mercoledì 8 novembre 2023

Recensione "L'alibi perfetto" di Jayne Cowie

 Buongiorno lettori e buon inizio settimana. 

Nel post di oggi voglio parlarvi di un libro che ho apprezzato tantissimo per il genere trattato, thriller distopico, e per l'argomento scelto che è molto attuale. 

Si tratta del libro di Jayne Cowie, "L'alibi perfetto", edito da Fanucci Editore.

Buona lettura!



UN MONDO DIVERSO...

Il romanzo di Jayne Cowie si apre in uno scenario paradossale, tipico del genere distopico, nel quale gli uomini sono schedati e confinati durante quello che viene chiamato "Coprifuoco". Suddetto elemento è una misura estrema istituita al culmine di un periodo storico in cui la violenza sulle donne era ormai inarrestabile. Ho trovato molte analogie con la situazione che viviamo quotidianamente e devo dire che i principi di questo nuovo ordine non sono del tutto da condannare.

GIRL POWER!

Più che un motto, in questo libro è un dato di fatto. Le donne lavorano come o più degli uomini, non esistono disparità salariali e vengono tutelate in tutte le loro scelte e necessità. Gli uomini sono praticamente dei nemici, senza distinzione. Dotati del loro tag che permette di sapere in tempo reale dove sono e se stanno violando qualche legge, vengono parecchio disumanizzati. 

TRE PROTAGONISTE

All'interno de "L'alibi perfetto", i personaggi principali sono ovviamente interpretati da donne alle quali viene dato il compito di esprimere e argomentare i vari pensieri che il lettore fa durante la lettura: abbiamo Pamela, una detective della vecchia guardia divisa perennemente tra la voglia di fare giustizia e il non farsi trascinare da giudizi personali su gli uomini; Sarah che interpreta una vittima che ha avuto il coraggio di denunciare e che è una fervente sostenitrice dei tag e del Coprifuoco; infine Cass, la più giovane tra le tre. Lei è nata nell'era del Coprifuoco e trova questo sistema esagerato e penalizzante nei confronti degli uomini. Tutte loro creeranno delle dinamiche molto interessanti, tutte da scoprire. 


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L'ELEMENTO THRILLER

Come vi accennavo all'inizio, si tratta di un thriller distopico e questo perché il tutto inizia con l'omicidio di una donna avvenuto proprio durante il Coprifuoco. Questo mette in dubbio l'intero sistema: se gli uomini sono costantemente sotto controllo, chi ha perpetrato questo brutale assassinio? 

RIFLESSIONI A NON FINIRE

L'autrice affronta punto per punto tutte le criticità del sistema e le premesse che hanno portato ad un mondo così diverso rispetto a prima. Avrete costantemente sotto gli occhi elementi a favore e contrari per entrambi i modi di vivere ma, alla fine, sarete liberi di trarre le vostre conclusioni anche attraverso le storie di Pamela, Sarah e Cass.

GLI ELEMENTI VINCENTI DEL LIBRO

Credo che si possano riassumere in tre componenti: l'attualità del tema trattato, ogni giorno leggiamo e ascoltiamo notizie sui femminicidi quindi si tratta di un libro nel quale è facile immedesimarsi; l'originalità del contesto, immaginare un mondo diverso in cui finalmente le donne non devono più dimostrare o lottare per affermarsi è stata un'esperienza bella pur non approvando diverse leggi di questo universo parallelo; lo stile dinamico, la scrittura di Jayne Cowie è versatile, precisa e molto coinvolgente. È un libro che, una volta iniziato, farete fatica a mettere giù. 

L'ho apprezzato molto e lo consiglio!



domenica 22 ottobre 2023

Recensione "Shakespeare Reloved" di Pete Maggi

 Buongiorno lettori e buona domenica. 

Nel post di oggi vi parlo di un libro che mi è piaciuto tantissimo e che ho avuto l'opportunità di leggere grazie alla casa editrice Solferino che mi ha omaggiato di una copia del romanzo. Si tratta del libro di esordio di Pete Maggi che si intitola "Shakespeare Reloved".

Buona lettura!



UN ESORDIO CHE NON PASSA INOSSERVATO

Pete Maggi, classe 1964, è uno dei fondatori della Eagle Pictures -famosa casa di produzione cinematografica. “Shakespeare Reloved” è il suo primo romanzo, una storia che ha come protagonista un giovane William Shakespeare ancora lontano dalle luci del successo.

UNA TEORIA INTERESSANTE…

La figura di Shakespeare è sempre avvolta nel mistero, le informazioni certe sulla sua vita sono poche, frammentate e spesso nemmeno affidabili. Pete Maggi sceglie di approfondire una teoria che conferisce i natali del celebre drammaturgo all’Italia. Nel libro, quindi, abbiamo come scenario primario proprio quello dell’Italia del 1500. 

UN PROTAGONISTA CHE CONQUISTA 

Michelangelo Florio, protagonista assoluto del romanzo, è un ragazzo nato dall’amore di John Florio-figlio di un eretico dell’epoca- e Guglielmina Crollalanza. Alla notizia della gravidanza fortemente indesiderata dalla famiglia di lei, la ragazza viene chiusa in convento. In questo luogo sacro e isolato, Michelangelo cresce e si forma iniziando a mostrare un forte interesse per la poesia e il teatro. Questo fino all’arrivo dell’Inquisizione che è sulle sue tracce a causa del padre. Il giovane ragazzo si ritroverà solo e costretto alla fuga, è un momento di forte cambiamento per il personaggio che affronterà un passaggio fondamentale verso un futuro migliore in cui, grazie alle sue opere, sarà consacrato all’eternità. 


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TUTTO COMBACIA…

La cosa che affascina molto è come tutto abbia un senso logico in questo libro. Pete Maggi riesce ad incastrare dettagli reali della vita di Shakespeare (come ad esempio le origini di alcuni titoli delle due opere più famose) con esperienze vissute dal protagonista. In questo modo la storia che viene a crearsi è molto coerente e totalmente degna di fiducia da parte del lettore. 

GRANDE LAVORO DI RICOSTRUZIONE STORICA

Tra le pagine di Shakespeare Reloved vi ritroverete completamente immersi nel contesto storico dell’epoca. L’autore, in maniera assolutamente leggera ma accurata, ci conduce in un periodo storico molto buio e brutale della storia dell’uomo. Gli usi e i costumi raccontati nel libro sono molto fedeli agli originali tanto da rendere perfetto questo romanzo anche come libro storico. 

COSA POTETE ASPETTARVI, QUINDI, DA QUESTO LIBRO?

Quest’opera di Pete Maggi fa per voi se amate l’arte in ogni sua forma. Se siete attratti da storie che si basano su eventi realmente accaduti e se vi appassionano i libri carichi di sentimenti e di vita reale. Ovviamente se amate la figura di William Shakespeare apprezzerete senza dubbio questa ricostruzione sulla sua vita perciò non mi resta che augurarvi una buona lettura!



mercoledì 4 ottobre 2023

Recensione "In treno con l'assassino" di Alexandra Benedict

 Buongiorno lettori!!

Questa settimana arrivano sul blog ben due recensioni. Oggi parliamo del nuovo romanzo di Alexandra Benedict, probabilmente vi ricordate di lei che l'anno scorso ci ha regalato uno dei libri più belli dell'anno in ambito thriller, "A cena con l'assassino". In questo nuovo lavoro che si intitola "In treno con l'assassino", fa un tributo non troppo ben riuscito al celebre "Assassinio sull'Orient Express". Scopriamo insieme quali sono i punti critici e quelli di forza del libro.



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È la vigilia di Natale, e un treno diretto da Londra alle Highlands, tra le impervie montagne scozzesi dal paesaggio mozzafiato, deraglia all'improvviso poco dopo Edimburgo, rovinando i piani per le feste delle persone a bordo. Con il convoglio bloccato da una terribile tempesta di neve nel bel mezzo del nulla, un assassino si aggira indisturbato per le carrozze: il mattino seguente uno dei passeggeri viene ritrovato senza vita. A bordo c'è la detective in pensione Roz Parker: è in viaggio per andare a trovare sua figlia che sta per partorire, ma non può resistere alla tentazione di condurre un'ultima indagine. Certo, il caso si presenta decisamente complesso da risolvere, persino per l'investigatore più esperto. Mentre le accuse reciproche iniziano a essere sempre più difficili da gestire, tra i sopravvissuti si formano alleanze inaspettate. Riuscirà Roz a trovare il colpevole prima del prossimo omicidio?

Come vi ho anticipato nell'introduzione, questo libro strizza molto l'occhio al famoso capolavoro di Agatha Christie,  "Assassinio sull'Orient Express" ma senza la stessa magia e senza risvolto geniale della trama. Ritroviamo i giochini, gli anagrammi, un contesto circoscritto come già era accaduto con "A cena con l'assassino" ma stavolta il mistero è facilmente intuibile e l'indagine abbastanza semplice da risolvere.

