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martedì 7 gennaio 2025

Recensione "La montagna nel lago" di Jacopo De Michelis

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog!

Oggi voglio parlarvi de "La montagna nel lago", un meraviglioso thriller storico firmato dalla penna di Jacopo De Michelis.

Buona lettura!


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Editore Giunti

Pagine 578

La sera del 3 settembre 1992, Pietro Rota torna a Montisola dopo 12 anni di assenza. Ha lasciato l'isola per diventare un grande giornalista a Milano, ma oggi si ritrova a lavorare per una scalcinata rivista scandalistica specializzata in cronaca nera. Il ritorno a casa non è trionfale come lo aveva immaginato: deve rispondere alla richiesta di aiuto del padre. Emilio Ercoli, l’uomo più ricco dell’isola, è stato ucciso brutalmente, e i sospetti cadono su Nevio Rota, il padre di Pietro, con cui Ercoli aveva un pessimo rapporto.

Convinto dell’innocenza del padre, Pietro si unisce al suo vecchio amico Cristian Bonetti, vigile urbano, per indagare. I due amici scoprono presto che Ercoli nascondeva molti segreti dietro la maschera di benefattore e sono convinti che fra questi si trovi la chiave per risolvere il mistero. Il problema è capire quale.

Mentre le maglie della giustizia si stringono inesorabilmente attorno a Nevio, Pietro e Cristian continuano a scavare tra le ombre del passato, fino a scoprire un legame con i torbidi anni della Repubblica di Salò e la figura di Junio Valerio Borghese, il comandante della famigerata Decima Flottiglia Mas, che aveva trasformato Montisola nel suo feudo personale.



Con questo secondo libro, Jacopo De Michelis è riuscito a conquistare il mio cuore. Mentre con "La stazione" ( ve ne ho parlato QUI) avevo avuto qualche difficoltà a seguire la trama iper dettagliata e pregna di eventi, qui le pagine sono volate in un meraviglioso quanto cupo viaggio nella storia e nelle leggende di un'ambientazione unica nel suo genere: Montisola.


credit: Brescia Tourism

In questa cornice evocativa e suggestiva, va in scena un caso interessante che pone le sue radici nel passato e, più precisamente, negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Jacopo De Michelis, anche stavolta, mette in mostra la sua grande preparazione sull'argomento riuscendo nell'ambizioso obiettivo di miscelare sapientemente l'elemento di finzione con verità e avvenimenti storici realmente accaduti. 
In particolare, l'autore pone l'attenzione sul battaglione della Decima Mas e la strage del Battello Iseo, gli echi di questi eventi storici ancora aleggiano tra le vie di Montisola e garantiscono uno scenario unico per il caso.

credit: Radio voce camuna

Il nostro protagonista, Pietro, è un aspirante giornalista che lavora per un giornale di cronaca nera ma, in questo caso, è personalmente interessato e coinvolto nel caso in quanto il sospettato per l'omicidio di Emilio Ercoli, l'uomo più potente del paese, è proprio suo padre. Insieme all'amico di sempre, portano avanti un'indagine molto complessa in cui nulla è come sembra.
Ad ogni capitolo Jacopo De Michelis aggiunge tasselli, scopre qualche carta rendendo inutili e vane tutte le varie supposizioni. La verità, e la soluzione del caso, sono impossibili da individuare e prevedere in quanto il presente è strettamente legato al passato.


Nella quarta di copertina de "La montagna nel lago" si legge testualmente "come trovare il colpevole quando nessuno è innocente?", questa frase è emblematica e veritiera in quanto non c'è un personaggio animato da buoni sentimenti in questo libro. Bugie, tradimenti, doppio gioco e cattiveria pura caratterizzano a vari livelli tutti i protagonisti della storia che, pur impersonando tutte caratteristiche da anti-eroi, riescono comunque a far breccia nel cuore di chi legge, probabilmente proprio perché nessuno di loro viene idealizzato.

Ho amato moltissimo la storia di Luce, personaggio chiave e di collegamento tra il passato e il presente, ed è stata una delle parti più emozionanti del libro. La storia di questa bellissima donna, ingiustamente accusata e torturata è un simbolo delle barbarie perpetrate impunemente in quei tempi di guerra in cui tutto sembrava essere concesso.

Un altro elemento che ho amato è stata la prosa straordinaria di Jacopo De Michelis, raramente ormai capita di avere davanti una scrittura così elegante, forbita e raffinata. Un'esperienza di lettura arricchente difficile da dimenticare.

Se siete alla ricerca di una storia degna di nota, la troverete senza dubbio tra le pagine de "La montagna nel lago".










mercoledì 1 gennaio 2025

Cosa c'è nella mia wishlist del 2025?

 Buongiorno, primo post del nostro undicesimo anno insieme.

Spero che abbiate passato bene le feste, io ho ricevuto- e mi sono regalata- diversi libri ma ho già stilato una nuova lista dei desideri con libri in uscita nei primissimi mesi di questo 2025.

Fatemi sapere cosa ne pensate e se ce n'è qualcuno che vi ispira particolarmente. 😍





> Disponibile dal 2 Gennaio

- Le bugie sepolte nel mio giardino     


Tralasciando la copertina favolosa, anche la trama di questo thriller koreano non è niente male. Ve la riporto qui di seguito 🔎

A Seoul, dove vivi fa la differenza.
Ju-ran è una donna bellissima e ha una famiglia "perfetta": è sposata con un medico rinomato, ha un figlio sano e intelligente e finalmente una nuova casa con un enorme prato a Pangyo, un quartiere di lusso a soli 20 minuti dalla capitale. L'unica cosa che le dà sui nervi è la puzza che proviene dal giardino. Jae-ho, il marito, insiste che si tratti solo del concime per i fiori e che l'odore scomparirà presto, ma come una macchia d'olio su un bell'acquerello Ju-ran non riesce a cancellarlo dalla sua mente. E le azioni insignificanti di quello che ha sempre considerato il compagno ideale cominciano ad apparirle improvvisamente sospette. Specialmente dopo che una giovane donna lo accusa dell'omicidio di suo marito. E se Jae-ho fosse un assassino?

