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martedì 7 febbraio 2023

Recensione "Sporco sud" di John Connolly

 Buongiorno lettori, 

la recensione di oggi ha come protagonista l'ultimo capitolo della serie crime firmata da John Connolly dedicata all'investigatore Charlie Parker. 

Buona lettura!


È il 1997 e qualcuno sta massacrando giovani donne nella contea di Burdon, in Arkansas. Ma nessuno nello Sporco Sud vuole ammetterlo. In una cella di prigione dell’Arkansas siede un ex detective della polizia di New York, affranto dal dolore. Sta piangendo la morte di sua moglie e sua figlia e cerca invano il loro assassino. Ossessionato dall’idea di vendicare la famiglia, la sua vita sta per prendere una piega sconvolgente. La nuova alba di una coscienza, la nascita di un cacciatore, la trasformazione di Charlie Parker.

Ho letteralmente divorato questo nuovo libro di John Connolly, ho letto i primi libri della serie diversi anni fa e avevo dimenticato quanto mi piacesse lo stile di questo autore. Magari per molti risulterà eccessivamente prolisso e pericolosamente piatto e privo di adrenalina, eppure amo le sue storie, le ambientazioni sempre particolari ed uniche.

In "Sporco sud", il personaggio di Charlie Parker subisce una radicale trasformazione: da detective affranto per la morte della moglie e della figlia a cacciatore di teste, anzi, di una testa in particolare...quella dell'assassino della sua famiglia. Durante la ricerca, il suo destino lo porta in un paese sperduto in cui si stanno verificando brutali omicidi che qualcuno fa di tutto per insabbiare.

Come sempre ci sono di mezzo molti soldi: il futuro della città dipende da grossi fondi che una società vuole investire. Tutti gli abitanti sono cristallizzati in attesa di vendere tutti i propri terreni e garantirsi un futuro migliore e un serial killer non è proprio quello di cui hanno bisogno. 

Parker si ritrova nella squadra incaricata di indagare "senza attirare attenzione" grazie alla fama che lo precede ma le indagini tolgono il coperchio di un vaso di Pandora che contiene segreti, abitudini discutibili e tantissima omertà. 

Epilogo tutto da leggere che lascia una porta aperta per questa nuova versione spregiudicata e sprezzante di Parker che ora non ha più nulla da perdere ma che ha sempre la stessa voglia di giustizia e di stanare i criminali. Se amate il genere poliziesco sono certa che amerete il libro, potete leggerlo anche se non avete letto i precedenti e magari vi appassionerete alla serie e a questo particolare personaggio!






martedì 16 agosto 2022

Recensione "Un cadavere a Clifton Down" di Tim Sullivan

 Buongiorno lettori,

puntuale come ogni martedì ecco una nuova recensione per voi. Si tratta di un thriller poliziesco molto interessante firmato da Tim Sullivan, "Un cadavere a Clifton Down", edito da Newton Compton Editori. 

Buona lettura!



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Chi era l'uomo trovato morto nel parco di Clifton Down, a Bristol? E quale tragedia lo ha portato a vivere (e morire) per strada? I suoi colleghi vorrebbero liquidare l'omicidio come il frutto di una semplice rissa finita male tra i senzatetto di Bristol, ma il detective George Cross non è convinto. Outsider lui stesso, Cross ha all'attivo più casi risolti di chiunque altro nella polizia del Somerset, ma la sua ossessione per la logica, i dettagli e gli schemi lo rende spesso inviso ai colleghi e ai superiori. Mentre si immerge sempre più nel passato dell'uomo di Clifton Down, Cross capisce che se vuole arrivare all'assassino deve risolvere un caso insoluto di quindici anni prima. Un'intuizione che lo metterà tremendamente in pericolo, perché chi è riuscito a farla franca per tutto quel tempo non ha alcuna intenzione di farsi smascherare da un atipico detective...

La particolarità di questo thriller è il suo protagonista: il detective Cross, infatti, è affetto dalla sindrome di Asperger. Questa patologia, strettamente correlata a quelle dello spettro autistico, compromette le relazioni sociali ed influenza molto il comportamento del soggetto che ne è affetto. Nessuno vuole mai lavorare con il detective Cross, le sue manie sull'ordine e il rispetto delle procedure, la totale mancanza di empatia verso i colleghi e un'attenzione maniacale per i dettagli lo rendono un personaggio "difficile" da gestire e con il quale rapportarsi. Tuttavia tutte queste caratteristiche lo rendono anche uno dei migliori detective in circolazione, le sue intuizioni e deduzioni si rivelano sempre esatte.

"Cross era sempre stato attratto da casi come quello. Casi di reietti. Di emarginati. Si identificava con loro perché anche lui, sotto vari punti di vista, lo era stato. Un emarginato, un disadattato, un tipo strambo, una persona con cui era più facile non fermarsi a parlare, passare oltre, evitare."