L'ambientazione sul treno il giorno della vigilia di Natale ha il suo fascino così come alcuni dei vari personaggi che affollano le pagine ma l'insieme non decolla. La protagonista Roz, ex poliziotta, si ritrova ad indagare sul presunto omicidio di una tiktoker di successo che si trova a bordo del treno con il suo compagno. Al momento del deragliamento del treno si fa tutto molto confuso ma un lettore attento ci mette davvero poco a rimettere a posto tutti i tasselli del puzzle.

Pur inserendo strada facendo qualche elemento a mo' di colpo di scena, la sostanza non cambia poi molto e di certo non è la lettura giusta se si è alla ricerca di qualcosa di sconvolgente. 

Probabilmente la parte migliore è quella finale in cui l'autrice inserisce un tema importante che vuole andare un po' a spiegare tutto quello che si è visto e letto fino a quel momento ma, anche qui, avrei giocato meglio questa carta.

La scrittura della Benedict è un punto di forza in quanto è grazie ad essa che in un modo o nell'altro si porta a termine la lettura, non posso negare di essere rimasta coinvolta e poi ancorata alla storia proprio grazie allo stile molto intrigante dell'autrice. Dopo aver amato tantissimo il libro precedente avevo delle aspettative molto alte sul libro che, purtroppo, sono state quasi totalmente disattese.

⭐️⭐️⭐️


lunedì 25 settembre 2023

Recensione "L’angelo delle ossa" di John Connolly

 Buongiorno lettori, inauguriamo la settimana con il nuovo libro di John Connolly, "L'angelo delle ossa", edito da Timecrime. 

Buona lettura!


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Una giovane donna scompare per le strade di New York. Chi l’ha rapita crede che a nessuno importi di lei, che nessuno la cercherà. Si sbaglia. È la cugina di Louis l’assassino, braccio destro del detective privato Charlie Parker, che ridurrà in brandelli chiunque intralci i suoi sforzi per ritrovarla. Mentre la violenta ricerca di Louis procede, Parker si rende conto che questa sparizione fa parte di un mistero più antico, legato a una chiesa ornata di ossa situata nell’Europa orientale, al massacro avvenuto in un monastero francese nel 1944 e alla storia oscura dell’Angelo Nero seguita per secoli dai Credenti, un gruppo di uomini pronti a tutto pur di dimostrare che non si tratta di una semplice leggenda.

Credo che John Connolly sia uno degli autori più prolifici di sempre all’interno del genere poliziesco. Ormai conosciamo perfettamente la figura di Charlie Parker: lo abbiamo visto nei ruoli più diversi in ambito personale ma anche e soprattutto professionale. Lo abbiamo seguito su e giù per gli States, lo abbiamo visto alle prese con i nemici più disparati – dal classico clan mafioso a pericolosi assassini- eppure non ne abbiamo mai abbastanza. Ogni volta che apriamo un libro su un altro capitolo della sua vita siamo prontissimi a riabbracciare, in senso figurato, un vecchio amico.

Ne “L’angelo delle ossa”, l’autore ci porta tra le strade di New York alla ricerca di una ragazza scomparsa. Si tratta della cugina del suo braccio destro con il quale condivide una cattiva fama e delle abitudini pessime. Forse chi l’ha rapita l’ha scelta proprio per questo, convinto che nessuno ne avrebbe sentito la mancanza ma non sarà così. 

Dopo poco, Charlie capisce che la sfida che ha davanti ha un che di soprannaturale: i pochi indizi sembrano ricondurre ad un vecchio culto che veniva praticato in Europa. Una religione che vede due fazioni di angeli contrapposte, un massacro spaventoso in un antico monastero francese, una setta che ancora oggi porta avanti il suo credo con convinzione a danno dei più deboli e fragili. 

Senza dubbio è una storia avvincente, basata su elementi storici reali e che richiama alla mente romanzi in stile Dan Brown. Se da una parte ho apprezzato il grande lavoro di ricostruzione storica e la capacità che ha avuto Connolly di ricamarci sopra un caso, dall’altra mi è sembrato che tutto questo abbia tolto spazio alla figura di Charlie Parker che solitamente è abbastanza centrale nei libri. In una situazione come questa è stato un po’ messo in ombra dal contesto e da altri personaggi che esercitano un fascino non da poco.

Lo cifra stilistica dell’autore è sempre riconoscibile e incisiva. Personalmente mi piace sempre molto lo stile di Connolly e nonostante sia spesso prolisso riesco comunque a rimanere coinvolta per tutta la narrazione. Mi è piaciuto molto il tema che ha scelto per questo libro e ritengo che lo abbia trattato nella maniera più esaustiva possibile intrecciandolo perfettamente con il caso del rapimento che, nella sostanza, apre un vero e proprio vaso di Pandora. 

Potete leggere il romanzo anche se non avete mai letto nulla su Charlie Parker, i riferimenti sono davvero pochi ed intuibili, quindi se vi incuriosisce questo autore o questa serie provate a dargli una possibilità!





lunedì 18 settembre 2023

Recensione "La pietra che scotta" di Donald E. Westlake

 Buongiorno lettori e buon inizio settimana. Nel post di oggi vi parlo de "La pietra che scotta", scritto dalla penna di Donald E. Westlake, edito da Timecrime.

Buona lettura!



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Fresco di prigione, Dortmunder viene coinvolto in una rapina che potrebbe scatenare una guerra. Quando esce dal carcere con dieci dollari, un biglietto del treno e nient’altro, ha solo un buon nome e un’ottima reputazione: nessuno pianifica un colpo meglio di Dortmunder. Il suo amico Kelp lo va a prendere su una Cadillac rubata e, durante il tragitto, gli racconta la storia di uno smeraldo dal valore di 500.000 dollari che non devono far altro che rubare. Dortmunder non esita un istante. Lo smeraldo è il gioiello della corona di un’ex colonia britannica, a cui è stata recentemente concessa l’indipendenza e divisa in due nazioni: Talabwo e Akinzi. Akinzi ha la pietra, a Talabwo la rivogliono e il loro rappresentante alle Nazioni Unite offre un’ottima ricompensa a chi ne entrerà in possesso. Per Dortmunder e Kelp non sarà una semplice rapina, troppi interessi si avvicendano intorno al gioiello, ma sarà un’occasione perfetta per dimostrare le loro qualità come professionisti del crimine.

Se avete amato i Mercenari e la banda de La casa di carta questo libro fa sicuramente al caso vostro. Donald E. Westlake porta in scena una storia praticamente tutta al maschile in cui una banda di pregiudicati organizza una importante rapina per impadronirsi di un prezioso diamante. Nel mezzo, una lotta di potere tra due nazioni che tengono molto a questo smeraldo e che sono disposte a tutto per ottenerlo.

Il protagonista principale, Dortmunder, è la mente che deve organizzare la rapina. La gran parte del libro si concentra a questo punto sui vari passaggi che diventano sempre più intricati e complessi. Sembra davvero di essere sul set di un film con tanto di effetti speciali.

Lo stile di Westlake è preciso e molto realistico, padroneggia molto la "materia" del libro quando si tratta di armi, mezzi e vari sistemi di sicurezza. Invece sono quasi totalmente assenti dettagli e descrizioni sui vari personaggi che impariamo a conoscere più per il loro ruolo all'interno della banda - la mente, lo scassinatore ecc- che per la loro personalità. C'è anche molta ironia tra le righe che spezza un po' la tensione dei momenti in cui la situazione sembra precipitare.

Una storia che si evolve nel giro di poche pagine, circa 240, e che strizza l'occhio alle spy story e al mondo cinematografico. Probabilmente non incontrerà il favore di coloro che amano i thriller ansiogeni o quelli in cui ci sono casi da risolvere ma sicuramente sarà apprezzato da chi cerca una storia leggera e ricca di colpi di scena. 

⭐️⭐️⭐️

martedì 12 settembre 2023

Recensione "Affamata" di Melissa Broder

 Buongiorno lettori,

esce oggi per Nn editore un nuovo titolo della collana "Le fuggitive", firmato dalla penna di Melissa Broder e intitolato "Affamata".

Buona lettura!


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Rachel ha venticinque anni, vive a Los Angeles e soffre di un disturbo alimentare: calcola ossessivamente le calorie, cerca di ignorare la fame e trae un piacere quasi erotico dai pochi cibi che si concede. Lavora per un noto agente dello spettacolo, ogni giovedì sera si esibisce come stand-up comedian e si nasconde dalla madre, anaffettiva e dominante. Rachel usa la solitudine come scudo contro le relazioni e le tentazioni, finché un giorno, nella gelateria dove consuma di nascosto uno yogurt ipocalorico, incontra Miriam, la nuova commessa. Miriam è l’opposto di Rachel: un tripudio di curve e morbidezze, il trionfo dell’abbondanza sulla privazione. Le due ragazze si innamorano, si esplorano attraverso il cibo che consumano insieme, si riconoscono nei corpi che traboccano di piacere. L’amore innesca una rivoluzione nella vita di Rachel, che però dovrà fare i conti con la famiglia ebrea ortodossa di Miriam e con le ipocrisie del suo ambiente di lavoro. Serrato, impetuoso e provocatorio, "Affamata" parla di sensi e appetiti: di sesso, di cibo e di ossessioni. 

