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venerdì 21 marzo 2025

Recensione "Mezzanotte è l'ora più buia" di Ashley Winstead

 Buongiorno lettori e ben ritrovati sul blog.

Voglio raccontarvi di un libro che ho letto in anteprima e che esce oggi per Newton Compton. Si tratta de "Mezzanotte è l'ora più buia", di Ashley Winstead. Un libro che volevo recuperare da tantissimo perché lo vedevo spesso tra le blogger americane.

Buona lettura!



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Pagine 352

Ruth Collier si è sempre sentita un'estranea nella cittadina della Louisiana dov'è nata e cresciuta, anche quando suo padre fa piovere sermoni infuocati dal pulpito della chiesa. A Bottom Springs, la sua parola vale quanto la legge. Ma ci sono cose che gli abitanti del paese temono più di Dio, come Low Man, una figura vampirica che si narra uccida i peccatori nei loro letti nelle notti senza luna. Quando un teschio viene trovato nelle profondità della palude, inizia la caccia a Low Man. I sospetti cadono su Everett, un vecchio amico di Ruth con un passato oscuro. Mentre Ruth ed Everett si avvicinano sempre di più, la ragazza inizia a capire che il vero male non va cercato negli orrori che si dice abitino nella palude, ma cammina tra loro. E mentre il confine tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato si fa sempre più sottile, quanto lontano si spingerà Ruth per salvare la persona che ama di più?

"Mezzanotte è l'ora più buia" catapulta il lettore direttamente nella parte più conservatrice e retrograda dell'America, la Louisiana. Siamo a Bottom Springs, una piccola cittadina in cui la fede è l'elemento più importante per la popolazione e il tratto che la caratterizza maggiormente. Qui i segni e le antiche credenze influenzano, e non poco, i comportamenti delle persone e le loro ambizioni. Chiunque si discosta dalle aspettative viene, nella migliore delle ipotesi, isolato e trattato da reietto.

In questo clima per nulla inquietante e teso, Ruth e Everett vivono un'amicizia molto particolare che ha avuto un ruolo deleterio e salvifico per entrambi, allo stesso tempo. Nel loro passato c'è stato un evento che li ha uniti e cambiati per sempre e quando, nel presente, vengono messi di fronte alle loro responsabilità il sottile equilibrio nel quale hanno vissuto finisce bruscamente.

Ashley Winstead descrive molto bene l'ambiente chiuso e chiaramente di stampo settario della cittadina. Inserisce anche degli argomenti delicati come la violenza su minori, l'aborto e la violenza domestica. Sembra quasi di trovarsi in un'altra epoca, soprattutto quando l'isteria di massa per alcuni omicidi tira in ballo una figura leggendaria, Low Man, che nell'immaginario comune viene per punire chi compie azioni malvagie. 

I due protagonisti subiscono una lenta evoluzione ma, soprattutto Ruth, rimane una personalità imperscrutabile fino all'epilogo che, lo ammetto, mi ha un po' commosso. Dopo lunghe e penose peripezie mi sarei aspettata un finale diverso o più giusto, ma forse è un concetto relativo. Nel complesso è una storia che mi ha appassionata e che ho letto con piacere ma non è un libro per tutti.

Data la particolarità della trama e la moltitudine di tematiche inserite, vi consiglio di approcciarvi al libro solo se apprezzate le storie che raccontano la vita segreta di piccole comunità a sfondo religioso.

⭐⭐⭐,5

giovedì 13 marzo 2025

Recensione "Chiedi di Andrea" di Noelle W. Ihli

 Buongiorno miei cari lettori e ben ritrovati sul blog. Oggi vi parlo di un romanzo che avevo adocchiato da Dicembre, infatti lo trovate nel post in cui vi mostravo la wishlist del 2025, e che si è rivelato bello come speravo.

Si tratta di "Chiedi di Andrea" , scritto da Noelle W. Ihli e pubblicato da Timecrime.

Buona lettura!


