Buon pomeriggio cuori librosi,
nella seconda recensione di oggi voglio parlarvi di un romanzo particolare che, nella sua semplicità e veridicità, ho apprezzato moltissimo. Si tratta del libro di Jasmyn Ward, "Salvare e ossa", edito da NN Editore.
Buona lettura!


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Un uragano minaccia di colpire Bois Sauvage, Mississippi. In un avvallamento chiamato la Fossa, tra rottami, baracche e boschi, vivono Esch, i suoi fratelli e il padre. La famiglia cerca di prepararsi all'emergenza, ma tutti hanno altri pensieri: Skeetah deve assistere il suo pitbull da combattimento dopo il parto; Randall, quando non gioca a basket, si occupa del piccolo Junior; ed Esch, la protagonista, unica ragazzina in un mondo di uomini, legge la storia degli Argonauti, è innamorata di Manny, e scopre di essere incinta. Nei dodici giorni che scandiscono l'arrivo della tempesta, il legame tra i fratelli e la fiducia reciproca si rinsaldano, uniche luci nel buio della disgrazia incombente. Salvare le ossa racconta la vita di ogni giorno con la forza del mito, e celebra la lotta per l'amore a dispetto di qualunque destino, non importa quanto cieco e ostile.

La storia di Jasmyn Ward è di un realtà disarmante che siamo poco abituati a leggere nei romanzi. La sua famiglia è particolare e non propriamente abbiente. Vivono 'di stenti', oserei dire, in una specie di discarica a cielo aperto. Esch, la nostra voce narrante, ci racconta in un diario i dodici giorni che separano lei e la sua strampalata famiglia dall'arrivo di una pericolosa tempesta che minaccia di spazzare via ogni cosa incontri sul suo cammino. Mi è piaciuta moltissimo, come protagonista, l'unico personaggio femminile in un mondo di uomini. Sono entrata subito in sintonia con lei e il suo racconto. La vita sembra scorrere placida, nonostante l'uragano in arrivo. La normalità è il tratto che contraddistingue la storia della Ward, totalmente priva di elementi romanzati o episodi improbabili. Anche gli altri personaggi vengono raccontati nel dettaglio e mostrati nella loro semplicità: tra tutti, mi sono piaciuti molti Skeetah e la pitbull China. 
Il capo famiglia è la figura più importante: il collante che la tiene unita. Il padre dei ragazzi è un uomo tutto d'un pezzo, che incute anche un certo timore, ed è disposto a tutto pur di garantire sicurezza dei suoi figli. 

L'uragano in arrivo, sarà uno dei più devastanti di sempre, nella storia Americana, e ogni precauzione si dimostrerà vana e precaria. Esch e la sua famiglia amano 'la Fossa', amano il contatto con la terra e la natura per quanto essa sia imprevedibile e incontrastabile. Si tratta del primo capitolo di una trilogia molto promettente e che non vedo l'ora di scoprire.
L'autrice si è rivelata una voce fuori dal coro, originale e assolutamente straordinaria. L'epilogo è devastante e doloroso, ma nonostante la tragedia l'autrice riesce a dare un messaggio di speranza per il futuro grazie ad Esch e alla creatura che porta in grembo.

La prosa di Jesmyn Ward è scorrevole, a tratti ricercata e dolce. Un vero piacere per gli occhi e una scoperta per i lettori dal 'palato' più raffinato. Si tratta, senza dubbio, di una storia che merita una possibilità. 'Salvare la ossa' vi conquisterà con la sua dose di verità, amore fraterno e familiare e il suo messaggio di speranza. Nel complesso, il libro mi è piaciuto moltissimo e non vedo l'ora di leggere il prossimo lavoro dell'autrice.
Lo consiglio!



Buongiorno, lettori.
Finalmente trovo il tempo di parlarvi di "Uno sconosciuto accanto a me", un successo del self publishing, da poco pubblicato in una nuova versione da Newton Compton.
Sarò stata catturata anche io dallo sguardo magnetico di Amir Shakib?
Lo scoprirete solo leggendo....


