venerdì 12 aprile 2019

Recensione "In attesa degli altri trasmettiamo musica da ballo" di Malusa Kosgran

Buongiorno, lettori.
Ultimo post della settimana dedicato ad una romanzo particolare che mi è piaciuto molto. Si tratta del libro di Malusa Kosgran, "In attesa degli altri trasmettiamo musica da ballo", edito da Bookabook.
Buona lettura!


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Smemorato, perduto, morto o in fuga? Nessuno sa cosa sia successo ad Antonio Di Pinto, agricoltore biscegliese ultrasessantenne scomparso all’improvviso.
Mentre le indagini ufficiali procedono a rilento, la famiglia si raccoglie in un’attesa composta, ma disperata.
Per scoprire che fine ha fatto l’uomo che moglie, figlie, sorelle, nipoti e operai credono di conoscere è necessario riportare le lancette dell’orologio a molti anni prima. Nella Milano degli anni Sessanta, Antonio è Antonino, un piccolo uomo di appena dieci anni mandato a guadagnarsi il pane nel capoluogo lombardo. Tra le luci della città, la fatica del lavoro e il freddo pungente gli fanno compagnia i sogni di gloria. Uno su tutti: diventare un grande campione di ciclismo come Fausto Coppi.
In attesa degli altri trasmettiamo musica da ballo è ispirato a più storie vere.

Il romanzo di Malusa Kosgran è una storia lunga: nel titolo e nei contenuti. E' una storia che si prende il suo tempo e molto ricca... di personaggi, di avvenimenti e di generi diversi. Quello che si presenta come un libro di narrativa dai toni pastello, nasconde al suo interno una storia particolare e variegata che accontenterà anche i lettori più esigenti. 'In attesa degli altri trasmettiamo musica da ballo', è un romanzo corale nel quale incontriamo tantissimi protagonisti che compongono, perlopiù, la grandissima famiglia Di Pinto. Il patriarca del clan scompare nel nulla e da qui partono due filoni narrativi distinti che si snodano tra passato e presente. 

E' interessante studiare i personaggi e le opinioni che elaborano per spiegare l'improvvisa scomparsa di Antonio: c'è chi dà per scontata la sua morte nei campi che tanto amava coltivare e chi propone alternative più fantasiose come una bella fuga d'amore. Fatto sta che il giallo è tutt'altro che vicino ad una soluzione e, vi assicuro, ne vedrete delle belle.

A fare da sfondo, la bella Bisceglie una terra rappresentata in tutto il suo splendore ma in maniera onesta e senza elementi romanzati. Stessa cosa dicasi per Milano, la città che per molti emigranti del Sud ha rappresentato, e rappresenta, la possibilità di una vita migliore e un ventaglio di occasioni decisamente maggiore rispetto alla piccola cittadina pugliese.

Quello della Kosgran è un romanzo vero, corposo reso ancora più realistico grazie all'uso del dialetto e ad una storia che accomuna tantissimi italiani: sono certa che molti voi riusciranno a rispecchiarsi in queste parole e nella famiglia Di Pinto. Come se non bastasse, l'autrice rende epico il suo libro con epilogo tragicomico ed esilarante che non mi aspettavo assolutamente! Sono rimasta colpita, in positivo, dalla prosa di Malusa Kosgran e dall'ottimo lavoro di costruzione della trama, dei dialoghi e dei personaggi: nulla è stato lasciato al caso.
Se avete voglia di un romanzo originale e che sia un mix (ben riuscito) di generi, questo fa al caso vostro!



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