Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di una riedizione bellissima di Fazi Editore.
Il titolo in questione è "Il giardino di Elizabeth", un romanzo senza tempo completamente rinnovato e riportato alla luce con una cover pazzesca che adoro moltissimo.
Buona lettura!


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In fuga dall’opprimente vita di città, l’aristocratica Elizabeth si stabilisce nell’ex convento di proprietà del marito, un luogo isolato e carico di storia in Pomerania. A vivacizzare le giornate della signora ci sono le tre figlie – la bimba di aprile, la bimba di maggio e la bimba di giugno –, le amiche Irais e Minora, ospiti più o meno gradite con le quali intrattiene conversazioni brillanti e conflittuali, sempre in bilico fra solidarietà e rivalità femminile, e poi c’è lui, l’Uomo della collera, «colui che detiene il diritto di manifestarsi quando e come più gli piace». Ma soprattutto c’è il giardino, una vera e propria oasi di cui Elizabeth si innamora perdutamente. Estasiata dalla pace e dalla tranquillità del luogo, trascorre le ore da sola con un libro in mano, immersa nei colori, nei profumi e nei silenzi, cibandosi soltanto di insalata e tè consumati all’ombra dei lillà. Mentre le stagioni si susseguono, Elizabeth ritrova se stessa, i suoi spazi, i suoi ricordi e la sua libertà. Una storia che ha molto di autobiografico narrata da una donna più avanti del suo tempo: una donna di mondo coraggiosa e irriverente che parla a tutte le donne di oggi. Uscito per la prima volta nel 1898 in forma anonima, Il giardino di Elizabeth, primo romanzo di Elizabeth von Arnim, ebbe da subito un successo clamoroso. Presentato qui in una versione integrale fino a ora inedita in Italia, è un romanzo del passato che colpisce per la sua modernità.

La cosa che mi ha conquistato immediatamente del romanzo, prima di leggere la trama o sfogliare qualche pagina, è stata la meravigliosa copertina che si sposa perfettamente con il titolo di questa autobiografia. Il romanzo è ambientato, più o meno, agli inizi del '900 ma racconta verità valide tuttora. Elizabeth, protagonista assoluta, è incantevole nell'aspetto e nel comportamento. Leggendo il suo diario, ci accorgiamo delle meraviglie di cui si circondava nonostante fosse una cosa inconsueta per una donna dell'epoca, nella sua posizione sociale per giunta. Eppure la bellezza e la gioia, per la giovane Elizabeth, risiede in un semplice e coloratissimo giardino descritto, nel romanzo, con appellativi deliziosi capaci di renderlo amabile a chiunque.

Ora che si è sparsa la voce che passo le giornate fuori casa con un libro in mano,
tutti sono convinti che io sia, per dirlo in modo educato,
eccessivamente eccentrica, e non c'è anima viva che mi abbia visto ancora cucire o spignattare.

Di mente aperta e progressista, Elizabeth descrive molto bene il disagio e le discrepanze di pensiero con tutti quelli che la circondano: dalla figlie, al marito e, per finire, alla servitù. La sua solitudine è palpabile ma non esasperata. Non è una protagonista sprovveduta o affetta da vittimismo patologico, anzi. Le riflessioni più intime delle sua mente, che ha voluto gentilmente condividere con noi lettori, sono molto ironiche e simpatiche.
Il suo amore per i libri è un valore aggiunto ad un personaggio già straordinario.

E' in giardino che mi addoloro per la meschinità che ho dentro e per certi pensieri egoisti
che sono assai peggiori di come li percepisco. 
E' là che tutti i miei peccati e le mie scempiaggini sono perdonati.

Il giardino è l'elemento fondamentale sia per la vita di Elizabeth che, di riflesso, per il romanzo.
E' un fedele confessore e un rifugio sicuro dalle brutture del mondo e, come vi accennavo prima, viene descritto in maniera dolcissima e curata. Ne resterete senza dubbio affascinati.
Per quanto riguarda lo stile dell'autrice, ci troviamo davanti un vero e proprio diario scandito da giorni e riflessioni di una donna imprigionata in un'epoca che non era ancora pronta per un certo tipo di idee.

Ho fiducia di poter meritare sempre più la benedizione che raccolgo a piene mani nel mio giardino, e spero di crescere in grazia, pazienza e allegria proprio come i fiori felici che amo così tanto.