L'omicidio di un senzatetto, presto catalogato come risultato di una banale lite tra barboni, colpisce subito il detective Cross, capace di andare oltre alle apparenze e scoperchia un vero e proprio vaso di Pandora dando vita ad una indagine avvincente e piena di eventi e correlazioni. Tim Sullivan ci permette di entrare perfettamente nella mente del suo protagonista e di partecipare al processo di indagine con descrizioni minuziose e accurate che, personalmente, ho adorato.


La trama è un susseguirsi di scoperte, segreti e collegamenti tra passato e presente. Finale poco prevedibile che garantisce un bell'effetto a sorpresa. Spero di poter leggere ancora del detective Cross in futuro. Intanto, se amate i polizieschi o vi siete appassionati alla serie "The good doctor", sono certa che questo libro conquisterà un pezzetto del vostro cuore. 




lunedì 15 luglio 2019

Recensione "Ciak: si uccide" di Emilio Martini

Buongiorno, lettori.
Iniziamo la settimana parlando di un bel giallo all'italiana firmato da Emilio Martini, pseudonimo dietro al quale si celano due bravissime sorelle scrittrici.
Buona lettura!


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Qualche giorno prima di Capodanno, in una villa di Lungariva, viene trovato il corpo di una donna con la testa mozzata da un colpo di katana. Appartiene a una regista e sceneggiatrice milanese, impegnata con due collaboratori nella stesura di un film singolare. Potrebbe essere questo il motivo della sua morte cruenta o si tratta di un furto finito male? Gigi Berté, subito richiamato dalla sua breve vacanza a Milano, si trova a indagare in un ambiente per lui insolito, tra produttori e attori dalle esistenze piccanti, proprio quando pensava che la sua vita professionale sarebbe di nuovo cambiata. Indagine complessa anche perché associata alla imprevista sparizione di Irene Graffiani, il PM con cui Berté aveva collaborato negli ultimi casi. Esiste un legame tra i due fatti? In mezzo a intrighi, pettegolezzi e a un passato doloroso da ricostruire, il commissario con la coda, tormentato dai dubbi sulle sue capacità intuitive, cerca di arrivare al cuore del delitto. Ma non può immaginare ciò che questa volta il destino ha scritto per lui...

Benvenuti ad una nuova avventura del nostro Gigi Berté, a capo dell'unità investigativa di Lungariva. Siamo in pieno periodo natalizio e, come sempre, quando il commissariato chiama Berté risponde! Resto sempre affascinata dall'abnegazione con la quale il personaggio affronta la sua vita quasi totalmente dedita al lavoro. Purtroppo, o per fortuna, mi rispecchio molto nella sua compagna Marzia: la divisa prima di tutto. Il loro rapporto costituisce un'ottima distrazione dalle indagini che occupano la quasi totalità del romanzo. Spero di scoprire nuovi dettagli su entrambi nei prossimi libri.

Ma concentriamoci sulla storia: il libro è un perfetto esempio di giallo/poliziesco tutto italiano. La trama assume dei contorni noir e orientaleggianti andando a giocare sui misteri e sui segreti che avvolgono la vita di ciascuno di noi e che diventano davvero rilevanti, in casi come questo. Mi è piaciuto il modo in cui viene impostata l'indagine, la narrazione ha un buon ritmo e rivela dettagli e momenti chiave a piccole dosi, assicurando la piena e completa attenzione del lettore che, nel frattempo, si diverte ad elaborare teorie insieme ai personaggi.

Lo stile delle autrici è sempre molto essenziale e asettico, sembra quasi di leggere la cronaca di un caso ma trovo che questa scelta si sposi perfettamente con il genere trattato. Mi diverte sempre tanto avventurarmi nei casi di Gigi Berté perché si avvicinano molto alla realtà e non sono poi così romanzati. 'Ciak: si gira' si legge in un lampo ed è la storia perfetta per tutti gli appassionati del genere. 

P.s. non importa se non avete letto i libri precedenti, le indagini del commissario Berté sono tutte autoconclusive!



venerdì 29 marzo 2019

Recensione "Il meticcio" di Federica Fantozzi

Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi de "Il meticcio", il nuovo libro di Federica Fantozzi pubblicato da Marsilio Editore.
Buona lettura!


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Roma, estate 2017. Durante un servizio di routine sulle misure di sicurezza a Fiumicino, la giornalista Amalia Pinter manda a monte un'operazione del suo ex amico Alfredo Pani, poliziotto che ha fatto carriera nel nucleo d'élite contro la criminalità organizzata. Per colpa della ragazza, si perdono le tracce di un corriere dell'Ascia Nera, la più pericolosa e spietata fazione della mafia nigeriana lanciata alla conquista dell'Europa continentale attraverso un patto con i clan siciliani. Nel frattempo, al Vero Investigatore, il piccolo quotidiano in cui lavora Amalia, le cose non vanno bene. Il Capo la spedisce a un'asta di pietre preziose dove un rarissimo diamante rosso viene acquistato da un tycoon brasiliano, Ezequiel Alves, che protegge in modo morboso la propria privacy. Lo chiamano "l'uomo dal tocco magico", perché in pochi anni ha scalato il settore acquistando giacimenti esauriti e rendendoli di nuovo produttivi. Quando le due piste, inaspettatamente, si incrociano, Amalia si ritrova "arruolata" come agente sotto copertura. Da un cruento Palio di Siena agli antichi palazzi nobiliari di Palermo, però, un dubbio la tormenta: di chi può davvero fidarsi? Chi dice la verità? La giovane giornalista dovrà inerpicarsi fino a una clinica sperduta in mezzo alle Madonie per scoprire cosa ha trasformato un bambino in un sopravvissuto. E per riavvolgere il filo che lega, da molto lontano, i protagonisti di un sogno trasformatosi in sodalizio criminale.

