oggi vi parlo di un thriller interessante edito da Fanucci per la collana TimeCRIME.
Si tratta de "La ragazza senza nome" di Sandra Block.
LA COPERTINA:
LA RECENSIONE:
"Sprofondare o nuotare, Zoe. In psichiatria pediatrica, lo imparerai presto. A volte vanno prese decisioni difficili."
Inizio a compilare la ricetta. Sprofondare o nuotare. Spero soltanto che non affoghi.
La dottoressa Zoe Goldman, lavora in prova in un reparto di psichiatria infantile. Tra i vari pazienti in cura presso il suddetto reparto, c'è una ragazza, Jane Doe, che non ricorda nulla di sé e del suo passato. E' stata portata in ospedale dalla polizia e, a quanto pare, nessuno la sta cercando. Da subito Zoe prova una grande empatia verso la ragazza e prende a cuore il suo caso. Vuole scoprire la verità su di lei e sullo strano segno che porta sulla caviglia, per ora l'unico indizio che ha a disposizione.
"Rimango sdraiata per un po', in ascolto dei cigolii, delle auto solitarie di passaggio, dei rumori della notte. Inizio a piangere anche se non saprei dire perché, e le lacrime calde imbevono il cuscino. Forse è stato un mese difficile. Forse è stato un anno difficile. "
La polizia brancola nel buio e la ragazza fornisce, nei sporadici momenti di lucidità, degli indizi confusi o troppo scarsi per portare a galla qualcosa. Il mistero si infittisce quando la paziente sviluppa una doppia personalità, un alter ego per la precisione, del tutto diverso da lei e con una sua personale verità da rivelare. Zoe decide di dare una possibilità alle nuove informazioni ricevute e, insieme al detective Adams, inizia a mettere insieme i pezzi del frammentato puzzle.
Un finale che vi lascerà a bocca aperta per una storia che vi porta negli angoli più nascosti della mente umana.
IL MIO GIUDIZIO:
All'inizio della lettura, ho temuto il peggio ed ero pronta a trovarmi davanti una replica de "La psichiatra". Proseguendo, mi sono ricreduta. La trama segue un filone del tutto diverso e affascinante all'interno della mente umana. Ho apprezzato moltissimo il personaggio della dottoressa Goldman, una donna che combatte prima contro sé stessa e poi contro il resto del mondo, senza perdersi mai d'animo. Anche il dottor Berringer è un protagonista complesso, tutto da scoprire. La sua figura è ambigua e, fino alla fine, non è chiaro il ruolo che ricopre in tutta la vicenda.
La storia è ben scritta, anche il lessico medico-scientifico utilizzato, è pertinente ed esaustivo. La narrazione è molto fluida e lineare. La tensione emotiva viene tenuta sempre molto alta, il lettore viene spronato a proseguire capitolo dopo capitolo. I thriller psicologici hanno sempre una marcia in più e questo non fa eccezione. Lo consiglio!
Lo sai preferisco i thriller storici a quelli psicologici ma qualcosa nella tua recensione mi ha incuriosita e così finisce nella mia WL e attendo qualche offertina perchè vorrei proprio leggerlo anche la trama mi ha incuriosito davvero
RispondiEliminaNon condivido questo tuo giudizio. A parte la scrittura banale ma accettabile, la trama è noiosa, manca di suspense e di approfondimento. Noiosissimo. E il presunto colpo di scena finale non ha cancellato la noia che ho provato lungo tutto il romanzo. Non lo consiglio.
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