martedì 31 gennaio 2023

Recensione "Liberi come la neve" di Rita Nardi

 Buongiorno lettori,

seconda recensione della settimana dedicata ad un libro che, sebbene non esente da qualche difettuccio, mi ha appassionata tantissimo.

Si tratta di "Liberi come la neve", un romanzo di Rita Nardi edito da Garzanti. 

Buona lettura!



Mi chiamo Nive White e so bene cosa significhi non avere un luogo da poter chiamare casa. Questa parola mi è estranea da quando i miei genitori sono scomparsi e ho cominciato a essere sballottata da un paese all’altro. Nessuno mi ha mai accolta, nessuno mi ha mai voluta.

Per questo, quando lascio Parigi e atterro in Canada, non mi aspetto nulla. Devo resistere qualche mese, fino a quando compirò diciotto anni e sarò libera. Eppure qui c’è qualcosa di diverso, lo percepisco appena trovo una foglia rossa al mio arrivo. Anche se i boschi sono sepolti da metri di neve, mi sento in pace sotto l’ombra degli abeti. O forse sono le persone a darmi questa sensazione di calore. Come lo zio Henry, che mi ha aperto la sua casa, o Margareth, che mi cucina i pancake, o Kaya, che mi strappa un sorriso.

C’è solo una persona a cui non piaccio per nulla. Un ragazzo schivo, con occhi grigi e impetuosi come una tormenta. Si chiama Hurst e per lui sono una straniera. Un pulcino che non appartiene alle gelide foreste della tribù Navajo di cui fa parte. Eppure, anche se le sue parole mi feriscono, il suo sguardo brucia e legge la mia tristezza. Non posso negare quello che provo, ma ho paura di fidarmi, perché il passato mi ha insegnato a essere diffidente e non mettere radici.

Forse, però, la mia vita può essere diversa. Secondo una leggenda della tribù, chi trova la wapasha, la foglia rossa, è in grado di cambiare il proprio destino. Se è davvero così, vorrei trovare il coraggio di seguire l’istinto. Lo stesso che mi conduce tra le braccia di Hurst.

Mi chiamo Nive White e questa è la mia storia.

Per la prima volta, in questi ultimi tre anni, torno a leggere qualcosa di un genere diverso dal thriller e, devo dire, che le atmosfere del romance mi erano mancate. Ho praticamente divorato il libro della Nardi, incuriosita e coinvolta al cento per cento nella storia di Nive e Hurst.

La vicenda è ambientata in Canada, in un piccolo e sperduto villaggio circondato dalla natura più pura e incontaminata. Uno sfondo perfetto che fa sognare il lettore che non fa nessuna fatica ad immaginarsi nella locanda di Moongrove ad assaporare dei soffici pancakes cosparsi dal mitico sciroppo d'acero. 

La protagonista ha un passato straziante e molto travagliato e il clima accogliente che trova al suo arrivo in Canada è un balsamo per le sue ferite. Tutti hanno un atteggiamento aperto e amichevole nei suoi confronti ad esclusione di Hurst, un discendente di una tribù Navajo. La storia della tribù e le leggende Navajo sono un altro elemento che ho apprezzato molto del libro: lo rendono diverso ed originale.

Il rapporto altalenante dei due, invece, è stato un qualcosa di già visto e abbastanza comune da trovare in ambito YA: lui scontroso che si diverte a stuzzicare e allo stesso tempo tenere lontana la fanciulla di turno, lei totalmente persa e dipendente da lui e priva di un po' di amor proprio. Devo dire che questo continuo tirare la corda, dopo un po' ha esasperato anche me e sono felice del fatto che ci fosse anche altro nel libro. Sicuramente avrei preferito una versione più snella della storia tagliando questi momenti da teen drama infinito.

Le foglie sono parte di me. Mi ricordano che l'albero da cui si sono staccate, anche spoglio e senza vita durante l'inverno, è destinato a rifiorire la primavera seguente. Le foglie rappresentano speranza e rinascita. 

Mi ha ricordato molto le atmosfere di Twilight quindi se anche voi avete amato la saga, sicuramente apprezzerete questa storia.

Altro punto di forza, la prosa dell'autrice: scorrevole e coinvolgente. Nonostante la mole sostanziosa del libro, mi sono ritrovata alla fine senza nemmeno accorgermene. I capitoli brevi che hanno come incipit vecchi proverbi indiani mi hanno conquistata e interessata più di quanto mi aspettassi.

Nel complesso, quindi, posso dire che nonostante gli elementi sopracitati che non ho particolarmente apprezzato, sono comunque stata catturata dalla storia di Nive e Hurst, dalla bellissima Moongrove e da tutti gli altri personaggi che hanno dato un contributo fondamentale alla buona riuscita della trama. Per essere un romanzo d'esordio è senza dubbio un ottimo lavoro!



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