mercoledì 26 giugno 2019

Recensione "Regina di ossa" di Alisa Kwitney

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di un romanzo steam punk davvero interessante che mi è piaciuto moltissimo.
Si tratta di "Regina di ossa", di Alisa Kwitney, edito da Giunti.
Buona lettura!


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Quando Elizabeth Lavenza si iscrive a Ingold, prima e unica studentessa di Medicina, capisce subito che dimostrare quanto vale a compagni e professori sarà cosa ardua. Così quando s'imbatte in un bio-meccanico difettoso - una delle creature che la scuola sta riportando in vita, usando cadaveri di giovani uomini allo scopo di addestrare un esercito di soldati-automi da spedire in guerra - si offre di ripararlo per farsi notare. Ma questo bio-meccanico sembra aver conservato ricordi, sentimenti... e una coscienza. Elizabeth scopre che si tratta di Victor Frankenstein, brillante studente di Ingold deceduto in circostanze misteriose, e ne è pericolosamente attratta. Si ritrova così invischiata in una rete di segreti, intrighi e oscuri esperimenti che paiono implicare la Regina Elisabetta.

'Regina di ossa' è un romanzo che non ha età e genere. Proprio come la versione maschile, Frankenstein, si adatta ad ogni palato letterario e conquista per i temi trattati e una trama che non delude fino alla fine. Ho apprezzato tantissimo Elizabeth Lavenza: la sua mente geniale, la voglia di farsi strada in un mondo di uomini e contro i pregiudizi, il coraggio di lottare per ciò che è giusto e l'intelligenza di non lasciarsi ingannare dalle apparenze. Trovo che un personaggio come il suo sia un ottimo esempio da seguire per le giovani di oggi.

Sono una causa persa, Elizabeth.

-Non è vero. Meriti di sapere cosa è successo, e perché.

Quando sarai più grande, capirai che ciò che uno merita e ciò che uno ottiene di rado corrispondono.

Tantissimo amore, e occhi a cuoricino, anche per Victor Frankenstein, un bio-meccanico che ha conquistato il mio cuore con il suo essere così ambivalente: metà umano e metà macchina, emozioni e scienza che si mescolano insieme ma che, in fondo, vengono governate dal cuore che non mente mai. Il suo rapporto con Elizabeth è un saliscendi di sentimenti contrastanti, da una parte ci sono differenze evidenti ed inconciliabili, dall'altra c'è la voglia di superare ogni ostacolo perché lei tira fuori la parte migliore di lui.

Tu il mio nome a quel modo non lo dici. Non con quella luce negli occhi. Non hai proprio il minimo istinto di conservazione?

-Credevo avessimo già deciso di no.

Come nel capolavoro della Shelley, non mancano i cattivi e piani diabolici da portare avanti ai danni di persone innocenti. L'autrice ci regala una trama complessa, anche se abbastanza intuitiva e prevedibile, che riesce a far breccia nel cuore di chi legge. Non posso negare di aver fatto un tifo esagerato per la coppia, di aver riso per lo black humor all'inglese ed di aver anche imparato qualche nozione scientifica. Pur essendo un libro che si rivolge ad un pubblico adolescenziale, è stata una bella sorpresa anche per me che ho qualche anno in più, perciò non fatevi scoraggiare dalle apparenze!


martedì 25 giugno 2019

Recensione "Il sigillo del cielo" di Glenn Cooper

Buongiorno, lettori.
Oggi voglio parlarvi del nuovo romanzo di Glenn Cooper, uscito da poco in libreria per Casa Editrice Nord.
Buona lettura!


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Mosul, 1095. Daniel Basidi è un uomo di fede. Eppure teme che stavolta il Signore gli abbia dato da portare un fardello troppo grande. Per anni ha cercato di mettere il suo dono al servizio degli altri. Ma quest'ultima rivelazione, questa rivelazione terribile e sublime, non può essere condivisa con nessuno, è troppo pericolosa. Daniel deve portarla con sé nella tomba. Iraq, 1989. Hiram Donovan è un uomo di scienza. Eppure, quando tocca quella pietra sepolta nella sabbia, si sente come attraversare da una corrente elettrica. E ha paura. Infrangendo la legge e i suoi stessi principi morali, Hiram sottrae l'oggetto dallo scavo e lo spedisce alla moglie, in America. Sarà l'ultima cosa che farà prima di morire. New York, oggi. Cal Donovan è un uomo d'azione. Eppure, non appena riceve la notizia che sua madre è stata uccisa, il mondo gli crolla addosso. Il suo appartamento è a soqquadro, ma i presunti ladri non hanno preso né gioielli, né quadri, né contanti. Che cosa cercassero, Cal lo scopre dopo qualche giorno, in una scatola da scarpe nascosta in fondo a un armadio. Una busta che suo padre aveva mandato dall'Iraq. Ancora sigillata. Dentro, c'è l'ossessione che ha tormentato avventurieri e imperatori, il segreto per cui hanno dato la vita santi e ciarlatani, la minaccia che deve restare sepolta, per il bene del mondo. E ora tocca a Cal proteggerla. A ogni costo.

Quando cerco un thriller religioso dal ritmo incalzante e avvincente, la mia mente corre subito ai romanzi di Glenn Cooper, un vero maestro del genere. Ne 'Il sigillo del cielo', l'autore affida la sua storia a Cal Donovan, un personaggio che abbiamo già incontrato nei libri precedenti, che stavolta dovrà fare i conti col suo passato e con una scoperta fatta da suo padre molti anni prima.
Si parla di angeli e di una catastrofe imminente da sventare ad ogni costo e, vi assicuro, che si tratta di una storia al cardiopalma e che vi toglierà il respiro. 