Un libro assolutamente da scoprire e che sono contenta di aver letto. 
Questa donna mi ha dato moltissimo, nel giro di poche pagine, perciò l'unico modo che ho per sdebitarmi, è consigliarvi spassionatamente di leggere la storia della sua vita e ammirare il suo meraviglioso giardino.



Buon pomeriggio lettori,
oggi vi segnalo due libri interessanti, in uscita il 12 Ottobre, per Fanucci Editore e TimeCrime.
Buona lettura!


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Autonomous, QUI
Ossessione, QUI


Autonomous, di Annalee Newitz

Terra, 2144. Judith ‘Jack’ Chen è una vera e propria scienziata-pirata: la sua base operativa è un sottomarino, la sua missione piratare costosi farmaci e produrne delle alternative a basso costo, accessibili a tutti. Una sorta di Robin Hood in un mondo dominato dalle case farmaceutiche. Eppure, qualcosa è andato storto con la sua ultima partita di Zacuity: coloro che ne hanno fatto uso, sono andati incontro a effetti collaterali imprevisti, ridotti a veri e propri automi costretti ad azioni meccaniche e ripetitive che conducono la mente alla follia. Jack sa che se il farmaco da lei messo a punto si diffondesse, l’umanità intera ne sarebbe minacciata. Sulle tracce della scienziata, una coppia alquanto improbabile al soldo delle case farmaceutiche: Eliasz, un tormentato agente sotto copertura, e il suo fedele partner Paladin, un robot. Sarà nella frenetica ricerca di informazioni sul misterioso e potente farmaco di Jack che Eliasz e Paladin riusciranno a stabilire un legame inaspettato, oltre i confini tracciati dalle loro nature così diverse.



Ossessione, di Nora Roberts

Naomi Bowes ha perso la sua innocenza il giorno in cui ha seguito il padre nel bosco, scoprendo la portata degli orribili crimini commessi dall’uomo. Da allora la felicità per lei è un lontano ricordo. Col passare degli anni, però, è riuscita ad andare avanti e a ricostruirsi una nuova vita a chilometri di distanza da tutto ciò che rappresenta il suo passato. Oggi è una fotografa di successo e vive, sotto il nome di Naomi Carson, in una vecchia casa disordinata, il luogo perfetto per un’esistenza anonima e silenziosa. Grazie all’aiuto dei gentili abitanti di Sunrise Cove, in particolare del determinato Xander Keaton, Naomi riuscirà a poco a poco ad abbattere ogni muro e liberarsi della solitudine che da sempre la accompagna. Uno spiraglio di luce e speranza farà capolino nella sua vita, insieme alla voglia di poter vivere come ha sempre desiderato. Ma le colpe di suo padre rischiano di diventare un’ossessione: in città, qualcuno conosce i suoi segreti e a Naomi non resta che scoprire l’identità del proprio persecutore prima che sia troppo tardi...


Cosa ne pensate? A me ispirano moltissimo!


Buongiorno cuori librosi,
anche il titolo di oggi appartiene alla collana 'Chef per amore', pubblicata da Leggeditore.
Il protagonista della recensione è 'Amore carbonaro', di Mila Orlando.
Buona lettura!


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Anna Lorenzi è una donna dalle mille risorse, capace di destreggiarsi tra lavoro, impegni quotidiani e una figlia adolescente avuta troppo presto e dall’uomo sbagliato. Ma c’è una cosa che proprio non le riesce: cucinare. L’unico piatto che raccoglie consensi da parte dei suoi ospiti sono gli spaghetti alla carbonara, il cavallo di battaglia di Anna. Per questo motivo, come regalo di compleanno, sua figlia Claudia decide di iscriverla alle lezioni di cucina tenute da un famoso chef. Ma tra i compagni di corso Anna si ritrova Giacomo Landi, un collega che come lei ambisce a diventare direttore operativo della azienda per cui lavorano, la Star Event. Come per magia, in cucina i vecchi rancori sembrano messi da parte e i due provano addirittura a realizzare un progetto comune per l’acquisizione di un nuovo cliente. Ma a lungo andare le cose non proseguono per il verso giusto, la tensione tra Anna e Giacomo si riaccende e arriva inevitabile il momento per chiarire ogni malinteso oppure chiudere i rapporti per sempre... 

