Buongiorno lettori, 

oggi ho il piacere di ospitare il review party di un thriller che attendevo con ansia! Si tratta di "Una di famiglia", scritto da Freida Mcfadden e pubblicato da Newton Compton Editori. 

Buona lettura!


Anche se le porte sono chiuse, lei vede tutto.
Il thriller di cui tutti parlano
Millie è in cerca di un lavoro per ricominciare una nuova vita.
Pur non avendo referenze, riesce a farsi assumere come governante nella lussuosa villa dei Winchester. Non è esattamente il lavoro dei suoi sogni: polvere e cattivo odore invadono le stanze, e la padrona di casa, Nina, è una donna annoiata e instabile, che sembra godere nel vederla faticare dalla mattina alla sera. Però, quantomeno, Millie qui può fingere di essere un’altra e sentirsi al sicuro dalle ombre che la tormentano.
Ma qualcosa non quadra in casa Winchester: la porta della sua stanza si chiude solo dall’esterno, e il giardiniere, Enzo, fa di tutto pur di metterla in guardia… ma da cosa, esattamente? Nonostante i presagi siano sempre più inquietanti, Millie deve resistere, non ha altra scelta. Quando conosce Andrew, l’affascinante marito di Nina, ha una ragione per restare e sentirsi al sicuro. Il passato non può raggiungerla. Ma Millie ancora non sa che i segreti della famiglia Winchester sono molto più pericolosi dei suoi…

Questo libro mi ha sempre ispirato moltissimo tanto da averlo preso in digitale a Natale in lingua originale pur di vedere come fosse. Quando ho saputo che sarebbe arrivato anche sul mercato italiano ho tenuto duro e sono stata super felice di leggerlo in anteprima per ospitare il review party.

Inizio col dire che la Mcfadden ha inserito diversi elementi che adoro nei thriller: una location isolata, una tata sprovveduta che accetta un impiego particolare non ponendosi domande fondamentali, il classico caso di coppia anomala con evidenti problemi che tentano di nascondere. L'insieme di tutti questi punti ha dato vita ad una trama probabilmente già vista ma che è riuscita comunque a catturare l'attenzione. 

Il punto di forza sono senza dubbio i personaggi, soprattutto i loro dettagliati quadri psicologici dai quali si evince che nessuno di loro è del tutto "sano", nel senso letterale del termine. Per buona parte della lettura sembra chiara la direzione intrapresa dall'autrice che poi, nel finale, opera diversi colpi di scena servendosi di rivelazioni totalmente inaspettate che danno un tocco di originalità alla storia. 

L'unico elemento che non ho apprezzato è il tratto caratteriale molto infantile della protagonista nelle fasi iniziali: la totale assenza di spirito critico e istinto di sopravvivenza me l'ha fatta odiare per buona parte del libro ma nelle fasi finali la mia opinione su di lei si è abbastanza risollevata.

I capitoli brevi e il ritmo abbastanza serrato, insieme alla giusta decisione di dividere la narrazione dai punti di vista delle due protagoniste facendole esprimere in prima persona, rendono la lettura molto scorrevole. Ci si immedesima perfettamente nei personaggi e si arriva a fare il tifo per alleanze improbabili.

Nel complesso, non posso dire di non averlo apprezzato pur non essendo un thriller così originale nei temi trattati. Se amate le storie con intrighi familiari, una buona tensione psicologica e diversi colpi di scena lo apprezzerete sicuramente!

⭐️⭐️⭐️,5 

 Buongiorno lettori, 

oggi vi parlo di un libro interessante firmato dalla penna di Lydia Millet, "Prendere o lasciare", edito da NN Editore. 

Buona lettura!