Mi è piaciuto scoprire qualche dettaglio in più della vita del protagonista, Cal è un personaggio affascinante, maturo e molto colto.. un Alberto Angela dei libri, direi. Impossibile non innamorarsi di lui. La trama è, come sempre, ricca di storia e di dettagli che richiamano la sfera spirituale e religiosa conferendo alla vicenda quel pizzico di fascino in più che non fa mai male.

La penna di Cooper è sempre molto diretta, descrittiva e accurata: nulla in questo libro viene lasciato al caso. Come lettrice, ho fatto tante supposizioni sui risvolti della storia e mi sono persa nel dedalo di nozioni ed elementi storici inseriti. Si tratta di un romanzo molto dinamico che ci porta a viaggiare per mezzo mondo alla scoperta della divinazione e di pietre magiche che possono portare l'inferno sulla terra. E' una corsa contro il tempo per salvare la Terra con un epilogo che lascia senza fiato - leggere per credere! Sono certa che i fan dell'autore impazziranno per questa nuova storia ma sono altrettanto convinta che un libro come 'Il sigillo del cielo', possa conquistare anche i più scettici e coloro che vogliono avvicinarsi ad un mostro sacro della letteratura.


Altri libri dell'autore:


lunedì 24 giugno 2019

[Review Party] "La sorella perduta" di Dinah Jefferies

Buongiorno, lettori.
Iniziamo la settimana con una nuova uscita, firmata da Newton Compton, che ho avuto il piacere di leggere in anteprima e che non vedo l'ora di raccontarvi.
Si tratta del nuovo romanzo di Dinah Jefferies, "La sorella perduta".
Buona lettura!


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1930. Belle Hatton si è imbarcata verso un'eccitante nuova avventura lontano da casa. Si esibirà con la sua splendida voce in un locale notturno in Birmania dove la attendono notti scintillanti e sofisticati ammiratori. La sua vita sarebbe perfetta, se l'ossessione per un mistero del passato non continuasse a tormentarla. Alla morte dei genitori, infatti, Belle ha trovato un ritaglio di giornale tenuto nascosto per venticinque lunghi anni. Nell'articolo si parla di come gli Hatton fuggirono da Rangoon alla morte della loro bambina, Elvira. Belle desidera scoprire che cosa accadde alla sorella che non sapeva di avere, ma quando inizia a fare domande i pettegolezzi e le maldicenze sembrano rendere molto difficile la strada verso la verità. Soltanto Oliver, uno scanzonato giornalista americano, si offre di aiutarla. Ma qualcosa le dice che non può fidarsi di lui... Mentre le rivolte esplodono e la fitta rete di bugie comincia a farsi più pressante, Belle riuscirà a capire a chi può concedere la sua fiducia.

Nonostante non sia la prima volta che mi interfaccio con un romanzo della Jefferies, rimango sempre incantata e rapita dalle atmosfere che si respirano nelle sue storie. Paesaggi primitivi e incontaminati, epoche lontane e usanze che si scontrano a fatica con la concezione della vita che abbiamo ora. Il tempo si ferma nei libri di Dinah Jefferies e non dovete fare altro che mettervi comodi e godervi il viaggio. Ne 'La sorella perduta', l'autrice ci porta in Birmania nei primi anni del '900. Belle è una cantante che decide di vivere un'avventura lontana da casa, rimasta ormai sola al mondo. Il suo arrivo in Birmania, però, nasconde anche la voglia di scoprire cosa ne è stato di sua sorella e la verità sulla fuga repentina dei suoi genitori.

Sono entrata parecchio in sintonia con questo personaggio, credo che nonostante l'epoca poco gentile verso il genere femminile, abbia dimostrato coraggio e intraprendenza. Non è stato facile scontrarsi con una realtà piena di omertà e cattiveria, vedere i suoi genitori da un'altra prospettiva, maligna e crudele, nei pettegolezzi degli abitanti di Rangoon, ma Belle è un tipo che non si arrende e spalleggiata da un co- protagonista altrettanto intrepido e incurante dei giudizi altrui, continua a scavare nel passato per far luce sulla sua famiglia e scoprire forse, e finalmente, la verità dietro la tragica scomparsa della sorella.

Questa è una storia che coinvolge profondamente la mente di chi legge: i personaggi, i paesaggi e una trama ricca di segreti e misteri non permettono di staccare gli occhi dalle pagine. Il resto della magia lo compie la prosa curata ed elegante di un'autrice che non smette di stupire e raccontare storie avvincenti, romantiche e anche con un pizzico di suspense che non guasta mai. Ho divorato il romanzo in un giorno, attratta dalla voglia di scoprire la verità e trascinata da un ritmo incalzante che dissemina indizi qui e là. Ancora una volta, la Jefferies non delude!


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Altri romanzi dell'autrice:




domenica 23 giugno 2019

Recensione "Le grandi donne del cinema" di Marta Perego

Buongiorno, lettori.
In questo giorno di riposo e relax, ho deciso di parlarvi di un libro carino ed interessante firmato da Marta Perego e pubblicato da Dea Planeta.
Buona lettura!