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Pagine 252

Giovani donne di bell’aspetto e dal grande potenziale, Meghan, Brecia e Skye vengono da contesti molto diversi fra loro. Eppure, c’è qualcosa che le accomuna: tutte e tre sono state uccise dallo stesso uomo. James Carson le ha raggirate mascherandosi da scapolo d’oro su un’app di incontri, si è presentato sul loro posto di lavoro con sorrisi smaglianti e carisma da vendere, le ha convinte a bere un drink di troppo e a salire sulla sua auto. Single, attraente, premuroso: troppo bello per essere vero. E infatti, le tre ragazze hanno presto scoperto gli impulsi agghiaccianti nascosti dietro alla facciata da perfetto gentiluomo. L’ha fatta franca per tre volte. Chi gli impedirà di continuare a uccidere indisturbato? Dopo essersi incontrate nel limbo oltre la vita terrena, le ragazze mettono alla prova i propri poteri da fantasmi e decidono di unire le forze per consegnare James alla giustizia. Sono determinate e non si arrenderanno finché non avranno trovato un modo per fermarlo. Che la sfida abbia inizio.

Torniamo a parlare di thriller che confermano la mia totale repulsione per i siti di incontri online. A farne personalmente le spese, nel libro, troviamo le nostre tre protagoniste: Brecia, Skype e Meghan. Sulla carta non c'è niente che le accomuni, il contesto sociale da cui provengono non è né troppo umile né troppo agiato. 

C'è una cosa, però, che le unisce e le "condanna" a morte: tutte e tre cercano l'amore e si affidano ad un'app per trovare un candidato papabile. L'algoritmo seleziona per loro James, bellissimo e affascinante. E single soprattutto.

Il fatto che appaia così anche nella realtà non aiuta ma convince tutte e tre, in momenti diversi durante la narrazione, a fidarsi di lui e a subirne le conseguenze. In realtà James è uno spietato assassino e il suo unico obiettivo è quello di trovare vittime. Sicuramente, a questo punto, la svolta paranormale della trama fa fare un salto di qualità e originalità al libro.

I fantasmi delle tre vittime diventano a loro volta protagonisti di una storia fatta di tensione psicologica e colpi di scena. L'obiettivo comune è quello di fermarlo, a qualsiasi costo, pur non avendone più materialmente la possibilità e sfruttando ogni occasione per interferire con la nostra realtà.

L'epilogo è il momento più emozionante e quello che potrebbe farvi scendere la lacrimuccia. La storia di Noelle W. Ihli è un inno alla forza e alla solidarietà femminile, una storia che prima ci espone ad emozioni negative come rabbia, impotenza e tristezza per poi regalarci in maniera quasi catartica serenità, giustizia e speranza. 

Una storia assolutamente consigliata e diversa da tutte le altre!




venerdì 7 marzo 2025

Recensione "Terra bruciata" di Cesar Perez Gellida

 Buongiorno lettori e ben ritrovati!

Oggi vi parlo di un thriller storico che ho *letteralmente* amato! Si tratta di "Terra bruciata", scritto dall'autore spagnolo Cesar Perez Gellida.

Buona lettura!



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Pagine 576

Estremadura, 1917. Un incendio devasta la tenuta Monterroso. La proprietaria, la misteriosa Antonia, nota come la Vedova, è scomparsa. Unico testimone, e unico indiziato, il fattore (e amante) della Vedova. A indagare giunge il tenente della Guardia Civile Martín Gallardo, veterano delle guerre a Cuba e nelle Filippine, da cui è tornato portandosi appresso una certa dose di cinismo e la dipendenza dall'oppio. Scoprirà pian piano che la faccenda è ben più grossa di quel che sembra; molti orrori dovranno riemergere prima che venga a galla qualche frammento di verità. E nemmeno lui uscirà indenne dall'incontro con quella donna. 


"Terra bruciata" è puro fuoco, e non solo in senso figurato. 

Nonostante la mole considerevole di pagine, il libro si divora con interesse e curiosità. Alla base del successo del libro di Cesar Perez Gellida ci sono, senza dubbio, i personaggi che racconta. 

Prima tra tutti, la figura de "la vedova", una protagonista eccezionale. Possiede una personalità che buca le pagine, caratterizzata alla perfezione sia fisicamente che caratterialmente, una donna che non passa di certo inosservata. Tutto ruota intorno alla sua figura e nonostante i co-protagonisti maschili siano superiori come numero, non possiedono nemmeno un decimo della sua verve. Si limitano ad essere marionette nelle sue mani.

"A quest'ora dovresti già averlo capito."

-Che cosa dovrei avere capito?