Il titolo del romanzo di Melissa Broder è emblematico e ci dà subito una preview di ciò che troveremo all'interno del libro.

Rachel è una persona "affamata": di cibo, di emozioni e di vita. Fin da bambina ha un rapporto di amore e odio verso il cibo a causa della madre; questo l'ha resa dipendente dalla bilancia, insicura e perennemente in lotta con sé stessa. Non ha un briciolo di amor proprio e sfoga sul controllo smodato del cibo tutte le sue attenzioni.

L'autrice descrive molto bene la componente psicologica di questo personaggio che, fondamentalmente, vive di eccessi anche quando si tratta di rapporti umani: tiene tutti a distanza e allo stesso tempo si lascia coinvolgere in relazioni effimere. Non è assolutamente una persona facile da capire, mi è piaciuto il fatto che l'autrice l'abbia "mandata in terapia" lanciando un messaggio secondo me importantissimo: da certe spirali discendenti non se ne esce da soli.

Parlando invece di Miriam, co-protagonista, si tratta di una personalità totalmente diversa: lei ha una famiglia solida alle spalle che la sostiene, ha tutta una serie di valori e tradizioni che non approva totalmente ma che non riesce a lasciare andare. È una figura che sarà un punto di svolta nella vita di Rachel che finalmente inizierà a rendersi conto di essere una persona dotata di una volontà propria e perfettamente in grado di prendere decisioni per sé stessa.

Il tema religioso, seppur non centrale, ha il suo peso nel libro. L'ebraismo non è una religione semplice e la sua influenza su entrambe le protagoniste si farà sentire anche se in diversa misura. Ci sono stati dei passaggi in cui l'autrice si è lasciata andare a considerazioni sul popolo ebraico e la questione palestinese che fanno perdere un po' il focus del libro e che per questo avrei evitato.

Un altro elemento che ha disturbato una lettura tutto sommato interessante, è stato un linguaggio un po' troppo spinto ed esagerato per quelli che sono i miei gusti, ha stonato un po' con la delicatezza tenuta nel resto della narrazione. 

"Affamata" è un libro decisamente attuale, la protagonista subisce la pressione che tutti i giovani di oggi si sentono addosso: perennemente insicuri del proprio valore, martellati sull'importanza di dare agli altri un'immagine di un certo tipo dimenticando totalmente tutta la sfera emotiva e sentimentale che è fondamentale per essere una persona equilibrata. 

Un libro in cui generi e argomenti sono variegati e mescolati tra loro dando vita ad una storia in cui è facile rispecchiarsi, purtroppo. Adatto ai lettori che amano le letture iper realiste e per nulla romanzate. 


⭐️⭐️⭐️

lunedì 11 settembre 2023

Recensione "La gabbia delle scimmie" di Victor Gischler

 Buongiorno lettori e buon inizio settimana. 

Nel post di oggi vi parlo di un libro che mi è piaciuto tantissimo e che ho divorato nel giro di due giorni. Si tratta del thriller di esordio di Victor Gischler, "La gabbia delle scimmie", pubblicato il 1 settembre da Timecrime.

Buona lettura!


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Il romanzo d’esordio di Victor Gischler, La gabbia delle scimmie, racconta la storia di Charlie Swift, fedele sicario di un boss mafioso della Florida centrale, che dovrà fare i conti con un gangster rivale che uccide tutta la sua banda, con la scomparsa improvvisa del suo capo, con l’FBI che si accanisce sulla scena del crimine e con un gruppo di killer che gli dà la caccia con ogni mezzo. Nessuno è più veloce di Charlie Swift nel premere il grilletto, ma sarà abbastanza scaltro da uscirne vivo anche questa volta?

Victor Gischler ci porta in Florida in un momento carico di tensione in quanto due boss mafiosi si contendono il territorio in una guerra senza esclusione di colpi. La vicenda si concentra sulla figura del protagonista,  Charlie Swift, che pur non impersonando il ruolo dell'eroe buono ha una sua coerenza e un suo codice d'onore. Personalmente mi ha fatta innamorare anche se si tratta pur sempre di un sicario senza cuore (almeno sulla carta). In realtà, con uno stile molto sintetico e con pochi fronzoli, l'autore ci mostra tutta la sua umanità che non intacca minimamente il suo ruolo da pericoloso mercenario.

"La gabbia delle scimmie" è il punto di ritrovo della banda, nel retro di un bar dall'aspetto decisamente poco raccomandabile. Grazie alle brevi ma precise descrizioni sembra di essere lì con Charlie, Novellino e gli altri tra tequila e fumo di sigari e sigarette.

Il ritmo della storia è adrenalinico e la tensione è palpabile. Scorrendo le pagine anche il lettore si sente braccato da pericolosi killer della mala e l'FBI mentre la sintonia con Swift cresce e ci si ritrova a fare un tifo sfrenato per lui. Gli amanti del noir e dei polizieschi in stile Michael Connelly si sentiranno a casa in questo libro perché è una storia in cui non manca nessun elemento di questi generi. 

Nonostante l'autore abbia uno stile molto sintetico, l'intera vicenda si sviluppa in sole 240 pagine, è stata un'esperienza di lettura totalmente immersiva in cui non ho sentito la mancanza di ulteriori spiegazioni o dettagli. 

A distanza di qualche giorno da quando ho terminato il libro, sento ancora scorrere l'adrenalina degli inseguimenti e trattengo il respiro pensando ai momenti di tensione altissima prima dei vari blitz armati e potenzialmente mortali che troverete in queste pagine. Non ho nessun appunto da far sul libro e non vedo l'ora di vedere il film al cinema!

Ve lo consiglio ad occhi chiusi!




martedì 5 settembre 2023

Recensione "Un ospite per la notte" di Heather Gudenkauf

 Buongiorno lettori, inauguriamo un nuovo anno di letture intriganti e tutte da scoprire. Il libro di oggi, "Un ospite per la notte", è in uscita proprio in data odierna per Newton Compton Editori che ringrazio per avermi concesso l'opportunità di leggerlo in anteprima. Vi dico subito che mi è piaciuto molto ma se siete curiosi di conoscere i dettagli non vi resta che proseguire la lettura del post.




Wylie Lark è una scrittrice che ha raggiunto la fama ricostruendo nei suoi romanzi dei casi di cronaca nera irrisolti. Per lavorare al nuovo libro, si trasferisce in una casa di campagna circondata solamente da neve e silenzio. Sarebbe un luogo idilliaco, se decenni prima non fosse stata teatro di un'orribile tragedia: due persone assassinate a sangue freddo e una ragazzina di appena tredici anni scomparsa nel nulla. Con il passare dei giorni e il peggiorare delle condizioni meteo, Wylie si sente sempre più prigioniera della casa e perseguitata dai suoi segreti. Ma è il ritrovamento di un bambino sperduto nella tormenta a sconvolgerla: da dove arriva, e per quanto tempo ha vagato al freddo? Dopo averlo portato al sicuro e aver cercato invano di ottenere risposte, Wylie inizia a sospettare che la minaccia nascosta tra quelle mura non sia sepolta nel passato. E improvvisamente la casa sembra essere tutt'altro che isolata...

Heather Gudenkauf ci regala in poco più di trecento pagine un thriller coinvolgente e appassionante. Il personaggio di Wylie, protagonista assoluta della vicenda, mi ha colpita subito ed è stato semplice entrare in sintonia con lei. Nella vita è una scrittrice, ricostruisce casi di cronaca nera ed è un volto noto nel panorama del genere true crime. Per la stesura del suo ultimo lavoro si trasferisce in una sperduta fattoria che, anni prima, è stata teatro di un terribile massacro nel quale due persone hanno perso la vita e una è scomparsa senza più essere ritrovata.

È in arrivo una tormenta, grande cavallo di battaglia quando parliamo di thriller ed elemento molto scenografico in un contesto già inquietante nel quale sussurri e scricchiolii mettono ansia e tengono sempre alta la tensione. Lo stato d'animo di Wylie piomba sempre più nel baratro, ormai la tormenta ha isolato totalmente la sua fattoria e, come se non bastasse, ha trovato un bambino nel bel mezzo del bosco e in apparenza solo. Chi è? Come è arrivato in un posto così isolato? Perché le mura della casa sembrano stringersi come un cappio intorno a lei?

Non posso svelarvi nulla in merito all'ospite di Wylie ma posso rivelarvi un piccolo dettaglio che ha contribuito all'ottima riuscita del libro: il passato non ha ancora chiuso i conti con la fattoria. È come se la terra bramasse ancora sangue, incurante dei nuovi inquilini.

C'è un disegno dietro l'intera storia? Impossibile dirlo con certezza perché questo è il classico caso in cui la verità si scopre soltanto nelle ultime pagine. Ma non temete, probabilmente divorerete le pagine troppo curiosi di scoprire cos'è questa aria di mistero che si respira e cresce riga dopo riga. 

Non conoscevo questa autrice ma ho apprezzato molto la sua penna e il modo in cui ha sviluppato la sua trama partendo da elementi non proprio originali. Ho divorato il libro in pochi giorni e lo consiglio a tutti gli amanti del genere, vi conquisterà con i suoi mille colpi di scena!



venerdì 21 luglio 2023

Recensione "Il diavolo in persona" di Peter Farris

 Buongiorno lettori,

nel post di oggi vi parlo di un libro che mi è piaciuto moltissimo firmato dalla penna di Peter Farris. Si tratta de "Il Diavolo in persona", edito da NN Editore. 

