Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di un libro carinissimo e particolare edito da Mondadori, 'Il caso dei sessantasei secondi', scritto da Tommaso Percivale.
Al termine della recensione, vi aspetta un piccolo gadget per accompagnare la lettura del romanzo.
Buona lettura!


Data di uscita: 19 Marzo
Formato: cartaceo - ebook
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«Lucy Blackstone, Mei Li Bradford, Candice King, Kaja Bandhura» recitò la regina. «Per i vostri meriti sul campo, io vi nomino membri dell'ordine della Ghirlanda. Come le volpi cacciano di notte, in segreto, così anche voi andrete a caccia dei crimini più sfuggenti, dei casi impossibili, dei misteri più inspiegabili, in nome del Regno d'Inghilterra.» Il trafiletto sul "Morning Post" attira l'attenzione di Lucy, Kaja, Candice e Mei Li, quattro inseparabili amiche accomunate dalla grande passione per la ricerca della verità. Nell'annuncio, una donna che viaggia tutte le sere sulla tratta Marylebone-Aylesbury si lamenta del fatto che il treno fa una fermata non prevista in una stazione fantasma, e che questa fermata dura sempre sessantasei secondi esatti. Il caso incuriosisce le ragazze, che si mettono sulle tracce del treno di mezzanotte e finiscono dritte nei sotterranei di Londra, convocate dalla regina Vittoria in persona. Ad attenderle ci sarà un complotto in cui sono coinvolti il capo dello spionaggio inglese, il medico personale della regina, una banda di sicari internazionali e un marinaio irlandese, che le aiuterà in un'indagine degna del più celebre degli investigatori.


Questa piccola meraviglia firmata da Tommaso Percivale, è un romanzo pensato e studiato per un pubblico di giovanissimi ma anche per me, una quasi trentenne con la passione per i gialli, si è rivelata una lettura carinissima e godibile dalla prima all'ultima pagina. Il vero motore della storia, oltre al mistero dei famosi 'sessantasei secondi', sono le protagoniste: giovani, brillanti e dotate di un intuito formidabile. L'autore ci presenta un quartetto abbastanza compatto e variopinto, ognuna di loro ha un carattere diverso con una sua particolarità ma, come i pezzi di un puzzle, funzionano solo insieme.

L'ambientazione è l'Inghilterra vittoriana con la sua eleganza, opulenza e i costumi tipici dell'epoca. Mi è piaciuto il 'cameo' della regina in persona e come l'autore è riuscito ad umanizzare e a rendere molto simpatica una figura storica come quella di Vittoria che è la regina inglese per antonomasia. Percivale ha pensato ad ogni dettaglio della sua storia, regalandoci un libro ricco di descrizioni, pensieri, riflessioni e personaggi.

Mi piacerebbe raccontarvi, nel dettaglio, il caso sul quale indagano le nostre giovani amiche ma vi toglierei il piacere della lettura e sarebbe un vero peccato. Posso assicurarvi che l'autore ha dato il massimo anche sul caso misterioso e le indagini intraprese per scoprire la verità, fino all'ultimo non sono riuscita a capire il segreto nascosto nella stazione fantasma apprezzando, così, il bellissimo epilogo.

La penna dell'autore è precisa ed elegante, la prosa è scorrevolissima -ho divorato il libro nel giro di un giorno- e, anche se in maniera più semplicistica e moderna, mi ha ricordato molto i capolavori di Arthur Conan Doyle e di Agatha Christie. Se amate i romanzi gialli e leggeri, 'Il caso dei sessantasei secondi' è il libro che fa al caso vostro, perfetto per avvicinare anche i più giovani alla lettura.


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Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di un romanzo particolare e di nicchia firmato dall'autore americano Daniel Woodrell, "La versione della cameriera", edito dalla NN Editore.
Buona lettura!


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Il dodicenne Alek trascorre l'estate a West Table, Missouri, con sua nonna Alma. Vecchia, eccentrica e orgogliosa, la donna ha lavorato per cinquant'anni come cameriera per le famiglie ricche della città, allevando tre figli e sopportando un marito sempre assente. Alma conosce molte storie, ma quella che più la ossessiona è l'esplosione della sala da ballo che nel 1929 causò la morte di quarantadue persone, tra cui l'amatissima sorella Ruby. Nessuno ha mai scoperto com'è andata, né è mai stato trovato il responsabile: Alma è certa di sapere la verità, e la racconta ad Alek, per rendere giustizia alle vittime e donare pace a se stessa. Nel primo episodio della Serie di West Table, Daniel Woodrell illumina con nitide, veloci pennellate di colore una varietà di personaggi. Alma, Alek, Ruby, i Glencross e gli sfortunati ballerini sono voci di un romanzo corale, serrato come un noir, che parla di condivisione e di comunità, di un passato che si avvolge al presente, ora come una condanna, ora come un riscatto, in cui tutti si ritrovano colpevoli e innocenti.

