lunedì 25 settembre 2023

Recensione "L’angelo delle ossa" di John Connolly

 Buongiorno lettori, inauguriamo la settimana con il nuovo libro di John Connolly, "L'angelo delle ossa", edito da Timecrime. 

Buona lettura!


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Una giovane donna scompare per le strade di New York. Chi l’ha rapita crede che a nessuno importi di lei, che nessuno la cercherà. Si sbaglia. È la cugina di Louis l’assassino, braccio destro del detective privato Charlie Parker, che ridurrà in brandelli chiunque intralci i suoi sforzi per ritrovarla. Mentre la violenta ricerca di Louis procede, Parker si rende conto che questa sparizione fa parte di un mistero più antico, legato a una chiesa ornata di ossa situata nell’Europa orientale, al massacro avvenuto in un monastero francese nel 1944 e alla storia oscura dell’Angelo Nero seguita per secoli dai Credenti, un gruppo di uomini pronti a tutto pur di dimostrare che non si tratta di una semplice leggenda.

Credo che John Connolly sia uno degli autori più prolifici di sempre all’interno del genere poliziesco. Ormai conosciamo perfettamente la figura di Charlie Parker: lo abbiamo visto nei ruoli più diversi in ambito personale ma anche e soprattutto professionale. Lo abbiamo seguito su e giù per gli States, lo abbiamo visto alle prese con i nemici più disparati – dal classico clan mafioso a pericolosi assassini- eppure non ne abbiamo mai abbastanza. Ogni volta che apriamo un libro su un altro capitolo della sua vita siamo prontissimi a riabbracciare, in senso figurato, un vecchio amico.

Ne “L’angelo delle ossa”, l’autore ci porta tra le strade di New York alla ricerca di una ragazza scomparsa. Si tratta della cugina del suo braccio destro con il quale condivide una cattiva fama e delle abitudini pessime. Forse chi l’ha rapita l’ha scelta proprio per questo, convinto che nessuno ne avrebbe sentito la mancanza ma non sarà così. 

Dopo poco, Charlie capisce che la sfida che ha davanti ha un che di soprannaturale: i pochi indizi sembrano ricondurre ad un vecchio culto che veniva praticato in Europa. Una religione che vede due fazioni di angeli contrapposte, un massacro spaventoso in un antico monastero francese, una setta che ancora oggi porta avanti il suo credo con convinzione a danno dei più deboli e fragili. 

Senza dubbio è una storia avvincente, basata su elementi storici reali e che richiama alla mente romanzi in stile Dan Brown. Se da una parte ho apprezzato il grande lavoro di ricostruzione storica e la capacità che ha avuto Connolly di ricamarci sopra un caso, dall’altra mi è sembrato che tutto questo abbia tolto spazio alla figura di Charlie Parker che solitamente è abbastanza centrale nei libri. In una situazione come questa è stato un po’ messo in ombra dal contesto e da altri personaggi che esercitano un fascino non da poco.

Lo cifra stilistica dell’autore è sempre riconoscibile e incisiva. Personalmente mi piace sempre molto lo stile di Connolly e nonostante sia spesso prolisso riesco comunque a rimanere coinvolta per tutta la narrazione. Mi è piaciuto molto il tema che ha scelto per questo libro e ritengo che lo abbia trattato nella maniera più esaustiva possibile intrecciandolo perfettamente con il caso del rapimento che, nella sostanza, apre un vero e proprio vaso di Pandora. 

Potete leggere il romanzo anche se non avete mai letto nulla su Charlie Parker, i riferimenti sono davvero pochi ed intuibili, quindi se vi incuriosisce questo autore o questa serie provate a dargli una possibilità!





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