Buona lettura!


Maya ha diciotto anni e fa la prostituta. Reclutata nell’harem di lusso del potente Lucio, è diventata la preferita del Sindaco, uomo corrotto che un giorno, in preda all’eccitazione, si lascia sfuggire davanti a lei informazioni importanti sulla tratta di esseri umani al confine tra Stati Uniti e Messico. Appena la notizia arriva ai trafficanti messicani, a Maya non resta che mettersi in fuga. Gli scagnozzi di Lucio tentano di ucciderla, ma Leonard Moye, il proprietario dei terreni disseminati di spaventapasseri su cui la giovane cerca salvezza, le offre riparo e protezione. Leonard è un uomo arrabbiato, solitario e pericoloso, ma si affeziona a Maya come da tempo non gli capitava e sarà disposto a tutto pur di difenderla. "Il diavolo in persona" è un southern noir incalzante e ricco di colpi di scena, che racconta un’America ostaggio di forze oscure e feroci, violente e senza scrupoli. Ma il romanzo di Peter Farris è anche un inno all’amicizia, e alle possibilità di riscatto concesse dalla lealtà e dal coraggio.

Esiste l'amore a prima pagina? Credo di sì, la mia storia con questo libro ne è la prova. Lo stile di Peter Farris, magnetico e intriso di realismo, mi ha catturata in una trappola dalla quale sono riuscita a liberarmi solo una volta voltata l'ultima pagina ma vi assicuro che non è stato un sacrificio, anzi. 

I due protagonisti sono diversi per genere di appartenenza, età e vissuto ma allo stesso tempo sono accomunati da un passato traumatico e pieno di dolore. Il loro incontro segna un punto di svolta e un periodo di pace per entrambi che scendono a patti con ciò che è stato e iniziano a coltivare la speranza di un futuro migliore. 

Peter Farris ha una scrittura potente e che non fa sconti, la città di Trickum, in Georgia, fa da sfondo alla vicenda e viene rappresentata in tutta la sua brutalità e malvagità. È un posto nel quale imperversa la corruzione e in cui i cattivi detengono un potere totalizzante anche sugli esseri umani. Maya ha sfidato questo potere e per questo vogliono farla sparire. 

La ragazza non ha alcuna possibilità di sfuggirgli finché nella sua vita non arriva Leonard. È un uomo che non ha paura di nessuno ma dietro la facciata di uomo senza scrupoli si nasconde in realtà una persona dal cuore d'oro che sta facendo i conti con i suoi peccati. Il fatto che viva da solo con un manichino che somiglia a sua moglie lo fa sembrare folle ma in realtà la sensazione che si ha è quella di un uomo che ispira una profonda tenerezza. 

In un crescendo di tensione, e azione, la storia si avvia verso un epilogo che commuove e che non lascia indifferenti. È stata un sensazione particolare ritrovarsi con le lacrime agli occhi, considerando che si tratta di un noir ma è stata la conseguenza inevitabile di un libro che mi ha conquistata in ogni sua parte. Un libro senza fronzoli e di una realtà disarmante, una storia in cui probabilmente non ci sono vincitori ma forse è proprio perché i personaggi sono così pieni di difetti che li sentiamo così vicini a noi. 

Se amate le storie oscure con pochi spiragli di luce ma allo stesso tempo emozionanti, questo è il libro giusto!

mercoledì 19 luglio 2023

Recensione "Le indagini del Marlow Murder Club" di Robert Thorogood

 Buongiorno lettori,

nel post di oggi parliamo di un cozy crime davvero perfetto per l'estate. Si tratta del libro firmato da Robert Thorogood, "Le indagini del Marlow Murder Club", edito da Timecrime.

Buona lettura!


Judith Potts ha settantasette anni ed è beatamente felice. Vive da sola in una villa un po’ dimessa appena fuori Marlow, non c’è nessun uomo nella sua vita che le dica cosa fare o quanto whisky bere, e per tenersi occupata crea i cruciverba per i giornali nazionali. Una sera, mentre nuota nel Tamigi, è testimone di un brutale omicidio. La polizia locale non crede alla sua storia, così decide di investigare da sé, e ben presto a questa missione si uniscono Suzie, una dog-sitter dal cuore puro, e Becks, la sobria e composta moglie del parroco. Insieme sono il Marlow Murder Club. Quando un altro cadavere viene ritrovato, si rendono conto di avere per le mani un vero e proprio serial killer. E l’enigma che volevano risolvere diventa una trappola da cui potrebbero non trovare via d’uscita...


Ho una vera e propria predilezione per questo genere letterario che intreccia elementi crime con altri generi meno impegnativi e macabri e il romanzo di Thorogood è stata una lettura perfetta per questo periodo. Siamo in un paesino alla periferia di Londra e Judith Potts è un'anziana signora che ama vivere sopra le righe. Una sera, durante il suo quotidiano bagno nel fiume, sente un colpo di pistola e un grido e tanto basta a far partire il suo spirito investigativo. 

Ad affiancarla, altre protagoniste interessanti che hanno età e vissuti differenti. Nessuno sembra prestare attenzione a questo curioso Club di signore che iniziano a fare domande strane ai principali sospettati durante delle indagini che si sviluppano tra episodi rocamboleschi e delle intuizioni degne di Miss Marple. 

In effetti, il libro mi ha ricordato moltissimo le atmosfere dell'eroina di Agatha ma anche quelle de La signora in giallo. Ad ogni modo è un caso che mi ha appassionato tra opere d'arte,  vecchie foto e conti in sospeso del passato da saldare. Lo stile ironico e scorrevole dell'autore rende il tutto molto leggero e coinvolgente. Sotto alcuni aspetti ci sono degli elementi un po' paradossali ma siamo sempre in un libro quindi non mi hanno disturbato più di tanto.

Se anche voi amate questo genere o siete alla ricerca di una storia tranquilla e scorrevole da portare in vacanza, se siete fan della settimana enigmistica e dei cruciverba, sono sicura che lo adorerete! 

 

⭐️⭐️⭐️,5 

mercoledì 5 luglio 2023

Recensione "La notte rossa" di Rebecca Godfrey

 Buongiorno lettori,

il libro di cui vi parlerò oggi è un true crime firmato da Rebecca Godfrey dal titolo "La notte rossa", pubblicato da NN Editore. 

Buona lettura!




Il 14 novembre 1997, nei dintorni di Victoria, in Canada, la quattordicenne Reena Virk scompare. Passeranno otto giorni prima che il suo corpo venga ritrovato senza vita sotto un ponte: la sua morte sconvolge la comunità e l’intera nazione, perché Reena e` stata uccisa da un gruppo di suoi coetanei, alcuni dei quali neanche la conoscevano. Rebecca Godfrey, all’epoca scrittrice e artista ventinovenne, si appassiona al caso e indaga sulle circostanze e sui responsabili dell’orribile delitto: ragazzi e ragazze colpevoli di aver massacrato Reena quasi per gioco, con spietata incoscienza; giovani come tanti altri, travolti da un disagio esistenziale che si propaga prima di esplodere in un gesto di efferata violenza. In questo resoconto vivido e avvincente, arricchito da una nota dell’autrice e da una postfazione di Mary Gaitskill, Rebecca Godfrey ricostruisce la verità attraverso le testimonianze dirette dei protagonisti. Entra nel loro cuore, ne mette a nudo il carattere, le fragilità, la disperazione. E con sguardo lucido e profondissima empatia racconta l’esperienza inevitabile e spaventosa del crescere, in una storia vera di emarginazione e bullismo, di accettazione e redenzione.


Oggi la violenza giovanile è più che mai radicata, crudele e letale.

Vorrei partire da questo assunto della Godfrey in quanto si tratta di una frase emblematica per l'intero romanzo. Quello che si presenta agli occhi del lettore è uno scenario talmente ordinario che potrebbe far parte del quotidiano di tutti noi, o meglio, della quotidianità del nostro periodo adolescenziale. Siamo in un paesino del Canada nel quale la criminalità è pari a zero, gruppi di adolescenti escono, organizzano feste, sperimentano i primi amori, le prime delusioni, si prendono in giro tra loro, bullizzano i più deboli. Nulla di trascendentale.

Certamente nessuno sospettava la violenza e la rabbia devastanti che una sera del 1997, sotto un ponte, hanno portato al pestaggio e al successivo omicidio per annegamento di una giovane quattordicenne, Reena Virk.

Il branco, composto da alcune compagne di scuola ma anche da perfetti sconosciuti che si trovavano lì per caso, non ha avuto pietà per lei e nemmeno un timido accenno di rimorso. Ma non sono certo gli unici sui quali puntare il dito. La Godfrey ci regala una panoramica ben definita di ciò che accadde: dell'inconpetenza delle forze dell'ordine che con un verbale di sparizione e voci insistenti su un omicidio ci misero la bellezza di otto giorni per mettersi in moto; dei genitori dei carnefici che, come spesso accade, hanno difeso e coperto le malefatte dei figli; dell'intera macchina giudiziaria che è stata fin troppo indulgente e permissiva nei confronti degli imputati. 