"Che se si fa terra bruciata poi niente germoglia."

È proprio questa la chiave dell'intera trama: la vedova riesce a manipolare tutti gli uomini che incrociano il suo cammino. Quello che inizia come un caso di scomparsa, si trasforma ben presto in un racconto più oscuro e carico di orrori. 

Il compito di esplorare il torbido che gira intorno alla figura di Antonia Monterroso viene affidato a Martin Gallardo, un tenente della Guardia Civile che resterà coinvolto molto più di quanto si aspetta in questa vicenda.

Pagina dopo pagina, Cesar Perez Gellida ci conduce in una storia di vendetta e rivalsa ma anche di passione e inganni senza esclusione di colpi. La penna dell'autore è ricercata e molto descrittiva, in alcuni passaggi forse anche troppo, ma nel complesso molto scorrevole.

Non mancano i colpi di scena e rivelazioni che rendono tutto molto dinamico, impossibile annoiarsi durante la lettura.

La ciliegina sulla torta di una lettura già semi-perfetta, è stata la nota d'autore alla fine del libro che mi ha regalato una rivelazione straordinaria! 

Consigliato ai lettori che amano le storie e i personaggi che lasciano il segno, sono certa che non dimenticherete la "vedova" tanto facilmente! 



giovedì 6 marzo 2025

Recensione "Omicidi su invito" di Ande Pliego

 Buongiorno e ben trovati sul blog!

Nel post di oggi vi parlo di un giallo che mi è piaciuto tantissimo che richiama, per certi aspetti, la struttura del celebre "Dieci piccoli indiani". Sto parlando di "Omicidi su invito", libro di esordio dell'autrice statunitense Ande Pliego, edito da Nord.

Buona lettura!



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Pagine 432

Sono stati invitati in sei. E forse non ne rimarrà nessuno. J.R. Alastor è il principe indiscusso del thriller e della suspense, da decenni colleziona bestseller, eppure la sua vera identità è tuttora avvolta nel mistero. L'invito a un ritiro letterario che si terrà sulla sua isola privata è quindi un'occasione imperdibile per sei scrittori di successo, a loro volta maestri del giallo, che avranno finalmente l'occasione di conoscerlo e carpirne i segreti. E lo è anche per Mila del Angél, cui Alastor ha affidato l'organizzazione della settimana, che prevede cene a tema, indovinelli ed enigmi da risolvere. Perché, per Mila, quella è la copertura perfetta per portare a compimento una vendetta che cova da anni contro uno degli invitati. Ma già la prima sera la situazione le sfugge di mano e, a morire, non è il suo obiettivo, bensì un altro ospite. Mentre il padrone di casa ancora non si fa vedere, e una tempesta taglia ogni via di fuga, Mila e gli invitati capiscono di essere diventati i protagonisti di una trama ingegnosa e imprevedibile che, in una spirale di minacce, tranelli e sotterfugi, li porta a sospettare l'uno dell'altro. E quando un secondo ospite scomparirà, e poi un terzo, ognuno di loro sarà costretto a fare i conti con le macchie inconfessabili del proprio passato e ad affrontare una corsa contro il tempo per smascherare l'autore di quel gioco mortale. Seguendo le vie tortuose della colpa e della vendetta, questo romanzo è un diabolico omaggio ai classici del giallo e una sfida ai lettori, tra enigmi, misteri e indizi nascosti.

"Omicidi su invito" è un giallo che richiederà la vostra più completa attenzione, durante la lettura, perché è intriso di enigmi e misteri, con colpi di scena in ogni angolo. Come scritto nella trama, sei scrittori vengono invitati su un'isola, ufficialmente per un ritiro di scrittura, ma ufficiosamente per partecipare ad una sorta di Dieci piccoli indiani reale.

Il protagonista è un'entità misteriosa: infatti nessuno conosce la vera identità di J.R. Alastor, di lui si conosce soltanto la fama sconfinata e le opere cult per questo nessuno dei sei invitati si lascia sfuggire l'invito ad un evento così esclusivo. Mila, organizzatrice materiale dell'evento e co- protagonista, è stata scelta in quanto ha dei motivi strettamente personali per partecipare a questa sorta di vendetta collettiva.