Nina è un’agente immobiliare di Los Angeles. Il suo lavoro è vendere abitazioni di lusso ad acquirenti capricciosi e imprevedibili, ma anche soddisfare le esigenze dei proprietari, che abbandonano la loro casa sperando di liberarsi dai fantasmi di una vita. Conosce così un presunto dittatore africano che all’improvviso cerca di annegarsi in piscina; un adolescente rabbioso che si fa beccare mentre guarda un porno; una donna abbandonata dal marito, convinta che ci siano degli gnomi pronti a riparare tutto quel che non funziona nelle stanze della sua villa. E in mezzo a una giostra irresistibile di personaggi, Nina entra ed esce da case che diventano specchi delle vite degli altri, scrigni di confidenze e verità nascoste, finché non viene toccata da un amore improvviso che la cambia per sempre. "Prendere o lasciare" è un romanzo a quadri, che intreccia vite di uomini e donne colti in bilico tra l’arrendersi al destino e lottare per i propri sogni. Lydia Millet racconta storie traboccanti di realismo e poesia, dove perfino l’esperienza più crudele trova riscatto nella compassione. E con uno sguardo ricco di ironia e tenerezza ci rivela che accettare il caos è l’unica strada per trovare la felicità e un posto nel mondo da chiamare casa.

Lydia Millet, un nome e una garanzia. In "Prendere o lasciare" ci regala un insieme di personaggi e storie legate da un unico filo conduttore rappresentato da Nina, una protagonista che conquista senza riserve.

Nina lavora per un'agenzia immobiliare a Los Angeles e il suo compito è quello di vendere case di lusso. Sulla carta sembra un compito banale e semplice da eseguire ma entrare nelle case degli altri, percepire i loro bisogni e comprendere cosa stanno cercando non si rivela un'impresa così facile. 

Durante le sue visite facciamo conoscenza con tantissimi personaggi che, nel corso del libro, finiscono con intrecciare i propri destini dando vita ad una storia appassionante che riserva anche delle sorprese, in corso d'opera. 

Los Angeles è lo sfondo perfetto per fare da scenario a questa serie di quadri perché esprime esattamente tutte le sfumature dei protagonisti. 

La prosa di Millet è elegante e fluida, ti avvolge e ti coccola come una coperta nei giorni freddi e grigi. L'inizio, un po' confuso e lento, diventa ben presto un lontano ricordo quando la storia prende il via e ci si ritrova all'epilogo senza nemmeno rendersene conto. 

All'interno del romanzo vengono toccati anche temi importanti sempre con l'estrema delicatezza che caratterizza lo stile di questa autrice incredibile. Si è rivelata una lettura estremamente interessante!



 Buongiorno lettori, 

ho il piacere di parlarvi dell'ultimo romanzo di Antonio Lanzetta, "Delitto in riva al mare", in uscita oggi per Newton Compton Editori. 

Buona lettura!




A volte dietro la follia si celano oscure verità. Il corpo senza vita di Elena Perna, una ragazza di diciannove anni, viene trovato riverso su una spiaggia di Salerno. Il caso viene affidato al commissario Massimo Trotta e a Lidia Basso, psicologa forense e consulente della questura. Le indagini assumono da subito dei contorni a dir poco inquietanti. Lidia e Massimo ricevono infatti una chiamata dal Santacroce, una struttura che ospita giovani pazienti psichiatrici: un diciassettenne di nome Matteo fa da giorni disegni che sembrano ritrarre proprio Elena, la ragazza che è stata uccisa. Senza averla mai vista. Nessuno, in quel reparto del Santacroce, ha contatti con l'esterno né con i mezzi di informazione. Lidia fa di tutto per avere un colloquio con Matteo. La sfuggente personalità del ragazzo la affascina, ma a irretirla è la storia di cui in passato è stato protagonista. Una vicenda segnata da indicibili sofferenze e violenze inimmaginabili, nota alle cronache come “La casa degli orrori”, sulla quale aleggiano ancora interrogativi destinati a non trovare risposta. Com'è possibile che ci sia un legame tra Elena e Matteo? Eppure, nelle sue allucinazioni, sembra nascondersi una chiave per individuare l'assassino…


Pensavo che dopo "L'uomo senza sonno" nulla potesse più stupirmi o appassionarmi così tanto e invece è arrivato "Delitto in riva al mare" a scardinare ogni mia convinzione. 

La "ricetta" di Lanzetta è sempre la stessa: ambientazione campana, antiche leggende, elementi crime e paranormali. Una formula che vince sempre e non smette mai di appassionarmi.

L'atmosfera del libro è cupa e surreale, Lidia e suo fratello dalla parte di tutto ciò che è concreto, logico e che si può toccare. Matteo o X, come deciderete di chiamarlo, a rappresentare un qualcosa che non ha un senso, che non si può spiegare perché umanamente impossibile. Insieme cercano di risolvere un omicidio violento e spietato. 