> Disponibili dal 10 Gennaio



Thriller nordico a tema psichiatrico, l'autrice è una mia omonima. 
Non penso di dover aggiungere altro 😝

Ira ha un destino scritto nel nome. È nel fiore dei vent'anni, è brillante, ma le ossessioni la divorano, la consumano, mettono in pericolo lei e gli altri. Clarissa è una psicologa affermata, famosa in tutta la Finlandia, una star dei talk show dove compare in tailleur griffato e tacco dodici perché vuole rispondere a un cliché. È a lei che Ira si rivolge per chiedere aiuto. Anche se certo non l'aiuto che Clarissa immagina. Ira infatti ha soprattutto bisogno di un alibi. Perché è un'assassina seriale, una spietata killer di uomini. D'altra parte nemmeno Ira immagina cosa si nasconde dietro l'aspetto impeccabile di Clarissa, quali rischi stanno correndo la sua brillante carriera e la sua vita. Chi dunque deve decifrare l'altra? La folle serial killer che si dipinge come una farfalla o la professionista che sorride sulle copertine dei magazine? Le parole occultano, manipolano, ingannano o guariscono? Come in una vertiginosa psicoterapia a cui il lettore ha il privilegio di assistere, Ira e Clarissa prendono a turno la parola per spiegare il proprio punto di vista, crearsi la propria via d'uscita. Alla fine non ci sarà più nessuno a cui credere, e al tempo stesso tutto sembrerà terribilmente chiaro.




I thriller domestici targati Newton di solito si rivelano delle perle interessanti quindi lui è finito direttamente in lista e, grazie alla casa editrice che me lo ha inviato in anteprima, riuscirò a parlarvene proprio il giorno dell'uscita. 😍

Lei è come me… E questo è molto pericoloso

La sua morte viene riportata al telegiornale del mattino. L’uomo con cui mia figlia usciva. Morto. Apparentemente un suicidio... Sbatto le palpebre lentamente una, due, tre volte. Mi si rizzano i capelli sulla nuca mentre stringo con maggior forza la tazza del caffè. Il mio respiro si mozza a più riprese. Non avevo idea della sua esistenza fino a poco tempo fa. Leah non mi dice più niente. Ma ho trovato le lettere che nascondeva. So che si è innamorata perdutamente di lui. Che le ha spezzato il cuore. E che adesso è morto. Vorrei più di ogni altra cosa che la notizia fosse scioccante solo perché si tratta di lui e per ciò che gli è accaduto. Ma conosco mia figlia troppo bene: so che c’entra qualcosa e che la dovrò difendere a tutti i costi...

> Disponibile dal 15 Gennaio



Qui niente di nuovo sul fronte occidentale, copertina ipnotica e titolo interessante. 
Genere mistery YA in cui si prevede del trash che non posso proprio perdermi!

Amanda Pruitt deve redimersi. D'altra parte, è stata lei a coinvolgere la sorella in un caso di omicidio come prima sospettata. Ma Cora era innocente e Amanda è diventata agli occhi di tutti la cattiva. 
Così, quando la mamma del suo amico d'infanzia è stata arrestata per l'omicidio di un eccentrico miliardario rifiutandosi di rilasciare dichiarazioni, Amanda decide di indagare. 
Il piano? Passare l'estate con sua zia, che lavora nell'hotel di montagna che - guarda caso - è anche il luogo del delitto, indagare sull'omicidio del miliardario e riconquistare la fiducia del suo amico Vince. 
Non era, invece, nei suoi piani incontrare un fantasma, innamorarsi di Vince, e, soprattutto, svenire e svegliarsi di fianco a un cadavere diventando la principale sospettata di un omicidio che non è sicura di non aver commesso…

> Disponbile da 11 Febbraio



Ho letto tutti i libri che sono stati pubblicati in Italia della Trope e in linea di massima mi piacciono molto. Anche in questo caso ho ricevuto il libro in anteprima- grazie Bookouture 💓- perciò ve ne parlerò il giorno dell'uscita.

Ava Green ha un lavoro di successo, due splendidi bambini e un marito che fa arrossire le altre donne. Ma ora che sto lavorando nella sua casa impeccabile, so che non tutto è così perfetto…

Sento le discussioni sussurrate a tarda notte. Finn riceve telefonate a orari strani – e quando parlo con i bambini, è chiaro che il loro papà sta mantenendo dei segreti.

Ora che so cosa si nasconde in questa casa, sono solo felice che Ava non abbia controllato troppo accuratamente le mie referenze. Perché Ava pensa di aver scelto me. 
Ma sono stata io a scegliere lei. Anche prima che mi assumesse, mi sono assicurata di conoscere tutti i piccoli segreti di questa famiglia.

E quando capiranno il vero motivo per cui sono qui, 
sarà troppo tardi.

> Disponibile dal 21 Febbraio



Questo thriller tutto al femminile ha delle ottime premesse e non vedo l'ora di leggerlo!

Meghan, Brecia e Skye sono giovani donne di bell’aspetto e piene di potenziale. Hanno sogni e ambizioni differenti e sono cresciute in contesti diversi. Eppure, c’è qualcosa che le accomuna: tutte e tre sono state uccise dallo stesso uomo. James Carson le ha trovate su Internet mascherandosi da scapolo d’oro su un’app di incontri, si è presentato sul loro posto di lavoro con sorrisi a trentadue denti e carisma da vendere, le ha convinte a bere un drink di troppo e a salire sulla sua auto grazie al suo volto da star di Hollywood. Single, attraente e premuroso - troppo bello per essere vero. E infatti ben presto tutte loro hanno scoperto gli impulsi agghiaccianti nascosti dietro alla sua facciata da perfetto gentiluomo. L’ha fatta franca per tre volte. Chi gli impedirà di continuare a fare del male indisturbato? Dopo essersi trovate nel limbo oltre la vita terrena, le ragazze mettono alla prova i propri poteri di fantasma e decidono di unire le forze per consegnare James alla giustizia. Sono determinate e non si arrenderanno finché non troveranno un modo per fermarlo. Che la sfida abbia inizio.