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Cosa proveresti se ti svegliassi imprigionata? Cosa faresti se la tua prima immagine fosse quella di Amir Shakib? Questo è ciò che accade a Lena Morozov, prelevata con la forza dal Settore Zero per portare a termine una missione a lei sconosciuta. Amir Shakib è pura oscurità, è marcio dentro, conosce il dolore, ma non lo sente più. Nessuno meglio di lui è capace di isolare le emozioni, annientare un’anima, sbriciolarla tra le dita e ricostruirla a sua immagine. Così le vite di Lena e Amir si incrociano. Lui è il suo Maestro e lei è la sua allieva. Lei cerca di resistere, lui deve spezzarla. Ma quando Amir riesce a entrarle nella mente, Lena non si aspetta di dover combattere anche contro la brama oscura, il desiderio di avvicinarsi al proibito, a colui che distrugge qualunque cosa tocchi. Lena sa che è sbagliato, ma ne è attratta; Amir sa che non deve, ma vuole. Insegnarle a sopravvivere sarà l’obiettivo, tenerla con sé l’unico desiderio.

Non stiamo giocando, non ti sto chiedendo un favore, questo, anzi questa, è il tuo lavoro. Lei è la tua missione. E' un ordine, ed è anche la mia ultima parola. Hai tre mesi.

Il libro inizia in maniera del tutto inaspettata e, a tratti, confusionaria. Amir è un protagonista misterioso, circondato da un'aura oscura e tenebrosa. In lui c'è il male e una rabbia perenne che a tratti si manifesta in maniera sfrontata e violenta. Se devo essere sincera, sono rimasta molto affascinata da questo personaggio. La sua è una storia davvero complessa che viene svelata strada facendo, toccando temi importanti e argomenti tabù. Lena Morozov mi ha colpito molto meno, amo le protagoniste con un po' di personalità e, per quanto mi riguarda, lei non è fra queste. E' una donna che si lascia completamente plasmare e coinvolgere dal suo carceriere, senza tentare di reagire o fuggire. Il compito di Amir è tutt'altro che semplice e scontato. Deve addestrare Lena ma, al tempo stesso, vuole riuscire a salvarle la vita. Il dilemma interiore di quest'uomo è la parte più bella del libro. Più si avvicina a lei, più perde il contatto con la sua natura, o meglio, con ciò che è diventato.

Noi esistiamo ma non esistiamo, siamo senza essere, agiamo senza farci notare. Siamo spie delle spie, siamo più che agenti, siamo ombre, siamo fumo e, soprattutto, siamo ovunque. Deviati, Lena. Siamo corrotti.

Il rapporto tra Lena ed Amir è una saliscendi di emozioni contrastanti e forti. L'attrazione è palpabile e incontrollabile. L'autrice scava in profondità nei suoi personaggi, portando in superficie la vera natura di entrambi. Più Amir riacquista la sua umanità, più Lena ne perde un po' della sua, trasformandosi nell'allieva perfetta. La seconda metà del libro scorre via molto velocemente e in maniera molto più dinamica rispetto alla prima parte, tutto acquista concretezza e la tensione va in crescendo fino all'epilogo che, purtroppo, rimane molto in sospeso. Proprio quando la vicenda inizia a farsi appassionate sul serio, dobbiamo salutare Amir e Lena con la speranza di leggere presto il seguito. A differenza della storia, ho trovato molto convincente lo stile dell'autrice (che ho avuto già modo di apprezzare con la duologia dedicata a Krum Botev). La sua scrittura è forte e d'impatto, le sue descrizioni sono molto vivide e particolareggiate, è un'autrice che non lascia molto all'immaginazione. Lo stile si adatta perfettamente alla storia, brutale e diretta. Ho intravisto dei rari momenti di romanticismo, appena accennati che mi fanno ben sperare per il futuro. Potrei definirlo un dark romance soft, ideale per chi vuole avvicinarsi al genere senza strafare.
Non ne sono rimasta pienamente soddisfatta, ma concederò sicuramente un'occasione al seguito per avere una visione d'insieme e completa della vicenda ed essere in grado di dare un giudizio complessivo. 
Per il momento, promosso a metà.





Buongiorno cuori librosi,
oggi ho il piacere di ospitare la seconda tappa del tour dedicato al romanzo d'esordio di Natascha Lusenti, "Al mattino stringi forte i desideri", edito da Garzanti Libri.
In questo appuntamento, vi parlerò di Emilia e della sua strana abitudine di appuntare tutto. E' un personaggio che arriva al cuore e non vedo l'ora di raccontarvi qualche dettaglio in più su di lei.