I capitoli si alternano, quindi, dai diversi punti di vista e su diversi piano temporali. Solo alla fine si riesce a scorgere il quadro completo, passando per la sofferenza di tutti i protagonisti, segreti, la paura del giudizio e dei pettegolezzi che in alcune realtà crea danni irreparabili.

"Lo sapevo che alla fine mi avrebbe portato solo problemi. Le avevo chiesto di lasciarmi in pace, di andarsene, ma lei non mi ha ascoltato. Funziona sempre così con i morti. Esistono solo loro e quella maledetta storia che vogliono raccontarmi."

È impossibile non entrare in empatia con i personaggi perché Lanzetta li tratteggia in modo perfetto e, soprattutto, molto umano. Si soffre e si piange con loro. Si ha paura e si prova angoscia nei momenti in cui la tensione narrativa raggiunge il culmine.

La suspense è presente dalla prima all'ultima pagina con un prologo e un epilogo pazzeschi che mi hanno lasciato di stucco. Sono certa che questa storia vi riserverà ancora emozioni in futuro, così come è stato per L'uomo senza sonno che ha aperto la via a questo secondo romanzo. 


P.s. è un libro che strizza L'occhio anche a tutti gli amanti degli animali, garantito ❤️




 Buongiorno lettori, 

oggi vi racconto la mia opinione sul nuovo romanzo di Mark Edwards, "Nessun luogo è sicuro", edito da TimeCrime.

Buona lettura!



Due anni fa, durante un viaggio a Seattle per far visita al fratello Aidan, la quindicenne Scarlett è svanita nel nulla. Dopo molte false piste e vicoli ciechi, Aidan ha quasi rinunciato a cercarla. Ma quando una donna vede una ragazza attraversare di corsa una radura nella foresta della California settentrionale e si convince che si tratta della giovane Scarlett, in Aidan si riaccende la speranza. Dirigendosi verso sud, trova una città devastata dagli incendi e tappezzata da manifesti di adolescenti scomparsi. La gente del luogo appare spaventata, la polizia non risponde a nessuna domanda e tutto sembra indicare un altro vicolo cieco, fino a quando l’incontro fortuito con Lana, una ragazza del posto da poco tornata in città, fornisce a Aidan il primo indizio. Tuttavia, mentre cercano di ricostruire insieme l’accaduto, si fanno dei nemici disposti a qualsiasi cosa pur di metterli a tacere per sempre. Ma per Aidan conta una sola cosa: ritrovare Scarlett, anche a costo della sua stessa vita.

Sono una grande fan di Edwards e mi sono tuffata tra le pagine di "Nessun luogo è sicuro" senza riserve. La storia si divide tra due diverse ambientazioni: una scena primaria a Seattle, nel quale si presentano i due protagonisti Aidan e Scarlett, il loro rapporto e tutte le vicissitudini che portano alla scomparsa di quest'ultima, e uno scenario secondario in California, nel quale ci ritroviamo nel presente insieme ad Aidan che sta ancora cercando disperatamente sua sorella.

L'ambientazione riveste un ruolo non indifferente perché influenza gli eventi ed è fondamentale per comprendere uno dei grandi temi raccontati da Edwards: i disastri ambientali.

In questo libro, infatti, le ricerche di Aidan portano a galla delle associazioni di eco terroristi che hanno un modo tutto loro di vivere e agire, in nome della difesa della natura e per combattere i cambiamenti climatici. Ancora una volta questo autore dimostra una grande inventiva nel dare vita ad una storia veramente particolare e che diventa più adrenalinica ad ogni pagina che ci avvicina all'epilogo. 

I personaggi restano particolarmente impressi perché vengono ben caratterizzati e descritti. Ho apprezzato in particolare Lana, che diventa una spalla importante per Aidan, una donna che sa il fatto suo e che ricerca la verità sopra ogni cosa e ad ogni costo.

Epilogo non scontato e che lascia parecchio margine di interpretazione al lettore che continua a riflettere sul futuro dei protagonisti che li hanno accompagnato durante la lettura.