Il libro di Federica Fantozzi mi ha colpito molto, e soprattutto, per lo stile molto realistico e curato con il quale è stato scritto. Di solito nei polizieschi, arriva sempre il momento in cui l'autore cerca di strafare aggiungendo elementi o situazioni poco credibili ma non è il caso de 'Il meticcio'. 
La protagonista è la giornalista Amalia Pinter, già conosciuta nel precedente capitolo de 'Il logista', che questa volta si scontra con una realtà dura e di cui si parla pochissimo: quella della mafia nigeriana. E' un personaggio che mi piace molto, il suo, mi piace la sua passione per il giornalismo che la porta ad andare a fondo nelle cose, anche rischiando la vita a volte. E' una professionista implacabile, poco avvezza ad eseguire ordini dati da altri e con un ottimo intuito.

Il poliziotto Alfredo Pani, amico della Pinter, è la spalla perfetta in quanto ha le conoscenze ed i mezzi che compensano le idee e i piani folli di Amalia. Sebbene il rapporto tra i due non sia proprio rose e fiori, troveranno il modo di far funzionare le cose per il bene comune. 
Le loro strade, infatti, si incrociano nel corso di due progetti diversi e separati che, però, riveleranno un unico grande piano da sventare. 

Tra i dialoghi schietti e battibecchi poco eleganti, l'autrice ci porta in un contesto pazzesco e crudele ormai molto presente sul nostro territorio. La mafia nigeriana è un'entità fumosa ma che affonda le sue radici nei traffici più illeciti che possiamo immaginare: droga e prostituzione. La vita di tantissimi migranti finisce spesso nelle mani di carnefici spietati interessati solo al proprio al guadagno e disposti a tutto per mantenere il potere.

E' un lungo viaggio, quello che affrontiamo ne 'Il meticcio', in cui si mescolano tanti argomenti, personaggi e storie dando vita ad un romanzo incredibile e molto dinamico che si divora in poco tempo. Come vi accennavo prima, mi è piaciuto tantissimo lo stile dell'autrice e le sue descrizioni molto minuziose e curate che permettono di immaginare alla perfezione ogni momento della storia.
Se amate i polizieschi, sono certa che vi piacerà tantissimo!



lunedì 11 marzo 2019

Recensione "Trappola per volpi" di Fabrizio Silei

Buongiorno, lettori.
Iniziamo la settimana con un giallo carinissimo edito da Giunti e firmato dalla penna di Fabrizio Silei.
Buona lettura!


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Occhi chiari, baffetti neri, borsalino e soprabito, come un poliziotto del cinema. "Ma questo, santo cielo, sembra un ragazzino appena uscito dall'università!" pensa il tranviere Ettore Becchi scrutando il vicecommissario Vitaliano Draghi, appena giunto sull'argine dell'Arno a verificare la situazione. È l'alba del 3 luglio 1936 e, in una Firenze ancora avvolta nella nebbia, vicino a un vespasiano, l'uomo ha scoperto qualcosa di inquietante: una donna distesa nell'erba, l'elegante vestito macchiato di sangue. Vitaliano sente un'ondata di ansia nel petto: i suoi superiori sono assenti, è il suo primo vero caso, e ancora non sa quanto importante e delicato. La vittima, infatti, è la giovane moglie del senator Bistacchi, vicinissimo al Duce. Vitaliano, che un giorno sì e un giorno no si pente di aver mollato la letteratura per la criminologia, capisce di aver bisogno di rinforzi. Ma non basta un aiuto qualsiasi, serve una mente davvero prodigiosa: quella di Pietro Bensi, il contadino della fattoria nel Chianti in cui è cresciuto. È stato proprio lui, che ha letto tutti i libri della biblioteca del conte e si diletta a costruire complicati marchingegni, a far nascere in Vitaliano la passione per gli enigmi e per le trappole. Perché se vuoi catturare una volpe, devi pensare come una volpe, gli ripete sempre Pietro. Ma ci vuole coraggio per portare un contadino, neanche tanto segretamente antifascista, per le strade e i palazzi di una Firenze dove anche i muri hanno orecchie...

