venerdì 16 giugno 2023

Recensione "Piccole umane debolezze" di Megan Nolan

 Buongiorno lettori, 

nella recensione di oggi vi parlo del nuovo libro di Megan Nolan, "Piccole umane debolezze", edito da NN Editore. 

Buona lettura!


Londra, anni Novanta. Tom Hargreaves è un giovane giornalista in un tabloid della città, disposto a tutto per la carriera. Il destino sembra ascoltarlo quando, una sera, si imbatte in uno scoop: in un complesso residenziale in periferia, Mia Enright, una bambina di tre anni, viene ritrovata morta. Subito i sospetti cadono su Lucy Green, la ragazzina della famiglia “sbagliata”, arrivata anni prima dall’Irlanda. Gli uomini di casa sono disoccupati e schiavi dell’alcol, e Carmel, la giovane e bellissima madre di Lucy, non si è mai occupata della figlia e non è benvista dai vicini. Così Tom, convinto di avere per le mani la sua grande occasione, convince i Green a rifugiarsi in un albergo a spese del giornale, in cambio di interviste esclusive. Ma i racconti della famiglia rivelano una storia molto meno torbida di quanto credesse, una storia di speranze e fallimenti, di felicità negate e debolezze umane.


Dopo una prima parte iniziale poco coinvolgente e un po' statica, ho iniziato a macinare pagine su pagine di questo nuovo romanzo che porta la firma di Megan Nolan. Probabilmente questo nome non vi suona nuovo in quanto ha occupato per mesi gli scaffali delle librerie con "Atti di sottomissione",suo romanzo d’esordio e candidato al Premio Strega Europeo nel 2022. Se c'è una cosa di cui sono sicura è che questo libro, e la storia che porta con sé, è decisamente più matura rispetto a quella precedente. 

Ci troviamo in un quartiere londinese, negli anni '90, e il cadavere di una bambina di tre anni è stato appena ritrovato in cortile. La vittima è la figlia di una famiglia "normale" e perbene, mentre la principale indiziata è una bambina di una famiglia mal vista. Il cliché sugli irlandesi immigrati entra subito a far parte del quadro, soprattutto perché gli uomini di famiglia sono alcolisti disoccupati e la madre della bambina e insopportabilmente bella e poco partecipe della vita della figlia. 

Per quanto riguarda il nostro protagonista, un giornalista di nome Tom, attraversa un bel percorso di crescita nel libro. Inizialmente si comporta da "avvoltoio", a costo di avere uno scoop si avvicina in modo subdolo alla famiglia dell'imputata per avere interviste esclusive. Nel corso di queste ultime, però,  si rende conto delle difficoltà vissute dai vari personaggi, della loro sofferenza, dei traumi subiti e della voglia di fare comunque del proprio meglio, nei limiti delle loro possibilità. 

"A chi importava di una famiglia come la loro? Le loro non erano che piccole umane debolezze, tragedie troppo ordinarie per essere degne di nota".

Sono personaggi estremamente umani, l'autrice li mette totalmente a nudo davanti al lettore, mostrandone ogni sfaccettatura anche quelle più negative. Ci sono stati dei momenti estremamente delicati ed intimi. Il lettore, insieme a Tom, si rende sempre più conto di non aver a che fare con dei mostri ma con delle persone alle quali la vita non ha mai sorriso. 

Niente è veramente come sembra, così le indagini continuano e portano ad una soluzione inaspettata. 

"Piccole umane debolezze" è una storia che racchiude nel titolo tutto ciò che l'autrice voleva raccontare. Il suo stile arriva dritto al punto, senza filosofiche metafore o altri elementi artefatti. La verità e la normalità sono gli elementi imprescindibili di questo romanzo che mi ha conquistata con la sua delicatezza e con i suoi personaggi. 

Assolutamente consigliato anche a chi non ama i thriller, è l'elemento meno predominante nel libro. 



mercoledì 14 giugno 2023

Recensione "La bottega delle illusioni" di Igor Cipollina

 Buongiorno lettori,

oggi vi parlo di una nuova realtà editoriale che si occupa di gialli e thriller. Ho avuto il piacere di leggere "La bottega delle illusioni", firmato dalla penna di Igor Cipollina, che fa parte della scuderia "Sette chiavi". È stato un incontro pazzesco che mi ha convinta al cento per cento. Vediamo insieme di cosa si tratta, buona lettura!