Non dà l'impressione che le dispiaccia. Voleva soltanto farlo. Si è organizzata e l'ha fatto. Credo che dovrebbe essere punita, che non dovrebbe farla franca. Deve pagare. Perché è sbagliato. È sbagliato. Uccidere è sbagliato. 

Sono pagine difficili da digerire e metabolizzare, la vicenda che va in scena davanti ai nostri occhi è talmente crudele e assurda da sembrare surreale. Lo stile dell'autrice, che ha inserito dialoghi originali e materiale inediti sul caso, è l'esempio perfetto di come dovrebbe essere un libro true crime: accurato e dettagliato ma anche delicato e obiettivo nonostante sia semplice, in questi casi, trascendere la situazione in virtù delle emozioni che suscita una tale e ingiustificata violenza.

Non è un libro da leggere a cuor leggero, fa male vedere quanto sia grave la situazione delle nuove generazioni divise tra una superficialità estrema e dalla totale mancanza di empatia verso il prossimo. Nonostante la tematica e le difficoltà di approccio con una realtà del genere, è stata una lettura che mi ha rapita e che ho apprezzato in ogni sua parte.

Se amate questo genere letterario è un libro da non perdere!



mercoledì 21 giugno 2023

Recensione "Tienilo per te" di Tom Ryan

 Buongiorno lettori, 

oggi vi parlo del libro "Tienilo per te", un mistery YA firmato da Tom Ryan e pubblicato da TimeCrime.

Buona lettura!


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È passato un anno da quando il cosiddetto “killer della pagina” ha disseminato il terrore nella sonnolenta cittadina balneare di Camera Cove, uccidendo quattro persone prima di scomparire nel nulla. Come tutti in città, il diciottenne Mac Bell sta cercando di lasciarsi alle spalle quell’orribile estate: più facile a dirsi che a farsi, visto che Connor, il suo migliore amico, è stato l’ultima vittima dell’assassino. Ma quando scopre un messaggio criptico lasciato da Connor, viene risucchiato nuovamente nella ricerca del killer che potrebbe non essere un semplice vagabondo come tutti sostenevano. Ora chiunque è un sospettato. Con la costante sensazione che qualcuno osservi ogni sua mossa, Mac lotta per venire a patti con i suoi veri sentimenti, mentre si affanna per portare alla luce la verità.

Questo mistery YA di Tom Ryan mi ha confermato quanto ami profondamente questa variante del genere crime che mescola omicidi e delitti con i drammi tipici dell'adolescenza. 

Ci troviamo in un piccolo paesino, Camera Cove, costituito da un insieme di casupole, una scuola e qualche locale circoscritto da scogliere a picco sul mare. È il classico ambiente in cui tutti si conoscono e dove "non succede mai niente" finché le esistenze di tutti non vengono sconvolte dell'operato di un pericoloso serial killer. 

Lo stile dell'autore, fresco e coinvolgente, ci racconta la storia di un gruppo di amici adolescenti che si conoscono da sempre, hanno da poco perso un componente fondamentale della banda, Connor, un ragazzo brillante capace di unirli nonostante le diversità. Ognuno di loro affronta il lutto a modo suo ma, mentre la maggior parte cerca di andare avanti, c'è qualcuno che non può e che non ci riesce.

Il personaggio principale, Mac Bell, è quello con il quale siamo più connessi in quanto è lui il narratore dell'intera vicenda e la persona più coinvolta e toccata dell'omicidio di Connor, ultima vittima del killer della pagina e migliore amico di Mac.

Su Connor i vari protagonisti esprimono opinioni contrastanti, l'unica cosa certa è che probabilmente conosceva l'identità del killer ed è per questo che ha perso la vita. È con questa consapevolezza che Mac inizia ad indagare. Un'indagine che porta subito alla luce elementi nuovi che non sono stati presi in considerazione dalla polizia.

Man mano che apprende informazioni e crea collegamenti tra le vittime e i potenziali sospettati, Mac si avvicina pericolosamente alla scoperta della verità mettendo in pericolo la sua stessa incolumità. 

Mi ha ricordato molto lo stile di "Come uccidono le brave ragazze" anche se il libro e la vicenda è decisamente meno ricca di elementi e più snella. Ciò lo rende perfetto come lettura estiva.

A metà tra un giallo e un mistery, "Tienilo per te" mi ha completamente rapita per due giorni nonostante abbia intuito con largo anticipo l'epilogo, l'ho apprezzato moltissimo. Di sicuro mi procurerò presto "Spero che tu stia ascoltando", il libro precedente di questo autore sorprendente. 




venerdì 16 giugno 2023

Recensione "Piccole umane debolezze" di Megan Nolan

 Buongiorno lettori, 

nella recensione di oggi vi parlo del nuovo libro di Megan Nolan, "Piccole umane debolezze", edito da NN Editore. 

Buona lettura!


Londra, anni Novanta. Tom Hargreaves è un giovane giornalista in un tabloid della città, disposto a tutto per la carriera. Il destino sembra ascoltarlo quando, una sera, si imbatte in uno scoop: in un complesso residenziale in periferia, Mia Enright, una bambina di tre anni, viene ritrovata morta. Subito i sospetti cadono su Lucy Green, la ragazzina della famiglia “sbagliata”, arrivata anni prima dall’Irlanda. Gli uomini di casa sono disoccupati e schiavi dell’alcol, e Carmel, la giovane e bellissima madre di Lucy, non si è mai occupata della figlia e non è benvista dai vicini. Così Tom, convinto di avere per le mani la sua grande occasione, convince i Green a rifugiarsi in un albergo a spese del giornale, in cambio di interviste esclusive. Ma i racconti della famiglia rivelano una storia molto meno torbida di quanto credesse, una storia di speranze e fallimenti, di felicità negate e debolezze umane.


Dopo una prima parte iniziale poco coinvolgente e un po' statica, ho iniziato a macinare pagine su pagine di questo nuovo romanzo che porta la firma di Megan Nolan. Probabilmente questo nome non vi suona nuovo in quanto ha occupato per mesi gli scaffali delle librerie con "Atti di sottomissione",suo romanzo d’esordio e candidato al Premio Strega Europeo nel 2022. Se c'è una cosa di cui sono sicura è che questo libro, e la storia che porta con sé, è decisamente più matura rispetto a quella precedente. 

Ci troviamo in un quartiere londinese, negli anni '90, e il cadavere di una bambina di tre anni è stato appena ritrovato in cortile. La vittima è la figlia di una famiglia "normale" e perbene, mentre la principale indiziata è una bambina di una famiglia mal vista. Il cliché sugli irlandesi immigrati entra subito a far parte del quadro, soprattutto perché gli uomini di famiglia sono alcolisti disoccupati e la madre della bambina e insopportabilmente bella e poco partecipe della vita della figlia. 

Per quanto riguarda il nostro protagonista, un giornalista di nome Tom, attraversa un bel percorso di crescita nel libro. Inizialmente si comporta da "avvoltoio", a costo di avere uno scoop si avvicina in modo subdolo alla famiglia dell'imputata per avere interviste esclusive. Nel corso di queste ultime, però,  si rende conto delle difficoltà vissute dai vari personaggi, della loro sofferenza, dei traumi subiti e della voglia di fare comunque del proprio meglio, nei limiti delle loro possibilità. 

"A chi importava di una famiglia come la loro? Le loro non erano che piccole umane debolezze, tragedie troppo ordinarie per essere degne di nota".

Sono personaggi estremamente umani, l'autrice li mette totalmente a nudo davanti al lettore, mostrandone ogni sfaccettatura anche quelle più negative. Ci sono stati dei momenti estremamente delicati ed intimi. Il lettore, insieme a Tom, si rende sempre più conto di non aver a che fare con dei mostri ma con delle persone alle quali la vita non ha mai sorriso. 

Niente è veramente come sembra, così le indagini continuano e portano ad una soluzione inaspettata. 

"Piccole umane debolezze" è una storia che racchiude nel titolo tutto ciò che l'autrice voleva raccontare. Il suo stile arriva dritto al punto, senza filosofiche metafore o altri elementi artefatti. La verità e la normalità sono gli elementi imprescindibili di questo romanzo che mi ha conquistata con la sua delicatezza e con i suoi personaggi. 

Assolutamente consigliato anche a chi non ama i thriller, è l'elemento meno predominante nel libro. 



mercoledì 14 giugno 2023

Recensione "La bottega delle illusioni" di Igor Cipollina

 Buongiorno lettori,

oggi vi parlo di una nuova realtà editoriale che si occupa di gialli e thriller. Ho avuto il piacere di leggere "La bottega delle illusioni", firmato dalla penna di Igor Cipollina, che fa parte della scuderia "Sette chiavi". È stato un incontro pazzesco che mi ha convinta al cento per cento. Vediamo insieme di cosa si tratta, buona lettura!