Essendo un'appassionata del genere giallo/poliziesco, mi capita spesso di leggere libri simili e con pochi elementi innovativi che, di solito, abbandono molto velocemente per non restare intrappolata in storie noiose. Per quanto riguarda 'Trappola per volpi', invece, sono rimasta piacevolmente stupita dall'idea di base, che mescola le indagini con un periodo storico molto complesso, e dai due protagonisti che rappresentano una coppia anomala ma geniale: un contadino e un poliziotto appena uscito dal corso di formazione. Siamo in piena epoca fascista e gli effetti del regime, e la figura del Duce, aleggiano tra le pagine e influenzano molto le indagini e i comportamenti dei personaggi.

Tornando ai nostri protagonisti, voglio rivelarvi il mio amore folle per Pietro Bensi, un contadino con la passione per la lettura e per gli enigmi. La sua mente è geniale e il suo carattere brusco e sincero non si adatta molto ad un contesto storico in cui le apparenze devono essere salvate sempre e comunque. Il giovane vicecommissario, invece, mi ha fatto molta tenerezza: il primo caso che si trova davanti, infatti, è molto spinoso in quanto coinvolge la moglie di un noto esponente del partito fascista e tutti gli occhi sono puntati su di lui.

Il vicecommissario mi ha colpito per la sua umanità: siamo abituati a dei super personaggi, tutti di un pezzo e che non mostrano mai una debolezza mentre Vitaliano si dimostra un uomo semplice con le sue insicurezze e la paura costante di sbagliare. Lui e Pietro si compensano dando vita a dei curiosi e simpatici siparietti. La penna di Fabrizio Silei è molto diretta e spigolosa, la sua scrittura non tralascia i dettagli, nemmeno i più sanguinosi, regalandoci una storia misteriosa, interessante e tutta da scoprire. E' un giallo ben elaborato  e curato in ogni minimo dettaglio perciò, se apprezzate il genere, vi consiglio di recuperare una copia del libro e regalarvi un viaggio nella bella Firenze degli anni '30.



venerdì 26 ottobre 2018

Recensione "L'ordine imperfetto" di Maria Letizia Grossi

Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi di un giallo tutto italiano ambientato nella bellissima Firenze.
Si tratta de "L'ordine imperfetto", di Maria Letizia Grossi, edito da Giunti.
Buona lettura!


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Firenze, viale dei Colli. Il ricco e potente imprenditore Alfonso Nassi è stato ucciso per un trauma da corpo contundente. Sulla scena del crimine tutto è in perfetto ordine, non ci sono segni di effrazione né di colluttazione: solo il cadavere, rannicchiato in una posa contorta, sembra in contrasto con l’impeccabile arredamento. A indagare sull’omicidio viene chiamata Valeria Bardi, meglio nota come la “commissaria”. La dedizione totale al lavoro e il suo grande fiuto le hanno valso la fama di profiler e l’hanno portata, unica donna in Italia, a capo della Squadra Mobile di Firenze. Questo comunque non le ha evitato un divorzio, un difficile rapporto con la figlia e una serie infinita di grane burocratiche. Tra cui le pressioni del Questore per risolvere al più presto il caso Nassi. 
I sospetti cadono dapprima sulla cerchia familiare: la moglie Tea, da cui la vittima si era appena separata, e i suoi amici Stefano e Giorgio – alquanto intimi – fin dai tempi dell’università; e successivamente sull’ambito lavorativo, le speculazioni edilizie e le attività più o meno legali della Edil Nassi. 
Tra interrogatori e alibi da confermare, un inaspettato ritrovamento: il romanzo sentimentale di Stefano, da sempre innamorato di Tea, fonte preziosa di gossip sulle ambigue relazioni tra i sospettati. Ma servirà molto di più alla tenace commissaria per rimettere ordine in questo angolo di mondo sporcato da delitti e vizi inconfessabili.

Sono rimasta subito affascinata dalla copertina e dalla trama di questo giallo tutto italiano. Ci troviamo nella bellissima Firenze, tra colline bucoliche e stradine storiche. La 'commissaria' Valeria Bardi è un personaggio che mi ha conquistata sin dall'inizio: è una professionista molto capace, dotata di un intuito fuori dal comune. Quando si trova sulla scena di un crimine, i suoi sensi si risvegliano e si amplificano, entrando in modalità profiler. Ogni dettaglio, seppur insignificante, può essere vitale ai fini dell'indagine. Interessante anche il triangolo amoroso tra i vari sospettati: Tea, Stefano e Giorgio sono amici da sempre ma ciò che li lega va oltre questo. Entrambi gli uomini sono evidentemente innamorati di Tea e, sembrano, disposti a tutto pur di aiutarla.

Tra tutti, la protagonista che ho fatto fatica a capire è proprio Tea. Il suo animo è torbido e poco chiaro, è difficile capire cosa pensa veramente e quanto ciò che mostra sia reale e non una maschera. Per la commissaria è difficile introdursi in questo strano rapporto e ciò rende difficoltosa la ricerca della verità. Altri misteri si aggiungono al quadro mentre si passa al setaccio la vita della vittima che appare losca, sul lavoro, e crudele nella vita privata. Le indagini vengono descritte nel dettaglio, da questo punto di vista, il libro è un poliziesco perfetto in cui nulla è come sembra e tutto è possibile.

