martedì 7 febbraio 2023

Recensione "Sporco sud" di John Connolly

 Buongiorno lettori, 

la recensione di oggi ha come protagonista l'ultimo capitolo della serie crime firmata da John Connolly dedicata all'investigatore Charlie Parker. 

Buona lettura!


È il 1997 e qualcuno sta massacrando giovani donne nella contea di Burdon, in Arkansas. Ma nessuno nello Sporco Sud vuole ammetterlo. In una cella di prigione dell’Arkansas siede un ex detective della polizia di New York, affranto dal dolore. Sta piangendo la morte di sua moglie e sua figlia e cerca invano il loro assassino. Ossessionato dall’idea di vendicare la famiglia, la sua vita sta per prendere una piega sconvolgente. La nuova alba di una coscienza, la nascita di un cacciatore, la trasformazione di Charlie Parker.

Ho letteralmente divorato questo nuovo libro di John Connolly, ho letto i primi libri della serie diversi anni fa e avevo dimenticato quanto mi piacesse lo stile di questo autore. Magari per molti risulterà eccessivamente prolisso e pericolosamente piatto e privo di adrenalina, eppure amo le sue storie, le ambientazioni sempre particolari ed uniche.

In "Sporco sud", il personaggio di Charlie Parker subisce una radicale trasformazione: da detective affranto per la morte della moglie e della figlia a cacciatore di teste, anzi, di una testa in particolare...quella dell'assassino della sua famiglia. Durante la ricerca, il suo destino lo porta in un paese sperduto in cui si stanno verificando brutali omicidi che qualcuno fa di tutto per insabbiare.

Come sempre ci sono di mezzo molti soldi: il futuro della città dipende da grossi fondi che una società vuole investire. Tutti gli abitanti sono cristallizzati in attesa di vendere tutti i propri terreni e garantirsi un futuro migliore e un serial killer non è proprio quello di cui hanno bisogno. 

Parker si ritrova nella squadra incaricata di indagare "senza attirare attenzione" grazie alla fama che lo precede ma le indagini tolgono il coperchio di un vaso di Pandora che contiene segreti, abitudini discutibili e tantissima omertà. 

Epilogo tutto da leggere che lascia una porta aperta per questa nuova versione spregiudicata e sprezzante di Parker che ora non ha più nulla da perdere ma che ha sempre la stessa voglia di giustizia e di stanare i criminali. Se amate il genere poliziesco sono certa che amerete il libro, potete leggerlo anche se non avete letto i precedenti e magari vi appassionerete alla serie e a questo particolare personaggio!






mercoledì 1 febbraio 2023

Recensione "Ragazze perbene" di Olga Campofreda

 Buongiorno lettori, 

oggi per voi una nuova recensione su un romanzo tutto italiano firmato da Olga Campofreda, "Ragazze perbene", edito da NN Editore.

Buona lettura!



Nelle città di provincia le ragazze perbene si assomigliano tutte. Per sottrarsi a un futuro già raccontato, Clara si trasferisce a Londra, dove insegna italiano a ricchi expat e si trova intrappolata nel vortice degli incontri online. Ma il matrimonio della bellissima cugina Rossella, inseparabile compagna d’infanzia diventata poi modella di abiti da sposa, la richiama a Caserta. Clara si trova così ancora immersa nel mondo da cui è fuggita: all’addio al nubilato della cugina rivede le vecchie compagne di scuola, e nei giorni successivi incontra Luca, lo sposo, con cui aveva stretto in passato un’amicizia clandestina. All’improvviso, però, Rossella scompare senza lasciare traccia. E Clara, convinta che la cugina nasconda qualcosa, scopre nel suo diario un segreto impossibile da confidare, che minaccia il futuro radioso che Rossella ha sempre incarnato. Olga Campofreda toglie il velo sulle seconde vite e i desideri nascosti delle ragazze perbene, i cui destini sono specchio di una femminilità che parla di sacrifici e rinunce, di principi azzurri e segreti, di infelicità che si tramandano nel tempo, di madre in figlia. E racconta la storia di una ragazza che si ribella a sogni e consuetudini già logore, per inventare una strada nuova, tutta sua, da costruire con consapevolezza giorno dopo giorno.

Ho sensazioni contrastanti nei confronti di questo romanzo: da un lato, ci sono molti elementi che ho apprezzato; dall'altro mi aspettavo tutt'altro dopo aver letto la trama è non sono sicura di aver gradito pienamente il contenuto effettivo della storia.

