Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi di una lettura che mi ha appassionato molto durante questi giorni di festa.
Si tratta del saggio antropologico, firmato da Mariusz Wilk, 'Uomini renna', edito da La Parlesia.
Buona lettura!


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Mariusz Wilk ci regala un diario di viaggio emozionante e unico nel suo genere. Sono innamorata, da sempre, delle terre del Nord e del popolo Sami e mi sono immersa con piacere nella lettura di questo saggio antropologico divorandolo in poche ore. 
Curiosità, storia e tradizione si mescolano insieme in un lavoro completo ed esaustivo che abbraccia un arco di tempo lunghissimo nel tentativo di tracciare una 'tropa' (sentiero, linea) del lungo percorso che il popolo degli Uomini Renna ha compiuto.

Numerose sono le lacune di questa civiltà primitiva che, ancora oggi, fatica a stare al passo con il mondo ma l'analisi tracciata da Wilk è più che accurata. La vita dei Sami è pregna di simbolismo, amore per la natura e rispetto per ogni forma di vita in primis per le renne. È interessante scoprire fino a che punto si spinga il rapporto tra l'uomo e questo animale a cui deve tutto.

Ogni aspetto della vita di un Sami, infatti, dipende in tutto e per tutto dalle renne ed è incredibile il rispetto che portano gli uni verso le altre. Un rispetto che l'uomo moderno ha perso, troppo impegnato a distruggere piuttosto che a creare! 

Mariusz Wilk, attraverso il suo diario di bordo, ci regala un viaggio ad occhi aperti a contatto con la natura, i suoi odori e i magnifici paesaggi. La prosa non sarà tra le più eleganti ma non tralascia alcun dettaglio, illustrando in maniera vivida personaggi e situazioni. 
Una lettura particolare,  ideale per gli amanti di viaggi e storia.
Promosso!





Buongiorno, lettori.
Oggi ho il piacere di ospitare l'ultima tappa del tour dedicato a 'Bosco Bianco', il nuovo romanzo di Diego Galdino. Pronti a scaricare dei segnalibri personalizzati per accompagnare la lettura?

Titolo: Bosco Bianco
Autore: Diego Galdino
Editore: Self Publishing
Disponibile SOLO su Amazon

I SEGNALIBRI


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GRAZIE PER AVERCI SEGUITO!



Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di un romanzo che entra a pieni voti nella mia categoria di libri 'sì ma no'.
Si tratta de "I provinciali", di Jonathan Dee, edito da Fazi Editore.
Buona lettura!


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Howland, Massachusetts. Mark Firth è un imprenditore edile con grandi ambizioni ma scarsa competenza negli affari, tanto da aver affidato tutti i suoi risparmi a un truffatore; lo sa bene sua moglie Karen, molto preoccupata per l'istruzione della figlia: sarebbe davvero oltraggioso se dovesse ritrovarsi nei pericolosi bassifondi della scuola pubblica. Il fratello di Mark, Jerry, è un agente immobiliare che ha mollato la precedente fidanzata sull'altare e ha una relazione con la telefonista della sua agenzia. C'è poi Candace, la sorella, che è insegnante alla scuola pubblica locale e coltiva una relazione clandestina con il padre di una delle sue allieve. La famiglia Firth è il nucleo centrale di una estesa nebulosa di personaggi, tutti abitanti di Howland. L'intera cittadina attraversa una crisi economica che influenza le vite di tutti, accentuata dai sentimenti ambivalenti che la gente del posto nutre nei confronti dei weekender newyorkesi. Sarà proprio uno di questi a far precipitare il fragile equilibrio della comunità. Dopo l'11 settembre infatti il broker newyorkese Philip Hadi, sapendo grazie a "fonti riservate" che New York non è più un posto sicuro, decide di traslocare a Howland insieme a moglie e figlia...