Il ragioniere Alfonso Brucculeri viene trovato morto nella più classica delle situazioni di genere: in uno spazio chiuso, con le uscite sbarrate. Ma La bottega delle illusioni non ricalca i classici, la tinta gialla è un pretesto per raccontare delle pulsioni e del sentire degli abitanti dell’Isola in cui è ambientata la vicenda. A condurre le indagini è Michele Lombardo, maresciallo dall’identità sospesa, in bilico tra le nebbie del nord (per parte di madre) e il fuoco del sud (per sangue di padre), straniero a se stesso e all’Isola, come il barbiere Ernesto Treppiedi è estraneo al paese, nel quale è atterrato da un “pianeta” distante cinque campanili. È arrivato per piantare i semi di una nuova esistenza insieme alla sua Mariausilia. Presto scippato dell’indagine ufficiale, che subito cattura l’attenzione dei media, il maresciallo Lombardo si ostina nella sua inchiesta personale, infilandosi nelle pieghe dell’Isola e nelle esistenze della sua gente. A guidarlo in questo viaggio è Peppino Giarratana, un impiegato zoppo che è riuscito a fare del suo difetto fisico uno scudo per rendersi invisibile e spiare le vite degli altri, con dedizione da entomologo. Una pagina dopo l’altra si scopre che tutti avrebbero avuto motivo per farsi assassini ed eliminare il ragioniere, in un mondo nel quale ogni esistenza appare sgualcita, di seconda mano. Ma chi ha ucciso veramente? Ed è davvero così importante saperlo?


Con "La bottega delle illusioni" è stato amore a primo rigo. Si tratta di un giallo molto breve ambientato su un'isola del sud d'Italia che inizia direttamente sulla scena del crimine: la bottega del barbiere Ernesto Treppiedi. L'indagine cattura subito l'attenzione in quanto Cipollina si serve del celebre schema del delitto a camera chiusa. La vittima, infatti, si trova in una stanza chiusa dall'interno e nella quale non ci sono segni di effrazione. I sospetti ricadono, ben presto, sul povero Ernesto ma nonostante logica lo voglia come maggiore indiziato, si fa davvero fatica a vederlo come un pericoloso omicida e non è solo una sensazione del lettore ma anche quella del maresciallo Lombardo, chiamato ad investigare sul caso.

I personaggi sono uno dei punti più convincenti del libro: molto originali, con dei vissuti importanti e che sono accumunati dalla paura del giudizio degli altri. Paura che ognuno di loro affronta a modo suo. Sono protagonisti che restano impressi e che riescono a conquistare il cuore di chi legge, soprattutto il caro Ernesto. 

Pur svolgendosi in un numero molto limitato di pagine, la storia non ha elementi in sospeso. L'epilogo non è totalmente esplicativo ma lascia spazio all'immaginazione del lettore che ha tutti gli elementi per immaginare cosa ne sarà di tutti i nostri beniamini. Di sicuro la soluzione all'enigma non è scontata o prevedibile, lascia di stucco.

L'elemento che ho davvero amato è lo stile dell'autore: arguto, ironico, ricercato ma colloquiale. Una prosa che si lascia divorare e che è stata una coccola per gli occhi!



giovedì 8 giugno 2023

Recensione "Una goccia nell'anima" di Alessia Di Palma

 Buongiorno lettori, 

oggi torno a parlarvi di romance con il libro di Alessia Di Palma, "Una goccia nell'anima", edito da S4M Edizioni.

Buona lettura!


Dicembre 2004. Luton Mess, un appassionato di fotografia, parte per una vacanza con i suoi amici Tyler Jones e Aida Skies. Destinazione: la Thailandia, terra paradisiaca dove il blu dell’oceano incontra il bianco delle spiagge e l’azzurro del cielo. Scenario perfetto per far sbocciare l’amore con una bellissima ragazza thailandese, Suyenne, che gli farà scoprire lati del suo carattere che non aveva mai saputo di avere. Ma qualcosa è in agguato, qualcosa che è fuori dal nostro controllo, qualcosa che mette in chiaro la nostra impotenza di fronte al destino e alla natura.

È passato molto tempo da quando ho letto il mio ultimo romance e, devo dire, che ero in astinenza da sentimenti e da quel genere di amore che induce a fare pazzie.

Il romanzo di Alessia Di Palma si contraddistingue per l'inserimento del tema dei disastri ambientali citando il famoso tsunami che distrusse buona parte della Thailandia nel 2004. Il libro, infatti, si divide tra l'ambientazione londinese e quella thailandese mentre ci racconta la storia di Luton Mess, un ragazzo che sogna di diventare un fotografo. 

Luton, e il suo gruppo di amici, decidono di lasciare il clima grigio e carico di incertezze di Londra alla ricerca di un po' di tranquillità nelle spiagge paradisiache del sud est asiatico. Quello che mi ha colpito, e lasciato perplessa, è la potenza dei sentimenti e la totale assenza di razionalità nei comportamenti dei personaggi. Da una parte penso sia una scelta dovuta all'età di questi ultimi ma, dall'altra, credo sia stata una mossa sbagliata enfatizzare così tanto questo lato caratteriale: parliamo di atteggiamenti infantili o ingiustificati come innamorarsi perdutamente a prima vista, prendere decisioni drastiche e poi cambiare idea repentinamente. È un lato del libro che non ho apprezzato per niente.

Molto meglio la seconda e la terza parte, quando la scena si sposta in Thailandia e nel post tsunami. Qui si nota una sorta di crescita del protagonista che abbandona il suo lato avventato a favore di quello più riflessivo e maturo. Mi è piaciuto molto di più il Luton di queste pagine che quello iniziale. L'autrice non entra troppo nel dettaglio della tragedia del 2004 ma si limita ad inserirla in maniera delicata nella sua storia rendendola più profonda e sentita rispetto all'inizio. 

La prosa di Alessia Di Palma risulta un po' acerba in alcuni passaggi ma dimostra un'ottima capacità descrittiva e, soprattutto, è in grado di coinvolgere perfettamente il lettore: ho letto il libro nel giro di un paio di giorni.

Un altro punto che ho apprezzato, anche se avrei preferito qualche pagina in più sull'argomento, è stato l'epilogo totalmente a sorpresa. Nel complesso gli elementi che mi sono piaciuti e quelli che non ho gradito si bilanciano perfettamente. 

Consigliato a tutti i lettori appassionati del genere!

giovedì 1 giugno 2023

Review party "Una di famiglia" di Freida Mcfadden

 Buongiorno lettori, 

oggi ho il piacere di ospitare il review party di un thriller che attendevo con ansia! Si tratta di "Una di famiglia", scritto da Freida Mcfadden e pubblicato da Newton Compton Editori. 

Buona lettura!


Anche se le porte sono chiuse, lei vede tutto.
Il thriller di cui tutti parlano
Millie è in cerca di un lavoro per ricominciare una nuova vita.
Pur non avendo referenze, riesce a farsi assumere come governante nella lussuosa villa dei Winchester. Non è esattamente il lavoro dei suoi sogni: polvere e cattivo odore invadono le stanze, e la padrona di casa, Nina, è una donna annoiata e instabile, che sembra godere nel vederla faticare dalla mattina alla sera. Però, quantomeno, Millie qui può fingere di essere un’altra e sentirsi al sicuro dalle ombre che la tormentano.
Ma qualcosa non quadra in casa Winchester: la porta della sua stanza si chiude solo dall’esterno, e il giardiniere, Enzo, fa di tutto pur di metterla in guardia… ma da cosa, esattamente? Nonostante i presagi siano sempre più inquietanti, Millie deve resistere, non ha altra scelta. Quando conosce Andrew, l’affascinante marito di Nina, ha una ragione per restare e sentirsi al sicuro. Il passato non può raggiungerla. Ma Millie ancora non sa che i segreti della famiglia Winchester sono molto più pericolosi dei suoi…

Questo libro mi ha sempre ispirato moltissimo tanto da averlo preso in digitale a Natale in lingua originale pur di vedere come fosse. Quando ho saputo che sarebbe arrivato anche sul mercato italiano ho tenuto duro e sono stata super felice di leggerlo in anteprima per ospitare il review party.

Inizio col dire che la Mcfadden ha inserito diversi elementi che adoro nei thriller: una location isolata, una tata sprovveduta che accetta un impiego particolare non ponendosi domande fondamentali, il classico caso di coppia anomala con evidenti problemi che tentano di nascondere. L'insieme di tutti questi punti ha dato vita ad una trama probabilmente già vista ma che è riuscita comunque a catturare l'attenzione. 

Il punto di forza sono senza dubbio i personaggi, soprattutto i loro dettagliati quadri psicologici dai quali si evince che nessuno di loro è del tutto "sano", nel senso letterale del termine. Per buona parte della lettura sembra chiara la direzione intrapresa dall'autrice che poi, nel finale, opera diversi colpi di scena servendosi di rivelazioni totalmente inaspettate che danno un tocco di originalità alla storia. 

L'unico elemento che non ho apprezzato è il tratto caratteriale molto infantile della protagonista nelle fasi iniziali: la totale assenza di spirito critico e istinto di sopravvivenza me l'ha fatta odiare per buona parte del libro ma nelle fasi finali la mia opinione su di lei si è abbastanza risollevata.

