Buongiorno, lettori.
Oggi vi parlo di un romanzo che ho apprezzato moltissimo come storia e come idea. Si tratta di "Io sono la bestia", di Andrea Donaera, edito da NN Editore.
Buona lettura!



Mi ci sono voluti dei giorni per raccogliere le idee dopo aver terminato la lettura di "Io sono la bestia" ma, finalmente, sono riuscita a fare ordine tra pensieri ed emozioni e sono pronta a metterle nero su bianco.
La storia di Andrea Donaera è tutta italiana e affronta il delicato tema della criminalità organizzata in Puglia. L'autore ha reso benissimo il terrore e l'angoscia che molti concittadini provano al solo sentir nominare la Sacra Corona Unita e la stessa tensione si respira ad ogni pagina.

All'inizio non è stato semplice entrare in sintonia con il ritmo narrativo e i continui intercalari ma, una volta preso il via, si viene completamente coinvolti nella vita dei personaggi, nella tragedia, nel dolore e nella cattiveria senza fine. Non dev'essere stato facile, per l'autore, costruire un personaggio come Mimì ma, in qualche modo, è riuscito a rappresentarlo in tutta la sua malvagità senza renderlo odioso agli occhi del lettore; oserei dire di aver provato una sorta di rispetto e riverenza verso "il capo dei capi" che, nella sua follia, ha una sua scala di valori e un suo concetto di onore.

E che dire di Nicole e Veli? Hanno interpretato in maniera disincantata, a tratti brutale e schietta, una versione moderna della favola de "La bella e la bestia". Sono stati i miei personaggi preferiti in assoluto! La dinamica del loro legame è molto complessa e intensa ma conferisce un pizzico di leggerezza e positività ad una storia oscura e oppressiva.
È una storia unica nel suo genere che mi ha aperto gli occhi su una realtà di cui si parla poco. Non adatto ai romantici e ai lettori deboli di cuore!


Buongiorno, lettori.
È uscito, da pochi giorni, il nuovo romanzo della regina italiana del romance Anna Premoli.
"Questo amore sarà un disastro", edito da Newton  Compton, coniuga in sé tutti gli elementi cardine del genere ma sarà abbastanza?
Buona lettura!



Quando ho voglia di un bel romance, Anna Premoli è sempre una buona idea. Almeno finora.
Pur essendo un lavoro ben fatto e una storia abbastanza avvincente e divertente, non ho riscontrato quell'originalità che di solito contraddistingue i libri della Premoli e mi fa appassionare alla vicenda.
I due protagonisti sono opposti che si attraggono: Elena è un personaggio che mette tranquillità e serenità,  anche attraverso le pagine; Edoardo, invece, è l'ansia fatta persona con le sue centinaia di sigarette e le scarse ore di sonno. Mi sono piaciuti entrambi ma la mia solidarietà va ad Elena, santa donna!

Un ottimo lavoro è stato svolto anche con tutti i personaggi secondari: dagli amici dei protagonisti,  alla famiglia stramba di Elena. Tutte queste figure distraggono in maniera sana e interessante dal tema centrale e rendono la lettura ancora più divertente. Ho apprezzato moltissimo l'idea del centro olistico e della sua organizzazione: darei qualsiasi cosa per trascorrere un paio di mesi senza cellulare, a fare yoga e immersa nella natura!

Lo stile della Premoli è sempre molto accurato, scorrevole e divertente. La storia si legge nel giro di poco tempo ma, per quanto mi riguarda, è stata una lettura meno brillante rispetto ai libri precedenti. Non sono riuscita ad emozionarmi e ad appassionarmi come mi accade di solito. È stato tutto fin troppo prevedibile e questo ha reso l'esperienza di lettura "ordinaria", aggettivo che non avevo mai associato ai libri dell'autrice. Quindi, a malincuore, lo promuovo ma senza entusiasmo.


Recensioni precedenti:







Buongiorno,  lettori, e buon inizio settimana.
Oggi vi racconto una storia davvero inquietante firmata da Rob Keller.
Si tratta de "Il gioco del silenzio", un libro edito da Dea Planeta.
Buona lettura!