Jonathan Dee è un autore di successo e pluripremiato. Interfacciarmi, per la prima volta, con una sua opera è stato stimolante e interessante. Non conoscendolo, ma avendo molto sentito parlare di lui, avevo delle aspettative altissime che, purtroppo, sono state soddisfatte solo in parte.
L'idea della trama mi è piaciuta: l'autore scatta una fotografia perfetta della società americana odierna che è molto distante dall'American Dream che propinano da anni i media e la tv. I cittadini di Howland non sono poi così all'avanguardia e progressisti come mi aspettavo, anzi, vogliono che la loro cittadina rimanga com'è: sicura e accogliente e sono pronti a tutto pur di contrastare le idee rivoluzionarie di Mark Firth. 

Mi è piaciuta l'intraprendenza di questo personaggio e le riflessioni che ci racconta per tutto il romanzo: in più di qualche occasione ho concordato con lui, pur non essendo riuscita ad entrare in sintonia con nessuno dei personaggi. Questo aspetto mi ha un po' allontanato dalla vicenda: ho affrontato la lettura da semplice spettatrice senza immedesimarmi mai nelle situazioni e senza riuscire a creare un legame speciale con i protagonisti.

L'autore racconta, in maniera veritiera ed imparziale , la vita dei personaggi inserendo tematiche reali (vedi alcolismo, problemi finanziari e tradimenti) che movimentano, e non poco, la trama e, soprattutto, la vita di tutti i protagonisti. Ho trovato lo stile di Jonathan Dee molto dispersivo e caotico: ci sono tantissimi nomi e personalità - che si ricordano a fatica- e la narrazione si divide in tante sezioni diverse cosa che rende difficile individuare il focus della vicenda. 

Non sono riuscita a comprendere, fino in fondo, quale fosse il disegno finale e il messaggio che l'autore voleva consegnare al lettore. C'erano ottimi presupposti ma, almeno per quanto mi riguarda, non sono rimasta folgorata dalla storia pur riconoscendo la qualità del romanzo e la bravura dell'autore.



Buongiorno, lettori.
Iniziamo la settimana parlando del nuovo romanzo di Jane Rose Caruso, "Rum e segreti", in cui ritroviamo l'arzilla Miss Garnette Catharine Book alle prese con un giallo interessante e altre nuove ricette tutte da provare e gustare.
Buona lettura!


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Tutto sembra andare per il meglio, quando Miss Book riceve una terribile notizia, che la costringe a rientrare a Beltory prima del previsto. Mr Bell, il padre di Mary, la sarta, è morto e la ragazza è stata incolpata dell’omicidio. La poveretta si trova in guai seri e chiede l’aiuto di Miss Book, per dimostrare la sua innocenza. Un altro segreto da svelare per Miss Book, ma non il solo: anche il cuore di sua nipote Prudence è confuso, ma forse, grazie proprio a questa vicenda, anche la ragazza riscoprirà l’amore. Gli abitanti sono decisi, nel frattempo, a organizzare una grande festa per festeggiare l’amore in tutte le sue forme. Quale sarà l’ingrediente che stavolta servirà?

I romanzi di Jane Rose Caruso sono una garanzia quando cerco qualcosa di leggero, divertente ed interessante. Avendo letto tutti i capitoli precedenti, non mi sono stupita dello stile dolce ed elegante, di un linguaggio d'altri tempi o delle deliziose ricette che non vedo l'ora di provare, ma ho apprezzato molto il giallo che è stato introdotto nel libro e come è stato sviluppato il caso. Miss Book si è dimostrata un'ottima investigatrice, arguta e attenta ai dettagli, ma al tempo stesso dimostra di essere una grande amica e un valore aggiunto per la cittadina di Beltory.