Il ragioniere Alfonso Brucculeri viene trovato morto nella più classica delle situazioni di genere: in uno spazio chiuso, con le uscite sbarrate. Ma La bottega delle illusioni non ricalca i classici, la tinta gialla è un pretesto per raccontare delle pulsioni e del sentire degli abitanti dell’Isola in cui è ambientata la vicenda. A condurre le indagini è Michele Lombardo, maresciallo dall’identità sospesa, in bilico tra le nebbie del nord (per parte di madre) e il fuoco del sud (per sangue di padre), straniero a se stesso e all’Isola, come il barbiere Ernesto Treppiedi è estraneo al paese, nel quale è atterrato da un “pianeta” distante cinque campanili. È arrivato per piantare i semi di una nuova esistenza insieme alla sua Mariausilia. Presto scippato dell’indagine ufficiale, che subito cattura l’attenzione dei media, il maresciallo Lombardo si ostina nella sua inchiesta personale, infilandosi nelle pieghe dell’Isola e nelle esistenze della sua gente. A guidarlo in questo viaggio è Peppino Giarratana, un impiegato zoppo che è riuscito a fare del suo difetto fisico uno scudo per rendersi invisibile e spiare le vite degli altri, con dedizione da entomologo. Una pagina dopo l’altra si scopre che tutti avrebbero avuto motivo per farsi assassini ed eliminare il ragioniere, in un mondo nel quale ogni esistenza appare sgualcita, di seconda mano. Ma chi ha ucciso veramente? Ed è davvero così importante saperlo?


Con "La bottega delle illusioni" è stato amore a primo rigo. Si tratta di un giallo molto breve ambientato su un'isola del sud d'Italia che inizia direttamente sulla scena del crimine: la bottega del barbiere Ernesto Treppiedi. L'indagine cattura subito l'attenzione in quanto Cipollina si serve del celebre schema del delitto a camera chiusa. La vittima, infatti, si trova in una stanza chiusa dall'interno e nella quale non ci sono segni di effrazione. I sospetti ricadono, ben presto, sul povero Ernesto ma nonostante logica lo voglia come maggiore indiziato, si fa davvero fatica a vederlo come un pericoloso omicida e non è solo una sensazione del lettore ma anche quella del maresciallo Lombardo, chiamato ad investigare sul caso.

I personaggi sono uno dei punti più convincenti del libro: molto originali, con dei vissuti importanti e che sono accumunati dalla paura del giudizio degli altri. Paura che ognuno di loro affronta a modo suo. Sono protagonisti che restano impressi e che riescono a conquistare il cuore di chi legge, soprattutto il caro Ernesto. 

Pur svolgendosi in un numero molto limitato di pagine, la storia non ha elementi in sospeso. L'epilogo non è totalmente esplicativo ma lascia spazio all'immaginazione del lettore che ha tutti gli elementi per immaginare cosa ne sarà di tutti i nostri beniamini. Di sicuro la soluzione all'enigma non è scontata o prevedibile, lascia di stucco.

L'elemento che ho davvero amato è lo stile dell'autore: arguto, ironico, ricercato ma colloquiale. Una prosa che si lascia divorare e che è stata una coccola per gli occhi!



giovedì 8 giugno 2023

Recensione "Una goccia nell'anima" di Alessia Di Palma

 Buongiorno lettori, 

oggi torno a parlarvi di romance con il libro di Alessia Di Palma, "Una goccia nell'anima", edito da S4M Edizioni.

Buona lettura!


Dicembre 2004. Luton Mess, un appassionato di fotografia, parte per una vacanza con i suoi amici Tyler Jones e Aida Skies. Destinazione: la Thailandia, terra paradisiaca dove il blu dell’oceano incontra il bianco delle spiagge e l’azzurro del cielo. Scenario perfetto per far sbocciare l’amore con una bellissima ragazza thailandese, Suyenne, che gli farà scoprire lati del suo carattere che non aveva mai saputo di avere. Ma qualcosa è in agguato, qualcosa che è fuori dal nostro controllo, qualcosa che mette in chiaro la nostra impotenza di fronte al destino e alla natura.

È passato molto tempo da quando ho letto il mio ultimo romance e, devo dire, che ero in astinenza da sentimenti e da quel genere di amore che induce a fare pazzie.