> Disponibile dal 20 Marzo

- Qui per sempre


Adoro Mark Edwards e questo thriller domestico con i suoceri che autoinvitano in casa per poi prendere la residenza mi fa sentire già un fortissimo senso di claustrofobia. Non vedo l'ora di vedere di cosa si tratta 😂

Gemma Robinson entra nella vita di Elliot come un turbine, si sposano e si stabiliscono a casa sua. Quando lei gli chiede se i suoi genitori possano restare per un paio di settimane, lui è entusiasta di accettare. Ma non ha ben chiaro a cosa stia andando incontro.
I Robinson arrivano con la sorella di Gemma, Chloe, una giovane donna misteriosa che si rifiuta di parlare o di lasciare la propria stanza. E poi ci sono quelle cicatrici sul corpo di sua moglie e di cui lei non vuole mai parlare... Elliot inizia a sospettare che i Robinson possano nascondere un oscuro segreto.
Man mano che i suoceri si mettono sempre più a proprio agio nella casa del genero, arrivando ad invadere tutti gli aspetti della sua vita, diventa chiaro come non abbiano la minima intenzione di andarsene. Per proteggere Gemma e il loro matrimonio, Elliot inizierà allora a scavare nel passato dei Robinson ... ma sarà veramente preparato ai segreti che potrebbe riportare a galla?













lunedì 10 febbraio 2020

Recensione "L'eredità della Villa delle Stoffe" di Anne Jacobs

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo dell'ultimo e attesissimo capitolo della saga di Anne Jacobs dedicata alla famiglia Melzer e alla loro splendida dimora, la Villa delle Stoffe.
Buona lettura!


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Augusta, 1923. Dopo le devastazioni della Grande Guerra, finalmente gli abitanti della Villa delle Stoffe guardano al futuro con ottimismo. Soprattutto da quando il padrone di casa, Paul Melzer, è tornato dalla prigionia russa riabbracciando l’adorata Marie. Per lui è il momento di riprendere le redini della grande fabbrica di tessuti, diretta in sua assenza dalla moglie. Dopo tanti mesi di separazione, il loro amore è più forte che mai, anche se lei non può fare a meno di notare quanto Paul sia all’antica. Per esempio guarda con sospetto i nuovi modelli disegnati da Marie: quei tailleur così moderni, stretti e sfrontati. Per non parlare della moda dei capelli corti, che ha già contagiato sua sorella Kitty. Paul invece adora ammirare la lunga chioma della moglie quando la sera si pettina davanti allo specchio: un’immagine romantica e rassicurante, come secondo lui deve essere una donna. Ma il ritorno alla ristretta vita familiare comincia a opprimere Marie, e Paul, per compiacerla, decide di aiutarla a realizzare un sogno: aprire un atelier di moda tutto suo. Non si aspetta certo lo straordinario successo dei suoi primi modelli: le signore non parlano che di lei, tutta la buona società si contende i suoi capi. Quando gli impegni cominciano a tenerla lontana da casa e dai bambini, Paul decide così di darle un ultimatum, dalle conseguenze del tutto inaspettate. Con grande shock dei familiari e degli intriganti domestici della villa…

A serie conclusa, posso dirlo: questa è una saga familiare meravigliosa! Anne Jacobs ci ha regalato un piccolo universo fatto di stoffe, tessuti, lotte sociali, femminismo e amore che non ha precedenti.
Mi è dispiaciuto moltissimo girare l'ultima pagina di questo romanzo che, a mio avviso, è in assoluto il migliore della trilogia perché racchiude in esso tutti gli elementi che hanno caratterizzato la vita e gli avvenimenti della famiglia Melzer e della giovane Marie che conosciamo come sguattera e salutiamo come moglie, madre e lavoratrice realizzata. Un bellissimo esempio da seguire.

Non è la sola ad aver attraversato un lungo percorso di maturazione, anche Paul è molto cambiato e ho apprezzato moltissimo i suoi tentativi di apertura al cambiamento, cosa non facile per l'epoca. Kitty è stata una delle mie preferite: un'artista geniale dall'animo indomito e incurante del buon costume. Una donna eccezionale! Devo ammettere, infatti, che questo libro è un vero e proprio inno al femminismo e alla cooperazione tra donne che si aiutano l'un l'altra quando la società volta loro le spalle. 

Nel romanzo, si respira un'aria nuova ma non meno dolorosa rispetto ai libri precedenti. Anne Jacobs affronta dei temi importanti e, se vogliamo, anche scottanti, con la sua solita eleganza e raffinatezza e un buon gusto d'altri tempi. Nonostante la mole abbastanza onerosa del libro, si legge che è un piacere e in tempi brevissimi. Per fortuna sono rimasta pienamente soddisfatta dall'epilogo, anche se un tantino affrettato rispetto a tutto il resto, e ho potuto salutare felicemente la famiglia Melzer, senza rimpianti. 
Se cercate una saga familiare a cui appassionarvi, questa fa proprio al caso vostro!



martedì 23 luglio 2019

Recensione "La casa" di Mats Strandberg

Buongiorno, lettori.
Finalmente trovo un po' di tempo per parlarvi del nuovo thriller, targato Giunti, firmato da Mats Strandberg, "La casa".
Buona lettura!



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Joel ha quarant'anni, una carriera da musicista naufragata malamente tra droghe e alcol, e adesso deve tornare a Skredsby per occuparsi di sua madre, Monika, affetta da demenza senile. Quando finalmente si libera un posto a Tallskuggan, la prestigiosa casa di riposo, Joel non ha altra scelta che accompagnarla là, dove qualcuno potrà prendersi cura di lei 24 ore su 24. Tra le esperte infermiere del centro c'è anche un viso conosciuto: si tratta di Nina, l'amica che vent'anni prima aveva condiviso con lui il sogno di vivere di musica e poi lo aveva abbandonato. L'incontro tra i due risveglia ricordi a lungo sepolti, ma la loro attenzione è catalizzata da Monika: l'anziana donna ha reazioni violente, parla di cose che non può sapere, sembra non essere più sé stessa; condizione che tristemente la accomuna a molti altri ospiti del centro. Eppure, Nina e Joel, che la conoscono davvero, vedono che c'è qualcos'altro oltre la demenza, qualcosa che la rende cattiva, quasi una presenza che la invade e non vuole andare via come quella strana macchia che continua a riformarsi sulla parete... Ma gli esami dicono che è tutto a posto; che sia solo suggestione? Una cosa è certa: nessuno aiuterà Monika, se non lo faranno loro. Quando la paura più grande diventa realtà, non hai più controllo sul tuo corpo, sulla tua mente, sulla tua vita.

Sapete che ho una vera e propria adorazione per i thriller nordici e mi sono buttata a capofitto nella lettura del libro di Mats Strandberg, "La casa".
La trama si basa su un mix ben riuscito di psicosi, spiritualismo e segreti irrisolti. I due protagonisti mi hanno convinta e, in generale, funzionano molto bene insieme. L'autore li descrive in maniera abbastanza dettagliata ed è interessante seguire il loro percorso di crescita nel tempo e nell'evolversi della situazione critica che stanno vivendo.