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Audrey Hepburn, Ingrid Bergman, Vivien Leigh, Anna Magnani... E ancora Kate Winslet, Emma Watson, Jennifer Lawrence, Valeria Golino. Che cos'hanno in comune queste donne così diverse tra loro? Un talento speciale, l'adorazione dei fan, una carriera strepitosa, storie d'amore che hanno fatto sognare. Ma anche dolori segreti e sacrifici nascosti all'occhio dei media, la forza di non scendere a compromessi, l'impegno civile o umanitario, la determinazione nel tracciare la propria strada in un ambiente dominato, di fatto, dagli uomini. Ciascuna di loro, a suo modo, ha lasciato - o sta lasciando - un segno sia per i ruoli che ha interpretato sia per le scelte nella vita privata. Rifiutandosi di essere solo icone di bellezza e stile, o muti oggetti del desiderio, hanno rivendicato il diritto di essere se stesse, anche con le loro contraddizioni e fragilità, e hanno aperto la strada a nuove idee e modelli di femminilità. Diventando punti di riferimento per generazioni di ragazze che sono cresciute ispirandosi a loro. Con lo sguardo appassionato di una vera cinefila, Marta Perego racconta le storie di trenta star indimenticabili, mettendo in luce gli snodi più significativi e i retroscena meno noti della loro carriera cinematografica, e soprattutto i momenti in cui si sono esposte e messe in gioco per affermarsi come attrici e come donne.

"Le grandi donne del cinema" è una breve antologia sulla vita, la carriera e l'influenza storica che trenta attrici hanno avuto, e hanno, per tutti noi. La Perego, infatti, riunisce dei volti amatissimi del piccolo e grande schermo, portando alla luce aneddoti poco noti della loro carriera e della loro personalità. Tra le pagine mi sono imbattuta in figure storiche, come Audrey Hepburn e Anna Magnani, e star più recenti come Emma Watson e Jennifer Lawrence (le mie preferite in assoluto, insieme a Kate Winslet). Se vi state chiedendo come sia stato possibile rappresentare al meglio una categoria tanto vasta di persone, vi dico subito che non è stato questo lo scopo dell'autrice. In queste righe, non troverete le attrici 'migliori' della storia ma quelle che hanno lasciato un segno importante, anche fuori dalle scene. E' stata una scelta che ho apprezzato e la stessa che avrei utilizzato io se mi avessero chiesto le trenta attrici più grandi della storia.


Ogni lettore troverà un personaggio in cui rispecchiarsi, vuoi per l'età o per il gusto cinematografico, ma anche dalle vite meno conosciute ho tratto insegnamenti importanti e curiosità inaspettate. Di sicuro ne esco più ricca e consapevole rispetto all'inizio. Le illustrazioni in bianco e nero sono fini ed eleganti e conferiscono al libro quel 'quid' in più che lo rende ancora più speciale ed originale. Non ci si annoia mai, durante la lettura, l'autrice riesce a rappresentare alla grande un'ideale di donna forte, coraggiosa e che non si arrende davanti alle difficoltà e, mai come ora, è imperativo far passare un messaggio così positivo ed importante. Lo stile dell'autrice è leggero e scorrevole, questa piccola enciclopedia si legge in un lampo. Ho amato ogni sfumatura e dettaglio del libro e delle storie in esso contenute e lo consiglio a tutti gli appassionati di cinema e, soprattutto, alle donne: siamo forti e indipendenti, talvolta fatichiamo solo a tenere a mente la cosa!
Super consigliato!


venerdì 21 giugno 2019

[Review Party] "Tracce profonde lungo il fiume" di Ornella De Luca

Buongiorno, lettori.
Oggi ho il piacere di ospitare il review party dedicato all'ultimo romanzo di Ornella De Luca, "Tracce profonde lungo il fiume".
Buona lettura!


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Igor Krovopuskov è ancora, ostinatamente, single.
Tutti i suoi amici sono andati avanti, hanno detto addio ai fantasmi del passato e, da orfani quali erano, hanno trovato una famiglia su cui poter contare. Ma Igor non ci pensa proprio.
L’amore è solo un’altra di quelle favole che non ha mai ascoltato da bambino, alle quali nessuno gli ha dato la possibilità di credere.
È ancorato con le unghie e con i denti alla sua vita da lupo solitario e a ciò che l’orfanotrofio ha sempre rappresentato per lui: l’unico luogo sicuro in cui abbia mai vissuto.
In lui convivono sia “l’Orso”, la testa calda più temuta di Boston, sia il ragazzino che mormora parole in russo durante la notte. Quale delle due parti prevarrà sull’altra? Ma soprattutto: a chi appartiene il nome che Igor evoca durante i suoi incubi peggiori? Chi è Nikolay?

Una matassa di capelli blu, occhiali da vista a fondo di bottiglia, piercing al naso e vestiti vintage: Marlena Zara Sharon è il risultato più improbabile dell’incontro fra antico e nuovo, una nerd mascherata da punk che ha smesso di vivere la sua vita dieci anni prima. 
Quando ha perso tutto ciò che aveva ed è rimasta da sola ad arrancare nel mondo. “Arrancare” nel senso più letterale del termine, visto che Marlena è costretta a zoppicare ed è oggetto del più bieco bullismo da sempre.
Sarà una rapina nel negozio d’antiquariato dove lavora a darle la spinta a cambiare qualcosa e a lottare per la prima volta per ciò che non può sopportare di perdere. E il furto di un prezioso manufatto sarà la causa di un viaggio attraverso gli Stati Uniti con un’insolita compagnia…



Arrivare alla fine di un viaggio non è mai facile e non lo è stato nemmeno leggere questo romanzo, avendo la consapevolezza che è l'ultima avventura degli orfani di villa Sullivan. Devo essere sincera, rispetto alle altre volte, non ero cosi curiosa di conoscere Igor e alcuni aspetti del suo carattere non hanno giovato alla mia scarsa curiosità nei suoi confronti, anzi. A mente fredda, però, mi sono resa conto di aver cambiato idea e, in fondo in fondo, è riuscito  far breccia nel mio cuore di ghiaccio. Certo, il suo linguaggio scurrile e tagliente non mi ha fatto impazzire ma la sua ironia, il cuore grande e il suo aspetto fisico sì!! Diciamo che in lui c'è molto più di quel che sembra!