Emilia si è trasferita da poco in un nuovo condominio, è una ragazza molto chiusa e introversa ma ha una capacità particolare: quando scrive, riesce a mettere l'anima tra le righe ed arriva dritta al cuore di chi legge.


Sulla bacheca degli avvisi del palazzo, cominciano a comparire delle storie che iniziano sempre nello stesso modo e vogliono portare alla riflessione su questo o quel determinato tema. Gli abitanti del condominio, un po' titubanti e un po' curiosi, si appassionano inconsapevolmente ai racconti anonimi e a lasciare le proprie impressioni. La bacheca diventa, così, uno strumento di condivisione e confronto anche per i caratteri più timidi o apparentemente poco socievoli. E' un territorio neutrale che permette a tutti di esprimersi e sfogarsi.


I messaggi di Emilia sono una delicata carezza che consola nei momenti di sconforto ma, anche, una riflessione obbiettiva dei limiti e degli sbagli che ogni giorno commettiamo e rimpiangiamo. 
E' incredibile come questa ragazza riesca, a partire da un aneddoto personale, a descrivere episodi ed emozioni che ognuno può fare suoi. Spesso, sottovalutiamo il ruolo e il potere immenso che una parola può avere, in positivo e in negativo.


Attraverso le sue storie ed i suoi messaggi che, ben presto diventano una piacevole abitudine, Emilia riesce a cambiare in meglio la vita degli sconosciuti che vivono intorno a lei. In un modo e nell'altro, tutto loro traggono giovamento da semplici frasi e imparano a ritagliarsi un momento di riflessione giornaliera. Un po' come la posta del cuore, tutti i personaggi si appassionano al talento di Emilia che non è più così sola come pensava.


Non voglio anticiparvi più nulla, sull'argomento, ma vi consiglio con tutto il cuore di regalarvi la lettura di questo romanzo. Sono certa che lo apprezzerete moltissimo.
Vi lascio il calendario con le prossime tappe e il modulo da compilare se volete provare a vincere una copia del libro! 



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Buongiorno lettori,
oggi voglio parlarvi di un manuale interessantissimo, scritto da Andrea Del Castello, su come scrivere un thriller di successo.


Se vi state interrogando su una mia ipotetica avventura come scrittrice di thriller, siete fuori strada.
Tuttavia sapete quanto sia appassionata di thriller e ho apprezzato moltissimo questo manuale di scrittura,  sono perfettamente d'accordo su tutti gli spunti proposti dall'autore e lo ringrazio per avermi aiutato a far luce su vari aspetti di questo genere.
Andrea Del Castello ci prende per mano e, pur non stilando un vero e proprio saggio sulla scrittura, riesce a fornire una visione completa e interessante sul genere letterario e le sue varie categorie.

Grazie agli esempi proposti, ho arricchito moltissimo il mio bagaglio in materia di scrittura e la mia cultura sul genere e sugli autori che più lo rappresentano. La mia wishlist si è allungata in maniera molto considerevole dopo aver letto questo libro. 😆

Quando penso al thriller, so che si tratta di uno dei generi più complicati e difficili da scrivere. Come ci racconta Del Castello, bisogna ragionare e sviluppare un'idea al millimetro per non sembrare fuori luogo e imprecisi. Bisogna impegnarsi per catturare la mente del letture ed intrigarlo con una storia coerente e non banale. Sicuramente le linee guida proposte, molto chiare e semplici, sono fondamentali per tutti gli scrittori che hanno intenzione di cimentarsi nell'impresa.

E per i 'non scrittori'? Nessun problema. Come vi accennavo, infatti, nel manuale troverete tantissime informazioni interessanti e nuovi spunti di lettura per ampliare i vostri orizzonti muovendovi sempre nelle tenebre e nell'oscurità del thriller.
Insomma, un libricino utile un po' per tutti e che si legge in un attimo.
Lo consiglio!



Buongiorno cuori librosi,
oggi voglio parlarvi di un romanzo che mi avevate consigliato in tantissimi e che, finalmente, ho avuto il tempo per recuperare. Si tratta del libro di Jessica Brockmole, "Novemila giorni e una sola notte", edito da Nord.
Buona lettura!