L'autrice riesce a mantenere sempre viva l'attenzione del lettore attraverso uno stile molto schietto e accurato. Come accennavo sopra, il vero fulcro della storia sono i rapporti interpersonali dei tre amici e sarà molto difficile, per noi lettori e per Valeria, arrivare fino in fondo. Una nota che non ho apprezzato particolarmente, riguarda proprio il personaggio principale a cui non viene dedicata la stessa cura e la stessa attenzione degli altri personaggi. Insomma, la commissaria non è per nulla in grado di dominare la scena e la sua figura appare vaga e fumosa, spero che sia un effetto voluto e che la sua persona sarà più definita in eventuali capitoli futuri.
Nel complesso, non mi è dispiaciuto ma c'è un notevole margine di miglioramento.



mercoledì 25 luglio 2018

Recensione "Il ritorno del marinero" di Emilio Martini

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un giallo interessante edito da Corbaccio, "Il ritorno del marinero".
Buona lettura!

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Lungariva, Liguria, un nuvoloso pomeriggio di novembre: a bordo di una barca a vela viene trovato il cadavere di Sebastian Scettro, detto il Marinero: tre proiettili gli hanno spaccato il cuore. Appartenente a una facoltosa famiglia, il Marinero se n'era andato per mare nove anni prima su un piccolo sloop nordico, facendo perdere le sue tracce. Chi, o che cosa, l'ha riportato a casa, concedendogli solo poche ore prima dell'incontro con la morte? Di certo, come può constatare Gigi Berté, Sebastian non aveva lasciato un buon ricordo: con i fratelli i rapporti erano pessimi, frequentava pregiudicati e spacciatori, e aveva persino ricevuto una denuncia per stupro. A quanto pare, solo l'anziana nonna non aveva mai smesso di volergli bene e di aspettare il suo ritorno. Un caso complicato per il commissario aspirante scrittore, che lo porta ad affrontare, con la bravura di sempre e con rinnovato sconcerto, l'uccisione di un uomo. E se da una parte vorrebbe «fuggire» a Milano dove l'attende un'allettante offerta in questura, dall'altra la Marzia e la sua squadra a cui è sempre più affezionato lo tengono legato a questo strano paesino che da fuori sembra un'isola felice ma che, come ogni altro luogo, nasconde il seme del male.

Dietro una copertina placida, e forse, un po' anonima, si nasconde un giallo di tutto rispetto che si legge davvero nel giro di qualche ora. Per il commissario Berté, c'è una nuova indagine all'orizzonte: dopo anni di lontananza volontaria da Lungariva, un piccolo paese di pescatori della Liguria, Sebastian Scettro ha fatto ritorno a casa ma la sua permanenza è stata breve, anzi, brevissima in quanto viene ucciso poche ore dopo essere sbarcato. Chi ha commesso l'omicidio? E, soprattutto, perché? Da qui si apre uno scenario ricco di sospettati, moventi più o meno attendibili ma, di fatto, senza nessuna prova concreta. Il personaggio di Sebastian Scettro è molto ambiguo e scomodo, tanto che parecchi personaggi trarrebbero beneficio dalla sua morte ma, d'altra parte quasi tutti lo credevano morto dopo tanti anni di lontananza. Mi sono divertita tantissimo ad accompagnare il commissario Berté nelle indagini che, vi posso assicurare, vengono rese molto complicate dalla reticenza dei personaggi e dal passato scomodo della vittima. Il mondo intero sembra fregarsene della morte dell'uomo e andare avanti come, e forse meglio, di prima.

L'autore si diverte a lasciare indizi qui e là che, solo alla fine, acquistano consistenza e prendono posto nel disegno completo della vicenda. Io, personalmente, non mi sono nemmeno avvicinata alla verità ma ho trascorso delle ore piacevoli in compagnia del libro e degli strani personaggi che lo popolano. Ho apprezzato tantissimo l'ambientazione: la Liguria mi piace moltissimo e trovo che, nel libro, ne sia stata colta l'essenza più intima e meno turistica. Lungariva sembra essere un paese fuori dal tempo ma che, nonostante le ridotte dimensioni e la vita semplice degli abitanti, nasconde segreti e condotte poco ortodosse. Molto bene anche per quanto riguarda la narrazione: l'autore non si limita ad esporre una scena del crimine e le indagini, ma lascia molto spazio anche alla vita privata del commissario che, in questo modo, appare più umano e meno istituzionale.
La scrittura è scarna e diretta ma piacevole da seguire e ben articolata. Come vi dicevo, si tratta di un libro molto breve ma nonostante l'esiguo numero di pagine, non lascia elementi in sospeso o interrogativi irrisolti. Ideale per farvi compagnia in un pomeriggio al mare, o in montagna, sono certa che ne apprezzerete le varie sfumature. Lo consiglio!



giovedì 19 luglio 2018

[Review Party] "Tre cadaveri" di Raffaele Malavasi

Buongiorno lettori,
oggi ho il piacere di ospitare il review party dedicato al nuovo romanzo di Raffaele Malavasi, "Tre cadaveri". Si tratta di un giallo tutto italiano che mi è piaciuto tantissimo e che non vedo l'ora di raccontarvi.
Buona lettura!