Il personaggio rivelazione è quello della co-protagonisti, Marlena. Ho amato i suoi capelli blu (che sto seriamente pensando di copiare!) e il suo essere molto sopra le righe. Come sapete, odio quando le protagoniste sono stereotipate perciò lei è stata un vera eroina, per me. Nonostante l'aspetto innocuo e molto nerd, ha un caratterino niente male che riesce a tenere testa all' "Orso".

Se dovessi descrivere questo romanzo con un aggettivo, direi 'dinamico'. La trama è in continuo movimento, il viaggio non è solo geografico ma anche emotivo e comportamentale. I protagonisti crescono e si evolvono, lasciandosi alle spalle un passato ingombrante e doloroso per guardare ad un futuro decisamente più promettente.

In questi anni. Ho visto crescere, e maturare, anche lo stile dell'autrice che è migliorato tantissimo nel corso di questa serie. Le sue storie sono imperfette e poco romanzate ma, allo stesso tempo, emozionanti,  divertenti e con un bel messaggio di riscatto per i suoi personaggi che partono sempre da situazioni difficili. Mi mancheranno, lo ammetto, ma ogni storia ha bisogno di una fine e non potrei essere più felice di questo epilogo. Se non lo avete ancora fatto, vi consiglio di recuperare questa serie contemporary romance, sono certa che la adorerete!


La serie:

-Tracce profonde lungo il fiume


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martedì 18 giugno 2019

[Blogtour] "La corte di nebbia e furia" di Sarah J. Maas

Buongiorno,  lettori.
Esce oggi il secondo capitolo della serie fantasy, "La corte di rose e spine", firmata da Sarah J. Maas e pubblicata da Mondadori.
Buona lettura!



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Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l'eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla. Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l'arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto - secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte - è per lei quasi un sollievo. Ma mentre Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche, potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo potrebbe essere proprio lei, a patto che riesca a sfruttare a pieno i poteri che ha ricevuto in dono quando è stata trasformata in una creatura immortale, a guarire la sua anima ferita e a decidere così che direzione dare al proprio futuro e a quello di un mondo spaccato in due.

Dopo aver terminato "La corte di rose e spine", oltre ad avere la necessità fisica e psicologica di leggere il seguito, non pensavo di poter trovare qualcosa di meglio: qualcosa che mi lasciasse di nuovo a bocca aperta, qualcosa che mi colpisse il cuore con la stessa intensità, ma è successo! Sono rimasta sconvolta ed emotivamente molto scossa dagli sviluppi della storia di Feyre, la nostra eroina protagonista.

Non ero una bestiolina domestica, non ero una bambola, non ero un animale. Ero una superstite, ed ero forte. Non sarei più stata debole o inerme. Non avrei più permesso a nessuno di spezzarmi. Di addomesticarmi.

Il suo personaggio attraversa un cambiamento assoluto che ho accolto con gioia: questa sua versione ancora più coraggiosa e battagliera, mi è piaciuta tantissimo e si adatta alla perfezione con gli avvenimenti di questo secondo capitolo della storia.
L'autrice inserisce, stavolta in maniera più incisiva, un topic molto caro alle saghe fantasy: il triangolo amoroso. Questo tema sarà il motore principale de " La corte di nebbia e furia", l'elemento che vi terrà incollati il pagine e che dividerà tutti noi fan della serie. Per quanto mi riguarda, sono assolutamente #TeamRhysand!!!

Credi che non sappia come vengono scritte le storie, come sarà scritta questa storia? Io sono il Signore oscuro che ha rubato la promessa sposa della primavera. Io sono un demone, e un incubo, e farò una brutta fine. Lui è il principe dorato, l'eroe che avrà te come premio per non essere morto di stupidità e arroganza.
Tutto ciò che amo mi è sempre stato tolto.

Lo stile della Maas è coinvolgente ed evocativo, non è difficile immaginare i dettagli di creature e paesaggi descritti dell'autrice. L'epilogo mi ha lasciata, ancora un volta, spiazzata e, arrivati  questo punto, attendo con ansia e paura l'ultimo capitolo della serie. Per ingannare l'attesa,  vi consiglio di regalarvi la lettura di questo primi due libri: sono certa che li adorerete!!


lunedì 17 giugno 2019

Recensione "Ogni piccola cosa interrotta" di Silvia Celani

Buongiorno, lettori.
Iniziamo la settimana con la recensione di una storia emozionante ed intensa che mi è piaciuta moltissimo! Si tratta de "Ogni piccola cosa interrotta", di Silvia Celani, edito da Garzanti.
Buona lettura!