I capitoli brevi e il ritmo abbastanza serrato, insieme alla giusta decisione di dividere la narrazione dai punti di vista delle due protagoniste facendole esprimere in prima persona, rendono la lettura molto scorrevole. Ci si immedesima perfettamente nei personaggi e si arriva a fare il tifo per alleanze improbabili.

Nel complesso, non posso dire di non averlo apprezzato pur non essendo un thriller così originale nei temi trattati. Se amate le storie con intrighi familiari, una buona tensione psicologica e diversi colpi di scena lo apprezzerete sicuramente!

⭐️⭐️⭐️,5 

giovedì 25 maggio 2023

Recensione "Prendere o lasciare" di Lydia Millet

 Buongiorno lettori, 

oggi vi parlo di un libro interessante firmato dalla penna di Lydia Millet, "Prendere o lasciare", edito da NN Editore. 

Buona lettura!




Nina è un’agente immobiliare di Los Angeles. Il suo lavoro è vendere abitazioni di lusso ad acquirenti capricciosi e imprevedibili, ma anche soddisfare le esigenze dei proprietari, che abbandonano la loro casa sperando di liberarsi dai fantasmi di una vita. Conosce così un presunto dittatore africano che all’improvviso cerca di annegarsi in piscina; un adolescente rabbioso che si fa beccare mentre guarda un porno; una donna abbandonata dal marito, convinta che ci siano degli gnomi pronti a riparare tutto quel che non funziona nelle stanze della sua villa. E in mezzo a una giostra irresistibile di personaggi, Nina entra ed esce da case che diventano specchi delle vite degli altri, scrigni di confidenze e verità nascoste, finché non viene toccata da un amore improvviso che la cambia per sempre. "Prendere o lasciare" è un romanzo a quadri, che intreccia vite di uomini e donne colti in bilico tra l’arrendersi al destino e lottare per i propri sogni. Lydia Millet racconta storie traboccanti di realismo e poesia, dove perfino l’esperienza più crudele trova riscatto nella compassione. E con uno sguardo ricco di ironia e tenerezza ci rivela che accettare il caos è l’unica strada per trovare la felicità e un posto nel mondo da chiamare casa.

Lydia Millet, un nome e una garanzia. In "Prendere o lasciare" ci regala un insieme di personaggi e storie legate da un unico filo conduttore rappresentato da Nina, una protagonista che conquista senza riserve.

Nina lavora per un'agenzia immobiliare a Los Angeles e il suo compito è quello di vendere case di lusso. Sulla carta sembra un compito banale e semplice da eseguire ma entrare nelle case degli altri, percepire i loro bisogni e comprendere cosa stanno cercando non si rivela un'impresa così facile. 

Durante le sue visite facciamo conoscenza con tantissimi personaggi che, nel corso del libro, finiscono con intrecciare i propri destini dando vita ad una storia appassionante che riserva anche delle sorprese, in corso d'opera. 

Los Angeles è lo sfondo perfetto per fare da scenario a questa serie di quadri perché esprime esattamente tutte le sfumature dei protagonisti. 

La prosa di Millet è elegante e fluida, ti avvolge e ti coccola come una coperta nei giorni freddi e grigi. L'inizio, un po' confuso e lento, diventa ben presto un lontano ricordo quando la storia prende il via e ci si ritrova all'epilogo senza nemmeno rendersene conto. 

All'interno del romanzo vengono toccati anche temi importanti sempre con l'estrema delicatezza che caratterizza lo stile di questa autrice incredibile. Si è rivelata una lettura estremamente interessante!



martedì 9 maggio 2023

Recensione "Delitto in riva al mare" di Antonio Lanzetta

 Buongiorno lettori, 

ho il piacere di parlarvi dell'ultimo romanzo di Antonio Lanzetta, "Delitto in riva al mare", in uscita oggi per Newton Compton Editori. 

Buona lettura!




A volte dietro la follia si celano oscure verità. Il corpo senza vita di Elena Perna, una ragazza di diciannove anni, viene trovato riverso su una spiaggia di Salerno. Il caso viene affidato al commissario Massimo Trotta e a Lidia Basso, psicologa forense e consulente della questura. Le indagini assumono da subito dei contorni a dir poco inquietanti. Lidia e Massimo ricevono infatti una chiamata dal Santacroce, una struttura che ospita giovani pazienti psichiatrici: un diciassettenne di nome Matteo fa da giorni disegni che sembrano ritrarre proprio Elena, la ragazza che è stata uccisa. Senza averla mai vista. Nessuno, in quel reparto del Santacroce, ha contatti con l'esterno né con i mezzi di informazione. Lidia fa di tutto per avere un colloquio con Matteo. La sfuggente personalità del ragazzo la affascina, ma a irretirla è la storia di cui in passato è stato protagonista. Una vicenda segnata da indicibili sofferenze e violenze inimmaginabili, nota alle cronache come “La casa degli orrori”, sulla quale aleggiano ancora interrogativi destinati a non trovare risposta. Com'è possibile che ci sia un legame tra Elena e Matteo? Eppure, nelle sue allucinazioni, sembra nascondersi una chiave per individuare l'assassino…


Pensavo che dopo "L'uomo senza sonno" nulla potesse più stupirmi o appassionarmi così tanto e invece è arrivato "Delitto in riva al mare" a scardinare ogni mia convinzione. 

La "ricetta" di Lanzetta è sempre la stessa: ambientazione campana, antiche leggende, elementi crime e paranormali. Una formula che vince sempre e non smette mai di appassionarmi.

L'atmosfera del libro è cupa e surreale, Lidia e suo fratello dalla parte di tutto ciò che è concreto, logico e che si può toccare. Matteo o X, come deciderete di chiamarlo, a rappresentare un qualcosa che non ha un senso, che non si può spiegare perché umanamente impossibile. Insieme cercano di risolvere un omicidio violento e spietato. 

I capitoli si alternano, quindi, dai diversi punti di vista e su diversi piano temporali. Solo alla fine si riesce a scorgere il quadro completo, passando per la sofferenza di tutti i protagonisti, segreti, la paura del giudizio e dei pettegolezzi che in alcune realtà crea danni irreparabili.

"Lo sapevo che alla fine mi avrebbe portato solo problemi. Le avevo chiesto di lasciarmi in pace, di andarsene, ma lei non mi ha ascoltato. Funziona sempre così con i morti. Esistono solo loro e quella maledetta storia che vogliono raccontarmi."

È impossibile non entrare in empatia con i personaggi perché Lanzetta li tratteggia in modo perfetto e, soprattutto, molto umano. Si soffre e si piange con loro. Si ha paura e si prova angoscia nei momenti in cui la tensione narrativa raggiunge il culmine.

La suspense è presente dalla prima all'ultima pagina con un prologo e un epilogo pazzeschi che mi hanno lasciato di stucco. Sono certa che questa storia vi riserverà ancora emozioni in futuro, così come è stato per L'uomo senza sonno che ha aperto la via a questo secondo romanzo. 


P.s. è un libro che strizza L'occhio anche a tutti gli amanti degli animali, garantito ❤️




venerdì 5 maggio 2023

Recensione "Nessun luogo è sicuro" di Mark Edwards

 Buongiorno lettori, 

oggi vi racconto la mia opinione sul nuovo romanzo di Mark Edwards, "Nessun luogo è sicuro", edito da TimeCrime.

Buona lettura!



Due anni fa, durante un viaggio a Seattle per far visita al fratello Aidan, la quindicenne Scarlett è svanita nel nulla. Dopo molte false piste e vicoli ciechi, Aidan ha quasi rinunciato a cercarla. Ma quando una donna vede una ragazza attraversare di corsa una radura nella foresta della California settentrionale e si convince che si tratta della giovane Scarlett, in Aidan si riaccende la speranza. Dirigendosi verso sud, trova una città devastata dagli incendi e tappezzata da manifesti di adolescenti scomparsi. La gente del luogo appare spaventata, la polizia non risponde a nessuna domanda e tutto sembra indicare un altro vicolo cieco, fino a quando l’incontro fortuito con Lana, una ragazza del posto da poco tornata in città, fornisce a Aidan il primo indizio. Tuttavia, mentre cercano di ricostruire insieme l’accaduto, si fanno dei nemici disposti a qualsiasi cosa pur di metterli a tacere per sempre. Ma per Aidan conta una sola cosa: ritrovare Scarlett, anche a costo della sua stessa vita.

Sono una grande fan di Edwards e mi sono tuffata tra le pagine di "Nessun luogo è sicuro" senza riserve. La storia si divide tra due diverse ambientazioni: una scena primaria a Seattle, nel quale si presentano i due protagonisti Aidan e Scarlett, il loro rapporto e tutte le vicissitudini che portano alla scomparsa di quest'ultima, e uno scenario secondario in California, nel quale ci ritroviamo nel presente insieme ad Aidan che sta ancora cercando disperatamente sua sorella.

L'ambientazione riveste un ruolo non indifferente perché influenza gli eventi ed è fondamentale per comprendere uno dei grandi temi raccontati da Edwards: i disastri ambientali.

