo. L’ha fatta franca per tre volte. Chi gli impedirà di continuare a uccidere indisturbato? Dopo essersi incontrate nel limbo oltre la vita terrena, le ragazze mettono alla prova i propri poteri da fantasmi e decidono di unire le forze per consegnare James alla giustizia. Sono determinate e non si arrenderanno finché non avranno trovato un modo per fermarlo. Che la sfida abbia inizio.

Torniamo a parlare di thriller che confermano la mia totale repulsione per i siti di incontri online. A farne personalmente le spese, nel libro, troviamo le nostre tre protagoniste: Brecia, Skype e Meghan. Sulla carta non c'è niente che le accomuni, il contesto sociale da cui provengono non è né troppo umile né troppo agiato. 

C'è una cosa, però, che le unisce e le "condanna" a morte: tutte e tre cercano l'amore e si affidano ad un'app per trovare un candidato papabile. L'algoritmo seleziona per loro James, bellissimo e affascinante. E single soprattutto.

Il fatto che appaia così anche nella realtà non aiuta ma convince tutte e tre, in momenti diversi durante la narrazione, a fidarsi di lui e a subirne le conseguenze. In realtà James è uno spietato assassino e il suo unico obiettivo è quello di trovare vittime. Sicuramente, a questo punto, la svolta paranormale della trama fa fare un salto di qualità e originalità al libro.

I fantasmi delle tre vittime diventano a loro volta protagonisti di una storia fatta di tensione psicologica e colpi di scena. L'obiettivo comune è quello di fermarlo, a qualsiasi costo, pur non avendone più materialmente la possibilità e sfruttando ogni occasione per interferire con la nostra realtà.

L'epilogo è il momento più emozionante e quello che potrebbe farvi scendere la lacrimuccia. La storia di Noelle W. Ihli è un inno alla forza e alla solidarietà femminile, una storia che prima ci espone ad emozioni negative come rabbia, impotenza e tristezza per poi regalarci in maniera quasi catartica serenità, giustizia e speranza. 

Una storia assolutamente consigliata e diversa da tutte le altre!




sabato 28 settembre 2024

Recensione "La casa sulla scogliera" di Riley Sager

 Buongiorno lettori,

oggi vi parlo dell'ultimo libro di uno dei miei autori preferiti, Riley Sager. Si tratta de "La casa sulla scogliera", edito da Timecrime.

Buona lettura!



Acquistalo QUI

Traduzione Raffaella Cesarini

Editore Timecrime

Pagine 384


Riley Sager, un maestro assoluto del thriller paranormale, è tornato in libreria con "La casa sulla scogliera".

Il libro racconta la storia di Kit McDeere, un'assistente domiciliare, che riceve l'incarico sulla costa del Maine per prendersi cura di un'anziana signora. Quello che non si aspettava era che il suo nuovo luogo di lavoro fosse Hope's End, la famosa "casa sulla scogliera", e che la paziente in questione fosse proprio Lenora Hope.

La storia della casa e della famiglia Hope è molto famosa: anni prima tutti i componenti della famiglia sono morti in una tragica notte tempestosa e la polizia è sempre stata convinta che la mano omicida fosse quella di Lenora, l'unica sopravvissuta.

Lenora Hope a diciassette anni 

impicca la sorella senza affanni.

Con un coltello finisce il padre,

toglie alla madre la vita felice.

Non sono stata io, diceva Lenora 

ma a non morire fu lei sola.

Riley Sager è un vero genio assoluto in materia di storie da brivido e l'intreccio di questo libro ne è l'esempio perfetto: c'è qualcosa di sordido e inquietante a Hope's End. La stessa Lenora, resa muta e paralizzata da un ictus, mette i brividi ogni volta che la voce narrante sposta l'attenzione su di lei.

Sussurri, rumori e frasi criptiche portano Kit pericolosamente vicina alla verità sul massacro della famiglia Hope. Una verità sconvolgente, razionale ma non per questo meno spaventosa. Il pool di personaggi proposto da Sager fa decisamente il suo lavoro rendendo l'epilogo incerto fino alla fine.