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"Cara figlia mia, tu non hai segreti, ma io ti ho tenuto nascosta una parte di me. Quella parte si è messa a raschiare il muro della sua prigione. E, nel momento in cui tu sei corsa a incontrare il tuo Paul, ha cominciato a urlare di lasciarla uscire. Avrei dovuto insegnarti come indurire il cuore; avrei dovuto dirti che una lettera non e mai soltanto una lettera. Le parole scritte su una pagina possono segnare l'anima. Se tu solo sapessi..." E invece Margaret non sa. Non sa perché Elspeth, sua madre, si sia sempre rifiutata di rispondere a qualsiasi domanda sul suo passato. Eppure adesso quel passato ha preso la forma di una lettera ingiallita, l'unica che Elspeth ha lasciato alla figlia prima di andarsene da casa improvvisamente. Una lettera che è l'appassionata dichiarazione d'amore di uno studente americano, David, a una donna di nome Sue. Una lettera che diventa, per Margaret, una sfida e una speranza: attraverso di essa, riuscirà a svelare i segreti della vita di sua madre e a ritrovarla? Come fili invisibili, tirati dalla mano del tempo, le parole di David conducono Margaret sulla selvaggia isola di Skye, nell'umile casa di una giovane poetessa che, venticinque anni prima, aveva deciso di rispondere alla lettera di un ammiratore, dando inizio a una corrispondenza tanto fitta quanto sorprendente. La portano a scoprire una donna ostinata, che ha sempre nutrito la fiamma della sua passione, che non ha mai permesso all'odio di spegnerla.

Questa è la classica storia che mi pento di non aver letto prima. Mi è stata consigliata più volte ma, per mancanza di tempo, non avevo mai avuto modo di recuperarla. Inizio col dirvi che ho iniziato e finito il libro nel giro di tre ore scarse, che nonostante non ami i romanzi epistolari ora mi mancano le lettere di di Elspeth, David e di tutti gli altri e che queste sono le storie che amo, le storie in cui si parla di amore vero e sincero, che non conosce limiti e ostacoli.
Il fatto di leggere solo ed esclusivamente lettere dei vari personaggi, dà una visione molto personale e soggettiva di ognuno di loro e non è facile farsi un'idea oggettiva e completa, sia a livello fisico che caratteriale. La storia di Elspeth mi ha conquistata: si è rivelata un personaggio straordinario nonostante i suoi limiti e le sue paure. A volte è stato difficile comprendere il perché di alcune sue scelte ma, nel complesso, mi sono trovata molto in sintonia con lei. Tanti, tantissimi cuoricini anche per il nostro bell'americano! Mi sono innamorata anche io di David, del suo coraggio, della sua ironia e della sua intraprendenza. 

Ho bisogno di te,
non sai quanto.
Senza di te,
niente ha senso.

L'autrice ha scelto di ambientare la sua storia negli anni delle due guerre che hanno sconvolto il mondo e, questo, ha reso la vicenda ancora più complicata da gestire, come se non bastasse un intero oceano a dividerli. La prosa della Brockmole è assolutamente coinvolgente, nonostante si tratti di un romanzo epistolare, vi assicuro che non riuscirete a staccarvi dalle pagine. La narrazione si alterna continuamente tra passato e presente, così come il soggetto narrante. La curiosità sul destino di questo amore così travolgente va in crescendo e mantiene costante l'attenzione del lettore.
La prosa è scorrevolissima, elegante e delicata. E' una carezza sul cuore, una vicenda in cui gli ostacoli sembrano non finire mai e il lieto fine acquista sempre più i connotati di una missione impossibile. Abituati ai nostri giorni, in cui basta un telefono per raggiungere chiunque ed ovunque, è difficile immaginare un amore sbocciato tra le righe e che si sviluppa solo ed esclusivamente attraverso lettere mensili. Forse il fascino di 'Novemila giorni e una sola notte' è proprio questo: riesce a dare un potere incommensurabile alle parole, senza artifici o altre influenze. Solo frasi messe nero su bianco, un'idea semplice che funziona e conquista.
L'ho apprezzato moltissimo e ne consiglio la lettura! Se amate i romanzi, questo non potete proprio lasciarvelo sfuggire.



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