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Mi chiamo Vittoria e la mia vita è perfetta.
Ho una grande casa e tanti amici. Non mi interessa se mia madre si comporta come se io non esistessi. Se mio padre è morto quando ero piccola. Se non ricordo nulla della mia infanzia. Se, anche circondata da persone e parole, sono in realtà sola.
Io indosso ogni giorno la mia maschera, Vittoria la brava figlia, la brava amica, la brava studentessa. Io non dico mai di no a nessuno. Per me va benissimo così.
È questo senso di apnea l’unica cosa che mi infastidisce. Quando mi succede, quello che ho intorno diventa come estraneo, sconosciuto. Ma è solo una fase. Niente potrebbe andare storto nel mio mondo così impeccabile.
Ero convinta che fosse davvero tutto così perfetto. Fino al giorno in cui ho ritrovato i pezzi di un vecchio carillon di ceramica. Non so cosa sia. Non so da dove provenga. Non so perché mi faccia sentire un po’ spezzata e interrotta, come lui. Ma so che, da quando ho provato a riassemblarlo, sono affiorati ricordi di me bambina. Della voce di mio padre che mi rassicura mentre mi canta una ninnananna. Momenti che avevo sepolto nel cuore perché, come quel vecchio carillon, all’improvviso si erano spezzati per sempre.
Eppure ora ho capito che è l’imperfezione a rendere felici. Perché le cose rotte si possono aggiustare e diventare ancora più preziose.

Dovrai promettermi una cosa.

-Che cosa, papà?

Che non nasconderai mai le tue ferite, piccola mia. Perché ogni ferita guarita, ogni cosa spezzata, interrotta e poi aggiustata è più preziosa dell'oro.

'Ogni piccola cosa interrotta' è un libro che sfida lo status quo, un libro che mostra i difetti, le cose meno belle, gli elementi che solitamente, nei romanzi, vengono accuratamente e volutamente oscurati per lasciar spazio alla felicità melensa e agli amori da favola. Silvia Celani sfida quest'abitudine regalandoci una storia imperfetta, una protagonista difficile da raccontare e da rendere amabile: a prima vista, infatti, sembra solo una ragazza in cerca di chissà cosa, una che non si accontenta dell'immensa fortuna che ha e che vuole attirare l'attenzione. Devo ammettere di non essermi innamorata di lei, inizialmente.
Poi è iniziato il viaggio sotto la superficie e, ben nascosta dall'opulenza di una villa magnifica e un guardaroba da favola, Vittoria ha dimostrato il suo valore e il suo coraggio mettendosi in discussione e sfidando i dettami di una società frivola e superficiale in cui è nata e cresciuta. Ho trovato questa versione di lei decisamente migliore e profonda, rivalutandola positivamente!

Le stelle continuano a esistere anche di giorno, no? Quando tu non puoi vederle. Ecco, anche tutto questo avrà una fine e tornerai a stare bene. Il problema è che, adesso, quella fine, quel traguardo, non riesci a vederli, come non riesci a vedere le stelle durante il giorno.

Sono molti i personaggi che mi hanno conquistata nel corso della lettura del libro, prima tra tutti, la dottoressa Rosario che, con la sua pazienza, i suoi esempi e le sue metafore ha insegnato moltissimo anche a me, sfatando quella negatività assoluta che gira sempre intorno alla figura dello 'strizzacervelli'. Il suo, è stato un personaggio chiave, così come quello di Ion che non incarna certo lo stereotipo del perfetto protagonista maschile di un romanzo. E' un ragazzo semplice che, con coraggio e fatica, cerca di tirare avanti. Non ha avuto una vita fortunata ma ha sempre una buona parola per tutti, soprattutto per Vittoria. I due rappresentano una coppia davvero insolita ma è interessante seguire l'evolversi di un sentimento (?) che nasce e si sviluppa contro tutti i pronostici del caso.

E' questo che succede alle cose che nessuno ha mai amato.
Si rompono e nessuno se ne accorge.

Una storia fatta di alti e bassi, un continuo saliscendi di emozioni e momenti in cui tutto sembra essere perduto. Un viaggio doloroso nei ricordi, alla ricerca di un segreto rimasto sepolto per troppo tempo e che ha causato le sofferenze di moltissime persone, un libro in cui nulla è come sembra e in cui è necessario approfondire ogni cosa per carpirne la vera essenza, questo è 'Ogni piccola cosa interrotta'. Un romanzo dalla prosa delicata ed elegante, una storia più reale di quanto si possa immaginare, una vicenda che insegna a non nascondere le ferite e il dolore perché le cicatrici che ci portiamo dentro sono l'unica cosa che ci rende unici e irripetibili.


giovedì 13 giugno 2019

[Review Party] "Sfiorami" di Maya Banks



Buongiorno, lettori.
Esce oggi, per HarperCollins, il quinto libro della serie di successo firmata da Maya Banks, "Sfiorami", ed io non vedo l'ora di raccontarvelo.
Prima, però, un rapido recap degli altri libri della serie!
Buona lettura!


La 'Slow Burn Series', firmata da Maya Banks e pubblicata da HarperCollins, è una serie new adult con elementi suspense e paranormal. Protagonisti della saga, sono i componenti della famiglia Devearaux e, più in generale, elementi della loro società di sicurezza.
Nel primo libro, "Proteggimi", l'autrice introduce e tratteggia a grandi linee tutti i protagonisti che impareremo ad amare nei vari libri, tutti autoconclusivi, soffermandosi in particolare su Caleb Deveraux e Ramie, una potentissima sensitiva.


Nel secondo capitolo, conosciamo meglio un altro componente della famiglia, Beau, che al pari del fratello si trova a dover fare i conti con il paranormale e con poteri che si vedono solitamente solo nei fumetti. La sua dolce metà, Arial, ha delle fortissime capacità telecinetiche che la rendono temibile e, al tempo stesso, vulnerabile e preziosa. 