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Una serie di omicidi sconvolge la città di Genova. Tre donne sono ritrovate morte, e ogni scena del delitto è un'efferata rappresentazione. Si tratta di un serial killer o di una setta di invasati? L'ispettore capo Manzi viene incaricato di condurre le indagini insieme alla sua squadra, e decide di chiedere aiuto a Goffredo Spada, un ex poliziotto, a suo dire l'unico ad avere le competenze per trovare l'assassino. Spada, però, non è per niente collaborativo e dimostra cinismo e totale sfiducia nelle istituzioni. C'è qualcosa nel suo passato che lo tormenta. Ma la polizia non è l'unica a muoversi sulle tracce dell'assassino. Orietta Costa, una giornalista di cronaca del «Secolo XIX», intende venire a capo del mistero, e firmare lo scoop dell'anno. Man mano che il tempo passa, però gli omicidi sono sempre più brutali e chiunque abbia intenzione di fermare quelle morti violente dovrà addentrarsi nell'abisso della perversione umana, in una lenta discesa agli inferi.

Più che thriller, definirei questo libro come un bellissimo giallo poliziesco. Raffaele Malavasi ci racconta un'indagine difficile, tutta italiana, che vede coinvolte tre donne brutalmente uccise con modalità particolari e decisamente macabre. Ad indagare sui delitti, due professionisti del settore e una giornalista di cronaca con uno spiccato intuito e ottime capacità deduttive.
Il serial killer, però, sembra essere dannatamente organizzato e preciso nei suoi omicidi e lo strano trio brancola nel buio mentre l'escalation di violenza si fa sempre più spietata sconvolgendo l'equilibrio di una intera città. Malavasi ci regala tre personaggi che ho apprezzato moltissimo: nessuno di loro è "l'eroe" per antonomasia anzi, tutti e tre vengono messi in mostra soprattutto per le loro debolezze e i loro difetti piuttosto che per i pregi. Sono tre personalità interessanti che, a mio avviso, contribuiscono a rendere la storia appetibile e coinvolgente. 



L'indagine raggiunge un punto di svolta quando la strada del misterioso pluriomicida si incrocia con un mito della letteratura che diventa per lui una fonte di ispirazione e una guida fondamentale nella scelta delle vittime. La storia che si nasconde dietro i messaggi lasciati dal killer è più torbida di quanto sembri. L'autore ci trascina in un vortice pazzesco di segreti e mezze verità fino ad un epilogo inaspettato e sconvolgente. Ho adorato ogni passaggio e ogni rivelazione di questa storia straordinaria e originale. Malavasi ha uno stile molto diretto e competente, è evidente che ci sia stato un ottimo lavoro di ricerca prima della stesura. Siamo davanti ad una storia mediamente complessa ma coerente e ben strutturata. La lettura si divora nel giro di un pomeriggio e mi ha completamente soddisfatta.
Mi piacerebbe raccontarvi di più e parlarvi della genialità della storia ma rischierei di rovinare la lettura e questo è un libro che va gustato dall'inizio alla fine. Un altro elemento che ho apprezzato molto è l'approccio con cui l'autore si è posto nei confronti del 'dramma' che stava raccontando. Nonostante si tratti di efferati omicidi, infatti, l'autore assume un atteggiamento distaccato e 'quasi' simpatico che rende la lettura leggera e non oppressiva. 
Questo libro mi è piaciuto molto e non mi resta che augurarvi una buona lettura!





giovedì 17 marzo 2016

Recensione "Justice" di Marie Force

Buongiorno cuori librosi,
oggi vi parlo del secondo capitolo della serie "House of crime", scritto da Marie Force per Harper Collins. Il libro si intitola, "Justice", ed è ancora più bello del primo!
Buona lettura!


LA COPERTINA:



LA RECENSIONE:

"Io ti conosco. So di te tutto quello che c'è da sapere? No. Voglio saperlo? Assolutamente. Ci saranno altre sorprese? Lo spero proprio. Ma non dirmi che non ti conosco. Conosco il tuo cuore, Samantha. Conosco quello  che conta."

Samantha Holland, è stata appena nominata tenente e Nick Cappuano senatore. Per quanto riguarda la carriera non potrebbe andar meglio, per entrambi, e anche nella vita privata sono stati fatti molti passi avanti. Nick non ha dubbi sul fatto che Sam sia la donna della sua vita, per questo non si perde in chiacchiere e acquista un'enorme villa per vivere con lei. A differenza sua, Samantha sta ancora facendo i conti con le cicatrici del passato, terrorizzata all'idea di ripiombare in un incubo.
Come se i drammi interiori non bastassero, arriva subito un caso scottante alla sua scrivania: un candidato alla corte suprema è stato assassinato.