Il romanzo di Alessia Di Palma si contraddistingue per l'inserimento del tema dei disastri ambientali citando il famoso tsunami che distrusse buona parte della Thailandia nel 2004. Il libro, infatti, si divide tra l'ambientazione londinese e quella thailandese mentre ci racconta la storia di Luton Mess, un ragazzo che sogna di diventare un fotografo. 

Luton, e il suo gruppo di amici, decidono di lasciare il clima grigio e carico di incertezze di Londra alla ricerca di un po' di tranquillità nelle spiagge paradisiache del sud est asiatico. Quello che mi ha colpito, e lasciato perplessa, è la potenza dei sentimenti e la totale assenza di razionalità nei comportamenti dei personaggi. Da una parte penso sia una scelta dovuta all'età di questi ultimi ma, dall'altra, credo sia stata una mossa sbagliata enfatizzare così tanto questo lato caratteriale: parliamo di atteggiamenti infantili o ingiustificati come innamorarsi perdutamente a prima vista, prendere decisioni drastiche e poi cambiare idea repentinamente. È un lato del libro che non ho apprezzato per niente.

Molto meglio la seconda e la terza parte, quando la scena si sposta in Thailandia e nel post tsunami. Qui si nota una sorta di crescita del protagonista che abbandona il suo lato avventato a favore di quello più riflessivo e maturo. Mi è piaciuto molto di più il Luton di queste pagine che quello iniziale. L'autrice non entra troppo nel dettaglio della tragedia del 2004 ma si limita ad inserirla in maniera delicata nella sua storia rendendola più profonda e sentita rispetto all'inizio. 

La prosa di Alessia Di Palma risulta un po' acerba in alcuni passaggi ma dimostra un'ottima capacità descrittiva e, soprattutto, è in grado di coinvolgere perfettamente il lettore: ho letto il libro nel giro di un paio di giorni.

Un altro punto che ho apprezzato, anche se avrei preferito qualche pagina in più sull'argomento, è stato l'epilogo totalmente a sorpresa. Nel complesso gli elementi che mi sono piaciuti e quelli che non ho gradito si bilanciano perfettamente. 

Consigliato a tutti i lettori appassionati del genere!

giovedì 1 giugno 2023

Review party "Una di famiglia" di Freida Mcfadden

 Buongiorno lettori, 

oggi ho il piacere di ospitare il review party di un thriller che attendevo con ansia! Si tratta di "Una di famiglia", scritto da Freida Mcfadden e pubblicato da Newton Compton Editori. 

Buona lettura!


Anche se le porte sono chiuse, lei vede tutto.
Il thriller di cui tutti parlano
Millie è in cerca di un lavoro per ricominciare una nuova vita.
Pur non avendo referenze, riesce a farsi assumere come governante nella lussuosa villa dei Winchester. Non è esattamente il lavoro dei suoi sogni: polvere e cattivo odore invadono le stanze, e la padrona di casa, Nina, è una donna annoiata e instabile, che sembra godere nel vederla faticare dalla mattina alla sera. Però, quantomeno, Millie qui può fingere di essere un’altra e sentirsi al sicuro dalle ombre che la tormentano.
Ma qualcosa non quadra in casa Winchester: la porta della sua stanza si chiude solo dall’esterno, e il giardiniere, Enzo, fa di tutto pur di metterla in guardia… ma da cosa, esattamente? Nonostante i presagi siano sempre più inquietanti, Millie deve resistere, non ha altra scelta. Quando conosce Andrew, l’affascinante marito di Nina, ha una ragione per restare e sentirsi al sicuro. Il passato non può raggiungerla. Ma Millie ancora non sa che i segreti della famiglia Winchester sono molto più pericolosi dei suoi…

Questo libro mi ha sempre ispirato moltissimo tanto da averlo preso in digitale a Natale in lingua originale pur di vedere come fosse. Quando ho saputo che sarebbe arrivato anche sul mercato italiano ho tenuto duro e sono stata super felice di leggerlo in anteprima per ospitare il review party.

Inizio col dire che la Mcfadden ha inserito diversi elementi che adoro nei thriller: una location isolata, una tata sprovveduta che accetta un impiego particolare non ponendosi domande fondamentali, il classico caso di coppia anomala con evidenti problemi che tentano di nascondere. L'insieme di tutti questi punti ha dato vita ad una trama probabilmente già vista ma che è riuscita comunque a catturare l'attenzione. 