Dopo i primi due capitoli, dedicati alla famiglia Deveraux, l'autrice cambia registro puntando su Zack, un membro della loro società che ritrova, inaspettatamente, la sua Gracie dopo dodici lunghissimi anni.  
Scoprire che la ragazza è viva e lo odia profondamente, è un colpo durissimo ma è più che deciso a fare chiarezza in questa torbida situazione. Ovviamente, anche la piccola Gracie ha un dono che le permette di leggere la mente di chi la circonda.

Nel quarto capitolo della serie, lo scenario cambia ulteriormente puntando su l'unica donna della Deveraux Society che, per di più, non possiede alcun potere straordinario pur avendoci avuto a che fare nel suo passato non troppo remoto. E', forse, il capitolo più reale e sensuale della serie e i battibecchi tra Eliza e Wade vi terranno incollati alle pagine!




Isaac era un uomo che sapeva quello che voleva e non esitava a prenderselo, e non sarebbe cambiato adesso. Quella donna era sua e il loro futuro era intrecciato. Non sarebbe stato facile. Non si aspettava che lo fosse, ma le cose belle non erano mai facili e lui non l'avrebbe lasciata andare senza lottare come un disperato. E non perdeva mai le battaglie in cui si lanciava.

In 'Sfiorami', ho ritrovato la Banks dei primi romanzi: mi ha regalato un protagonista forte, autoritario ma dal cuore immenso, e una compagna fragile nell'aspetto ma dalle capacità straordinarie. Isaac e Jenna sono una super coppia e ho amato ogni cosa del loro burrascoso, sensuale e pericoloso rapporto. Jenna può guarire le persone, dote che la rende preziosa e rara, non conosce nulla del mondo e l'incontro con Isaac la destabilizza tantissimo. Lui dal canto suo, pur provando a comprenderla, sente crescere un'attrazione fortissima verso di lei che non riesce a fargli dormire sonni tranquilli. Da quando i loro occhi si sono incrociati, si sente responsabile per lei ed è pronto a difenderla con tutti i mezzi a sua disposizione.

Ci sono dentro così a fondo che non riuscirò mai a scavarmi una via d'uscita e, piccola, è esattamente qui che voglio essere. Così dentro di te che non riuscirai mai a liberarti di me.

I romanzi di Maya Banks hanno un solo difetto: durano poco! Mi sono letteralmente innamorata di questo nuovo capitolo della serie. Il libro è pieno di azione e suspense, doti assai rare nei new adult, e questo bel mix di generi rende la lettura una esperienza da vivere a 360 gradi. Lo stile dell'autrice è sempre molto passionale e carnale, inconfondibile per chi la conosce bene. La storia è un susseguirsi di colpi di scena, excursus in cui ritrovare i vecchi protagonisti, sentimenti contrastanti e momenti in cui la tensione si taglia con il coltello. L'autrice è bravissima nel tenere il lettore in sospeso, trascinandolo senza possibilità di scelta in una storia bollente e al cardiopalma.
Se ancora non lo avete fatto, vi consiglio di recuperare la serie: come vi dicevo, i libri possono essere letti anche separatamente ma vi assicuro che leggerli tutti si rivelerà un'esperienza unica e sensazionale!!





domenica 9 giugno 2019

[Review Party] "Bugie a Santorini" di Pamela Boiocchi e Michela Piazza

Buongiorno, lettori.
Dato che l'estate sembra essere arrivata- purtroppo per me, per fortuna (?) per voi- ho iniziato la ricerca delle letture perfette da fare sotto l'ombrellone e credo proprio di aver trovato la prima di una lunga serie. Si tratta del romanzo scritto a quattro mani da Pamela Boiocchi e Michela Piazza, "Bugie a Santorini", edito da DriEditore.
Buona lettura!


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Santorini. Grecia.

Metti una scrittrice che ha perso l'ispirazione e un affascinante, impudente sconosciuto. 
Falli scontrare, attrarre, bisticciare. E poi baciare. 
Immagina che lui sia l'unico in grado di sbloccare la crisi da pagina bianca della nostra autrice e che lei decida di sfruttare i suoi consigli e le sue carezze per riuscire a terminare il libro.
Aggiungi le isole greche, un mare cristallino, due amiche pazze e una coscienza che parla con la voce di una piratessa del Settecento.
Ah, e non scordare la passione, perché in questa faccenda c'è una dose abbondante di peperoncino.
Cosa può andare storto? Che anche il ragazzo misterioso nasconda dei segreti...
Pronti a fare il doppio gioco?
Qui ognuno mette in palio il proprio cuore, ma la verità non è mai quella che sembra. 

Quando arriva l'estate, sento proprio il bisogno fisico di rilassare la mente e concedermi letture simpatiche, divertenti, fresche e briose e "Bugie a Santorini" incarna alla perfezione tutti questi aggettivi. La storia proposta dal duo Boiocchi-Piazza è ambientata, per l'appunto, nella splendida isola greca e vede come protagonisti una brillante scrittrice, al momento a corto di ispirazione, e un aitante sconosciuto dal ruolo imprecisato e abbastanza astratto.
Ci muoviamo su due piani molto differenti: lei molto pragmatica e poco avvezza alle frivolezze, lui che vive di concetti filosofici e si mantiene facendo il life coach. Due universi che entrano subito in una rotta di collisione inevitabile ma che, allo stesso tempo, restano affascinati l'uno dall'altro. Detta così, può sembrare una storia fatta e finita ma il titolo del romanzo non è un caso perché, a mettere un po' di pepe al tutto, si inseriscono una serie di segreti e bugie che renderanno il rapporto tra i due ancora più complicato ed instabile. 