La location è un elemento chiave della trama: questa isola privata con una villa piena di passaggi segreti e una sala museo con elementi presi dai film thriller più famosi, è un palcoscenico perfetto per la vicenda che Ande Pliego ha deciso di regalarci.

La situazione si fa bollente quando il piano originale che prevedeva giochini e ammissioni di colpe passate, va totalmente fuori controlli perché, oltre a Mila ed Alastor, c'è anche qualcun altro che non gioca seguendo le regole. Da metà libro in poi, quindi, la scena si fa convulsa e confusa. Il lettore non sa più a chi e cosa credere e la narrazione con protagonisti multipli non aiuta perché rende il tutto ancora più nebuloso e sinistro.

Quel che è certo sono una scia di omicidi che non accenna a fermarsi, le regole del gioco improvvisamente subiscono un radicale cambio di rotta che ha come unica conseguenza l'obiettivo si sopravvivere a questo gioco spietato.

Nel finale, tutti i nodi vengono al pettine con rivelazioni inaspettate e colpi di scena interessanti. Nonostante abbia fatto un po' di fatica a seguire la trama in alcuni punti, il quadro di insieme che ne emerge è molto soddisfacente. Pur avendo utilizzato uno schema già visto in altri libri, Ande Pliego riesce a personalizzarlo alla perfezione dando vita ad un libro piacevole da leggere e che può regalare momenti interessanti a tutti gli amanti di enigmi e misteri.

Personalmente, lo consiglio caldamente!!



mercoledì 26 febbraio 2025

Recensione "Mariano Di Gesù al Princess Hotel" di Giuseppe Sorgi

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog.

Qualche giorno fa ho ricevuto da Salani Editore una box a sorpresa che mi invitava a mettermi comoda ed iniziare un'indagine al "Princess Hotel".

Ebbene, ho accolto l'invito con piacere e insieme a Mariano Di Gesù, che è diventato uno dei miei personaggi preferiti di sempre, sono "partita" per la Scozia con destinazione Princess Hotel.

Buona lettura!



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Pagine 229

Accompagnare i suoi genitori a Edimburgo, per festeggiare le loro nozze d’oro, non è esattamente ciò che Jole chiamerebbe una vacanza. Semmai, un supplizio. Sua madre ha un carattere complicato, e suo padre da sempre asseconda la moglie in tutto. Benché Jole sia pronta al peggio quando, dopo un volo turbolento, mette piede nell’elegante hall del Princess Hotel, non può immaginare quali imprevisti le abbia riservato il soggiorno scozzese. Poche ore più tardi, infatti, in quell’albergo avverrà una serie di decessi. Cosa unisce quelle morti? Possibile che si tratti di una fatale coincidenza, come qualcuno vorrebbe far credere? Non spetta certo a lei indagare, ma un altro ospite italiano dell’albergo, Mariano Di Gesù, straripante e ficcanaso come un incrocio tra Poirot, Miss Marple e la signora Fletcher, si è messo in testa di risolvere il caso e di coinvolgere la donna, trascinandola con sé in una serie di guai, pericoli e situazioni surreali. Portando dalla sua esperienza teatrale una formidabile gestione delle voci e dei tempi comici, Giuseppe Sorgi ha creato un giallo originalissimo e fulminante, nel quale l’imprevisto, dispettoso com’è, accade con puntualità diabolica.

Quando ho iniziato la lettura del libro, armata di morbidissime ciabattine gentilmente offerte dall'hotel e fuori porta a tema per non essere disturbata durante la lettura, non avevo idea della storia che mi sarei trovata davanti. Come faccio spesso, infatti, ho deciso di non leggere la trama e immergermi direttamente tra le pagine.

A pagina dieci ero già piegata in due dalle risate per lo stile letteralmente esilarante di Giuseppe Sorgi e il suo senso dell'umorismo al limite tra il sacro e il profano. I due protagonisti della storia sono adorabili: da una parte abbiamo Mariano, una personalità poliedrica e autoironica all'ennesima potenza; dall'altra c'è Jole, adulta disincantata e intrappolata in un'esistenza che la rende insoddisfatta e frustrata.

Per una serie di "sfortunati eventi", entrambi si ritrovano ospiti del meraviglioso Princess Hotel, un luogo elegante in cui permea un'atmosfera d'altri tempi, ma soprattutto si ritrovano indirettamente coinvolti in un caso di omicidio. Da questo momento in poi la storia si tinge di giallo con un caso dalla tematica molto interessante che, in alcuni passi, strizza l'occhio anche alle più famose spy story con complotti e segreti di stato.