La parte che mi è piaciuta di più e che, a mio avviso, caratterizza l'intera storia è la presunta possessione di Monika: l'autore non ammette mai esplicitamente quale sia il 'male' che affligge la povera donna ma la paranoia si impossessa dei personaggi, e di chi legge, pagina dopo pagina tanto che dal thriller si passa ad elementi tipicamente horror. Il ritmo narrativo, inizialmente apatico e statico, acquista un ritmo incalzante strada facendo, calamitando l'attenzione del lettore che è incapace di abbandonare la lettura.

Molto bene anche per quanto riguarda la prosa: descrittiva al punto giusto, precisa e lineare. Il finale è tutto da scoprire e per nulla scontato, chiude alla perfezione una storia ambigua che, in alcuni punti, mi ha suscitato anche tanta tenerezza. Devo ammettere che non passerei nemmeno dieci minuti a Tallskuggan, è una location davvero inquietante e malinconica ma perfetta come ambientazione.
Se amate i thriller nordici, sono certa che vi piacerà tantissimo!


giovedì 11 luglio 2019

Recensione "L'eredità di Agneta" di Corina Bomann

Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi dell'ultimo romanzo di Corina Bomann, "L'eredità di Agneta", edito da Giunti.
Buona lettura!


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Stoccolma, 1913. Dall'ultimo violento litigio con i genitori a Natale, Agneta ha chiuso ogni rapporto con la famiglia di origine, rinunciando al titolo nobiliare di contessa di Löwenhof e trasferendosi in un piccolo appartamento nel quartiere studentesco della capitale. A venticinque anni, il suo sogno non è certo sposarsi con un buon partito, ma studiare per diventare pittrice, lottare per il diritto di voto insieme alle amiche femministe e, soprattutto, vivere liberamente le sue passioni, compresa quella per Michael, aspirante avvocato. Finché una mattina un telegramma le porta una notizia destinata a cambiare completamente il corso della sua vita: il padre e il fratello sono rimasti coinvolti in un incendio, e la madre le chiede di tornare subito a Löwenhof. Inaspettatamente, i verdi prati, i boschi imponenti, i recinti dei cavalli e la bianca villa padronale suscitano in lei una strana malinconia. Ancora non sa che la situazione è molto più grave del previsto e che sarà posta di fronte a una scelta: prendere la guida della tenuta o continuare a inseguire i suoi sogni di libertà. Dilaniata dal dubbio che l'incendio sia stato doloso, tormentata dalla madre che vorrebbe vederla sposata con un aristocratico, Agneta troverà sostegno solo in Max, il giovane amministratore delle scuderie da cui si sente pericolosamente attratta...

"L'eredità di Agneta", è un libro insolito se pensiamo allo stile al quale la Bomann ci ha abituati. Avendo letto tutti i romanzi dell'autrice, ho notato subito la differenza e, soprattutto, la mancanza quasi totale di una parte emozionale importante che di solito costituisce il 50% dei suoi libri. Non mi sono legata tantissimo alla protagonista, pur avendone apprezzato le caratteristiche e il pensiero. Non mi sono legata alla tenuta di Lowenhof più del dovuto e non mi sono persa tra gli intrighi e i misteri della trama perché anch'essi sono stati alquanto inesistenti o prevedibili.

Sentivo incombere su di me qualcosa di impotente, di spaventoso.
Qualcosa che avrebbe stravolto la mia vita per sempre, cambiandola in modo irreversibile.
Adesso restavo soltanto io, l'unica discendente di Thure Lejongard.
L'erede di Lowenhof.

Non so spiegarmi questo improvviso cambio di rotta da parte di Corina Bomann ma è come se, in questo libro, avesse voluto lanciare un messaggio più che regalarci una storia intensa ed emozionante. L'ambiente del femminismo e delle suffragette influenza in tutto e per tutto la vita di Agneta che tenta di essere una donna autonoma e indipendente in un periodo storico che non permetteva certo tutta questa libertà. Queste sfumature non mi sono affatto dispiaciute ma hanno tolto spazio, a mio avviso, alla storia in sé che viene appena tratteggiata senza scendere mai nei dettagli. 

Dal modo in cui parlate si capisce che siete in confidenza. Sembrate una coppia che si conosce da un'eternità.

-Ci conosciamo solo da tre mesi. Non la definirei esattamente un'eternità.

Il tempo sufficiente per innamorarsi. A volte basta un attimo.

Le dinamiche tra i personaggi vengono sempre lasciate un po' in sospeso e mai affrontate pienamente e sviscerate, questo comporta un senso di incompletezza generale che, spero, sarà colmato nei prossimi libri dato che questo è solo il primo di una serie dedicata a le signore di Lowenhof.
Molto bene per quanto riguarda lo stile e la prosa, almeno in questo campo non ci sono state sorprese o cambiamenti. Ho adorato anche tutta l'ambientazione svedese e i panorami raccontati tra queste pagine. Amo ogni aspetto della penisola scandinava e non ho potuto non apprezzare questi luoghi.

Per il momento è promosso a metà e spero di ritrovare, nei prossimi capitoli, tutto quello che mi è mancato in questo libro.


Altri libri dell'autrice:





mercoledì 26 giugno 2019

Recensione "Regina di ossa" di Alisa Kwitney

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di un romanzo steam punk davvero interessante che mi è piaciuto moltissimo.
Si tratta di "Regina di ossa", di Alisa Kwitney, edito da Giunti.
Buona lettura!


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Quando Elizabeth Lavenza si iscrive a Ingold, prima e unica studentessa di Medicina, capisce subito che dimostrare quanto vale a compagni e professori sarà cosa ardua. Così quando s'imbatte in un bio-meccanico difettoso - una delle creature che la scuola sta riportando in vita, usando cadaveri di giovani uomini allo scopo di addestrare un esercito di soldati-automi da spedire in guerra - si offre di ripararlo per farsi notare. Ma questo bio-meccanico sembra aver conservato ricordi, sentimenti... e una coscienza. Elizabeth scopre che si tratta di Victor Frankenstein, brillante studente di Ingold deceduto in circostanze misteriose, e ne è pericolosamente attratta. Si ritrova così invischiata in una rete di segreti, intrighi e oscuri esperimenti che paiono implicare la Regina Elisabetta.

