venerdì 3 novembre 2017

Recensione "Autonomous" di Annalee Newitz

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un libro particolare che ho ricevuto da Fanucci Editore.
Si tratta del romanzo d'esordio di una collega blogger d'oltreoceano, Annalee Newitz, e si intitola "Autonomous".


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Terra, 2144. Judith ‘Jack’ Chen è una vera e propria scienziata-pirata: la sua base operativa è un sottomarino, la sua missione piratare costosi farmaci e produrne delle alternative a basso costo, accessibili a tutti. Una sorta di Robin Hood in un mondo dominato dalle case farmaceutiche. Eppure, qualcosa è andato storto con la sua ultima partita di Zacuity: coloro che ne hanno fatto uso, sono andati incontro a effetti collaterali imprevisti, ridotti a veri e propri automi costretti ad azioni meccaniche e ripetitive che conducono la mente alla follia. Jack sa che se il farmaco da lei messo a punto si diffondesse, l’umanità intera ne sarebbe minacciata. Sulle tracce della scienziata, una coppia alquanto improbabile al soldo delle case farmaceutiche: Eliasz, un tormentato agente sotto copertura, e il suo fedele partner Paladin, un robot. Sarà nella frenetica ricerca di informazioni sul misterioso e potente farmaco di Jack che Eliasz e Paladin riusciranno a stabilire un legame inaspettato, oltre i confini tracciati dalle loro nature così diverse.

Con questo romanzo è difficile parlare senza rivelare parti essenziali del libro o fare enormi spoiler.
E' un genere particolare, che non rientra tra i miei preferiti, ambientato in un mondo futuristico in cui tutte le peggiori paure e teorie del complotto che abbiamo oggi si sono avverate.
Umani e robot convivono insieme, ma la linea di confine tra le due specie è netta e ben definita, nonostante si tratti di bot estremamente umanoidi nell'aspetto e nel modo di pensare.
Il personaggio di Jack (Judith) Chen, pur essendo proposta come 'villain' della situazione, mi ha molto colpita. A mio avviso, ha cercato di migliorare le cose per le persone meno abbienti e, le gravi conseguenze che si verificano, sono solo degli effetti collaterali in tutti i sensi.

E' possibile vivere liberi in una società
che controlla anche la mente?

L'amore vero e proprio, però, è nato solo leggendo di Eliasz e Paladin. Non credevo di poter appassionarmi così ad una storia fatta, perlopiù, di bulloni, software e codici informatici.
Questi due personaggi superano ogni barriera imposta dal sistema facendo luce sulle falle di una società che vuole prevaricare una popolazione intera sottomettendola con lobby e rigide norme comportamentali. Ragazzi, mi avete fatta sognare!
L'autrice ha un linguaggio molto, molto tecnico (forse anche troppo). In alcuni passaggi mi è risultato difficile seguire la voce narrante e collegare i vari sviluppi della vicenda e, questo, ha penalizzato un po' la lettura. Forse sarebbe stato meglio evitare i troppi tecnicismi per facilitare la comprensione anche ai lettori che sono a digiuno di informatica.

L'epilogo mi è piaciuto molto, è stata l'unica parte del libro in cui la mente, e l'intelligenza artificiale, ha lasciato il posto ai sentimenti e alla sfera emozionale. Nel complesso, è stata una buona lettura e raggiunge la sufficienza piena MA poteva dare molto di più. Non penso che sia escluso un continuo della storia, mi piacerebbe sapere cosa ne sarà di questi personaggi.




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