Mariano e Jole si rivelano dei personaggi incredibili e una coppia assai improbabile, lo stile dell'autore è talmente vivido che vi sembrerà di vederli mentre indagano sugli omicidi, che nel frattempo si moltiplicano, e si ritrovano alle prese con fughe rocambolesche e informazioni 'sensibili' che non dovrebbero conoscere.

Italia e Scozia, due scenari, molti personaggi e risate a non finire a suon di espressioni non proprio politicamente corrette e un'ironia disarmante. Sicuramente ciò che mi porterò dietro del libro, nel tempo, sarà proprio il ricordo delle risate che mi ha suscitato anche se vorrei sottolineare la bellezza e l'interessante indagine al centro della trama.

Se siete alla ricerca di un bel viaggio da poltrona, avete trovato il titolo giusto!



lunedì 3 febbraio 2025

Recensione "Festa di mezzanotte" di Lucy Foley

 Buongiorno e ben ritrovati sul blog,

oggi vi parlo di una delle ultime uscite del catalogo di Timecrime, "Festa di mezzanotte", firmato dalla penna di Lucy Foley. Vi ho già parlato di lei QUI in occasione dell'uscita de "La lista degli ospiti" e anche QUI quando ho letto per voi "Morte nelle Highlands".

Buona lettura!


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Pagine 360

Il Maniero è una tenuta extralusso immersa in un’antica foresta del Dorset riguardo alla quale sopravvive un’antica leggenda: pare sia abitata dagli Uccelli, creature vendicatrici della tradizione pagana chiamate a rimediare ai torti causati da chi elude la giustizia. È stata progettata per offrire una fuga pacifica a ospiti privilegiati e la sua proprietaria, Francesca Meadows, ha deciso di organizzare una memorabile festa del solstizio d’estate con l’aiuto di suo marito, più giovane, l’aspirante architetto Owen. Tutto procede come previsto, anche se Francesca si sente minacciata da Bella, un’ospite misteriosa che è decisa ad affrontare i segreti del suo passato. Ma all’improvviso un evento straordinario sconvolge i loro piani: un incendio devastante travolge il Maniero, gli ospiti sono terrorizzati e viene rinvenuto un corpo senza vita. Il giorno successivo al solstizio, indagando sulla tragedia accaduta al Maniero, l’ispettore Walker comincia a porsi una serie di domande: cos’è successo durante il solstizio? Chi è morto? Chi è il responsabile? Come si è sviluppato l’incendio? I lettori hanno il compito di raccogliere i pezzi del puzzle per risolvere il mistero; ma nulla è come sembra e l’astuta narrazione di Lucy Foley vi terrà con il fiato sospeso.


Il nuovo libro di Lucy Foley è uno di quei libri che definisco "diesel" in quanto è caratterizzato da una partenza lenta che si evolve, poi, in un finale esplosivo.

L'ambientazione è un elemento chiave: il maniero, e i suoi misteri, sorge infatti in un luogo quasi ancestrale. Gli abitanti mal sopportano la famiglia Meadows, proprietaria del castello, che pretende di fare il bello e il cattivo tempo in virtù del vasto patrimonio economico che possiedono. L'autrice esprime molto bene il clima di malcontento generale nei loro confronti da parte della popolazione autoctona di Tome.

Un altro elemento che genera interesse, è un diario che descrive gli avvenimenti di un'estate molto particolare in cui accadde un evento cruciale ai fini della trama. Unitamente all'uso di diversi narratori, il lettore si ritrova, via via, sempre più coinvolto nella storia e desideroso di scoprire cosa accadde e, soprattutto, chi sono gli Uccelli.

Nel presente, infatti, l'ultima erede della famiglia Meadows ha deciso di trasformare il Maniero in una specie di resort esclusivo sotto gli sguardi di totale disapprovazione della popolazione di Tome. L'evento di apertura presenta subito criticità ed episodi funesti. Emerge anche che alcuni personaggi sono strettamente collegati al passato del Maniero e che, probabilmente, è proprio lì che bisogna ricercare la causa scatenante di ciò che sta accadendo adesso. 