Partendo con ordine, questa è una storia ambientata a Caserta e che ha come protagoniste Clara e Rossella, due cugine. Da sempre messe a paragone e costrette a vivere nello stesso ambiente, sviluppano con gli anni due risposte diverse agli stimoli che le circondano: Rossella si cala perfettamente nel ruolo di "ragazza perbene" e compie tutte le scelte che ci si aspettano da lei, compreso un buon matrimonio che sta per essere celebrato; Clara, invece, non si accontenta e non riesce ad entrare nella parte che le viene richiesta e decide di spiccare il volo lontano dalle aspettative familiari.

Quando le due si rivedono sono passati anni, Rossella sta per sposarsi quando scompare misteriosamente. Clara inizia così un viaggio nel passato che, insieme al ritrovamento del diario della cugina, tenta di fare chiarezza su questa scomparsa e su ciò che significa davvero.

La Campofreda inserisce all'interno di un numero esiguo di pagine diverse tematiche attuali e importanti: prima fra tutte, la difficoltà di disattendere ciò che ci si aspetta da noi. Per quanto pensiamo di essere liberi e padroni di noi stessi, come Rossella in realtà lasciamo che a guidare le nostre scelte siano gli altri con le loro aspettative spesso lontanissime dal nostro volere. Il personaggio di Clara, che viene presentata come la pecora nera della famiglia, alla fine del libro diventa invece una figura eroica e, soprattutto, libera.

Quello che ho gradito poco, come vi spiegavo sopra, è la discrepanza tra ciò che dice la trama è ciò che effettivamente è raccontato. Anche qui credo sia una questione di aspettative: credevo di avere tra le mani un mistero da risolvere e un passato segreto da rivelare, e invece mi sono ritrovata una storia che inneggia all'indipendenza e che denuncia i problemi di una piccola realtà in cui tutti agiscono per convenzioni sociali. Interessanti e malinconici gli scorci degli anni '90, soprattutto per me che sono nata e cresciuta proprio in quest'epoca, un po' meno i capitoli dedicati alle avventure Tinder di Clara che, a mio avviso, hanno aggiunto poco o nulla alla situazione. 

Nel complesso, quindi, non posso dire che non mi sia piaciuto ma nemmeno che sia stata una lettura ottimale. Lo consiglio a chi cerca storie di rinascita e di accettazione di sé stessi. 


⭐️⭐️⭐️

martedì 31 gennaio 2023

Recensione "Liberi come la neve" di Rita Nardi

 Buongiorno lettori,

seconda recensione della settimana dedicata ad un libro che, sebbene non esente da qualche difettuccio, mi ha appassionata tantissimo.

Si tratta di "Liberi come la neve", un romanzo di Rita Nardi edito da Garzanti. 

Buona lettura!



Mi chiamo Nive White e so bene cosa significhi non avere un luogo da poter chiamare casa. Questa parola mi è estranea da quando i miei genitori sono scomparsi e ho cominciato a essere sballottata da un paese all’altro. Nessuno mi ha mai accolta, nessuno mi ha mai voluta.

Per questo, quando lascio Parigi e atterro in Canada, non mi aspetto nulla. Devo resistere qualche mese, fino a quando compirò diciotto anni e sarò libera. Eppure qui c’è qualcosa di diverso, lo percepisco appena trovo una foglia rossa al mio arrivo. Anche se i boschi sono sepolti da metri di neve, mi sento in pace sotto l’ombra degli abeti. O forse sono le persone a darmi questa sensazione di calore. Come lo zio Henry, che mi ha aperto la sua casa, o Margareth, che mi cucina i pancake, o Kaya, che mi strappa un sorriso.

C’è solo una persona a cui non piaccio per nulla. Un ragazzo schivo, con occhi grigi e impetuosi come una tormenta. Si chiama Hurst e per lui sono una straniera. Un pulcino che non appartiene alle gelide foreste della tribù Navajo di cui fa parte. Eppure, anche se le sue parole mi feriscono, il suo sguardo brucia e legge la mia tristezza. Non posso negare quello che provo, ma ho paura di fidarmi, perché il passato mi ha insegnato a essere diffidente e non mettere radici.

Forse, però, la mia vita può essere diversa. Secondo una leggenda della tribù, chi trova la wapasha, la foglia rossa, è in grado di cambiare il proprio destino. Se è davvero così, vorrei trovare il coraggio di seguire l’istinto. Lo stesso che mi conduce tra le braccia di Hurst.

Mi chiamo Nive White e questa è la mia storia.

Per la prima volta, in questi ultimi tre anni, torno a leggere qualcosa di un genere diverso dal thriller e, devo dire, che le atmosfere del romance mi erano mancate. Ho praticamente divorato il libro della Nardi, incuriosita e coinvolta al cento per cento nella storia di Nive e Hurst.