L'autrice riesce sempre ad inserire dei temi importanti nei suoi libri e lo fa in maniera delicata e non pesante, quasi fosse una favola per bambini. Mi piace la sua sfida continua con sé stessa e il percorso di crescita che la Caruso, insieme alla sua Miss Book, hanno intrapreso regalandoci emozioni, storie interessanti e deliziosi manicaretti. Potevano mai mancare le ricette? Assolutamente, no! Ancora una volta un breve ricettario a tema si interseca perfettamente con la trama creando quel mix delizioso che ha fatto innamorare tutti i fan della serie. In attesa di una nuova avventura, consiglio a tutti di fare un salto nella bellissima Beltory!

Nelle puntate precedenti:

- Spezie e Desideri > Recensione

- Un tè alla zucca > Recensione

- Strenne e Cannella > Recensione

Buongiorno, lettori.
Ultimo post della settimana dedicato ad una romanzo particolare che mi è piaciuto molto. Si tratta del libro di Malusa Kosgran, "In attesa degli altri trasmettiamo musica da ballo", edito da Bookabook.
Buona lettura!


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Smemorato, perduto, morto o in fuga? Nessuno sa cosa sia successo ad Antonio Di Pinto, agricoltore biscegliese ultrasessantenne scomparso all’improvviso.
Mentre le indagini ufficiali procedono a rilento, la famiglia si raccoglie in un’attesa composta, ma disperata.
Per scoprire che fine ha fatto l’uomo che moglie, figlie, sorelle, nipoti e operai credono di conoscere è necessario riportare le lancette dell’orologio a molti anni prima. Nella Milano degli anni Sessanta, Antonio è Antonino, un piccolo uomo di appena dieci anni mandato a guadagnarsi il pane nel capoluogo lombardo. Tra le luci della città, la fatica del lavoro e il freddo pungente gli fanno compagnia i sogni di gloria. Uno su tutti: diventare un grande campione di ciclismo come Fausto Coppi.
In attesa degli altri trasmettiamo musica da ballo è ispirato a più storie vere.

Il romanzo di Malusa Kosgran è una storia lunga: nel titolo e nei contenuti. E' una storia che si prende il suo tempo e molto ricca... di personaggi, di avvenimenti e di generi diversi. Quello che si presenta come un libro di narrativa dai toni pastello, nasconde al suo interno una storia particolare e variegata che accontenterà anche i lettori più esigenti. 'In attesa degli altri trasmettiamo musica da ballo', è un romanzo corale nel quale incontriamo tantissimi protagonisti che compongono, perlopiù, la grandissima famiglia Di Pinto. Il patriarca del clan scompare nel nulla e da qui partono due filoni narrativi distinti che si snodano tra passato e presente. 

E' interessante studiare i personaggi e le opinioni che elaborano per spiegare l'improvvisa scomparsa di Antonio: c'è chi dà per scontata la sua morte nei campi che tanto amava coltivare e chi propone alternative più fantasiose come una bella fuga d'amore. Fatto sta che il giallo è tutt'altro che vicino ad una soluzione e, vi assicuro, ne vedrete delle belle.

A fare da sfondo, la bella Bisceglie una terra rappresentata in tutto il suo splendore ma in maniera onesta e senza elementi romanzati. Stessa cosa dicasi per Milano, la città che per molti emigranti del Sud ha rappresentato, e rappresenta, la possibilità di una vita migliore e un ventaglio di occasioni decisamente maggiore rispetto alla piccola cittadina pugliese.

Quello della Kosgran è un romanzo vero, corposo reso ancora più realistico grazie all'uso del dialetto e ad una storia che accomuna tantissimi italiani: sono certa che molti voi riusciranno a rispecchiarsi in queste parole e nella famiglia Di Pinto. Come se non bastasse, l'autrice rende epico il suo libro con epilogo tragicomico ed esilarante che non mi aspettavo assolutamente! Sono rimasta colpita, in positivo, dalla prosa di Malusa Kosgran e dall'ottimo lavoro di costruzione della trama, dei dialoghi e dei personaggi: nulla è stato lasciato al caso.
Se avete voglia di un romanzo originale e che sia un mix (ben riuscito) di generi, questo fa al caso vostro!



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