oggi vi parlo di un libro particolare che ho ricevuto da Fanucci Editore.
Si tratta del romanzo d'esordio di una collega blogger d'oltreoceano, Annalee Newitz, e si intitola "Autonomous".
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Terra, 2144. Judith ‘Jack’ Chen è una vera e propria scienziata-pirata: la sua base operativa è un sottomarino, la sua missione piratare costosi farmaci e produrne delle alternative a basso costo, accessibili a tutti. Una sorta di Robin Hood in un mondo dominato dalle case farmaceutiche. Eppure, qualcosa è andato storto con la sua ultima partita di Zacuity: coloro che ne hanno fatto uso, sono andati incontro a effetti collaterali imprevisti, ridotti a veri e propri automi costretti ad azioni meccaniche e ripetitive che conducono la mente alla follia. Jack sa che se il farmaco da lei messo a punto si diffondesse, l’umanità intera ne sarebbe minacciata. Sulle tracce della scienziata, una coppia alquanto improbabile al soldo delle case farmaceutiche: Eliasz, un tormentato agente sotto copertura, e il suo fedele partner Paladin, un robot. Sarà nella frenetica ricerca di informazioni sul misterioso e potente farmaco di Jack che Eliasz e Paladin riusciranno a stabilire un legame inaspettato, oltre i confini tracciati dalle loro nature così diverse.
Con questo romanzo è difficile parlare senza rivelare parti essenziali del libro o fare enormi spoiler.
E' un genere particolare, che non rientra tra i miei preferiti, ambientato in un mondo futuristico in cui tutte le peggiori paure e teorie del complotto che abbiamo oggi si sono avverate.
Umani e robot convivono insieme, ma la linea di confine tra le due specie è netta e ben definita, nonostante si tratti di bot estremamente umanoidi nell'aspetto e nel modo di pensare.
Il personaggio di Jack (Judith) Chen, pur essendo proposta come 'villain' della situazione, mi ha molto colpita. A mio avviso, ha cercato di migliorare le cose per le persone meno abbienti e, le gravi conseguenze che si verificano, sono solo degli effetti collaterali in tutti i sensi.
E' possibile vivere liberi in una società
che controlla anche la mente?
L'amore vero e proprio, però, è nato solo leggendo di Eliasz e Paladin. Non credevo di poter appassionarmi così ad una storia fatta, perlopiù, di bulloni, software e codici informatici.
Questi due personaggi superano ogni barriera imposta dal sistema facendo luce sulle falle di una società che vuole prevaricare una popolazione intera sottomettendola con lobby e rigide norme comportamentali. Ragazzi, mi avete fatta sognare!
L'autrice ha un linguaggio molto, molto tecnico (forse anche troppo). In alcuni passaggi mi è risultato difficile seguire la voce narrante e collegare i vari sviluppi della vicenda e, questo, ha penalizzato un po' la lettura. Forse sarebbe stato meglio evitare i troppi tecnicismi per facilitare la comprensione anche ai lettori che sono a digiuno di informatica.
L'epilogo mi è piaciuto molto, è stata l'unica parte del libro in cui la mente, e l'intelligenza artificiale, ha lasciato il posto ai sentimenti e alla sfera emozionale. Nel complesso, è stata una buona lettura e raggiunge la sufficienza piena MA poteva dare molto di più. Non penso che sia escluso un continuo della storia, mi piacerebbe sapere cosa ne sarà di questi personaggi.
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