Un plauso doveroso devo farlo per lo stile estremamente scorrevole e coinvolgente di questo autore che mi regala sempre storie originali e non scontate. È un libro perfetto anche per i lettori che non amano le storie crime al cento per cento, in questo libro troverete un po' di tutto e pochissimi spargimenti di sangue quindi adatto anche ai palati più delicati.



 Buongiorno lettori,

oggi per voi la recensione di una storia davvero particolare firmata dalla penna dell'autrice svedese Johanne Likke Holm, "Strega", edito da NN Editore. 

Buona lettura!


Rafaela ha diciannove anni quando raggiunge la città di Strega, sulle Alpi, per lavorare all’hotel Olympic come cameriera. I giorni sono scanditi da una ferrea routine dettata da Rex, Toni e Costas, le tre istitutrici, che insegnano a Rafaela e alle altre ragazze a lavare, cucinare e preparare le camere. Ma gli ospiti tardano ad arrivare, e l’albergo rimane vuoto. Nell’attesa, le ragazze si prendono cura l’una dell’altra mentre camminano nel bosco, fumano di nascosto e ammirano le montagne, ma nel loro addestramento si insinuano regole sempre più rigide che condizionano gesti, comportamenti e desideri. Rafa e le altre cominciano a sentirsi un solo corpo, ad avere tutte gli stessi incubi. Finché l’arrivo dei primi ospiti fa precipitare gli eventi: Cassie, una delle ragazze, scompare e l’atmosfera a Strega diventa sempre più inquietante per Rafa, che insieme all’amata Alba inizia a meditare la fuga. Strega è una moderna fiaba gotica, un’inquietante allegoria della cultura patriarcale, fatta di riti e sacrifici tramandati da una generazione all’altra. Con una scrittura suggestiva e sensuale, Johanne Lykke Holm racconta della violenza che si insinua nella vita delle giovani donne, e del coraggio necessario per spezzare quella catena di sottomissione e ritrovare la libertà.


"Strega", candidato all'omonimo premio letterario, è un romanzo dalle atmosfere gotiche e impalpabili. 

Ambientato in un paesino remoto e isolato sulle Alpi, rende subito l'idea di alienazione e solitudine che provano le protagoniste del libro. È una storia al femminile, fatta di metafore e cose non dette che si riescono ad intuire solo grazie ai racconti di Rafaela, voce narrante, che ci rivela i suoi pensieri e le sue paure più profonde. 

Durante la lettura sembra di essere in un sogno che, a tratti, assume le connotazioni di un incubo. La separazione tra reale e irreale è davvero labile e sottile.

La prosa dell'autrice è elegante e piacevole da leggere. Le poche pagine che compongono il romanzo si divorano in fretta e con curiosità, alla ricerca di una verità nascosta nei gesti e nelle parole delle protagoniste. Mi ha ricordato molto lo stile di Shirley Jackson, soprattutto per il senso di inquietudine che ho avuto per tutta la durata della lettura. 

Cosa si nasconde tra le mura di questo hotel vuoto e isolato? Perché le ragazze iniziano ad avere gli stessi incubi? Cosa è successo a Cassie, scomparsa all'improvviso?

La Holm risponde a modo suo a questi interrogativi. "Strega" è un romanzo che va interpretato e sul quale è necessario riflettere anche dopo aver girato l'ultima pagina. Sembra una storiella di altri tempi ma in realtà è un manifesto della battaglia contro il patriarcato: quando nasci donna, spesso, subisci delle forme di violenza più sottili e crudeli della morte stessa.

In Rafaela, Alba, Bambi e tutte le altre protagoniste, ho trovato la voglia di non arrendersi, la bellezza di fare gruppo una con l'altra e la potenza della solidarietà femminile, quando è vera e sincera.

Devo ammettere che la storia mi ha affascinata molto, l'unico difetto è che si tratta di uno stile molto particolare quindi è necessario fare uno sforzo in più per comprendere a fondo gli avvenimenti, consapevoli che alla fine non avremo tutte le risposte. 

"Strega" è un viaggio della mente ma anche dei sensi, consigliato a chi ama le atmosfere di Shirley Jackson e gli argomenti di libri come "Il racconto dell'ancella" e "Uomini che odiano le donne".



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