In questo libro, infatti, le ricerche di Aidan portano a galla delle associazioni di eco terroristi che hanno un modo tutto loro di vivere e agire, in nome della difesa della natura e per combattere i cambiamenti climatici. Ancora una volta questo autore dimostra una grande inventiva nel dare vita ad una storia veramente particolare e che diventa più adrenalinica ad ogni pagina che ci avvicina all'epilogo. 

I personaggi restano particolarmente impressi perché vengono ben caratterizzati e descritti. Ho apprezzato in particolare Lana, che diventa una spalla importante per Aidan, una donna che sa il fatto suo e che ricerca la verità sopra ogni cosa e ad ogni costo.

Epilogo non scontato e che lascia parecchio margine di interpretazione al lettore che continua a riflettere sul futuro dei protagonisti che li hanno accompagnato durante la lettura.

Un plauso doveroso devo farlo per lo stile estremamente scorrevole e coinvolgente di questo autore che mi regala sempre storie originali e non scontate. È un libro perfetto anche per i lettori che non amano le storie crime al cento per cento, in questo libro troverete un po' di tutto e pochissimi spargimenti di sangue quindi adatto anche ai palati più delicati.



giovedì 4 maggio 2023

Recensione "Strega" di Johanne Likke Holm

 Buongiorno lettori,

oggi per voi la recensione di una storia davvero particolare firmata dalla penna dell'autrice svedese Johanne Likke Holm, "Strega", edito da NN Editore. 

Buona lettura!


Rafaela ha diciannove anni quando raggiunge la città di Strega, sulle Alpi, per lavorare all’hotel Olympic come cameriera. I giorni sono scanditi da una ferrea routine dettata da Rex, Toni e Costas, le tre istitutrici, che insegnano a Rafaela e alle altre ragazze a lavare, cucinare e preparare le camere. Ma gli ospiti tardano ad arrivare, e l’albergo rimane vuoto. Nell’attesa, le ragazze si prendono cura l’una dell’altra mentre camminano nel bosco, fumano di nascosto e ammirano le montagne, ma nel loro addestramento si insinuano regole sempre più rigide che condizionano gesti, comportamenti e desideri. Rafa e le altre cominciano a sentirsi un solo corpo, ad avere tutte gli stessi incubi. Finché l’arrivo dei primi ospiti fa precipitare gli eventi: Cassie, una delle ragazze, scompare e l’atmosfera a Strega diventa sempre più inquietante per Rafa, che insieme all’amata Alba inizia a meditare la fuga. Strega è una moderna fiaba gotica, un’inquietante allegoria della cultura patriarcale, fatta di riti e sacrifici tramandati da una generazione all’altra. Con una scrittura suggestiva e sensuale, Johanne Lykke Holm racconta della violenza che si insinua nella vita delle giovani donne, e del coraggio necessario per spezzare quella catena di sottomissione e ritrovare la libertà.


"Strega", candidato all'omonimo premio letterario, è un romanzo dalle atmosfere gotiche e impalpabili. 

Ambientato in un paesino remoto e isolato sulle Alpi, rende subito l'idea di alienazione e solitudine che provano le protagoniste del libro. È una storia al femminile, fatta di metafore e cose non dette che si riescono ad intuire solo grazie ai racconti di Rafaela, voce narrante, che ci rivela i suoi pensieri e le sue paure più profonde. 

Durante la lettura sembra di essere in un sogno che, a tratti, assume le connotazioni di un incubo. La separazione tra reale e irreale è davvero labile e sottile.

La prosa dell'autrice è elegante e piacevole da leggere. Le poche pagine che compongono il romanzo si divorano in fretta e con curiosità, alla ricerca di una verità nascosta nei gesti e nelle parole delle protagoniste. Mi ha ricordato molto lo stile di Shirley Jackson, soprattutto per il senso di inquietudine che ho avuto per tutta la durata della lettura. 

Cosa si nasconde tra le mura di questo hotel vuoto e isolato? Perché le ragazze iniziano ad avere gli stessi incubi? Cosa è successo a Cassie, scomparsa all'improvviso?

La Holm risponde a modo suo a questi interrogativi. "Strega" è un romanzo che va interpretato e sul quale è necessario riflettere anche dopo aver girato l'ultima pagina. Sembra una storiella di altri tempi ma in realtà è un manifesto della battaglia contro il patriarcato: quando nasci donna, spesso, subisci delle forme di violenza più sottili e crudeli della morte stessa.

In Rafaela, Alba, Bambi e tutte le altre protagoniste, ho trovato la voglia di non arrendersi, la bellezza di fare gruppo una con l'altra e la potenza della solidarietà femminile, quando è vera e sincera.

Devo ammettere che la storia mi ha affascinata molto, l'unico difetto è che si tratta di uno stile molto particolare quindi è necessario fare uno sforzo in più per comprendere a fondo gli avvenimenti, consapevoli che alla fine non avremo tutte le risposte. 

"Strega" è un viaggio della mente ma anche dei sensi, consigliato a chi ama le atmosfere di Shirley Jackson e gli argomenti di libri come "Il racconto dell'ancella" e "Uomini che odiano le donne".



martedì 2 maggio 2023

Recensione "I fantasmi si vestono nudi" di Loriano Macchiavelli

 Buongiorno lettori, 

torno da voi con il nuovo libro del giallista Loriano Macchiavelli, "I fantasmi si vestono nudi", edito da Solferino. 

Buona lettura!


Non c’è nebbia, stanotte. Il portico di San Luca è un gioco di luci e di ombre sinuoso e percorso dall’eco di una processione: a quest’ora?

Strano. Santo, diciassette anni, affronta a piedi la ripida salita che conduce alla basilica sul Colle della Guardia: muto, pensieroso, deluso da come sta andando la sua vita. Sogna di fare il ciclista ma, per ora, l’amico ed ex compagno partigiano di suo padre, Arci, gli ha rimediato un lavoro da apprendista tipografo. Che gli sta stretto ancora prima di cominciarlo e che – anche se ancora non lo sa – presto lo metterà pure nei guai con la giustizia. Ma proprio in questa notte dubbiosa e insoddisfatta, il destino ha in serbo per Santo una sorpresa: fermandosi per riprendere fiato, infatti, incontra Crisantemia, una ragazza bella, dolce, bionda... e nuda. E morta. Quando? Una decina di anni prima, nel 1945, mancavano appena poche ore alla Liberazione di Bologna. Dove? Lì, nell’orfanotrofio che si trova sulla curva non per niente detta «delle Orfanelle». Come? Lei non lo ricorda, ma è stata una morte violenta.

Santo si ritrova così nelle insolite vesti di indagatore, con grande preoccupazione di sua madre vedova e del suo amico Biella. Il compagno Arci, invece, è disposto a dargli una mano, anche se non è tanto disposto a credere che si sia fidanzato con una ragazza defunta.

Nel suo nuovo romanzo, Loriano Macchiavelli riporta in vita la grande tradizione letteraria del romanzo di fantasmi con un originale taglio storico e un sottile intreccio giallo, tessendo una trama delicata e appassionante, ricca di suspense, atmosfera e magia.


"I fantasmi si vestono nudi",  di Loriano Macchiavelli, è l'unione perfetta tra la narrativa contemporanea e un pizzico di sano mistery che rende l'atmosfera più suggestiva. 

Ci troviamo in Italia, per la precisione tra le vie di Bologna, negli anni che seguono il secondo dopoguerra. La penna di Macchiavelli è schietta e arriva dritta al punto, nonostante l'utilizzo di espressioni e un lessico molto ricercati. È uno stile particolare in cui si mescolano un linguaggio colloquiale, con l'uso del dialetto, ma anche periodi più complessi e articolati che dimostrano una padronanza di linguaggio non indifferente.

Mentre la narrazione si rivela scorrevole e abbastanza coinvolgente, la trama stenta a decollare. Nella prima parte del romanzo, infatti, si comprende a fatica l'utilità e l'attinenza dei fatti narrati con quello che poi si rivela il vero fulcro del libro: la storia, la guerra e le ingiustizie che albergano in entrambe.

Ho apprezzato molto i personaggi, soprattutto quelli ultraterreni con i loro vissuti carichi di una tensione emotiva che mi ha commossa in più occasioni.  Santo e Crisantemia sono dei protagonisti ai quali è impossibile non affezionarsi. Grazie a loro si riesce a rientrare in focus e ad apprezzare la parte, a mio avviso, meglio costruita della storia: l'epilogo. 

È una trama insolita che va oltre le storie già viste e sentite sulla Seconda Guerra Mondiale. Nonostante possa sembrare paradossale e priva di fondamento, la storia ha una sua coerenza che intriga e porta il lettore fino alla fine, una volta superata la confusione e lo smarrimento iniziali.

A distanza di qualche giorno dalla fine della lettura, serbo ancora un buon ricordo dei personaggi e delle loro storie ma resto altrettanto convinta che una parte iniziale più chiara e lineare avrebbe giovato sicuramente di più per la buona riuscita del libro.

Consigliato a chi ama ricercare un significato nascosto nelle cose, sicuramente troverete in queste pagine diversi elementi su cui riflettere.


                                  ⭐️⭐️⭐️