Una parola per descrivere Anna? Multitasking! 
Mamma single, donna in carriera e amica più o meno perfetta. Tutto nella sua vita è organizzato in maniera quasi maniacale per non restare mai impreparata di fronte agli imprevisti.
Tra un piatto di carbonara e l'altro (giuro che ho avuto voglia di mangiarla per tutto il tempo!), organizza evanti e cerca di ottenere la sospirata promozione. Mi è piaciuta moltissimo, non ha sbagliato un colpo per tutto il romanzo portando avanti alla perfezione un modello giusto e positivo di donna e mamma. 
Una parola per descrivere Giacomo? Figo! C'è poco da dire e da fare. Mi ha anche sfatato il mito del bello che non balla (cucina benissimo, per la cronaca) super promosso anche lui.
La trama sembrava un tantino stereotipata e già vista e rivista, invece l'autrice ha posizionato qualche elemento innovativo nei momenti giusti rendendo tutto più divertente e originale.
Ho già avuto modo di leggere qualche lavoro dell'autrice, pertanto non posso che conformare l'ottima capacità descrittiva e narrativa, carinissimi i dialoghi e anche la cura per gli elementi più marginali della storia come i personaggi secondari o momenti di nicchia tra un'azione e l'altra.
Ho divorato la lettura in una tranquilla serata sul divano e mi è piaciuta moltissimo.
Il tema culinario, che lega l'intera collana, è presente ma non predominante. C'è tutta una storia che si sviluppa intorno alla (buonissima) carbonara di Anna, è un romanzo indubbiamente molto carino e divertente da leggere, non posso non promuoverlo.
E adesso di corsa al supermercato, oggi carbonara per pranzo!



Buongiorno lettori,
iniziamo la settimana parlando della collana Leggereditore, 'Chef per amore'.
In particolare, vi racconto il romanzo di Donatella Perullo "Dolce risveglio".
Buona lettura!


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Gilia è una studentessa universitaria che si mantiene lavorando nel tempo libero. Il suo sogno è aprire una pasticceria letteraria ma l’obiettivo adesso è superare l’ultimo esame che la separa dalla tanto sognata laurea in lettere. Lontana dai genitori, il suo punto di riferimento a Napoli è Abeba, sua migliore amica e personal chef. È grazie a lei che ha conosciuto Mario, laureando in legge e suo fidanzato da due anni. Ma proprio quando si sente all’apice della felicità e soddisfazione, le cade il mondo addosso. Mario di punto in bianco decide di lasciarla per la figlia di un noto avvocato di Napoli, nella speranza di fare carriera. Distrutta e incapace di reagire, Gilia sta per abbandonare i sogni di una vita quando Abeba le propone di aiutarla a organizzare una cena che le è stata affidata. Il suo compito sarà preparare il dessert richiesto dagli ospiti: una delizia al limone. Ma la serata le riserverà anche una dolce sorpresa: Matteo. L’incontro tra i due scatena un’attrazione profonda e immediata, che entrambi si sforzano di ignorare. Saranno in grado di lasciarsi il passato alle spalle e abbandonarsi al risveglio del cuore? Vecchie ferite e delusioni troveranno conforto nella magia del profumo di limone...

La storia di Gilia è una storia come un'altra, è una ragazza con i piedi per terra che sogna un futuro roseo e pieno d'amore con lo storico fidanzato. Quando tutto questo le viene strappato via, in un episodio al limite del tragicomico, decide di ripartire da zero grazie alla sua grande passione per il mondo della cucina, i dolci in particolare.

Gilia ebbe la strana sensazione di aver compiuto un passo decisivo per la sua vita.
Era solo un lavoro, l'occasione per ricominciare, 
eppure le sembrò di aver appena deciso il proprio futuro.

Galeotto fu un dolce per un incontro di quelli che cambiano la vita. 
Matteo è un padre single che crede poco nell'amore e non ha tempo da perdere, entrambi non hanno nessunissima intenzione di imbarcarsi in nuove relazioni e, pertanto, si limitano a cucinare (lei) e degustare (lui). La narrazione è un susseguirsi di momenti dolcissimi che fanno ben sperare e altri che sembrano allontanarli inesorabilmente.

La verità è che ogni volta che ho permesso a una donna
di avvicinarsi, lei si è sentita in diritto di giudicare e ha provato
a decidere per me.

Nonostante l'esiguo numero di pagine, ho trovato una storia completa e ben articolata. Non mancano i colpi di scena e le rivincite personali. I nostri due protagonisti non cedono subito all'inevitabile, ma lottano contro sé stessi e contro i pregiudizi. Temevo di trovare un romanzo eccessivamente sdolcinato e stucchevole ma l'unica cosa ad alto tasso di zuccheri del libro sono solo i dolci.