Questo romanzo racconta la storia di un incidente misterioso che ha sconvolto la vita di una tranquilla cittadina dell'America degli anni '30 in cui rimasero uccise parecchie persone, alcune delle quali, direttamente collegate ad Alma, la protagonista della storia a cui viene affidato il giovane nipote per l'estate. Il personaggio di Alma è davvero particolare e colorito: è la classica nonna, una fonte inesauribile di racconti e aneddoti e con un passato davvero duro alle spalle. Alek è un ragazzino come tanti che, inizialmente, fa un po' fatica ad entrare in sintonia con la nonna, così stramba ed eclettica.

La donna ha una teoria tutta sua sulla dinamica dell'incidente e queste idee hanno avuto delle ripercussioni molto importanti sulla sua vita. 'La versione della cameriera' è una storia nella storia, ci sono tantissimi personaggi e ognuno ha un episodio da raccontare, un pensiero o un'esperienza. Devo ammettere che non è facile districarsi in una trama del genere, l'autore non aiuta raccontando in maniera molto diretta, sincera e poco elegante la sua storia e i suoi protagonisti. 

Il segreto del successo di un libro particolare come questo è proprio nell'interconnessione tra fatti, persone e tanti segreti e pettegolezzi che si susseguono pagina dopo pagina. E' un giallo di altri tempi che conferma la bravura di Woodrell, come autore, grazie ad una trama eccezionale. 
Come vi accennavo sopra, la prosa di Daniel Woodrell è molto asettica  e poco coinvolgente ma molto accurata e descrittiva. Ho apprezzato molto 'La versione della cameriera' e sono certa che piacerà moltissimo anche ai lettori più esigenti. Promosso!!





Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un thriller che mi è piaciuto particolarmente: si tratta de "Il mistero della casa sul lago", edito da Newton Compton Editori.
Buona lettura!


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Gina Royal è l'esempio perfetto della normalità: una timida e riservata casalinga del Midwest con un matrimonio felice e due bambini adorabili. Ma quando un incidente in macchina rivela la doppia vita segreta di suo marito, tutto cambia. Mel, l'adorabile Mel è un serial killer. Ha torturato e ucciso diverse donne nel garage di casa. Gina è costretta a farsi una nuova identità: anche se è stata scagionata dalle accuse di complicità, l'opinione pubblica la considera ancora un'assassina. Si trasferisce così nella località remota di Stillhouse Lake, con il nuovo nome di Gwen Proctor. Nonostante sia ancora bersaglio degli attacchi spietati degli stalker su internet, spera di aver trovato finalmente un posto in cui i suoi figli possano crescere sereni. Ma si sbaglia di grosso. Il ritrovamento di un corpo nel lago e alcune misteriose lettere significano l'inizio di un nuovo incubo. E Gwen Proctor dovrà cercare di proteggere coloro che ama da un pericolo strisciante e nascosto. Ma questa volta dovrà difendersi da sola.

Il libro di Rachel Caine, primo di una serie che si preannuncia entusiasmante, è stata una bella rivelazione. Quando leggi montagne di thriller, perdi un po' il gusto delle storie perché sembrano somigliarsi tutte e raramente capita di appassionarsi davvero ad un caso. 'Il mistero della casa sul lago' è riuscito a sfondare le barriere della noia trascinandomi in una vicenda piena di mistero, suspense e paranoia. Una protagonista da Oscar come Gina/Gwen costituisce l'80% della buona riuscita della storia: è un personaggio eccezionale ed ambivalente, un personaggio che deve affrontare una metamorfosi radicale e forzata che mostra due facce diverse della stessa donna. 

Tra le due versioni, ho preferito senza dubbio quella di Gwen Proctor: fredda, calcolatrice e con uno sviluppatissimo spirito di sopravvivenza. Ho invidiato i suoi nervi saldi e la forza d'animo con la quale cerca di continuare a vivere dopo il trauma sconvolgente che ha distrutto la sua famiglia e il suo matrimonio. Della serie ' i guai non vengono mai da soli', anche la nuova esistenza a Stillhouse Lake viene stravolta da una serie di brutali omicidi che ricordano molto quelli perpetrati dal marito.