Lo stile dell'autore ha un ritmo incalzante ed è difficile abbandonare la lettura una volta iniziata. I capitoli brevi e con finale sospeso invogliano a proseguire avidamente per la voglia di scoprire i segreti che questa casa isolata e sinistra nasconde da anni.

"La casa sulla scogliera" entra a pieno titolo nella mia top 3 dei libri di Riley Sager, questo titolo dalle atmosfere oscure e inquietanti è perfetto per tutti gli amanti del genere!



martedì 9 maggio 2023

Recensione "Delitto in riva al mare" di Antonio Lanzetta

 Buongiorno lettori, 

ho il piacere di parlarvi dell'ultimo romanzo di Antonio Lanzetta, "Delitto in riva al mare", in uscita oggi per Newton Compton Editori. 

Buona lettura!




A volte dietro la follia si celano oscure verità. Il corpo senza vita di Elena Perna, una ragazza di diciannove anni, viene trovato riverso su una spiaggia di Salerno. Il caso viene affidato al commissario Massimo Trotta e a Lidia Basso, psicologa forense e consulente della questura. Le indagini assumono da subito dei contorni a dir poco inquietanti. Lidia e Massimo ricevono infatti una chiamata dal Santacroce, una struttura che ospita giovani pazienti psichiatrici: un diciassettenne di nome Matteo fa da giorni disegni che sembrano ritrarre proprio Elena, la ragazza che è stata uccisa. Senza averla mai vista. Nessuno, in quel reparto del Santacroce, ha contatti con l'esterno né con i mezzi di informazione. Lidia fa di tutto per avere un colloquio con Matteo. La sfuggente personalità del ragazzo la affascina, ma a irretirla è la storia di cui in passato è stato protagonista. Una vicenda segnata da indicibili sofferenze e violenze inimmaginabili, nota alle cronache come “La casa degli orrori”, sulla quale aleggiano ancora interrogativi destinati a non trovare risposta. Com'è possibile che ci sia un legame tra Elena e Matteo? Eppure, nelle sue allucinazioni, sembra nascondersi una chiave per individuare l'assassino…


Pensavo che dopo "L'uomo senza sonno" nulla potesse più stupirmi o appassionarmi così tanto e invece è arrivato "Delitto in riva al mare" a scardinare ogni mia convinzione. 

La "ricetta" di Lanzetta è sempre la stessa: ambientazione campana, antiche leggende, elementi crime e paranormali. Una formula che vince sempre e non smette mai di appassionarmi.

L'atmosfera del libro è cupa e surreale, Lidia e suo fratello dalla parte di tutto ciò che è concreto, logico e che si può toccare. Matteo o X, come deciderete di chiamarlo, a rappresentare un qualcosa che non ha un senso, che non si può spiegare perché umanamente impossibile. Insieme cercano di risolvere un omicidio violento e spietato. 

I capitoli si alternano, quindi, dai diversi punti di vista e su diversi piano temporali. Solo alla fine si riesce a scorgere il quadro completo, passando per la sofferenza di tutti i protagonisti, segreti, la paura del giudizio e dei pettegolezzi che in alcune realtà crea danni irreparabili.

"Lo sapevo che alla fine mi avrebbe portato solo problemi. Le avevo chiesto di lasciarmi in pace, di andarsene, ma lei non mi ha ascoltato. Funziona sempre così con i morti. Esistono solo loro e quella maledetta storia che vogliono raccontarmi."

È impossibile non entrare in empatia con i personaggi perché Lanzetta li tratteggia in modo perfetto e, soprattutto, molto umano. Si soffre e si piange con loro. Si ha paura e si prova angoscia nei momenti in cui la tensione narrativa raggiunge il culmine.

La suspense è presente dalla prima all'ultima pagina con un prologo e un epilogo pazzeschi che mi hanno lasciato di stucco. Sono certa che questa storia vi riserverà ancora emozioni in futuro, così come è stato per L'uomo senza sonno che ha aperto la via a questo secondo romanzo. 


P.s. è un libro che strizza L'occhio anche a tutti gli amanti degli animali, garantito ❤️