'Regina di ossa' è un romanzo che non ha età e genere. Proprio come la versione maschile, Frankenstein, si adatta ad ogni palato letterario e conquista per i temi trattati e una trama che non delude fino alla fine. Ho apprezzato tantissimo Elizabeth Lavenza: la sua mente geniale, la voglia di farsi strada in un mondo di uomini e contro i pregiudizi, il coraggio di lottare per ciò che è giusto e l'intelligenza di non lasciarsi ingannare dalle apparenze. Trovo che un personaggio come il suo sia un ottimo esempio da seguire per le giovani di oggi.

Sono una causa persa, Elizabeth.

-Non è vero. Meriti di sapere cosa è successo, e perché.

Quando sarai più grande, capirai che ciò che uno merita e ciò che uno ottiene di rado corrispondono.

Tantissimo amore, e occhi a cuoricino, anche per Victor Frankenstein, un bio-meccanico che ha conquistato il mio cuore con il suo essere così ambivalente: metà umano e metà macchina, emozioni e scienza che si mescolano insieme ma che, in fondo, vengono governate dal cuore che non mente mai. Il suo rapporto con Elizabeth è un saliscendi di sentimenti contrastanti, da una parte ci sono differenze evidenti ed inconciliabili, dall'altra c'è la voglia di superare ogni ostacolo perché lei tira fuori la parte migliore di lui.

Tu il mio nome a quel modo non lo dici. Non con quella luce negli occhi. Non hai proprio il minimo istinto di conservazione?

-Credevo avessimo già deciso di no.

Come nel capolavoro della Shelley, non mancano i cattivi e piani diabolici da portare avanti ai danni di persone innocenti. L'autrice ci regala una trama complessa, anche se abbastanza intuitiva e prevedibile, che riesce a far breccia nel cuore di chi legge. Non posso negare di aver fatto un tifo esagerato per la coppia, di aver riso per lo black humor all'inglese ed di aver anche imparato qualche nozione scientifica. Pur essendo un libro che si rivolge ad un pubblico adolescenziale, è stata una bella sorpresa anche per me che ho qualche anno in più, perciò non fatevi scoraggiare dalle apparenze!


mercoledì 5 giugno 2019

Recensione "Alla fine del viaggio" di Antonio Fusco

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di un breve noir, firmato da Antonio Fusco, "Alla fine del viaggio".
Buona lettura!



Per tutti gli amanti del genere, lo stile e la penna di Antonio Fusco sono inconfondibili. Anche il commissario Casabona, protagonista del romanzo, non è un volto nuovo ma un personaggio che si ritrova sempre con piacere.
In questo capitolo della serie, carriera e vita privata prendono (forse definitivamente) due strade diverse ma, come sempre, il povero commissario non ha nemmeno il tempo di rendersi conto del cambiamento perché viene subito coinvolto in un nuovo e scottante caso.
È proprio vero che il passato può sconvolgere il presente, quando vi nascondiamo degli scheletri, e le vittime lo impareranno a caro prezzo!

Restituirò tutto alla fine del viaggio, gli sguardi distratti che si lasciarono sfuggire l'essenza delle cose, le parole taciute che non diventeranno mai un ricordo.
Restituirò l'orgoglio  che mi impedì di tornare e la coerenza che nascose tutte le altre strade che avrei potuto percorrere.
Restituirò  le opportunità mancate come biglietti non spesi e non ci sarà rimborso perché tutto va sempre in pari alla fine del viaggio.

Le atmosfere cupe, un percorso catartico e liberatorio e una storia intricata- tutta da scoprire- sono gli ingredienti vincenti di un giallo che coinvolge e appassiona. Il numero esiguo di pagine rende la lettura scorrevole e molto veloce, non ci sono momenti statici o momenti narrativi superflui e tediosi. L'epilogo,  poi, è pazzesco e inaspettato e costituisce la chiusura perfetta per questo libro. 
Lo stile dell'autore è sintetico ma non scontato, molto diretto e realistico nei concetti e nei contenuti. È sempre un piacere trovare storie in cui immedesimarsi e che non siano eccessivamente romanzate. 
Com'è che dice il detto? Breve, ma intenso. Ed è così che riassumerei "Alla fine del viaggio", la lettura perfetta per tutti gli amanti dei polizieschi e dei noir.


mercoledì 22 maggio 2019

Recensione "Invisibile" di Ursula Poznanski e Arno Strobel

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di un super thriller scritto a quattro mani da Ursula Poznanski e Arno Strobel. In 'Invisibile', i due autori ci regalano un nuovo caso per gli agenti Buchholz e Salomon e non vedo l'ora di raccontarvelo.
Buona lettura!


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Un paziente trafitto a morte dal bisturi del chirurgo durante un'operazione a cuore aperto. Un agente immobiliare ucciso con ventiquattro coltellate sulla soglia di casa. Un ragazzo massacrato con una mazza da baseball per strada, davanti a decine di testimoni. Un assurdo bagno di sangue travolge la città di Amburgo, ma la cosa più singolare è la facilità con cui i commissari Daniel Buchholz e Nina Salomon riescono a catturare i colpevoli. Eppure il movente rimane incomprensibile: nessuno di loro sembrava conoscere davvero la vittima. L' unico elemento in comune è una rabbia feroce cresciuta a dismisura, fino a diventare inarrestabile. Una rabbia che non lascia immuni nemmeno gli investigatori: mentre l'indagine si fa sempre più tesa, Nina stenta a riconoscere il suo partner. Come è possibile che Daniel, di solito così controllato e padrone di sé, stia diventando ogni giorno più aggressivo e irrazionale? Intanto, un dubbio comincia a insinuarsi in lei: e se gli assassini fossero stati manipolati? Ma da chi? E soprattutto: come?

Il primo libro della serie Buchholz e Salomon mi aveva già conquistata ma, con questo nuovo romanzo, gli autori hanno definitivamente sconvolto e conquistato il mio cuore di appassionata di thriller. C'è un nuovo e scottante caso per la polizia di Amburgo: una serie di omicidi brutali e inspiegabili nei quali non c'è nemmeno bisogno di indagare sui colpevoli, dato che si costituiscono da soli poco dopo i crimini. La cosa si fa interessante quando si scopre che non vi è alcun legame tra vittime e carnefici, almeno all'apparenza. 