Il punto di forza sono senza dubbio i personaggi, soprattutto i loro dettagliati quadri psicologici dai quali si evince che nessuno di loro è del tutto "sano", nel senso letterale del termine. Per buona parte della lettura sembra chiara la direzione intrapresa dall'autrice che poi, nel finale, opera diversi colpi di scena servendosi di rivelazioni totalmente inaspettate che danno un tocco di originalità alla storia. 

L'unico elemento che non ho apprezzato è il tratto caratteriale molto infantile della protagonista nelle fasi iniziali: la totale assenza di spirito critico e istinto di sopravvivenza me l'ha fatta odiare per buona parte del libro ma nelle fasi finali la mia opinione su di lei si è abbastanza risollevata.

I capitoli brevi e il ritmo abbastanza serrato, insieme alla giusta decisione di dividere la narrazione dai punti di vista delle due protagoniste facendole esprimere in prima persona, rendono la lettura molto scorrevole. Ci si immedesima perfettamente nei personaggi e si arriva a fare il tifo per alleanze improbabili.

Nel complesso, non posso dire di non averlo apprezzato pur non essendo un thriller così originale nei temi trattati. Se amate le storie con intrighi familiari, una buona tensione psicologica e diversi colpi di scena lo apprezzerete sicuramente!

⭐️⭐️⭐️,5 

giovedì 25 maggio 2023

Recensione "Prendere o lasciare" di Lydia Millet

 Buongiorno lettori, 

oggi vi parlo di un libro interessante firmato dalla penna di Lydia Millet, "Prendere o lasciare", edito da NN Editore. 

Buona lettura!




Nina è un’agente immobiliare di Los Angeles. Il suo lavoro è vendere abitazioni di lusso ad acquirenti capricciosi e imprevedibili, ma anche soddisfare le esigenze dei proprietari, che abbandonano la loro casa sperando di liberarsi dai fantasmi di una vita. Conosce così un presunto dittatore africano che all’improvviso cerca di annegarsi in piscina; un adolescente rabbioso che si fa beccare mentre guarda un porno; una donna abbandonata dal marito, convinta che ci siano degli gnomi pronti a riparare tutto quel che non funziona nelle stanze della sua villa. E in mezzo a una giostra irresistibile di personaggi, Nina entra ed esce da case che diventano specchi delle vite degli altri, scrigni di confidenze e verità nascoste, finché non viene toccata da un amore improvviso che la cambia per sempre. "Prendere o lasciare" è un romanzo a quadri, che intreccia vite di uomini e donne colti in bilico tra l’arrendersi al destino e lottare per i propri sogni. Lydia Millet racconta storie traboccanti di realismo e poesia, dove perfino l’esperienza più crudele trova riscatto nella compassione. E con uno sguardo ricco di ironia e tenerezza ci rivela che accettare il caos è l’unica strada per trovare la felicità e un posto nel mondo da chiamare casa.

Lydia Millet, un nome e una garanzia. In "Prendere o lasciare" ci regala un insieme di personaggi e storie legate da un unico filo conduttore rappresentato da Nina, una protagonista che conquista senza riserve.

Nina lavora per un'agenzia immobiliare a Los Angeles e il suo compito è quello di vendere case di lusso. Sulla carta sembra un compito banale e semplice da eseguire ma entrare nelle case degli altri, percepire i loro bisogni e comprendere cosa stanno cercando non si rivela un'impresa così facile. 

Durante le sue visite facciamo conoscenza con tantissimi personaggi che, nel corso del libro, finiscono con intrecciare i propri destini dando vita ad una storia appassionante che riserva anche delle sorprese, in corso d'opera. 

Los Angeles è lo sfondo perfetto per fare da scenario a questa serie di quadri perché esprime esattamente tutte le sfumature dei protagonisti. 

La prosa di Millet è elegante e fluida, ti avvolge e ti coccola come una coperta nei giorni freddi e grigi. L'inizio, un po' confuso e lento, diventa ben presto un lontano ricordo quando la storia prende il via e ci si ritrova all'epilogo senza nemmeno rendersene conto. 

All'interno del romanzo vengono toccati anche temi importanti sempre con l'estrema delicatezza che caratterizza lo stile di questa autrice incredibile. Si è rivelata una lettura estremamente interessante!