La trama si fa avvincente, rigo dopo rigo, ho fatto una miriade di supposizioni senza avvinarmi mai- ma proprio mai- alla verità che sarà svelata in un epilogo che promette un seguito strepitoso e che non vedo l'ora di leggere. Unq menzione speciale la merita anche il 'villain' della situazione, Mel Royal, che interpreta alla grande il ruolo dello psicopatico di turno. L'autrice ci racconta molto poco di lui ma confido in ulteriori rivelazioni nei prossimi capitoli. 

Mi è piaciuta moltissimo la prosa dell'autrice e l'ambientazione. Un piccolo paesino, un lago oscuro e dei piccoli cottage isolati come abitazioni sono il sogno per tutti gli appassionati di thriller e la Caine non poteva scegliere un posto migliore dove ambientare la sua storia. Se, come me, amate il genere vi consiglio di recuperare al più presto la lettura del libro, sono certa che vi conquisterà.
Non mi resta che sperare di leggere presto cosa accadrà dopo l'epilogo pazzesco di questo romanzo!



Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi del nuovo libro di Sara Blaedel dedicato alla detective Louise Rick, "La donna scomparsa", edito da Fazi Editore.
Buona lettura!


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È una notte buia e piovosa, in Inghilterra. Al limitare di un bosco, a pochi passi dall’aperta campagna, c’è una casa con una finestra illuminata. All’interno, la sagoma di una donna, in controluce. A completare il quadro, si aggiungono il marito e la figlia adolescente. Da fuori, un uomo osserva la scena con un fucile da caccia in mano; riesce a immaginarsi il profumo della cucina, il calore familiare della stanza, le conversazioni di fine giornata. Fa un respiro profondo, preme il grilletto e colpisce la donna in piena fronte. Lei si accascia sul pavimento. Lui scappa.
In Danimarca, la detective Louise Rick e il collega Eik hanno deciso di andare a vivere insieme ma lui sparisce nel nulla. Nel giro di pochi giorni, Louise riceve una telefonata: Eik è stato arrestato per disturbo della quiete pubblica e intralcio alle indagini. Si trovava in Inghilterra, sul luogo del delitto della donna inglese, Sophie Parker, il cui nome figurava da molto tempo nella lista delle persone scomparse. La sua sparizione era stata denunciata diciotto anni prima proprio da Eik: era la sua fidanzata. Cosa sta succedendo? Sconvolta e terrorizzata dal coinvolgimento di Eik nel caso, Louise deve mettere a tacere il suo tumulto interiore se vuole trovare il killer di quella che si rivelerà la sua indagine più controversa…

Sara Blaedel è un'autrice che stimo molto per le storie e i contenuti interessanti che propone nei suoi libri. La saga di Louise Rick, finora, non mi ha mai delusa e mi appassiona ad ogni libro. Mi dispiace ammettere che questo libro non è ai livelli de 'La foresta assassina', il mio libro preferito tra i tre thriller finora pubblicati, ma ha il suo perché.
A differenza dei libri precedenti, la Blaedel si è dedicata molto alla vita privata dei due protagonisti mettendo alla prova il loro rapporto. Finora l'autrice ha sempre messo Louise in condizioni scomode, costringendola ad affrontare i fantasmi del passato ma, stavolta, la detective dovrà fare i conti con i segreti di Eik e con un caso davvero interessante e pieno di lacune. La coppia dovrà affrontare parecchi ostacoli per superare indenne questa difficile prova. E' stato bello indagare, ancora una volta, insieme alla geniale e brillante Louise e non mi è dispiaciuto nemmeno scoprire qualche dettaglio sulla vita di Eik che, finora, era sempre rimasta nell'ombra.

La Blaedel ci regala, stavolta, un caso semplice che ci porterà a viaggiare tra la Danimarca e l'Inghilterra in una vicenda più poliziesca che thriller. Questo cambiamento di tendenza mi ha un po' spiazzata in quanto è venuta meno la suspense e la tensione che ha, invece, caratterizzato i due libri precedenti e la cosa non mi ha convinta del tutto.
Una nota positiva è lo stile dell'autrice che resta sempre molto curato e dettagliato, decisamente piacevole da leggere. Arrivata alla fine di questo romanzo non so cosa aspettarmi per il futuro e per questi due personaggi. Per quanto mi riguarda, spero tantissimo di ritrovare presto le atmosfere tipiche dei thriller nordici che ho tanto amato ne 'Le bambine dimenticate' e 'La foresta assassina'.