La vicenda è ambientata in Canada, in un piccolo e sperduto villaggio circondato dalla natura più pura e incontaminata. Uno sfondo perfetto che fa sognare il lettore che non fa nessuna fatica ad immaginarsi nella locanda di Moongrove ad assaporare dei soffici pancakes cosparsi dal mitico sciroppo d'acero. 

La protagonista ha un passato straziante e molto travagliato e il clima accogliente che trova al suo arrivo in Canada è un balsamo per le sue ferite. Tutti hanno un atteggiamento aperto e amichevole nei suoi confronti ad esclusione di Hurst, un discendente di una tribù Navajo. La storia della tribù e le leggende Navajo sono un altro elemento che ho apprezzato molto del libro: lo rendono diverso ed originale.

Il rapporto altalenante dei due, invece, è stato un qualcosa di già visto e abbastanza comune da trovare in ambito YA: lui scontroso che si diverte a stuzzicare e allo stesso tempo tenere lontana la fanciulla di turno, lei totalmente persa e dipendente da lui e priva di un po' di amor proprio. Devo dire che questo continuo tirare la corda, dopo un po' ha esasperato anche me e sono felice del fatto che ci fosse anche altro nel libro. Sicuramente avrei preferito una versione più snella della storia tagliando questi momenti da teen drama infinito.

Le foglie sono parte di me. Mi ricordano che l'albero da cui si sono staccate, anche spoglio e senza vita durante l'inverno, è destinato a rifiorire la primavera seguente. Le foglie rappresentano speranza e rinascita. 

Mi ha ricordato molto le atmosfere di Twilight quindi se anche voi avete amato la saga, sicuramente apprezzerete questa storia.

Altro punto di forza, la prosa dell'autrice: scorrevole e coinvolgente. Nonostante la mole sostanziosa del libro, mi sono ritrovata alla fine senza nemmeno accorgermene. I capitoli brevi che hanno come incipit vecchi proverbi indiani mi hanno conquistata e interessata più di quanto mi aspettassi.

Nel complesso, quindi, posso dire che nonostante gli elementi sopracitati che non ho particolarmente apprezzato, sono comunque stata catturata dalla storia di Nive e Hurst, dalla bellissima Moongrove e da tutti gli altri personaggi che hanno dato un contributo fondamentale alla buona riuscita della trama. Per essere un romanzo d'esordio è senza dubbio un ottimo lavoro!



lunedì 30 gennaio 2023

Recensione "Un giorno di festa" di Joyce Maynard

 Buongiorno lettori. 

Oggi vi parlo di un libro che ho adorato, sebbene inizialmente lo abbia trovato un po' eccentrico e assurdo. 

Si tratta di "Un giorno di festa", di Joyce Maynard, edito da NN Editore. 

Buona lettura!



A tredici anni, Henry si sente separato dal mondo. Vive con sua madre Adele, una donna bella e triste, che dopo un divorzio difficile si è chiusa in se stessa; ha poche occasioni di svago e nessun amico, finché nel fine settimana del Labor Day un uomo dai vestiti sporchi di sangue lo avvicina al supermercato, chiedendogli aiuto. Si chiama Frank e rivela di essere evaso dall’infermeria del penitenziario, ma nonostante il rischio Henry e Adele non esitano ad accoglierlo in casa con loro. E in pochi, intensissimi giorni, la loro vita cambia radicalmente: Adele riscopre la passione con Frank, che cerca di redimersi da un tragico errore; Henry trova finalmente una gura paterna, con cui imparare a giocare a baseball, a cucinare una torta perfetta, a confrontarsi con la gelosia e l’amore. Così, mentre fuori la polizia dà la caccia a Frank, in casa il tempo sembra scorrere lento, racchiuso nell’intimità di una famiglia ritrovata. "Un giorno di festa" parla di un ragazzo che affronta la difficoltà di crescere, di un pericolo che si trasforma in rinascita, di destini che si intrecciano all’improvviso per un gesto di fiducia.

Vi è mai capitato di aprire un libro, leggere qualche pagina e aggrottare le sopracciglia per la confusione? Di scorrere velocemente parole e righe in preda alla sensazione che è una storia assurda e dai connotati un po' forzati? Queste sono state le mie prime impressioni su "Un giorno di festa" e la tentazione di abbandonare la nave è stata più forte che mai.

Per fortuna non l'ho fatto e nonostante i forti dubbi ho continuato perché mi sarei persa una storia che ho finito per amare!

La vicenda inizia con una madre e un figlio che vivono ai margini della società, quasi reclusi tra le mura di casa. Senza uno scopo e senza sogni e obiettivi. Tutto cambia in un giorno qualunque mentre sono in un supermercato: un uomo dall'aspetto losco si avvicina e chiede aiuto, in barba a qualsiasi istinto di conservazione, lo accolgono in casa loro. 