Cristina era una criminologa, forse la migliore, ma ha lasciato la professione per occuparsi a tempo pieno di suo figlio Leone, che soffre di un disturbo di iperattività. Ma questa è solo la versione ufficiale, che ha creato per ingannare persino se stessa. La verità è che l'ultimo caso della sua carriera l'ha letteralmente distrutta, costringendola a cambiare vita e a rifugiarsi in una routine scandita da rigorose abitudini. Poi, un giorno, il telefono squilla. Uno zio a lei molto caro si è suicidato, nel paese sul lago di Como dove è cresciuta e dal quale è fuggita molti anni prima. Troppi incubi, troppi fantasmi, per Cristina, in quelle acque scure e profonde. Tornare sul lago significa ritrovare suo padre, con il quale ha un rapporto tormentato, e soprattutto rimettere piede nella Villa degli Orologi, la spaventosa tenuta dalla quale i Radlach controllano non solo gli affari di tutta la zona, ma anche le vite di chi vi abita. La donna resiste con ogni forza alla tentazione di indagare sulla morte dello zio, perché intuisce che la verità si annida nel groviglio di segreti che lega la storia della sua famiglia a quella dei Radlach. Ma quando Leone troverà in soffitta un orologio da taschino con una misteriosa dedica, diventerà impossibile non aprire il cassetto doloroso dei ricordi.

Sono sempre stata affascinata dalle storie che parlano di famiglie maledette e case inquietanti perciò, dopo aver letto la trama del libro, la mia curiosità era alle stelle!
Il romanzo di Rob Keller, ambientato sulle rive del lago di Como, racconta la storia dei Radlach, un'antica e potente famiglia avvolta nel mistero che vive in una villa piena di orologi. Cristina, la nostra criminologa protagonista, li conosce molto bene, essendo figlia di due inservienti della casa.
Questo personaggio mi è piaciuto molto, l'autore lo mette alla prova nei modi più impensabili e con delle rivelazioni che lascerebbero di stucco chiunque ma, nonostante questo, lei non si arrende. Mai.

Il fascino della storia consiste nel continuo voler insinuare elementi paranormali nella trama che sfociano, poi, in una verità che è molto più umana, reale e brutale di quello che si pensa.
L'autore è molto bravo a tracciare le linee di un disegno che appare confuso e ambiguo fino alla fine, tenendo il lettore incollato alle pagine.
La famiglia Radlach è il fulcro della storia e il cuore pulsante della trama. I componenti della famiglia vivono di segreti e misteri e sono avvolti da un'aurea magnetica che spaventa e intimorisce tutti coloro che li circondano.

Nel complesso, è una storia che ho apprezzato molto e che mi ha regalato svariati momenti al cardiopalma. Lo stile dell'autore è sintetico ma piacevole e scorrevole da seguire, le descrizioni molto accurate mi sono piaciute moltissimo e mi hanno permesso di immaginare perfettamente i luoghi del libro e i protagonisti della storia.
Se amate i romanzi ricchi di suspense, avete trovato pane per i vostri denti.


Buongiorno,  lettori.
Finalmente torno a parlarvi delle mie ultime letture. Tra i romanzi che ho letto a Settembre, "L'amore di Greta per i pappagalli" merita decisamente di essere raccontato.
Buona lettura!



Greta vive nella casa della nonna paterna cui fu affidata dopo la morte dei genitori, entrambi militanti nei movimenti degli anni Settanta, femminismo e lotta armata. Ormai sola, con rare occasioni di contatto con l'esterno, ha come unica compagnia i pappagalli avuti in dono dal padre. Influenzata anche dalle letture fatte, la fantasia di Greta si è nutrita di immagini che hanno generato un mondo chiuso - proprio come la gabbia dei suoi colorati uccelli - e attraversato da allucinazioni, nel quale conduce un'esistenza passiva condizionata da una severa religiosità, eredità della nonna. Poi la svolta, grazie a incontri che si intrecciano con la storia della sua famiglia. Greta potrà così aprirsi a una vita diversa, fatta di relazioni e di riscoperta della propria fisicità e sessualità.

Il libro di Denise Ciampi è una storia molto breve, leggibile anche in poche ore, ma ricca di significato e spunti di riflessione. È la storia di Greta, una bambina ormai cresciuta che non ha mai abbandonato il nido, vivendo nell'alienazione più totale. Rinchiusa in casa, per scelta e per paura del mondo esterno, ha come unici compagni di vita degli allegri e simpatici pappagalli. Il legame con questi animali appare subito molto metaforico: sono tutte creature rinchiuse in gabbia.

L'autrice racconta, in prima persona, le vicissitudini di Greta, il suo passato, il rapporto breve con i genitori e il legame forte con la nonna che, tuttavia, non era una donna di facili smancerie.
La sua vita scorre lenta, placida e rassegnata nella casa di famiglia tra ricordi che fanno male e un futuro che spaventa sempre di più. Ora che è davvero sola al mondo, deve provvedere a sé stessa e trovare il coraggio di affrontare "il fuori".

La vera svolta, nel romanzo e nella vita di Greta, avviene grazie ad un incontro fortuito e inaspettato con un personaggio molto diverso da lei che la aiuterà ad affrontare la paura dell'ignoto e il peso lasciato dai comportamenti dei suoi familiari.