I nostri due detective trovano pane per il loro denti e, contemporaneamente, si ritrovano a fare i conti con delle complicazioni personali da non sottovalutare. Il rapporto, tra i due, va in crescendo e la cosa fa ben sperare- soprattutto la mia vena più romantica. Mi sono persa nei meandri di questa storia torbida, e senza soluzioni immediate o facilmente deducibili, che mi assorbita totalmente. Mi intriga moltissimo il concept di una mente super partes in grado di gestire potenziali assassini e manovrarli a piacimento ma non ho altrettanto gradito l'epilogo- capirete perché solo leggendo.

Ciò che mi conforta, è che ritroverò ancora i miei due beniamini che sto imparando ad amare, libro dopo libro, e non vedo l'ora di scoprire quale incredibile avventura partoriranno queste due menti geniali la prossima volta.
Adoro il loro stile, l'ambientazione che richiama molto i thriller nordici e la genialità delle trame sulle quali si basa questa meravigliosa serie crime. Il fatto che sia un libro scritto a quattro mani non viene percepito in nessun momento, la prosa è omogenea e la vicenda viene sviluppata in maniera coerente e veritiera. E' davvero un ottima lettura per tutti gli amanti del genere e, se ancora non lo avete fatto, vi consiglio di recuperare anche il precedente volume della serie per apprezzare maggiormente il libro e avere un senso di continuità narrativa. Promosso a pieni voti!


Negli episodi precedenti:



giovedì 9 maggio 2019

Recensione "La persona giusta" di Sandra Petrignani

Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi di un romanzo young adult appartenente alla nuova collana proposta da Giunti, 'Arya'.
Buona lettura!



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Hanno due nomi esotici, India e Michel. Lei 16, lui 18 anni. Scoppia l'amore, insperato, atteso. Sono diversi come l'acqua dal fuoco. Hanno famiglie lontanissime l'una dall'altra. Lui è nato ad Algeri, ha la pelle "abbronzata", come la definisce India, ed è stato adottato da una coppia molto borghese. Lei è figlia di due che andavano insieme in Oriente e che ora hanno divorziato. Michel ha un fratello, India una sorella. E amici che contano molto nella loro vita, e una nonna decisiva. La quotidianità scorre fra esami di licenza liceale e passione, fra scontri e riconciliazioni e tante canzoni, in una Roma estiva, in un viaggio alla ricerca del padre biologico, e corse al mare. Poi accade l'imprevedibile. Un romanzo d'amore ricco di colori e musica, in cui sarà facile e bello ritrovarsi senza aver paura dei propri sentimenti.

'La persona giusta', è il classico caso di romanzo young adult che conquista anche una fetta di lettori più maturi e fuori...target! Da quasi trentenne, mi sento di dire che la Petrignani è riuscita a coinvolgermi ed emozionarmi grazie ad una storia piena di sentimenti ed originale, ricca di spunti di riflessione e messaggi importanti. I due protagonisti sono giovanissimi e, oltre che con il primo amore, sono alle prese con la ricerca di sé stessi. Michel ha voglia di riscatto e di fare la differenza, a diciotto anni deve rispondere ad un interrogativo importante per il suo futuro e non è sicuro della strada da intraprendere. L'uragano India, poi, non lo aiuta ma complica ancora di più la situazione. 

India ha tutta la spensieratezza e leggerezza tipica della sua età, è innamorata dell'amore e della vita e si lega con facilità a Michel, nonostante le differenze sostanziali che ci sono tra di loro. Ho amato la sua intraprendenza, la simpatia e il suo percorso di crescita. E' solo una ragazzina ma non ha problemi ad assumersi le sue responsabilità, superando dubbi e ostacoli difficili da risolvere anche per un adulto. Mi è piaciuto molto lo stile dell'autrice: colloquiale, diretto ma capace di emozionare il cuore di chi legge. Sono rimasta pienamente coinvolta dalla trama, ritrovandomi in qualche passaggio e in qualche situazione, assaporando alla perfezione ogni pagina.
Come vi accennavo sopra, è un romanzo per i giovani che riuscirà a conquistare anche chi ha qualche anno in più. Consigliato!


giovedì 11 aprile 2019

Recensione "Morte nelle Highlands" di Lucy Foley

Buongiorno, lettori.
Torno a parlarvi di thriller con il libro di Lucy Foley, 'Morte nelle Highlands', edito da Giunti.
Buona lettura!


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Come ogni anno Emma, Mark e i loro amici trascorrono l'ultimo dell'anno insieme. Per Emma, l'ultima arrivata, l'unica a non aver frequentato Oxford con gli altri, è l'occasione per fare bella figura e integrarsi nel gruppo. Ma qualcosa va storto nell'esclusivo cottage che si affaccia sulle gelide acque di Loch Corrin. Sui boschi già imbiancati si abbatte la peggiore tempesta di neve degli ultimi tempi e poi, improvvisamente, uno degli ospiti scompare. Le condizioni meteo sono così proibitive che i soccorsi non possono arrivare e nessuno può andare via. Quando l'ospite viene ritrovato - morto - tutti sono dei potenziali sospettati. Ci sono Heather, la manager del resort, Doug, l'ex marine ora guardiacaccia, una inquietante coppia di islandesi e poi gli amici: Miranda e Julien, tanto belli quanto snob, Samira e Giles con la loro bambina di 6 mesi, Nick e il suo fidanzato americano, e infine Katie, l'unica single del gruppo. Chi è l'assassino? Ma, soprattutto, chi è la vittima?

Una parola per definire questo romanzo? Suggestivo e pieno di suspense. 
Un gruppo di amici si ritira nelle Highlands per Capodanno: l'atmosfera è tesa e resa ancora più inquietante da una terribile tempesta di neve che si abbatte sulle montagne, isolandoli dal mondo. L'autrice inserisce anche un pericoloso serial killer che si aggira indisturbato mietendo vittime nei boschi. Gli elementi per un bel thriller sono serviti.

Il vero motore del libro sono i personaggi, a prima vista sembrano formare un gruppo affiatato ma, man mano che si prosegue con la lettura, saltano fuori vecchi rancori, invidie, incomprensioni e segreti che cambieranno l'intero assetto della comitiva. Il ritrovamento di un cadavere fa capitolare definitivamente il precario equilibrio che teneva insieme il gruppo. Tutti diventano potenziali sospettati e i pericoli si nascondono ovunque in un bosco sempre più oscuro e minaccioso.

Pagina dopo pagina, Lucy Foley smaschera tutti i suoi protagonisti mostrandoli per come sono realmente e portando alla luce i torbidi segreti che tenevano gelosamente segreti. Il confine tra il bene e il male non è mai stato così labile e incerto. Mi piacerebbe potervi rivelare di più ma rischierei di rovinare la lettura, posso solo dirvi che ne vedrete delle belle!