"Hai molta fiducia in me, Sam."

"Naturalmente. Non c'è niente che tu non possa fare, se ti metti in testa di farlo."

"Solo se ho te al mio fianco.
(...)Samantha, ti amo tanto. Da quando sei entrata nella mia vita, sento che ogni cosa è possibile."

Ancora una volta, Sam si ritrova a fare i conti con un caso importantissimo agli occhi dei suoi superiori, come se la relazione con un senatore, ormai star dei tabloid, non fosse abbastanza. 
Il tenente è sotto pressione da ogni punto di vista e il caso Sinclair sembra non avere una logica.
Tanti sospetti e pochissime prove, nessun indiziato. Forse dietro l'omicidio si cela un movente politico, forse passionale, difficile a dirsi.
Ancora una volta il tenente Holland, avrà bisogno di tutta la sua squadra, di Nick e della sua caparbietà per risolvere il caso.


IL MIO GIUDIZIO:

Questo secondo romanzo della serie mi è piaciuto più del primo.
Forse perché ho ritrovato i personaggi che ho amato, o perché ormai riconosco lo stile dell'autrice.
In questo capitolo, conosciamo qualcosa in più su Sam, donna e lavoratrice instancabile, che combatte battaglie su tutti i fronti. Nick si dimostra, ancora una volta, un uomo speciale dalle mille sorprese. La dinamica del loro rapporto è difficile da gestire: da un lato c'è un uomo che vuole proteggere la sua compagna, dall'altro c'è Sam che è una poliziotta e non ha bisogno di protezione alcuna. L'autrice riesce a far emergere bene la femminilità di Sam, che il più delle volte sembra una moderna Wonder Woman. Anche i personaggi di contorno ricevono la giusta importanza affiancando benissimo quelli principali. Stile sempre diretto e poco romanzato, ritmo incalzante.
Se non lo avete ancora fatto, vi consiglio di iniziare questa serie! Non vedo l'ora di scoprire quale sarà la prossima avventura!


1° capitolo "Investigation" --->  Recensione

giovedì 12 marzo 2015

Recensione libro "Sotto copertura" di Hayley B. James

Buongiorno lettori,
sono pronta a parlarvi della mia ultima lettura.
Un romanzo poliziesco di genere m/m della Dreamspinner Press Edizioni, che ringrazio per la copia.
Buona lettura.


LA COPERTINA:


LA TRAMA:

L’agente di polizia Gabriel Carter non abbandona mai un incarico. Intende fare tutto ciò che è in suo potere per arrivare a un arresto, anche andare sotto copertura e prostituirsi con il nome di Ty. Riesce a sedurre il suo obiettivo, Demetrius Prado, un trafficante di esseri umani e il secondo uomo più potente di Las Vegas, ma il greco si rivela completamente diverso da come lui se lo era aspettato. 

Più cose Gabriel apprende su Demetrius, più le rivelazioni e i misteri si intrecciano in un caso complesso che conduce al rivale dell’uomo, Arden, e ancora oltre. Il caso è pieno di false identità e di menzogne che coprono altre menzogne, e Gabriel sa che non potrà mai affidare a Demetrius la vita… e men che meno il cuore.


LA RECENSIONE:

"Mi fai divertire e ti rispetto, ma non potrei amare qualcuno come te. Che conseguenze avrebbe sulla mia posizione all'interno dell'impero di cui voglio prendere il comando solo per vederlo crollare?"

Il protagonista della storia è l'agente Carter che da mesi è impegnato in una missione sotto copertura. Il suo scopo è quello di assicurare alla giustizia un noto esponente del mercato di esseri umani e per farlo, dovrà calarsi completamente nei panni di una prostituta e scendere a patti con se stesso.
Demetrius Prado è l'obiettivo che, inaspettatamente, non si rivela poi così difficile da raggiungere.

-"In questo mondo, non esiste il bene. C'è solo il male."

-"Tu fai parte di questo mondo."

-"Non ho mai detto di essere buono."

Demetrius resta affascinato da questo misterioso ragazzo e l'agente Carter crede di averla avuta già vinta. Non sa di essere stato scoperto e non sa che sta per entrare in un mondo nel quale è difficile sopravvivere.
Gabriel Carter deve fare una scelta: fidarsi di Demetrius per mettere fine al commercio di esseri umani o lasciare la copertura e tornare dalla sua squadra con le poche informazioni che è riuscito a raccogliere.

"Credo di odiarti. Mi hai mentito sempre, eppure mi sono innamorato di te. Io non sono capace di amare. Non è da me. Non mi innamoro e soprattutto non mi innamoro di un criminale che fa ciò che più odio al mondo. (...) Ti odio perché mi costringi a odiare me stesso. Sei quel genere di male che voglio distruggere e mi sento morire perché ti ho perso."