Il libro è un susseguirsi di momenti spassosi e situazioni improbabili: ho adorato il monologo interiore costante e ironico tra la protagonista e il personaggio da lei creato, ho amato l'impudenza di lui che non ha paura di osare, mai! Ho amato l'isola, i suoi panorami e i suoi profumi. La trama, pur nella sua semplicità, è coinvolgente e molto dinamica, non ci si annoia mai.
Lo stile fresco e leggero, proposto dalle autrici, rende la lettura piacevole e frizzante. In un susseguirsi di colpi di scena, brevi attimi di romanticismo e tante risate, "Bugie a Santorini" vi conquisterà, anima e cuore!


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sabato 8 giugno 2019

Recensione "Di terra, di mare, di cielo" di Barbara Cobianchi

Buongiorno, lettori.
Chiudiamo la settimana parlando di un romanzo che ho terminato già da un po' ma che, ancora adesso, mi lascia interdetta sul parere da esprimere.
Si tratta del primo libro edito da una casa editrice tutta al femminile, la Biplane Edizioni, ed è firmato dalla penna di Barbara Cobianchi.
Buona lettura!


Durante tutti questi anni di attività mi è capitato di imbattermi in libri decisamente "NO", per me.. vuoi per il tema trattato, vuoi per una trama poco avvincente o uno stile particolare, ma nonostante tutto mi piace trovare sempre degli aspetti positivi perché credo che ogni storia sia bella, a modo suo. Dopo aver terminato la lettura de "Di terra, di mare, di cielo", ero consapevole di non essere entrata per nulla in sintonia né con la storia né con i personaggi ma ho sentito comunque la voglia di dedicare un post al libro perché ritengo le tematiche trattate davvero importanti!

Dalle coppie di fatto, alle adozioni delle coppie omosessuali, passando per la ricerca del proprio posto nel mondo da parte dei più giovani, Barbara Cobianchi ci regala dei personaggi reali che si ritrovano ad affrontare problematiche che lo sono altrettanto. È una storia pregna di emozioni che, a mio avviso, necessitava un approccio e uno stile narrativo diverso. Proprio alcune scelte stilistiche, e alcune lacune della trama che si snocciola fin troppo velocemente, non mi hanno permesso di immedesimarsi nei personaggi e nelle situazioni.

Tutte tematiche attuali,  quindi, che però non colpiscono fino in fondo e non convincono. La prosa, priva di dialoghi,  scorre piatta e in maniera poco coinvolgente minando in maniera decisiva il giudizio finale su una lettura che non mi sento di consigliare, almeno così proposta.
Nonostante il titolo accattivante, una bellissima copertina e delle ottime argomentazioni, questa storia non è proprio riuscita a far breccia nel mio cuore.

venerdì 7 giugno 2019

Recensione "La guerra degli scrittori" di Kempes Astolfi


Buongiorno,  lettori.
Oggi proverò a raccontarvi, senza, spoiler, l'ultimo romanzo di Kempes Astolfi, edito da Prospettiva Editrice, "La guerra degli scrittori".
Buona lettura!



Consapevolezza. Ethan ha un potenziale enorme, è sveglio ma non si rende conto dell'immenso potere che ha per le mani. Sarebbe un peccato bruciarlo. D'altronde, a cosa serviamo noi vecchi se non ad aiutare a crescere queste promettenti anime?

La prima cosa che ho pensato dopo aver letto le prime pagine di questo libro? Che confusione! E non scherzo. La situazione è talmente ricca di personaggi, date e avvenimenti diversi e, apparentemente,  slegati tra loro che sono stata anche sul punto di abbandonare la storia perché non riuscivo a venirne a capo. Poi, così all'improvviso, tutto ha preso una piega inaspettata e coinvolgente tanto che, di lì a poco, mi sono ritrovata all'epilogo. Raramente un autore è riuscito a farmi cambiare idea dopo un primo impatto disastroso ma Astolfi è riuscito nell'impresa .

La sua è una storia nella storia che si snocciola in maniera molto dettagliata e complessa a tempo di musica. Proprio questo elemento, infatti, è imprescindibile nello sviluppo della trama, quasi al pari del tema centrale. La guerra degli scrittori, una gara che coinvolge i due autori più bravi del momento, è una sfida a colpi di genialità e arte. Improvvisazione, prove al cardiopalma sono solo alcuni degli step che dovranno attraversare i due rivali.
La cosa più interessante è che una storia "di guerra" , riuscirà a compiere un miracolo uguale e contrario per un'altra coppia di uomini che hanno svariati anni di differenza e un rapporto burrascoso.

Le incoerenze degli esseri umani a volte sono solo dentro noi e quando escono fuori, alla vista di tutti, è lì che diventa un casino. Tutto diventa ingestibile e le azioni, le scelte che prima pensavi fossero solo tue, diventano di tutti. E sei in balia delle onde, dei consigli altrui, non sai più decidere.