Lo stile dell'autrice è scarno e molto diretto, perfetto per il genere trattato. La suspense va in crescendo così come il ritmo che è abbastanza incalzante. La lettura è piacevole ed originale, soprattutto se amate i thriller. Non conoscevo l'autrice e mi ha stupito in positivo, avrei gradito una maggiore attenzione introspettiva verso i personaggi ma, nel complesso, è stata una buona lettura!



lunedì 8 aprile 2019

Recensione "L'ora del te" di Valentina Schifilliti

Buongiorno, lettori.
Iniziamo la settimana parlando del romanzo di Valentina Schifilliti, meglio nota come 'La Rotten', che sbarca in libreria con una storia ironica e, in parte, autobiografica che mi è piaciuta moltissimo.
Buona lettura!


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Alice è figlia unica, abituata a darsi da fare "per due". Non ha mai voluto deludere i genitori e ha un rapporto speciale con nonna Bice, un tempo sarta in un atelier di abiti da sposa, che facevano sognare Alice fin da piccina con il loro tulle e ricami. Così, dopo la laurea, ha trovato Il Posto Fisso che la famiglia si aspettava da lei. Ma quando alla vigilia di Natale anche quella certezza sembra sfumare, Alice capisce che è venuto il momento di seguire davvero la voce del cuore. Sostenuta dal fidanzato Andrea e dalle sue strambe, adorabili amiche, apre così un profilo social attraverso il quale presentare le creazioni sartoriali uniche che realizza in casa, mentre il gatto Marlon fa le fusa. Le cose non decollano, sono in pochi a seguirla, fino a che, improvvisamente, il destino spariglia le carte. Alice si trova catapultata nel mondo degli influencer, che dominano l'universo del web, suscitatori di like che tintinnano come monete sonanti, maghi capaci di utilizzare i potenti filtri della rete per far sognare i loro follower. Per Alice è davvero l'ingresso in un mondo di "meraviglie", tanto affascinanti quanto pericolose. Perché il filtro dei social media può essere una droga sottile, che scaccia ogni solitudine ma chiede in cambio di consegnare ogni momento privato alla sua luce accecante...

Seguo l'autrice da quando imitava in maniera super simpatica i look delle prime influencer della storia (aka Chiara Ferragni &Co.). L'ho sempre trovata una ragazza geniale e intelligente, oltre che molto ironica. L'ho seguita anche quando ha deciso di cambiare rotta e ritrovare sé stessa così come Alice, la protagonista del suo romanzo. "L'ora del te" è un libro attualissimo, così come i suoi personaggi che non appaiono artefatti o stereotipati ma molto normali e ordinari. Sono certa che chiunque potrebbe rispecchiarsi in Alice, nelle sue frustrazioni quotidiane e nella voglia di essere qualcuno. Nel momento in cui ci iscriviamo ad un social, vuoi o non vuoi tutti siamo alla ricerca di popolarità ed approvazione e, nel mondo attuale, anche di un ipotetico lavoro dato che quello 'materiale' è diventato non pervenuto, da qualche anno a questa parte.

Mi sono ritrovata molto nella protagonista e nella sua scalata al successo, in maniera molto meno accentuata, ho avuto anche io i miei alti e bassi con i social e dei momenti in cui ho avuto voglia di mandare tutto al diavolo perché la vita vera, e i valori veri, non sono nel web ma fuori dallo schermo. Credo che molte persone potranno prendere spunti di riflessione dalla storia di Alice, dai suoi successi ma, soprattutto, dai suoi insuccessi. E' una ragazza qualunque che, solo per un po', perde sé stessa nel labirinto di luci sfavillanti del mondo degli influencer per poi ritrovarsi più forte e cazzuta di prima.

Valentina Schifilliti si racconta ed emoziona con una prosa perfetta che si legge con piacere. Ho adorato l'ironia dei dialoghi, il romanticismo poco accennato e i momenti di serietà e di riflessione che, alla fine, coinvolgono pienamente anche chi sta leggendo. L'autrice non ha peli sulla lingua e mette nero su bianco i pregi e difetti di un mondo in cui non è tutto oro quel che luccica. Quello che, di sicuro, mi resterà impresso dopo aver letto questo libro, è che la vita vera batte sempre quella virtuale... nonostante tutto, nonostante tutti.
Ottimo esordio cara, Rotten! Non vedo l'ora di scoprire cosa mi racconterai nel tuo prossimo romanzo!


giovedì 4 aprile 2019

Recensione "Le amiche che vorresti e dove trovarle" di Beatrice Masini-Fabian Negrin

Buongiorno lettori,
oggi voglio parlarvi di un'antologia bellissima e straordinaria firmata da Beatrice Masini e meravigliosamente illustrata da Fabian Negrin.
Buona lettura!


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L'antologia di Beatrice Masini ha conciliato, nello stesso libro, ventidue eroine letterarie dei classici della letteratura che più abbiamo amato.
Ne troverete di tutti i gusti e di tutte le età: dalla tenera Matilda di Roald Dahl all'esuberante Pippi di Astrid Lindgren, passando per la guerriera Bradamante del Boiardo e dell'Ariosto e la romantica Catherine Earnshaw di Emily Bronte. 

Anche se apparentemente non hanno nulla in comune tra loro, essendo nate in epoche diverse e da autori differenti, in realtà hanno un minimo comune denominatore molto importante: sono uniche ed eterne. Ognuna di loro, infatti, ha una caratteristica che l'ha resa immortale e amatissima da generazioni di lettori e lettrici che le hanno prese come modello ed ispirazione nei momenti più difficili o spensierati della vita. 

Chi di voi non ha mai sognato di vivere la magica vita di Mary Poppins? E chi non ha mai sospirato come Jane Eyre quando il Mr Rochester della situazione è nei paraggi? I libri sono i nostri compagni di avventura per eccellenza così come i loro protagonisti.

L'idea di raccogliere le vite di queste eroine mi è piaciuta moltissimo e ho scoperto tante curiosità che ignoravo su alcuni personaggi. Le illustrazioni, poi, sono il vero pezzo forte del libro e sono davvero meravigliose. E' un volume che non può mancare in libreria, ideale per i più piccoli ma perfetto da collezionare anche per noi che abbiamo qualche anno in più. Sono certa che non avrete difficoltà a fare amicizia con queste donne/ragazze straordinarie!