Come vi accennavo,  qualche rigo sopra, si tratta di una storia molto breve e particolare che riesce a far riflettere su molte tematiche, prima fra tutte, la solitudine che avvolge le vite di moltissime persone. Vivere isolati dal mondo, con le proprie convinzioni e le proprie paure, danneggia ogni anno decine di individui, incapaci di chiedere aiuto per uscire dal proprio isolamento.  Denise Ciampi, in maniera delicata, fa luce su queste realtà di abbandono e regala un messaggio di speranza dimostrando l'amore disinteressato e la cura del prossimo senza secondi fini.
È una storia che, nella sua semplicità, mi ha colpita molto.


Buongiorno,  lettoŕi.
Esce oggi, in Italia, "Sei di corvi", primo libro di una serie Young adult che promette faville. L'ho letto in anteprima, per voi, e non vedo l'ora di raccontarvelo.
Buona lettura!


A Ketterdam, vivace centro di scambi commerciali internazionali, non c’è niente che non possa essere comprato e nessuno lo sa meglio di Kaz Brekker, cresciuto nei vicoli bui e dannati del Barile, la zona più malfamata della città, un ricettacolo di sporcizia, vizi e violenza. Kaz, detto anche Manisporche, è un ladro spietato, bugiardo e senza un grammo di coscienza che si muove con disinvoltura tra bische clandestine, traffici illeciti e bordelli, con indosso gli immancabili guanti di pelle nera e un bastone decorato con una testa di corvo. Uno che, nonostante la giovane età, tutti hanno imparato a temere e rispettare.
Un giorno Brekker viene avvicinato da uno dei più ricchi e potenti mercanti della città e gli viene offerta una ricompensa esorbitante a patto che riesca a liberare lo scienziato Bo Yul-Bayur dalla leggendaria Corte di Ghiaccio, una fortezza considerata da tutti inespugnabile. Una missione impossibile che Kaz non è in grado di affrontare da solo. Assoldati i cinque compagni di avventura – un detenuto con sete di vendetta, un tiratore scelto col vizio del gioco, uno scappato di casa con un passato da privilegiato, una spia che tutti chiamano lo “Spettro”, una ragazza dotata di poteri magici -, ladri e delinquenti con capacità fuori dal comune e così disperati da non tirarsi indietro nemmeno davanti alla possibilità concreta di non fare più ritorno a casa, Kaz è pronto a tentare l’ambizioso quanto azzardato colpo. Per riuscirci, però, lui e i suoi compagni dovranno imparare a lavorare in squadra e a fidarsi l’uno dell’altro, perché il loro potenziale può sì condurli a compiere grandi cose, ma anche provocare grossi danni…

Cosa faccio quando un libro mi ispira ma appartiene ad un genere che, di solito, non apprezzo? Ci provo lo stesso!
Quando ho saputo che "Sei di corvi" sarebbe uscito in Italia, la mia curiosità è salita alle stelle e sono stata stra-felice della possibilità di leggerlo in anteprima. I primi capitoli sono stati alquanto difficoltosi: nella narrazione, infatti, si alternano ben cinque punti di vista con altrettanti protagonisti e la cosa mi ha destabilizzato per la prima metà del libro finché ho iniziato a prendere confidenza con ognuno di loro e la lettura è diventata più scorrevole.

Tutti i personaggi sono legati da rapporti di amore e amicizia molto forti, la componente emozionale è molto presente nel romanzo ma non predominante. L'autrice ha dedicato la stessa attenzione ad ognuno di loro, li ha pensati e costruiti in maniera impeccabile rendendoli molto reali e umani. Nel corso della storia ci si affeziona a loro e si impara a riconoscerli alla prima battuta.

La trama è interessante e avvincente,  sebbene il ritmo narrativo non sia incalzante e dinamico come ci si aspetterebbe da un libro del genere. I colpi di scena si susseguono e la storyline principale si arricchisce di tante sottotrame che rendono la storia molto ricca di fatti ed eventi cruciali.

Nonostante sia classificato come young adult, ci sono scene e temi poco adatti ad un pubblico di giovanissimi. L'autrice ha affrontato nel modo migliore argomentazioni come prostituzione, razzismo e tortura ma lo ha fatto in maniera fin troppo esplicita. Credo che andrebbe inserito in un'altra categoria perché l'unica cosa "young" del libro è l'età dei protagonisti.

Lo stile dell'autrice mi è piaciuto molto: amo le storie ricche di dettagli e amo l'originalità di una storia, elemento sempre più difficile da trovare. La Bardugo è riuscita a regalarmi entrambe le cose con un volume curatissimo, anche a livello grafico. C'è molto potenziale e spero di poter leggere presto il seguito e la serie precedente, in modo da comprendere al meglio il mondo di Grishaverse.


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