Lo stile dell'autore è ricercato, ma non troppo. La prosa è scorrevole e ricca di dettagli che rendono la lettura un'esperienza multisensoriale. Quello che vi consiglio è di gustarlo con calma, assaporando ogni momento e godendovi le tracce che Kempes Astolfi ha pensato per voi. "La guerra degli scrittori" si è rivelato un progetto interessante ed originale, come se ne incontrano pochi, in un panorama ormai saturo di libri. Per quanto mi riguarda,  non vedo l'ora di leggere la prossima storia! 


mercoledì 5 giugno 2019

Recensione "Alla fine del viaggio" di Antonio Fusco

Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di un breve noir, firmato da Antonio Fusco, "Alla fine del viaggio".
Buona lettura!



Per tutti gli amanti del genere, lo stile e la penna di Antonio Fusco sono inconfondibili. Anche il commissario Casabona, protagonista del romanzo, non è un volto nuovo ma un personaggio che si ritrova sempre con piacere.
In questo capitolo della serie, carriera e vita privata prendono (forse definitivamente) due strade diverse ma, come sempre, il povero commissario non ha nemmeno il tempo di rendersi conto del cambiamento perché viene subito coinvolto in un nuovo e scottante caso.
È proprio vero che il passato può sconvolgere il presente, quando vi nascondiamo degli scheletri, e le vittime lo impareranno a caro prezzo!

Restituirò tutto alla fine del viaggio, gli sguardi distratti che si lasciarono sfuggire l'essenza delle cose, le parole taciute che non diventeranno mai un ricordo.
Restituirò l'orgoglio  che mi impedì di tornare e la coerenza che nascose tutte le altre strade che avrei potuto percorrere.
Restituirò  le opportunità mancate come biglietti non spesi e non ci sarà rimborso perché tutto va sempre in pari alla fine del viaggio.

Le atmosfere cupe, un percorso catartico e liberatorio e una storia intricata- tutta da scoprire- sono gli ingredienti vincenti di un giallo che coinvolge e appassiona. Il numero esiguo di pagine rende la lettura scorrevole e molto veloce, non ci sono momenti statici o momenti narrativi superflui e tediosi. L'epilogo,  poi, è pazzesco e inaspettato e costituisce la chiusura perfetta per questo libro. 
Lo stile dell'autore è sintetico ma non scontato, molto diretto e realistico nei concetti e nei contenuti. È sempre un piacere trovare storie in cui immedesimarsi e che non siano eccessivamente romanzate. 
Com'è che dice il detto? Breve, ma intenso. Ed è così che riassumerei "Alla fine del viaggio", la lettura perfetta per tutti gli amanti dei polizieschi e dei noir.


lunedì 3 giugno 2019

Recensione "Mi facevi sentire Dostoevskij" di Valentina Fortichiari

Buongiorno, lettori.
Oggi ho il piacere di parlarvi di un romanzo/memoir firmato da Valentina Fortichiari, una vera pietra miliare quandi si parla di comunicazione e di agenzie di stampa.
Buona lettura!



L'importante è mantenere l'autocontrollo quando si è certi di essere nel giusto, anzi tanto più,  è non superare mai il limite dell'arroganza fine a se stessa.
Ho sempre preferito la linea della discrezione.

Come blogger, conosco abbastanza bene il modo degli uffici stampa dato che,  quasi sempre, sono i nostri interlocutori per eccellenza e ho sempre avuto la curiosità di scoprire cosa si celasse tra le scrivanie e le agende delle mie carissime addette stampa. Se, anche voi, vi siete sempre chiesti cosa fa e come lavora un ufficio stampa, in questo libro troverete quasi tutte le risposte alle vostre domande.

Valentina Fortichiari ha lavorato per anni in Longanesi ed è,  oggi, un brillante insegnante universitaria nel campo della comunicazione: leggere questo diario di ricordi è stato illuminante e formativo. È incredibile quanto lavoro ci sia dietro ogni libro è, soprattutto,  quanto sia cruciale il ruolo del responsabile dell'ufficio stampa.

Alla direzione dell'ufficio stampa si richiede senso della regia, capacità di agire come il maestro di musica abile nell'armonizzare ogni nota, nel dar vita a una sinfonia compatta, fluente, dove ogni strumento fa la sua parte senza stonature, attenendosi al tempo imposto da chi tiene in mano la bacchetta.

Tra le pagine del libro, ci sono gli episodi cruciali di una carriera: i momenti iniziali, accompagnati dall'insicurezza e dalla paura di non essere all'altezza; gli incontri con autori straordinari in cui tremano le gambe sembra di sognare; i momenti critici, quando nonostante un'organizzazione maniacale qualcosa va storto e si deve correre ai ripari. Faccio fatica solo ad immaginare come si possa  vivere così sotto pressione costante e con così tante responsabilità.  Si tratta di un ruolo in cui l'autocontrollo, la genialità e la determinazione sono, spesso, più importanti e determinanti di un titolo di studio.

《Mi facevi sentire Dostoevskij》
È la confidenza che in un giorno di amarcord  mi fece scherzosamente un autore. Che cosa voleva dire,  al di là della battuta? Che un ufficio stampa dovrebbe trattare ogni singolo autore come fosse 《unico》, il migliore, il più grande del suo genere, o comunque facendolo sentire tale.

Questo romanzo è una vera delizia per tutti gli addetti ai lavori ma anche per i lettori che hanno vogli di scoprire cosa si nasconde dietro il lancio di un libro e quanto sia fondamentale saper comunicare con il pubblico. Ho apprezzato ogni riga del libro e ho amato lo stile molto diretto e scorrevole dell'autrice. Ho trascorso dei momenti piacevoli immersa nella lettura, e nei ricordi, della Fortichiari e vi consiglio di recuperarlo al più presto!