Se c'è una cosa che si impara leggendo questo romanzo, è che nulla è come sembra.
C'è sempre un colpo di scena che ci aspetta nella pagina seguente. Finale a sorpresa quindi che racchiude l'intera essenza della storia.


IL MIO GIUDIZIO:

L'autrice ha creato una trama davvero avvincente. Nulla è quello che sembra, personaggi che abbiamo odiato alla fine si rivelano altre persone. Missioni pensate per uno scopo, vengono effettuate per ottenere tutt'altro. Questo stupisce il lettore e mantiene alta l'attenzione. Il tema del commercio degli esseri umani, perno centrale della storia, è un elemento innovativo che non ritroviamo spesso nei romanzi. Lo stile è buono ma non troppo scorrevole. Anche la lunghezza della storia è inadeguata, si fa fatica a portare a termine la lettura. I personaggi sono padroni della scena e ben caratterizzati.
Diciamo che la lettura è a vostra discrezione, il mio giudizio sta nel mezzo e non mi sento di sbilanciarmi né in positivo né in negativo.

giovedì 8 maggio 2014

Recensione libro "Luca Mariani" di Alessandro Noseda

Buongiorno lettori!
Oggi vi parlo del romanzo inviatomi da Alessandro Noseda, "Luca Mariani".
Primo libro di una trilogia, appartiene al genere giallo e thriller.
Alessandro ,con una scrittura davvero eccellente, ci racconta del male oscuro che attanaglia la città di Napoli..la camorra.
Continuate la lettura per saperne di più.


IL LIBRO:




SINOSSI:

L'attenzione alla trama, la cura dei personaggi, il rispetto per il lettore, sono doti molto rare, nel panorama della narrativa italiana, anche di quella che sbrigativamente viene definita di genere. Alessandro Noseda non si fa sconti, non cerca scorciatoie, non aggiunge nuove ovvietà alla folla di giustizieri e sceriffi tricolore politicamente corretti, amanti della buona cucina e col cuore d'oro, come le proverbiali puttane. Luca Mariani combatte e vince, con l'arma niente affatto facile della tensione.


LA RECENSIONE:

"Purtroppo fa più rumore un albero che cade di cento che crescono"

Secondo il giovane Tenente della GdF, Luca Mariani, sono tanti i pregiudizi delle persone sulla città di Napoli ed i suoi abitanti. Luca, nato e cresciuto in Veneto, si trova catapultato in questa nuova realtà per smascherare la malavita camorrista ed i suoi traffici illeciti. Con lui, nella sua vita sotto copertura, solo il fedele Paco un labrador che costituisce tutta la sua famiglia. Vivendo nel suo nuovo quartiere, immerso e partecipe della vita partenopea si rende conto che c'è anche del buono oltre al marcio, come in tutte le cose.

"Tu parli, lavori al nord, dove tutto funziona, c'è la civiltà, il controllo sociale, non devi lottare ogni giorno tra lo stato troppo assente e la camorra"

L'incontro con Anna e suo figlio Andrea stravolge la vita di Luca diviso tra le indagini sotto copertura ed i sentimenti verso questa nuova famiglia che lo ha accolto. E' dura la vita per i cittadini onesti costretti all'omertà più assoluta per non finire nei guai.
C'è spazio per l'amore, un pò contrastato all'inizio data la posizione tra i due protagonisti così profondamente diversi.

"Che errore abbiamo fatto? Non abbiamo diritto alla nostra fetta di felicità?"

Tutti hanno diritto alla felicità, ma un destino crudele o meglio, la mano dell'uomo crudele, spazzerà via ogni felicità. 
Una storia molto vicina alla realtà. Perché la camorra non vive nelle favole ad interpretare un lupo cattivo, la camorra vive tra le persone. Persone che non hanno diritto alla libertà,persone che vengono punite per uno sguardo o per una parola sentita per sbaglio.
Questa è la storia che ogni giorno si consuma. 
Gli eroi delle forze dell'ordine che combattono contro la mafia in una lotta che non ha ne' vinti ne' vincitori ma solo milioni di vittime.


IL MIO GIUDIZIO:

Questo libro merita di essere letto, se non altro per la sua storia. L'autore narra alla perfezione contesti e dialoghi che vediamo solo nelle serie tv sulla mafia, ma che accadono quotidianamente nella realtà. Il coraggio di un uomo che, come tanti altri, riesce a sconfiggere "i cattivi" non senza conseguenze.
Una storia vera che vi prenderà sicuramente e forse vi farà versare qualche lacrima come è successo a me.
Lo consiglio a tutti.

Per acquistare questo libro cliccate il link seguente:
http://www.lafeltrinelli.it/products/9788897823094/Luca_Mariani/Alessandro_Noseda.html




Ringrazio Alessandro Noseda per avermi inviato il suo splendido libro.

A presto lettori
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