Esce oggi, per Casa Editrice Nord, un romanzo complesso che affronta il tema del bullismo tra gli adolescenti da un punto di vista nuovo ma altrettanto preoccupante. Si tratta del libro di Robyn Harding, "Il party".
Buona lettura!


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Kim e Jeff Sanders hanno tutto ciò che si potrebbe desiderare. Hanno da poco restaurato un magnifico appartamento in uno dei quartieri migliori di San Francisco e la figlia, Hannah, frequenta un'esclusiva scuola privata, ha ottimi voti ed è considerata da tutti una bravissima ragazza. Infatti, per il suo sedicesimo compleanno, invece delle solite feste scatenate, Hannah ha organizzato un semplice pigiama party tra amiche: niente ragazzi, niente birra, niente preoccupazioni. Kim va a dormire tranquilla, cullata dal chiacchiericcio delle giovani ospiti al piano di sotto. Ma, all'alba, si sveglia e trova Hannah davanti al suo letto, con le mani ricoperte di sangue: Ronni, una delle invitate, ha sbattuto la testa contro un tavolino di vetro e adesso rischia di perdere un occhio. Inoltre, all'ospedale, i medici li informano che Ronni è risultata positiva all'alcol e alla droga. In un attimo, l'immagine che Kim aveva di sua figlia va in pezzi. Mentre Hannah si chiude in un silenzio ostinato, Kim e Jeff sono costretti a difendersi dalle accuse della madre di Ronni, alla disperata ricerca di un colpevole, e a porsi una domanda di cui erano sicuri di conoscere la risposta: quanto conoscono Hannah? A poco a poco, l'intera famiglia è costretta ad affrontare un abisso di ombre, segreti pericolosi e rimpianti, in grado di trasformare una vita da sogno in un incubo da cui non è possibile svegliarsi...

Credo che ogni lettrice di questo blog, di qualsiasi età, abbia partecipato almeno una volta, in vita sua, ad pigiama party tra amiche e sappia perfettamente che anche un evento così tranquillo può essere trasformato in un momento di ribellione e sfida, soprattutto se si è in piena età adolescenziale. 
Questa è, grosso modo, l'idea di base della trama attorno alla quale la Harding sviluppa un romanzo complesso che mette in luce gli aspetti peggiori dell'essere genitori e figli.

I coniugi Sanders, dalla vita perfetta, si contendono la scena con la figlia Hannah e le sue amiche adolescenti e vi assicuro che, una volta terminato il libro, non saprete dire con certezza quali siano stati i personaggi migliori e quali quelli peggiori. L'autrice, infatti, dopo una panoramica iniziale sui protagonisti, ne mette in luce gli aspetti più nascosti e non politicamente corretti senza sforzarsi minimamente di redimerli. 

Più che 'un party' è un gioco al massacro in cui tutti tentano di salvare la faccia negando responsabilità e colpe che hanno portato ad un incidente pesantissimo e doloroso per la giovane Ronni. E' come se la reputazione della ragazza, già marchiata dallo spettro di alcool e droga, la renda meno 'vittima' al cospetto di quella impeccabile dei Sanders e la cosa non mi ha lasciato indifferente, anzi. Man mano che si prosegue con la lettura, l'aurea di perfezione intorno alla bella famiglia svanisce e anche la bella e perfetta signora Kim tira fuori le unghie. 

Oltre ad una dinamica familiare complessa, che ci insegna a guardare anche oltre una bella villa rosa e con la staccionata bianca, l'autrice punta i riflettori sulla cattiveria degli adolescenti e sulla loro tendenza a fare branco intorno all'elemento più debole solo per sentirsi più alla moda, di tendenza e degni del rispetto altrui. La povera Ronni si ritrova così a passare dallo status di super star a quello di vittima, ancora una volta, senza alcun appoggio o alleato. Con dei riferimenti mirati e, devo dire, molto schietti, l'autrice mostra tutta la cattiveria di cui alcuni 'innocui' ragazzi sono capaci.

Mi è piaciuto molto lo stile dell'autrice: 'Il party', è il primo romanzo pubblicato in Italia e sebbene sia stato definito come thriller psicologico non lo collocherei proprio in questa categoria. Sebbeno l'elemento psicologico sia, infatti, molto presente e sviluppato, la parte thriller lascia un po' a desiderare in quanto il romanzo è sprovvisto della suspense necessaria a questo genere letterario perciò, se siete alla ricerca di una storia con queste caratteristiche non è il libro giusto. Se, invece, volete una cronaca reale e spietata del mondo in cui viviamo oggi, sono certa che l'analisi romanzata realizzata da Robyn Harding fa al caso vostro!



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