Da qui si accavallano momenti che sembrano sospesi nel tempo fatti di parole sussurrate, torte profumate preparate tutti insieme, un'intimità inaspettata che li fa sembrare una famiglia  felice...se non fosse che Frank, il misterioso sconosciuto, è un prigioniero evaso e fuori da questo quadretto felice ci sono squadre di poliziotti che lo cercano ovunque.

Adele e Frank si uniscono in un legame fortissimo di quelli che capitano solo una volta nella vita mentre nella mente del giovane Henry si fanno strada domande, dubbi e paure. Ognuno di questi tre personaggi attraversa un percorso di crescita e di riscatto verso una versione migliore di sé stessi. 

Lo stile della Maynard è dolce e delicato, nonostante la storia e alcune tematiche forti. L'autrice è riuscita a racchiudere in un numero esiguo di pagine tre vite totalmente stravolte da un singolo evento che cambierà per sempre le loro vite. L'epilogo che regala al lettore è una carezza leggera sul cuore dopo pagine di sofferenza e dolore.

Se siete alla ricerca di una storia che vi travolga,  in cui romance e crime si mescolano alla perfezione, l'avete trovata!




venerdì 20 gennaio 2023

Recensione "Una casa tutta per noi" di Susan Walter

 Buongiorno lettori, 

esce oggi per Newton Compton Editori, il thriller di Susan Walter "Una casa tutta per noi".

Buona lettura!



Holly Kendrick, suo marito Gabe e la loro figlia diciassettenne, Savannah, sono una famiglia felice, sebbene la loro situazione economica non sia così rosea. Fin quando un incidente d'auto non stravolge tutto: Gabe muore sul colpo e Holly resta gravemente ferita alle gambe, mentre il SUV che li ha investiti scompare nel nulla. In ospedale, un avvocato di nome Evan propone a Holly e Savannah un accordo: se rinunceranno a scoprire l'identità del pirata della strada, potranno andare a vivere in una meravigliosa casa in un quartiere esclusivo; tutte le spese mediche di Holly saranno pagate e non dovranno più preoccuparsi dei soldi per il resto della loro vita. La proposta spiazza madre e figlia: hanno ucciso Gabe e qualcuno sta cercando di insabbiare la faccenda. Le spese d'altronde sono decisamente troppo alte per la donna che, dopo molti tentennamenti, accetta. La casa nel sobborgo di Calabasas è splendida; Holly e Savannah cominciano a credere di potersi davvero ricostruire una vita lì. Ma i vicini le guardano con diffidenza: l'arrivo improvviso, la ricca villa che sembra in contrasto con l'aspetto delle due. Le voci si fanno sempre più insistenti e qualcosa inizia a spaventare Holly e Savannah. Madre e figlia hanno un segreto, ma non sono le sole..

Il libro di Susan Walter è stata una bella scoperta, un thriller abbastanza soft in cui c'è molta poca adrenalina o azione ma, nonostante questo, intrigante e carico di suspense per qualcosa che aleggia nell’aria per tutta la durata del romanzo e che si manifesterà, però, solo nel ribaltone finale.

Ma partiamo dall'inizio, una famiglia come tante viene sconvolta da un terribile incidente in cui il capo famiglia perde la vita e la madre resta ferita gravemente. Savannah, figlia adolescente, si ritrova così sola in ospedale e ad avere come unico supporto Evan, un misterioso avvocato comparso dal nulla che prende incredibilmente a cuore il caso.

Ovviamente ben presto appare chiaro che non è così perché Evan lavora il pirata della strada che ha causato l'incidente e che è disposto a tutto pur di non essere smascherato. A questo punto inizia il nodo centrale del romanzo: la corruzione. Quando la tua vita è distrutta cosa sei disposto a fare per cambiarla e dargli una svolta? Holly e Savannah combattono questo dilemma etico e accettano una casa e un generoso conto in banca a patto che non cerchino di scoprire l'identità del pirata della strada.

Ed è proprio nel nuovo quartiere che entrano in gioco i due vicini, Andy e Libby, che per la quasi totalità del libro, sembrano i classici vicini impiccioni che iniziano a scavare sempre di più nel passato di Holly. 

La trama diventa sempre più intricata mentre tutti i personaggi pian piano convergono tra loro e verso la verità che, però, non è quello che ci aspettiamo. La cosa che mi è piaciuta molto, è la costruzione psicologica dei personaggi che vivono intensamente il ricatto, la paura, il dolore per il lutto, la voglia di cambiamento. Credo che sia uno degli elementi migliori del romanzo. 

Con un ribaltone inaspettato, la Walter chiude in maniera brillante un libro che sembrava ormai scontato e piatto. 

Consigliato!