Quando la casa editrice mi ha proposto di adottare un'amica e ospitarla qui, sul blog, ho subito pensato a Jane Eyre. La sua storia è una delle mie preferite di sempre e non mi stancherei mai di rileggerla, nonostante l'abbia già fatto infinite volte!

Sono sposata da dieci anni.
So che cos'è vivere interamente per e con ciò che più amo sulla terra.
Mi ritengo sommamente benedetta, benedetta al di là di quanto
le parole possono dire: perché io sono pienamente la vita di mio marito 
come lui è la mia. Nessuna donna è mai stata più vicina
di me al suo compagno.

Mi sono sempre rispecchiata in Jane, nel suo essere una persona ordinaria: né bella, né brutta; né simpatica, né antipatica. Una ragazza normale senza tanti grilli nella testa. Mi è sempre piaciuta la sua intelligenza e la sua cultura e non mi sono mai rassegnata al comportamento odioso di Mr Rochester al quale avrei volentieri tirato un fermacarte, o più semplicemente un tomo parecchio voluminoso, in testa. E' una donna che ce l'ha fatta, nonostante le difficili prove della vita e le sfide continue che ha trovato lungo il percorso. E' una donna che ama profondamente e, la romanticona che è in me, non ha potuto fare meno di immedesimarsi in questa sua caratteristica.
Jane Eyre è l'amica che avrei voluto ma anche quella che non mi abbandonerà mai perché sarà sempre pronta ad ascoltarmi sullo scaffale della libreria.

Ho scovato, per voi, due curiosità sul libro che non vedo l'ora di raccontarvi!

- La gaffe 

Charlotte Bronte dedicò la prima edizione del romanzo al suo scrittore preferito, William Makepeace Thackeray, commettendo un errore madornale. L'autore in questione, infatti, era sposato con una donna malata di mente e, proprio come Mr Rochester, la teneva chiusa in casa! Per la società dell'epoca, il collegamento fu immediato ed inevitabile ma, per fortuna, il diretto interessato affrontò la cosa con il sorriso.



- Tratto da una storia vera...

Per il personaggio di Bertha Mason, l'autrice si ispirò alla storia realmente accaduta di Mary. La donna, ritenuta pazza, venne rinchiusa nella stanza più remota di Villa Norton Conyers. La piccola stanzetta, oggi nota come 'Mad Mary's Room', è aperta al pubblico e visitabile dal 2004.






martedì 2 aprile 2019

Recensione "Adesso muori" di Karen Sander

Buongiorno lettori,
oggi voglio parlarvi dell'ultimo thriller di Karen Sander, 'Adesso muori', dedicato al duo investigativo composto da Georg Stadler e Liz Montario.
Buona lettura!


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Sono bionde, sono giovanissime, e qualcuno le ha lasciate morire dissanguate sulla riva di un fiume, il corpo nudo esposto in una posa innaturale, i capelli che ondeggiano sulla superficie dell'acqua. Mentre il commissario Georg a Dusseldorf, che sembra opera di un omicida seriale, la celebre profiler Liz Montario, sua partner in molte cacce all'uomo, sta tenendo un seminario all'università di Liverpool per formare le migliori promesse della psicologia criminale. Ed è proprio la sua allieva più brillante, Zoe Fischer, a riaprire alcuni cold case che ripercorrono il modus operandi di un famigerato serial killer di trent'anni prima: Jeremy Dunn, un artista che aveva fatto furore dipingendo quadri con il proprio sangue. O almeno così sosteneva. Perché in realtà si trattava del sangue delle sue vittime, giovani donne che lasciava dissanguare lentamente fino alla morte. Ma Liz ha forti dubbi su questa teoria, anche perché il "Macellaio" è chiuso in carcere da molti anni. Finché non scopre che Stadler, a molti chilometri di distanza, sta indagando su un caso del tutto simile: che si tratti di un emulatore? O c'è qualcosa di più complesso e morboso dietro la catena di nuovi omicidi? Magari qualcosa che ha a che fare con il misterioso stalker che da tempo perseguita Liz, lasciandole inquietanti "regali" sulla soglia della porta? Siamo alla resa dei conti finale per l'affascinante coppia di detective Liz Montario e Georg Stadler.

Siamo arrivati al quarto libro firmato dalla Sander e io continuo ad adorare il binomio profiler/detective protagonista di questa meravigliosa serie. Anche questa volta, Stadler e Montario si trovano a lavorare fianco a fianco su due casi apparentemente scollegati ma che, strada facendo, si uniscono pericolosamente e inesorabilmente. Dopo quattro libri, conosco parecchie sfumature e dettagli su entrambi i protagonisti ma c'è sempre qualcosa di interessante da scoprire. La tensione emotiva tra i due è sempre palpabile ma per quelli, come me, che sperano ancora in un risvolto amoroso e super rosa tra loro mi dispiace deludervi ma anche questa volta, nulla da fare.

Sono stra innamorata della Montario, oltre ad invidiare tantissimo la sua professione. La componente psicologica è fondamentale nei libri di Karen Sander ed è la parte che amo di più. Il caso preso in esame, questa volta, parte da molto lontano ed è molto interessante: il criminale dipingeva quadri con il sangue delle sue vittime. Trent'anni dopo lo scenario diabolico si ripete e Stadler avrà bisogno della squadra migliore possibile per fermare il 'nuovo (?) macellaio'. 

L'unica cosa che non può mancare in un thriller che si rispetti è la suspense e, in questo libro, ne troverete a bizzeffe. La trama è intrigante e piena di colpi di scena, il ritmo è super dinamico e la storia si legge in un soffio. Lo stile dell'autrice mi piace moltissimo: è dettagliato e descrittivo, la parte crime è molto sviluppata e si amalgama perfettamente con quella psicologica creando un mix letale che gli appassionati del genere non potranno non amare.

Come vi accennavo all'inizio del post, si tratta del quarto libro di una serie e, pur contenendo tutti i riferimenti necessari alla comprensione nel caso voleste leggerlo in autonomia, vi consiglio di recuperare la lettura dei libri precedenti per avere un quadro d'insieme soprattutto sui personaggi che, nel corso dei capitoli precedenti, si sono rivelati sapientemente costruiti in ogni aspetto e sarebbe un peccato non approfondire la loro conoscenza. 
Se amate il genere poliziesco/ crime, questa serie fa al caso vostro!



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