Gilia sentì di nuovo il cuore prendere la rincorsa e saltellare di gioia,
ma questa volta non tentò di calmarlo, lo lasciò libero di andare e godersi
senza freni le emozioni.

Una piccola delizia per gli occhi, mi è piaciuta moltissimo come storia. Da sempre apprezzo la Perullo come autrice e l'ho trovata perfetta anche in questa veste.
Il romanzo si legge in un lampo grazie ad una scrittura fresca e briosa e una narrazione scorrevole.
Ne consiglio la lettura!





Buon pomeriggio lettori,
torna in libreria Megan Collins, un'affermata scrittrice di romance nelle sue varie sfumature e accezioni. L'autrice si è fatta strada da sola affidandosi al suo talento e al self publishing ottenendo ottimi risultati. I suoi romanzi più conosciuti sono: 'Basta un istante per ritrovarsi", "Non posso perderti" e la duologia "Sin and Darkness".
Il suo ultimo lavoro è un dark romance che mi ispira moltissimo e non vedo l'ora di leggere.
Si intitola, 'Obsession - ossessione d'amore', scopriamo insieme la copertina e la trama.


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Meg ha un marito violento e tanti segreti che custodisce gelosamente.
Gil ha lasciato la sua isola per trovare nuovi stimoli e nuovi orizzonti, ma a che prezzo? 
Meg e Gil, due perfetti sconosciuti accomunati dalla passione per la scrittura, si ritrovano coinvolti in un progetto editoriale a quattro mani. Un lavoro che li porterà a conoscersi profondamente rivelando le loro fragilità, le loro paure e i loro desideri. Da colleghi ad amici, da confidenti ad amanti, il passo sarà breve. 
Ben preso, però, sul loro legame piomberanno i fantasmi del passato e si insinueranno presenze scomode, come quella del misterioso editore che li ha ingaggiati. I due si troveranno così coinvolti in relazioni pericolose dense di violenza, sesso e passione, perché quando è la paura a dettare le regole, tutto può cambiare colore e oltrepassare il limite diventa facile. 
Una storia ricca di colpi di scena, suspense ed emozioni. 


QUESTO ROMANZO CONTIENE SCENE DI VIOLENZA.
ADATTO A UN PUBBLICO ADULTO.

Vi ispira? A me moltissimo, sarà che adoro il dark romance!
Ve ne parlerò prestissimo sul blog, ma intanto vi lascio un estratto del suo libro "Non posso perderti", tanto per stuzzicare la vostra curiosità.

Estratto:

“Il vento soffiava forte. Gli scuri battevano contro il muro esterno della casa e io spalancai la finestra per tentare di agganciarli. Fu in quel momento che li vidi. I fratelli Kellers, nel cortile della loro casa. Nessuna tempesta era abbastanza forte da coprire le urla del padre, tanto che a volte anche il posto più selvaggio si trasformava nel rifugio più sicuro.
Sperai che il rumore non svegliasse i miei genitori perché, se mi avessero scoperta a fissare i due giovani, avrebbero dato di matto. Mia madre e mio padre non mi avevano mai parlato dei Kellers, né di quello che succedeva a casa loro. Ma anch’io avevo le orecchie e mi era capitato più volte di ascoltare le loro liti. I miei, negli anni, si erano solo preoccupati di informarmi che i miei vicini avevano due figli: Nathan, il maggiore, ed Evan, il minore; e che trovavano la loro compagnia non adatta a me. Mi avevano sempre intimato di stare alla larga da loro, senza darmi alcuna spiegazione, ma io ero sempre stata attratta da tutto ciò che li riguardava e mi ero ritrovata a spiarli più e più volte.
Era ovvio che i due ragazzi avessero bisogno d’aiuto o anche solo di qualcuno che si interessasse a loro, ma per la mia famiglia l’immagine era tutto e non avrebbero mai permesso alla loro unica figlia perfetta, di mischiarsi con gente che non consideravano alla loro altezza. I Kellers avevano dei problemi ed erano emarginati da tutti. Frequentarli avrebbe significato mettere a repentaglio tutto ciò che i miei giudicavano importante.
Questo pensiero mi fece ricordare di quanto fossi diversa dai miei genitori, di quanto, crescendo, fosse aumentato anche il mio odio per la loro ipocrisia e la loro felicità di facciata, di quanto non mi fossi mai sentita compresa e avessi finto con loro di essere quella che non ero, aspettando il momento in cui sarei stata abbastanza grande per andarmene e vivere la mia vita secondo quello che io credevo importante.”





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