La seconda parte di "Festa di mezzanotte" è un susseguirsi di scoperte shockanti e momenti epici che ci conducono ad un epilogo estremamente soddisfacente, alla luce di tutti gli eventi che abbiamo letto nel corso della narrazione di Lucy Foley.

Probabilmente l'unico appunto è sulla parte centrale del libro che ho trovato leggermente confusionaria, si fa fatica a capire la direzione che prenderà la storia ma probabilmente è un espediente voluto appositamente dall'autrice. 

Nel complesso si tratta di una storia in cui i segreti, i pettegolezzi e le leggende si mescolano tra loro in maniera perfetta, dando vita ad una storia oscura che, oltre all'elemento thriller, ha un'ottima dose di suspense e vibes paranormali.




venerdì 10 gennaio 2025

Recensione "Vendetta di famiglia" di Natali Simmonds

 Buongiorno lettori e ben ritrovati sul blog.

Oggi vi parlo di "Vendetta di famiglia", un libro firmato da Natali Simmonds e pubblicato da Newton Compton Editori.

Buona lettura!


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Traduzione Stefania Cherchi

Pagine 384

Lei è come me… E questo è molto pericoloso La sua morte viene riportata al telegiornale del mattino. L'uomo con cui mia figlia usciva. Morto. Apparentemente un suicidio... Sbatto le palpebre lentamente una, due, tre volte. Mi si rizzano i capelli sulla nuca mentre stringo con maggior forza la tazza del caffè. Il mio respiro si mozza a più riprese. Non avevo idea della sua esistenza fino a poco tempo fa. Leah non mi dice più niente. Ma ho trovato le lettere che nascondeva. So che si è innamorata perdutamente di lui. Che le ha spezzato il cuore. E che adesso è morto. Vorrei più di ogni altra cosa che la notizia fosse scioccante solo perché si tratta di lui e per ciò che gli è accaduto. Ma conosco mia figlia troppo bene: so che c'entra qualcosa e che la dovrò difendere a tutti i costi... Il mio primo errore è stato crescere mia figlia in modo che fosse simile a me. Il mio secondo errore potrebbe essere quello che faccio per proteggerla...

"Vendetta di famiglia" è il libro d'esordio dell'autrice inglese Natali Simmonds.

Il titolo e la copertina lasciano immaginare che si tratti di un thriller ma, dopo averlo letto, lo definirei più un mistery con sfumature new/young adult o, al massimo, un thriller domestico.

Natali Simmonds ci conduce tra le mura di casa di una famiglia come tante: i riflettori sono sin da subito puntati su madre e figlia che si contendono il pov narrativo, la scena e le attenzioni degli altri personaggi.

Jules è una moglie e una madre sull'orlo di una crisi di nervi e di mezz'età: insicura e immatura, alla perenne ricerca di conferme e consensi. Leah, adolescente problematica, manifesta tendenze ossessive che le hanno già causato qualche grana e ha un rapporto molto conflittuale con la madre. In entrambi i casi si fa fatica ad entrare in sintonia con loro, con buona pace della solidarietà femminile.

Al contrario le controparti maschili nel libro sono ben più interessanti e regalano colpi di scena impagabili. Probabilmente sono l'unica nota positiva per quanto riguarda il comparto "personaggi".

Nonostante l'inserimento di temi interessanti come l'uso delle app di appuntamenti e lo stalking, Natali Simmonds non riesce a "bucare" le pagine e fondamentalmente il libro non decolla mai. Non vengono approfondite le varie tematiche e l'attenzione si focalizza, fin troppo, sulle insicurezze e i drammi personali e infantili di Jules e Leah invece che sul fantomatico omicidio.

Un vero peccato perché, nelle ultime pagine, la situazione diventa interessante e coinvolgente, oltre che più dinamica e adrenalinica. Questo spiraglio, seppur breve e tardivo, regala al lettore momenti di autentica "gioia" e risolleva un po' le sorti dell'intera lettura.

Concludendo, "Vendetta di famiglia" è un romanzo d'esordio ben scritto e con delle potenzialità che potevano essere gestite decisamente meglio.

Sicuramente i lettori che amano le vibes in stile "Desperate Housewives" lo apprezzeranno più di quanto non abbia fatto io.


Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate e se vi ispira! 💬


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